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Photoshop CC2014: i nuovi pattern con script nel menu Filtro>Rendering

Con molteplici applicazioni su più livelli si possono ottenere effetti illustrativi divertenti in breve tempo.
Con molteplici applicazioni su più livelli si possono ottenere effetti illustrativi divertenti in breve tempo.
Con molteplici applicazioni su più livelli si possono ottenere effetti illustrativi divertenti in breve tempo.
Con molteplici applicazioni su più livelli si possono ottenere effetti illustrativi divertenti in breve tempo.

Con l’ultimo aggiornamento di Photoshop CC2014, quello di ottobre, nel menu Filtro>Rendering hanno trovato spazio nuove opzioni, costituendo di fatto un nuovo nucleo di filtri basati sugli script e aprendo nuovi orizzonti produttivi e creativi.

Inserisci sul tracciato

Questa funzione si trova all’interno del menu Modifica>Riempi, ed è accessibile selezionando Pattern (nel menu Contenuto) e attivando la voce Script.

Sostanzialmente consente di applicare su un tracciato disegnato dall’utente un pattern a piacere, anch’esso definibile dall’utente.

Per certi versi ricorda la funzione Traccia Tracciato associata all’uso dei pennelli (ne abbiamo parlato nella rubrica Tips&Tricks dei numeri di marzo e maggio 2013) con il vantaggio non indifferente di poter utilizzare qualunque immagine a colori (di questo ne abbiamo parlato invece nel numero di ottobre 2012).

Per prima cosa disegnate un tracciato con la penna o usando uno degli strumenti di forma personale già pronti, l’importante è che sia un tracciato semplice, non un livello di forma.

Create un livello nuovo così da poter tracciare il tracciato in modo comodo e indipendentemente dallo sfondo, e andate nel menu Modifica>Riempi, per facilità useremo lo stesso pattern foglia usato nell’articolo del 2012.

La finestra con i relativi parametri che si apre subito dopo. L’anteprima è indicativa ma non particolarmente precisa, potrebbero sballare di molto le dimensioni del risultato finale una volta cliccato su OK.
La finestra con i relativi parametri che si apre subito dopo. L’anteprima è indicativa ma non particolarmente precisa, potrebbero sballare di molto le dimensioni del risultato finale una volta cliccato su OK.

Dalla finestra dove si gestiscono i parametri trovate sette valori e tre caselle di spunta, il funzionamento in generale è intuitivo perché l’anteprima si aggiorna dinamicamente, a ogni modo le voci chiave a mio avviso sono:

Scala pattern: vi premette di ridimensionare da 0,1 a 1,25 la dimensione del pattern originario. Dato che l’interpolazione per ingrandimento può introdurre artefatti spiacevoli (Tips&Tricks di Italia Grafica di ottobre 2014) il fattore di scala è stato ragionevolmente limitato a 1,25, mentre in rimpicciolimento si può scendere piuttosto agevolmente. Ad ogni modo se il pattern di partenza è molto grande questo parametro potrebbe non essere sufficiente a ottenere l’effetto voluto. Qualora si rivelasse tale dovrete ridefinire il pattern con dimensioni adeguate.

Regola spaziatura per adattare. Questa opzione consente di aggiustare la spaziatura tra i pattern di modo che l’inizia e la fine del tracciato coincidano perfettamente con un simbolo pattern intero. Potrebbe infatti essere che le dimensioni esatte del pattern non consentano di arrivare esattamente al termine del tracciato, l’aggiustamento può essere minimo ma rende l’aspetto finale più gradevole.

Pattern alternativi. Questa è una traduzione poco felice a mio avviso, quando attivate questa voce i simboli si alternano semplicemente a destra e sinistra del tracciato.

Progressione Scala. Questa opzione ridimensiona progressivamente il simbolo pattern, riducendolo o ingrandendolo di un valore definito dall’utente.

Quando attivate la voce Progressione scala potete fare in modo che i simboli diventino sempre più piccoli lungo tutto il tracciato. Nell’esempio in basso sono stati abilitati anche i pattern alternativi e sono stati sovrapposti più passaggi.
Quando attivate la voce Progressione scala potete fare in modo che i simboli diventino sempre più piccoli lungo tutto il tracciato. Nell’esempio in basso sono stati abilitati anche i pattern alternativi e sono stati sovrapposti più passaggi.

Infine, potrebbe essere superfluo ma preferisco specificarlo, una volta compiute queste operazioni non ci sarà modo di cambiare le curve del tracciato a posteriori e sperare che le foglie lo seguano dinamicamente, questo principio potrebbe essere valido in un programma a oggetti come Illustrator ma non nella logica operativa di Photoshop.

Il filtro Albero

Ho lasciato per ultima la funzione che storicamente è stata inserita per prima, quella che ora è stata inserita nel menu Filtro>Rendering>Albero.

Come dice il nome stesso è un generatore di vegetazione digitale, i risultati non sono di livello fotorealistico ma non c’è nessuna pretesa che lo siano, e personalmente l’ho trovato molto funzionale in tutti quei lavori di fotoinserimento architettonico dove è necessaria vegetazione riempitiva da media distanza.

Anche qui la finestra di dialogo è piuttosto intuitiva, del resto, basandosi sugli stessi generatori delle altre tre funzioni di cui abbiamo parlato è facile prenderci famigliarità.

Il ventaglio di predefiniti offerti è ampio: 34 diverse tipologie di alberi personalizzabili liberamente e salvabili all’occorrenza per ogni successivo riutilizzo.
Il ventaglio di predefiniti offerti è ampio: 34 diverse tipologie di alberi personalizzabili liberamente e salvabili all’occorrenza per ogni successivo riutilizzo.

Inserendo gli stessi valori in tutte le caselle e deselezionando l’opzione «Forme casuali» potete generare la stessa pianta più volte, altrimenti è praticamente impossibile che si ripeta la stessa combinazione di parametri.

Saxoprint inaugura un portale in Italia, proseguendo la sua conquista europea

Saxoprint inaugura un portale in Italia.
Saxoprint inaugura un portale in Italia.
Saxoprint inaugura un portale in Italia.
Saxoprint inaugura un portale in Italia.

«L’espansione in Italia è un passo logico per la nostra strategia di crescita. L’Italia è uno dei mercati di prodotti stampati più grandi d’Europa e la stampa online presenta un potenziale di crescita notevole» dichiara Daniel Ackermann, amministratore delegato di Saxoprint.

La strategia dell’azienda con sede a Dresda punta per l’anno 2015 non solo sull’espansione in nuovi paesi ma soprattutto sull’introduzione di nuovi prodotti e servizi. In questo ambito sono degni di nota soprattutto lo sviluppo innovativo degli shop online così come il continuo miglioramento dei portali in termini di usabilità. L’obiettivo è quello di creare un valore aggiunto per il cliente e fornirgli il miglior servizio possibile.

Strutturato in aree tematiche, l’assortimento dei prodotti Saxoprint spazia dagli stampati per l’ufficio e per la corrispondenza come carta intestata, biglietti da visita, block notes e planning, agli stampati commerciali come volantini, manifesti e brochure fino agli stampati per la ristorazione. Accanto a questi prodotti classici rientrano nell’offerta anche stampati personalizzati come locandine e cataloghi.

Nello stabilimento Saxorpint della sede principale di Dresda operano più di 500 collaboratori su una superficie di oltre 18.000 m².

L’azienda è dotata di un parco tecnologico tra i più all’avanguardia a livello mondiale. Negli ultimi due anni la tipografia online ha compiuto investimenti per circa 20 milioni di Euro in nuovi macchinari, nell’ottimizzazione dei processi produttivi e per l’ampliamento del personale. Flussi di lavoro efficienti nel prestampa, stampa, fine linea e spedizione in combinazione con le tecnologie migliori permettono l’evasione puntuale di migliaia di commesse ogni giorno.

La ricetta del successo di Saxoprint: attenzione alla qualità in ogni passo della filiera.

Saxoprint convince inoltre per la qualità decisamente alta dei servizi offerti ai clienti ai quali viene, per esempio, messa a disposizione una persona di riferimento fissa. L’offerta di Saxoprint non contiene costi nascosti e la verifica di base dei file è sempre inclusa nel prezzo.

Prodotti stampati in modo climaticamente neutrale, consegne rapide e puntuali nonché condizioni particolari per rivenditori sono alcuni degli ulteriori vantaggi per i clienti che ordinano stampati online e trasmettono la creatività da stampare. Per esempio con la spedizione anonima direttamente al cliente finale, i rivenditori possono approfittare di un significativo risparmio di tempo.

«All you need is… print» per conoscere le novità tecnologiche Ricoh

I fornitori di servizi di stampa e i centri stampa aziendali possono cogliere nuove e interessanti opportunità dalla stampa digitale. L’appuntamento è per il 12-13 febbraio 2015, due giorni di open day che si svolgeranno presso l’Edificio 16 di Viale Sarca 336 (Milano).  

L’evoluzione tecnologica sta delineando un nuovo futuro per il settore delle arti grafiche, che si trova a dover gestire aspetti quali una riduzione delle tirature, una maggiore personalizzazione, una qualità maggiori e tempi di produzione più rapidi. Parallelamente la necessità di garantire nuovo valore ai clienti e di aumentare la loro soddisfazione resta una priorità per i fornitori di servizi di stampa.

Quali sono le opportunità che gli stampatori possono cogliere dal nuovo scenario digitale?

Come possono offrire ai clienti valore aggiunto?

Con quali applicazioni e servizi innovativi?

In che modo i centri stampa aziendali possono supportare il business delle imprese avvalendosi della stampa di produzione?

Queste tematiche saranno al centro dell’evento «All you need is… print» organizzato da Ricoh Italia.

Lo spazio espositivo sarà suddiviso in tre ambienti: un ufficio, un ristorante e un ambiente domestico. I visitatori verranno guidati in un tour per scoprire le applicazioni innovative realizzate su supporti speciali e mediante la quinta stazione colore. Tra gli oggetti creati: etichette, grembiuli, lampade, carta da parati, album fotografici, calamite, menù, vetrofanie e molto altro ancora.  

La stampa digitale è pronta per una nuova esplosione di colori in un mondo di nuove opportunità: «questo – commenta Giorgio Bavuso, direttore Production Printing di Ricoh Italia – sarà il filo conduttore del percorso che permetterà ai visitatori di scoprire le applicazioni e i servizi resi possibili dalle soluzioni Ricoh. I visitatori avranno l’occasione di conoscere l’evoluzione dell’offerta Ricoh e le importanti novità tecnologiche introdotte tra cui il quinto colore reso disponibile nella serie Ricoh Pro C7100X. Le tecnologie sviluppate da Ricoh consentono ai fornitori di servizi di stampa di affrontare le sfide del mercato e di offrire nuove applicazioni ai clienti. I responsabili dei centri stampa delle imprese potranno comprendere in che modo le soluzioni Ricoh possono migliorare le attività di marketing e l’immagine aziendale».

Per registrarti all’evento clicca qui!

HP Indigo 5500: maggiore produttività, versatilità e qualità di stampa per DEA Print

DEA Print srl, azienda di Pozzuoli (NA) che si rivolge agli operatori del settore fotografico, ha recentemente acquistato una macchina da stampa digitale HP Indigo 5500 per migliorare la qualità dei servizi destinati ai suoi clienti, oltre che ottenere maggiore produttività e versatilità dell’offerta.

Con sede a Pozzuoli, nella provincia napoletana, DEA Print srl incentra il suo business intorno alla stampa fotografica, offrendo soluzioni e servizi nell’ambito della fotografia digitale e analogica, oltre che stampa offset, gadget fotografici e fotolibri. Da sempre attenta all’innovazione e alla ricerca, oggi DEA Print srl si affida alla tecnologia della macchina da stampa digitale HP Indigo 5500 per diversificare la sua offerta e cogliere così opportunità di business in segmenti diversi, puntando al contempo a migliorare ulteriormente i propri prodotti stampati.

La macchina da stampa digitale HP Indigo 5500 sostituisce per obsolescenza tecnologica un vecchio impianto utilizzato dalla società, consentendole di ottimizzare la qualità di stampa del suo portfolio prodotti e di ottenere maggiore produttività.

«I vantaggi della HP Indigo 5500 sono molteplici – dichiara Adolfo Scuotto, titolare di DEA Print srl – innanzitutto, questo sistema ci consente di proporre ai nostri interlocutori storici (i professionisti della fotografia), stampati a valore aggiunto, grazie a fattori quali la stampa del bianco e la possibilità di utilizzare un range di supporti molto variegato. E per quanto riguarda la diversificazione dell’offerta, siamo ora in grado di rivolgerci al mercato del fotolibro amatoriale, al quale guardavamo da tempo con grande interesse, e, soprattutto, al mercato della stampa commerciale, canale elettivo, quest’ultimo, della tecnologia HP Indigo che, a nostro avviso, ha raggiunto su questo fronte livelli qualitativi senza pari.»

Nonostante il momento economico delicato, la decisione di acquistare la macchina da stampa digitale HP Indigo 5500 da parte della società campana ha rappresentato una scelta strategica di investimento, affidandosi a un fornitore tecnologico capace di garantire un livello qualitativo e di innovazione elevato in tutti gli ambiti di stampa fotografica.

DEA Print srl - HP
Da sinistra la famiglia Scuotto: Adolfo, Eduardo, Debora, Elisabetta.

Gallus TCS 250: installazione in una sola settimana per MP

Mp srl ha sempre stampato etichette. L’azienda è nata nel 1973 dai due soci Manissero e Pelassa, in un momento nel quale le etichette erano unicamente stampate su carta a foglio.

Tanto lavoro, milioni di etichette, le Heidelberg sempre di ultima generazione per essere più qualitativi e produttivi.

Poi col passare degli anni anche i figli Maurizio (Pelassa) e Fabio (Manissero) entrano in azienda e ovviamente portano spirito nuova e spinta commerciale.

Negli ultimi anni le richieste della clientela di stampa su materiale autoadesivo si fanno crescenti e da qui nasce l’idea di cambiare rotta.

I dubbi e le paure per un’azienda sono molte, il primo è inserirsi in un mercato vicino ma apparentemente nuovo senza avere esperienza in merito.

Il secondo era il dubbio su quale tecnologia fosse la migliore per le loro esigenze.

Un investimento importante sia di carattere economico che tecnologico può essere un trampolino per un’azienda ma se sbagliato può essere la fine per la stessa. Oggi configurazioni e tecnologie sbagliate o addirittura macchine «home made» anche se di formati leggermente superiori rischiano di non essere più all’altezza delle richieste qualitative di mercato e per i tempi di produzione e gli scarti eccessivi non sono più competitive.

La scelta della MP è ricaduta su una Gallus TCS 250 in configurazione 5 colori offset, gruppo di lamina a caldo, unità di verniciatura flexo, unità di serigrafia rotativa Gallus Screeny e fustella semirotativa.

La macchina inoltre è dotata di dispositivo di insetting (ripasso) nel caso si dovessero eseguire lavori con più di 5 colori offset o doppia lamina serigrafica.

Le ragioni che anno portato MP a questa scelta sono molteplici: avere la migliore tecnologia sul mercato senza compromessi, la migliore qualità di stampa non solo offset ma anche nelle varie nobilitazioni (hot foil, serigrafia, flexo) e la tranquillità di avere al suo fianco un’azienda come Macchingraf che con il suo personale ha consigliato, supportato e seguito tutta la fase antecedente all’installazione e continuerà ad accompagnare il cliente per garantirne il successo.

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Tanti auguri Tecniche Nuove!

Per i 50 anni di Tecniche Nuove è stato realizzato un video documentario e un libro commemorativo dal titolo “Il futuro non si prevede… si prepara”, con la partecipazione di Giuseppe Nardella, Ivo A. Nardella, Enzo Guaglione e la collaborazione di tutti i dipendenti del Gruppo Tecniche Nuove.

Buona visione!

NTG apre il 2015 con una nuova sede in Lombardia e un ritorno importante

Ignazio Binetti torna in NTG Digital nella posizione di Direttore Vendite e Marketing: insieme al team tecnico e commerciale, si pone l’obiettivo di trasferire le nuove conoscenze e portare vantaggi produttivi ed economici sia per chi fornisce le nuove tecnologie di stampa, sia per chi le utilizzerà nella propria produzione.
Ignazio Binetti torna in NTG Digital nella posizione di Direttore Vendite e Marketing: insieme al team tecnico e commerciale, si pone l’obiettivo di trasferire le nuove conoscenze e portare vantaggi produttivi ed economici sia per chi fornisce le nuove tecnologie di stampa, sia per chi le utilizzerà nella propria produzione.
Ignazio Binetti torna in NTG Digital nella posizione di Direttore Vendite e Marketing: insieme al team tecnico e commerciale, si pone l’obiettivo di trasferire le nuove conoscenze e portare vantaggi produttivi ed economici sia per chi fornisce le nuove tecnologie di stampa, sia per chi le utilizzerà nella propria produzione.
Ignazio Binetti torna in NTG Digital nella posizione di Direttore Vendite e Marketing: insieme al team tecnico e commerciale, si pone l’obiettivo di trasferire le nuove conoscenze e portare vantaggi produttivi ed economici sia per chi fornisce le nuove tecnologie di stampa, sia per chi le utilizzerà nella propria produzione.

«L’obiettivo del rilancio di NTG Digital – afferma Carlo Alberto Di Noi – è di offrire nuove soluzioni tecnologiche in tutto il territorio nazionale, e con l’apertura di una nuova sede a Milano e l’importante sostegno di Ignazio Binetti per lo sviluppo commerciale nei mercati delle etichette autoadesive e del packaging flessibile.»

Ignazio Binetti riapproda infatti in NTG Digital nella posizione di Direttore Vendite e Marketing, ruolo che già ricopriva ai tempi della precedente sede di Assago, per offrire una presenza sempre più vicina agli operatori della stampa flexo e del converting, per cui oggi NTG Digital offre attrezzature e macchine di alto livello qualitativo e produttivo con le due prestigiose rappresentanze della svizzera Lüscher Technologies AG e dell’olandese SPGPrints meglio nota come Stork e a breve un’altra rappresentanza sarà comunicata sempre per il settore delle etichette.

Queste due innovative aziende ci guidano l’una verso soluzioni per il settore flessografico con CTP multifunzione della Lüscher, fortemente richiesto dal mercato, mentre la SPGPrints con soluzioni inkjet sempre più numerose nel panorama tecnologico della stampa in generale e non solo.

Già presente in Lombardia fin dagli anni ‘80 con la sede di Assago, dal 1° gennaio 2015 NTG Digital apre la nuova sede operativa a Legnano, in Corso Sempione 215, che si affianca alla sede di Roma. L’apertura dei nuovi uffici, con magazzino ricambi e assistenza tecnica, insieme al ritorno di una figura di alta competenza nel mondo delle arti grafiche, sono operazioni che dimostrano la determinazione dell’azienda, con la sua lunga esperienza nel campo dalla prestampa fino alla stampa digitale, nell’assumere una valenza fondamentale nei due settori attualmente in maggiore espansione del mercato, quelli delle etichette autoadesive e del packaging flessibile.

Nell’ambito della tecnologia di stampa digitale nel mercato italiano, Ignazio Binetti è una figura con una lunga e notevole esperienza, avendo vissuto fin dall’inizio la trasformazione del mercato da analogico a digitale, maturando nuove esperienze presso HP prima e Fujifilm successivamente. In Fujifilm ha affinato la sua esperienza ed è il primo a introdurre sul mercato nazionale la Jetpress 720, la prima macchina da stampa digitale in formato 50×70 (B2) alla più alta definizione oggi disponibile, superando anche la qualità offset, grazie a una tecnologia di teste di stampa con un drop size di soli 2 picolitri, la più piccola goccia presente sul mercato.

La nuova brossuratrice nel settore delle basse e medie tirature by MM

Muller Martini presenterà in anteprima mondiale la sua nuova brossuratrice allo stand S3 agli Hunkeler Innovationdays 2015.
Muller Martini presenterà in anteprima mondiale la sua nuova brossuratrice allo stand S3 agli Hunkeler Innovationdays 2015.

La nuova brossuratrice, il cui nome verrà rilevato in occasione della fiera, segna l’ingresso di Muller Martini in un nuovo segmento di mercato. Adatta per le medie e basse tirature, fino alla produzione di una sola copia, la brossuratrice a tutto tondo assicura una qualità perfetta, indipendentemente dal fatto che gli opuscoli vengano prodotti utilizzando una tecnologia di stampa offset o digitale.

L’ampia gamma di caratteristiche tecniche permette che questa brossuratrice compatta venga utilizzata con estrema flessibilità. Libri fotografici, cataloghi personalizzati e opuscoli di alta qualità possono essere prodotti con un’elevata efficienza di costi grazie ai brevi tempi di messa a punto e di produzione, indispensabili per tirature molto piccole e produzioni book-of-one, come verrà dimostrato nella lavorazione di quattro differenti prodotti sullo stand Muller Martini S3.

Accavallatura-cucitura di prodotti in stampa digitale

Muller Martini presenterà inoltre una soluzione innovativa per l’accavallatura-cucitura. La Presto II Digital verrà presentata con una piegatrice Heidelberg Stahlfolder TH 56 con mettifoglio a pila piana. Il sistema completo assicura nuove opzioni per il confezionamento industriale di prodotti stampati in digitale.

L’accavallatrice-cucitrice Presto II Digital non solo lavora contenuti di stampa digitale da foglio o da bobina, ma può essere anche utilizzata per prodotti lavorati con l’utilizzo di metodi di stampa tradizionale. Ciò significa che le aziende grafiche sarebbero equipaggiate sia per l’offset che per il digitale, garantendo loro un livello particolarmente alto di protezione dell’investimento. Tre differenti prodotti verranno lavorati in continuo e dal vivo sullo stand S3 di Muller Martini agli Hunkeler Innovationdays 2015.

Muller Martini presenterà in anteprima mondiale la sua nuova brossuratrice allo stand S3 agli Hunkeler Innovationdays 2015.
Muller Martini presenterà in anteprima mondiale la sua nuova brossuratrice allo stand S3 agli Hunkeler Innovationdays 2015.

Fespa lancia Printeriors, dedicato alla decorazione di interni

Fespa lancia il nuovo evento Printeriors dedicato alla decorazione di interni.
Printeriors è l'evento Fespa dedicato alla decorazione di interni.
Fespa lancia il nuovo evento Printeriors dedicato alla decorazione di interni.
Fespa lancia il nuovo evento Printeriors dedicato alla decorazione di interni.

Il primo evento Printeriors avrà luogo parallelamente a Fespa 2015 dal 18 al 22 maggio 2015 presso la Koelnmesse, l’area fieristica di Colonia, in Germania.

Questo nuovo evento, focalizzato sulle applicazioni, sarà destinato alla comunità dei designer di interni e cercherà di mettere in luce le possibilità creative dell’utilizzo della stampa per la realizzazione di progettazioni di interni per i settori commerciale, aziendale e alberghiero.

Printeriors offrirà ai visitatori un’esperienza visiva e tattile mediante un’esposizione fisica di applicazioni stampate per interni, presentate per mezzo di una serie di ambientazioni rappresentanti diverse tipologie di interni, sia commerciali che domestici. Le ambientazioni verranno realizzate da fornitori di servizi del settore della stampa e/o dai loro clienti, cercando di evidenziare in particolar modo la creatività e l’innovazione rispetto alla tecnologia o al processo di realizzazione.

Giovedì 21 maggio 2015, Printeriors offrirà ai delegati una conferenza mirata di un giorno su applicazioni per interni, materiali, design, tecniche, trend e case study. Le sessioni saranno tenute da designer europei che utilizzano la stampa attivamente per dare vita alle proprie idee.

Roz McGuinness, Divisional Director di Fespa, spiega la logica dietro al lancio di Printeriors: «La stampa sta compiendo importanti incursioni nei campi del design architettonico e della decorazione d’interni, dai rivestimenti per pareti e pavimenti, tessuti e superfici decorative ai mobili e agli accessori. Con Printeriors, desideriamo illustrare il potenziale decorativo della stampa a designer di interni, architetti e altri esperti in decorazione d’interni. L’evento cercherà di informare, educare e ispirare la comunità di designer, aumentando la consapevolezza sulle potenzialità della stampa e stimolando la domanda di decorazioni d’interni stampate».

Roz McGuinness continua: «Naturalmente, anche il pubblico principale di Fespa, composto da professionisti della stampa e produttori di insegne, trarrà notevoli benefici da Printeriors. Un gran numero di espositori di Fespa 2015, Fespa Fabric e European Sign Expo stanno già offrendo soluzioni specifiche per applicazioni per il design di interni, pertanto numerosi fornitori di servizi nella nostra comunità sono già coinvolti attivamente in questo segmento o stanno comprendendo il suo potenziale. Svolgendosi in parallelo a Fespa 2015 Global Expo, Printeriors è il perfetto ambiente per i professionisti della grafica per esplorare le applicazioni per la decorazione di interni come nuova via per una possibile diversificazione. L’opportunità di ascoltare direttamente le parole dei designer consentirà ai PSP di comprendere le motivazioni commerciali e creative di questi clienti e adattare i propri servizi di conseguenza. Inoltre, potendo visitare Fespa 2015, Fespa Fabric, European Sign Expo e Printeriors sotto lo stesso tetto alla Koelnmesse, i visitatori potranno tornare facilmente al piano principale della fiera per scoprire tecnologie, inchiostri e substrati».

Tutti i numeri dell’inkjet: una panoramica dei player del mercato

Canon ImageStream 3500 Image.
Canon ImageStream 3500 Image.

di David Serenelli

Nel panorama delle tecnologie di stampa senza impatto, cioè dove non abbiamo un trasferimento dell’elemento di contrasto (inchiostro) dalla matrice al supporto, senza una forza meccanica che lo determina, la stampa digitale inkjet è quella che oggi ha una campo di applicazione decisamente diversificato. In virtù probabilmente della semplicità del processo, semplicità in termini di principio di funzionamento, non certo di tecnologia impiegata, che permette, a seconda del campo di applicazione, di utilizzare soluzioni e materiali adattabili a svariate esigenze produttive. La troviamo così impiegata in molteplici aree della comunicazione stampata, dalla stampa domestica, per passare alla stampa editoriale e transazionale, per arrivare all’extra wide format, passando per i materiali più disparati, dalla carta alla ceramica, ai materiali commestibili.

Le applicazioni possibili

La stampa inkjet ad alta velocità su carta dopo essersi affermata nel corso degli ultimi sette-otto anni nella produzione dei documenti transazionali classici (fatture, bollettini postali preintestati, estratti conto ecc.), tipicamente in bianco e nero, è approdata recentemente anche sulle bianche pagine dei libri, delle riviste e dei prodotti «più nobili». Il salto dal bianco e nero a colore ha ovviamente permesso di ampliare l’offerta e oggi a tutti gli effetti è un procedimento che in certi segmenti produttivi, come quello librario, paralibrario, e anche commerciale, compete, con la «cugina» stampa digitale laser e con la «aristocratica» stampa offset e roto offset. Compete ma anche, come si vedrà, fornisce opportunità per aprire nuovi mercati, inarrivabili dall’offset. La possibilità di stampare con questo processo ad alta velocità, è forse superfluo ricordarlo, è garantito dalla disposizione in parallelo delle teste di scrittura, che gettano l’inchiostro sul supporto: differentemente da quanto accade nella stampa inkjet small o wide format, le teste sono ferme e distribuite su tutta la larghezza della banda di carta e il supporto score sotto di esse.

La stampa inkjet hi-speed roll-to-roll sebbene si ponga come complementare all’offset per le applicazioni citate in precedenza, va ricordato, è pur sempre stampa digitale, e in quanto tale gode del vantaggio base di tutti i processi digitali: l’assenza di una matrice di stampa fisica e per tanto immutabile. Questo, che sembra un dettaglio semplicemente tecnologico, è la reale differenza che apre a queste soluzioni opportunità prima precluse. Non a caso Jim Hamilton di Info Trends afferma che l’inkjet hi-speed sta producendo prodotti come stampati transazionali, direct mailing o libri non perché è più conveniente dell’offset, ma perché l’offset non li può produrre. Se nel caso dei prodotti transazionali e del direct marketing è una verità auto evidente (non si può in offset fare una copia differente dalla successiva), nel caso di libri e giornali è più sottile e articolato il ragionamento; la tiratura gioca un ruolo, ma anche la possibilità di personalizzazione della copia o la copia singola, una diversa dall’altra, anche in termini di dimensioni e foliazione, sono confini inaccessibili all’offset.

Dalla velocità alla stampabilità

Facendo un’analisi del progresso di questa tecnologia nel corso degli ultimi sette-otto anni, vediamo che le direttrici in cui si è orientato lo sviluppo dei sistemi inkjet continuous feed ad alta velocità, è stato in primo luogo sulla larghezza della banda di stampa e parallelamente sulla velocità. Due parametri fondamentali per poter garantire la competitività in quelle produzioni massive che alcuni stampati transazionali richiedono. Un obiettivo non banale se pensiamo alla mole di dati che una tiratura di stampa inkjet ad alta velocità deve elaborare. Non a caso, in questo ambito, linguaggi di descrizione della pagina alternativi al PDF e più inclini all’implementazione di streaming di dati variabili sono stati e sono ancora ampiamente utilizzati (AFP, IPDS, PPML).

Ora lo sviluppo, a mio modo di vedere, ha preso una piega diversa e va nella direzione della versatilità degli impianti e nella diversificazione dei materiali. In un certo senso è una promessa che è nell’aria già da diversi anni ma che ancora non vede per la verità novità sconvolgenti. Sta di fatto che ora tutti i player del mercato puntano allo sviluppo di inchiostri maggiormente concentrati che consentano di essere usati in quantità inferiori, che abbiano un ancoraggio migliore sulla carta, sia in termini di penetrazione nelle fibre che di adesione alla patinatura. Sul versante carta, un paio di anni or sono, sembrava che la diffusione dei sistemi inkjet hi-speed avrebbe stimolato i produttori di carta nello sviluppare prodotti specifici, abbattendo di parecchio i prezzi. Questo pur essendo un trend interessante non sembra avere i tempi di risposta previsti, e ancora oggi le carte per inkjet hanno costi decisamente superiori alle rispettive carte per offset. Inoltre a mio avviso in ambiti quali l’editoriale e il commerciale su carta patinata, sia richiesto di poter usare li stessi supporti impiegati nei processi tradizionali, anche nelle produzioni inkjet. A maggior ragione quando queste macchine sono inserite in realtà produttive tradizionali (offset o Weboffset) come complemento alla produzione, o addirittura come spesso avviene, nell’ibridazione di prodotti realizzati con processi di stampa tradizionali a cui vengono aggiunti inserti o sovrastampe ottenute con dispositivi di stampa inkjet. A partire da questo punto, le case produttrici stanno orientando la propria strategia con diversi approcci. Chi come HP e Fuji persegue la strada di migliorare il rapporto carta/inchiostro a base acqua mediante l’uso di primer, o chi come Canon Océ, Ricoh, Xerox, Kodak, punta più sull’inchiostro per ovviare alle problematiche di accettazione sulle carte patinate.

I player del mercato

Il panorama dei player che su questo mercato operano proponendo soluzioni è abbastanza variegato e senz’altro in crescita. Vi sono vendor storicamente consolidati che possono vantare parecchi anni di attività nell’ambito dell’inkjet roll-to-roll e che hanno percorso tutte le tappe, dal bianco e nero, al colore, dal transazionale al transpromo verso l’editoriale e il commerciale, e altri che stanno approcciando o hanno da poco approcciato questo segmento di mercato, con soluzioni interessanti.

Canon/Océ

Il marchio Canon con l’acquisizione di Océ è di fatto il leader del mercato inkjet transazionale avendo un istallato veramente importante. Il parco delle macchine da stampa continuous feed parte dalla JetStream Compact 1000 da 75 m/minuto, con larghezza di banda da 20’’ e un singolo motore di stampa, per arrivare alla JetStream Wide 5500 da 254 m/minuto e 30’’ di banda, full color. A fianco della serie JetStream, la ColorStream 3000 con doppio motore da 48 a 127 m/minuto.

Canon ImageStream 3500 Image.
Canon ImageStream 3500 Image.

Come si vede una gamma molto estesa di soluzioni che possono essere declinate a varie velocità di produzione (upgradando l’impianto) in grado di fornire una risposta alle svariate tipologie di applicazioni. Fin dal 2008 Canon Océ, come tutti gli altri vendor (ad esclusione di HP e Kodak) adotta la tecnologia Drop on demand piezoelettrica (nelle Canon le teste a 40 KHz sono fornite da Kyocera). La goccia prodotta da queste teste è multilevel, ossia con due diversi volumi da 7 e da 12 pl (1 picolitro equivale a 10-12 litri). La scelta del piezoelettrico è motivata dalla durata prevedibile delle teste di scrittura (vengono date per 3000 ore di stampa), scaldando meno delle teste termiche hanno infatti un ciclo di vita maggiore. Nella serie ColorStream che appartiene alla gamma Twin, una caratteristica utile nelle applicazioni sia editoriali che transazionali, consiste nella possibilità di stoppare i tre colori e trasformare la macchina in una monocromatica pura. Questo aumenta la versatilità dell’impianto. Sempre ColorStream, può stampare in qualità già dai primi metri, ossia in fase di accelerazione e decelerazione. In tal modo è possibile tra l’altro un controllo visivo del risultato in fase di avviamento.

Da settembre di quest’anno dovrebbe essere disponibile il nuovo prodotto di Canon Océ, la ImageStream 3500, con la quale si punta a fornire un prodotto pensato per il mercato editoriale. Il formato è il B2 equivalente, è sempre una macchina continuous feed, con la configurazione twin, cioè con i due motori di stampa in serie e la possibilità di riavvolgere la bobina stampata oppure, collegabile in linea con il sistema di finishing ritenuto più appropriato. La novità annunciata dalla casa di Poing è strettamente collegata agli sviluppi attesi sugli inchiostri, che dovrebbero consentire di andare a stampare su carte patinate standard per offset, principale scoglio nell’impiego di queste tecnologie nei prodotti editoriali e commerciali. In cantiere, per i prossimi anni, ma un progetto pilota in Germania presso l’azienda d’imballaggi Joh. Leupold è già attivo, Canon Océ dovrebbe aggredire il mercato del packaging, nel segmento delle basse tirature, con una macchina a bobina elettrofotografica a toner liquido e stampa indiretta, con cui produrre imballaggi fino a 600 micron di spessore è in formato massimo fino al 70×100 equivalente. Allo studio anche una macchina inkjet a foglio in formato B3 (35×50), al momento denominata Niagara.

Quindi nell’obiettivo di Canon Océ, oltre al mantenimento e all’ulteriore sviluppo del mercato transazionale e transpromo, in cui tra l’altro le macchine inkjet in bianco e nero giocano ancora un ruolo importante, ci sono le arti grafiche legate al mondo degli stampati editoriali, commerciali del packaging.

Ricoh

La storia di Ricoh nel mondo dell’inkjet risale a oltre 30 anni fa per quanto riguarda le teste di stampa mentre, per quanto concerne l’adozione dell’inkjet al modulo continuo a bobina, risale al 2007 con l’entrata prima in InfoPrint Solutions (joint alliance Ricoh – IBM nel printing) e poi con la successiva acquisizione nel 2010 della stessa divisione printing di IBM.

Con questa mossa Ricoh acquisisce il know how relativo al getto di inchiostro per stampanti a modulo continuo quale è la InfoPrint 5000, introdotta nel mercato nel 2007 e sviluppata sulla base del motore Screen con teste Epson e sull’unità di controllo del sistema (RIP e Controller) sviluppata da IBM.

Infoprint 5000 oltre a gestire il PDF è in grado anche di gestire il protocollo di stampa AFP (Advanced Function Presentation),riferimento di mercato nella stampa a dato variabile (VDP) ad altissima velocità, inventato da IBM nel 1984 e da qualche anno diventato uno “standard aperto”. Oggi tutti gli upgrade degli impianti sono sviluppati internamente da Ricoh.

Ricoh Inforpint 500 VP.
Ricoh Inforpint 500 VP.

La gamma delle soluzioni inkjet è basata sul motore InfoPrint 5000 declinato su tre modelli e upgradabile in termini di velocità di stampa, MP (Multi Purpose) in versione B/N e colore, GP (General Production) full color con inchiostri dye e a base di pigmenti e VP (Volume Platform) full color con inchiostri dye, fino a 220 m/minuto di velocità. La larghezza massima della banda di carta è per tutti i modelli 52 cm (20’’). Da sempre la caratteristiche della tecnologia impiegata da Ricoh per la stampa inkjet è il controllo delle dimensioni della goccia su due livelli (Multilevel dynamic drop size), che consiste nella possibilità in ogni punto della pagina di indirizzare gocce d’inchiostro a dimensione variabile, a vantaggio dell’accuratezza del dettaglio, soprattutto nei tratti fini e sui bordi rastremati (con curve) degli oggetti (caratteri di grandi dimensioni per esempio). Delle tre linee, la GP sembra quella maggiormente indicata per le produzioni editoriali di qualità, l’unica che può utilizzare inchiostri a base pigmento e con risoluzione 720×720 dpi. Lo sviluppo di Ricoh punta molto sugli inchiostri di terza generazione che sono stati introdotti negli ultimi mesi, che offrono un gamut colore più ampio, soprattutto nei rossi (tasto dolente) e in neri più profondi, con la possibilità di stampare su carte naturali standard e trattate e su carte patinate opache e lucide specifiche. Il focus dello sviluppo degli inchiostri è nello studio di inchiostri ad altissima concentrazione che consentano un consumo minore, quindi un’asciugatura più rapida dovuta alla minore penetrazione nel supporto e conseguentemente, un consumo energetico inferiore. Quest’ultimo è tra l’altro un aspetto in cui le InfoPrint già eccellono.

HP

Da sempre il marchio americano è legato alla tecnologia di stampa inkjet thermal drop on demand, che è esclusiva per queste macchine e a cui resta fedele, anche nelle ultime realizzazioni. Il concetto di base nell’ingegnerizzazione di questa tecnologia di teste di stampa sta nella scalabilità delle configurazioni, per cui mediante l’accoppiamento di più teste è possibile incrementare le prestazioni della soluzione, migliorandone l’efficienza (più colori o più larghezza di banda). La criticità della durata delle teste termiche rispetto alla tecnologia piezo, viene sopperita da HP con la semplicità della sostituzione (due minuti per un operatore addestrato). Un altro concetto base di HP è la ridondanza degli ugelli di stampa, controllato con un sistema intelligente di monitoraggio della qualità di stampa, basato sulla lettura ottica delle barre poste tra un frame e l’altro di stampa, oppure o attraverso la dispersione di micropunti all’interno del lavoro (quando non vi sono zone da refilare, come nel caso delle applicazioni newspaper). Nell’istante in cui un ugello viene valutato non funzionante, il suo posto viene preso da un altro situato sulla stessa linea di stampa, che lo rimpiazza. Sulla console di controllo lo stato degli ugelli tiene informato l’operatore della situazione.

HP T260 è una macchina compatta in bianco e nero, studiata appositamente per il mercato librario.
HP T260 è una macchina compatta in bianco e nero, studiata appositamente per il mercato librario.

Per quando concerne la gamma di prodotti, HP parte con la T200 da 20’’ di stampa e struttura compatta con i due archi di stampa in un unico blocco, fino ad arrivare all’ultima T410 con 42’’ utili di stampa (106 cm) e velocità fino a 183 m/minuto full color. A fianco di queste, la nuovissima T260, una macchina compatta in bianco e nero, la prima con una larghezza di 26’’ (65 cm) e una velocità di 244 m/minuto, studiata appositamente per il mercato librario. La risoluzione lineare delle teste è sempre di 1200 ugelli per pollice. La goccia di inchiostro è a volume fisso di 6 picolitri. Anche Hp come gli altri vendor, superata la fase in cui il miglioramento ha riguardato principalmente dimensioni e prestazioni, ha lanciato nel recente maggio, una nuova soluzione HP Priming, con la quale vuole ampliare la gamma di supporti patinati stampabili in tutti i suoi inkjet Web press system. Si tratta di due nuovi prodotti di priming, uno sviluppato da HP stessa, l’altro da un’azienda specializzata, la Epic Product International, che affiancano il ben noto bonding agent, utile soprattutto per la stampa su carte naturali molto assorbenti.

Xerox

La storia della stampa inkjet roll-fed di Xerox è iniziata da pochi anni, attraverso l‘adozione del principio di stampa che era già delle stampanti Tektronix, una marchio acquisito nel 2000. La serie CiPress di Xerox, nelle due versioni 325 e 500, si differenzia da tutti gli altri sistemi per la natura dell’inchiostro usato, non a base di acqua, ma a base di resine plastiche, tenute allo stato liquido nel circuito di alimentazione dell’inchiostro e gettato sulla carta da teste piezoelettriche a 39 KHz con una risoluzione di 600 dpi lineari e 400 in senso longitudinale alla massima velocità di 152 m/minuto. Un sistema che offre senz’altro buone prerogative per la stampa su carte ultraleggere (non c’è penetrazione dell’inchiostro), che fornisce una saturazione nei colori alta rispetto al consumo, oltre che una prerogativa di prodotto green per la facile deinchiostrabilità. Per contro, l’effetto visivo superficiale “toner”, ossia un’apparente lucidità della stampa, può non piacere su certi prodotti. Come la stampa a toner solido, l’inchiostro fuso sulla carta, può subire screpolatura in corrispondenza di cordonature. Veramente impressionante per contro, il risultato su carta tipo “riso”, non stampabile con inchiostri a base acqua.

La seconda linea di prodotti che Xerox offre al mercato dell’inkjet è con il marchio Impika acquisito nel 2013, una società specializzata in soluzioni inkjet, che il 12 giugno ha inaugurato ad Aubagne in Francia il nuovo Centro di Innovazione inkjet di Impika, un allestimento interattivo di 8.454 metri quadrati nei quali renderà possibile ai propri clienti toccare con mano la tecnologia inkjet. I prodotti esposti includono la linea iPrint Compact, iPrintReference, iPrint eVolution ed iPrint eXtreme che hanno nella scalabilità ed ugradabilità, oltre che nella qualità dichiarata, il loro punto di forza. Si parte dalla Compact, che come dice il nome è veramente molto contenuta negli ingombri, composta da un unico gruppo stampa, per arrivare alla Evolution con doppio motore di stampa. Con tutta una serie di variazioni intermedie, per la stampa 1-up o 2-up con motore singolo o doppio e la possibilità di installare fino a due teste aggiuntive per un quinto e sesto colore. La larghezza carta è 51 cm e le velocità passano dai 40 m/minuto a 1.200×600 dpi di risoluzione fino ai 254 m/minuto a 1.200×360 dpi. Le teste piezoelettriche sono in grado di produrre un volume di goccia variabile da 3 a 12 picolitri (5 livelli) a seconda delle esigenze di qualità del prodotto. Se con la CiPress Xerox sta tentando di aggredire il mercato del transazionale e del direct marketing, la serie Impika sembra poter ambire anche al segmento commerciale, delle etichette e del packaging.

Kodak

Kodak è presente nella stampa inkjet ad alta velocità da parecchi anni. Anche se talvolta in modo un po’ «nascosto», la troviamo presente in molti stabilimenti Weboffset, con le «teste» Versamark o Prosper per la personalizzazione di prodotti stampati in offset, l’indirizzamento di stampati destinati alla spedizione, o alla realizzazione del dato variabile in produzioni massive.

Da sempre la principale caratteristica di queste teste è la velocità. Con la tecnologia proprietaria «Stream Inkjet Technology», le nuovissime teste presenti sulla Prosper 6000C (o 6000P), eredi delle affermate Versamark, consentono di stampare a 300 m/minuto, velocità da rotooffset, irraggiungibile da qualsiasi altra tecnologia al momento, soprattutto su carte patinate. La semplicità di funzionamento e l’affidabilità rende superflua l’adozione di ridondanza di ugelli di stampa, tipico delle tecnologia DoD (drop on demand). Per queste caratteristiche Kodak le propone come possibilità di ibridazione di macchine da stampa offset, sia a foglio che a bobina. Ed è questo al momento il campo di impiego principale. Tornando alla serie Kodak Prosper, la tecnologia caratterizzante, oltre al sistema di stampa inkjet in continuo (Stream Inkjet Technology), è il controllo qualitativo in linea, che ispezione il risultato stampato, interagendo con i parametri di stampa per garantire il massimo risultato in termini di stabilità; anche alcuni difetti tipici dell’inkjet sulla conduzione del nastro di carta umido, che possono causare imperfezioni meccaniche (grinze), sono in questo sistema combattute con rulli dal design innovativo, che tendono a minimizzare il difetto.

Insomma un progetto che sulla carta è molto innovativo e dalle potenzialità sicuramente importanti, che in Italia non vede ancora installazioni, ma che si propone di allargare il campo di applicazione della tecnologia inkjet nelle arti grafiche.

Kodak Prosper 6000.
Kodak Prosper 6000.

Fujifilm

Il progetto Fuji nell’inkjet è senz’altro molto ambizioso, in quanto vuole competere con la stampa offset a tutti i livelli, anche sul piano qualitativo. Vediamo come intende farlo… Il lavoro parte dal cuore della tecnologia, dalle teste di stampa. Fujifilm adotta le teste Samba di Dimatix, una società del settore, che guarda caso è stata acquisita da Fujifilm, che con questa operazione intende garantirsi lo sviluppo e l’implementazione continua del prodotto. Questa testa, che va precisato è montata sulla Jetpress 720, macchina a foglio in formato B2, (non sulla cugina bobina), ha caratteristiche davvero interessanti; si potrebbe dire che rappresenta un ideale connubio dei vantaggi di ogni singola tecnologia inkjet: compattezza e basso costo del termico, velocità del continuous inkjet, e possibilità di modulazione del piezoelettrico. Risultato: una testa da 1.200 dpi reali, con piezo a frequenza di 100 KHz e droplet modulabile fino a 2 picolitri in 4 livelli. Per garantire qualità costante, un sistema di ispezione degli ugelli (ILS), in caso di ugello otturato, non ferma la produzione ma compensa con gli ugelli vicini la mancanza, avvisando all’occorrenza per un ciclo di pulizia. Producendo di fatto teste e inchiostri, Fujifilm punta molto sullo sviluppo di questi per implementare nuove soluzioni, che in futuro potrebbero portare anche all’adozioni di nuovi prodotti come gli inchiostri UV (che troviamo già presenti nel progetto Konica KM-1). Questa tecnologia adotta un primer che viene steso sulla superficie del supporto prima della stampa, che ha un effetto coagulante (coalescenza) per le gocce di inchiostro, evitando che queste mischiandosi e diffondendosi nel supporto creino un effetto di leggera sfuocatura del punto. Le prestazioni dichiarate da Fuji sono presto dette: gamut più esteso del Fogra39, 2700 fogli ora in formato B2, carte patinate offset da 127 a 300 g/mq.

Nella versione roll-fed la banda di carta è di 20’’, e vi sono 20 teste sui due lati della banda di carta, con goccia sempre a volume controllabile ma fino a 6 picolitri; la velocità è in funzione della risoluzione di stampa: 80 m/minuto a 1.200 dpi, 100 m/minuto a 600 dpi e 127 m/minuto a 480 dpi.

Entro fine anno Fuji dovrebbe inoltre proporre una novità nell’ambito del packaging di qualità, con un sistema di finitura in linea per la verniciatura a spessore.

Fujifilm jetpress720.
Fujifilm jetpress720.