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Book on demand, Canon a Smartbook con Forgraf

Pubblicazioni sempre più veloci e dinamiche. Le ultime novità della stampa digitale nel settore dell’editoria in mostra a Smartbook, l’evento organizzato da Canon e
Forgraf ad Ivrea (TO), in programma il 26 e il 27 ottobre presso il Tecnau Experience Center.

L’iniziativa prevede sessioni di approfondimento sui dati di mercato e sulle tecnologie di stampa e post stampa, nonché momenti dedicati al Touch&Try. Un’occasione unica per scoprire tutte le nuove opportunità applicative dedicate al mondo del Book on Demand e per toccare con mano un workflow di stampa innovativo, incredibilmente rapido e produttivo, anche con tirature ridotte.

Il mercato dei libri è in continua evoluzione: mentre i volumi degli ordini aumentano, le stampe diminuiscono. Da uno studio Nomisma (su dati Istat), emerge infatti che nell’ultimo decennio il 30% dei libri pubblicati ha venduto una sola copia e il prezzo medio, pari a 14,66 euro, nel 2022 è calato dello 0,6% rispetto al 2021 e dell’1,1% rispetto al 2019. Libri meno costosi e tirature tra 1 e 10 copie spingono gli addetti ai lavori verso un’editoria intelligente, ovvero la produzione di libri su richiesta.
Invece di stampare prima e vendere dopo, oggi avviene esattamente il contrario. Questa modalità flessibile consente agli editori di evitare costi e sprechi, nonché di avere un profitto.
Di fronte a questo nuovo scenario, le soluzioni di stampa Canon varioPRINT TITAN integrate con la tecnologia di finitura Horizon e sistema taglio/accumulo Tecnau, rispondono perfettamente alle richieste del mercato: tirature più brevi, funzionalità di stampa on demand e pubblicazioni dinamiche.
Durante l’evento, il 26 e il 27 ottobre, i visitatori potranno vedere i macchinari all’opera, quindi la produzione di libri finiti, pronti per la spedizione, in 30 secondi: dal file alla stampa, dalla preparazione alla brossura e al rifilo. Tutto in un unico processo. Smartbook significa lavorazioni efficienti, una stampa più agile e rapida con la presenza di un solo operatore, grazie alla completa automazione delle fasi di avviamento e di cambio lavoro.
Per il brand giapponese, al Tecnau Experience Center in esposizione ci saranno vari prodotti a cominciare varioPRINT 6330 TITAN, la pioneristica stampante di produzione monocromatica per la stampa di grandi quantità di volumi in alta qualità. Si caratterizza per velocità, produttività, sostenibilità e maggiore efficienza grazie alle soluzioni software Prisma. E ancora, Canon Serie imagePRESS V900, la gamma di stampanti digitali, compatta e affidabile, progettata per soddisfare le esigenze dei fornitori di servizi di stampa commerciale e in-house, con velocità fino a 90 pagine al minuto.

Bozza di regolamento e rifiuti di imballaggi, Europa a una svolta

Assocarta auspica che gli emendamenti di compromesso agli articoli 22 e 26, sottoscritti dall’On. Salini e dal PPE e che riprendono l’approccio e i contenuti del parere della Commissione ITRE, presieduta dall’On. Toia, vengano accolti quale punto di equilibrio tra la necessità di mantenere un alto livello di ambizione nella riduzione dei rifiuti di imballaggio, la necessità di prendere decisioni basate su solide valutazioni scientifiche in diverse circostanze e di creare incentivi per promuovere ulteriormente l’adozione dell’economia circolare in Europa”  commenta Medugno DG Assocarta, in merito al voto di domani in Commissione Ambiente del Parlamento Europeo sulla proposta di regolamento di revisione della normativa sugli imballaggi.

La criticità della proposta, sulla quale Assocarta si esprime, è data dall’impostazione della proposta di revisione della direttiva imballaggi (PPWR) che avrebbe dovuto promuovere il riuso creando quel quadro giuridico necessario a sviluppare le condizioni infrastrutturali e ambientali utili a renderlo economicamente praticabile ed efficace in termini ambientali.

Infatti, esso non disciplina i numeri di riutilizzi, la distanza massima per il ricondizionamento, la riciclabilità degli imballaggi riutilizzabili, le garanzie di prestazione e, non meno importante, l’igiene e sicurezza. E su questi aspetti essenziali rinvia ad atti delegati.

Introduce, invece, da subito divieti ai prodotti monouso in svariati contesti (con obiettivi molto alti di riuso in svariati settori) e discriminanti (in quanto i divieti e gli obiettivi prescindono da ogni condizione infrastrutturale e ambientale), come se la miglior efficacia ambientale del riuso fosse già garantita ed assodata sempre e comunque.

Secondo i dati Eurostat, nel 2020, sono stati riciclati circa 27 milioni di imballaggi in carta su 33 immessi sul mercato, mentre la quantità di imballaggi in carta  riciclati, in totale, è superiore al totale di quelli riciclati dalla plastica, metallo e vetro. la carta si ricicla almeno 7 volte, in alcuni casi fino a 25 e solo una piccola parte di questi imballaggi sono a diretto contatto con gli alimenti, circa 1,4 milioni. “L’Italia ha già raggiunto l’85% di riciclo degli imballaggi in carta in anticipo rispetto alla scadenza del 2030” aggiunge Medugno, che conclude “L’imballaggio in carta è rinnovabile e, in un’ottica di sostenibilità delle risorse, la Commissione dovrebbe introdurre non solo il contenuto in riciclato, ma anche un “contenuto in rinnovabilità”.

Masterpack, alla conquista di nuovi mercati

Forte di una solida e lunga esperienza nelle soluzioni eco-friendly, Masterpack, già protagonista nel settore alimentare, è sempre più attiva nel diffondere il valore dell’imballaggio flessibile green.

Specializzata nella produzione di imballaggi flessibili, Masterpack si è sempre distinta per l’alta qualità dei suoi prodotti e per l’alto livello di flessibilità e celerità del servizio garantito ai propri clienti. L’esperienza acquisita del corso degli anni – l’azienda è stata fondata nel 1988 per iniziativa di Claudio Binda – ha permesso sia di garantire imballaggi performanti che di specializzarsi in film speciali che potessero conferire valore aggiunto ai prodotti. I siti produttivi vantano laboratori di ricerca e sviluppo avanzati che contano diversi brevetti, alcuni dei quali a livello mondiale.

A tal proposito, Masterpack possiede una visione globale del mercato, che attualmente mostra un andamento piuttosto articolato, con differenze e specificità in base ai diversi paesi o aree del mondo. «A livello nazionale, il mercato dell’imballaggio flessibile, nell’anno in corso, ha subito una leggera flessione, nonché un ribasso in termini di volume», osserva Cesare Rovera, product development manager di Masterpack. «Questo, a seguito di una contrazione dei consumi che hanno risentito degli effetti, diretti e indiretti, del conflitto russo-ucraino. Questa situazione ha comportato anche nuove abitudini da parte dei consumatori, all’interno del mercato domestico. D’altro canto, i mercati europei e il mercato americano stanno attualmente mantenendo stabili i volumi di vendita del cosiddetto ‘commodity packaging’. Per quanto riguarda il comparto dei packaging innovativi, fiore all’occhiello di Masterpack, i volumi si stanno mantenendo positivi».

All’interno di tale scenario, il mercato è costantemente attraversato da molteplici stimoli, ognuno portatore di nuove tendenze ed esigenze, a cui fornitori come Masterpack cercano puntualmente di dare forma e voce, raccogliendo la sfida di aprire nuove strade. «La più impegnativa, che Masterpack sta affrontando di recente, è legata principalmente alla comunicazione e alla rispettiva vendita sul mercato dei nostri prodotti sostenibili e innovativi. In particolare, una delle maggiori difficoltà risiede nella divulgazione ai nostri clienti dei vantaggi nell’utilizzo di tali materiali. Tuttavia, di recente, abbiamo osservato che i consumatori sono sempre più attenti alle tematiche ambientali legate all’imballaggio alimentare (ovvero del sorting e l’end-of-life dello stesso), prediligendo l’acquisto di prodotti confezionati mediante l’utilizzo dei materiali sopra riportati».

Parola d’ordine: sostenibilità

Per affrontare i nuovi scenari di mercato, oltre a puntare sugli investimenti tecnologici, Masterpack si avvale di uno staff dinamico e professionale, che mette al primo posto il cliente e il servizio a lui dedicato. «Da sempre, la nostra azienda investe in beni strumentali e in formazione del personale», prosegue Rovera. «Anche di recente, sono state introdotte in organico alcune figure professionali altamente specializzate e trasversali, le quali potranno contribuire, in modo determinante, alla generazione di nuovo know-how, utile allo sviluppo e all’industrializzazione di nuovi prodotti. La formazione continua viene erogata sia tramite personale esperto diretto, sia tramite fornitori o enti esterni».

Un capitolo altrettanto importante, per competere sul mercato, in casa Masterpack, riguarda le innovazioni tecnologiche, puntualmente introdotte nel tempo per rendere più efficiente e affidabile la produzione. «Recentemente, sono stati acquistati, e in parte già messi in funzione, alcuni macchinari altamente tecnologici e di ultima generazione, nonché l’installazione di un nuovo MES (Manufacturing Execution System) all’avanguardia, che permetterà di portare Masterpack a un’azienda 4.0 sotto tutti i punti di vista».

Oltre ad abbracciare il quarto paradigma industriale, Masterpack ha anche raccolto la sfida della transizione energetica, non soltanto con implementazioni già effettuate, ma anche con programmi già pronti a svilupparsi pienamente nei prossimi anni. «Masterpack ha già investito, da anni, in un sistema di tri-generazione, che ha permesso di autoprodurre il 30% del fabbisogno energetico interno richiesto. Per il prossimo anno, è in previsione un importate upgrade dell’attuale impianto di tri-generazione, presente nel sito di Gattico-Veruno, in provincia di Novara, nonché l’installazione di un impianto fotovoltaico presso il nostro sito di Monvalle, in provincia di Varese».

Il tema della sostenibilità energetica, per certi versi, è strettamente connesso all’implementazione più ampia di politiche di mercato sempre più amiche dell’ambiente, a partire dalla tipologia di soluzioni eco-fiendly proposte ai clienti. Sotto questo profilo, Masterpack vanta già una lunga esperienza. «Dal biennio 2004-2005, Masterpack ha introdotto, all’interno della propria line-up di prodotti, la famiglia MasterEarth, all’interno della quale sono contenuti tutti i materiali alternativi ed ‘envirnonmental-friendly’ proposti. Grazie alla stretta cooperazione tra i nostri fornitori di materia prima e i nostri clienti, siamo stati in grado di sviluppare negli anni strutture mono-materiale totalmente riciclabili, prodotti compostabili (anche home-compostable) e materiali funzionali interamente a base carta conferibili all’interno dello stream dedicato, i quali risultano essere altamente prestazionali, sia da un punto di vista di performance del materiale sviluppato, sia da un punto di vista di sorting e di end-of-life dello stesso. La sostenibilità, per Masterpack, è stata da sempre un aspetto prioritario, infatti è stata tra le prime aziende converter in Italia ad ottenere la certificazione volontaria ISCC (International Sustainability and Carbon Certification) PLUS. Questo sistema certificativo soddisfa gli obiettivi di sostenibilità inclusi nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite».

Innovazioni su misura

A proposito di prodotti all’avanguardia, tra i molti proposti da Masterpack, alcuni in particolare stanno mostrando un valore significativo all’interno dell’offerta dell’azienda, in virtù degli attuali scenari di mercato. «Tra i diversi prodotti innovativi», prosegue Rovera, «Masterpack sta puntando molto sui materiali totalmente a base carta termosaldanti, destinati principalmente al comparto dei prodotti secchi, nonché nelle soluzioni mono-materiale ad alta barriera ai gas, totalmente riciclabili, e con sistema integrato ‘apri e chiudi’ brevettato internamente (‘Master Peel&Reseal’), destinati al comparto dei prodotti freschi e deperibili. In particolare, queste strutture possiedono un grande vantaggio e un notevole valore aggiunto in termini di sorting e di fine vita del materiale stesso, avendo un minor impatto ambientale rispetto alle soluzioni tradizionalmente proposte ad oggi sul mercato».

Non solo: le soluzioni proposte da Masterpack ai clienti sono cucite su misura, nella consapevolezza che ogni azienda necessita di un abito diverso, allo scopo di soddisfare le proprie specifiche esigenze. «Masterpack è stata da sempre un’azienda in grado di offrire un servizio tailor-made al proprio cliente. Durante lo sviluppo di un nuovo prodotto, che parta da un nostro input interno o da una specifica richiesta di mercato, siamo in grado di sviluppare la soluzione ottimale, includendo il cliente all’interno della fase di prototipazione e del successivo testing del nuovo prodotto. Pertanto, questo approccio ‘custom’ garantisce sempre il massimo risultato, sia in termini di personalizzazione del materiale proposto al cliente finale, sia in termini di successo del progetto stesso».

Questa collaudata strategia di Masterpack, basata sulla capacità di offrire soluzioni ad hoc attraverso la costruzione di una relazione più simile alla partnership, piuttosto che al classico rapporto fornitore-cliente, peraltro si sta affacciando su nuovi mercati, ampliando enormemente il campo di azione dell’azienda. «Masterpack è rappresentata dal settore alimentare (ed esempio Gdo, private label, etc.), ma di recente si sta affacciando anche in altri mercati diversi da quello di riferimento. In particolare, una piccola parte è rappresentata dal settore biomedicale, pharma, pet food e chemicals. In generale, tutti i nostri clienti richiedono materiali sostenibili ed innovativi, nonché competitivi da un punto di vista economico».

La capacità di Masterpack di raggiungere nuovi mercati verticali, permette all’azienda di guardare al futuro con ottimismo, senza porsi limiti geografici. «Per quanto concerne il quarto trimestre 2023, Masterpack ha come obiettivo l’incremento dei volumi di vendita in alcuni settori e mercati di riferimento, come quello alimentare, grazie anche a nuovi progetti che vedranno la luce nel corso del nuovo anno. Masterpack ha inoltre come obiettivo, quello di incrementare la propria presenza sui mercati internazionali, con particolare interesse al mercato Nord americano e canadese», conclude Rovera.

Liyu Italia, nuovo centro di ricerca e sviluppo

L’obiettivo è quello di espandersi in nuovi mercati industriali, e per farlo nel migliore dei modi Liyu Italia apre un nuovo Centro di Ricerca e Sviluppo a Peschiera Borromeo, alle porte di Milano, inaugurato ufficialmente a fine ottobre.

Questo moderno e avanzato centro rappresenta un’evoluzione significativa nella missione di Liyu Italia di fornire soluzioni tecnologiche all’avanguardia per i propri clienti.

La nuova struttura è una testimonianza della visione di Liyu di essere un assoluto protagonista nel settore, offrendo un ambiente di ricerca e sviluppo di prima classe. La superficie quadruplicata rispetto alla sede precedente offre ampie opportunità per esplorare nuove tecnologie e sviluppare soluzioni all’avanguardia. Inoltre, l’ubicazione strategica nei pressi di Milano, un centro di eccellenza per l’industria, permette un accesso privilegiato alle risorse e alle collaborazioni chiave.

I clienti e i prospect di Liyu Italia potranno beneficiare enormemente da questa iniziativa, avendo la possibilità di sperimentare le performance delle diverse tecnologie in un ambiente dedicato. La capacità di effettuare dimostrazioni personalizzate utilizzando i propri file e materiali, guidati dal team tecnico-commerciale di Liyu Italia, dimostra l’impegno dell’azienda nel soddisfare le esigenze specifiche dei clienti e nell’offrire soluzioni su misura.

Nel nuovo Centro di Ricerca e Sviluppo, si trovano 8 plotter industriali di diverse fasce di gamma, ciascuno pronto a supportare ogni esigenza di stampa. Questa gamma di dispositivi include plotter UV Hybrid, plotter Flatbed UV, plotter roll to roll UV ed ecosolvente, nonché plotter da taglio, tutti pronti per essere testati e personalizzati secondo le varie specifiche necessità.

Inoltre, all’interno del centro, ci sono due corner con aree specificamente dedicate alle applicazioni, che consentiranno di vedere e toccare con mano le potenzialità delle tecnologie Liyu in azione, aprendo la porta a un mondo di opportunità.

drupa 2024, Kyocera presenta la prima stampante inkjet per arti grafiche ad alta velocità

Kyocera Document Solutions Europe annuncia la sua partecipazione a drupa 2024, in programma a Düsseldorf in Germania dal 28 maggio al 7 giugno 2024, e la presentazione della nuovissima TASKalfa Pro 55000c in grado di competere con la stampa offset nell’area EMEA.

Kyocera Document Solutions ha partecipato per la prima volta a virtual.drupa nel 2022, facendo il suo ingresso nel settore del production printing con il sistema TASKalfa Pro 15000c. La stampante digitale a colori a getto d’inchiostro a foglio singolo, lanciata nel 2019, che sfrutta i vantaggi del gruppo e delle sue capacità tecnologiche, continua ad essere una parte essenziale del crescente portafoglio di prodotti Kyocera per applicazioni transazionali e transpromozionali, supportata dall’entusiasmo dei clienti che hanno visto superate le loro aspettative in termini di affidabilità e produttività.

Ora l’azienda torna a drupa con i suoi esperti in presenza, per condividere il successo della TASKalfa Pro 15000c e presentare la nuova TASKalfa Pro 55000c.

“Drupa è uno dei principali eventi del settore e rappresenta la piattaforma perfetta per condividere la nostra visione della stampa a getto d’inchiostro”, ha dichiarato il presidente di Kyocera Document Solutions Europe, Takuya Marubayashi. “La TASKalfa Pro 15000c ha rivoluzionato il mercato con il suo posizionamento unico e ora la TASKalfa Pro 55000c è destinata ad avere un impatto sulle arti grafiche grazie all’impareggiabile tecnologia delle teste a getto d’inchiostro Kyocera. Il nostro viaggio nel settore è entusiasmante e drupa sarà il luogo in cui scoprire cosa abbiamo in serbo”.

A TASKalfa Pro 15000c si affiancherà TASKalfa Pro 55000c. L’ultima novità Kyocera supporta la carta patinata offset, essenziale per la produzione di brochure, libri, photo book, direct mail e altri materiali che richiedono una risoluzione delle immagini di alta qualità nel mercato della stampa commerciale. Inoltre, l’affidabilità, la produttività e i bassi costi di gestione della TASKalfa Pro 55000c sono destinati a superare le aspettative dei clienti dell’industria del printing.

TASKalfa Pro 55000c raggiunge una qualità di stampa paragonabile a quella della stampa offset con una riproduzione fluida e ricca di colori, e una stampa ad alta definizione e nitida grazie alle teste a getto d’inchiostro a 1.200 dpi e alla tecnologia di gestione dei bordi che garantisce la riproduzione precisa di linee e contorni del testo.

Quinta tappa Taga Tour, grande successo formativo

La quinta tappa del Taga tour sulla stampa UV ha visto la partecipazione di oltre 100 persone, presso l’Istituto d’Istruzione Superiore Aldini Valeriani di Bologna, che per tutto il giorno hanno ascoltato e partecipato attivamente alla relazione tecnica riguardante la stampa UV su supporti plastici.
Per questa tappa Taga Italia ha realizzato una prova di stampa tecnica su materiali plastici che a fine giornata è stata consegnata a tutti i partecipanti.
Dopo il saluto del dirigente scolastico Prof. Pasquale Santucci, che ha sottolineato l’importanza dell’incontro tra scuola e aziende per le prospettive dei ragazzi, e del presidente di Taga Italia Alessandro Mambretti che ha ricordato la missione di Taga Italia, la giornata è entrata nel vivo con la relazione di Adalberto Monti e Angelo Meroni sulla nascita e stesura dei TAGA.DOC.19 e TAGA.DOC.20. Il lavoro di preparazione e stampa della prova tecnica è stato ripreso in tutte le sue parti e il video montato è stato utilizzato per la spiegazione del mattino che Piero Pozzi, consigliere Taga, ha condotto coinvolgendo i vari specialisti delle singole componenti. La mattinata si è conclusa con la relazione di Edoardo Elmi sulla composizione e sulle valenze delle materie plastiche e della loro stampabilità.
Nel pomeriggio la giornata si è animata prima con la dettagliata e sentita descrizione della prova di stampa, dalla fase di progettazione a quella di di produzione, fatta da Luca Morandi e Andrea De Rossi che hanno approfondito le tecnicalità presenti e i risvolti pratici di utilizzo. La successiva tavola rotonda a cui hanno partecipato sia le persone di Taga Italia sia gli esperti degli sponsor delle 4 tappe precedenti, è stata molto partecipata e coinvolta da numerose e approfondite domande poste dai partecipanti per comprendere al meglio gli aspetti tecnici della stampa su plastica.

Byblos migliora il potenziale creativo con Fujifilm Acuity Prime

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Byblos, protagonista nella produzione di stampa di alta qualità, ha effettuato un investimento strategico nella stampante flatbed di grande formato Acuity Prime 30 di Fujifilm. Questo acquisto ha permesso all’azienda di attrarre una base di clienti più ampia, di creare nuove possibilità commerciali e di posizionarsi al meglio per consolidare il successo rispondendo alle richieste dei clienti che esigono stampe di grande formato personalizzate e di alta qualità.

Nel maggio 2023 l’azienda ha installato Acuity Prime, l’ultima integrazione nel suo avanzato portfolio di macchine di produzione. Dotata di sette canali di inchiostro (CMYK, bianco, trasparente e primer) e del ColorGATE RIP, la nuova stampante permette a Byblos di aumentare la sua offerta proponendo anche la produzione su materiali non convenzionali, come il legno composito e il vetro.

La decisione di investire in Acuity Prime 30 è stata determinata dall’attenzione che Byblos dedica alla qualità superiore e dalla possibilità di sperimentare diversi tipi di supporti e tecniche di finitura – per esempio la capacità di realizzare una finitura satinata o lucida. Secondo Alessandro Conte, managing director di Byblos, queste caratteristiche sono state particolarmente apprezzate dai clienti.

Conte è entusiasta dell’investimento: “Acuity Prime ha trasformato il nostro processo di produzione e ha accresciuto la capacità di soddisfare le esigenze in continua evoluzione dei nostri clienti. La velocità impressionante e la qualità straordinaria hanno superato le nostre aspettative. Ora siamo in grado di fornire stampe personalizzate e di alta qualità con tempi di consegna molto più rapidi e possiamo dare libero corso alla nostra creatività stampando su materiali non convenzionali. Questo ci dà un vantaggio competitivo sul mercato”.

La qualità dell’inchiostro di Acuity Prime 30 consente a Byblos di lavorare con una vasta gamma di materiali, tra cui diversi metalli e il vetro, mediante utilizzo di un primer. L’inchiostro garantisce un’adesione elevata, con un alto livello di precisione e brillantezza in ogni stampa. Grazie alla sua robustezza, l’inchiostro resiste agli effetti di sostanze chimiche e detergenti, garantendo longevità e un’elevata qualità di stampa.

Alessandro Conte, Managing Director di Byblos, ha concluso così: “L’investimento in Acuity Prime 30 sta trasformando la nostra attività. Con la sua ineguagliata qualità di stampa e la capacità di lavorare con una vasta gamma di materiali, andiamo oltre le aspettative dei nostri clienti. Questo investimento ha promosso la nostra crescita e, in più, ha consolidato la nostra posizione di leader nel settore”.

Daniele Carino di Fujifilm Italia ha aggiunto. “Acuity Prime 30, parte del ‘nuovo riferimento per il grande formato’ di Fujifilm ha ricevuto un’accoglienza eccezionale sin dal suo lancio, avvenuto due anni fa. È stata realizzata per garantire versatilità, valore e facilità d’uso, e siamo lieti che ora anche Byblos ne riconosca le potenzialità e abbia deciso di trarne vantaggio”.

Omet, magiche “ibridazioni”

Presentate a Labelexpo Europe 2023 le due innovative soluzioni Omet per la stampa flessografica di etichette e packaging, con una partnership d’eccezione.

I nuovi trend dell’industria grafica vedono nella tecnologia ibrida uno strumento molto promettente per affrontare in maniera flessibile e redditizia le nuove sfide del mercato. E Omet non si è lasciata sfuggire questa importante combinazione di tecnologie per proporre nuove interessanti soluzioni al comparto flexo.

La prima di queste è stata mostrata in funzione a Bruxelles di fronte al pubblico di Labelexpo Europe per dimostrare tutta la sua potenza e duttilità. Si tratta della Xjet, una piattaforma all-in-one che combina la tecnologia di stampa digitale e analogica e offre interessanti capacità di converting e finishing in linea per ottenere il prodotto finito in un solo passaggio.

Per questo nuovo modello l’azienda di Molteno ha creato un’interessante collaborazione con l’altoatesina Durst. Omet ha sviluppato l’integrazione tecnologica completa mentre Durst ha fornito una piattaforma digitale a getto d’inchiostro all’avanguardia. Da questo connubio è emersa una macchina ibrida di elevata qualità e affidabilità per l’industria della stampa di etichette e di packaging. Una soluzione che permette allo stampatore di decidere di volta in volta se utilizzare la tecnologia flexo o digitale, o anche entrambe, in base alla produzione giornaliera e alle richieste del cliente, optando quindi per la tecnologia più conveniente per ogni tipologia di lavoro.

L’estrema versatilità della Xjet

La Xjet powered by Durst è attualmente l’unica rotativa per etichette con configurazione in linea multiprocesso in grado di combinare la tecnologia inkjet con le unità flessografiche per ottenere il prodotto finale in un unico passaggio. Grazie alla grande adattabilità di questa soluzione, l’operatore può infatti ottenere un prodotto finito combinando in un unico passaggio la stampa digitale e la stampa flexo insieme a varie nobilitazioni e moduli di conversione. Tutto questo, unito a una scelta illimitata di materiali e applicazioni, fornisce allo stampatore ampia flessibilità di impiego e un’alta produttività. La Xjet permette infatti di ottimizzare i tempi e i costi di produzione scegliendo il processo di stampa più adatto a ogni lavoro, oltre a eliminare i tempi di fermo macchina e riuscire così a ottenere un ritorno dell’investimento più rapido.

La macchina amplia notevolmente la gamma di opportunità di stampa, adattando la produzione a tendenze del mercato mutevoli come la personalizzazione, le consegne just-in-time e la valorizzazione del prodotto finale. Grazie alla tecnologia Omet Flexo Direct-Drive, assieme al concetto di stampa gearless, vengono eliminate le piccole imperfezioni e consentendo alla macchina di raggiungere la massima qualità unita a un’alta stabilità del registro anche alle massime velocità di produzione.

I plus della Xjet: dall’automazione agli inchiostri

La soluzione dell’azienda lecchese offre inoltre diversi gruppi di converting adatti a ogni situazione produttiva, come ad esempio il gruppo Monotwin Cut con fustella a formato variabile che assicura efficienza nelle brevi tirature, oppure l’unità Twist con Easy-Change Die che è perfetta per i cambi rapidi in medie e lunghe tirature.

Anche sul fronte delle regolazioni automatiche la macchina offre notevoli avanzamenti. La Xjet è infatti dotata dell’esclusivo sistema Vision che consente la regolazione e il controllo automatico del registro di stampa. Con questo sistema le unità flexo e il gruppo digitale sono sempre in perfetto registro, lavorando in sintonia come un’unica macchina da stampa.

Per quanto riguarda infine la parte digitale occorre sottolineare che la macchina è dotata del sistema digitale a getto d’inchiostro Uv ad alte prestazioni Tau Rsci, che offre una velocità di stampa fino a 80 m/min con una risoluzione di stampa di 1.200×1.200 dpi, fornendo quindi una qualità di stampa molto elevata. La piattaforma di stampa può essere configurata da 4 a 8 colori (CMYK + W + OVG), ricreando fino al 95% della gamma colori. Gli inchiostri Uv e Uv Led dedicati alla linea Rsci possono infine coprire un’ampia gamma di applicazioni finali garantendo stabilità e resistenza a luce e calore per applicazioni durevoli.

La potenza applicativa di Kflex

A Bruxelles è stata mostrata all’opera anche un’altra importante novità di Omet, si tratta della Kflex, una nuova piattaforma per la stampa di etichette e imballaggi progettata da Omet, che rivoluziona il modo in cui vengono costruite le macchine da stampa flessografiche a banda stretta.

La Kflex fa il suo primo debutto pubblico a Labelexpo Europe dopo essere stata presentata a giugno del 2022. La macchina offre interessanti opzioni per la produzione di imballaggi con valore aggiunto, riducendo gli sprechi di configurazione, i tempi di allestimento e migliorando l’efficienza complessiva della stampa potendo lavorare a velocità molto elevate. La soluzione è infatti completamente servo motorizzata con passaggio carta di 430mm o di 530mm e offre una velocità di stampa massima di 200 m/min, anch’essa con una risoluzione di 1.200×1.200 dpi.

Il fiore all’occhiello della Kflex è il sistema Switch che permette l’intercambiabilità tra le unità di stampa e di converting attraverso operazioni semplici e veloci. Offre infatti la possibilità di sostituire un cassetto flexo con una fustella estraibile, un gruppo Ecdc, un hot foil, un gruppo serigrafico o un print bar digitale, garantendo ampia flessibilità al processo di stampa. Ciò permette di reagire velocemente alle diverse esigenze produttive, anche solo temporanee, e alle mutevoli richieste del mercato.

Le caratteristiche della Xflex e la sua modularità

Con il nuovo sistema Xflex, l’azienda lecchese vuole introdurre il concetto di “business continuity” che permette allo stampatore di avere una piattaforma altamente adattabile e unica nel suo genere, ma soprattutto di limitare i fermi macchina dovuti a imprevisti tecnici.

Grazie all’estrema modularità della macchina, è infatti possibile integrare in linea diverse tecnologie di stampa converting e di lavorare tutti i tipi di substrati, dal film da 12 micron al cartoncino leggero, con diverse applicazioni che vanno dalle etichette autoadesive alle shrink sleeve, dalle etichette in alluminio al lamitube riuscendo soddisfare le richieste di diversi mercati di destinazione, che spaziano dal wine & spirits, passando per il food & beverage, fino all’healthcare e molti altri settori.

Oltre al sistema Switch, la nuova soluzione Omet presenta anche la fustella con tecnologia Easy-Change che permette di sostituire rapidamente e senza fatica il cilindro magnetico, senza bisogno di alcun dispositivo di sollevamento. La macchina offre inoltre un’alta qualità di stampa e una notevole stabilità di registro grazie alle sue unità flessografiche Dual Servo che, abbinato all’esclusivo sistema di regolazione e controllo del registro,Vision, regola automaticamente il registro laterale e longitudinale di ogni gruppo stampa senza l’intervento dell’operatore limitando così i tempi e gli scarti di avviamento. Inoltre sul pannello operatore è possibile visualizzare le immagini di 6 telecamere check & control, posizionabili nei punti ritenuti più critici della macchina in modo tale da avere un maggiore controllo durante la produzione.

Il design modulare della Kflex consente inoltre di combinare e implementare in linea diverse tecnologie di stampa con la massima flessibilità, nonché di aggiungere numerose applicazioni speciali di finitura e unità di converting, per arrivare sempre al prodotto finale in un unico passaggio, come ad esempio il cold foil, l’hot foil, il peel&seal, il delam-relam, la goffratura e la verniciatura. Anche questi gruppi opzionali sono stati pensati e ridisegnati per una maggiore facilità di gestione da parte dell’operatore e una conseguente riduzione di fermi macchina dovuti ai tempi di preparazione.

Federazione Carta Grafica sul DL Energia: settore carta, emergenza non finita che mina la competitività del Paese

“Il settore della carta ha subito forti contraccolpi dall’aumento, per un lungo periodo incontrollato, del costo dell’energia, in particolare del gas naturale. Ora i prezzi sono da qualche tempo in discesa, ma restano elevati e danneggiano gravemente la nostra capacità di competere in Europa (con Francia e Germania che supportano fortemente le aziende nel coprire parte degli aumenti delle bollette) e con i grandi Paesi extra-europei che contano, invece, su costi energetici a monte enormemente ridotti”. Questa l’indicazione fornita da Federazione Carta e Grafica al Parlamento nella memoria scritta depositata sul decreto energia alla Camera.

“La questione del costo dell’energia – afferma Massimo Medugno, responsabile affari istituzionali della Federazione – riguarda non solo le singole aziende, bensì la capacità del Paese di competere. Nasce da qui la nostra richiesta, nuovamente ribadita al Parlamento, di considerare da ora alla prossima legge di bilancio spazi e risorse disponibili per riproporre nel breve periodo i crediti d’imposta, a copertura almeno di una parte degli extra-costi in bolletta, e per pensare, nel lungo periodo, a misure finalmente strutturali che sostengano le capacità competitive dell’industria italiana”.

igus, 30 anni di innovazione in Italia

da sinistra: Marcello Mandelli - country manager igus Italia, Giulio Ferrante - responsabile divisione cuscinetti dry-tech e Luca Bonfanti - responsabile amministrazione, risorse umane e finanza

È un’evoluzione continua la storia della filiale italiana di igus, azienda tedesca nata a Colonia negli anni Sessanta, specializzata nella produzione di motion plastics, ovvero componenti tecnici in polimeri ad alte prestazioni per ogni tipo di applicazione in movimento. Era il 1993 quando igus aprì in Italia una sede commerciale, che negli anni è cresciuta esponenzialmente. «Quella italiana è stata tra le prime filiali di igus nel mondo, che oggi annovera complessivamente 4.600 dipendenti”, racconta Marcello Mandelli, country manager alla guida della realtà italiana insieme a Giulio Ferrante – responsabile della divisione cuscinetti dry-tech – e a Luca Bonfanti – responsabile amministrazione, risorse umane e finanza.

«Siamo partiti con una decina di dipendenti da un piccolo magazzino sito a Lomagna, in provincia di Lecco, per arrivare alla realtà attuale di Robbiate, sempre in Brianza, che oggi conta 105 collaboratori e un fatturato di 65 milioni di euro». Se la produzione è saldamente tedesca, in igus Italia si lavora alla personalizzazione del prodotto. «La nostra forza è l’occhio di riguardo nei confronti del cliente, oltre alla forte spinta innovativa della Casa Madre, che investe importanti risorse in ricerca & sviluppo per mettere a punto sempre nuovi materiali e nuove soluzioni», spiega Mandelli. Un’attività che si traduce in un vastissimo catalogo che ogni anno viene arricchito con 150 / 200 novità che ampliano gli ambiti applicativi e i mercati di riferimento. Si tratta di inediti prodotti, ma anche di servizi digitali per l’industria 4.0 come, ad esempio, le piattaforme online per la configurazione e la customizzazione dei componenti o l’iguverse, il metaverso igus dove ingegneri e progettisti si possono incontrare nella realtà virtuale per sviluppare nuove soluzioni.

Oggi igus Italia guarda al futuro con l’ambizione di continuare a portare sul mercato tante innovazioni. I settori in cui i componenti igus trovano impiego, infatti, sono numerosissimi: dalle catene portacavi per la costruzione di macchine e impianti ai cuscinetti utilizzati nell’industria del mobile, in quella alimentare e del confezionamento. Ma anche componenti per macchine agricole, per il settore edile e l’automotive. «Diamo risposte mirate alle esigenze dei nostri clienti – ha spiegato Giulio Ferrante – perché abbiamo la possibilità di fare tante personalizzazioni sui prodotti. E il nostro magazzino automatizzato ci permette di gestire l’immensa mole di componenti direttamente nella sede italiana». E i risultati conseguiti confermano la bontà della strada intrapresa, che guarda al futuro puntando su automazione e digitalizzazione.

«Dopo due anni con una crescita superiore al 20%, nel 2023 abbiamo registrato un rallentamento fisiologico ma contiamo di mantenere il segno positivo sull’esercizio – spiega Luca Bonfanti – L’ambizione per il 2024 è di continuare a crescere, nonostante l’incertezza della situazione geopolitica internazionale. In quest’ottica, la nostra Casa Madre è stata decisamente lungimirante nel campo degli investimenti, tanto che nel pieno del periodo pandemico decise di acquistare 200 nuovi macchinari, oltre a fare scorte di materie prime nei magazzini che si sono rivelate strategiche in questi ultimi due anni».

Una crescita che andrà di pari passo con l’inserimento di nuove figure nell’organico aziendale. «In questo momento cerchiamo soprattutto agenti con competenze sia di vendita, sia tecniche – aggiungono i country manager – L’aspetto umano è uno dei nostri punti di forza. Siamo molto attenti al personale, a cui cerchiamo di offrire un ambiente di lavoro stimolante e gratificante». Una filosofia confermata anche dalla scelta di igus Italia di festeggiare il trentesimo anniversario organizzando una grande festa per tutti i dipendenti e collaboratori.