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New Aerodinamica sbarca in Irlanda

Tecnologia e innovazione gli ingredienti chiave di un nuovo intervento realizzato dal team, per la prima volta in terra irlandese.

New Aerodinamica è sbarcata in questi ultimi mesi in Irlanda per occuparsi della realizzazione di un impianto di aspirazione per Alert Packaging, azienda protagonista nella produzione di imballaggi flessibili con sede a Bray, nella contea di Wicklow. Un lavoro commissionato grazie alla segnalazione del costruttore della taglierina – molto soddisfatto da collaborazioni precedenti – all’azienda committente per la realizzazione di un impianto aspirazione rifili sulla propria taglierina e per valutare anche la possibilità di migliorare quanto già in possesso del cliente. Così dopo un primo contatto con videocall, l’analisi dei sistemi di aspirazione in uso grazie all’invio di planimetria e materiale fotografico, il team New Aerodinamica si è subito messo all’opera, stilando un nuovo progetto, al fine di portare al cliente la soluzione. Un modus operandi che è piaciuto molto ad Alert Packing il cui managing director Darren Burke ci ha raccontato come “vista la disponibilità dimostrata fin dai primi step, la professionalità e la reputazione positiva che precede New Aerodinamica nel settore a livello internazionale, non abbiamo avuto dubbi su a chi affidare questa importante commessa”. Ma le problematiche non sono certo mancate soprattutto legate all’impianto esistente quali un sistema di scarico sotto dimensionamento e una rumorosità elevata (essendo tale impianto collocato nelle vicinanze di un’abitazione).

La proposta al cliente – dopo una prima analisi- è scattata istantaneamente: un nuovo sistema di aspirazione applicato alla macchina e un miglioramento del sistema di scarico mediante l’installazione di un separatore con sistema di bilanciamento. Da qui il primo sopralluogo “sul campo” per verificare gli ingombri e la proposta al cliente di alcune alternative per la dislocazione della zona di scarico. Via libera dunque alla realizzazione dell’impianto con relativo invio del materiale per il montaggio in autonomia da parte del cliente. Un aspetto chiave quest’ultimo, identificativo di tutti gli impianti firmati New Aerodinamica, complessi ma user friendly, grazie all’invio di disegni passo-passo in 3D con le varie fasi per il montaggio nonché un’assistenza dedicata e costante da remoto da parte dei tecnici bergamaschi. E così, ultimato il cablaggio elettrico – con assistenza del team dall’Italia possibile grazie alla qualità del quadro di comando del ventilatore e del quadro di gestione dello scarico proprio di touch screen e connessione remota – via libera al secondo intervento sul posto per il collaudo. Risultato raggiunto, con soddisfazione del cliente di fronte a una velocità di aspirazione della macchina attestata subito ai massimi livelli ovvero a 800 mt/m anche se inizialmente l’operatore non voleva superare per timore i 400-500 mt/m. Tutto questo grazie alla misurazione dell’aria e del flusso già rilevati in precedenza. A seguire tutte le prove sull’aspirazione di diversi materiali con dimensioni comprese tra i 12-200 mµ con materiali OPP, PET, nylon, carta, alluminio… e rifilo fino a 80 mm per lato, con anche in questo caso il raggiungimento di 800 mt/m.

Massimo risultato registrato anche sui macchinari preesistenti sui quali, collegati al nuovo separatore, si è raddoppiata la velocità, dimostrazione perfetta di come un dimensionamento corretto di una parte dell’impianto possa portare benefici su un’altra macchina senza toccare l’aspetto aspirazione. Per quanto riguarda la rumorosità: soluzione trovata incapsulando il ventilatore di bilanciamento all’interno di una cabina insonorizzante con pannelli sandwhich da 100mm e l’aggiunta di ulteriori setti interni afoni, chiave per il contenimento del rumore sotto i 45 decibel. Un impianto che ha segnato il raggiungimento totale degli obiettivi posti, con una soddisfazione del cliente che ha specificato come “L’intervento compiuto da New Aerodinamica ci ha consentito di raggiungere il doppio della velocità precedente di funzionamento dei macchinari con un conseguente miglioramento della produttività. La collaborazione con il team bergamasco è stata vincente e caratterizzata da tre aspetti: velocità del servizio e tempestive risposte a ogni domanda, disponibilità e la professionalità dimostrata in ogni aspetto anche quando abbiamo fatto cambiamenti in corsa”.   

Omet, la passione fa 60

A sessant’anni dalla fondazione, una crescita continua e lo sviluppo di diverse business unit, Omet, azienda italiana che opera nel settore dei macchinari per il tissue converting, dimostra di essere costituita da un team ancora molto affiatato e concentrato su un unico obiettivo: sviluppare nuove tecnologie a servizio del proprio mercato. In un’intervista esclusiva, Marco Calcagni ci accompagna in questi primi 60 anni della storia dell’azienda.

Come insegnano le storie delle aziende di successo, all’inizio di tutto, in quel “C’era una volta…” che con cui cominciano i bei racconti, c’è la passione. In questo caso quella per l’innovazione, che prese forma in un garage – divenuto poi la prima fabbrica – con l’impegno e la voglia di imparare e di conquistare il proprio posto nel mercato. Nacque così, 60 anni fa, Omet.

L’evoluzione di 60 anni

L’azienda di Lecco, ora presente in tutto il mondo, nasce dunque il 1° febbraio 1963 e, da allora, non si è più fermata. Oggi è attiva nei settori stampa, tissue converting, movimentazione e cosmesi, impiega oltre 400 dipendenti e vanta un fatturato consolidato che supera i 130 milioni di euro.

Il suo principale mercato di riferimento è quello della trasformazione del tissue per il quale progetta e costruisce macchine per la lavorazione della carta ad uso domestico e igienico sanitario, e per le etichette.

Da quel lontano 1963 l’azienda cresce insieme alle richieste del suo mercato. Negli anni Settanta costruisce il primo vero stabilimento e continua a investire sulle persone e sulla tecnologia. Con il tempo continua a prosperare e all’inizio degli anni Ottanta crea, sempre a Lecco, un nuovo complesso industriale che permette di dividere gli spazi tra le due divisioni macchine. È però nel decennio successivo, quando i confini nazionali non bastano più, che nascono le filiali estere: in Germania con Omet Nord GmbH, in Spagna con Omet Ibéricas e persino in Cina con Omet Suzhou. Negli stessi anni l’azienda crea una rete di collaborazione con diversi agenti in tutto il mondo e, intanto, cresce anche nella divisione sistemi con Omet Systems in Motion che diventa un’esponente di rilievo nel mercato italiano ed europeo dei sistemi di cuscinetti speciali.

La linea di continuità e di crescita procede ininterrotta con l’ingresso nel nuovo millennio, sia per la realtà italiana sia per le filiali estere. Dal 2007 prende il via una produzione in Cina dove l’evoluzione della divisione cinese di Omet Systems in Motion porta alla fondazione dell’azienda Suzhou Omet Mechanical Co. Ltd. E ancora, nel 2012, viene attivato un Technology center e una Showroom in cui è possibile testare e assistere a dimostrazioni pratiche del funzionamento delle macchine Omet. Infine, nel 2021, a Molteno (LC) viene inaugurata la nuova sede produttiva di Packaging Printing Business Division e, due anni dopo, giunge il momento di soffiare su 60 candeline.

Ai doverosi festeggiamenti per un sessantennio di storia, che si sono tenuti durante l’open house organizzata dall’azienda lo scorso ottobre, non potevamo mancare. Ne abbiamo approfittato, non solo per rivisitare con piacere la sede lucchese di Omet, OT Lucca, che si trova a Montecarlo (LU), ma anche per intervistare una persona che ha contribuito a scrivere l’interessante storia di questa realtà italiana, Marco Calcagni, sales & marketing director di Omet.

Quest’anno come azienda raggiungete un traguardo di tutto rispetto: compite 60 anni. Quali sono le pietre miliari che hanno identificato la storia di Omet in questo lungo periodo?

«Le pietre miliari per me si identificano con l’aver mantenuto quello stile familiare che ci è stato trasmesso dal fondatore di Omet, quindi collaborando sempre come un’unica squadra, coinvolgendo tutte le persone, sia nell’affrontare le nuove sfide, i nuovi problemi e le difficoltà, sia nel godere dei risultati raggiunti dall’azienda. E questa per me è la più grande soddisfazione, perché abbiamo creato un team formato da tante persone che lavorano insieme a un obiettivo unico: sviluppare nuove tecnologie e servire il mercato, seguendo i clienti su tutte le loro necessità».

Si parla tanto di Made in Italy e di solito si pensa al cibo, alle automobili di alta gamma, alla moda, però anche la tecnologia delle aziende come la vostra è una parte del saper fare italiano…

«Esattamente. Tutta la nostra produzione è realizzata in Italia, è appunto “Made in Italy”. L’intera ingegnerizzazione è fatta all’interno del Paese e crediamo molto nella capacità dei nostri tecnici di trovare e realizzare le giuste soluzioni, ma non solo, anche di costruire processi produttivi innovativi».

Quanto incide la tecnologia di Omet e italiana in genere all’estero? Quanto siamo conosciuti e apprezzati per questo aspetto?

«Sicuramente siamo molto apprezzati per la fantasia, perché siamo capaci di risolvere problemi che spesso gli altri non sono altrettanto rapidi a districare. Mentre, a mio parere, non siamo abbasta conosciuti per quanto riguarda la nostra capacità di creare anche dell’alta qualità tecnica. Spesso in questo senso si pensa alla Germania, ma l’Italia non ha nulla da invidiarle sotto il punto di vista della tecnica e della costruzione, vuoi dei particolari meccanici, vuoi delle macchine – del resto come costruttori di macchine, Ferrari insegna che siamo al top – e oggi il nostro Paese può davvero posizionarsi come leader ideale nella tecnologia».

Le ho chiesto del passato, le ho chiesto del presente, le chiedo quindi del futuro: dove si vede e dove vede Omet da qui a qualche anno?

«Il futuro è difficile da immaginare. Stiamo costruendo, come dicevo, un team che guarda sempre alle necessità del mercato e quindi che guarda al futuro. Pensiamo in grande e siamo convinti di dover essere sempre più presenti e sempre più vicini al mercato, in particolar modo all’estero. A questo scopo stiamo aprendo in varie parti del mondo alcune filiali, dotate anche di magazzini, per essere vicini ai clienti e per fornire un servizio in loco. Lo abbiamo già fatto negli Stati Uniti, in India e in Cina. Prevedo quindi che l’azienda Omet avrà ottime possibilità di crescita in funzione, appunto, delle necessità che il mercato svilupperà. Stiamo introducendo anche una serie di nuovi prodotti e di nuove tecnologie che, riteniamo, creeranno anche qualche rivoluzione».

Se potesse tornare indietro, di questi 60 anni di Omet cosa cambierebbe?

«Mi ha fatto una domanda difficile. Molto difficile. Forse niente; lo spirito è la cosa più importante. I problemi ci sono e, a volte, si finisce per affrontare le cose in maniera poco serena, però la realtà dei fatti è che i risultati ci sono stati e continuano ad esserci. Nella nostra azienda si è sempre costruito passo dopo passo e vorrei che si continuasse in questo modo perché i voli pindarici non servono, bisogna costruire tutte le aziende su solide fondamenta. Occorre, in sostanza, essere pragmatici».

Nuova Heidelberg per Stampa Tipolitografica Italiana

Da sinistra: Stefano Savioli, General Manager Sti; Anacleto Piccioli, Sales Rep. Heidelberg Italia Adriano Rosi Service All

Offset Heidelberg CX 104-4+L (4 colori più laccatore): è questa l’ultima aggiunta fatta da Stampa Tipolitografica Italiana (S.T.I.) al proprio parco macchine all’interno di un processo di costante aggiornamento dello stesso.

Un’operazione che l’azienda ha avviato da diversi anni per offrire ai propri clienti il meglio della tecnologia presente sul mercato. Attualmente, nello stabilimento di 1.600 m² situato a Roma, operano quattro macchine offset (con formato che va dal 35×50 al 70×100 e da due fino a cinque stazioni colore), quattro macchine digitali con produttività industriale e un reparto di post stampa che include piegatrici, macchine da nobilitazione e cartotecnica.

Una capacità produttiva importante che, unita al comparto grafico e al laboratorio di prestampa, permette a S.T.I. di realizzare qualsiasi progetto partendo dalla semplice ideazione sino alla definitiva produzione. È il frutto di un processo di crescita che comincia nel 1958 con la fondazione della prima Società Tipografica e che prosegue con successive acquisizioni di diverse Società di stampa e grafica presenti sul territorio romano, fino ad arrivare alla realtà attuale.

Ovvero, un’azienda che serve molteplici categorie di clienti – dall’istituzionale all’alberghiero, dall’editoriale al sanitario, dal packaging al Food&Beverage, dalle agenzie di comunicazione fino al conto terzi – realizzando lavori che comprendono biglietti da visita, carte  intestate, buste, cartelline, flyer di diverse dimensioni e grammature, pubblicazioni rilegate con brossura  o filo refe, bilanci, calendari, album da colorare per le scuole, riproduzioni di calendari storici, espositori da banco, espositori automontanti con tasche, scatole di ogni genere e misura personalizzate nella forma e nella stampa, buste shopper, totem.

Particolare attenzione viene anche dedicata al settore dei gadget personalizzati, con progettazione e personalizzazione di penne, matite, blocchi, portabottiglie in carta o canapa, shopper in carta con o senza manici in cotone, astucci, penne usb tonde tipo moneta, a credit card, o in pelle, caricatori usb e ogni altro gadget.

La proposta di revisione sulla normativa imballaggi pone a rischio l’economia circolare e la filiera italiana della carta

SLC-CGIL, FISTEL CISL, ULCOM UIL, Assocarta e Assografici – una filiera che esprime un valore di 31,4 miliardi di euro di fatturato (1,6% PIL), generato da circa 162.000 addetti diretti in 16.369 imprese fornisce imballaggi per il settore alimentare, farmaceutico e per catene di approvvigionamento cruciali in Italia ed Europa – esprimono forte preoccupazione per l’indirizzo preso, a livello europeo, sulla normativa imballaggi (PPWR) che pone a rischio l’economia circolare Made in Italy.
Nel 2022 il consumo di carta da riciclare è stato di circa 5,4 milioni di tonnellate, valore che pone l’Italia tra i principali Paesi riciclatori in Europa, dopo la Germania. Attualmente gli imballaggi di carta e cartone vengono riciclati in Italia per oltre l’85% e impiegati per imballaggi di trasporto per una percentuale ancora più elevata.
Senza imballaggio molti trasporti sarebbero impossibili, molte merci e prodotti fondamentali per la cittadinanza verrebbero a mancare. I settori rappresentati dalla Federazione non solo producono beni e materiali, tecnologie essenziali per clienti e consumatori, ma sono centrali per lo sviluppo dell’economia circolare, in quanto la carta è il biomateriale per eccellenza.
Nonostante le tante proposte di compromesso e anche le indicazioni emerse nei rapporti finali delle altre Commissioni, il testo di risoluzione proposto dall’On. Ries sulla revisione della normativa sugli imballaggi (PPWR) non interviene in alcun modo rilevante e correttivo rispetto alle misure più inique e discutibili del PPWR: ovvero quelle che riguardano gli obiettivi di riutilizzo (art. 26) e le restrizioni su alcuni imballaggi (art. 22).
“Purtroppo, tali misure” dichiarano SLC-CGIL, FISTEL CISL, ULCOM UIL, Assocarta e Assografici “oltre che rilevanti e non ambientalmente giustificate, sono per i settori che sono rinnovabili e riciclano – e non possono riutilizzare – profondamente discriminanti. Perché, l’abbiamo ripetuto tante volte, la carta ha molti pregi, ma non quello del possibile riutilizzo. Un effetto che facciamo veramente fatica ad accettare, dati i pregi ambientali che da sempre sono stati riconosciuti al materiale carta e data anche la sensibilità comune su questo tema. Sono esenzioni ampiamente giustificabili e non in contrasto con il principio della neutralità tecnologica. Perché dare a tutti i materiali gli stessi obiettivi non è neutralità, ma evidente discriminazione per chi quegli obiettivi non li può tecnicamente realizzare. Gli obiettivi di riciclo, per esempio, da sempre sono differenziati per materiale e la carta ha sempre avuto quelli più alti ed è disponibile ad aumentarli ancora”.
In vista della votazione in plenaria del 22 novembre SLC-CGIL, FISTEL CISL, ULCOM UIL, Assocarta e Assografici chiedono sulle deroghe di riutilizzo una sintesi tra le proposte discusse recentemente in commissione ENVI e quella approvata nel parere ITRE, un emendamento che prevede la possibilità di esenzione dagli obiettivi di riutilizzo per i materiali che sono oggetto di raccolta separata per il riciclo in percentuali eccedenti l’85%.
Infine, SLC-CGIL, FISTEL CISL, ULCOM UIL e Assocarta e Assografici ribadiscono la necessità di ulteriori cambiamenti sulle definizioni di imballaggio in plastica e di imballaggio composito: essenziali per definire il campo di applicazione di importanti articoli e renderli tecnicamente applicabili (per es. art. 7 sul contenuto di plastica riciclata e art. 22 sulle restrizioni a imballaggi monouso).

Conai, i benefici del riciclo valgono tre miliardi di euro

Lo annuncia il Consorzio Nazionale Imballaggi nel presentare a Ecomondo il suo Rapporto integrato di sostenibilità 2023: risparmiati grazie al riciclo e al recupero degli imballaggi oltre 56 terawattora di energia.

Nel 2022, il valore economico generato per il Paese dal riciclo e dal recupero degli imballaggi ha superato i tre miliardi di euro. Il sistema Conai contribuisce a questo risultato per circa la metà: un miliardo e mezzo di euro è il beneficio economico del riciclo e del recupero degli imballaggi gestiti dal sistema.

Nel dettaglio, il valore della materia recuperata grazie al riciclo è di 2 miliardi e 43 milioni di euro (667 milioni di gestito Conai, un miliardo e 376 milioni dal libero mercato). Quello dell’energia prodotta dalla valorizzazione energetica dei rifiuti di imballaggio raggiunge i 20 milioni (18 milioni di gestito Conai, 2 milioni dal libero mercato). Il valore economico calcolato sui risparmi delle emissioni di gas serra grazie al riciclo e al recupero energetico (ogni tonnellata di gas serra ha un valore economico, calcolato sulla base di quanto definito dalla Direttiva 2009/33 del Parlamento Europeo) è di 609 milioni (280 milioni di gestito Conai, un miliardo e 329 milioni dal libero mercato). Infine, l’indotto economico generato dalla filiera è pari a 614 milioni.

Lo annuncia il Consorzio Nazionale Imballaggi nel presentare il suo nuovo Rapporto integrato di sostenibilità. 11 milioni e 832.000 tonnellate sono la quantità di materia vergine che si è evitato di estrarre e utilizzare grazie al riciclo di imballaggi nel 2022. Di queste, 4 milioni e 773.000 tonnellate vengono risparmiate grazie al lavoro del sistema Conai, ed equivalgono al peso di circa 324 Torri di Pisa.

«Dati che fanno riflettere» commenta Ignazio Capuano, presidente Conai, «e che devono spronarci a un impegno sempre più attento, soprattutto in un Paese povero di materie prime come il nostro. Non amare lo spreco è nel DNA di noi italiani, credo. E questo risultato è merito di tutti i cittadini che, ogni giorno, fanno correttamente la raccolta differenziata, consapevoli che non stanno differenziando rifiuti, ma risorse. Stiamo parlando di materia che può rinascere e, in piccola parte, diventare alternativa alle fonti fossili come carburante per produrre energia. In un momento di crisi climatica ed energetica come quello che stiamo vivendo, non possiamo non tenerne conto: il riciclo, del resto, permette di risparmiare non solo materiali, ma anche anidride carbonica ed energia primaria».

Nel 2022, infatti, il risparmio di energia primaria derivante da fonti fossili non consumata grazie al riciclo è pari a 56,19 terawattora.
Il contributo del sistema consortile a questo risultato è di 26 terawattora, pari al consumo di un terzo delle famiglie italiane.

Il riciclo si conferma anche un attore importante contro l’emissione in atmosfera di gas serra, ossia tutti i gas (come la CO2) che in atmosfera hanno effetti di riscaldamento globale.
Solo nel 2022, spiega il Rapporto Conai, grazie al riciclo è stata evitata l’emissione di più di 10 milioni e 226.000 tonnellate di CO2eq.

4 milioni e 730.000 di tonnellate è il quantitativo di CO2eq non emessa grazie a riciclo e recupero portati avanti da Conai: è la quantità che producono 3.767 voli intorno al mondo.

«La conferma dei risultati eccellenti del Conai anche nel 2022 è la migliore premessa per affrontare le nuove sfide europee e per migliorare i tassi di circolarità della nostra economia» spiega Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile, «per migliorare ulteriormente in alcune province italiane dove permangono ritardi quantità e qualità delle raccolte differenziate, per fare ulteriori passi avanti nelle tecnologie di riciclo, per contribuire ad un migliore sbocco di mercato per alcune materie prime seconde dove si manifestano alcune difficoltà, rafforzando anche il riutilizzo degli imballaggi riutilizzabili».

Infatti, il modello italiano di gestione dei rifiuti di imballaggio continua a fare scuola in Europa.
Lo scorso giugno la Commissione Europea ha pubblicato la relazione di segnalazione preventiva sull’attuazione delle direttive sui rifiuti e, per quanto riguarda gli obiettivi di preparazione per il riutilizzo e riciclo, l’Italia si è ritrovata fra i nove Stati membri sulla buona strada per raggiungere entrambi gli obiettivi (insieme ad Austria, Belgio, Danimarca, Germania, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Repubblica Ceca e Slovenia).

Canon a Made Expo 2023: le ultime frontiere della stampa per l’architettura

Canon Italia torna protagonista a Made Expo, la manifestazione di riferimento del settore edilizio, in scena a Rho Milano Fiera, che quest’anno mette al centro i temi dell’innovazione e sostenibilità. Due pilastri fondamentali nella mission del brand giapponese, presente alla prestigiosa kermesse per accompagnare, attraverso le sue applicazioni di stampa digitale all’avanguardia, i professionisti dell’architettura e del mondo delle costruzioni verso le nuove sfide che attendono il comparto.

Dal 15 al 18 novembre, l’azienda aprirà le porte del suo stand (C10 – Padiglione 4) per mostrare a visitatori e addetti ai lavori le inedite opportunità e le avanzate prestazioni offerte da alcune delle più recenti stampanti multifunzione per grande formato imagePROGRAF.

Elevata qualità d’immagine, cura del dettaglio, flessibilità operativa, produttività e basso impatto ambientale sono tra le principali caratteristiche dei plotter che Canon ha scelto di portare a Made Expo per proseguire il dialogo avviato da tempo con gli operatori del building. Del resto, le nuove tecnologie di stampa digitale sono diventate ormai fedeli compagne di viaggio di architetti, ingegneri e designer, chiamati a ripensare l’approccio alla propria attività facendo ricorso a soluzioni in grado di garantire precisione e versatilità, ma anche rapidità ed efficienza.

All’interno del suo stand, Canon proporrà una dimostrazione della nuovissima serie di stampanti imagePROGRAF TM, pensata per produrre un’ampia varietà di applicazioni di stampa, dai disegni CAD e GIS, ai poster, fino ai materiali promozionali per i punti vendita e a quelli didattici per le scuole.

Grazie all’introduzione del processore di nuova generazione L-COA PRO II, sono state migliorate, da un lato produttività ed efficienza, dall’altro anche la qualità e la precisione di stampa, che si contraddistingue sia per la nitidezza dei caratteri piccoli e delle linee sottili, sia per la vivacità delle immagini.

In particolare i visitatori potranno vedere in azione imagePROGRAF TM-240 e imagePROGRAF TM-355, stampanti inkjet largo formato dotate di inchiostro a pigmenti LUCIA TD a cinque colori. Assoluta novità l’introduzione del MAGENTA di nuova formulazione, che assicura un maggior spettro cromatico e una resa eccellente dei toni del rosso per la stampa di poster accattivanti, oltre a una maggior chiarezza delle correzioni e revisioni nei disegni CAD o delle annotazioni tecniche critiche.

Caratterizzata da dimensioni compatte, che consentono ai dispositivi di adattarsi a qualsiasi spazio, la gamma TM permette anche di stampare in modalità silenziosa: peculiarità che la rende posizionabile accanto alle scrivanie di lavoro senza arrecare il minimo disturbo.

Inoltre la nuova serie si è aggiudicata il titolo di prodotto “Gold”, il più alto livello di certificazione secondo il sistema di valutazione ambientale americano EPEAT. E’ infatti la prima stampante di largo formato ad aver abbandonato completamente il polistirolo come materiale per l’imballaggio, a favore del solo cartone riciclabile, una scelta amica dell’ambiente.

In esposizione, inoltre, imagePROGRAF TC-20M, stampante multifunzione desktop da 24 pollici, compatta e sostenibile, per grandi formati con funzionalità versatili, grazie alla quale è possibile eseguire scansioni, copie, ripetizioni di immagini e ingrandimento delle stampe da qualsiasi luogo per soddisfare le molteplici diverse esigenze del settore architettonico.

A disposizione dei visitatori, infine, imagePROGRAF TZ-30000, stampante multifunzione integrata con lo scanner Z36 per grandi formati. Una macchina da “produzione” in grado di offrire prestazioni di stampa senza precedenti, scansione di precisione, garantendo flussi di lavoro efficienti e mantenendo la facilità di utilizzo tipica dei prodotti a firma Canon.

“Performance Riprogettate è il claim scelto per Made Expo – afferma Marco Dusi, product group marketing manager di Canon Italia -. Un appuntamento che ci vede ancora una volta impegnati a sostenere con la nostra tecnologia i cambiamenti in atto nei settori dell’architettura, ingegneria e design. Oggi i professionisti sono sempre più concentrati sulla realizzazione di progetti sostenibili, per i quali necessitano di strumenti in grado di combinare elevate prestazioni e qualità di stampa, con processi di lavoro intuitivi e in grado di assicurare rapidità, aumento della produttività e abbattimento dei costi esterni. Tutte caratteristiche che ritroviamo nella nuova serie imagePROGRAF TM e negli altri modelli portati in fiera, concepiti per contribuire alla costruzione dei nuovi scenari progettuali”.

Printing Solutions raddoppia con Durst

A soli 6 mesi dall’installazione della prima Durst P5 350, Printing Solutions raddoppia e potenzia il proprio parco macchine con una seconda P5 350. L’accordo, ufficializzato in occasione di Viscom 2023, consolida la partnership tra le due realtà accomunate da una costante vocazione all’innovazione e un forte orientamento all’eccellenza qualitativa. “Siamo entusiasti di annunciare l’acquisto della seconda P5 350, fiore all’occhiello tra le soluzioni Durst per il Large Format Printing”, afferma Paolo Albieri, CEO di Printing Solutions. “Questo ulteriore investimento rappresenta per noi anche un sostanziale rafforzamento del sodalizio strategico con Durst. Un rapporto fondato non solo sulla reciproca stima, ma anche su una collaborazione attiva e un supporto costante. Elementi che si sono rivelati fondamentali nella scelta della tecnologia destinata a potenziare il nostro reparto di stampa digitale”.

Specialista nel medio e grande formato, Printing Solutions punta da sempre sulle tecnologie più avanzate per tracciare nuovi standard di qualità e sostenibilità, sperimentando continuamente inedite possibilità applicative nei più svariati ambiti merceologici. L’azienda opera in vari settori, compresi l’allestimento fieristico (Printing Solutions è il “Fiduciario Ufficiale Unico” di Veronafiere S.p.A.), il retail, la grande distribuzione organizzata (GDO), l’interior decoration, l’arredo urbano e la decorazione di automezzi, realizzando progetti di visual communication per prestigiosi brand italiani e internazionali. “Proprio l’innovazione garantita da un partner come Durst e dai suoi sistemi sempre all’avanguardia contribuisce a conferirci una posizione di leadership nel settore della stampa digitale”, prosegue Albieri.

Installata ad aprile 2023 nello stabilimento produttivo di Castiglione delle Stiviere, la prima Durst P5 350 in versione full optional, completa di tutti i canali colore, compreso bianco e vernice, ha permesso a Printing Solutions di ampliare la gamma di lavorazioni e finiture, dando subito prova di performance eccezionali in termini di velocità, qualità dell’immagine e versatilità, rivelandosi da subito una scommessa vincente, come sottolinea lo stesso Albieri. Tra i plus più apprezzati, anche il software proprietario Durst Worflow per l’automatizzazione del flusso di lavoro, facilmente integrato con i gestionali aziendali. L’applicativo Durst, in particolare, consente di ottimizzare il processo di prestampa, garantendo un controllo immediato e puntuale della produttività e dei consumi.

I vantaggi riconosciuti a P5 350, uniti all’eccellenza del servizio di assistenza pre e post vendita fornito dal team Durst, hanno portato dunque Printing Solutions a raddoppiare l’investimento a distanza di pochi mesi. La nuova P5, già installata, permetterà all’azienda di rispondere a una domanda in crescita, consentendo di assicurare ai clienti massima tempestività e garanzia di standard qualitativi sempre più elevati.

Printing Solutions, inoltre, sta già rivolgendo il proprio interesse anche ad altre soluzioni firmate Durst, come P5 Tex iSUB, l’esclusivo sistema a sublimazione integrata per la stampa diretta su tessuto, e P5 500, l’ammiraglia della casa altoatesina per il segmento wide format.

Approfitta delle Black Weeks di Jungheinrich Profishop

Novembre si prospetta un mese “caldo” per Jungheinrich Profishop, che lancia le sue Black Weeks.

 

Fino al 26 novembre, infatti, sul sito e-commerce dello specialista tedesco delle tecnologie per il magazzino, è possibile trovare una serie di offerte che cambiano ogni settimana e che riguardano una vasta gamma di prodotti per l’industria, il commercio, l’artigianato e il mestiere.

Una vetrina completa

La gamma Jungheinrich PROFISHOP riguarda, in particolare, sette mondi tematici

  • Stoccaggio e sollevamento: transpallet, piattaforme di sollevamento, carrelli elevatori, pallet.
  • Trasporto: carrelli, trasportatori.
  • Magazzino: scaffalature, contenitori e accessori.
  • Azienda: attrezzatura lounge, spedizione e imballaggio, tecnologia operativa.
  • Laboratorio: attrezzi, deposito attrezzi e attrezzatura da officina.
  • Ambiente: pulizia, stoccaggio, smaltimento, .
  • Articoli per la sicurezza sul lavoro: ad es. protezione respiratoria, protezione di sicurezza e protezione antincendio.
  • Ufficio: mobili, tecnologia, ordine.

Müller Martini, più libri grazie alla bobina con la nuova SigmaLine Compact

Arriva sul mercato la SigmaLine Compact: dopo l’annuncio dello scorso anno, è ora disponibile l’ultima innovazione di Müller Martini nel finishing della stampa digitale. La SigmaLine Compact consente agli stampatori digitali in bobina di produrre un maggior numero di prodotti finali occupando uno spazio più piccolo, con minor impiego di personale e una minore percentuale di scarti.

Progettata per gestire bobine stampate in digitale fino a 22,5 pollici di larghezza, la SigmaLine Compact è la soluzione perfetta per tutti gli stampatori digitali che producono pre-stampati per prodotti a copertina morbida, rigida, cuciti a filo refe e a punto metallico nella loro Smart Factory. Coprendo tutte le opzioni del finishing di stampa, la SigmaLine Compact stabilisce nuovi standard in termini di flessibilità ed eleva il tema del Finishing 4.0 in combinazione con il Connex a un livello completamente nuovo, perché il sistema di workflow di Müller Martini assicura un flusso di produzione completamente automatizzato senza interventi manuali dalla prestampa al prodotto finale. Gli stampatori digitali che investono in questa tecnologia ottengono un vantaggio decisivo: produrre più libri e opuscoli con un minor numero di personale e in tempi più brevi.

Il punto forte della SigmaLine Compact, che affianca la collaudata SigmaLine lll con larghezza di banda fino a 42 pollici, è la sua flessibilità nella produzione di blocchi libro. Mentre tutte le piegatrici digitali conosciute funzionano con un’unità di piega a spada, a stella o a vomere, la SigmaLine Compact utilizza la tecnologia a lama d’aria, brevettata da Müller Martini, per la gestione delle segnature.

“Negli ultimi anni abbiamo costantemente migliorato la tecnologia di piega ad aria e nella linea da 22,5 pollici utilizziamo la stessa tecnologia impiegata per l’alta velocità”, spiega Ingolf Fritzsche. Il Product Manager di Digital Solutions ha mantenuto per anni stretti contatti con i partner del settore della stampa digitale ed è fermamente convinto che “le aziende che operano nel settore digitale stavano aspettando questa tecnologia”.

Ritmo, movimento, colore: il Calendario Epson 2024 è “Spectacular”

Si è rinnovato il tradizionale appuntamento del Calendario Epson, dedicato per la quarta edizione consecutiva all’illustrazione: si intitola Spectacular e porta la firma del pluripremiato duo artistico italiano Balbusso Twins, che opera a livello internazionale nei campi dell’illustrazione, arte e design. Al centro dei dodici mesi del 2024 viene celebrata la figura umana, esaltandola con la forza espressiva delle coinvolgenti e vibranti composizioni geometriche.

Il nostro punto di riferimento – raccontano Anna ed Elena Balbusso – è stata la famosa scultura «Forme uniche della continuità nello spazio» dell’artista futurista Umberto Boccioni, che rappresenta la velocità e il dinamismo. Con quell’opera in mente, abbiamo creato delle composizioni nelle quali geometrie, pattern, cerchi e linee si relazionano con il corpo umano in movimento creando «spazi astratti» che stimolano la visione”.

Spectacular – afferma Silvia Macchi, Marketing Communications Manager di Epson Italia – è il quarto calendario Epson dedicato all’illustrazione e ci emoziona perché rappresenta perfettamente la bellezza e la vitalità della figura umana quando passione e impegno ne guidano l’azione, portando le persone a coltivare il proprio talento sino a superare ogni limite fisico. Dalla sinergia tra la creatività di Balbusso Twins e i sistemi di stampa professionale Epson nasce questa nuova «opera artigianale» capace ancora una volta di stupirci”.

Il viaggio che il duo artistico Balbusso Twins ci regala – commenta Gianluca Folì, Art Director della collana dei calendari Epson dedicati all’illustrazione – pur essendo dei più classici, è distante da ogni stereotipica visione ed esalta con gusto e raffinatezza il sottile dialogo muscolare e strutturale delle meccaniche umane in un mix tradizionale, moderno e spettacolare.”

“Spectacular”: linee, vortici, colori esaltano il fluire dinamico del movimento artistico e sportivo.

Grazie alla ricerca formale e contenutistica di Balbusso Twins, mese dopo mese le illustrazioni coinvolgono la persona, sino a renderla protagonista e origine di un’azione rappresentata durante il suo svolgimento, un’azione che si espande nello spazio sino a trasformarlo. Un effetto ottenuto grazie all’utilizzo di linee e cerchi concentrici che si intersecano in dinamici vortici cromatici. La linea agisce su chi osserva suggerendo una direzione che da vettore diventa forza centrifuga e centripeta, mentre i cerchi generano ritmi più fluidi e armoniosi, che avvolgono le figure bilanciando il vigore dato dalle linee.

Le cromie scelte completano questo senso di bellezza e armonia, valorizzando le forme e il movimento, in un perfetto equilibrio. La potenza del colore si esprime sia nelle tonalità calde, ad esempio nel rosso utilizzato per la danza del flamenco di gennaio o nell’ocra rosso scelto per raffigurare la ginnastica ritmica in giugno, sia nelle cromie più fredde come il viola scelto per l’esercizio con gli anelli in luglio o l’azzurro che circonda le nuotatrici in agosto.

Un capolavoro artigianale

L’espressività cromatica è restituita in tutta la sua potenza dalla tecnologia di stampa Epson, che, con soluzioni all’avanguardia, è lo strumento essenziale per creare un’opera artistica artigianale in edizione limitata, come il Calendario Epson dove confluiscono creatività e tecnologia, arte e innovazione.

Rilegato con un processo interamente artigianale, il calendario è prodotto in edizione limitata (800 copie numerate): ogni tavola è realizzata con una tecnica mista, che unisce gli strumenti tradizionali (matita, tempera, colore acrilico spray, collage, frottage) al mezzo digitale (programmi Adobe Illustrator e Adobe Photoshop). Successivamente le immagini diventano stampe originali realizzate da Opificio Arte Stampata, su carta Epson Fine Art e progetto grafico di Marco Goran Romano.

Spectacular mese per mese: un viaggio a ritmo di danza e sport, tra colori e geometrie.

Ad ogni mese la sua azione, ma anche il suo aggettivo: ogni disciplina illustrata porta con sé una caratteristica distintiva.

Si parte con gennaioAppassionato – che celebra la danza del flamenco in volte sinuose date dalle balze del vestito e dai movimenti dei ballerini. In febbraio Ritmico – la danza prosegue con il tango, ballo argentino caratterizzato da eleganza e passionalità, come dimostrano le forme delle due figure quasi a rappresentare un corpo unico.

Si arriva a marzo Elegante – con la coppia danzante che richiama la leggerezza dei corpi che fluttuano simmetrici nell’aria, sospesi e assorti nel loro ritmo. Il mese di aprileFiducioso – raffigura due corpi che danno origine a una S stilizzata e leggermente inclinata, sospesi in volo e pronti a ricongiungersi nell’esercizio al trapezio. Si passa alle ginnaste del mese di maggioCoordinato – dove predominano i cerchi, simbolo di perfezione e armonia, aspetti essenziali per questa disciplina. Stessa logica per il mese di giugnoArmonioso – caratterizzato da nastri che creano movimento e sono una sorta di estensione aggraziata delle braccia.

LuglioPotente – ha cerchi concentrici, anelli posti l’uno dentro l’altro che richiamano l’omonima disciplina della ginnastica artistica. Tributo all’acqua e all’estate per il mese di agostoSincrono – con tre figure sinuose impegnate a nuotare fra le onde. Il mese di settembreEnergico – volge alla corsa, con l’atleta proiettato verso il traguardo: domina la scena un corpo raffigurato principalmente da segmenti orizzontali, che rappresentano molto bene il concetto del movimento. Stessa dinamica per ottobreVeloce – dove il ciclista è impegnato nella corsa e dà l’idea dell’azione in divenire.

Infine, novembreEquilibrato – e dicembreCoraggioso – sono dedicati agli sport invernali, con figure stilizzate e pronte a spiccare quasi il volo, spinte dalla forza del movimento.

Balbusso Twins: una creatività artistica frutto di due menti

Le gemelle Anna ed Elena Balbusso, in arte “Balbusso Twins”, vivono e lavorano a Milano e sono un pluripremiato duo artistico italiano che opera a livello internazionale nei campi dell’illustrazione, arte e design.

Le loro opere sono state pubblicate da importanti editori e aziende in tutto il mondo, mentre i loro clienti includono giornali e riviste quali The Economist, The New Yorker magazine, The New York Times, Reader’s Digest e Corriere Della Sera. Hanno illustrato più di 50 libri e ottenuto oltre 100 premi e riconoscimenti internazionali, tra i quali diverse Gold, Silver Medals e Best of Show dalle prestigiose Society of Illustrators di New York e di Los Angeles, il V&A Illustration Awards Best Book e il Premio Andersen Miglior Illustratore.

I loro lavori appaiono regolarmente sulle più importanti pubblicazioni internazionali di settore.