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Premio BestInFlexo e il Flexo day 2015: un successo

Molti gli elementi alla base del successo di questa edizione del Flexo day che ha visto una partecipazione di stampatori, tecnici e fornitori di grande rilievo. Più di 350 persone hanno partecipato alle sessioni tecniche che hanno caratterizzato la giornata. Il tema “principe”, tecnico, ha riguardato la gestione della matrice flessografica. I relatori hanno illustrato lo stato dell’arte e le evoluzioni tecnologiche che ci aspettano. Tra questa l’incisione diretta è stato un tema su cui i relatori si sono soffermati.

Anche l’automazione nel processo di pre-montaggio del cliché è stato un tema affrontato nella mattina con un intervento volto a evidenziare i punti di miglioramento in un processo che oggi è svolto principalmente in manuale.

Ricco il panel dei relatori esteri con due importanti figure da FTA, l’associazione americana di flessografia. Joe Tuccitto responsabile area educational di FTA ha illustrato la nuova edizione del First, il documento che raccoglie una serie di indicazioni tecniche utili a tutta la filiera del packaging stampato in flexo; mentre Mark Cisternino,  Presidente FTA USA, ha mostrato i trend di crescita del mercato della flexo soprattutto nei settori del food, del pet food e del farmaceutico.

FlexoDay 2015_0589Il Flexo day è stata l’occasione per proclamare i vincitori del concorso BestinFlexo 2015. Come già annunciato questi andranno automaticamente in finale nel concorso europeo organizzato da FTA Europe che si concluderà il 2 giugno 2016 in Drupa.

  • Categoria banda stretta supporto film: vince Minova Labels.
    Nominati: Collotype Labels Italia, Lamp san Prospero, Minova Labels.
  • Categoria banda media supporto film: vince Maca.
    Nominati: Bioplast, Maca, Sacchettificio Nazionale Corazza.
  • Categoria banda larga supporto film: vince Bioplast.
    Nominati: Bioplast, Gammapack, Sacchettificio Nazionale Corazza.
  • Categoria banda stretta supporto carta – menzione speciale: Collotype Labels.
  • Categoria banda media supporto carta: vince Cartotecnica Postumia (3 prodotti in nomination).
  • Categoria banda larga supporto carta/cartoncino: vince Mondi IPI.
    Nominati: Cartotecnica Postumia, IPI, Mondo IPI.
  • Categoria banda media supporto cartone ondulato – menzione speciale per Smurfit Kappa Italia/Lunata.
  • Categoria banda larga supporto cartone ondulato post print: vince Toppazzini. Nominati: Lic Pakaging, Toppazzini (due prodotti).

Guarda la gallery delle immagine della serata!

Sawgrass lancia il nuovo sistema di decorazione di prodotti in HD Virtuoso da 25″

Lanciato insieme con la stampante Sawgrass VJ 628, questo nuovo prodotto della linea di sistemi di decorazione di prodotti in HD Virtuoso è l’unico sistema di sublimazione completamente integrato delle sue dimensioni ed è stato creato specificamente per la produzione in grande formato e di elevati volumi.

«Sawgrass ha sviluppato il sistema di decorazione di prodotti in HD Virtuoso da 25″ (630 mm) per rispondere direttamente alla richiesta di rivenditori e utenti finali di un’alternativa alle correnti soluzioni aftermarket da 24″ (610 mm)», ha detto Darcy Mauro, presidente di Sawgrass. «Abbiamo collaborato con Mutoh per sviluppare questo nuovo sistema completamente nuovo che offre un’area di stampa più ampia e porta la potenza dei nostri sistemi di decorazione di prodotti in HD Virtuoso a un nuovo livello.»

Il sistema di decorazione di prodotti in HD Virtuoso a 25″ (630 mm) è la prima novità della linea Virtuoso e consente all’azienda di offrire una soluzione di sublimazione di più grande formato per ulteriori mercati. Grazie al pacchetto di prodotti Virtuoso inclusi, il sistema è ideale per le insegne per interni, le riproduzioni artistiche e fotografiche o la produzione di volumi elevati di regali e prodotti promozionali personalizzati.

Stampante Sawgrass VJ 628

La stampante VJ 628 da 25″ (630 mm) consente una risoluzione di stampa fino a 1.440×1.440 dpi, la più elevata possibile, e comprende la tecnologia di stampa in attesa di brevetto Intelligent Interweaving i2, che di fatto elimina l’effetto banding orizzontale e verticale. Con un’area di stampa massima di 24,4″ (620 mm) su 24,8″ (630 mm), VJ 628 è l’unica stampante delle sue dimensioni che consente la stampa con margine al vivo su prodotti da 24″ (610 mm). Tutto ciò, combinato a una testa di stampa di livello industriale creata per durare anche negli ambienti di produzione più esigenti, rende la stampante VJ 628 una combinazione versatile.

Inchiostro SubliJet-HD

Gli inchiostri gel ad alto rendimento SubliJet-HD di Sawgrass sono forniti in cartucce monouso convenienti e affidabili per le configurazioni CMYK e a otto colori della stampante VJ 628. Questi inchiostri ad alta densità sono stati studiati specificatamente per la stampante VJ 628 per consentire una soluzione fino a 1440 dpi e una gamma cromatica estesa fino a 548.000 colori. Gli inchiostri SubliJet-HD sono perfetti per ottenere neri ricchi, grigi neutri e una riproduzione di qualità fotografica stupefacente al costo più basso.

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Suite di progettazione CreativeStudio

Disponibile esclusivamente con i sistemi per la decorazione di prodotti in HD Virtuoso, CreativeStudio è il programma software di progettazione online di Sawgrass, corredato di libreria di modelli, messo a punto per aiutare gli imprenditori creativi a produrre rapidamente e senza difficoltà immagini trasferibili in grado di fidelizzare i clienti.

Software di stampa avanzato

Il sistema di decorazione di prodotti in HD Virtuoso a 25″ (630 mm) offre diverse opzioni di gestione di stampa e colore per garantire prestazione e colori ottimali, quali:

  • PowerDriver 4 per sistema operativo Windows: funziona con programmi di progettazione grafica desktop, quali i prodotti Adobe e CorelDRAW, consentendo la gestione di colore e stampa per prestazioni di stampa ottimizzate con le stampanti VJ 628, gli inchiostri SubliJet-HD e i substrati per la sublimazione.
  • WinProfile per Ergosoft e RIP Wasatch per sistema operativo Windows: consentono di ottenere colori brillanti e ricchi per una vasta gamma di tipi di immagini utilizzando le stampanti.
  • CS Print and Colour Manager per Windows: studiato specificamente per consentire alla stampante VJ 628 di stampare elementi grafici creati con CreativeStudio Online Designer.

Programmi di assistenza PartnerPlus e BusinessBuilder

Sawgrass offre agli utenti di Virtuoso un’assistenza a 360 gradi per stampante, inchiostro e software, tutto in un unico luogo. PartnerPlus fornisce assistenza in tempo reale per la risoluzione dei problemi del sistema, il software per la gestione del colore, una garanzia completa per il prodotto e molto altro ancora. Gli utenti Virtuoso hanno inoltre accesso al nostro pacchetto BusinessBuilder di strumenti per vendite, marketing e produzione. La nostra libreria completa di Webinar, seminari, guide pratiche, Webcast, white paper, articoli, linee guida per il mercato, tecniche di produzione e molto altro consente agli utenti di Virtuoso di costruire e far crescere il proprio business.

Tecniche calcografiche in mostra

FOTO 2Dal 23 novembre 2015 al 6 gennaio 2016, nella Sala delle Colonne dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, si terrà la 32° edizione della mostra annuale della Scuola Internazionale per l’Arte Grafica Il Bisonte. In esposizione 40 opere realizzate da giovani artisti-incisori italiani e stranieri, che durante l’anno hanno appreso tutte le tecniche calcografiche e hanno partecipato ai seminari di litografia, xilografia, serigrafia, di cui in
mostra sono rappresentati alcuni esempi. La mostra sarà anche l’occasione per vedere esposta una piccola selezione di litografie di alcuni Maestri del Novecento: Ardengo Soffici, Pietro Annigoni, Henry Moore, Lynn Chadwick, Renato Guttuso, Carlo Carrà, che hanno lavorato alla stamperia del Bisonte, e le opere di Rodolfo Ceccotti, Manuel Ortega e Vincenzo Burlizzi, attuali docenti della scuola.

The Rainbow Connection, acquaforte, acquatinta, spite bite su carta colorata, 8 colori, 455×410 mm, 2015 di Lola Montes Schnabel (New York 1980).
The Rainbow Connection, acquaforte, acquatinta, spite bite su carta colorata, 8 colori, 455×410 mm, 2015 di Lola Montes Schnabel (New York 1980).

Altre due importanti iniziative vedono la Fondazione Il Bisonte e l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze unite nell’intento di rivalutare le “tradizionali” tecniche calcografiche e di riaccendere anche in Italia: com’è già avvenuto all’estero, il proposito è risvegliare l’interesse dei collezionisti e del grande pubblico nei confronti dell’incisione. Il progetto “Giovani Collezionisti di Stampe d’Arte”, per far conoscere e apprezzare la grafica d’arte ai bambini: dal 28 novembre al 5 dicembre 2015 si svolgerà al Bisonte il primo evento espositivo; la mostra “Salvator Rosa e la Tradizione Incisoria Contemporanea”, che si terrà sempre al Bisonte, dal 10 dicembre 2015 all’8 gennaio 2016, in cui 17 incisioni di Salvator Rosa (1615-1673) dialogheranno con altrettante opere realizzate da alcuni dei più importanti artisti-incisori contemporanei. Salvator Rosa: poeta, pittore e incisore di origine napoletana, fu molto attivo a Roma e a Firenze, e la sua fama è legata soprattutto
alla rappresentazione di paesaggi, caratterizzati da una natura aspra e selvaggia, alle scene di battaglia e ai ritratti allegorici. “Printed Matter” è un’iniziativa promossa e organizzata dalla Fondazione Il Bisonte per lo Studio dell’Arte Grafica, in collaborazione con l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze.

The Rainbow Connection, acquaforte, acquatinta, spite bite su carta colorata, 8 colori, 455×410 mm, 2015 di Lola Montes Schnabel (New York 1980).
Magia, acquaforte acquatinta, 495×675 mm, 2014-2015 di Rodolfo Ceccotti (Firenze 1945).

1Photo: nasce l’ecommerce della fotografia

1PHOTO è il primo studio fotografico on-line dedicato alla fotografia di prodotto di still-life. Il primo e-commerce della fotografia che rivoluziona l’idea di shooting fotografico. Il tentativo è quello di rendere fruibile online un servizio che tradizionalmente ed erroneamente ritiene necessario un rapporto face to face tra le parti. L’obbiettivo è instaurare un rapporto di fiducia con il cliente anche online e avvicinarlo al mondo dell’e-commerce, che non vede più protagonisti solo i prodotti ma anche i servizi.

Chi siamo? Un team di fotografi e grafici esperti che si impegna nel fornire un servizio di altissima qualità, nel minor tempo possibile e con il maggior rispetto del prodotto che ha davanti. Il risultato sono foto di altissima risoluzioni ideali per la stampa e perfette per un catalogo online.

Perchè 1Photo?

Dimezza i tempi per uno shooting: con un click si sceglie la categoria di prodotti, le inquadrature e la quantità. La spedizione, etichette, fatture, ddt sono gestiti interamente online. I tempi di consegna e il preventivo sono visualizzati in tempo reale. Le foto si scaricano direttamente dall’area personale in alta risoluzione.

1photo

Finat e Tlmi hanno creato un documento guida congiunto sull’LCA

A Labelexpo Europe, Finat e Tlmi (la principale associazione di settore dell’industria della stampa di etichette e imballaggi del Nord America) hanno presentato i primi risultati del loro progetto congiunto LCA (Life Cycle Assessment) per il settore dell’etichettatura autoadesiva. Il progetto, eseguito da PRé Consultants BV, autorità nel campo dell’LCA, fornirà un quadro completo della valutazione del ciclo di vita e dei punti chiave in termini ambientali nell’ambito dell’etichettatura autoadesiva, e creerà un approccio all’LCA armonizzato in tutto il settore. «Finat e Tlmi sono consapevoli del fatto che il nostro settore ha bisogno di linee guida man mano che le esigenze dei clienti in quanto a sostenibilità continuano a crescere» ha commentato il presidente di Finat Thomas Hagmaier.

Calvin Frost, presidente del comitato per le questioni ambientali di Tlmi, ha aggiunto: «Uno dei motivi per cui l’armonizzazione è così importante da un punto di vista globale è che ci consente di uniformarci, evitando che in Cina si lavori in un modo, in Europa in un altro e in Nord America in un altro ancora. Tutte le discipline sono coinvolte: l’industria degli inchiostri, il settore OEM, il settore degli adesivi e i trasformatori stessi. I gruppi di lavoro hanno lavorato insieme. È la prima volta che abbiamo un progetto congiunto di questa portata, finanziato dalle due associazioni del settore delle etichette.»

Il Life Cycle Assessment per andare incontro alle esigenze dei clienti

Negli ultimi anni si è assistito a una crescente richiesta di prodotti di etichettatura più sostenibili, sotto la pressione esercitata dalle istituzioni, dai proprietari dei marchi a livello globale e dalle associazioni di consumatori. Di conseguenza, sempre più aziende nel settore dell’etichettatura hanno reso più trasparente l’impatto ambientale dei propri prodotti ricorrendo all’LCA. Questi sviluppi hanno determinato il ricorso a vari strumenti e metodologie interni alle realtà del settore dell’etichettatura. Ma senza un approccio standardizzato e globale si rischia di comunicare ai clienti e ai fornitori messaggi in contrasto tra loro. Così Finat e Tlmi hanno creato un documento guida congiunto sull’LCA, per garantire un campo di azione comune, soddisfare le esigenze delle parti interessate e ridurre il carico di lavoro per il settore.

Il documento guida LCA fornirà:

  • un’intesa reciproca relativa al metodo LCA e ai punti chiave nel settore, illustrati mediante case study;
  • approfondimenti relativi ai vari standard disponibili, e la loro correlazione con l’approccio LCA armonizzato;
  • guida e formazione relativi alla metodologia LCA;
  • un campo d’azione comune, che rende l’LCA accessibile anche alle piccole e medie imprese.

I primi risultati chiave

Il primo passaggio del progetto LCA, ovvero l’analisi delle pratiche attuali, mostra che solo il 14% degli interpellati in un sondaggio rivolto a consociati Finat e Tlmi usa attualmente il metodo LCA per misurare l’impatto ambientale dei propri prodotti; e il 62% conta di usarlo in futuro. La trasparenza delle prestazioni ambientali, dello sviluppo dei prodotti e del marketing sono i principali ambiti per i quali le aziende intendono ricorrere al metodo LCA.

Due approfonditi case study, uno relativo a un’etichetta in carta e l’altro a un’etichetta su pellicola, forniscono esempi di come condurre uno studio LCA. Mostrano che in questi casi oltre il 40% dell’impatto ambientale delle etichette autoadesive è dovuto alle materie prime. Altri fattori determinanti sono la stampa e la produzione delle etichette. Rispetto allo smaltimento in discarica o all’incenerimento, riciclando gli scarti di liner e matrici si può ridurre del 10-20% l’impatto ambientale delle etichette utilizzate nei due case study.

La pubblicazione per i soci Finat e Tlmi del documento guida LCA finale è prevista per la fine di novembre, e sarà seguita da Webinar nei prossimi mesi e da un workshop all’interno del seminario tecnico Finat di Barcellona. Tutto ciò aiuterà le aziende nell’impiego della metodologia.

LCA: cos’è e come utilizzarlo

L’LCA è un metodo riconosciuto a livello internazionale per la valutazione delle prestazioni ambientali di un prodotto o servizio nell’arco del suo intero ciclo di vita, dall’estrazione delle materie prime alla produzione e all’uso, fino al termine. Per esempio, quando un fornitore comunica l’impronta di carbonio dei suoi prodotti, molto probabilmente avrà utilizzato il metodo LCA per calcolarla.

Condurre un LCA in modo armonizzato all’interno di un settore garantisce una solida base per monitorare i principali impatti dei prodotti, per identificare le possibilità di miglioramento delle prestazioni ambientali e per fornire ai clienti finali informazioni chiare e trasparenti.

Per ulteriori informazioni sul metodo LCA e sul progetto LCA congiunto di Tlmi e Finat, guardare il video in cui Calvin Frost illustra le finalità del progetto: 

Un inchiostro fluorescente per combattere la contraffazione

Fashionable fluor nails with drops of water and colorful crushed eyeshadow. Manicure and makeup concept. Closeup image isolated on black

Un inchiostro fluorescente è stato messo a punto nei laboratori della Northwestern University e ben presto potrà essere utilizzato per stampare codici a barre multicolori, che potranno essere utilizzati direttamente dai consumatori per riconoscere se il prodotto che stanno acquistando è autentico o contraffatto.

Il business della contraffazione non accenna a diminuire, il suo fatturato, nonostante questa piaga venga fortemente combattuta dalle autorità internazionali sia dagli stessi produttori, aumenta di anno in anno e colpisce soprattutto i beni di lusso.

Quali strumenti può fornire un’azienda per permettere al consumatore di fare acquisti consapevoli? Sigilli, codici a barre, ologrammi, quasi tutti sistemi facilmente riproducibili; i sistemi più sofisticati di track and trace, oltre a essere più costosi richiedono tecnologie che non sempre possono essere messe a disposizione del consumatore. Questo particolare inchiostro multicolore permetterebbe la realizzazione di codici a barre unici facilmente riconoscibili dai consumatori: i ricercatori lo hanno studiato e sviluppato con una struttura talmente particolare che è praticamente impossibile da riprodurre. L’inchiostro viene stampato utilizzando una semplice stampante inkjet: osservato con una luce normale è invisibile, si può vedere soltanto se illuminato con frequenze UV. Questo inchiostro può essere utilizzato per produrre un normale codice a barre, così come un codice QR o in qualsiasi altra immagine che si decida di apporre su una confezione, un marchio per esempio. Può essere stampato su una grande varietà di materiali: dal costoso packaging di un profumo sotto forma di sigillo così sulla confezione di plastica o di vetro di una crema per il viso di fascia medio alta, non ci sono limiti.

Infinite possibili applicazioni

La particolarità dell’inchiostro è legata al suo colore: può essere sintetizzato in un colore solo oppure può essere multicolore e avere un gradiente di più colori. Composto da tre molecole che si combinano tra di loro e formano un colorante che per essere visibile deve essere decriptato, per poterlo leggere è necessario un codice apposta, in assenza del codice non è possibile visualizzare il colore. Ogni piccola variazione della struttura del colorante si trasforma in una vera e propria modificazione del colore finale e ogni colore ha il suo codice: una volta che l’utente lo possiede può visualizzare nella maniera corretta il marchio o il codice a barre e avere la certezza di quello che sta acquistando.

Il prof. Fraser Stoddart spiega nella pubblicazione, avvenuta sulla rivista internazionale Nature, che questo inchiostro è un’assoluta novità dal punto di vista strutturale: per la prima volta è stato introdotto un livello di complessità molecolare mai visto prima in uno strumento anticontraffazione. Il segreto dell’inchiostro è simile alla preparazione di un cocktail o di una torta, per quanto si segua la ricetta in maniera dettagliata nessun cocktail o nessuna torta sarà mia uguale a un altro perché la minima variazione dei un ingrediente ne modifica leggermente il gusto. Lo stesso vale per l’inchiostro: la molecola è talmente complessa, possiede infatti una struttura «sovramolecolare», che la minima variazione porta a un cambiamento del colore. La particolare relazione che intercorre tra la composizione dell’inchiostro e il colore emesso fanno sì che un codice stampato con questo colorante sia praticamente irriproducibile, ideale quindi per mantenere certe informazioni criptate oppure avere un simbolo del marchio unico e inconfondibile ma soprattutto autenticabile rapidamente. Mentre ologrammi, simboli e codici a barre possono essere copiati, la particolarità dell’inchiostro è che non è possibile riprodurre il colore e quindi le informazioni contenute nel disegno eseguito con questo se non si conoscono i codici per decifrarlo.

Lo studio

Il gruppo di ricerca di Stoddart, formato dai ricercatori Xisen Hou e Chenfeng Ke, ha studiato a lungo questo inchiostro fluorescente e base di acqua. Gli studiosi hanno eseguito tutta una serie di test non solo per mettere appunto la molecola ma anche per verificare il sistema di codifica-decodifica della colorazione. Una volta stabilito il meccanismo con cui il colore variava la fluorescenza in base alle diverse conformazioni sovrastrutturali che la molecola assumeva, i ricercatori hanno messo a punto il sistema di stampa inkjet. Una serie di rigorosi follow-up sono stati poi eseguiti e i risultati sono stati pubblicati. Nello studio i ricercatori hanno dimostrato come l’inchiostro una volta stampato assumeva un unico colore e come diventasse visibile utilizzando raggi UV e uno smartphone. Il visualizzare il codice a barre o il QR e fotografarlo non da però nessuna informazione utile al possibile falsificatore per riprodurre quel particolare colore, quindi senza il codice di decriptaggio non è possibile riprodurre il colore. Il codice però serve durante la produzione dei codici a barre affinché su tutte le confezioni essi vengano riprodotti con la stessa particolare, unica colorazione. L’inchiostro è formato da tre elementi: una ciclodestrina (uno zucchero) un ingrediente attivo l’heterorotaxane e un agente competitore di quest’ultimo. L’eterorotoesano è un colorante fluorescente che emette nello spettro tra il rosso al verde, l’emissione dell’inchiostro dipende da come le tre molecole si combinano tra di loro. Il codice per il decriptaggio e quindi per riprodurre questo colore è sapere l’esatta combinazione dei tre elementi, che non si può evincere da una semplice fotografia. Le combinazioni di queste tre componenti sono praticamente infinite così come la gamma di colori a cui possono dar luogo combinandosi tra di loro.

Bibiografia
  • Scientists invent fluorescent inks to combat counterfeiting Cosmeticdesign 2015
  • Xisen Hou, Chenfeng Ke, & J. Fraser Stoddart. Tunable solid-state fluorescent materials for supramolecular encryption. Nature Communications 2015

 

Tre “miti” dei giovani lettori sono stati protagonisti a Bookcity

BookCity_verticale_positivo_RGBBookcity è un’iniziativa voluta dal Comune di Milano e dal Comitato Promotore a cui si è affiancata l’Aie (Associazione Italiana Editori), in collaborazione con l’Aib (Associaizone Italian Biblioteche) e l’Ali (Associaizone Librai Italiani). Un appuntamento condiviso tra tutti i protagonisti del sistema editoriale, con l’obiettivo di «mettere al centro di una serie di eventi diffusi sul territorio urbano il libro, la lettura e i suoi lettori come motori e protagonisti dell’identità della città e delle sue trasformazioni nella storia passata, presente e futura»: tre giorni di incontri, presentazioni, dialoghi, letture ad alta voce, mostre, spettacoli e seminari sulle nuove pratiche di lettura.

CristianoMilitelloUn’occasione d’oro anche per la Federazione della Filiera della carta e della grafica per promuovere il binomio carta-cultura in un evento che si è tenuto lo scorso 23 ottobre dal titolo Carta vince sfogliando la vita. Ma… «un evento per chi?», si saranno domandate le stesse associazioni organizzatrici Assocarta, Assografici e Acimga: un evento per tutti e in particolare i ragazzi e i giovanissimi. A cominciare quindi dalla scelta della location ci si è orientati in tal senso: l’appuntamento era in via Tortora 54, nel cuore della Milano modaiola, e accanto ad altri eventi di Bookcity. Non, quindi, in strutture frequentate dagli addetti ai lavori. E poi due grandi ospiti, «grandi» perché amati dal grande pubblico dei ragazzi e non solo: Licia Troisi e Federico Buffa. Una piacevole chiacchierata, arricchita dalla vena ironica di Cristiano Militello.

FedericoBuffa_LiciaTroisi 4Protagonista dell’evento, sullo sfondo e al contempo in primo piano, la comunicazione su carta e i suoi requisiti che la rendono speciale: «la carta è un guardami, un sentimi, un toccami, un odorami», come ha ricordato Militello in apertura. Un’esperienza unica e davvero intramontabile.

Cominciamo quindi a «sfogliare» un poco la vita dei due ospiti…

Licia Troisi, romana, classe 1980, la regina del genere fantasy per ragazzi, i suoi libri – tradotti in 19 paesi – hanno venduto qualcosa come tre milioni e mezzo di copie. Un rapporto con la carta che parte prestissimo: la sua prima raccolta di favole è stata scritta a sette anni e rilegata religiosamente in cartoleria dai genitori. L’anno dopo il primo romanzo di 20 pagine, anche quello rilegato artigianalmente, che intitolò «Le mille e una Licia». In famiglia erano tutti appassionati di lettura, ma nessuno amava scrivere: «sono cresciuta in mezzo ai libri, uno dei primi giochi era quello di sfilarli dalla libreria per fare arrabbiare la mamma», racconta Licia, che parla della carta come di un’esperienza sensoriale che cambia anche a seconda del colore (l’inimitabile «bianco» dei libri Einaudi), e del carattere tipografico in grado di rappresentare diversi stati emotivi. Per lei scrivere è una questione di relazione con l’altro: «Non sono mai stata capace di scrivere per me, ma dovevo immaginare che qualcuno leggesse le mie cose. E ora che un pubblico ce l’ho, so che è un fattore che modifica la scrittura». Enfant prodige per quanto riguarda la scrittura, quando nel 2004 Licia si laurea in astrofisica, il suo primo libro (le Cronache del mondo emerso) era già in libreria, pubblicato da Mondadori.

Federico Buffa, un uomo a dir poco eclettico: principe dello sport italiano, story teller, attore, ballerino e ora anche scrittore, «incredibilmente bravo a fare le sinapsi alla piastra, a creare dei collegamenti, tra i pochi commentatori sportivi in grado di fare riflettere e di emozionare», dice Militello. Per lui la narrazione ha mille risvolti, la si può ascoltare, vedere e leggere. E dopo averla raccontata tramite canali legati alla tecnologia televisiva, ha deciso di portare certe storie, certe vite, prima sul palco e adesso, con la sua prima opera narrativa, anche su carta. Nelle sue parole, emerge tutta l’influenza dell’esperienza all’estero. All’età di 14 anni ha stilato una lista di dieci cose che avrebbe voluto fare prima di morire – tra cui recitare – e ora le ha realizzate tutte.

Parliamo di svolte

Licia Troisi, una laurea in astrofisica e un percorso parallelo che la codifica come scrittrice di genere fantasy. E poi un cambio di rotta: Dove va a finire il cielo, un libro divulgativo in temi di astrofisica, un modo per fare «divertire con le cose pazze, bellissime, incredibili che popolano il nostro cielo».

Per Federico Buffa di svolte ce ne sono tante: dai tempi della rivista specializzata «Superbasket» ne è passata di «acqua» e le esperienze sono davvero tante: dai libri divulgativi sul basket, attraverso la televisione prima e poi il teatro, Buffa approda all’esperienza della scrittura. E ora lo spettacolo teatrale Le Olimpiadi del 36 – una quarantina di date in tour per l’Italia – è diventato anche un romanzo scritto a quattro mani con Paolo Frusca, fresco di stampa, dal titolo L’ultima estate di Berlino.

A proposito di carta…

Se parliamo di lettura, il libro di carta ha una marcia in più, perché senza la carta la ritualità resta un po’ penalizzata: il segnalibro, le annotazioni… Federico Buffa racconta di un’infanzia immersa nei libri, una parte fisica della sua vita: «siamo cresciuti, mia sorella e io, in una casa di un uomo che aveva più di 7.000 volumi, e abbiamo avuto sempre un rapporto fisico anche di ingombro coi libri di nostro padre, che aveva un bellissimo ex libris che recitava que sais-je, espressione tratta dall’esistenzialismo francese. Un uomo che ha sempre nutrito il dubbio come uno strumento fondamentale di progresso emozionale, e ce l’ha trasmesso. I libri sono stati una parte ingombrante e fisica della nostra vita: io non posso leggere se non sulla carta. Posso leggere un articolo di giornale sull’ipad ma non posso leggere nient’altro, non saprei raccontarlo perché chioso tutto quello che leggo». E a proposito degli strumenti di lettura digitali, Licia Trosi aggiunge: «La cosa che non mi piace è non poter vedere il progresso fisico sul libro, le pagine che mi lascio indietro».

Cosa leggete?

Licia legge di tutto, spazia dai libri per ragazzi ai libri di divulgazione, dai saggi alla narrativa: «Mi piace di tutto e c’è da imparare da tutti i generi, e in questo periodo leggo i fantasy perché fanno un po’ parte del mio lavoro». Anche Federico Buffa racconta di leggere più libri nello stesso momento e uno di questi è L’età del caos di Federico Rampini, un manuale di circumnavigazione di quello che ci sta succedendo.

Prestate libri?

Era abbastanza scontato per due appassionati dell’oggetto «libro». Licia presta solo a un pubblico selezionato, piuttosto se li fa prestare ma se poi le sono piaciuti se li compra perché si considera una feticista del libro. Quanto a Buffa… cosa ci si può aspettare dal figlio di un uomo che aveva 7.000 libri in casa?

E per finire, un «consiglio a un giovane scrittore»…

Domanda di rito, puntualizza Militello, ma più che lecita, visto che i due ospiti sono stati accolti da una sala gremita di ragazzi dai tredici anni in su. In primo luogo, non avere la pubblicazione come scopo finale, raccomanda Licia: «Quando ho cominciato a scrivere le Cronache del mondo emerso, la cosa più importante è stata concentrarmi sulla storia e divertirmi a raccontarla, e quello che è successo dopo è stato semplicemente la conseguenza del piacere del racconto e il bisogno – semmai – di raccontare una storia. Perché il «viaggio» è più importante dell’arrivo a destinazione». Per Stefano Buffa, invece, il consiglio è di crearsi una propria originalità, nella telecronaca così come negli altri strumenti di comunicazione, «per distinguere la propria emozione da quella altrui».

L’ultima edizione dell’indagine Audipress conferma la fedeltà dei lettori della stampa italiana

IS185-049Ogni mese circa 46 milioni di italiani scelgono di fruire di contenuti attraverso i titoli stampa (su carta o digitale). Ogni giorno si raggiungono quasi 30 milioni di letture per i quotidiani (per 19.042.000 lettori), ogni settimana quasi 29 milioni di letture per i settimanali (16.760.000 lettori) e ogni mese più di 31 milioni di letture per i mensili (16.115.000 lettori).

Questi sono i dati diffusi nell’ultima indagine Audipress 2015/II, approvati dal Consiglio di Amministrazione presieduto da Maurizio Costa.

La lettura in digitale coinvolge quasi 2,5 milioni di individui, continuando il suo processo di estensione e di integrazione, soprattutto tra i lettori di quotidiani.

L’informazione attraverso la copia digitale cresce nel segmento di popolazione femminile (+6,1%) e tra gli individui over 55 anni (+1,6%). Continua ad essere più marcata l’esperienza digitale tra i lettori delle fasce di età più giovani (7,8% dei lettori 18-34enni) e nelle classi socio economiche superiori (10,8% dei lettori di classe superiore e 8,9% dei lettori di classe media-superiore).

I dati Audipress 2015/II sono il risultato dell’indagine ufficiale per la lettura della stampa quotidiana e periodica in Italia, condotta su un campione rappresentativo della popolazione italiana di 14 anni e oltre. Per questa edizione sono state eseguite 47.662 interviste personali, condotte con il sistema Capi Doppio Schermo, lungo un calendario di rilevazione di 38 settimane complessive, dal 15 settembre 2014 al 12 luglio 2015.

Gli Istituti esecutori del field sono Doxa e Ipsos; il disegno del campione e l’elaborazione dei dati sono stati effettuati da Doxa; i controlli sono a cura di Reply.

Da Goss nuove linee di svolgitori e riavvolgitori per rotative digitali

Goss, attraverso la sua consociata ContiWeb, si lancia su un nuovo mercato con sei modelli di svolgitore/cambiabobine e riavvolgitore che sono stati progettati specificatamente per rispondere alle esigenze della stampa digitale in bobina. Questa nuova serie di svolgitori e riavvolgitori, disponibile sul mercato, è stata concepita e progettata su una base al 100% modulare, con la possibilità per i clienti di una completa automatizzazione su entrambe le estremità della linea di stampa.

Sviluppate presso la sede della Goss ContiWeb in Olanda, che da quasi 40 anni fornisce cambiabobine e forni di essicazione per gli stampatori offset, queste nuove linee di prodotti sono state progettate con l’obiettivo di offrire alle rotative digitali gli stessi risultati di efficacia di incollaggio proposti sulla tutta la gamma ContiWeb, cioè del 99,7%.

Bert Schoonderbeek, amministratore delegato della Goss ContiWeb, osserva che questo sviluppo costituisce un riconoscimento dello sviluppo e potenziale della stampa digitale in bobina. «Dopo anni di lavoro per ottimizzare e perfezionare i nostri prodotti per assicurare un’efficienza e ripetibilità ottima ai rotativisti offset, vediamo oggi un bisogno simile nel settore della stampa digitale in bobina», commenta l’amministratore. «Con il continuo aumento di nuove installazioni e applicazioni, si sta creando una richiesta sempre più forte da parte dei fornitori di servizi di stampa per tecnologie destinate a migliorare la loro competitività».

I cambiabobine/svolgitori della serie CD e i riavvolgitori della serie CR, disponibili in due larghezze di 770 mm e 1.100 mm, hanno specifiche in commune che facilitano sia l’avviamento che l’integrazione e funzionamento quotidiano. Permettono il carico e lo scarico delle bobine di carta a livello del pavimento, lo svolgimento e riavvolgimento in entrambi le direzioni, oltre all’allineamento motorizzato dei margini con la capacità di controllare tutte queste operazioni sullo schermo HMI disponibile sul macchinario.

Tutti i modelli sono senza albero e usano mandrini espansibili pneumatici controllati da motori elettrici a basso rumore, che offrono un ulteriore elemento di sostenibilità in quanto l’energia così generata alimenta a sua volta il circuito elettrico.

2097_300La serie CD di svolgitori/cambiabobine Goss ContiWeb

La gamma CD, risultato dei oltre 40 anni di esperienza ContiWeb nella tecnologia di controllo della tensione di banda, è stata progettata per garantire la massima precisione e ripetibilità in ogni fase del processo di alimentazione continua delle rotative digitali.

  • Svolgitore CD-W con incollaggio manuale a macchina ferma.
  • Cambiabobine doppio CD-S Stop/Go con incollaggio semi-automatico che permette all’operatore di scaricare, caricare e preparare l’incollaggio mentre la produzione è in corso, facilitando un ciclo di interruzione minimo per ogni cambio bobina.
  • Cambiabobine automatico CD-N con cambio bobina senza interruzioni basato sulla famosa tecnologia ContiWeb di incollaggio a velocità zero con magazzino carta e con rotativa a velocità massima di produzione.

Ogni modello è disponibile con diverse opzioni quali livelli aggiuntivi per il controllo della tensione, guida banda, controllo remoto via un sistema di commando centrale e diagnosi remota tramite VPN.

La serie CR di riavvolgitori Goss ContiWeb

Tutti i modelli della serie ContiWeb di riavvolgitori per il digitale sono stati progettati specificatamente per il riavvolgimento delle bobine alla velocità della rotativa senza perdita di copie stampate. Si possono effettuare cambi di bobine di larghezza o spessore diversi, oltre a cambi ripetuti dalla prima alla seconda posizione e viceversa.

  • Riavvolgitore CR-W singolo con cambio bobina e trasferimento sul nuovo mandrino manuali con rotativa ferma.
  • Riavvolgitore CR-S doppio Stop/Go con trasferimento semi-automatico della banda che consente lo scarico e preparazione dei mandrini a rotativa in produzione facilitando un tempo minimo di fermo macchina per il cambio della bobina e trasferimento della banda sul nuovo mandrino.
  • Riavvolgitore CR-N continuo con cambio automatico della bobina che consente lo scarico di bobine riavvolte e la preparazione di nuovi mandrini durante la produzione; e con la possibilità di un incollaggio automatico a velocità massima della rotativa con qualsiasi diametro della bobina.

I tre modelli possono essere equipaggiati di un dispositivo di taglio e sono disponibili con opzioni aggiuntive quali un sistema di controllo elettronico della tensione in uscita, guida banda e una console di controllo centrale con diagnosi remota.

Oltre al settore della stampa digitale, il nuovo design adattabile e modulare delle serie digitali ContiWeb offre anche un nuovo potenziale per la stampa di etichette e per l’imballaggio. Tra queste possibili applicazioni ci sono in particolare le configurazioni personalizzate della rotativa offset Goss Vpak, che incorporano una serie di processi e accessori (quali gruppi flexo, rotocalco, stazioni di stampa digitalie e essicazione UV ed EB) che potrebbero beneficiare di un maggiore livello di controllo della tensione sull’intero percorso della banda.

Mediagraf acquisisce Villaggio Grafica

Giuseppe Donegà, amministratore delegato di Mediagraf.
Giuseppe Donegà, amministratore delegato di Mediagraf.
Giuseppe Donegà, amministratore delegato di Mediagraf.
Giuseppe Donegà, amministratore delegato di Mediagraf.

Mediagraf è una realtà padovana fondata nel 1988 sulla secolare tradizione del Messaggero di Sant’Antonio e della tipografia Antoniana. Specializzata in stampa offset e rotooffset, l’azienda, la cui proprietà è condivisa da Conferenza episcopale italiana, Frati del Santo e Diocesi di Padova, si propone come partner in grado di offrire una serie di servizi mirati, che vanno oltre l’ambito della stampa tradizionale. E difatti, per continuare a rispondere al meglio alla domanda del mercato, sempre più focalizzata sulla personalizzazione, non sono mancati negli anni investimenti nello sviluppo del comparto digitale, cioè di un’area aggiuntiva ma complementare alla stampa tipografica e per l’editoria. Proprio all’interno di questo percorso si colloca la recente acquisizione di Villaggio Grafica, impresa di Noventa Padovana specializzata nella stampa digitale. L’obiettivo è costruire un polo integrato attivo nella stampa e nella comunicazione in rete. Villaggio Grafica, con una squadra di 14 addetti e una dotazione tecnologica d’avanguardia, è un player riconosciuto nella stampa a dato variabile, che consente l’articolazione in continuità di mailing e contenuti del destinatario. Tra l’altro, una delle maggiori attività svolte dall’azienda è proprio la gestione del dato variabile per la distribuzione del Messaggero di Sant’Antonio, il periodico a diffusione mondiale con tiratura di centinaia di migliaia di copie stampate da Mediagraf. L’operazione d’acquisizione avviene quindi tra due interlocutori di lungo corso appartenenti al medesimo territorio e contraddistinti da precise vocazioni industriali. Ne parliamo con Giuseppe Donegà, amministratore delegato di Mediagraf spa, il quale ci illustra i dettagli di un’iniziativa che dà vita a un vero e proprio cluster grafico padovano.

Leggi l’intervista a pag. 4!