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Industria 4.0: Federazione Carta e Grafica esprime soddisfazione per l’emendamento al Milleproroghe

La Federazione Carta e Grafica, che rappresenta produttori e trasformatori di carta, ma anche i produttori di macchine per l’industria grafica, cartotecnica e cartaria esprime soddisfazione per l’emendamento parlamentare, che sarà votato a breve, al Milleproroghe e che prevede il rinvio a dicembre 2022 del termine di consegna degli impianti ordinati entro la fine del 2021 ai fini di “Industria 4.0”.

Nei giorni scorsi Acimga, parte della Federazione Carta e Grafica, aveva diffuso una lettera aperta nella quale evidenziava le difficoltà nelle consegne delle macchine, a causa delle carenze nellai componentistica e di strozzature nella catena della fornitura.

Aie, Anes e Federazione Carta Grafica chiedono al governo un credito di imposta sull’acquisto della carta

La forte impennata dei costi delle materie prime e dell’energia mette a dura prova la tenuta della filiera editoriale: si rischiano una minore offerta di libri e riviste, ritardi nelle consegne, possibili aumenti dei prezzi per il pubblico dei lettori, gravi problemi per l’editoria scolastica.

L’allarme è lanciato congiuntamente dall’Associazione Italiana Editori (AIE), dall’Associazione Nazionale Editoria di Settore (ANES) e dalla Federazione Carta Grafica che, di fronte alla grave emergenza, chiedono al Governo un credito di imposta sull’acquisto di carta grafica per fini editoriali. Una misura urgente a favore della sostenibilità dell’industria editoriale e necessaria per contribuire alla resilienza della filiera, di primaria importanza per il Paese e già faticosamente impegnata a gestire le delicate sfide del mercato.

“L’energia e le materie prime rappresentano il cuore della produttività – afferma Ivo Alfonso Nardella, presidente di Anes – L’aumento di energia e carta mette in seria difficoltà anche il comparto della comunicazione tecnica scientifica e più in generale di settore. Diminuire o peggio interrompere il flusso di informazioni e aggiornamento professionale nuoce gravemente al tessuto industriale e professionale italiano che sta iniziando a riprendersi. Tagliare la cultura significa creare un danno alla produzione interna che ha sempre più bisogno di aggiornamento per affrontare le sfide che questa epoca di transizioni ci impone”.

“I rincari energetici stanno già mettendo a rischio di stop alcuni segmenti produttivi come quello delle riviste stampate in rotocalco. Ma per tutti i settori della stampa editoriale e commerciale l’incremento del costo della carta ha assunto dimensioni tali da erodere ogni marginalità, date le ovvie difficoltà a trasferire a valle tali rincari. A questo scenario si aggiungono le problematiche legate a una scarsa reperibilità della materia prima, anche a causa del processo in atto di riconversione della produzione verso le carte per imballaggi” afferma Emanuele Bona, presidente di Federazione Carta Grafica.

“Dopo due anni molto positivi, l’emergenza carta pesa come una grave minaccia sul mondo del libro – afferma Ricardo Franco Levi, presidente di Aie –. Gli insopportabili aumenti del prezzo schiacciano i margini di tutti gli editori traducendosi per quelli di varia (saggi e romanzi) nel rischio di aumenti di prezzo di copertina, una strada che non è nemmeno percorribile per gli editori scolastici soggetti a tetti di spesa imposti per legge. Agli aumenti del prezzo si aggiungono le difficoltà di approvvigionamento che rendono ancora più difficile programmare la produzione e assicurare una puntuale distribuzione. Di nuovo, con una particolare attenzione per l’editoria scolastica impegnata a garantire alla scuola e alle famiglie la disponibilità dei libri di testo nelle scadenze legate al calendario dell’anno scolastico”.

 

Formazione: Master Executive DESI – DEsign e Sostenibilità Imballaggi

Il Master Executive Design e Sostenibilità Imballaggi è una formazione specialistica, pensata per le diverse professionalità presenti all’interno del comparto produttivo degli imballi di ogni grado. Tra queste aziende di stampa, cartotecnica, imballaggio primario e industriale, rigido e flessibile polimerico.

Il progetto ha origine da una comune riflessione, condivisa da due docenti di arti grafiche,
il professore Diego Lucarini e l’ingegnere Mariantonella Riccio, formatore e consulente industriale, entrambi docenti al Master DESI. Questa iniziale intuizione ha evidenziato, a grandi linee, come l’alta formazione accademica e tecnico superiore considerava solo in minima parte il settore delle industrie grafiche e cartotecniche, un insieme di discipline e nozioni a cui dedicare uno spazio di rilievo, relegando in genere l’imballaggio e la stampa alla pura istruzione professionale. Si prospettava quindi la possibilità di pensare e sviluppare una preparazione dedicata alle industrie grafiche. Una prima fase della progettazione del master ha riguardato la redazione di uno studio di fattibilità. Questo documento ha permesso di avere la conferma che la riflessione iniziale, inerente alla quasi totale assenza nel mondo universitario e tecnico superiore di corsi affini al workflow produttivo dell’imballaggio e BioPacking, fosse corretta.
Le industrie grafiche e quindi la cartotecnica erano sprovviste di spunti di ricerca e classificazione delle tecnologie e del know-how, a eccezione degli uffici di ricerca e sviluppo interni alle aziende stesse. Possibile individuare il motivo di quest’assenza nella difficile collocazione del settore poligrafico e cartotecnico rispetto ai tradizionali corsi universitari. Per meglio comprendere quanto descritto finora, si prenda in esame un packaging commerciale, quale ad esempio un imballo alimentare di cartone teso, astuccio, un contenitore di uso quotidiano. Il processo produttivo che permette di ottenere questo prodotto prevede un complesso e variegato numero di passaggi, di nozioni imprescindibili l’una dall’altra. Partendo dalla progettazione del mock-up, stampa e fustellatura, altri processi di finitura, ogni singola voce qui sinteticamente elencata è di fatto una disciplina a sé stante. Con l’ambiziosa idea di attivare una più elevata formazione di settore e un inziale studio di fattibilità, il progetto è stato così condiviso con il professore Flaviano Celaschi, docente presso la facoltà di ingegneria e architettura, dipartimento di disegno industriale, dell’università Alma Mater di Bologna.

L’organizzazione, un lavoro di squadra
L’università ha risposto concedendo un formale patrocinio alla proposta inerente a un corso di alta formazione, ipotizzando l’ideazione di un master, insegnamenti specifici del settore dell’industria grafica e cartotecnica, immaginando l’iniziativa a latere del corso di laurea di disegno industriale, Advanced design.

In breve, la proposta è cambiata: da idea a progetto sostanziale, fondamentalmente grazie all’adesione e al fattivo ed essenziale supporto in termini contenutistici e di organizzazione di differenti realtà istituzionali ed enti patrocinanti. Già dai primi incontri si è costituito un comitato scientifico di notevole rilievo, composto da: Maurizio D’Adda, direttore di Assografici; Marco Spada e Tommaso Savio Martinico, presidente e direttore di ENIPG Nazionale; Valentina Zancla Candido, area education-comunicazione e segreteria organizzativa di ENIPG Nazionale; Italo Vailati, vice direttore di Assografici e direttore di Giflex, al quale va un ringraziamento particolare per il suo contributo tecnico nello sviluppo e selezione dei contenuti del master; Orlando Paiardi, responsabile iniziative formative di Assografici; Clara Giardina, docente presso UniBo dip. Architettura e Ingegneria; Francesco Blumetti e Silvia Barbi per Fondazione Democenter-Sipe, e i docenti sopra citati.

Il comitato scientifico DESI si è adoperato costantemente per modellare un prodotto, Master, connubio di innovazioni tecnologiche e metodologia specialistica, ponendo un forte accento sul tema ambientale legato ai materiali e alle fasi di lavorazione dell’imballaggio sia flessibile sia rigido, quindi sostenibilità applicata all’intero workfow produttivo. Un know-how di competenze fruibili da tutti gli operatori e professionisti del settore degli imballi e cartotecnica interessati a seguire le lezioni del Master. La prima edizione del Master Executive DESI è stata attivata nell’a.a. 2020/2021 in modalità online in audio-videoconferenza, attraverso aule virtuali in diretta con il docente, articolandosi in 9
lezioni per un totale di 31 ore di formazione. «Dopo un lungo lavoro di progettazione, come ENIPG Nazionale siamo orgogliosi che il progetto si sia concretizzato e possa avere evoluzioni future sfociando in successive edizioni. Abbiamo supportato e creduto fin da subito insieme ad Assografici in questa idea progettuale, considerato che ormai da
anni l’ENIPG lavora in stretta sinergia col Ministero dell’Istruzione per introdurre la curvatura cartotecnica all’interno dei percorsi formativi di istruzione tecnica superiore, oltre a offrire svariati servizi alle aziende di settore» commenta il direttore di ENIPG Nazionale, Tommaso Savio Martinico, il quale ringrazia tutti gli attori che hanno contribuito alla nascita di questo corso. «Vista l’ampia partecipazione alla prima edizione, abbiamo deciso di dare continuità al progetto con una seconda edizione che partirà a febbraio 2022».

I contenuti, teoria e pratica

Le lezioni che compongono il Master DESI sono state pensate e progettate articolando le stesse in due moduli. Il primo destinato ad approfondire le tematiche legate al workflow cartotecnico e imballaggio di ogni grado. Queste lezioni prevedono l’approfondimento della progettazione parametrica e delle tecnologie innovative di mock-up. I principali processi di stampa, di finitura, le normative e la classificazione dei materiali e supporti applicati nelle diverse soluzioni d’imballaggio. Prevista la partecipazione di esperti operanti nel settore di produzione macchinari e automazione di stampa, la presentazione di un software di preventivazione e accounting. Tutti gli interventi sono complementari agli argomenti trattati nel corso. Nella seconda edizione gli insegnamenti laboratoriali prevedono l’adozione di ArtiosCAD ESKO, software di disegno parametrico con una vasta libreria predefinita, applicativo largamente in uso nelle realtà aziendali che si occupano d’imballaggio. Alcune ore di laboratorio prevedono, inoltre, la produzione di file di layout, dei file destinati alla produzione Pre-flight (printing), destinati all’ottimizzazione del prodotto in termini di standard colore, rivoluzione e accorgimenti tecnologici formali legati alla creazione dei cliché/forme di stampa. Le lezioni teoriche del primo modulo del master (modulo A) affrontano i processi di stampa e le tecnologie annesse, meccaniche ed analogiche. Elementi di chimica dei materiali, quali, inchiostri e soluzioni necessarie al processo di sviluppo dei cliché/forme da stampa, con un focus sostanziale dedicato ai principi di stampa flessografica.
La flessografia negli ultimi anni è il processo di stampa di maggiore utilizzo per gli imballaggi flessibili rigidi oltre ad aver conquistato una buona fetta di mercato nella stampa di medie tirature editoriali nobilitate, che in passato erano puro appannaggio del processo lito-offset. Il processo flessografico è versatile e permette la stampa su supporti di diversa origine. Conclude il primo modulo la trattazione delle normative ISO e FEFCO, ente europeo per la gestione del cartone ondulato, con accenni alla legislazione aziendale per la gestione degli imballi in particolare quello primario finalizzato al contenimento alimentare. 

Il modulo B, le cui lezioni sono programmate dal dipartimento di Disegno Industriale dell’Alma Mater di Bologna, prevedono, come nella prima parte del corso, un gruppo di lezioni ad indirizzo più laboratoriale erogate dalla prof.ssa Clara Giardina, docente di innovazione e responsabile del packaging design. L’attuale metodo di progettazione, che prende il nome di thinking design, ha un approccio all’innovazione che poggia le sue fondamenta sulla capacità di risolvere problemi complessi utilizzando una visione e una gestione creative. Casi studio di realtà innovative permetteranno allo studente di emancipare attraverso una differente concezione di sviluppo legato all’imballaggio. 

I temi della sostenibilità e dell’imballaggio biodegradabile concludono il corso con le premesse di una formazione scientifica e tecnologica complementare a quella nozionistica che nel Master Executive DESI assumono un grande rilievo. L’attenzione all’ambiente viene quindi posta alla base di un percorso che permette di comprendere la conoscenza dell’intero workflow produttivo, dall’Advance design alla progettazione parametrica e prototipazione fino alla produzione stampa e finiture.  

Infatti, imprescindibile è la conoscenza di tutte le fasi di lavorazione per applicare concretamente quello che il mercato valuta come essenziali caratteristiche del prodotto ultimo. 

L’evoluzione naturale del Master è nell’alta formazione, tecnico superiore altrimenti accademica. In DESI si concentrano in poche ore molte informazioni che sono la sintesi di un complesso multi discipline, che deve necessariamente trovare uno spazio dedicato. Dove spazio non definisce solo l’aspetto programmatico e nozionistico, ma luoghi fisici, laboratori, aule di studio e approfondimento

Epson vince i BLI Wide Format Pick Awards nella categoria signage

Tre delle più recenti stampanti di grande formato SureColor di Epson ricevono i Buyers Lab (BLI) 2022 Wide Format Pick Awards. I premi, assegnati da Keypoint Intelligence, il principale fornitore indipendente al mondo di servizi di test e informazioni analitiche, riconoscono i prodotti che hanno ottenuto negli ultimi 24 mesi i migliori risultati nei loro laboratori.

I riconoscimenti sono assegnati a: Epson SureColor SC-S60600L, stampante CMYK Eco-Solvent/ ad alta produzione da 54″/64″; Epson SureColor SC-S80600L, stampante Eco-Solvent/ ad ampio gamut cromatico 54″/64″; Epson SureColor Serie R5000, nuova stampante CMYK a resina da 54″/64″.

David Sweetnam, direttore della ricerca e dei servizi di laboratorio UE/Asia di Keypoint Intelligence afferma: “A causa della pandemia, questi premi coprono prodotti annunciati negli ultimi due anni, con diversi fornitori che si presentano per la prima volta. La concorrenza è stata forte, ma alla fine Epson ha vinto nelle tre categorie signage. Queste tre stampanti hanno offerto una produttività impressionante e hanno un design degno di nota, unito a una qualità di stampa ai vertici della categoria. I nuovi modelli Epson SC-R5000 sono destinati al mercato degli inchiostri a resina per stampe sempre più eco-compatibili, mentre gli altri due vincitori (SC-S60600L e SC-S80600L) sono dotati del nuovo RIP Edge di Epson e di una formulazione di inchiostri in sacche all’altezza degli stessi standard di prestazioni che hanno aiutato le versioni con cartucce tradizionali a vincere i BLI Awards nel 2018”.

Massimo Sangalli, head of Sales C&I Printing di Epson Italia ha dichiarato: “Questi premi testimoniano gli sforzi compiuti da Epson per offrire stampanti eccezionali che superano costantemente la concorrenza. Siamo entusiasti di aver ricevuto questo riconoscimento”.

Durst punta su etichette e imballaggi flessibili

Il settore delle etichette e degli imballaggi flessibili riveste un’importanza sempre più strategica per Durst Group che, con i sistemi di stampa in bobina della gamma TAU RSC, offre soluzioni all’avanguardia in termini di produttività, affidabilità ed eccellenza qualitativa. Una visione confermata dai risultati estremamente positivi ottenuti anche nel 2021 in un mercato in costante crescita. Da qui la decisione di Durst Group di gestire direttamente su tutto il territorio nazionale la vendita, l’assistenza e la manutenzione dei sistemi dedicati a questo comparto attraverso la Divisione Vendite Italia a partire dal 1° gennaio 2022.

“Una scelta strategica che nasce dal desiderio di essere ancora più vicini ai clienti del mondo ‘label’, non solo in Italia ma in tutti i principali Paesi nel mondo, sfruttando al meglio le sinergie con gli altri mercati in cui siamo presenti”, spiega Alberto Bassanello, direttore Vendite Italia di Durst Group. Prosegue comunque la fattiva collaborazione con la società LIRMAprint srl, che in questi anni ha gestito la commercializzazione dei sistemi TAU in Italia. “Marco Pasotti di LIRMAprint è stato scelto come agente esclusivo per i clienti italiani del settore etichette e imballaggi flessibili, a cui si affiancheranno i colleghi del team Durst per la gestione degli altri comparti industriali, a partire dalla visualcom”, aggiunge Bassanello.

Con l’internalizzazione delle vendite, dell’assistenza e della manutenzione dei sistemi TAU per l’Italia, Durst punta dunque ad ampliare ulteriormente questo mercato rivolgendosi anche ai clienti del mondo large format che intendono diversificare il proprio business approcciando il settore label con soluzioni altamente performanti. Le stampanti della famiglia TAU RSC assicurano infatti produttività paragonabile a quella della flessografia in un ambiente operativo 24/7, con un TCO competitivo anche per la realizzazione di progetti complessi. Tra i plus, il basso consumo di inchiostro, l’ampio color gamut e la piena conformità agli standard del settore, oltre alla facilità di utilizzo e al massimo livello di automazione garantiti dal software proprietario Durst Label per la gestione del flusso di lavoro. Performance a cui si aggiunge ora il vantaggio del servizio pre e post vendita garantito direttamente da Durst su tutto il territorio nazionale.

Carte e film riciclati nel portafoglio prodotti Fedrigoni Self-Adhesives

In linea con l’ambizioso piano che punta a far diventare Gruppo Fedrigoni un’azienda protagonista nell’ambito della sostenibilità, entro il 2030 la divisione Fedrigoni Self-Adhesives ha come obiettivo di raddoppiare i volumi di soluzioni avanzate in ambito ESG nel portfolio prodotti.

Lo sviluppo di prodotti che offrono possibilità di riciclo è una delle strategie più importanti messe in pratica ogni giorno da Fedrigoni Self-Adhesives per raggiungere questo obiettivo. Tale strategia si basa sul favorire il recupero e il riutilizzo dei materiali, incrementando il più possibile l’uso di materiali riciclati e riducendo le quantità di materie prime utilizzate. Inoltre, la Divisione è impegnata, ove possibile, a eliminare o ridurre l’uso di materiali difficilmente riciclabili.

Grazie alla ricerca e innovazione tecnologica, Fedrigoni Self-Adhesives sta rinnovando alcuni dei materiali più richiesti e che costituiscono una fetta importante del mercato. Si tratta di prodotti usati soprattutto nel settore della grande distribuzione per cui l’azienda ha deciso di proporre un nuovo tipo di soluzione, un cambiamento che, grazie al suo impatto, potrà fare una grande differenza. Il risultato è un portafoglio di prodotti che si arricchisce di una nuova gamma di carte e film riciclati.

Per la linea di carte riciclate, Fedrigoni Self-Adhesives ha sviluppato coated 80 Reclyed FSC™ e Vellum Recycled FSC™, soluzioni più green rispetto alle tradizionali carte Coated 80 e Vellum, utilizzate soprattutto per l’etichettatura di prodotti commercializzati nel settore della grande distribuzione.

Per quanto riguarda, invece, la linea di film in polipropilene e polietilene riciclati, Fedrigoni Self-Adhesives ha ingegnerizzato nuovi materiali autoadesivi dalle caratteristiche simili a quelle dei materiali vergini e, quindi, in grado di soddisfare le elevate esigenze dell’industria dell’etichettatura in termini di performance. Per i film in PP, la percentuale di materiali provenienti da fibre riciclate va dall’85% al 90%, la più alta dell’intero portafoglio di prodotti, o può contenere un 30% di PP da riciclo, per un rapporto ottimale tra sostenibilità e prezzo.

I film in PE, invece, sono prodotti con un 30% di materiali riciclati, garantendo sempre e comunque un altissimo livello di qualità e un uso ridotto di materie prime nuove nel processo di produzione.

I film in PP e PE hanno in comune la certificazione di sostenibilità. Tutti i materiali, infatti, hanno ottenuto la certificazione ISCC, il sistema di certificazione che esamina e verifica tutta la catena di approvvigionamento di un prodotto e qualsiasi tipologia di materiale di tipo biologico e rinnovabile.

Presentato il nuovo consiglio Taga Italia

Alessandro Mambretti

Novità in Taga Italia, il 31 gennaio è avvenuto il passaggio di consegne dall’uscente consiglio direttivo al nuovo. Prima del rinnovo delle cariche il presidente uscente David Serenelli ha presentato una relazione di fine mandato che ha ben fotografato l’intenso lavoro svolto che ha portato alla redazione di 2 nuovi documenti, alla apertura dei canali social, la partecipazione e promozione di eventi on line e webinar, mantenendo un canale sempre attivo anche nel mezzo della pandemia. I successi di partecipazione sia ai Taga Day sia al Taga e-Day raccontano con i numeri l’interesse del lavoro svolto in questi anni.

Con la sua caratteristica sobrietà e concretezza il presidente uscente David Serenelli ha posto maggiore attenzione i progetti e le attività aperte che vedranno il prossimo consiglio impegnato a portarle avanti di cui diamo un parziale elenco:

  • il gruppo di lavoro del bilanciamento dei grigi che sta contindunando la sperimentazione e si è recentemente arricchito di un importante contributo tecnico;
  • la chiusura e rilascio del TAGA Doc. 20;
  • l’attività di divulgazione e spinta della Borsa di Studio Alberto Sironi per gli studenti delle scuole grafiche in collaborazione con ARGi;
  • il rientro sui tavoli internazionali.

Il mandato si conclude con 209 soci attivi e una situazione economica equilibrata che dà la misura della concretezza ed efficacia delle azioni intraprese.

Unanime il riconoscimento dei consiglieri tutti dell’ottimo lavoro svolto e della rafforzata immagine di Taga Italia sotto il suo mandato. In particolare Adalberto Monti, vicepresidente, ha sottolineato la capacità tecnica e organizzativa che ha permesso di far lavorare i gruppi di lavoro con serenità e concretezza, ed aver condotto con equilibrio concrete azioni di crescita associativa e professionale.

Primo compito del nuovo consiglio è l’elezione del nuovo presidente. La scelta è andata all’unanimità per Alessandro Mambretti. 47 anni, socio Taga dal 2000, già vicepresidente, con area di competenza nell’ampio campo della stampa digitale, attualmente lavora presso Kyocera Document Solutions Italia nella divisione production printing, insegna presso ITS Angelo Rizzoli e scrive articoli tecnici.

Nominati vicepresidenti Adalberto Monti, riconfermato, e Raffaele Angelillo, già segretario e che passa il ruolo a David Serenelli. Denis Salicetti è riconfermato tesoriere.

Completano il nuovo consiglio direttivo Elia Nardini, Luca Morandi, Manuel Trevisan, Piero Pozzi.

Luigi Lanfossi, già presidente, è nominato revisore dei conti. Angelo Meroni, Massimo Pellegrini, Carlo Carnelli sono nominati probiviri.

Al momento della nomina Alessandro Mambretti ha ringraziato tutti i consiglieri della fiducia accordata e rimandato al prossimo consiglio la presentazione delle linee programmatiche.

Ha voluto cogliere l’occasione per ricordare che, in continuità con lo spirito Taga, punta ad un più ampio coinvolgimento dei soci nelle future attività, ad esempio sui documenti già pubblicati, affinché ogni azione possa possa dare un doppio beneficio ai soci sia in termini di ricerca sia di formazione. Ha ricordato che ci sarà l’appuntamento di Print4All che rappresenta un importante momento per tutta l’associazione sia dal punto di vista tecnico sia per potersi incontrare nuovamente assieme.

Konica Minolta Italia certificata Top Employer 2022

Konica Minolta Italia è stata proclamata Top Employer 2022, per il secondo anno consecutivo. La certificazione Top Employers è il riconoscimento ufficiale delle eccellenze aziendali nelle politiche e strategie HR e della loro attuazione per contribuire al benessere delle persone, migliorare l’ambiente e il mondo del lavoro.

La proclamazione è avvenuta a seguito di un’analisi del Top Employers Institute, secondo cui Konica Minolta Italia ha raggiunto e soddisfatto gli elevati standard richiesti dalla HR Best Practices Survey. La Survey ricopre varie macroaree in ambito HR, tra cui People Strategy, Work Environnment, Talent Acquisition, Learning, Well-being, Diversity&Inclusion e molti altri.

Konica Minolta Italia ha difatti investito molto negli ultimi anni in politiche di sviluppo e crescita con una particolare attenzione alla creazione di un ambiente di lavoro sano e stimolante, che favorisca il benessere dei propri collaboratori.

«Ci fa estremamente piacere ricevere questo riconoscimento in una congiuntura complessa a riprova della solidità dei progetti e delle iniziative intraprese, che spesso prescindono da grandi investimenti e risorse, puntando piuttosto sulla bontà delle idee e sul coinvolgimento delle persone nella loro realizzazione», afferma Elia Bodellini, HR director di Konica Minolta Italia.

La Certificazione rappresenta il riconoscimento ufficiale dell’importante e continuo impegno delle aziende nel prendersi cura delle proprie persone, come dichiara David Plink, CEO di Top Employers Institute: «Anche l’anno appena trascorso è stato un anno impegnativo, che, come il 2020, ha avuto un serio impatto sulle organizzazioni e ha messo a dura prova la vita, le relazioni e il mondo del lavoro. Nonostante le oggettive difficoltà, Konica Minolta Business Solutions Italia Spa si è distinta nello sforzo di eccellere nelle sue politiche e strategie HR, avendo sempre come obiettivo prioritario l’attenzione verso le proprie persone, continuando ad affrontare le sfide di un mondo del lavoro in continua evoluzione e impegnandosi per imprimere un impatto positivo sulla vita dei collaboratori. Sono quindi particolarmente fiero e orgoglioso di congratularmi con tutte le aziende certificate Top Employers 2022 nei rispettivi Paesi di appartenenza». 

HP Industrial: trend e previsioni del settore per il 2022

HP vuole condividere alcune riflessioni dedicate al mercato della stampa digitale nel 2022, nello specifico in ambito Label&Packaging, fornendo una panoramica di settore, key trend e previsioni.
L’industria del printing è in continua evoluzione e la trasformazione digitale è la prossima sfida anche nel settore Label&Packaging. La digital transformation non riguarda solo la tecnologia, ma anche la possibilità di “ripensare” l’azienda. È quindi giunto il momento per i converter di evolvere per rispondere alle nuove esigenze dei brand e diventare più attrattivi per i professionisti più giovani. Il Covid-19 ha determinato una fluttuazione della domanda di etichette e imballaggi registrando una diminuzione in alcuni ambiti, e una crescita esponenziale in alcuni settori verticali.

I converter in grado di avvalersi di strumenti di produzione digitale flessibili potranno effettivamente crescere, soddisfacendo le diverse esigenze per la consegna ondemand. Adottando decisioni strategiche e le soluzioni HP Indigo, non solo staranno al passo con il futuro digitale ma potranno addirittura superarlo.

“La crescente richiesta di personalizzazione da parte dei brand, trova una risposta efficace nella stampa digitale, che offre la possibilità di una comunicazione più diretta verso consumatori di diverse generazioni e focalizzata sui temi specifici di loro interesse come, ad esempio, la Sostenibilità – ha dichiarato Roberto Sofia – district segment manager per HP Indigo Labels&Packaging – Auspichiamo che questi anni di cambiamento siano l’occasione per focalizzarsi maggiormente sui servizi di stampa e meno sugli aspetti economici del prodotto stampato così che i converter possano essere presenti fin dallo sviluppo iniziale dei nuovi packaging per offrire le loro competenze anche grazie alle nuove tecnologie”.

In questo scenario:
• I macro-trend che stanno emergendo, tra cui sostenibilità, automazione, fidelizzazione della manodopera e e-commerce, offriranno nuove e interessanti opportunità per le aziende che stanno adottando le soluzioni Indigo accanto ai metodi di stampa tradizionale.
• I converter vedranno il volume HP Indigo della loro attività crescere quattro volte più velocemente rispetto a quello tradizionale. In media, un converter di etichette stamperà il 15-20% del suo volume utilizzando le HP Indigo.
• In un mondo in cui l’assunzione, la formazione e la fidelizzazione dei dipendenti rappresentano importanti sfide, le infrastrutture digitali giocano un ruolo fondamentale in quanto più attrattive per la forza lavoro più giovane e più facili da gestire.
• Il prossimo impulso dato da HP nell’adozione della stampa digitale per il segmento del label avrà luogo con l’introduzione di HP Indigo V12. Un sito produttivo che, combinando le HP Indigo 6K alla base della stampa di etichette digitali con le HP Indigo V12 da 120 metri/min, consentirà ai converter di diventare più competitivi passando da un approccio “Analogic-first” a uno “Indigo-first”, trasferendo molti lavori di media e lunga tiratura dalla stampa tradizionale alle HP Indigo.
• L’approccio “Indigo-first” è promosso attraverso la “Digital Label Factory”, un ecosistema completo end-to-end che offre ai converter di etichette l’agilità di cui hanno bisogno per operare negli attuali mercati in evoluzione. Basata su una combinazione di macchine da stampa in grado di gestire tutti i tipi di carichi di lavoro, è un progetto che consente ai clienti di passare dalla consegna “nella settimana successiva” a quella per “il giorno successivo”, con minor manodopera e una maggiore Overall Equipment Efficiency (OEE).
• La crisi della supply chain spingerà i decision maker a rivedere la propria strategia per quanto riguarda i fornitori e gli strumenti di produzione (nessuno può permettersi di interrompere i processi di stampa perché mancano supporti, parti, inchiostri). Un fornitore strutturato verticalmente, che si avvale di strumenti di produzione in grado di stampare su qualsiasi supporto, rappresenta la scelta ideale.

Fattore determinante in questo contesto è rappresentato dalla sicurezza. Con l’aumento dell’e-commerce, la minaccia dei prodotti contraffatti continuerà a evolversi e a diventare più sofisticata. In risposta a questa problematica, i produttori, i rivenditori e i converter continueranno a collaborare per combattere la contraffazione dei prodotti, e ciascuno di loro avrà un importante compito da svolgere.
Le minacce emergenti richiederanno grande attenzione e continui investimenti in nuove soluzioni – come inchiostri di sicurezza, substrati, track&trace e origination software per quei prodotti e imballaggi a rischio di contraffazione.
Il mercato globale degli investimenti per la protezione del brand nelle tecnologie di stampa continuerà a crescere e diventerà sempre più importante, combinare quindi misure di protezione fisiche e digitali in un sistema di sicurezza multilivello può rappresentare un’ottima soluzione e sicuramente una opportunità di sviluppo per i converter.

Industria della carta: sostegno alla proposta di modifica del Regolamento sulle spedizioni dei rifiuti

Assocarta accoglie favorevolmente la proposta legislativa della Commissione di modifica dell’attuale regolamento sulle spedizioni di rifiuti sulla falsariga di quanto già espresso dalla Confederazione europea delle industrie cartaie (CEPI).

“Sosteniamo l’obiettivo di promuovere il riciclaggio all’interno dell’Unione Europea e di porre fine all’esportazione dei nostri rifiuti al di fuori della UE in linea standard  ambientali europei. La carta da riciclare è una preziosa materia prima secondaria e fondamentale per garantire la nostra transizione verso un’economia circolare” commenta Massimo Medugno, direttore generale di Assocarta.

Per l’industria cartaria europea  è una priorità massimizzare l’utilizzo della carta da riciclare (PfR) in Europa e assicurarsi che il PfR venga usato dalle cartiere per produrre nuovi prodotti in carta e cartone.

Nel 2020, in Europa (UE27, Regno Unito, Norvegia e Svizzera) la quantità totale di carta e cartone raccolta e riciclata nel settore della carta è stata di 56 milioni di tons, raggiungendo un tasso di riciclo del 73,9%.Per la realizzazione di nuovi prodotti di carta e cartone sono stati utilizzati 49,6 milioni di tons di PfR che costituiscono il 56,3% della quantità totale di carta e cartone prodotto, 10,3 milioni di tons sono stati scambiati all’interno del mercato interno e un volume netto di 6,2 milioni di tons (11% del totale 56 milioni di tons) è stato acquistato da paesi terzi, fuori dall’Europa (EU27, UK, Norvegia e Svizzera). La Cina non è più tra i principali destinazioni di esportazione del PfR europeo ma è stata superata da altri paesi come India, Turchia e Indonesia.

Anche altri paesi, come Vietnam e Thailandia, hanno aumentato le importazioni di PfR europeo, ma nel complesso le esportazioni nette di PfR fuori dall’Europa sono diminuiti del -5,6% rispetto al 2019 “In Italia il riciclaggio nel settore dell’imballaggio in carta ha raggiunto l’87% grazie alle cartiere, in anticipo di 13 anni sugli obiettivi al 2035” aggiunge Medugno.

Il testo rivisto propone obblighi aggiuntivi imposti alle società esportatrici UE per dimostrare che gli impianti di ricezione gestiranno i rifiuti in modo ecologicamente corretto, garantendo che gli impianti siano stati soggetti a un audit condotto da una terza parte indipendente e accreditata con qualifiche appropriate.

“Cepi sostiene che le aziende esportatrici dovrebbero essere in grado di dimostrare che le loro esportazioni sono sostenibili e trattate in modo equivalente alla UE. Sebbene l’espressione “gestione ecologicamente corretta” sia spiegata all’articolo 56, su questo sono necessari ulteriori chiarimenti e orientamenti per garantire che le condizioni nel paese di destinazione seguano un livello simile di protezione della salute umana e dell’ambiente, come previsto dalla legislazione dell’Unione” prosegue Medugno.

Inoltre, requisiti simili dovrebbero essere imposti anche alle esportazioni verso i paesi OCSE (non UE), stabilendo requisiti ai paesi importatori per dimostrare che sono già in grado di trattare i propri rifiuti domestici equivalenti utilizzando standard simili a quelli dell’UE.  Sotto questo profilo, la UE non dovrebbe scambiare rifiuti con paesi che stanno creando strutture dedicate principalmente al trattamento dei rifiuti importati dalla UE, trascurando le raccolte differenziate nazionali.

Infine, lo status di EoW non deve esentare le società esportatrici della UE dall’obbligo di garantire la sostenibilità delle loro esportazioni e che gli impianti di raccolta rispettino gli standard di qualità equivalenti dell’UE e siano in grado di garantire una gestione ecologicamente corretta delle importazioni.

L’industria della carta europea e quella italiana  accoglie con favore anche l’elemento aggiuntivo incluso nell’allegato VII sulle informazioni che accompagnano le spedizioni di rifiuti.

In particolare, l’inserimento del nuovo obbligo informativo inserito nella sezione compilata dalla azienda che effettua il recupero (nel caso di carta da riciclare, la cartiera) per quanto riguarda la quantità preparata per il riutilizzo o la quantità riciclata. Ciò in linea con il concetto di riciclaggio, che avviene solo in cartiera e  si riflette bene nell’allegato VII rivisto, poiché l’ultima sezione relativa ai rifiuti ricevuti e riciclati può essere completata solo dalla cartiera.

“L’industria cartaria, infine, sostiene il testo proposto all’articolo 28, che prevede l’osservanza degli adempimenti procedurali applicabili in caso di disaccordo sulla classificazione dei rifiuti o dei materiali spediti. Inoltre, conferisce alla Commissione il mandato di adottare misure di attuazione che chiariscano la classificazione di determinati rifiuti. Riteniamo che con l’opportunità di questa revisione la classificazione dei rifiuti dovrebbe essere ulteriormente chiarita per evitare interpretazioni divergenti quando si spediscono rifiuti all’interno dell’Unione e in particolare se determinati rifiuti debbano seguire la procedura di notifica preventiva o obblighi di informazione generale” conclude Medugno.