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La nuova SigmaLine Compact di Muller Martini: finishing 4.0 all’insegna della sostenibilità

La famiglia SigmaLine si sta espandendo: nel giorno di apertura del Printing United Expo, a Las Vegas, Bruno Müller, CEO di Muller Martini, ha annunciato il lancio della nuova SigmaLine Compact per il prossimo anno. Questa soluzione consente agli stampatori digitali di produrre un maggior numero di prodotti finali utilizzando una superficie ridotta, un minor numero di operatori e un numero di scarti molto basso. Grazie alla SigmaLine Compact, il finishing 4.0 si sposa con la sostenibilità nella produzione di libri, opuscoli e riviste.

Con l’introduzione della nuova SigmaLine Compact, l’ultima innovazione nel finishing della stampa digitale, Müller Martini pone un’altra pietra miliare nella produzione digitale di blocchi libro. Quest’ultima versione della famiglia SigmaLine è particolarmente interessante per i tempi di cambio formato molto ridotti. Ad esempio, il cambio dello schema di piega, da four-up a six-up, richiede solo pochi secondi.

La nuova SigmaLine Compact copre tutte le varietà di lavorazione del finishing: softcover, cartonato, cucitura a filo refe e cucitura a punto metallico. In connessione al sistema workflow Connex porta il finishing 4.0 a un nuovo livello.

La SigmaLine Compact, che occupa uno spazio di soli 40 mq, non solo si contraddistingue per la facilità d’uso e la manutenzione ridotta, ma incrementa anche la produttività e riduce sensibilmente i tempi di messa a punto e di cambio formato. Il fatto che, cambiando lo schema di piega, si producano meno di 10 m di scarto è un argomento importante, soprattutto alla luce degli attuali prezzi elevati dei materiali e dell’energia.

Progettata per gestire bobine stampate in digitale fino a 22,5 pollici di larghezza, la SigmaLine Compact è la soluzione perfetta per tutti gli stampatori digitali che producono semilavorati per stampati a copertine morbida e rigida, cuciti a filo refe e punto metallico nella propria Smart Factory. Coprendo tutte le opzioni di finitura della stampa, stabilisce nuovi standard in termini di flessibilità e porta il tema del finishing 4.0 a un nuovo livello grazie al sistema workflow Connex di Müller Martini, che garantisce infatti un flusso di produzione completamente automatizzato. Senza altre parole: grazie a SigmaLine Compact gli stampatori digitali potranno produrre più libri e opuscoli per ogni turno con un ridotto impiego di personale. Questo darà loro un vantaggio economico significativo.

Il punto forte della SigmaLine Compact, che completa la collaudata SigmaLine lll con larghezze della banda di carta fino a 42 pollici, è il processo di piega. Mentre tutti i sistemi di piega digitale sul mercato funzionano con unità di piega a spada, a forma di stella o a vomere, la SigmaLine Compact utilizza la tecnologia a lama d’aria brevettata da Müller Martini stessa per lavorare le segnature. “Negli ultimi anni abbiamo costantemente migliorato la tecnologia di piega ad aria e nella linea da 22,5 pollici utilizziamo la stessa tecnologia impiegata nel settore dell’alta velocità” afferma Ingolf Fritzsche. Il product manager Digital Solutions di Müller Martini ha mantenuto per anni stretti contatti con i partner dell’industria della stampa digitale ed è convinto “che le aziende che operano nel settore digitale stavano aspettando proprio questa nuova soluzione”.

Conai premia i casi virtuosi di imballaggi sostenibili: annunciati i vincitori di Ecopack 2022

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Cinque innovazioni di design circolare nel palmarès della nona edizione di Ecopack, il Bando Conai per l’ecodesign. Sul podio innovazione e amore per l’ambiente in una nuova annata da record per il Bando, che dalla sua nascita (nel 2014) ha visto aumentare ogni anno le adesioni: 383 casi presentati, contro i 326 del 2021, da aziende italiane che hanno rivisto i loro imballaggi per renderli più sostenibili e ridurne l’impatto sull’ambiente.
Cinque super-premi che hanno usato almeno una delle sette leve di prevenzione, ossia incentivi di innovazione circolare capaci di rendere un pack più green (riutilizzo, facilitazione delle attività di riciclo, utilizzo di materiale riciclato/recuperato, risparmio di materia prima, ottimizzazione dei processi produttivi, ottimizzazione della logistica, semplificazione del sistema imballo).

Riutilizzo, nuove tecnologie, facilitazione del riciclo, uso di materia riciclata ed e-commerce

Collistar Spa vince per la leva del riutilizzo. Ha cambiato la trousse della sua cipria Impeccable prevedendone una ricaricabile, con scocca in plastica riciclata; in plastica riciclata anche la ricarica. Un intervento che ha ridotto di quasi il 60% le emissioni di CO₂, e che ha più che dimezzato i consumi sia idrici sia energetici. A Collistar va anche la menzione speciale da parte di Legambiente.

Di Mauro Officine Grafiche Spa premiata per l’uso di nuove applicazioni o tecnologie. La busta da 25 kg di mangime per pesci, destinato agli allevatori nel canale B2B, sostituisce il vecchio multi-strato accoppiato in poliammide e polietilene con un nuovo film mono materiale in polietilene. Ridotti così di oltre 40 punti percentuali sia le emissioni di CO₂ sia i consumi di acqua.

Fiorini International Spa sale sul podio per la facilitazione delle attività di riciclo. Il suo imballaggio per la pasta Antico Pastificio Umbro si trasforma da poliaccoppiato carta e polipropilene in mono-materiale carta: diventa così 100% riciclabile nella filiera carta, e la sua produzione ricuce sensibilmente la CO₂ immessa in atmosfera.

Magic Pack Srl trionfa per l’uso di materiale riciclato. Il suo vassoio in polistirene espanso destinato al contatto con alimenti, prima composto da solo materiale vergine, è stato ridisegnato per essere prodotto con il 27,4% di XPS riciclato. Tagliati di circa il 10% sia i consumi di acqua e di energia sia le emissioni di CO₂.

Infine, Selex Spa si piazza in top-five ancora per l’uso di nuove applicazioni o tecnologie. Per la sua confezione di mozzarella abbandona il film multistrato in poliammide e polietilene e opta per un film monopolimero in polipropilene. Una modifica che riduce lo spessore dell’imballaggio e abbatte del 4% il suo peso.

Sono queste cinque innovazioni a vincere 10.000 euro ciascuna, ossia la fetta di montepremi destinata a cinque super-vincitori.

Menzione speciale per l’ottimizzazione di un imballaggio nel settore e-commerce a Rotomail Italia Spa, che per la spedizione di prodotti editoriali ha sostituito scatole di cartone ondulato in dimensioni predefinite con scatole su misura per il prodotto contenuto in cartone 100% riciclato, chiuso senza nastro adesivo ma solo attraverso l’incastro delle varie parti della scatola fermate da colla. Il risparmio di materia prima è pari al 36%, cui si somma un 34% di riduzione degli scarti.

Il totale dei casi premiati, quest’anno, è di 243 (lo scorso anno furono 185): oltre ai cinque super-premi, infatti, sono state riconosciute da Conai altre 238 innovazioni che hanno reso un imballaggio più green. Questi 238 casi si sono spartiti i restanti 450.000 euro del montepremi.

In generale, l’attenzione verso un uso efficiente delle risorse si conferma una strada che sempre più imprese del nostro Paese decidono di seguire. Gli imballaggi prodotti sono sempre più leggeri: il risparmio di materia, infatti, si impone come la leva di ecodesign più diffusa. Ma sempre più frequenti sono anche i casi di packaging realizzati con materia riciclata; un aumento già registrato nel 2021, confermato dall’edizione 2022.

«Siamo molto soddisfatti nel vedere che, ogni anno, le aziende italiane ci presentano sempre più casi di imballaggi rivisti in chiave sostenibile» commenta il presidente Conai Luca Ruini. «Ho sostenuto e seguito la nascita del Bando nove anni fa, e il successo di questa nuova edizione è per tutti noi nuova conferma di quanto sia importante valorizzare le buone pratiche e renderle esempi da imitare. Progettare un imballaggio non è semplice: parliamo di un’attività complessa che, se ben fatta, può sicuramente aiutare a rendere meno forti gli impatti che un pack avrà sull’ambiente nel corso del suo ciclo di vita. L’ecodesign, inoltre, permette di ridurre i consumi energetici e di anidride carbonica: ecco perché, in questo momento di crisi energetica oltre che climatica, è importante provare a tutelare il pianeta anche attraverso questo strumento. Le aziende premiate lo hanno fatto».

Si stima che gli interventi di ecodesign premiati abbiano portato riduzioni dell’11% dei consumi di acqua, del 22% di consumi di energia, e del 29% di anidride carbonica.

Tutte le candidature sono state analizzate attraverso l’EcoTool Conai, che permette di calcolare, grazie a un’analisi LCA semplificata, gli effetti delle azioni di eco-design attuate dalle aziende sugli imballaggi attraverso una comparazione prima-dopo in termini di risparmio idrico, energetico e di riduzione delle emissioni di CO₂. La lista completa delle aziende premiate, così come lo strumento di analisi dei benefici ambientali, è stata verificata dall’ente terzo di certificazione DNV.

A selezionare i cinque super premi per l’innovazione circolare è stato un Comitato Tecnico Allargato composto da Laura Badalucco dell’Università IUAV di Venezia, Silvia Barbero del Politecnico di Torino, Claudia Chiozzotto di Altroconsumo, Barbara Del Curto del Politecnico di Milano, Daniele Faverzani di Legambiente, Clara Giardina dell’Università di Bologna e Stefano Lavorini di ItaliaImballaggio.

Smurfit Kappa Italia e Mapei, sostenibilità all’insegna delle mele

Smurfit Kappa Italia ha realizzato un’originale confezione per il gadget scelto da Mapei e dedicato al nuovo prodotto Mapestone GR-ECO a base di fibre naturali provenienti dagli scarti di mela.

Una mela simbolo dell’impegno di due grandi aziende a sostegno della sostenibilità. Il gruppo Mapei – uno tra i maggiori produttori mondiali di prodotti chimici per l’edilizia – ha richiesto infatti a Smurfit Kappa Italia – multinazionale protagonista del packaging a base carta – la realizzazione di un gadget dedicato al nuovo prodotto Mapestone GR-ECO, presentato a Marmomac 2022, la fiera del marmo e della pietra naturale. Si tratta di una malta per pavimentazioni architettoniche filtranti e autorigeneranti formulata senza cemento e calce idraulica, ma con fibre naturali provenienti dagli scarti di mela e aggregati minerali. Questo permette di abbattere del 95% le emissioni di anidride carbonica rispetto ai fuganti tradizionali. Da qui l’idea di offrire una mela come gadget ai clienti e ai visitatori dello stand Mapei, in una confezione originale, personalizzata ma soprattutto sostenibile in linea con i valori del prodotto.

La scelta del fornitore è andata a Smurfit Kappa Italia, che ha saputo rispondere alle esigenze creando un packaging esclusivo attingendo all’ampia gamma di vassoi e contenitori della gamma Safe&Green, 100% a base carta, biodegradabili, riciclabili e facilmente smaltibili, certificata per contenere prodotti alimentari. In tempi brevissimi (meno di un mese) i designer dell’Experience Centre italiano con sede a Pastrengo e i tecnici dello stabilimento di Orsenigo sono riusciti a realizzare il packaging adatto dai punti di vista funzionale, comunicativo e valoriale, molto efficace nel trasmettere un contenuto di sostenibilità e attenzione all’ambiente. E questo grazie anche a Design2Market, il servizio riservato ai Top Customer di Smurfit Kappa Italia che permette di realizzare una campionatura industriale di una nuova soluzione di packaging con la possibilità di testarla e perfezionarla prima del lancio sul mercato.

Il risultato sono 2.000 confezioni cubiche in cartoncino teso a base di fibra vergine idoneo al diretto contatto con le mele, con chiusura autobloccante e appiglio a forma di foglie per poter prendere e spostare agevolmente l’imballo. Una delle facce è aperta per lasciar intravedere la mela, mentre gli altri lati ospitano la comunicazione di brand e di prodotto. Per la stampa sono stati utilizzati inchiostri e vernici (superlucida e opaca) a basso odore e bassa migrazione in linea con l’approccio “total food contact” che lo stabilimento di Orsenigo ha adottato per garantire la sicurezza alimentare delle proprie produzioni. La forma squadrata permette inoltre un facile stoccaggio all’interno di scatole più grandi ottimizzando così la logistica. Il gadget Mapei mette in risalto le varie qualità del cartoncino: versatilità, efficacia nella comunicazione, capacità di stampa a più colori e, aspetto più importante, il suo minimo impatto ambientale.

“In poco tempo e con la collaborazione mirata al risultato dei rispettivi gruppi, abbiamo realizzato questo piccolo gadget per promuovere il lancio di Mapestone GR-ECO con lo scopo di comunicare, attraverso il packaging, che il prodotto contiene fibre di mela, rendendolo quindi sostenibile – spiega Donatella De Mattei, corporate packaging&technical literature manager di Mapei –. Il progetto creativo, inevitabilmente, doveva prendere spunti dal settore alimentare per la natura del prodotto contenuto. Abbiamo quindi indagato su un cartoncino che fosse compatibile e che valorizzasse l’elemento chiave del prodotto stesso: la mela. La collaborazione con un fornitore leader, attento alla sostenibilità e capace di assecondare esigenze specifiche in tempi stretti è stata vincente. La scelta cromatica insolita ma molto attuale del Veri Peri, il colore Pantone 2022, l’uso di una fustella particolare che mostra il prodotto e culmina con la simulazione di una foglia, la riduzione essenziale dei testi che valorizza i loghi dei gruppi di lavoro congiunti ci ha permesso di concentrare la comunicazione in poco spazio con un risultato finale gradevole e inconsueto per il lancio di un una malta premiscelata, priva di cemento, pronta all’uso. Siamo molto soddisfatti da quanto ottenuto, a conferma della nostra propensione alla sostenibilità non solo di prodotti e contenitori, ma anche per la scelta dei gadget promozionali”.

“Un piccolo gadget ma di grande soddisfazione – commenta Gianluca Castellini CEO di Smurfit Kappa Italia – sia perché segna una partnership con una eccellenza come Mapei, sia perché ci permette di mostrare tutti i vantaggi dei materiali a base carta che, oltre ad essere biodegradabili e riciclabili, si rivelano molto versatili ed efficaci nella comunicazione di prodotto e di brand. È una collaborazione che si fonda sulla condivisione di valori, come la ricerca continua di soluzioni amiche dell’ambiente; è una commessa che ci ha permesso di mostrare la flessibilità e l’efficienza dei nostri team e dei nuovi strumenti, come Design2Market, per essere sempre più vicini ai nostri clienti e supportarli nel loro percorso verso prodotti e processi sempre più sostenibili”.

Acimga, trainato dall’export fatturato macchine per stampa e grafica in forte crescita

Le aziende associate ad Acimga (Associazione dei costruttori italiani di macchine per il printing ed il converting) sono ottimiste anche per il quarto trimestre 2022.

Un settore finora “immune” alla crisi congiunturale politico-economica ed energetica e con prospettive ottimistiche anche per il quarto trimestre. È questo in sintesi il quadro delineato dal centro studi di Acimga; i dati, infatti, sono caratterizzati da performance positive sia nei 9 mesi 2022, sia soprattutto nel terzo trimestre. Di seguito i principali highlights:

Primi 9 mesi 2022 (gennaio – settembre)

  • fatturato a 2.208 milioni di euro, in crescita del 9% rispetto allo stesso periodo del 2021;
  • ordini in crescita del 10,9% rispetto allo stesso periodo del 2021 (+4,4% gli ordini interni, +12% gli ordini esteri).

     

    Terzo trimestre 2022 (giugno – settembre)

  • fatturato a 808 milioni di euro, in crescita del 30,3% rispetto al terzo trimestre 2021;
  • ordini in crescita del 31,5% rispetto al 3Q2021, con forte accelerazione nei mercati esteri (+43,8%) e una buona performance anche sul mercato interno (+5,8%).

    “La filiera delle aziende costruttrici di macchine per la stampa e la grafica sta vivendo un esercizio nel segno della crescita, con una previsione di ordini che testimonia la valenza delle tecnologie italiane nei mercati internazionali” è il commento di Enrico Barboglio, direttore generale di Acimga, che sottolinea inoltre come “i nostri associati si dicono ottimisti anche per il quarto trimestre, nel quale non prevedono impatti rilevanti nè dalla crisi energetica né dall’andamento dell’inflazione”.

Assemblea d’autunno Gifasp, per il 2021 il bilancio è positivo

L’Assemblea d’autunno Gifasp si è svolta il 7 novembre 2022 a Bologna, con una massiccia partecipazione delle aziende associate, sia cartotecniche sia fornitrici dell’industria. Dopo una breve introduzione ai lavori da parte del presidente Gifasp Alessandro Tomassini, si è passati alla relazione economico finanziaria presentata da StudiaBO e desunta dall’analisi degli ultimi bilanci delle principali aziende del settore, che ha evidenziato nel 2021 un fatturato medio settoriale in aumento (+9,9%), nonostante questo si sia dimostrato per una volta meno dinamico della media manifatturiera (in forte rimbalzo positivo). Il trend degli ultimi dieci anni mostra comunque che il settore degli astucci è cresciuto moderatamente di più dell’industria manifatturiera, tranne appunto nel 2021. Il settore astucci, in sostanza, si conferma “aciclico” (più resiliente ai cicli negativi) e nel medio periodo più dinamico della media manifatturiera. Nell’analisi dell’evoluzione del fatturato per comparto, quello cosmetico è risultato essere il più dinamico nel 2021 (+18.4% dopo le penalizzazioni del 2020); il general packaging ha anch’esso sperimentato crescite a due cifre percentuali, mentre il farmaceutico si è fermato al +4.2%.

Al fine di offrire nuovi spunti di riflessione e aiutare maggiormente le aziende associate a realizzare un benchmark di settore per facilitare il miglioramento delle proprie performance, quest’anno è stata realizzata una analisi imprese “best performers” tra il campione esaminato nel periodo 2016-2021, considerando specifici indicatori economico-finanziari. Da tale analisi è stato isolato un gruppo di 17 imprese “best performers”, caratterizzate da livelli di performance significativamente superiori alla media del settore per tutti gli indicatori considerati. Tale gruppo appare trasversale alle due tipologie di raggruppamenti (merceologico e dimensionale) considerati nello studio, segnalando l’esistenza di altri fattori competitivi in grado di assicurare performance economico-finanziarie ampiamente al di sopra della media del settore.

Prosegue con successo la Campagna Two Sides anti-greenwashing

Dall’inizio della campagna nel 2010, Two Sides ha sfidato con successo oltre 970 organizzazioni che hanno diffuso messaggi di greenwashing al consumatore, dannosi per tutta la filiera della carta e della stampa.

Banche, fornitori di telecomunicazioni, società di servizi pubblici e persino organizzazioni governative sono, infatti, sempre più concentrati sul passaggio dei propri clienti dai servizi cartacei a quelli digitali per ridurne i costi.

Troppo spesso le comunicazioni con i clienti tentano di mascherare questi sforzi di riduzione dei costi, giustificando tale passaggio con appelli di marketing ambientale infondati come “Go Green – Go Paperless” e “Scegli la fatturazione elettronica e aiuta a salvare un albero”. “Non solo queste affermazioni costituiscono attività di greenwashing che violano le regole di marketing ambientale, ma sono enormemente dannose per un settore che ha un record ambientale solido e in continuo miglioramento”, afferma Massimo Ramunni, Country Manager di Two Sides Italia. “Lungi dal ‘salvare alberi’, una filiera virtuosa per i prodotti forestali come quella cartaria incoraggia la crescita a lungo termine delle foreste attraverso una gestione forestale sostenibile. Molte delle organizzazioni con cui ci impegniamo sono sorprese nell’apprendere che le foreste europee sono effettivamente cresciute di 1.500 campi da calcio ogni giorno” spiega Ramunni. “Resta fondamentale l’attività di monitoraggio sul greenwashing per garantire che le perfomances ambientali della filiera cartaria siano riconosciute e che i dipendenti del comparto non siano danneggiati da marketing fuorviante e non supportato da dati scientifici” dice Ramunni.

Una recente ricerca in Europa, condotta da Two Sides e Censuswide nel 2021, ha rilevato che solo in Europa il greenwashing minaccia la perdita di 337 milioni di euro di valore all’anno per l’industria della carta e della stampa e della corrispondenza, una filiera che in Europa impiega 1.096.000 addetti. “In Italia” conclude Ramunni “la filiera della carta e della stampa produce annualmente circa 23 miliardi di Euro con un peso sul PIL dell’1,3%”. Il team di Two Sides a livello italiano ed europeo è grato per la collaborazione delle centinaia di organizzazioni che hanno cambiato o eliminato le affermazioni di greenwashing dai loro messaggi, e ringrazia gli stakeholder del settore e i consumatori che hanno segnalato esempi di greenwashing. Two Sides continuerà a sfidare attivamente il greenwashing nell’interesse di tutta la filiera della carta e della stampa.

Vanguard Europe, inaugurata la nuova sede a Bressanone

All’interno dell’innovativo Durst Kraftwerk è stata ufficialmente inaugurata la nuova sede di Vanguard Europe, filiale europea della statunitense Vanguard Digital Printing Systems, acquisita da Durst Group nel 2020, e protagonista in America con una produzione di oltre 200 sistemi di stampa digitale all’anno. All’interno degli oltre 5.300 mq del Durst Kraftwerk, adiacente all’headquarter Durst di Bressanone, trovano ora spazio la sede centrale, gli impianti produttivi e il nuovo Customer Demo Center di Vanguard Europe.

Forte di un consolidato know how a livello globale, Vanguard Europe punta a diventare protagonista nei mercati entry e mid-level della produzione di sistemi di stampa digitale flatbed e UV per settori quali segnaletica, decorazione, corporate, industria e imballaggio, replicando i successi di vendita della casa madre americana. Dalla sua costituzione, meno di un anno fa, sono già state effettuate più di 25 installazioni in tutta Europa.

La guida di Vanguard Europe è affidata a Fabian Sottsas (a destra nella foto), che vanta un’esperienza ventennale all’interno del Gruppo Durst, dove ricopre anche il ruolo di Chief of Staff. Al suo fianco Yiannis Apostolidis, business development director, che insieme al nuovo team lavorerà a stretto contatto con partner e rivenditori, ponendo grande enfasi sul servizio e sulle relazioni con i clienti.

L’attività di Vanguard Europe è partita subito con grande slancio, in linea con l’obiettivo di far crescere organicamente l’azienda grazie alla collaborazione tra il team interno, i rivenditori e i distributori”, ha dichiarato Sottsas. “Da sempre alla base della nostra attività c’è la passione per l’avanguardia tecnologica. Con Vanguard puntiamo a sviluppare sempre di più il nostro business al fianco dei clienti entry e mid-level, a cui proponiamo sistemi di stampa digitali flatbed e UV progettati in America e assemblati in Europa, con la garanzia del Gruppo Durst”. “Vanguard Digital Printing Systems, infatti, è nata negli Stati Uniti solo 7 anni fa, ma è cresciuta esponenzialmente in pochissimo tempo fino a diventare leader di mercato. Un successo che vogliamo replicare anche in Europa, dove abbiamo già in programma importanti novità”, ha aggiunto Apostolidis.

Per un’agenda comune sul caro energia e sulla transizione ecologica

Gli impatti del “caro energia” e della recente direttiva imballaggi sulla filiera della carta e della stampa e trasformazione oggetto della lettura congiunta inviata ai Ministri dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, delle Imprese e del Made in Italy, del Lavoro e delle Politiche Sociali dalle organizzazioni datoriali e sindacali.

La filiera della carta, della stampa e della trasformazione insieme a CGIL-SLC, FISTEel-CISL, UILCOM e UGL Chimici hanno inviato in questi giorni una lettera congiunta con una agenda condivisa dalle parti sociali, ai Ministri dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, delle Imprese e del Made in Italy, del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Obiettivo della lettera la condivisione di una agenda comune tra organizzazioni datoriali e OO.SS. sul tema del caro energia e della transizione ecologica.

“A rischio occupazionale” affermano le organizzazioni datoriali e sindacali nella lettera “una filiera essenziale e competitiva che esprime un valore di 22 miliardi di € di fatturato (1,2% PIL), generato da circa 160.000 addetti diretti in 16.600 imprese. Una filiera che produce imballaggi per medicine, per alimenti e mangimi (primari e di trasporto), a catene di approvvigionamento cruciali in Italia ed Europa con una forte attenzione alla sostenibilità ambientale e all’economia circolare tanto da raggiungere il tasso di riciclo dell’85% negli imballaggi di carta con anticipo rispetto all’obiettivo UE (dell’85% al 2030).

Un quadro di partenza complessivamente positivo, che rischia però ora di compromettersi irrimediabilmente se non si prende urgentemente atto di uno scenario radicalmente mutato, con la necessità di azioni indispensabili nel breve e medio termine sul caro energia ma anche sulla bozza di revisione a livello UE della normativa sugli imballaggi, che punta al riuso piuttosto che al riciclo.

Un rischio concreto sia nell’attività di produzione della carta (un settore energivoro e quasi integralmente consumatore di gas e quindi oggi in una situazione competitiva di forte svantaggio rispetto ai produttori di altri Paesi europei), sia in quella della stampa (editoriale e commerciale) e della trasformazione, dalla produzione di scatole in cartone ondulato a quella di astucci, sacchi, shopper, etichette, tubi, packaging flessibile (che deve far fronte a uno straordinario rincaro della principale materia prima, oltre che di tutti gli altri propri fattori produttivi).

L’Italia ha introdotto alcune misure importanti e bisogna darne atto al Governo italiano che, di trimestre in trimestre, ha trovato risorse consistenti per affrontare il “caro energia” tramite il credito d’imposta, che dev’essere mantenuto e consentito di utilizzare fino a giugno 2023.

Molto importante anche la recente modifica alla Gas Release introdotta dal Governo il 4 novembre che ne estende l’applicazione. Importante che venga resa disponibile ai settori gasivori ad un prezzo ragionevole e che esso non venga fissato ad un livello minimo con una norma primaria. “Diversi interventi strutturali vanno negoziati ed ottenuti in Europa. Su questo obiettivo il nuovo Governo dovrà essere fortemente focalizzato. In particolare” secondo le organizzazioni datoriali e sindacali della filiera della carta, della grafica e della trasformazione “è necessario sostenere:

– un price cap riguardante le forniture di gas in Europa;
– una riforma del mercato elettrico, che preveda, come primo passo, il disaccoppiamento tra prezzo dell’elettricità e prezzo del gas;
– una maggiore regolamentazione del TTF, come una vera borsa;
– una sospensione e una revisione del sistema ETS, che eviti pressioni speculative;
– infine, ma non meno importante, una vera transizione ecologica, che consideri il tema energia sotto il profilo dell’autonomia e della sovranità europea, accelerando sì verso le fonti rinnovabili, ma senza dimenticare mai le esigenze specifiche dell’industria e della manifattura di ciascun Paese”.

“Con riferimento la transizione ecologica è forte il timore” si legge nella lettera “che gli investimenti fatti in materia di Economia Circolare (e quelli prossimi anche in sede di PNRR) vengano vanificati senza vantaggi in termini ambientali, ma con un impatto certo sotto il profilo sociale. L’Italia è un paese trasformatore e industriale. Se non ci saranno misure strutturali, la perdita di competitività e di mercati da timore diventerà, purtroppo, una prospettiva concreta. Con significativi impatti anche sulla sostenibilità ambientale (l’attività di riciclo) e con una recrudescenza del cosiddetto “dumping ambientale” (a Paesi extra europei come Turchia e Cina)”.

Calendario Epson 2023, protagonista la gentilezza

Si rinnova il consueto appuntamento del Calendario Epson giunto quest’anno alla sua 23esima edizione nella nuova Collezione dedicata all’Illustrazione e curata da Gianluca Folì, illustratore e art director della collana. Protagonista di quest’anno è il tema della gentilezza, raccontata da piccoli gesti che emergono nelle tradizioni e culture di tutto il mondo con la poesia caratteristica della cifra stilistica dell’artista italo-thailandese Elisa Macellari.

Le 12 tavole del Calendario 2023 “Forms of kindness” esprimono con delicatezza come la gentilezza prenda forma in luoghi e tempi diversi, raccontando l’attenzione per gli altri che non conosce confini geografici e culturali. Un’attenzione che genera compassione ed empatia e che, grazie alla vitalità dei colori e alla potenza del tratto, prende vita nei riti che celebrano momenti di transizione nelle tradizioni culturali presenti in tutto il mondo. È un modo per celebrare un momento di passaggio vissuto a stretto contatto con l’ambiente, con la storia, con l’altro e con noi stessi. Le scene ricche di visi, persone, abiti tradizionali, raccontano il Capodanno, il Carnevale di Venezia, il solstizio, la luna piena, la fioritura, la rigenerazione e in ognuna di esse si riconosce il sapiente uso cromatico e il segno narrativo che descrivono i grandi eventi che si rincorrono nel corso dell’anno, nel mondo: immagini caratterizzate da un’alternanza di colori pieni ora vivaci ora delicati che richiamano un mondo ludico e fanciullesco, con un’aura di magia.

Elisa Macellari, autrice del calendario Epson 2023

“In questo lavoro – afferma Elisa Macellari – ho cercato di far emergere una qualità umana di cui sento particolare bisogno in questo momento storico. E ho cercato di farlo con vitalità e colore per coinvolgere l’osservatore, per farlo partecipare con empatia alle scene illustrate”.

Abbiamo bisogno della gentilezza

“Con le sue illustrazioni – spiega Massimo Pizzocri, amministratore delegato di Epson Italia – Elisa Macellari apre una finestra sul mondo: dalle tavole emerge un’aria di festa grazie a un’armonia di forme e colori. Ma soprattutto quello che comunica con straordinaria potenza è soprattutto il tema della gentilezza che seppure espresso in forme minime e sommesse ci arriva forte e chiaro in un momento in cui proprio questo messaggio è importante per la quotidianità di tutti noi. Epson, dal canto suo, ha supportato la creatività di Elisa grazie alla tecnologia di stampa che ha saputo riprodurre fedelmente la bellezza di queste creazioni”.

“Elisa Macellari – commenta Gianluca Folì, art director della Collana dei Calendari Epson dedicata all’illustrazione – interpreta la terza edizione del Calendario Epson con il suo linguaggio ricercato, esotico, contemporaneo. È un viaggio che passa attraverso grandi eventi mondani sparsi per il mondo, ma che al contempo sono uniti da un unico elemento. Questo elemento che sa scorrere nel tempo, Elisa ci invita a cercarlo, grazie al sapiente uso cromatico e al ritmato segno narrativo, scoprendolo finalmente nel dettaglio che sta dietro ogni persona, ogni evento, ogni elemento della composizione: la gentilezza”.

Dal digitale alla carta fine art per un risultato che esalta il lavoro di Elisa Macellari.

Opificio Arte Stampata ha utilizzato due stampanti Epson SureColor SC-P7500 per trasformare in stampe originali su carta fine art le tavole disegnate in digitale da Elisa con Procreate e Photoshop. Sono stati necessari più di tre mesi di lavoro per stampare ben 10.400 fogli in formato A3+ nei quali l’ampia gamma colore ottenibile con gli inchiostri UltraChrome Pro12 ha permesso di mantenere la straordinaria vitalità cromatica dei disegni originali.

Nasce così un oggetto da collezione a tiratura limitata, un manufatto che ogni anno viene realizzato con cura e maestria: solo 800 copie numerate, dove ogni mese, così come ogni esemplare, è di fatto un originale.

Prima di Elisa Macellari, altri due importanti illustratori hanno avuto il privilegio di lavorare per il calendario Epson: Gianluca Folì, nel 2021, oggi curatore della Collana dei Calendari dedicati agli illustratori, e Marco Goran Romano che ha realizzato il Calendario 2022.

Contatto con alimenti, valutare il rischio

Il mercato richiede prodotti che siano sostenibili. È però essenziale ricordarsi che la sostenibilità non deve mai compromettere la sicurezza. Accanto a eco-design e studi di LCA, il settore ha un alleato nella prevenzione attraverso analisi di laboratorio, anche con approcci innovativi.

La sostenibilità del prodotto è tra gli obiettivi principali delle aziende. Esistono però esigenze normative da rispettare e aspetti pratici da tenere in considerazione, tra cui la sicurezza del consumatore finale, che deve essere garantita sempre; un aspetto da valutare anche in fase di analisi. Proprio della valutazione del rischio di materiali a base cellulosica e di indagini su sicurezza, composizione e conformità al loro utilizzo finale ha parlato al Congresso Aticelca 2022 Marinella Vitulli, owner&director di Food Contact Center.

Il concetto di sostenibilità

Per verificare e provare la sostenibilità ambientale di un prodotto esistono diversi schemi, a partire da quelli creati dalla Commissione europea sino alle linee guida approntate dal mondo industriale, le PCR (product category rules) ovvero quell’insieme di regole e requisiti per lo sviluppo di EPD, le dichiarazioni ambientali di prodotto. Per chi è deputato a effettuare analisi, uno strumento ideale è la valutazione del ciclo di vita o LCA (life cycle assessment), secondo le norme ISO 14040 e ISO 14044.

In ambito di economia circolare, tra le azioni della cosiddetta “Regola delle 5 erre” per giungere a un modello di economia a zero sprechi – ridurre, riutilizzare, riciclare, raccogliere e recuperare –, quella che dimostra di avere il maggiore impatto ambientale è il riciclo, ma il tema diventa particolarmente delicato quanto si entra nell’ambito di utilizzo di materiali riciclati per alcuni tipi di prodotto, soprattutto quando devono andare a contatto con gli alimenti.

«Se consideriamo un oggetto di cellulosa vergine o realizzato con un materiale riciclato, dobbiamo comunque considerare che la sicurezza è un must. Nel contatto con alimenti l’articolo 3 del Regolamento quadro – Reg. CE n. 1935/2004 – dispone che l’oggetto non deve costituire pericolo per la salute umana, comportare modifiche dell’alimento o anche semplicemente modifiche sensoriali». Questa è la regola generale che si applica a tutti i manufatti cartari, però occorre poi capire come dimostrare la conformità in base a regole specifiche. Ed è qui che la situazione si complica.

Da regole generiche a regole specifiche

Il problema principale è dato dal fatto che la carta non abbia un regolamento armonizzato europeo. Diventa quindi una via obbligata il dovere fare riferimento a «leggi nazionali, documenti prodotti dalle associazioni, piuttosto che a risoluzioni del Consiglio d’Europa». A tale proposito Food Contact Center – che è un laboratorio accreditato per effettuare le analisi Moca (materiali a contatto con alimenti) – ha sviluppato un proprio strumento denominato Matrix, «una matrice di regolamenti che permette di verificare, a livello europeo, tutti i Paesi che hanno una legge specifica per un dato materiale, in questo caso per carta e cartone. Lo strumento» spiega Vitulli «dimostra che la situazione è decisamente complicata, anche se, quando si parla di “alimentarietà” di un materiale, questa alla fine viene rappresentata dalla conformità alle leggi italiana, francese e tedesca».

Per alcuni aspetti la normativa sul food contact in Italia è molto più severa che in altri Paesi, «per quanto riguarda i materiali che contengono riciclato, il contatto può essere fatto solo con alimenti secchi» prosegue Vitulli. Questo implica che per il contatto con alimenti non secchi, per esempio la pizza, sia necessario avere solo materiali in pura cellulosa.

Diversa invece è la situazione in Francia «dove vi è un nutrito elenco di sostanze con limiti molto sfidanti, soprattutto per gli ftalati e i reticolanti. Vi è la possibilità di eseguire analisi anche tramite solventi e simulanti, però il confronto con la legge deve essere fatto relativamente alla migrazione all’interno dell’alimento».

La Germania, infine, si rifà alle BfR ovvero raccomandazioni – che nei fatti hanno valore di legge – nelle quali, per quanto riguarda i materiali riciclati, si riporta una tabella con i parametri delle varie sostanze. Anche in questo caso si può dimostrare la conformità con prove di migrazione all’interno dell’alimento.

Le analisi di laboratorio

Quando si procede ai controlli, il primo step consiste nelle prove estrattive sui campioni da analizzare. Una volta individuati i valori dei contaminanti, occorre valutare l’esposizione del consumatore. Solo dopo questi calcoli si può arrivare a dimostrare la conformità o meno del materiale. «Cerchiamo sempre di dimostrare la reale esposizione al consumatore» spiega Vitulli, «perché la sola presenza dei contaminanti di per sé non è sufficiente a dimostrarne la pericolosità per la salute umana, bisogna verificare se veramente esista il rischio e se ci sia una reale esposizione».

Il team di Food Contact Center ha eseguito di recente uno studio in collaborazione con il gruppo del CNR di Pisa e di Siena proprio in questo ambito. «La ricerca è stata effettuata su parametri analizzati in parallelo: il nostro gruppo ha eseguito le analisi su carta e cartone, mentre il gruppo del CNR su campioni biologici».

Innanzitutto è stato condiviso l’approccio analitico che sarebbe stato poi adottato.

«Per quanto riguarda i contaminanti organici si è trattato di analizzare sostanze volatili, semi volatili e non volatili, con la tecnica GC/MS gascromatografia-spettrometria di massa, mentre per i contaminanti tipici di carta e cartone, volatili e non volatili, è stata utilizzata la tecnica liquido-cromatografica».

La difficoltà nell’uso di questa tecnica, soprattutto in ambito di screening, è l’assenza sul mercato di librerie. «Nel 2018» precisa Vitulli «con la collaborazione della società Sciex e sotto la supervisione del CNR di Pisa, abbiamo portato avanti la costruzione di una libreria – nostro progetto già da alcuni anni – poi pubblicata e distribuita nel 2020».

La libreria si basa sulla tecnica LC Q TOF ed è costantemente implementata. Al momento raccoglie 12mila sostanze contaminanti di materiali in carte e cartoni – sia a contatto con alimenti sia non –, oltre ad altre 1.700 sostanze caratterizzate anche da tempo di lievitazione e massa/massa.

I risultati ottenuti

Le analisi effettuate su campioni di carta e cartone – sia di carte vergini sia di carte riciclate – si sono concentrate sulla presenza di ftalati analizzati in gasmassa e di bisfenoli analizzati in liquidomassa. I risultati ottenuti, spiega Vitulli, hanno mostrato come «circa il 10% di campioni di pura cellulosa avesse questi contaminanti come contenuto, mentre per i campioni in carta riciclata i valori fossero molto più alti: più del 90% degli stessi ha registrato la presenza di queste sostanze».

«Con la tecnica di screening abbiamo potuto anche investigare la presenza di altri contaminanti, che sono stati riconosciuti grazie al nostro database».

Le prove eseguite su campioni biologici da parte del CNR hanno evidenziato, invece, «soprattutto la presenza di metaboliti e biftalati all’interno dei campioni di urina».

Questo studio ha dimostrato che i contaminanti effettivamente sono ingeriti dall’uomo, con un indubbio impatto biologico; tuttavia occorre considerare un aspetto importante, «stiamo parlando di contaminanti ubiquitari» precisa la direttrice «e ciò significa che l’esposizione degli esseri umani nasce dalla combinazioni di più fattori e non è detto che questa assunzione derivi dal manufatto cartario».

Il passaggio successivo dello studio, quindi, è stato di cercare di capire se effettivamente le sostanze riscontrare nelle prove di estrazione corrispondessero a una reale migrazione.

Le prove sono state fatte sui bisfenoli con solventi estrattivi e i risultati poi sono stati pubblicati in una tesi svolta in collaborazione con l’Università di Firenze. Ma non è tutto, la prova di migrazione di bisfenoli all’interno della pizza – effettuata attraverso un’analisi di migrazione all’interno dell’alimento accreditata da Food Contact Center con Accredia – ha dimostrato come la migrazione non ci sia. In pratica gli stessi campioni risultati non conformi con i test con solventi estrattivi sono risultati invece conformi al test di migrazione nell’alimento. Un dato raggiunto anche quando il campione è stato sottoposto a condizioni fortemente peggiorative – per esempio il provino in cartone è stato scaldato in forno per 24 ore.

«Con questo approccio i risultati mostrano che la migrazione non c’è, anche perché i bisfenoli sono sostanze pesanti e quindi è veramente difficile che riescano a migrare. Diversa la situazione per gli ftalati che, invece, un po’ di migrazione l’hanno fatta registrare, però sempre nel rispetto dei limiti di legge».

Un altro parametro che gli analisti hanno considerato e che è previsto dal BfR tedesco riguarda l’analisi dell’alluminio. «Anche in questo caso abbiamo eseguito la migrazione nell’alimento – l’anno scorso abbiamo accreditato Accredia anche le migrazioni di alluminio e di ferro all’interno dell’alimento. Anche in questo caso, per gli stessi campioni che davano la non conformità siamo riusciti a dimostrare la conformità».

Prevenire è meglio che curare

La prova di conformità tramite l’approccio di analisi all’interno dell’alimento non è però sempre consentita dalla legge. Per questo motivo Food Contact Center, sempre in collaborazione con il CNR, ha validato un metodo Fast di screening concentrato sui principali contaminanti e soprattutto sulla presenza di sbiancanti, sostanze normate dalla UNI EN 648:2019. «Considerando quindi che per gli sbiancanti si deve necessariamente applicare questa norma, può essere utile in fase preventiva sapere se ci sia già, all’interno del materiale che poi andrà come componente di riciclo, una certa quantità di imbiancanti, per di più tenendo conto che successivamente la cartiera andrà ad aggiungerne altri. Per questo motivo» spiega Vitulli «abbiamo realizzato un metodo di screening e una specifica libreria di sostanze imbiancanti» che potranno essere molto utili ai produttori di carta.

«Dunque si può lavorare sulla prevenzione, ricordando sempre che, in ambito cartario, il ricorso al riciclo è molto vantaggioso, ma la sostenibilità non può compromettere la sicurezza e per dimostrare quest’ultima possono esserci approcci tradizionali e approcci innovativi che vadano a valutare le possibilità della legge».