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Isia Faenza è in linea con l’Europa: il 92% dei laureati trova lavoro a quattro mesi dal titolo di studio

Roberto Ossani (foto di Raffaele Tassinari).
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Si è conclusa l’annuale indagine statistica sulla popolazione dei laureati Isia di Faenza condotta coi dati al 31 dicembre 2014.

I risultati sono davvero incoraggianti, in assoluta controtendenza con i dati divulgati da Eurostat, 15 giorni fa, sui laureati italiani del 2014.

Secondo Eurostat solo un ragazzo italiano su due (il 52%) trova lavoro entro tre anni dalla laurea, mentre tra i laureati di secondo livello Isia di Faenza (cioè quelli che terminano il percorso di studi di cinque anni) trova lavoro ben il 92,3% a un anno dal titolo, con un tempo medio di attesa per arrivare al primo contratto, di soli quattro mesi.

Insomma IsiaA di Faenza sembra essere più in linea con la media europea dei laureati occupati, che è all’80,5% e in particolare con la Germania, la cui percentuale degli occupati laureati è del 93,1%.

Il dato è singolare. Nonostante la crisi economica, l’occupazione dei laureati Isia con il passare degli anni è in aumento. Nel 2012 era all’76%, nel 2013 al 73%.

Disegno libero
Disegno libero

Altro dato interessante emerso dalla statistica è la tipologia di contratto. Scompare la collaborazione a progetto o occasionale e resistono tre forme: tempo indeterminato per il 42%, tempo determinato per il 33% e libero professionista per il 17%.

I settori sui cui i neodiplomati trovano impiego è per il 33% il design di prodotto, per il 42% il graphic design, per e il 25% altri settori.

Anche le mansioni sono di responsabilità: per il 44% progettano all’interno di un team e il 38% possiede autonomia progettuale. Solo il 19 % svolge attività subalterna con qualche grado di responsabilità.

Il 67% degli impiegati è soddisfatto del suo stipendio e lo considera equo, mentre il 33% lo giudica basso. In generale le previsioni e le valutazioni per il futuro sono abbastanza buone: il 42% sostiene che sono promettenti all’interno dell’azienda, il 25% risponde «promettenti fuori dall’azienda», mentre il 25% pensa che «non ci siano prospettive, ma che andrebbe bene se continuasse così» (sono i casi per esempio degli insegnanti), solo l’8% ha risposto che è un ripiego.

«Questi dati sono naturalmente molto incoraggianti – spiega Roberto Ossani, direttore Isia Faenza – e testimoniano un modello formativo di eccellenza, forse più vicino alle Hochschule tedesche che alle università italiane. Un modello che – se ci guardiamo indietro – non è altro che l’ultima versione della Bottega rinascimentale: gli allievi imparano dai maestri, e imparano facendo sperimentazione e ricerca.»

Gli Isia continuano il loro percorso didattico avvicinandosi sempre più ai temi del design etico invitando a Faenza uno dei massimi esperti in ergonomia e design far all per inaugurare il nuovo anno accademico.

Luigi Bandini Buti è docente in Ergonomia in Italia e all’estero.
Luigi Bandini Buti è docente in Ergonomia in Italia e all’estero.

Sarà Luigi Bandini Buti a inaugurare il 21 gennaio, alle 18, il nuovo anno accademico con una conferenza dal titolo «La diversità è una risorsa».

Bandini Buti è docente in Ergonomia in Italia e all’estero. Nel 1996 è stato fra i primi italiani a essere accreditato Ergonomo Europeo dal Cree (Center for Registration of European Ergonomists). Recentemente ha pubblicato tre libri sull’ergonomia applicata alla progettazione di ambienti e prodotti.

Quale sarà il futuro del design e del progetto architettonico? Sarà nell’utilità o piuttosto nello stupore? O non sarà per caso nell’utile stupore?

Da queste domande comincerà la dissertazione di Bandini Buti.

«Il Design for All nasce – spiega – dalle esigenze delle fasce deboli ma si afferma come mezzo per il progetto per tutti: non per i disabili, ma anche per i disabili. Non è quindi uno dei tanti modi per ospedalizzare il mondo, ma è una disciplina che cerca di renderlo più utile e più bello per tutti. Dico che “la diversità è una risorsa” perché è finito il tempo in cui l’esigenza prima della produzione era la standardizzazione più o meno spinta e la diversità doveva essere negata in favore dell’omologazione. Oggi si dà per scontato che l’oggetto funzioni, ma si vuole anche che l’oggetto sia gradevole e sia adeguato ai bisogni, alle esigenze e alle capacità di chi dovrà, potrà, vorrà usarlo. Il Design for All si propone quindi come una disciplina in grado di fornire mezzi e metodi adatti a rispondere all’innovazione, alle esigenze dei tutti e di essere al contempo profondamente etica. In questo è la sua attualità».

L’incontro è aperto a tutti. Introducono Anty Pansera, Presidente Isia Faenza e Roberto Ossani, Direttore.

Lo stesso giorno, giovedì 21 gennaio, dalle 11 alle 13, il direttore, gli insegnanti e gli alunni saranno a disposizione di scuole, studenti e genitori per illustrare l’attività didattica e le opportunità lavorative offerte dall’università faentina.

Gli Isia (Roma, Urbino, Firenze, Faenza, a cui recentemente si è aggiunta Pescara) – concepiti da Carlo Giulio Argan e fondati dalla metà degli anni Settanta – rappresentano gli enti pubblici di formazione, nel campo del design, tra i più qualificati in Italia.

Un particolare modello formativo che mette in relazione l’idea al fare, con una particolare attenzione riservata, da sempre, all’aspetto etico e responsabile della progettazione, attraverso insegnanti che sono professionisti attivi nel mondo del lavoro e scambi diretti con il territorio e le sue aziende. L’Isia di Faenza ha tenuto collaborazioni con imprese ed enti di primo piano del territorio nazionale e ha in attivo scambi Erasmus con più di venti università europee. Questo garantisce ai suoi allievi una elevata percentuale di occupazione professionale, coerente con il corso di studi.

Info: corso Mazzini 93, aula magna, ore 18, ingresso libero. Per informazioni: 0546/22293; www.isiafaenza.it.

Volumi stabili nel primo semestre 2015 di Bobst Group

Bobst Group ha registrato un buon primo semestre 2015, nonostante l’euro debole. Le vendite ammontano a 524,7 milioni di franchi svizzeri (479, 39 milioni di euro) per il semestre, rispetto ai 560,5 milioni di franchi svizzeri (512,9 milioni di euro) dello stesso periodo dello scorso anno. Al netto degli effetti valutari negativi, le vendite sono rimaste stabili. Il risultato operativo (Ebit) è sceso di 9,8 milioni, a 10,3 milioni di franchi svizzeri (9,4 milioni di euro), per effetto della debolezza dell’euro. Il risultato netto migliora a 10,4 milioni, rispetto ai 3,9 milioni dell’anno precedente. Le prenotazioni sono in crescita del 11% e il portafoglio è del 16% superiore rispetto allo stesso anno palco.

Prospettive

Il Gruppo si aspetta di assistere a una buona domanda in Europa e Nord America. L’Asia dovrebbe migliorare dopo un lento inizio anno, mentre il Sud America rimarrà a domanda bassa a causa di un contesto economico difficile. A cambi correnti, e salvo imprevisti, il Gruppo è fiducioso di raggiungere vendite nell’intero anno di 1,25-1,30 miliardi e un risultato operativo margine superiore al 5% e un margine sul risultato netto superiore al 3%. Il Gruppo continua ad attuare la sua strategia: innovare, aumentare la propria presenza nei mercati in crescita, per incrementare le prestazioni dei suoi servizi e per migliorare l’eccellenza operativa.

Il Gruppo Pro-Gest chiude il 2015 con ottimi risultati

L’amministratore delegato di Pro-Gest, Bruno Zago.
L’amministratore delegato di Pro-Gest, Bruno Zago.

Numeri al di sopra delle stime per Pro-Gest, la holding della famiglia Zago, che chiude il 2015 superando gli obiettivi del piano industriale. Il gruppo numero uno in Italia nella produzione di carta, cartone, imballaggi e packaging annuncia gli ottimi dati di bilancio, caratterizzati da un fatturato consolidato per il 2015 pari a 450 milioni di euro, con un incremento del 27% anno su anno rispetto ai 354 milioni del 2014, e da un Ebitda di 81 milioni di euro, in crescita quindi di oltre il 20% rispetto ai 67,5 mln dello scorso anno.

I buoni risultati raggiunti sono anche l’esito della messa a regime di alcuni grandi investimenti fatti nel corso dell’ultimo biennio, tra cui l’acquisizione degli stabilimenti di Modugno e di Carnate e l’affitto di due importanti aziende cartarie toscane: la Ondulati Giusti di Altopascio e il Cartonificio Fiorentino di Sesto Fiorentino, attive nella produzione di fogli di cartone. «L’impianto di Modugno», dichiara l’amministratore delegato, Bruno Zago, «ha già raggiunto il punto di break-even e stimiamo possa crescere a doppia cifra nel 2016, mentre Carnate sta concludendo una significativa ristrutturazione e il prossimo sarà l’anno della svolta, grazie anche a una collocazione immobiliare diversa e più efficiente». Entrambi gli stabilimenti hanno già contribuito in maniera significativa al fatturato di Trevikart che passa da 66 milioni nel 2014 a 86 milioni (+30%) di euro nel 2015, in parte ricavati dalle acquisizioni e in parte frutto della crescita degli stabilimenti storici».

Il Gruppo Pro-Gest, che ha fatto dell’integrazione la propria forza, conta al proprio interno molte realtà attive nella variegata produzione della carta e che spaziano dal macero fino alla realizzazione degli imballaggi, sia per le destinazioni di packaging industriale che per gli usi alimentari. Esportandone, soprattutto in quest’ultimo settore, oltre il 90%.

Linzbach ritorna al timone di Heidelberg

Gerold Linzbach, Ceo e direttore delle risorse umane di Heidelberg.
Gerold Linzbach, Ceo e direttore delle risorse umane di Heidelberg.

Con l’inizio del 2016 il Ceo e direttore delle risorse umane di Heidelberg, Gerold Linzbach, è tornato al lavoro dopo una lunga assenza per malattia. Linzbach, che nel 2012 ha preso il posto dell’allora amministratore delegato, Bernhard Schreier, con il mandato di invertire la tendenza che aveva preso la società, era malato da sette mesi.

Nel luglio dello scorso anno, il direttore finanziario, Dirk Kaliebe, era intervenuto ad interim come chief executive. Nel mese di agosto 2014, il costruttore tedesco ha annunciato un’importante riorganizzazione delle sue attività di post-stampa, uscendo da alcuni mercati e provvedendo al taglio centinaia di posti di lavoro.

Oggi Heidelberg ha annunciato un aumento del fatturato nel primo semestre dell’esercizio in corso: le vendite ammontano a 1,16 miliardi di euro rispetto ai 996 milioni del corrispondente periodo dell’anno precedente.

Mimaki per l’arredamento e il soft signage per interni

La nuova stampante inkjet Mimaki TS500P-3200.
La nuova stampante inkjet Mimaki TS500P-3200.

Mimaki annuncia il lancio per febbraio 2016 della inkjet superwide format TS500P-3200, stampante roll-to-roll a sublimazione da 3,2 metri.

Sognare in grande e in largo. Il settore delle decorazioni per interni sta crescendo, come afferma Mike Horsten, General Manager Marketing Emea presso Mimaki Europe: «La richiesta di comunicazioni in tessuto per interni sta aumentando rispetto alla stampa a solvente su PVC. Ciò è dovuto in parte alla flessibilità del tessuto che consente al designer di essere particolarmente creativo e immediatamente reattivo alle tendenze del mercato. Mimaki è entusiasta di poter offrire questa soluzione per rispondere alle richieste di questo settore. Non è possibile arrestare l’immaginazione, e questa tecnologia darà prova che non si debba smettere di stamparla».

Pensata su misura per la tendenza in crescita della personalizzazione con produzione locale. 

«I sistemi di stampa inkjet on-demand vengono utilizzati sempre più per la produzione di indumenti a scapito dei tradizionali sistemi analogici, vista la loro capacità di fornire rapidamente una stampa di bassi volumi e con mix elevato», afferma Mike Horsten. «Tutto è iniziato con il settore della moda che ha sfruttato i vantaggi della stampa digitale on-demand per le quantità variabili e su misura. Abbiamo osservato questo trend in crescita anche per la decorazione di interni e l’arredamento. Il cambiamento non si limita al metodo di produzione, ma anche alla sua ubicazione. I siti di produzione si spostano da sedi remote a basso costo verso aree urbane più vicine ai consumatori. Riteniamo che questa tendenza si estenderà alla produzione di tessuti di grandi dimensioni per l’arredamento di interni, dalle tende alla tappezzeria e anche alla biancheria da letto. Personalizzazione e consegne in ritardo non possono andare d’accordo».

Flessibile, economico e verde. L’ inkjet TS500P-3200 per formati super-wide presenta un nuovo tipo di testa di stampa per garantire una produttività ad alta velocità fino a 180 m2/ora. Sono presenti 12 teste disposte in tre file sfalsate studiate per rilasciare gocce di inchiostro ad alta velocità e per garantire il posizionamento corretto anche con una distanza elevata delle teste dal supporto. Caratteristica fondamentale per ottenere risultati di stampa ottimali anche su carte transfer sottili e a basso costo.

La funzione anti banding MAPS4 (Mimaki Advanced Pass System 4), brevetto Mimaki, è garanzia di una stampa ancora più bella. Inoltre, il sistema Auto Media Feeder (AMF), di nuova progettazione, consente mantenere la qualità di stampa elevata anche alla massima velocità, grazie all’alimentazione stabile della carta.

Infine, il soft signage di grande formato è rispettoso dell’ambiente, non emette composti organici volatili dopo la stampa, aiuta a ridurre le emissioni di CO2 ed è leggero e semplice da trasportare perché è facilmente ripiegabile.

La stampante Mimaki TS500P-3200 offre numerosi vantaggi:

  • la larghezza stampabile super-wide da 3,2 metri è pratica per la stampa transfer a sublimazione su tessuti particolarmente larghi come le tende, la biancheria da letto e altri tessuti di arredamento per interni;
  • velocità di stampa di 180 m2/ora per produttività elevata;
  • innovativa testa di stampa e nuovo sistema di alimentazione materiale per garantire alta velocità e qualità su supporti con larghezze fino a 3,2 m;
  • AMF è in grado di gestire supporti con larghezze fino a 3,2 metri e 130 kg di peso ed è in grado di mantenere un’alimentazione stabile per ottenere una stampa di alta qualità;
  • Sistema per la riduzione delle increspature del supporto durante la stampa che consente alta velocità su carta di larghe dimensioni;
  • software RIP ad alte prestazioni TxLink3 Lite per la massima flessibilità, dalla gestione del volume di inchiostro per colore e alla realizzazione di motivi per lunghe tirature senza interruzioni da un’unica immagine (inclusi motivi ripetuti o speculari).

La stampa in continuo è consentita anche dall’unità di verifica degli ugelli (NCU) che rileva e pulisce automaticamente gli ugelli ostruiti, mentre il sistema di ripristino degli ugelli (NRS) utilizza solo i canali in buone condizioni per sopperire a quelli eventualmente ostruiti. Contenitori di inchiostro molto ampi per stampare in continuo lunghe tirature in tutta tranquillità.

La nuova stampante inkjet Mimaki TS500P-3200.
La nuova stampante inkjet Mimaki TS500P-3200.

HP per la decorazione di ambienti

HP presenta all’Heimtextil HP WallArt Suite, una facile e innovativa esperienza per il Web-to-print, progettata per aiutare i piccoli e i medi provider di servizi di stampa (PSP) nella decorazione di ambienti.

Questa tecnologia è stata creata esclusivamente per la gamma di stampanti HP Latex per andare incontro alla crescente domanda di integrazione di e-commerce fra PSP e clienti. Si tratta della prima soluzione fornita da HP per integrare tutto il flusso di lavoro, dalla progettazione ai preventivi, fino agli ordini del cliente, in un unico ambiente.

«I nostri clienti PSP hanno espresso la necessità di avere software semplici, convenienti e intuitivi, che facilitino la stampa e la comunicazione con i loro utenti», ha affermato Joan Perez Pericot, Worldwide Marketing Director, Large Format Printing, HP Inc. «Con la nuova HP WallArt Suite, i PSP e i loro clienti potranno gestire tutto, dalla progettazione alle informazioni sugli ordini in tempo reale online».

Le caratteristiche di HP WallArt Suite includono:

  • Interfaccia migliorata, intuitiva e facile da usare, personalizzata nello specifico per i client finali;
  • Dashboard aggiornata, progettata per gestire al meglio gli ordini dei clienti;
  • Integrazione Web facile;
  • Quattro app Web gratuite HP Wall per la decorazione;
  • Accesso a diverse fonti di contenuti come Fotolia, Pattern Design, Instagram e Dropbox.

Quest’annuncio rappresenta il primo di molti che si basa sulla visione strategica di HP di essere la prima piattaforma open per il mercato del large-format che permette l’integrazione di app relative a diversi contenuti digitali con lo sviluppo di nuove applicazioni.

HP all’Heimtextil 2016

Presso lo stand HP (padiglione 4, stand C15) saranno esposte opere di design di Robin Sprong, che ha sviluppato la carta da parati nell’area adibita alla produzione, della designer Agustina, che ha progettato il concept dell’area HP Latex dedicata al proofing, e della designer Victoria Dvorzhanska, vincitrice del «Best Digital Wallpaper Design» nel 2015, la quale esporrà la sua opera premiata. L’area hospitality è stata creata dallo studio di interior design Eque y Seta.

Le roto-offset di Timsons reintrodotte sul mercato grazie a Kolbus

Le macchine roto-offset per la stampa di libri di Timsons saranno nuovamente in produzione grazie a una nuova partnership tra Kolbus e Timsons Engineering. Nel 2014 Timsons aveva deciso di dismettere la produzione di macchine offset per concentrarsi esclusivamente sui modelli digitali. Tale strategia non diede i frutti sperati e la società fu posta in liquidazione volontaria nel gennaio 2015. Proprio allora fu costituita la Timsons Engineering, società preposta alla produzione di parti di ricambio per le macchine tradizionali e totalmente disgiunta dal fallimento della “vecchia” Timsons. Nel frattempo la casa tedesca Kolbus aveva rilevato da Timsons i brevetti per la produzione della piegatrice T-Fold, in collaborazione con la Timsons Engineering, e oggi la cooperazione tra le due aziende riguarda anche il reinserimento sul mercato delle offset Timsons per la stampa dei libri. L’accordo riguarda la roto-offset monocolore T48 e la bicolore ZMR, le cui torri di stampa saranno prodotte in Gran Bretagna dalla Timsons Engineering. Nel sito produttivo della Kolbus in Germania sarò invece fabbricato il sistema d’inchiostrazione, ma anche le piegatrici. I cambiabobine saranno acquistati da fornitori terzi in base alle esigenze del cliente. In futuro le macchine saranno targate Kolbus, mentre non è stato ancora deciso se il nome Timsons continuerà a esistere sui prodotti in qualche forma.

«C’è sempre stata una domanda per questo tipo di macchine» spiega Robert Flather, amministratore delegato di Kolbus UK, «il problema era che tale richiesta appariva troppo irregolare. Ma con un business più grande siamo in grado di resistere a eventuali fluttuazioni della domanda». «Pensiamo che questa partnership con Kolbus» dichiara Troy McCourt, amministratore delegato di Timsons Engineering «sia una cosa veramente buona perché abbiamo sia le competenze sia gli elaborati tecnici, il tutto proprio mentre il mercato sta cercando di reinvestire. Inoltre le macchine Timsons sono rinomate per la loro longevità, con una base installata in tutto il mondo di circa 300 unità. Si pensi che stiamo ancora fornendo ricambi per le macchine che hanno 35 anni di età!». Kolbus e i suoi canali distributivi venderanno le macchine Timsons a livello globale, tranne che negli Stati Uniti e in Canada, Paesi in cui le vendite continueranno a essere gestite da Timsons Incorporated. Kolbus inoltre si pensa di mostrare lo sviluppo dei nuovi prodotti T-Fold a Drupa.

Ricoh debutta a Fespa Digital 2016

La soluzione multifunzione wide format MP CW2201SP ideale per applicazioni AEC/CAD e per il mondo delle graphic arts.
La soluzione multifunzione Ricoh wide format MP CW2201SP ideale per applicazioni AEC/CAD e per il mondo delle graphic arts.

Allo stand Ricoh saranno presenti la nuova soluzione multifunzione wide format MP CW2201SP ideale per applicazioni AEC/CAD e per il mondo delle graphic arts, la serie grande formato Ricoh Pro L4100 latex e la soluzione a colori foglio singolo Ricoh Pro C7100X, dotata della quinta stazione colore per la stampa del bianco e del trasparente.

«La nostra elevata esperienza nella ricerca e nello sviluppo tecnologico ci consente di rispondere alle esigenze del settore sign & display», afferma Graham Moore, Business Development Director di Ricoh Europe. «Ricoh Pro L4100 e Pro C7100X sono state progettate per questo mercato in forte crescita. Un numero sempre maggiore di aziende sceglie Ricoh per ampliare il proprio parco macchine con soluzioni innovative, affidabili e dal giusto rapporto qualità/prezzo. Queste soluzioni sono ideali sia per le imprese che decidono di entrare nel mercato del sign & display sia per quelle che sono già presenti in questo settore e hanno necessità di aggiungere nuovo valore alla propria offerta».

Ideale per applicazioni grafiche indoor e outdoor, la nuova soluzione MP CW2201SP è disponibile in versione copier/printer e scanner e utilizza gli inchiostri a pigmento LiquidGel Ricoh per la stampa su carta normale, fotografica e blue back per affissioni.

La serie Ricoh Pro L4100 latex integra l’ultima generazione di teste piezoelettriche Ricoh a goccia variabile, in grado di produrre gocce di inchiostro di quattro picolitri per una stampa duratura in ambienti esterni e interni. Ricoh Pro L4100 si caratterizza per un ridotto impatto ambientale poiché, grazie a una temperatura di riscaldamento più bassa, offre consumi inferiori rispetto ad altre soluzioni della stessa categoria. Ricoh Pro L4100 è disponibile nei formati da 130 cm e 160 cm, supporta un’ampia gamma di materiali – dal PVC alla carta, ai tessuti – ed è disponibile con il RIP ColorGATE (opzionale) che migliora l’utilizzo del sistema.

Graham Moore aggiunge: «Ricoh è un fornitore globale che offre un portfolio sempre più ampio di soluzioni e servizi che aiutano le aziende a raggiungere il successo. Le soluzioni Ricoh che saranno presenti a Fespa arricchiscono ulteriormente la gamma e offrono qualità professionale ed efficienza nella produzione».

La soluzione multifunzione wide format MP CW2201SP ideale per applicazioni AEC/CAD e per il mondo delle graphic arts.
La soluzione multifunzione Ricoh wide format MP CW2201SP ideale per applicazioni AEC/CAD e per il mondo delle graphic arts.

Nuova acquisizione nel mercato tedesco per Cimpress

Robert Keane, presidente e chief executive officer di Cimpress.
Robert Keane, presidente e chief executive officer di Cimpress.

Cimpress, capogruppo di Pixartprinting ed Exaprint, ha annunciato di aver stipulato a fine del dicembre scorso un accordo definitivo per l’acquisizione WIRmachenDruck, società tedesca web-to-print che serve le piccole e medie imprese, i professionisti delle arti grafiche e gli stampatori locali attraverso un modello e-commerce di “upload e stampa”. Questa acquisizione supporta la strategia Cimpress volta a costruire una piattaforma di mass customization (MCP).

«Siamo entusiasti di dare il benvenuto al team di WIRmachenDruck», dichiara Robert Keane, presidente e chief executive officer di Cimpress. «Ci aspettiamo che questa acquisizione rafforzi la nostra piattaforma e la nostra capacità di servire i clienti tedeschi. WIRmachenDruck (società con sede a Stoccarda senza alcun impianto produttivo, n.d.a) è dotata di funzionalità Internet impressionanti che aggregano un gran numero di piccoli ordinativi a una rete di partner di produzione specializzata. Il loro modello di supply chain in outsourcing permette loro di essere altamente competitivi attraverso una vasta scelta di prodotto, formati, dimensioni, opzioni di finitura e modalità di consegna. In futuro, abbiamo in programma di sfruttare tali capacità ben al di là del marchio WIRmachenDruck integrandole nella nostra piattaforma di mass customization». WirMachenDruck continuerà a operare online attraverso il proprio marchio e il portale.

I termini finanziari dell’accordo

Cimpress acquisirà il 100% delle azioni di WIRmachenDruck per un prezzo pari a circa 140 milioni di euro, con un potenziale earn-out fino a 40 milioni pagabili in anticipo nel 2018, se saranno raggiunti alcuni obiettivi di performance finanziaria per gli anni 2016 e 2017. La transazione sarà composta da 132 milioni in contanti e 8 milioni in azioni Cimpress. Se saranno rispettate le diverse condizioni di chiusura, tra cui anche quelle antitrust, Cimpress prevede di portare a termine la transazione durante il suo terzo trimestre fiscale del 2016, che si conclude il prossimo 31 marzo.

È definitiva la nomina di Luca Lesi, nuovo AD di KBA Italia

Dal 1 gennaio 2016 l’Ing. Luca Lesi assume il ruolo di amministratore delegato di KBA Italia S.p.A. ed entra con piene deleghe nel consiglio di amministrazione della società.

Forte di una lunga esperienza nel settore della stampa e della gestione di una importante azienda italiana produttrice di sistemi di monitoraggio aziendale, l’Ing. Lesi ha tracciato le linee guida del suo mandato: «Aumentare il servizio al mercato e favorire la competitività dei nostri clienti agevolandone il successo. Saremo impegnati a dare continuità al piano di miglioramento e potenziamento dei servizi e assistenza tecnica già avviato in passato, a tale scopo introdurremo un sistema gestionale SAP evoluto in grado di ottimizzare la relazione con il mercato; doteremo tutto il personale di nuovi e moderni sistemi di comunicazione su piattaforme condivise per garantire la massima tempestività e avremo una nuova sede più consona alle nostre esigenze.»

«Sul piano tecnologico – prosegue Lesi – l’azienda è riferimento indiscusso nella tecnologia Led-UV fredda e ha realizzato le macchine di grande formato con i minori consumi energetici e la maggiore automazione presenti. Siamo fortemente impegnati nell’implementazione di soluzioni di ottimizzazione dei processi a favore dell’efficienza e della produttività, come i sistemi sleeves anilox, la squadra elettronica, e molte altre innovazioni che presenteremo da qui a drupa. Infine grande enfasi sarà riservata alle soluzioni “PlusOne” con uno o più gruppi stampa a valle delle torri di verniciatura per il packaging di lusso, e alle soluzioni a tecnologia ibrida digitale, come la RotaJet e il progetto sviluppato insieme ad HP, fattori di moltiplicazione del vantaggio competitivo e tecnologico che i clienti hanno compreso e stanno sfruttando per migliorare i margini e acquisire quote di mercato. Evidenza di tale sforzo sono gli ordini di questi ultimi mesi. La prima macchina otto colori con voltura in vera tecnologia LED UV presso la CiEsse Printer di Padova, 28-ma KBA nel mondo, con la nuova generazione di forni LED SP11 da 25 watt con doppie linee di led selezionabili da remoto e massima potenza su area diffusa a garanzia di uniforme asciugatura del foglio su entrambi i lati. Quarta macchina in configurazione “Plus One” KBA Rapida 106 6LTT+ 1L bivalente in grado di stampare in un solo passaggio soggetti con verniciature lucide e opache a registro senza l’uso delle matrici flexo. Una KBA 145 6L per il packaging e una KBA 164 5 per il settore editoriale e una splendida KBA 145 che verrà installata la prossima primavera, la più lunga e completa macchina mai prodotta nella storia che rappresenta lo stato dell’arte mondiale nel settore del packaging nel quale KBA è leader di mercato. Buone notizie infine anche dal settore rotative che sta trovando la sua giusta dimensione con conseguenti investimenti importanti in aziende che sono oggi modelli di efficienza e organizzazione.»

Un’assistenza tecnica in continuo sviluppo che oggi garantisce copertura 24 su 24, tramite diagnostica remota, e consente anche di fornire analisi puntuali sulla produttività degli impianti, giungendo a monitorare il singolo equipaggio o specifici lotti produttivi, con i vantaggi competitivi che queste informazioni possono determinare.

«Infine posso dire che – conclude l’Ing. Lesi – grazie al lavoro svolto dal team di KBA Italia negli anni, non dobbiamo inventare nulla ma continuare a fare meglio quello che sappiamo fare bene ossia offrire e assistere le migliori soluzioni per la stampa al mercato».

«I risultati di vendita dell’ultimo quadrimestre 2015, conseguiti sull’intera gamma di formati e tipologie di macchine sono il miglior indicatore dell’attuale superiorità tecnologica delle macchine KBA e della fiducia accordataci dal mercato» conclude Lesi.