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Indagine congiunturale Osi, tra inerzia e ripartenza

Nel primo trimestre del 2021 l’economia italiana ha segnato, dopo la contrazione dell’ultima parte del 2020, un lieve recupero, con una crescita congiunturale del Pil dello 0,1%. Questa debole ripresa si rintraccia parzialmente anche nell’andamento delle imprese cartotecniche trasformatrici e grafiche di Assografici che, nell’ultima indagine sul Panel Osi riferita ai primi tre mesi del 2021, mostrano risultati altalenanti.

Lo scenario economico italiano nel primo trimestre 2021, ancora influenzato dalla pandemia di Covid-19, è all’insegna di una moderata recessione. Il Prodotto Interno Lordo è aumentato dello 0,1% rispetto al trimestre precedente, ma è diminuito dello 0,8% nei confronti del primo trimestre del 2020. Ancora in contrazione risultano i consumi nazionali (-2,7%) e sempre più negativa è la spesa delle famiglie (-4,2%). Di contro, segnali incoraggianti provengono dagli investimenti fissi lordi che ripartono in maniera decisa (+11,4%) e dalle esportazioni nazionali, in leggera ripresa (+1,2%).

In un contesto così fortemente caratterizzato da elementi di segno opposto, l’industria grafica si presenta nei primi tre mesi del 2021 fortemente indebolita, ma anche l’industria cartotecnica trasformatrice, storicamente più resiliente e anticiclica, registra una piccola diminuzione del fatturato. Le due industrie differiscono, però, nelle aspettative sul futuro. Vediamo con ordine la fisionomia congiunturale dell’una e dell’altra.

L’industria grafica riduce il giro d’affari

Stando alle rilevazioni dell’ultimo Panel Osi (Osservatorio Stampa e Imballaggio) del Centro Studi Assografici sul primo trimestre 2021 il fatturato delle aziende grafiche del Panel Osi evidenzia una diminuzione del 4% rispetto al primo trimestre 2020, che aveva risentito già da marzo 2020 degli effetti negativi del primo lockdown Covid-19. Anche i dati sulla produzione confermano un inizio 2021 moderatamente negativo per il settore grafico che mostra, nel primo trimestre una modesta diminuzione della produzione del 2,3%, rispetto al primo trimestre 2020. Tale diminuzione produttiva è imputabile al comparto della grafica pubblicitaria e commerciale (-2,9%), mentre la grafica editoriale ha un trend sostanzialmente stabile (-0,1%), sul primo trimestre 2020. Nello stesso periodo, nella grafica pubblicitaria e commerciale calo moderato della produzione degli stampati pubblicitari e commerciali (-3,5%), a fronte di un positivo rimbalzo a due cifre della modulistica (+17,4%). Nella grafica editoriale flette ancora pesantemente la produzione delle riviste (-25,7%) mentre sono evidenti i segnali di ripresa per la produzione dei libri che cresce a due cifre del 10%.

La riscossa del libro

Dal lato della grafica editoriale, sulla base dei dati Aie, il mercato librario ha una decisa ripresa nel primo trimestre 2021, stimabile intorno al 27% in termini di vendite in valore dei libri, a fronte di una crescita leggermente maggiore anche delle copie vendute. È una ripresa diffusa, sia in termini di generi che di canali di vendita, con una forte crescita delle vendite di libri non solo nell’online ma anche nelle librerie (che recuperano il terreno perso nel 2020), mentre arretra leggermente solo la Gdo.

L’adv su stampa

Sul fronte dell’advertising, considerando solo i mezzi classici, il mercato pubblicitario resta in leggero calo dell’1,4%. Crescono gli investimenti pubblicitari su Internet (+6,4%) e TV (+5,9%) mentre gli altri media restano in negativo: nello specifico va male ancora la Stampa, su cui l’advertising cala del 15,9%, con un trend ben più grave sui periodici (-32,2%) rispetto a quello dei quotidiani (-6,7%). Dal lato della grafica pubblicitaria e commerciale, si osserva nel primo trimestre 2021, una significativa ripartenza della pubblicità della Grande Distribuzione Organizzata (+37,6% per Nielsen), fra i principali utilizzatori di stampati pubblicitari e commerciali (come i cataloghi e i volantini promozionali), il cui utilizzo era notevolmente diminuito durante il primo lockdown 2020 Covid-19, per cui vi sono prospettive di un forte rimbalzo positivo a partire dal secondo trimestre 2021 per questa tipologia di stampati. Osservando gli altri segmenti dell’advertising che hanno un’influenza sulla domanda di stampati pubblicitari e commerciali, si osserva invece che nel primo trimestre 2021 resta in difficoltà la pubblicità sul direct mail (-10,5%) che comunque riduce le perdite, mentre è ancora in grande crisi la pubblicità in affissioni (-59,6%).

Buono l’export grafico

Sul fronte della domanda estera, l’export grafico in valore vede nei primi tre mesi 2021 una buona ripresa del 6,1% rispetto ai primi tre mesi 2020, influenzati dall’inizio della pandemia di Covid-19, che aveva determinato un forte rallentamento del commercio internazionale e della circolazione delle merci. In termini di prodotto, l’Istat rileva una crescita a due cifre dell’export in valore degli stampati pubblicitari e commerciali (+13,9%) e un buon aumento anche delle esportazioni di libri (+9,3%); restano invece ancora in difficoltà le esportazioni delle riviste (-13,6%). In crescita nel primo trimestre 2021 anche il profilo delle importazioni in valore del settore grafico (+12,5% sul primo trimestre 2020), per la forte crescita dell’import di stampati pubblicitari e commerciali (+51,9%), il discreto aumento delle importazioni di libri (+5,4%), a fronte di una intensa flessione dell’import di riviste (-35,6%).

Moderata sfiducia sul futuro di fatturato, produzione e ordini entranti

I giudizi qualitativi delle imprese grafiche del Panel Osi sul secondo trimestre 2021, rispetto al primo trimestre 2021, denotano un quadro di aspettative ancora leggermente pessimistiche su tutti gli indicatori, ovvero produzione, fatturato, ordini interni ed esteri. Il 44% delle aziende del Panel Osi indica infatti una diminuzione, il 33% un mantenimento sugli stessi livelli, mentre il 23% delle imprese valuta un incremento. Più equilibrate le aspettative sugli ordini esteri: per l’85% delle imprese vi è una stabilità, il 14% indica un peggioramento, l’1% delle imprese indica un miglioramento. Bisogna dire però che il secondo trimestre 2021, sulla base dei primi dati disponibili, dovrebbe essere caratterizzato comunque da una positiva ripartenza del comparto grafico, se confrontato coi livelli molto bassi del secondo trimestre 2020, in cui era scoppiata la prima crisi Covid-19.

Boom produttivo per le imprese cartotecniche trasformatrici

Nel primo trimestre 2021 il fatturato delle aziende cartotecniche trasformatrici del Panel Osi diminuisce moderatamente dell’1,3% rispetto allo stesso periodo 2020. Si osserva una discreta ripresa delle imprese cartotecniche del Panel Osi, mentre i risultati sono differenziati nei segmenti dell’imballaggio in carta, cartone e flessibile. In base alle indagini dei Gruppi di Specializzazione di Assografici, la produzione del settore cartotecnico trasformatore, dopo un 2020 di moderata crescita (+0,7%), vede una significativa ripresa nel primo trimestre 2021 del 7,5%, rispetto al primo trimestre 2020. Nel primo trimestre dell’anno in corso la crescita produttiva è da ricondurre al comparto dell’imballaggio in carta e cartone e flessibile (+7,8%), ma riprende ad aumentare anche la produzione della cartotecnica (+5%).

Con riferimento ai segmenti di attività, il Gifco (Gruppo Italiano Fabbricanti Cartone Ondulato) dichiara nel primo trimestre 2021 un intenso aumento del 9,8% rispetto al primo trimestre 2020, in termini di tonnellate prodotte di cartone ondulato, collegato alla ripresa della produzione industriale e allo sviluppo dell’e-commerce e dell’home delivery, in forte sviluppo durante la pandemia Covid-19 e grandi utilizzatori di imballaggi in cartone ondulato. Il Gifasp (Gruppo Italiano Fabbricanti Astucci e Scatole Pieghevoli), sulla base dei dati Istat, segnala nello stesso periodo un incremento del 2,4% delle quantità prodotte di astucci e scatole pieghevoli, rispetto al primo trimestre 2020. Crescono anche i volumi produttivi dei sacchi in carta a grande contenuto: sulla base delle statistiche del Gipsac (Gruppo Italiano Produttori Sacchi Carta), il numero di sacchi venduti aumenta dell’1% nei primi tre mesi 2021 sui primi tre mesi 2020, per la spinta della domanda delle costruzioni, mentre risultano in diminuzione alimentari e mangimi. Il Giflex (Gruppo Imballaggio Flessibile), nello stesso periodo stima un modesto calo tendenziale della produzione di imballaggi flessibili intorno al -1%. Nel comparto della cartotecnica, la produzione di carte trattate per uso industriale è in ripresa intensa nel primo trimestre 2021 (+11,3% per l’Istat sul primo trimestre 2020), così come quella delle carte da parati (+22,6%) rappresentata dal Gruppo Assoparati, mentre cresce moderatamente (+1%) la produzione di etichette autoadesive per Gipea (Gruppo Italiano Produttori Etichette Autoadesive). Nello stesso periodo cala leggermente la produzione di buste per corrispondenza (-0,4% per l’Istat), più intensamente quella di articoli igienici e sanitari (-6,9% per l’Istat) mentre l’arretramento produttivo è a due cifre per gli articoli per scuola, ufficio e cartoleria.

Intonazione negativa degli scambi internazionali

Nel primo trimestre 2021 le esportazioni in valore calano dell’8,9%, rispetto al primo trimestre 2020. Va detto però che l’ulteriore flessione dell’export, fra i prodotti principali, è principalmente imputabile al trend negativo degli articoli igienici e sanitari (-27,6%), mentre scatole, sacchi e imballaggi vari in carta e cartone danno un segnale di leggera ripresa (+0,7%). Fra gli altri prodotti, restano in forte calo le esportazioni di prodotti cartotecnici per corrispondenza (-20,6%) e di articoli per scuola, ufficio e cartoleria (-25,5%), diminuiscono quelle di tubi di cartone (-1,8%), mentre si osserva una crescita dell’export di etichette (+2,7%) e una più intensa di quello di carte da parati (+17,6%). Nei primi tre mesi 2021 le importazioni in valore del comparto cartotecnico trasformatore crescono moderatamente (+2,8%) rispetto ai primi 3 mesi 2020: nello specifico, fra i principali prodotti, l’import di scatole, sacchi e imballaggi vari in carta e cartone aumenta del 4,8%, a fronte di una diminuzione delle importazioni di articoli igienici e sanitari (-2,6%).

Obiettivo ripresa

I pareri delle imprese cartotecniche trasformatrici del Panel Osi sul secondo trimestre 2021, rispetto al primo trimestre 2021, evidenziano una situazione di forte miglioramento congiunturale su tutti gli indicatori indagati, ovvero produzione, fatturato, ordini interni ed esteri. Si intravvede così una intensa ripresa tra aprile e giugno 2021, rispetto ai livelli molto bassi del secondo trimestre 2020 della prima crisi Covid-19. Riguardo alla produzione, il 62% delle imprese si esprime per l’incremento, il 33% per la stabilità e solo il 5% per il decremento. Ancora più positivi i giudizi sul fatturato, con un 71% di imprese ottimiste, un 24% stazionarie e solo il 5% pessimiste. Favorevoli anche i giudizi sugli ordini interni, con gli stazionari al 57%, i fiduciosi al 38% e gli scettici al 5%, così come le valutazioni sugli ordini provenienti dall’estero, stimati in crescita dal 57% delle aziende, stabili dal 33% e in calo dal 10% delle imprese.

Colorcopy festeggia a Viscom i suoi primi 30 anni

Il Gruppo Colorcopy sceglie il palcoscenico di Viscom 2021 per celebrare ufficialmente i primi 30 anni di attività. Un anniversario importante che testimonia la solidità della realtà bresciana che in questi 3 decenni si è distinta sul mercato della comunicazione visiva. Orizzonti che l’azienda ha ulteriormente ampliato rivolgendosi negli anni anche alle industrie dei più disparati comparti. Segni distintivi di Colorcopy, la preparazione tecnica del team, la visione imprenditoriale, l’affidabilità finanziaria, la capillarità territoriale e il consolidato know how nel mondo della stampa digitale di piccolo e grande formato.

“Il confronto e il dialogo con clienti e prospect è un aspetto fondamentale del nostro successo e in questo sensoViscom rappresenta da sempre un appuntamento irrinunciabile. Ancora di più in questo momento, dopo due anni di sospensione delle manifestazioni fieristiche in presenza. Proprio per questo ci stiamo preparando ad accogliere i visitatori con una proposta ancora più ricca e diversificata”, annuncia il management Colorcopy. “Inoltre, al nostro stand non mancheranno sorprese e momenti di festeggiamento per celebrare il nostro importante anniversario”.

Allo stand Colorcopy saranno presenti le ammiraglie dei prestigiosi brand rappresentati che, come sempre, saranno in funzione per tutta la durata della manifestazione, simulando delle vere e proprie filiere produttive per specifiche applicazioni.

Con un portfolio consolidato che spazia dal piccolo tipografo alla grande realtà industriale, Colorcopy vanta partnership commerciali con brand rinomati del calibro di Roland e Brother, di cui il Gruppo è il più importante dealer in Italia; Xerox per il piccolo formato e Liyu, astro nascente nel mondo della stampa di grande formato con prestazioni industriali. Una gamma completa di soluzioni all’avanguardia tecnologica a cui Colorcopy associa il valore aggiunto della competenza acquisita sul campo in questi 30 anni di attività. Un know how che permette al Gruppo bresciano di anticipare le richieste del mercato, proponendo ai clienti la miglior combinazione tra i sistemi del proprio portfolio, in grado di lavorare in linea dando vita a flussi produttivi estremamente performanti.

Tipografia Vaticana verso il digitale con HP Indigo 12000

Nata nel 1587, Tipografia Vaticana è una realtà storica e prestigiosa che per molti anni ha operato come tipografia tradizionale, con un piccolo reparto digitale per la fase di prestampa e uno per la parte produttiva, che prevedeva l’utilizzo di sole macchine tradizionali come roto-offset e macchine piane.

La Tipografia opera nell’ambito delle attività tecnico/produttive relative alla realizzazione tipografica e al confezionamento degli atti pontifici e dei documenti ufficiali dei vari Dicasteri, degli Uffici della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano. A tutto ciò si affiancano le attività di stampa del quotidiano L’Osservatore Romano e di prodotti editoriali su richiesta degli Enti collegati alla Santa Sede oltre a un’importante attività editoriale per conto della LEV (Libreria Editrice Vaticana) , delle Congregazioni, dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e pubblicazioni d’arte per i Musei Vaticani e per la Biblioteca Apostolica Vaticana. Completano le attività della Tipografia i lavori di tipo «Commerciale».

Coerente con le esigenze e la volontà dello Stato Vaticano di attuare un processo di rinnovamento che coinvolgesse diversi ambiti, fra cui  la comunicazione, anche Tipografia Vaticana ha iniziato a seguire un percorso di trasformazione digitale.

Il progetto con Tipografia Vaticana, iniziato nel 2018 in una logica di integrazione rispetto all’equipment tecnologico presente e agli strumenti disponibili sul mercato, si poneva come sfida principale la flessibilità, oltre a cogliere tutte le opportunità possibili offerte da questa nuova tecnologia in grado di rafforzare l’offerta di ‘contenuti’ per la tipografia dello Stato.

Grazie all’adozione della tecnologia HP Indigo e, nello specifico, di HP Indigo 12000, la prima HP venduta all’interno dello Stato Vaticano, questa realtà straordinaria per tradizione e cultura secolare si affaccia oggi ad una comunicazione innovativa, risultato della volontà di raggiungere sempre più interlocutori esplorando anche nuove modalità operative.

HP Indigo 12000, riconosciuta e apprezzata dal mercato per la qualità, è una macchina produttiva, formato 50×70 cm – dettaglio rilevante se si pensa al formato per esempio del quotidiano L’Osservatore Romano – paragonabile all’offset, che utilizza inchiostri originali HP e offre fino a 7 colori con la possibilità di utilizzare pantoni e colori speciali.

Stampare e produrre applicazioni con flessibilità e qualità, print on demand e book on demand, anziché dover stoccare i materiali, ottimizzando quindi la produzione rispetto alle esigenze consente, con la stampa digitale di HP Indigo, di superare i picchi di produzione, ridurre i costi di magazzino eliminando il rischio di prodotti invenduti e la capacità di gestire produzioni ‘last minute’ oltre ad ‘acconti di lavorazione’. Senza dimenticare la possibilità di produrre a basse tirature e creare prodotti personalizzati evitando di fare scorte o realizzare copie in eccesso.

A tutto questo si aggiunge l’aspetto legato alla sostenibilità, tema importante per Tipografia Vaticana. Stampare quando serve significa rispondere a importanti requisiti di sostenibilità e produrre materiali in base a esigenze puntuali, con un risparmio in termini di sprechi/scarti e di CO2. HP Indigo 12000 non genera scarti di lavorazione e garantisce un notevole risparmio energetico con una conseguente riduzione dei costi di produzione.

A completamento di questo innovativo processo di digitalizzazione, Tipografia Vaticana si è inoltre avvalsa del programma di formazione Business Transformation Solution (BTS) di HP. Della durata di dodici mesi, BTS si pone come obiettivo la crescita professionale delle persone attraverso un approfondito e accurato percorso formativo.

Packaging di lusso sostenibile, a Fedrigoni il 70% di una NewCo di soluzioni in cellulosa termoformata

Fedrigoni Board Firday 3rd May 2019 1905004 67 Clerkenwell Road, London, EC1R 5BL

L’accordo è con Tecnoform, azienda di Colorno (Parma) specializzata in elementi termoformati per il confezionamento. Con questa acquisizione, la sesta in meno di tre anni, Fedrigoni potenzia la sua strategia di conversione dei prodotti per il packaging dalla plastica alla carta, uno degli elementi portanti degli obiettivi di sostenibilità che il Gruppo si è posto entro il 2030.

In particolare, la NewCo produrrà vassoi interni per scatole e astucci di articoli di lusso realizzati totalmente in cellulosa termoformata, biodegradabile ed ecocompatibile, invece della consueta plastica.

L’accordo appena firmato è con Tecnoform, azienda di Colorno (Parma) che manterrà il restante 30% del capitale, un operatore specializzato nella produzione di vassoi, espositori ed elementi interni per il packaging, in plastica e altri materiali, utilizzati in vari settori industriali come la cosmetica, la moda, i giocattoli e il food. Ed è proprio al comparto della cosmesi e dei profumi di alta gamma che inizialmente si rivolgerà la NewCo, spin-off del business di Tecnoform dedicato allo sviluppo di prodotti innovativi per il packaging, in grado di sostituire la plastica con la cellulosa termoformata attraverso una tecnologia proprietaria di lavorazione della polpa di cellulosa e soluzioni certificate e brevettate di confezionamento con forti aspetti di innovazione e di sostenibilità. Le applicazioni sono infinite, dagli oggetti di lusso alla tecnologia, dai gioielli agli orologi fino al food e agli imballaggi per l’e-commerce, e Fedrigoni punta a espandere questo business fino a raggiungere i 25 milioni di giro d’affari nei prossimi 2-3 anni.

L’accordo con Tecnoform è un nuovo traguardo nel percorso di innovazione per offrire al mercato soluzioni di carta sostitutive alla plastica sempre più performanti. Questo è uno dei filoni portanti della nostra politica di sostenibilità per cui abbiamo fissato obiettivi sfidanti entro il 2030 – commenta Marco Nespolo, amministratore delegato del Gruppo Fedrigoni -. Il settore del luxury packaging è molto rilevante per noi e crediamo di poter fare la differenza nel traghettarlo, a livello globale, verso soluzioni rispettose dell’ambiente, grazie al know-how acquisito finora, alle sinergie con le altre attività del nostro ecosistema e alla possibilità di globalizzare il business, espandendolo dall’Europa all’America e all’Asia”. Soddisfazione viene espressa anche da Alessandro Groppi, amministratore delegato di Tecnoform: “Vediamo grandi complementarietà tra le nostre due aziende – spiega – e la profonda esperienza di Fedrigoni nel settore del packaging di lusso, la conoscenza dei processi e delle lavorazioni, oltre alla dimensione globale, saranno determinanti per aiutarci a sviluppare soluzioni inedite e ad alto contenuto d’innovazione”. Per Fedrigoni questa è la sesta acquisizione in meno di tre anni, dopo le quattro in appena 18 mesi che hanno riguardato in particolare il settore Self-Adhesives, dove il Gruppo ha rafforzato la propria posizione di terzo player al mondo. Dall’inizio del 2020 infatti l’azienda ha acquisito l’italiana Ritrama, la messicana IP Venus, la statunitense Acucote e Ri-Mark, uno dei principali distributori in Messico di cui deteneva già il 30%, confermandosi leader globale nei materiali autoadesivi.

EOW carta: dal 24/8 in vigore il nuovo decreto

È entrato definitivamente in vigore il 24 agosto 2021, il decreto 188/2020 che disciplina a livello nazionale i criteri per la cessazione della qualifica di rifiuto per la carta e cartone oggetto di raccolta differenziata, superando, ma nella continuità, la disciplina delle materie prime secondarie del DM 5.2.1998.

Comieco, Consorzio Nazionale recupero e riciclo degli imballaggi a base cellulosica, Unirima, Unione Nazionale Imprese Recupero e Riciclo Maceri, e Assocarta hanno prima collaborato alla stesura e poi, dopo la pubblicazione in febbraio, per mesi affinché tale decreto entrasse in vigore e la filiera si adeguasse a quanto previsto da esso.

A questo fine hanno costituito un Osservatorio permanente per l’attuazione del DM 188/2020, che sebbene non previsto dal regolamento potrà essere uno strumento di supporto alle amministrazioni competenti e al Mite per valutarne gli effetti.

Un lavoro sinergico di filiera che ha dato i suoi frutti: nei 6 mesi di regime transitorio dalla pubblicazione del decreto, 326 impianti, pari al 97% delle imprese monitorate da Comieco perché destinatarie della raccolta in convenzione, si sono adeguati secondo i tempi previsti dal decreto, ossia entro il 23 agosto 2021.

Questo prevede la gestione per lotti dei materiali lavorati secondo una logica di “prodotto” ed estende il regime di autocontrolli degli impianti con l’introduzione di campionamenti ed analisi periodiche sui rifiuti in ingresso e sul materiale recuperato, ottimizzando le procedure sulla tracciabilità. L’obiettivo è garantire che le attività di recupero svolte nell’impianto portino alla produzione di un materiale che rispetti le specifiche tecniche della filiera in linea con la norma Uni di settore per la carta recuperata da destinare all’utilizzo industriale in cartiera.

Un passaggio fondamentale è riservato anche alla certificazione dei processi sulla base delle norme ISO 9001: gli impianti, non ancora certificati infatti, non si sono solo attivati per adeguare i processi, ma anche per ottenere la certificazione dagli Enti accreditati.

“L’End of Waste contribuisce fortemente allo sviluppo del settore del riciclo e della valorizzazione dei rifiuti cellulosici. Sin dal mese di febbraio, Comieco e le Associazioni Unirima e Assocarta hanno messo in campo azioni di promozione, informazione e monitoraggio degli adeguamenti per garantire che la rete impiantistica a valle della raccolta differenziata si allineasse ai contenuti del decreto” commenta Carlo Montalbetti, direttore generale di Comieco. “Abbiamo voluto sostenere e accompagnare gli impianti di recupero in questo percorso, ulteriore dimostrazione dell’efficienza dell’intera filiera cartaria che si conferma un’eccellenza nazionale e internazionale, basti pensare che ha raggiunto e superato con 10 anni di anticipo gli obiettivi di riciclo fissati dall’UE e che, solo nel 2020, ha recuperato e avviato a riciclo quasi 3,5 tonnellate di carta e cartone, che rappresenta solo frazione proveniente dal ciclo urbano”.

“La nuova regolamentazione dell’EoW, superando, ma in continuità con il sistema MPS, è un’occasione irripetibile per migliorare ulteriormente il riciclaggio della carta sotto il profilo qualitativo in quanto più rispondente agli standard merceologici in uso nel settore” – commenta Massimo Medugno, direttore generale Assocarta. “L’obiettivo dell’87% di riciclo negli imballaggi in carta già raggiunto non può non farci riflettere sulla necessità di migliorare ancora le raccolte urbane, i flussi e, infine,  la gestione degli scarti”.

“Il decreto 188/2020 costituisce uno snodo cruciale per un settore trainante dell’economia circolare e per il comparto degli impianti di recupero della carta che rappresentano una risorsa strategica per il Paese”. dichiara Giuliano Tarallo, presidente UNIRIMA. “Unirima ha dato il suo contributo al processo che ha portato all’emanazione del decreto, confermandosi un player fondamentale nella costruzione di un approccio sistemico incentrato sulla condivisione e sulla volontà di assumere scelte comuni”.

Viscom Italia Live+Digital 2021, al via le registrazioni

Dal 24 agosto saranno aperte le registrazioni per partecipare a Viscom Italia 2021 Live + Digital.

Uno sguardo a 360° sul settore della creatività, della sostenibilità e un focus speciale sui trend emergenti: tutto questo è Viscom Italia 2021 Live+Digital. Dal 30 settembre al 2 ottobre i padiglioni 8/12 si animeranno con anteprime di prodotti presentati dai maggiori player  del settore e fino al 5 ottobre in formato digitale. Seminari e testimonial di successo, eventi live, mostre e concorsi internazionalidedicati al mondo della pubblicità, del design, del retail, del fashion, del packaging e dell’industria di marca.

Un evento, fisico e digitale, per esplorare tecnologie e applicazioni, stimolare idee, networking e formazione.

Tutto pronto per Future Factory 2021

Tutto è pronto per l’edizione 2021 di Future Factory, il domani al servizio dell’uomo, che si conferma ricca di interventi e tavole rotonde dall’elevato valore aggiunto.

Il 15 settembre Future Factory 2021 spalanca le porte a una due giorni di confronto sui temi chiave del momento, sostenibilità, digitalizzazione, servitizzazione e centralità umana, con il coinvolgimento di economisti e sociologi internazionali, rappresentanti di tutta l’ampia community del packaging, brand owner e retailer, importanti Istituzioni e Associazioni europee di settore.

Acimga, nel 2020 -15% di fatturato, export -18%

Un 2020 chiusosi nel segno di un forte calo di tutti gli indicatori per l’industria italiana delle macchine grafiche, cartotecniche e di trasformazione. È quanto emerge dal rapporto di settore elaborato da Acimga, l’associazione confindustriale che rappresenta le imprese di questo segmento della meccanica strumentale, in cui l’Italia primeggia come uno dei maggiori produttori a livello globale.

Nel primo anno della pandemia, le imprese del settore hanno registrato un fatturato di 2,4 miliardi di euro, in calo del 15,8% rispetto al 2019, in un contesto tuttavia che ha visto l’industria della meccanica strumentale italiana segnare mediamente -27% secondo Federmacchine. Il consumo nazionale si è contratto del 14,7%, come prevedibile in un’annata segnata dall’emergenza sanitaria e dalle misure di contenimento, attestandosi sul valore di 1,4 miliardi di euro. Allo stesso modo sono calati gli investimenti (-24,1%), mentre il livello occupazionale ha visto una flessione molto più contenuta (-1,2%), in virtù sia del blocco dei licenziamenti, sia della tradizionale attenzione delle imprese del settore a trattenere la manodopera anche nei periodi difficili.

Esportazioni in calo del 18% – Il segno meno si registra anche alla voce esportazioni, che con 1,4 miliardi di euro rappresentano circa il 60% del fatturato totale, a conferma di come per le imprese del settore resti preminente la vocazione verso i mercati internazionali. Nel 2020 il calo è stato del 18% sul 2019, dato che comunque non compromette il posizionamento dell’industria italiana delle macchine grafiche, cartotecniche e di trasformazione quale terzo maggior esportatore al mondo, con una quota del 10% nei mercati internazionali. Tra questi, i più importanti restano i paesi dell’area UE, dove si concentra il 40% delle vendite, seguiti dal Nord America (21%) e dai paesi del continente europeo extra UE (11%). Il calo più importante è stato registrato nell’area UE, dove le esportazioni (555 milioni di euro nel 2020) sono diminuite mediamente del 15% rispetto al 2019, con estremi compresi tra il -9% della Francia e il -43% della Spagna. Negli Stati Uniti, primo paese per destinazione dell’export dell’industria italiana (quota di mercato del 16%), il calo delle vendite è stato del 17% rispetto al 2019, mentre nelle aree continentali più marginali per le vendite delle imprese italiane, Sud America, Africa e Medio Oriente, si sono registrate volumi inferiori rispetto all’anno precedente per una percentuale compresa tra il 20 e il 43%. In generale, tra i primi venti paesi per quota di mercato dell’industria italiana del settore, solo sei nel 2020 hanno visto una crescita delle esportazioni, ovvero Turchia (+12%), Cina (+2,5%), Regno Unito (+31,8%), Canada (+60,9), Egitto (+59,7), Portogallo (+64,7).

Bilancia commerciale: – 200 milioni rispetto al 2019 – Anche le importazioni, 437,4 milioni di euro nel 2020, sono diminuite rispetto all’anno precedente di un valore pari a -19,6%. Il saldo della bilancia commerciale del settore ammonta a +950 milioni di euro, in calo di circa 200 milioni rispetto al 2019. Tale risultato deriva dal trend negativo di quasi tutte le macchine: in particolare, solo gli apparecchi per la preparazione delle forme hanno registrato un minimo miglioramento del dato, mentre il saldo delle macchine da stampa è diminuito di oltre 100 milioni e le macchine cartotecniche hanno registrato addirittura un saldo commerciale negativo (- 4,1 milioni), cosa che non si verificava da molti anni. Per quanto concerne il confronto con i singoli paesi – con riferimento ai primi dieci per valore totale dell’interscambio – l’Italia ha un saldo positivo con la grande maggioranza. Fa eccezione la Germania, primo partner del nostro paese, con cui nel 2020 il passivo si è attestato a 89,3 milioni di euro (14,8% in meno rispetto al 2019). Dietro i tedeschi si piazzano gli Stati Uniti, secondo partner commerciale dell’Italia, con cui il saldo è positivo per 215 milioni di euro (oltre 20 milioni in meno rispetto al 2019). Anche con i paesi che seguono nella classifica dell’interscambio, l’Italia vanta un export maggiore dell’import: Francia +28,8 milioni, Cina +23,3 milioni. Alle loro spalle altri paesi con i quali l’Italia vanta un robusto avanzo: Turchia +66,7 milioni (con una crescita di 10 milioni), Regno Unito +41,6 milioni, Spagna +45,8 milioni. L’unico altro paese, tra i primi dieci partner, con cui l’Italia ha un saldo negativo nel 2020 sono i Paesi Bassi, che esportano 4 milioni in più rispetto a quanto importano.

«Il rapporto di settore restituisce in modo evidente le difficoltà di un’annata eccezionale, segnata dall’emergenza sanitaria – afferma Andrea Briganti, direttore generale di Acimga – Per le esportazioni, che hanno visto un calo in tutti i comparti della produzione, bisogna risalire al 2011 per trovare valori inferiori. Occorre sottolineare, tuttavia, che il surplus ottenuto dall’industria italiana delle macchine per l’industria grafica, cartotecnica, cartaria, di trasformazione e affini ha contribuito a determinare il positivo saldo commerciale (+19,8 miliardi di euro) del più ampio segmento dei beni strumentali, il quale a sua volta costituisce una quota affatto trascurabile sull’economia italiana nel suo insieme, con un fatturato complessivo vicino ai 40 miliardi di euro (2,4% del PIL nazionale) ed esportazioni per 27 miliardi (5,6% di quelle complessive del nostro paese)».

«L’industria italiana del settore resta un’eccellenza e un modello di Made in Italy riconosciuto a livello internazionale – prosegue Briganti – I lockdown non hanno bloccato la produzione delle nostre imprese, grazie all’autorizzazione concessa dal Governo alla categoria, e anche la programmazione a livello associativo non è mai venuta meno, tanto che lo scorso aprile Acimga è stata protagonista del lancio della task force settoriale tra sistemi fieristici sancita dall’accordo tra il ministero degli Esteri italiano e quello dell’Economia tedesco. Una collaborazione che sarà al centro anche dell’evento Future Factory che organizzeremo il prossimo 15-16 settembre a Milano insieme a tutta la filiera della stampa, del converting e del packaging. Il nostro osservatorio export ci prefigura uno scenario di crescita nel triennio 2021-2023, con i maggiori contributi che verranno dai mercati di Stati Uniti, Germania, Turchia, Polonia, Francia e Spagna: saranno tre anni necessari per tornare ai livelli di performance pre-Covid. I dati relativi al primo semestre 2021 confermano già una forte ripartenza per tutta l’industria: nei primi sei mesi dell’anno in corso infatti, la raccolta ordini ha registrato una crescita del 67,1% e il fatturato è cresciuto del 21,4%, per un valore che raggiunge 1,4 miliardi di euro».

Pixartprinting installa la terza Canon ProStream

Continua la collaborazione tra Pixartprinting e Canon, che annunciano il compimento di un innovativo progetto tecnologico nell’ambito della stampa e finitura di prodotti nel settore del commercial printing: è la creazione di una linea che unisce Canon Prostream 1800 con il sistema di finitura Generation 8 di Hunkeler: dalla bobina bianca al prodotto finito, senza interruzioni e in unico passaggio.

Si tratta, dunque, di un processo di integrazione della fase di stampa e quella di taglio – due lavorazioni solitamente separate – che consente di abbattere tempi di attraversamento a favore di una maggiore velocità, efficienza e produttività.

La collaborazione con Canon ha avuto inizio due anni fa con l’introduzione della stampa in bobina per i prodotti di piccolo formato, novità assoluta per Pixartprinting: in pochi mesi sono state completate due installazioni di Prostream 1000, le stampanti inkjet a colori con alimentazione a modulo continuo, con una produzione di 80 metri al minuto, capaci di garantire i colori intensi dell’offset e la versatilità del digitale.

Ma è con Canon Prostream 1800 – che assicura una velocità di stampa di 133 metri al minuto – che Pixartprinting insieme a Canon e Hunkeler ha sviluppato una soluzione innovativa e sperimentale dal punto di vista tecnologico: i reparti R&D delle tre aziende hanno lavorato al progetto di implementazione di due sistemi, rendendo compatibili due processi che hanno tempi e velocità differenti.

“Quella con Canon e Hunkeler – commenta Alessio Piazzetta – chief manufacturing officer di Pixartprinting – è una partnership strategica che sposa a pieno il DNA di Pixartprinting votato all’innovazione tecnologica. C’è stata da parte di tutti e tre i soggetti coinvolti la volontà di sperimentare e di mettersi alla prova per offrire ai clienti prodotti di qualità a prezzi sempre più concorrenziali. Abbiamo dedicato la nuova linea alla produzione di volantini A3, A4 e A5 su 4 grammature differenti e su un’ampia scelta di carte”.

Questa terza installazione Canon, dunque, potenzia ulteriormente la capacità produttiva dei reparti di Pixartprinting che operano nel piccolo formato, affiancandosi ai macchinari da stampa precedentemente implementati: “Questa nuova soluzione ci permette di ottimizzare ulteriormente la produzione – continua Piazzetta – selezionando a seconda dei quantitativi e di altre variabili come supporti, tempi di consegna e formati, i sistemi economicamente più efficienti destinandoli alle lavorazioni più performanti con evidenti vantaggi di costo che riversiamo sui clienti con prezzi ancora più convenienti”.

“Con l’installazione della terza ProStream in Pixartprinting proseguiamo con successo una collaborazione che in questi ultimi due anni ha portato le nostre aziende a migliorare continuamente tecnologie, processi e competenze, il tutto nell’ottica di una più vasta e conveniente offerta al cliente finale.” – commenta Federico Martella, Commercial Printing Director di Canon Italia. – “La comunicazione è sempre più veloce, digitalizzata e multicanale. In questo scenario la stampa, se supportata da tecnologie e processi altamente innovativi, mantiene un ruolo fondamentale”.

Canon è membro dell’Associazione Fabbrica Intelligente Lombardia: l’eccellenza tecnologica per Industria 4.0

Canon annuncia l’ingresso nell’Associazione Fabbrica Intelligente Lombardia (AFIL). Si tratta del Cluster Tecnologico Lombardo per il manifatturiero avanzato, frutto di un processo guidato da Regione Lombardia, volto alla creazione di soggetti che favoriscono l’aggregazione tra i diversi attori regionali attivi nel campo della Ricerca e Innovazione all’interno delle aree prioritarie identificate nella Smart Specialization Strategy (S3) regionale.

AFIL, un sistema moderno e funzionale che favorisce ricerca e innovazione nel settore manifatturiero avanzato, promuove le migliori pratiche e le tecnologie abilitanti, in modo da supportare e sviluppare la leadership e la competitività del sistema produttivo lombardo. In questo contesto, Canon porterà la propria competenza con l’obiettivo di supportare le aziende del manifatturiero nel loro processo di trasformazione digitale delle loro soluzioni industriali e produttive ma anche di tutta la Supply Chain, con l’introduzione di automazione intelligente in produzione e di strumenti di machine vision, aiutandole a definire un percorso di aggiornamento dei processi.

“Per una pronta ripartenza dell’economia del nostro paese, profondamente segnata dagli avvenimenti dell’ultimo anno e mezzo, dobbiamo pensare al digitale come l’elemento abilitante e promuoverne l’adozione presso le imprese manifatturiere italiane, cuore pulsante del nostro Paese”, ha commentato Andrea Romeo, country director Imaging Technologies and Communication Group di Canon Italia. “Far parte di un tavolo di lavoro come quello di AFIL, che collega imprese, Università, Enti di Ricerca ed Associazioni, favorendo la collaborazione e promuovendo l’innovazione, non può che essere per noi uno stimolo ulteriore per supportare la crescita e la competitività del settore”.

“La missione di AFIL – ha commentato Giacomo Copani, cluster manager di AFIL- è quella di favorire la creazione di filiere di innovazione regionali di eccellenza, in cui le imprese, Università, Centri di Ricerca e Associazioni collaborino per affrontare le grandi sfide del momento, tra cui quella della digitalizzazione. Il Cluster è un acceleratore di innovazione che, insieme a Regione Lombardia, inserisce tali filiere nelle catene del valore europee e indirizza le politiche per la realizzazione dei progetti prioritari definiti dai sui Soci.

Il commitment delle grandi imprese è molto importante in quanto esse possono giocare il ruolo di “champion” regionali in grado di aggregare l’ecosistema sulla base di visioni industriali di lungo periodo. Siamo quindi felici di accogliere Canon tra i nostri Soci e siamo certi che potrà fornire un importante contributo per lo sviluppo di tutte le Strategic Communities di AFIL, in particolare quella sull’Intelligenza Artificiale e la Digital Transformation”.

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