Le macchine roto-offset per la stampa di libri di Timsons saranno nuovamente in produzione grazie a una nuova partnership tra Kolbus e Timsons Engineering. Nel 2014 Timsons aveva deciso di dismettere la produzione di macchine offset per concentrarsi esclusivamente sui modelli digitali. Tale strategia non diede i frutti sperati e la società fu posta in liquidazione volontaria nel gennaio 2015. Proprio allora fu costituita la Timsons Engineering, società preposta alla produzione di parti di ricambio per le macchine tradizionali e totalmente disgiunta dal fallimento della “vecchia” Timsons. Nel frattempo la casa tedesca Kolbus aveva rilevato da Timsons i brevetti per la produzione della piegatrice T-Fold, in collaborazione con la Timsons Engineering, e oggi la cooperazione tra le due aziende riguarda anche il reinserimento sul mercato delle offset Timsons per la stampa dei libri. L’accordo riguarda la roto-offset monocolore T48 e la bicolore ZMR, le cui torri di stampa saranno prodotte in Gran Bretagna dalla Timsons Engineering. Nel sito produttivo della Kolbus in Germania sarò invece fabbricato il sistema d’inchiostrazione, ma anche le piegatrici. I cambiabobine saranno acquistati da fornitori terzi in base alle esigenze del cliente. In futuro le macchine saranno targate Kolbus, mentre non è stato ancora deciso se il nome Timsons continuerà a esistere sui prodotti in qualche forma.
«C’è sempre stata una domanda per questo tipo di macchine» spiega Robert Flather, amministratore delegato di Kolbus UK, «il problema era che tale richiesta appariva troppo irregolare. Ma con un business più grande siamo in grado di resistere a eventuali fluttuazioni della domanda». «Pensiamo che questa partnership con Kolbus» dichiara Troy McCourt, amministratore delegato di Timsons Engineering «sia una cosa veramente buona perché abbiamo sia le competenze sia gli elaborati tecnici, il tutto proprio mentre il mercato sta cercando di reinvestire. Inoltre le macchine Timsons sono rinomate per la loro longevità, con una base installata in tutto il mondo di circa 300 unità. Si pensi che stiamo ancora fornendo ricambi per le macchine che hanno 35 anni di età!». Kolbus e i suoi canali distributivi venderanno le macchine Timsons a livello globale, tranne che negli Stati Uniti e in Canada, Paesi in cui le vendite continueranno a essere gestite da Timsons Incorporated. Kolbus inoltre si pensa di mostrare lo sviluppo dei nuovi prodotti T-Fold a Drupa.
La soluzione multifunzione Ricoh wide format MP CW2201SP ideale per applicazioni AEC/CAD e per il mondo delle graphic arts.
Allo stand Ricoh saranno presenti la nuova soluzione multifunzione wide format MP CW2201SP ideale per applicazioni AEC/CAD e per il mondo delle graphic arts, la serie grande formato Ricoh Pro L4100 latex e la soluzione a colori foglio singolo Ricoh Pro C7100X, dotata della quinta stazione colore per la stampa del bianco e del trasparente.
«La nostra elevata esperienza nella ricerca e nello sviluppo tecnologico ci consente di rispondere alle esigenze del settore sign & display», afferma Graham Moore, Business Development Director di Ricoh Europe. «Ricoh Pro L4100 e Pro C7100X sono state progettate per questo mercato in forte crescita. Un numero sempre maggiore di aziende sceglie Ricoh per ampliare il proprio parco macchine con soluzioni innovative, affidabili e dal giusto rapporto qualità/prezzo. Queste soluzioni sono ideali sia per le imprese che decidono di entrare nel mercato del sign & display sia per quelle che sono già presenti in questo settore e hanno necessità di aggiungere nuovo valore alla propria offerta».
Ideale per applicazioni grafiche indoor e outdoor, la nuova soluzione MP CW2201SP è disponibile in versione copier/printer e scanner e utilizza gli inchiostri a pigmento LiquidGel Ricoh per la stampa su carta normale, fotografica e blue back per affissioni.
La serie Ricoh Pro L4100 latex integra l’ultima generazione di teste piezoelettriche Ricoh a goccia variabile, in grado di produrre gocce di inchiostro di quattro picolitri per una stampa duratura in ambienti esterni e interni. Ricoh Pro L4100 si caratterizza per un ridotto impatto ambientale poiché, grazie a una temperatura di riscaldamento più bassa, offre consumi inferiori rispetto ad altre soluzioni della stessa categoria. Ricoh Pro L4100 è disponibile nei formati da 130 cm e 160 cm, supporta un’ampia gamma di materiali – dal PVC alla carta, ai tessuti – ed è disponibile con il RIP ColorGATE (opzionale) che migliora l’utilizzo del sistema.
Graham Moore aggiunge: «Ricoh è un fornitore globale che offre un portfolio sempre più ampio di soluzioni e servizi che aiutano le aziende a raggiungere il successo. Le soluzioni Ricoh che saranno presenti a Fespa arricchiscono ulteriormente la gamma e offrono qualità professionale ed efficienza nella produzione».
La soluzione multifunzione Ricoh wide format MP CW2201SP ideale per applicazioni AEC/CAD e per il mondo delle graphic arts.
Robert Keane, presidente e chief executive officer di Cimpress.
Cimpress, capogruppo di Pixartprinting ed Exaprint, ha annunciato di aver stipulato a fine del dicembre scorso un accordo definitivo per l’acquisizione WIRmachenDruck, società tedesca web-to-print che serve le piccole e medie imprese, i professionisti delle arti grafiche e gli stampatori locali attraverso un modello e-commerce di “upload e stampa”. Questa acquisizione supporta la strategia Cimpress volta a costruire una piattaforma di mass customization (MCP).
«Siamo entusiasti di dare il benvenuto al team di WIRmachenDruck», dichiara Robert Keane, presidente e chief executive officer di Cimpress. «Ci aspettiamo che questa acquisizione rafforzi la nostra piattaforma e la nostra capacità di servire i clienti tedeschi. WIRmachenDruck (società con sede a Stoccarda senza alcun impianto produttivo, n.d.a) è dotata di funzionalità Internet impressionanti che aggregano un gran numero di piccoli ordinativi a una rete di partner di produzione specializzata. Il loro modello di supply chain in outsourcing permette loro di essere altamente competitivi attraverso una vasta scelta di prodotto, formati, dimensioni, opzioni di finitura e modalità di consegna. In futuro, abbiamo in programma di sfruttare tali capacità ben al di là del marchio WIRmachenDruck integrandole nella nostra piattaforma di mass customization». WirMachenDruck continuerà a operare online attraverso il proprio marchio e il portale.
I termini finanziari dell’accordo
Cimpress acquisirà il 100% delle azioni di WIRmachenDruck per un prezzo pari a circa 140 milioni di euro, con un potenziale earn-out fino a 40 milioni pagabili in anticipo nel 2018, se saranno raggiunti alcuni obiettivi di performance finanziaria per gli anni 2016 e 2017. La transazione sarà composta da 132 milioni in contanti e 8 milioni in azioni Cimpress. Se saranno rispettate le diverse condizioni di chiusura, tra cui anche quelle antitrust, Cimpress prevede di portare a termine la transazione durante il suo terzo trimestre fiscale del 2016, che si conclude il prossimo 31 marzo.
Dal 1 gennaio 2016 l’Ing. Luca Lesi assume il ruolo di amministratore delegato di KBA Italia S.p.A. ed entra con piene deleghe nel consiglio di amministrazione della società.
Forte di una lunga esperienza nel settore della stampa e della gestione di una importante azienda italiana produttrice di sistemi di monitoraggio aziendale, l’Ing. Lesi ha tracciato le linee guida del suo mandato: «Aumentare il servizio al mercato e favorire la competitività dei nostri clienti agevolandone il successo. Saremo impegnati a dare continuità al piano di miglioramento e potenziamento dei servizi e assistenza tecnica già avviato in passato, a tale scopo introdurremo un sistema gestionale SAP evoluto in grado di ottimizzare la relazione con il mercato; doteremo tutto il personale di nuovi e moderni sistemi di comunicazione su piattaforme condivise per garantire la massima tempestività e avremo una nuova sede più consona alle nostre esigenze.»
«Sul piano tecnologico – prosegue Lesi – l’azienda è riferimento indiscusso nella tecnologia Led-UV fredda e ha realizzato le macchine di grande formato con i minori consumi energetici e la maggiore automazione presenti. Siamo fortemente impegnati nell’implementazione di soluzioni di ottimizzazione dei processi a favore dell’efficienza e della produttività, come i sistemi sleeves anilox, la squadra elettronica, e molte altre innovazioni che presenteremo da qui a drupa. Infine grande enfasi sarà riservata alle soluzioni “PlusOne” con uno o più gruppi stampa a valle delle torri di verniciatura per il packaging di lusso, e alle soluzioni a tecnologia ibrida digitale, come la RotaJet e il progetto sviluppato insieme ad HP, fattori di moltiplicazione del vantaggio competitivo e tecnologico che i clienti hanno compreso e stanno sfruttando per migliorare i margini e acquisire quote di mercato. Evidenza di tale sforzo sono gli ordini di questi ultimi mesi. La prima macchina otto colori con voltura in vera tecnologia LED UV presso la CiEsse Printer di Padova, 28-ma KBA nel mondo, con la nuova generazione di forni LED SP11 da 25 watt con doppie linee di led selezionabili da remoto e massima potenza su area diffusa a garanzia di uniforme asciugatura del foglio su entrambi i lati. Quarta macchina in configurazione “Plus One” KBA Rapida 106 6LTT+ 1L bivalente in grado di stampare in un solo passaggio soggetti con verniciature lucide e opache a registro senza l’uso delle matrici flexo. Una KBA 145 6L per il packaging e una KBA 164 5 per il settore editoriale e una splendida KBA 145 che verrà installata la prossima primavera, la più lunga e completa macchina mai prodotta nella storia che rappresenta lo stato dell’arte mondiale nel settore del packaging nel quale KBA è leader di mercato. Buone notizie infine anche dal settore rotative che sta trovando la sua giusta dimensione con conseguenti investimenti importanti in aziende che sono oggi modelli di efficienza e organizzazione.»
Un’assistenza tecnica in continuo sviluppo che oggi garantisce copertura 24 su 24, tramite diagnostica remota, e consente anche di fornire analisi puntuali sulla produttività degli impianti, giungendo a monitorare il singolo equipaggio o specifici lotti produttivi, con i vantaggi competitivi che queste informazioni possono determinare.
«Infine posso dire che – conclude l’Ing. Lesi – grazie al lavoro svolto dal team di KBA Italia negli anni, non dobbiamo inventare nulla ma continuare a fare meglio quello che sappiamo fare bene ossia offrire e assistere le migliori soluzioni per la stampa al mercato».
«I risultati di vendita dell’ultimo quadrimestre 2015, conseguiti sull’intera gamma di formati e tipologie di macchine sono il miglior indicatore dell’attuale superiorità tecnologica delle macchine KBA e della fiducia accordataci dal mercato» conclude Lesi.
Volker Leonhardt, Direttore Vendite & Marketing di Müller Martini Druckverarbeitungs-Systeme AG.
Grazie alla più moderna tecnologia di azionamento, le macchine possono essere adattate alle esigenze dei prodotti finali in modo più mirato, più automatizzato e quindi più efficiente. Come conseguire questo obiettivo, lo dimostrerà Müller Martini con Finishing 4.0 dal vivo a drupa 2016.
Incremento della sicurezza di produzione e delle rese, riduzione dei tempi di messa a punto e dei passaggi improduttivi da parte dell’operatore – questi quattro obiettivi principali sono nel mirino dei sistemi di confezionamento completamente automatizzati di Müller Martini, che l’azienda ha evolutivamente sviluppato. Una delle ultime novità tecnologiche è la moderna tecnologia d’azionamento come il Motion Control, grazie alla quale le impostazioni macchina possono essere ancora più specificamente adattate alle esigenze dei prodotti finiti.
Un tipico nuovo sviluppo per la produzione in serie di stampati personalizzati in base alla definizione di industria 4.0 è la brossuratrice Vareo lanciata nel 2015, che Müller Martini mostrerà in azione alla drupa. Il tuttofare per la stampa offset e digitale esce con una rivoluzione tecnologica, ma è la prima volta che in una brossuratrice ciascuna delle tre pinze sia dotata di un proprio servomotore e azionata singolarmente. In tal modo ogni fase di lavorazione può essere adattata individualmente al prodotto, garantendo elevata produttività e qualità ottimale.
Primi esempi di processi di produzione altamente automatizzati realizzati da Müller Martini sono anche la linea di lavorazione libri Diamant MC Digital, che si può autoregolare in sequenza, passo per passo, e quindi può essere utilizzata per produzioni di tirature con una sola copia, come per i libri fotografici in forte espansione a livello mondiale, e la SigmaLine con il suo sistema Connex di gestione dei dati e dei processi, soluzione completa, totalmente automatizzata, per la produzione di libri in digitale (dal puro PDF al libro finito).
Il fatto che anche le decisioni politiche (parola chiave salario minimo) spingano l’automazione, lo dimostra il MailLiner, progettato come una soluzione sorprendentemente semplice per l’ordinamento in serie degli inserti. Il sistema di raccolta sviluppato nel 2015 da Müller Martini garantisce un efficiente confezionamento automatico degli inserti senza un costoso mezzo di supporto o film, esentando quindi anche il distributore diretto da alti costi del lavoro.
«Sul nostro stand in drupa dimostreremo ai visitatori che l’automazione per noi non è una parola vuota, ma che sulle macchine è realtà viva», sottolinea Volker Leonhardt, Direttore Vendite & Marketing alla Müller Martini Druckverarbeitungs-Systeme AG. Müller Martini perciò presenterà a Düsseldorf, come assoluta prima mondiale, non solo processi di confezionamento innovativi per la stampa offset e digitale, bensì anche nuove soluzioni di accavallatura-cucitura e di taglio trilaterale. «In questo modo sottolineiamo», afferma Volker Leonhardt, «di essere in grado di rispondere a livello mondiale alle elevate esigenze di un’automazione costante in uso quotidiano in tutto il mondo».
Sfuma la cassa integrazione straordinaria per i lavoratori delle cartiere Pigna di Alzano, in provincia di Bergamo, a seguito della mancata nomina del commissario da parte del Tribunale. Tale nomina, che doveva avvenire entro il 31 dicembre scorso, era infatti necessaria per la richiesta di una cassa integrazione per procedura concorsuale. Il 22 dicembre scorso, nella sede di Confindustria a Bergamo, azienda e sindacati di categoria avevano raggiunto un accordo proprio su questa richiesta di cassa straordinaria. Un accordo che, a questo punto, non ha adesso alcuna utilità.
La cassa straordinaria, perduta a causa della mancata nomina del commissario, offriva ai dipendenti di Pigna un’ammortizzazione sociale anche in caso di fallimento. La cassa per crisi aziendale che si potrà richiedere adesso, cioè dal gennaio 2016, invece, pur con una durata identica rispetto all’altra, in caso di fallimento dell’azienda cesserebbe di essere erogata, lasciando i lavoratori senza ammortizzatore sociale.
L’azienda della valle Seriana da almeno quattro anni vive difficoltà sia di ordine finanziario sia industriale e per questo ha usufruito di diversi ammortizzatori sociali, dal contratto di solidarietà a diversi cicli di cassa ordinaria, l’ultimo dei quali si è esaurito il 19 dicembre scorso.
È ufficiale: Cartotecnica Goldprint, realtà attiva in Italia nel settore del packaging di lusso, ha acquistato dalla società Astra l’intero capitale sociale di Gpp Industrie Grafiche. Assistita dallo studio legale Nctm, l’azienda di Valilate è riuscita a condurre in porto un’importante acquisizione che si inserisce nella strategia di crescita avviata dalla società, fondata nel 1967 da Emilio Bramucci e oggi guidata dai figli Elena e Pierpaolo. L’operazione inoltre consentirà il pieno rilancio di Gpp Industrie Grafiche e darà vita a un gruppo con circa 60 milioni di euro di ricavi e quasi 300 dipendenti specializzato nel settore degli astucci pieghevoli (soprattutto quelli destinati ai brand più esclusivi della profumeria, della cosmetica e della farmaceutica), dei display e delle affissioni, capace di collocarsi tra i primi cinque operatori del settore in Italia.
Effegrafica Fratantonio è un azienda storica siciliana, che ha sempre offerto alla propria clientela un servizio a 360 gradi. Una politica iniziata nel 1972 dal padre Giuseppe Fratantonio e costantemente perseguita dai figli, che hanno voluto essere autonomi in ogni lavorazione effettuata, di legatoria o di cartotecnica che fosse.
Proprio in quest’ultimo settore si inserisce l’ultimo acquisto, la Gallus ECS 340, effettuato per rispondere alla crescente richiesta di etichette in un’area, quella di Pachino, nota per i numerosi prodotti agroalimentari, fra i quali i famosi pomodori.
Una scelta che ha privilegiato l’aspetto tecnologico – la ECS 340 è il top dell’ampia gamma Gallus – e la possibilità di adattarlo alle future necessità, grazie alla costituzione modulare del sistema che ne permette la piena espandibilità. Fra le caratteristiche salienti della macchina spicca il fatto che sia completamente servoassistita – non ci sono alberi di trasmissione tra una unità e l’altra, dando modo di utilizzare tecnologia sleeve per i cilindri porta cliché e per gli anilox, molto più leggeri, maneggevoli e dai costi inferiori.
Il sistema è completamente refrigerato, comprese le cabine elettriche, dando modo di eseguire stampe su film e altri prodotti non supportati, lavorazioni sempre più richieste dal mercato. Il finishing è presente in linea con un doppio modulo, per la laminazione a freddo e per la plastificazione, che offrono ulteriore valore aggiunto alle etichette.
Bartolo Fratantonio – che già alcuni anni fa aveva dimostrato lungimiranza con l’acquisto di una Heidelberg Speedmaster 8 colori, grazie alla quale aveva saputo rispondere alle sfide del settore industriale – con questo investimento prosegue sulla medesima strada, quella di un costante rinnovo tecnologico per restare pienamente competitivo in un mercato che non permette passi falsi.
Da sinistra Alessandro Casella, agente Heidelberg Italia per Sicilia e Calabria e Bartolo Fratantonio.
Quando: martedì 19 gennaio 2016 ore 16,30
Dove: Sala Quadrivium, piazza S. Marta, 2 (Genova)
Insegnare (imprimere segni) e imparare (procacciarsi una nozione) sono due verbi corrispettivi che descrivono bene il perimetro entro cui si è mossa l’Associazione CFP “E. Fassicomo” – Scuola Grafica Genovese in questi 25 anni di attività.
Quest’anno cade il ricordo dell’inaugurazione, tenutasi sabato 19 gennaio 1991.
In questo mondo della comunicazione che si muove alla velocità dei bit l’intento è mantenere viva la cultura del trasmettere conoscenza anche attraverso l’uso della parola stampata.
L’intento è mantenere viva l’idea che l’acquisizione di competenze ha bisogno della relazione umana che passa attraverso il binomio insegnare-imparare.
Dopo un quarto di secolo di attività la Scuola è lieta di invitare i direttori e i formatori
che si sono succeduti in questi anni, gli allievi, le autorità, i rappresentanti delle istituzioni
che hanno permesso lo svolgersi dell’attività formativa per dire assieme che abbiamo ancora tante pagine bianche da scrivere dentro il perimetro denito dai verbi insegnare-imparare.
Il programma
16, 30 Ritrovo e Saluti istituzionali
17,00 Dott. ssa Ester Crisanti: Gli orizzonti della comunicazione
Tavola rotonda tra gli attori di questi 25 anni di attività moderata da Carla Scarsi, giornalista
Consegna diplomi e riconoscimenti
18,30 Ringraziamenti finali
Al termine bufet a cura degli allievi dell’I.P.S.S.A. N. Bergese
Figura 4. Qui è visibile anche la struttura del filtro Scostamento inclinazione, con le linee tratteggiata/continua che delimitano l’area di intervento dell’effetto. Trascinando sulle linee si modifica l’intervallo, trascinando gli indicatori tondi si modifica l’angolo di rotazione.
Una novità rifinita a più riprese: una serie di filtri di sfocatura inseriti in CS6 che a differenza di quelli tradizionali sfrutta l’accelerazione della GPU per velocizzare sia l’anteprima che l’applicazione finale, il tutto con una qualità di gran lunga superiore.
Il lancio di Photoshop CC, e più in generale della suite Creative Cloud, ha portato una serie di novità più o meno rilevanti (e molte le abbiamo trattate nei numeri scorsi), ma soprattutto ha cambiato il modo di rilasciarle all’utenza aggiornando le applicazioni a intervalli piuttosto contenuti.
Della Galleria sfocatura era mia intenzione parlare su queste pagine già dalla prima introduzione, ma sapendo che si trattava di un argomento «caldo» ho preferito aspettare fino all’ultimo aggiornamento di CC2015 (che ne ha inserito il controllo sul disturbo, come vedremo tra poco).
Perché sfocare? Ancora?
Qualcuno potrebbe anche porsi la legittima domanda: ma c’era davvero ancora bisogno di filtri di sfocatura? Non ce n’erano già abbastanza dentro alla solita sezione dei Filtri>Sfocatura?
La risposta di Adobe alla prima domanda sarebbe ragionevolmente «sì», e alla seconda sarebbe plausibilmente «no», ma come in tutte le risposte il sugo sta nel perché.
Il primo perché è di natura tecnica: i filtri che sfruttano le accelerazioni della scheda grafica (OpenGL prima, Cuda, OpenCL poi) sono di gran lunga più performanti sotto ogni punto di vista. Grazie alla maggior potenza di calcolo, più che moltiplicata rispetto al solo utilizzo della CPU, è stato possibile integrare algoritmi più raffinati che replicano le sfocature delle ottiche fotografiche in modo naturale.
Il secondo perché è di natura più sociale: l’utilizzo sempre più diffuso di fotocamere compatte, ivi comprese quelle integrate negli smartphone, produce foto con maggior profondità di campo: ci troviamo quindi con scatti che creano poca variazione di nitidezza tra il soggetto in primo piano e lo sfondo. Questa situazione viene parzialmente risolta via software creando contemporaneamente due scatti, uno sfocato e l’altro a fuoco, successivamente integrati per dare una maggior illusione di profondità.
In fase di post produzione quindi diventa utile poter intervenire con sfocature artificiali che siano il meno artificiose possibile.
Entriamo in Galleria. L’accesso si trova in Filtro>Galleria sfocatura, dove troverete i cinque filtri oggetto dell’articolo di oggi:
Campo Sfoca
Sfocatura Diaframma
Scostamento Inclinazione
Sfocatura tracciato
Sfocatura rotazione
La selezione di uno qualunque di questi filtri aprirà a tutto schermo una finestra di gestione che riporterà sulla destra l’elenco di tutti i filtri (parte alta) e gli eventuali parametri associati (figura 1).
Figura 1. La finestra di dialogo della Galleria Sfocatura con un’applicazione multipla di Campo Sfoca. Nella colonna di destra in alto si può intervenire sui parametri di ciascun filtro e nella parte bassa agire sugli effetti Bokeh, Movimento e Disturbo.
Analizziamoli uno per uno
Campo Sfoca si presenta con un primo indicatore circolare al centro dell’immagine, spostabile a piacere cliccando e trascinando sul centro del cerchio e modificabile trascinando l’anello esterno in senso orario o antiorario. Questo sistema è pratico e veloce ma è sempre possibile intervenire numericamente sul cursore di intensità presente nei pannelli di destra. Questa modalità operativa è comune a tutti i filtri di questo elenco.
Facendo clic in altre parti dell’immagine potete aggiungere altri «perni» di sfocatura, creando così transizioni di sfocatura/nitidezza morbide e controllate, per eliminarli basta selezionarli e poi premere il tasto canc (o backspace).
Nella parte inferiore della colonna di destra potete intervenire sugli effetti Bokeh e sul disturbo (novità dell’ultimo aggiornamento), così da rendere meno digitale e più naturale l’effetto finale.
La parola Bokeh deriva dal giapponese «boke» e significa proprio «sfocatura». Nel linguaggio fotografico indica le zone dei piani fuori fuoco, per estensione diventa un parametro che caratterizza qualità e intensità di quelle zone sfocate.
Intervenendo su Luce Bokeh e Colore Bokeh possiamo dare enfasi sia alle zone luminose, bruciandole in modo gradevole e controllato e/o colorandole in base all’area circostante.
Ciò che ne risulta generalmente è molto accattivante ed emozionale.
Figura 2. Un effetto ottenibile con la Sfocatura diaframma con un unico perno centrale: è quello che più si avvicina alla percezione dell’occhio umano.
Sfocatura diaframma (figura 2). Come Campo Sfoca con in più la possibilità di variare il cerchio verso forme ovalizzate trascinando uno degli indicatori tondi presenti sulla circonferenza. Trascinando inoltre gli indicatori circolari interno al cerchio possiamo sbilanciare la transizione tra la zona sfocata e quella ancora nitida.
Scostamento inclinazione (figura 3): diversamente dalla Sfocatura diaframma possiamo gestire due piani virtuali di sfocatura paralleli, dove il trascinamento delle linee tratteggiate definisce il limite esterno di massimo intensità, mentre il trascinamento delle linee continue definisce il limite interno di minima intensità. Il trascinamento dei pallini bianchi permette di ruotare i piani e in combinazione con il tasto shift seguono incrementi regolari di 22,5°.
Figura 3. Qui è visibile anche la struttura del filtro Scostamento inclinazione, con le linee tratteggiata/continua che delimitano l’area di intervento dell’effetto. Trascinando sulle linee si modifica l’intervallo, trascinando gli indicatori tondi si modifica l’angolo di rotazione.
Sfocatura tracciato (figura 4): questo è l’effetto più creativo del gruppo: cliccando sull’immagine disegnerete dei tracciati che indicheranno la direzione che dovrà prendere la sfocatura.
Figura 4. La Sfocatura tracciato con tracciati multipli in cui sono visibili anche le frecce della Velocità finale (rosse, all’estremità dei tracciati blu). L’enfasi dell’effetto stroboscopio genera dei duplicati delle forme presenti nell’immagine, simulando una sorta di sovrapposizione di più scatti di soggetti in movimento.
La modalità di disegno e modifica del tracciato è piuttosto simile a quella standard di Photoshop (e di Illustrator, Indesign ecc.) eccezione fatta per le frecce rosse all’estremità dei tracciati principali (di colore blu) che agiscono sulla cosiddetta Velocità finale dell’effetto, a completamento della Velocità (iniziale) determinata dal tracciato blu.
Nella parte bassa questa volta non avremo modo di applicare un effetto Bokeh, in compenso diventa funzionale il pannello dell’Effetto movimento, usato ampiamente nell’immagine di esempio.
L’ultimo effetto è forse quello meno versatile, Sfocatura rotazione: nell’esempio di figura 5 ho diviso una parte dell’immagine in due sezioni: quella di sinistra è il filtro di Sfocatura radiale presente nel menu Filtro>Sfocatura tradizionale, quella di destra è la nuova Sfocatura Rotazione.
Figura 5. Le due sfocature radiali a confronto, a sinistra quella tradizionale del menu Sfocatura, a destra quella del nuovo gruppo Galleria sfocatura. La differenza di algoritmo è evidente, così come la maggior qualità di quello più recente.
L’effetto è sicuramente più naturale, oltre che ben integrato con lo sfondo grazie a una transizione sfumata che il vecchio filtro non ha.
In tutti i filtri del gruppo possiamo aggiungere più «perni» in contemporanea per ottenere effetti combinati molto articolati, tuttavia anche con GPU molto performanti si possono riscontrare in fretta rallentamenti a causa della mole di calcoli.