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Mondi Grünburg, tecnologia offset a foglio Koenig&Bauer

Durante la messa in funzione ufficiale della Rapida 164 (da sinistra a destra): Reinhard Marschall, amministratore delegato di Koenig&Bauer DACH, Markus Gärtner, Ceo Corrugated Packaging del Gruppo Mondi, e Florian Döbl, amministratore delegato dello stabilimento Mondi Grünburg, davanti alla nuova macchina da stampa

L’anno scorso il Gruppo Mondi, uno dei principali produttori mondiali di imballaggi e carta, ha annunciato un investimento in nuovi impianti di stampa per il suo stabilimento di Grünburg, vicino a Linz, in Austria. L’obiettivo era quello di rafforzare ulteriormente la posizione dell’azienda sul mercato austriaco come fornitore completamente integrato di soluzioni di imballaggio ondulato sia flessografiche sia offset.

La nuova macchina offset a foglio, una Rapida 164 Koenig&Bauer a sei colori con verniciatura in linea (formato massimo 1.205 x 1.640 mm, velocità di produzione fino a 16.000 fogli) rappresenta lo stato dell’arte.
L’inaugurazione ufficiale della nuova macchina è avvenuta in aprile. L’investimento non riguarda solo la Rapida 164, ma anche la logistica interna e il flusso di lavoro. Grazie all’integrazione del QualiTronic ColorControl per la regolazione del colore in linea e di molti altri moduli di automazione, la macchina dovrebbe aumentare le capacità di produzione offset di circa il 60%.

I fogli di cartone ondulato possono ora essere stampati in un formato più grande rispetto al passato (circa il 40 percento di superficie in più). La velocità di produzione nettamente superiore della Rapida 164 consente inoltre un aumento della produzione oraria di circa il 35 percento. Anche i tempi di avviamento sono stati dimezzati.
Grazie alla nuova macchina, Mondi è preparata a soddisfare anche le più complesse esigenze di servizio e qualità dei suoi clienti. Gli imballaggi stampati in offset e poi rifiniti con un processo in linea di alta qualità sono soprattutto prodotti per l’industria alimentare e  beni di consumo. Una moltitudine di varianti di rivestimento, tra cui finiture lucide e opache, nonché effetti tattili e olfattivi, mirano a influenzare le decisioni di acquisto nel punto vendita e a comunicare la qualità dei prodotti confezionati ai potenziali clienti.

 

Carta: inevitabili fermate produttive, situazione più grave rispetto a marzo. Impatti sulla disponibilità di carta e sul riciclo

“Nei prossimi giorni, saranno inevitabili fermate produttive delle cartiere italiane – così commenta il rialzo dei prezzi del gas il presidente di Assocarta Lorenzo Poli – la situazione è ancor più grave del mese di marzo, se è possibile, in cui ai picchi sono seguiti momenti di ribasso del prezzo. Ora invece, da qualche settimana, i costi crescono costantemente, senza sosta, su un livello di 180 Euro/Mwh, 9 volte di più rispetto al giugno 2021”.

Come se ciò non bastasse, la recente vicenda dell’introduzione del “de minimis” sui crediti d’imposta per gli acquisti di gas e energia, aumenta l’incertezza.

“Su questo punto, chiediamo immediata chiarezza circa l’uso dei crediti di imposta del secondo trimestre ed auspichiamo l’estensione urgente degli stessi per la restante parte dell’anno, che si prospetta molto più complicata del secondo trimestre stesso, oltre ogni immaginazione e aspettativa imprenditoriale” aggiunge Poli.

“In questo scenario, si inserisce anche la difficoltà delle aziende industriali nel definire i contratti di fornitura gas per il prossimo anno termico dato che i principali fornitori – non sapendo quanto gas arriverà dalla Russia – non si impegnano a garantire contrattualmente la consegna del gas. Purtroppo, noi industriali stiamo invece già prendendo impegni commerciali con i nostri clienti, anche nel prossimo trimestre, assumendoci di conseguenza un rischio elevato. In questi giorni, il maggior fornitore elettrico sta inviando lettere di preavviso per la rescissione dei contratti in essere in quanto non sarebbe in grado di garantire le condizioni precedentemente negoziate e sottoscritte. Vorremmo che su questo tema l’ARERA, il Ministero dello Sviluppo Economico e il Ministero della Transizione Ecologica si esprimessero a garanzia degli obblighi di priorità di fornitura alle aziende industriali per evitare il rischio di fermata di tutta la catena produttiva del Paese e, in particolare di una filiera essenziale come quella della Carta e dell’Economia Circolare, che ogni anno ricicla 6 milioni di carta da riciclare” prosegue Poli.

È  una situazione di emergenza continua quella riguardante i costi energetici. I prezzi del gas, dopo il record di dicembre (oltre 113 €/Mwh) e i leggeri allentamenti in gennaio e febbraio scorsi (86 e 81 €/Mwh), a marzo sono stati superati i 126 €/Mwh, ovvero, in media, un prezzo 6 volte superiore a quelli di giugno 2021 (in marzo si sono registrati picchi di 15 volte superiori). I primi 4 mesi 2022 sono segnati da un’estrema incertezza, oltre a causa dei costi energetici, per effetto dell’inflazione, della crescita dei tassi d’interesse, dell’inversione nei consumi e del conflitto russo-ucraino.

“A seguito delle riduzioni delle forniture di Gazprom impossibile non pensare a nuovi rialzi del prezzo del gas” afferma Poli. Proprio in occasione dell’Assemblea Annuale del 24 giugno scorso, Assocarta ha presentato i dati del settore cartario, che ne evidenziano l’importanza e, comunque, i progressi nel 2021 in termini ambientali ed economici.

Infatti, la produzione italiana di carte e cartoni nel 2021 si è attestata oltre 9,6 milioni di tonnellate (+12,5% dopo il – 4,1% del 2020) che, per la prima volta, pone l’Italia al 2° posto in Europa, dopo la Germania. Tali obiettivi economici sono stati conseguiti insieme a quelli ambientali: il settore usa al 90% fibre vergini certificate PEFC e FSC, è il 2° secondo riciclatore in Europa, dopo la Germania, e ha ridotto le emissioni di CO2 del 30% dagli anni 90”.

Accordo tra Acimga e Giflex per la creazione di un tavolo di lavoro sulla sostenibilità del packaging flessibile

La prospettiva che guiderà i lavori dell’accordo è il focus dedicato a sostenibilità ed economia circolare nelle fasi produttive dell’imballaggio flessibile. Primo passo dell’intesa l’elaborazione di un documento che prenderà in esame l’intero scenario della produzione: dalle tecnologie ai materiali, in relazione all’attuale quadro normativo. In fase due si procederà ad analizzare e mappare punti di forza e punti di debolezza della produzione in chiave di sostenibilità.

Questi i temi che daranno il via, a settembre, ai lavori in base all’accordo raggiunto tra le associazioni confindustriali Acimga, in rappresentanza dei costruttori italiani di macchine per il printing e il converting, e Giflex, produttori imballaggi flessibili.

“Siamo molto soddisfatti dell’intesa raggiunta con il presidente di Acimga, Daniele Barbui”
commenta Alberto Palaveri, presidente di Giflex. “Le opportunità e le sfide per una reale economia circolare passano da processi di analisi integrati e da approcci fuori dagli schemi. L’innovazione oggi è fare tutti qualcosa di diverso rispetto al passato. Il percorso intrapreso da Giflex è quello di fare sistema, a monte e a valle, con tutti gli attori della filiera. Il nuovo accordo ci permette di aggiungere un tassello importante a quanto da noi già avviato con la sigla del protocollo di filiera tra Ucima e Unione Italiana Food per la riciclabilità degli imballaggi flessibili”.

“Uno degli obiettivi di Acimga è quello di studiare e sviluppare soluzioni tecnologiche che permettano di lavorare lungo tutte le linee del printing e del converting con materiali e processi che favoriscono la riciclabilità degli imballaggi” afferma Daniele Barbui, presidente di Acimga. “Siamo lieti di questo accordo con Giflex che conferma come per fare innovazione oggi i percorsi di filiera e di sistema si debbano spostare da una logica di linearità ad una circolarizzazione della catena del valore. Come rappresentanti dei costruttori e produttori di tecnologie crediamo che questa sinergia sia funzionale a rendere circolare un processo che non termina con il prodotto finito, ma prosegue in un continuum con dialogo e feedback da brand e utilizzatori”.

L’obiettivo dell’accordo è dunque quello di condividere obiettivi, conoscenze e soluzioni innovative per contribuire a una definizione inedita e allineata alle nuove necessità dell’imballaggio flessibile, partendo dalla sua storia di valore sino al suo valore in termini di economia circolare ed impatto ambientale.

 

Liyu Italia potenzia la divisione taglio digitale e la affida a Gianluca Bondioli

Liyu Italia investe nel potenziamento della struttura dedicata al taglio digitale. Alla gamma di stampanti digitali large format, flatbed, roll to roll e ibride, si affianca una famiglia di plotter da taglio ingegnerizzati per i diversi mercati industriali. Disponibili in vari formati, sono tutti personalizzabili grazie a un ampio range di utensili studiati per le differenti lavorazioni.

La guida della divisione è affidata Gianluca Bondioli che ricopre il ruolo di responsabile di divisione. Forte di un’esperienza trentennale acquisita rivestendo importanti incarichi tecnici e commerciali per i più prestigiosi brand internazionali, Bondioli gestirà la nuova struttura e coordinerà il team di tecnici hardware e software in costante ampliamento. “Uno dei tratti distintivi di Liyu Italia è proprio la consulenza altamente professionale che viene offerta ai clienti dei diversi settori industriali, a partire dal settaggio del sistema più adatto alle specifiche necessità produttive, fino ai training post installazione gestiti dai nostri tecnici”, commenta Bondioli.

I plotter da taglio Liyu, infatti, sono contraddistinti da grande versatilità applicativa, a partire proprio dalla configurazione della macchina che può essere dotata di utensili molto specifici per la lavorazione dei diversi materiali. Grazie agli skill acquisiti in ambiti applicativi che spaziano dalla grafica alla cartotecnica, da materiali come tessuti tecnici e pelle ai diversi mercati industriali, è proprio su questo fronte che Gianluca Bondioli collaborerà direttamente con il reparto Ricerca&Sviluppo della casa madre Liyu International per un costante fine tuning delle tecnologie, sia in ambito software, sia sviluppando nuovi strumenti opzionali per applicazioni verticali sempre più specifiche.

Proprio per illustrare la flessibilità dei sistemi da taglio Liyu, il team guidato da Bondioli sta mettendo a punto nuovi sample kit finalizzati a presentare la capacità di eseguire con la massima precisione taglio e fresatura di un ampio ventaglio di supporti che vanno dalla moquette al cartone ondulato, dall’alluminio ai materiali plastici più disparati.

“Liyu è ormai un brand affermato nel mercato internazionale, in Europa e in Italia; una realtà che, rispetto ad altri player con cui ho collaborato in passato, si dimostra capace di reagire con rapidità agli stimoli del mercato”, afferma Bondioli. “Inoltre, Liyu Italia è una struttura molto ben organizzata, efficace e capillare: un vero e proprio partner tecnologico per i clienti”.

Disponibile in 13 diversi formati, Platinum Q-Cut è il plotter da taglio large format firmato Liyu contraddistinto da prestazioni industriali e da un ampio kit di lame intercambiabili per le diverse lavorazioni. Q-Cut si allinea automaticamente su qualsiasi materiale ed è dotato di piano di alluminio che garantisce la stabilità della struttura in correlazione all’espansione/contrazione termica. Grazie al software proprietario, Q-Cut può lavorare in linea con l’ampia gamma di stampanti Liyu, dando vita a un flusso di lavoro automatizzato e conforme agli standard dell’Industry 4.0. Una gamma, che in occasione di Fespa 2022, è stata praticamente raddoppiata con la presentazione della nuova famiglia Pro XL, dotata di carrello di stampa in formato Extra Large in grado di montare fino a 16 teste per offrire prestazioni ancora più elevate in termini di produttività. Emblema dell’evoluzione dei prodotti Liyu, la nuova serie Pro XL comprende i sistemi ibridi Q2 e Q3 Pro XL, le flatbed della linea KC Pro XL e le roll to roll della gamma QR Pro XL da 3 e 5 metri.

Fedrigoni entra nel mercato delle pellicole in PVC per veicoli

Il Gruppo Fedrigoni annuncia l’accordo per l’acquisizione di Unifol, player globale con sede a Istanbul e unico produttore di autoadesivi in PVC in Turchia. Fondata nel 1994 dagli attuali proprietari, l’azienda conta circa ottanta dipendenti ed è specializzata nella tecnologia PVC Cast per il rivestimento dei veicoli con il marchio Unicast. I suoi materiali in pellicola vengono utilizzati per proteggere la carrozzeria di un veicolo, cambiarne il colore o applicare grafiche.

Unifol ha investito molto in questa tecnologia, creando impianti all’avanguardia e materiali di ultima generazione per fornire prodotti conformi alle normative vigenti. Quest’acquisizione rappresenta un’ottima opportunità per la divisione autoadesivi di Fedrigoni, già presente nel mondo delle soluzioni per la grafica e la comunicazione visiva, di arricchire la sua già ampia offerta. “Unifol è un player tecnologico di grande interesse per noi – dichiara Marco Nespolo, amministratore delegato del Gruppo Fedrigoni – perché ha sviluppato soluzioni autoadesive innovative per resistenza, durata e possibilità di applicazioni 3D su grandi superfici, caratteristiche che ci permettono di rendere la nostra offerta sempre più attrattiva e di proseguire nella strategia di espansione in segmenti promettenti, attigui a quelli che già presidiamo, come è accaduto di recente con il nostro ingresso nel mercato delle etichette intelligenti, grazie all’acquisizione della francese Tageos”.“Siamo molto soddisfatti per quest’operazione che da oggi ci porta ad ampliare il portafoglio di soluzioni nel mondo graphics e visual communication – aggiunge Fulvio Capussotti, executive vice president della divisione Self-Adhesives di Fedrigoni -. La combinazione della tecnologia Unifol e della presenza geografica capillare di Fedrigoni nel mondo ci permetterà di presidiare in modo sempre più competitivo una nicchia di mercato in forte crescita sia in Europa che nel mondo”.

Il valore della personalizzazione passa dal packaging. Scarica la monografia!

Tra scaffali sempre più pieni o etichette dense di informazioni, riuscire a mettere in evidenza un prodotto è un compito arduo. Emergere tra una serie di proposte, tutte ambiziose, richiede un passo in più a livello di creatività e capacità di catturare l’attenzione. Una buona soluzione a tutto questo passa indubbiamente attraverso il packaging.

Grazie alla stampa digitale, ai materiali e alle tecnologie di post stampa, oggi non si parla più di un semplice imballaggio, pensato in primis per proteggere il contenuto e agevolarne il trasporto, ma di qualcosa di nuovo capace di fare la differenza, grazie alla possibilità di:

  • progettare l’imballaggio con la massima possibilità di dettaglio;
  • consentire una grande libertà di movimento e quindi di variabili sul terreno della personalizzazione;
  • conferire un valore aggiunto al prodotto impreziosendone l’involucro, reso co-protagonista;
  • contribuire ad imprimere più facilmente l’immagine di un marchio e quindi la sua diffusione.  

Un’opportunità ad ampio spettro

A seconda del campo di applicazione, sono diverse le ragioni per guardare al packaging da un rinnovato punto di vista e allargare i concetti di cartotecnica al di fuori degli ambienti industriali.
Tra lo stampatore, interessato ad estendere il proprio raggio d’azione inserendo nella sua offerta una nuova lavorazione da proporre ai clienti e la ricerca dell’oggetto altamente personalizzato con conseguenti impatti sul costo di produzione della singola unità, si possono inserire anche altre numerose applicazioni verticali.

In un campo sempre più attento alla presentazione, come ad esempio il mondo dell’imbottigliamento, rendere in tempi brevi un’etichetta più completa dal punto di vista delle informazioni e più accattivamene sotto il profilo estetico, contribuisce ad attirare l’attenzione del potenziale acquirente, interessato non solo al contenuto ma anche alla “veste”, ad esempio in un’ottica di collezionismo o di regalo. Oppure, da considerare è anche la possibilità di personalizzare non tanto le bottiglie quanto la loro confezione, combinando così massima protezione del contenuto, unicità ed effetto sorpresa senza dover intervenire a livello di produzione.

In un campo delicato come quello offerto dal settore farmaceutico, più esposto a cavilli e ripercussioni legali, sono invece immediatezza e chiarezza delle informazioni le priorità assolute. Poter contare su strumenti che permettano di garantire un packaging esaustivo dal punto di vista dell’informazione, modificabile in ogni momento e che al tempo stesso consenta anche un buon raggio d’azione in termini di grafica, è un plus che risulterà fonte di grande serenità per molti produttori.

Infine, altro esempio significativo è il settore della cosmetica, dove packaging, design e grafica, corredati di una corretta informazione, giocano un ruolo rilevante e vanno a generare quel quid in più che stimola l’acquisto. È innegabile che qualsiasi prodotto ben confezionato e arricchito di dettagli non può che incrementare il numero dei potenziali acquirenti.

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La cartotecnica non è più un lusso per pochi

Se fino a oggi tutto questo è rimasto spesso solo nel giro delle buone intenzioni, ciò è da imputarsi soprattutto ai limiti della tecnologia e ad una questione di costi. Diversificare un imballaggio significava infatti moltiplicare i costi fissi, indipendentemente dal numero di copie stampate.

Negli ultimi tempi, invece, l’evoluzione della stampa digitale si è rivelata la soluzione in grado di assecondare creatività e personalizzazioni con ripercussioni davvero minime sul costo unitario.
Per riuscirci però è necessario prima di tutto convertire i processi sin dalle prime fasi.

Poter contare su macchinari versatili, compatti, facili da integrare in un flusso di lavoro digitale che non richiedono la necessità di impegnare nuove risorse, rappresenta di sicuro una svolta di notevole impatto sulla produzione. Ed è da qui che, in riferimento ai grandi volumi la cartotecnica non sarà più un elemento riservato solo a pochi specialisti.

Dall’estensione delle opzioni di processo in una grande azienda strutturata, al completamento di flussi di lavoro in ambiti più ristretti, fino all’allargamento dell’offerta chi è alla ricerca di nuove prospettive, le opportunità non mancano.

Con la garanzia sempre valida di affidarsi a strumenti pronti per essere inseriti in qualsiasi realtà senza mettere in preventivo pesanti riorganizzazioni, strutturali e organizzative. Inoltre, rispetto alle soluzioni tradizionali, con requisiti minimi in materia di nuove competenze, sorveglianza operativa e un aspetto spesso delicato quale l’ingombro.

Proprio per questo motivo Tecniche Nuove con la redazione di Italia Grafica e il supporto di Quadient si è fatta carico della creazione di un nuovo white paper che potrà rivelarsi una pratica guida per tutte le aziende interessate a scoprire come trasformare un semplice imballaggio in un valore aggiunto, sia dal punto di vista della comunicazione visiva, sia da quello di chi è costantemente alla ricerca di elementi distintivi.

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Summa acquisisce Valiani ed espande l’attività nel taglio flatbed

Accordo di fusione raggiunto, da sinistra Geert Pierloot, Ad di Summa e Nico Valiani titolare di Valiani

Summa e Valiani uniscono le forze attraverso una fusione delle loro attività. La belga Summa acquisisce l’italiana Valiani per rafforzare la propria posizione nella produzione di apparecchiature per la finitura della stampa. L’attività risultante dalla fusione continuerà come in precedenza e si completerà a vicenda per offrire ai clienti una gamma ancora più ampia di soluzioni di taglio.

Valiani, con sede a Certaldo, a Firenze, è uno sviluppatore e produttore di taglierine piane di piccole e medie dimensioni con una rete di distribuzione mondiale. Inoltre conta una lunga storia nel settore dell’incorniciatura ed è un pioniere nella conversione di questo mercato alle soluzioni digitali: progettando e tagliando pannelli di supporto e offrendo strumenti passepartout per tagli smussati. Il loro approccio innovativo ha permesso all’azienda di crescere anche in altri mercati.

La recente fustellatrice Omnia con alimentazione automatica è una soluzione automatizzata unica per il mercato del cartone ondulato e pieghevole, mentre la nuovissima Integra offre un prodotto di finitura accattivante per il mercato della segnaletica e degli espositori.

«Negli ultimi anni abbiamo reso il nostro portafoglio completo con una più gamma di soluzioni» dichiara Nico Valiani, titolare dell’omonima azienda e figlio di Franco, il fondatore. «Ora, questo sta iniziando a dare i suoi frutti con una crescita significativa. Tuttavia, c’è ancora molto più potenziale da esprimere. Pertanto io e la mia famiglia siamo convinti che far parte del gruppo Summa accelererà la nostra crescita e darà ai nostri clienti molte più possibilità. Rimaniamo fedeli ai nostri valori, concentrandoci sul cliente e offrendo soluzioni di alta qualità».

«Da quando sono iniziate le trattative, il mio apprezzamento per l’azienda Valiani e i suoi prodotti è cresciuto sempre di più», ha affermato Geert Pierloot, amministratore delegato di Summa. «L’organizzazione con linee di produzione Lean manufacturing nello stabilimento di Certaldo, certificato ISO, è un vero esempio per il settore. Non vedo l’ora di lavorare insieme a Nico e al suo team. In questa fusione vedo un assoluto vantaggio per tutti poiché combina i punti di forza di entrambe le società. Mentre possiamo aiutare ad accelerare la crescita di Valiani, il nostro portafoglio può essere ampliato con le soluzioni di Valiani e possono essere serviti più mercati».

«Le nostre gamme di prodotti sono estremamente complementari», aggiunge Christof Van Driessche, Chief Commercial officer di Summa. «Sebbene il tavolo piano Summa F1612 più popolare e dal prezzo interessante abbia un ingombro ridotto e unico, ci sono ancora molti clienti che cercano soluzioni più piccole, più convenienti ma affidabili. Pertanto, la fusione è un passo entusiasmante e soddisfa l’ambizione di Summa di aumentare la propria presenza in altri mercati e rafforzare la nostra posizione nel mercato dell’imballaggio».

Entrambe le società continueranno a operare con i nomi delle società attuali e con i team di gestione effettivi in atto.

Fujifilm acquisisce Unigraphica

Fujifilm Corporation annuncia la firma di un accordo per l’acquisizione di Unigraphica. Con sede nel Liechtenstein, Unigraphica è un system integrator in attività da oltre 37 anni con una grande esperienza nella fornitura di sistemi di stampa a getto d’inchiostro personalizzati. Dal primo luglio l’azienda è diventata una filiale interamente controllata di Fujifilm sotto il nome di Fujifilm Unigraphica Ag.

L’acquisizione implica l’espansione in Europa dell’attività Fujifilm Integrated Inkjet Solutions che lavora in diversi settori per fornire soluzioni per processi di produzione di volumi elevati attraverso sistemi di stampa a getto d’inchiostro integrati. Le tecnologie e i prodotti per sistemi a getto d’inchiostro di Fujifilm, insieme all’esperienza e alle competenze nel campo dell’integrazione di Unigraphica, offriranno ai clienti assistenza e soluzioni notevoli per il settore.

L’attività Fujifilm Integrated Inkjet Solutions venne inizialmente avviata per fornire sistemi a getto d’inchiostro personalizzati ai brand in Nord America. Successivamente si è estesa ad altre regioni, tra cui Europa e Giappone, e altri mercati. I clienti possono contare su sistemi a getto d’inchiostro a passaggio singolo affidabili e completamente integrati, realizzati in conformità con gli standard di settore. Ciò include sistemi di stampa a colori pronti all’uso, completamente integrati nei processi di produzione.

«Siamo entusiasti di poter contare sulle conoscenze, sull’esperienza e sulla solida reputazione di Joseph Schweiger e dell’intero team di Unigraphica», afferma Greg Balch, responsabile dell’intera attività Fujifilm Integrated Inkjet Solutions per Nord America ed Europa. «Sono certo che questa acquisizione sosterrà e accelererà l’espansione della nostra attività».

«Attraverso l’acquisizione, i servizi di Unigraphica saranno consolidati con il portfolio di tecnologie di stampa a getto d’inchiostro di Fujifilm», afferma Joseph Schweiger, Ceo di Unigraphica. «Siamo entusiasti delle nuove risorse e soluzioni di stampa a getto d’inchiostro che Unigraphica potrà fornire ai clienti unendosi al gruppo Fujifilm».

Omet Innovation Park è realtà

Il 24 giugno scorso Omet ha inaugurato l’Innovation Park, uno showroom permanente di 1500 metri quadrati a Molteno (LC), e ha presentato ufficialmente la nuova linea KFlex, macchina da stampa flessografica dal design ergonomico e flessibile, in grado di essere riconfigurata in ogni momento dallo stampatore.

Oltre 150 operatori del settore hanno partecipato all’inaugurazione ufficiale del nuovo Omet Innovation Park. In una cornice spettacolare, il Ceo di Omet Antonio Bartesaghi ha accolto gli invitati presentando l’esponenziale crescita del Gruppo Omet negli ultimi dieci anni, culminata nel 2021 nel trasferimento presso la nuova sede di Molteno e nella realizzazione del progetto Innovation Park nel 2022.

L’Innovation Park è uno spazio di 1500 metri quadrati che l’azienda ha allestito con l’obiettivo di permettere l’incontro e la collaborazione fra stampatori, converter, fornitori di materiali e di tecnologie, e per ospitare dimostrazioni di stampa, test o prove di nuovi materiali sulle macchine Omet. Tutto è teso a migliorare non solo il processo d’acquisto, ma soprattutto il processo produttivo, rafforzando un rapporto di fiducia tra venditori e acquirenti.

Marco Calcagni, direttore marketing&vendite Omet, ha spiegato le ulteriori potenzialità dell’Innovation Park, in particolare la possibilità per gli stampatori di utilizzare le macchine presenti nello showroom per supportare la loro produzione, realizzando non solo campionature ma veri e propri lotti produttivi che non riescono a produrre presso le loro sedi.

La gamma di macchine Omet a nastro stretto e medio si arricchisce ora di una nuova linea da stampa: la KFlex, presentata ufficialmente durante l’inaugurazione dell’Innovation Park il 24 giugno.

La nuova macchina, studiata su misura per le esigenze dello stampatore, ha un design che permette una totale accessibilità e una manutenzione facilitata, un nuovo gruppo di stampa flexo con lampada UV su contrasto e soprattutto, novità assoluta, lo Switch System: la possibilità di cambiare o intercambiare qualsiasi modulo della macchina (gruppi stampa, fustella estraibile, print-bar digitale, hotfoil, serigrafia) in un minuto e in modo estremamente semplice. Moltissime le altre novità presentate su questa linea, che è oltretutto estremamente scalabile nell’offerta per incontrare le diverse necessità degli stampatori.

Nella seconda parte dell’evento, i partecipanti sono stati suddivisi in gruppi per la visita dell’Innovation Park, dove erano in dimostrazione anche una ibrida Omet XJet e una Omet iFlex ed era presente un desk con il personale tecnico di RibesTech, la start-up del gruppo Omet che si occupa di elettronica stampata, in particolare etichette intelligenti (smart label), e propone soluzioni integrate per l’IoT.

L’Innovation Park sorge a pochi passi dai nuovi headquarter situati a Molteno. È stato così possibile per gli ospiti visitare anche la nuova sede, inaugurata nel 2021 per consentire un’ulteriore crescita alla realtà produttiva dell’azienda, che si estende su una superficie di più di 30mila metri quadrati di cui oltre 20mila dedicati interamente alla produzione delle macchine per la stampa di etichette ed imballaggi flessibili. Gli Omet headquarter rappresentano l’inizio di un percorso di cambiamento che punta all’aumento della capacità produttiva e all’efficientamento dei processi, fattori indispensabili per un cambio di passo in termini di crescita e innovazione.

Tornano gli appuntamenti tecnici di Atif

Il caldo non ha scoraggiato il centinaio di partecipanti che si è dato appuntamento nella prestigiosa aula delle lauree del Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi di Salerno per assistere al convegno tecnico “Obiettivo Qualità”, organizzato da Atif in occasione dell’annuale Assemblea dei Soci.

Aperto dal presidente Marco Gambardella, l’incontro ha rappresentato l’occasione per fare il punto su Matespack – Materiali e tecnologie sostenibili per packaging polimerici e cellulosici, il corso universitario di UNISA che Atif ha patrocinato dal suo esordio, con Loredana Incarnato, direttrice del Master, che ha illustrato finalità e risultati di questo percorso che forma figure ad elevata qualificazione per l’industria del packaging, in particolare quello alimentare. Innovativo l’intervento del Comitato tecnico di Atif, introdotto da Michela Corbetta (Cartastampa), che ha visto alcuni dei suoi componenti alternarsi sul podio come in una staffetta per illustrare, ciascuno per il proprio ambito di competenza, gli step necessari a garantire la migliore qualità nella stampa di una commessa. E così sul palco si sono passati il testimone Stefano d’Andrea, Fabio Cavazzi, Tito Lopriore, Nicolò della Torre, Alessio Polastro, Gianni Romano, Angela Conti, Paolo Festa, Silvano Tamai, Ferdinando Ranzanici, Corrado Bianchi e Gianluca Lodigiani, colleghi nel comitato tecnico Atif e concorrenti sul mercato, che hanno presentato focus su supporti, inchiostri, anilox, racla, matrici, montaggio, maniche e cilindri, spiegando agli addetti ai lavori presenti cosa verificare nella fase di avviamento e come gestire al meglio le componenti del sistema flessografico per garantire la qualità di stampa. Ha concluso i lavori Gerardo Budetti (Antonio Sada), referente e anima coordinatrice del comitato tecnico che, intervistato da Michela Corbetta, ha spiegato come è organizzato e come lavora il Comitato tecnico, cuore pulsante dell’Associazione, e quali ragioni lo motivano a dedicare volontariamente parte del suo tempo a quest’attività che, ha evidenziato “contribuisce ad ampliare le mie conoscenze a beneficio anche del lavoro in azienda”.

Al termine dell’evento, che ha visto come partner i Soci Atif Antonio Sada, Bioplast, I&C Gama, Inciflex, Lohmann, Mavigrafica e Simec, è stato distribuito ai partecipanti l’ultimo documento prodotto dal comitato tecnico, un prezioso manuale sui retini e la microretinatura in flessografia (DOC 16).

Nel primo pomeriggio l’assemblea dei soci Atif ha fatto il punto sulle attività svolte dall’Associazione nel 2021 e inizio 2022 con i contributi dei referenti dei principali gruppi di lavoro, oltre a Gerardo Budetti (Comitato tecnico) e Michela Corbetta (Commissione Marketing) anche di Ira Nicoletti (Diaven) per la Commissione Education.