Tips&tricks

Questione di pelle

I metodi rapidi per rendere più gradevole l’incarnato dei visi
raga 25 anni dopo 6
L’incarnato di una ragazza di 25 anni prima del fotoritocco (a sinistra), dopo il trattamento realizzato seguendo i punti 1 e 4 (al centro) e dopo quello indicato al punto 6 (a destra).

Non c’è dubbio: le imperfezioni della pelle sono uno dei banchi di prova più importanti per il buon fotoritoccatore. Ecco alcuni dei metodi più veloci seguiti dai professionisti che, oltre a essere molto convenienti, sono soprattutto alla portata di tutti.

Con questo numero inauguriamo una sezione dedicata espressamente ai tips&tricks, ossia quei procedimenti generalmente sintetici che permettono di risolvere problemi con pochi passaggi e in poco tempo (basta mettere in fila quelli giusti).
Non sempre è chiaro il perché di come si arriva a un determinato risultato seguendo questi procedimenti ma spesso i ritmi di produzione non lasciano molto spazio a riflessioni e, in questo modo, possiamo demandare a un momento successivo l’eventuale approfondimento.

Fotoritocco a buon mercato

Una delle domande che più spesso mi vengono rivolte durante i corsi di Photoshop, a prescindere dalla tipologia del corso, è come sistemare la pelle bene, in modo semplice e veloce?.
Le parti finali del quesito a dire il vero (bene, semplice e veloce) sono piuttosto richieste in ogni ambito, ma nel caso del ritocco della pelle è piuttosto difficile conciliarle nello stesso momento.
I migliori fotoritoccatori di ritratto, tipicamente glamour, impiegano diverse ore per correggere al meglio la pelle di una modella (e vengono retribuiti anche oltre i 200 dollari l’ora secondo quanto riferitomi da Katrin Eismann un paio di anni fa) intervenendo spesso poro per poro.
Dal momento che non tutti i mercati richiedono tale livello qualitativo(e soprattutto non tutti sono disposti a pagare tali prestazioni a quelle cifre) vi proponiamo di seguito alcune metodologie di approccio generale per migliorare globalmente la trama della pelle senza perdere troppo tempo. Non vanno considerate come soluzioni definitive, ma spesso consentono una riduzione del problema sufficiente a presentare un lavoro qualitativamente adeguato.
Le due problematiche principali quando si corregge la pelle sono:
•    rimuovere le imperfezioni;
•    ammorbidire la texture.
Spesso basta risolvere la prima per concludere positivamente l’intervento di ritocco ma, qualora ci si trovasse di fronte qualche immagine già problematica, bisogna risolvere anche la seconda con approcci specifici.
Un’altra problematica tutt’altro che secondaria riguarderebbe il bilanciamento dei toni nell’incarnato (da fare prima di qualsiasi altra cosa) ma, trattandosi di un argomento legato alla correzione del colore piuttosto che al fotoritocco nel senso stretto, non lo affronteremo in questa sede.
Di seguito trovate tre soluzioni per la rimozione delle imperfezioni e tre per l’ammorbidimento della pelle: possono essere tra loro combinate e intrecciate per migliorare i risultati globalmente. Come sempre la sperimentazione aiuterà ad aggiustare il tiro secondo le abitudini o le preferenze operative di ciascuno.

Rimuovere le imperfezioni

1 – Create un nuovo livello vuoto sopra all’immagine da correggere.
Selezionate lo strumento «Pennello correttivo» e nella barra delle opzioni in alto, alla voce «campiona», selezionate «tutti».
Fate «alt+clic» per definire la regione sorgente e «dipingete» sulle imperfezioni da rimuovere.
Il livello vuoto vi permetterà di isolare le correzioni dall’immagine originale ed eventualmente di modificare il metodo di fusione di tale livello in «Schiarisci» (spesso migliora l’inserimento delle zone correttive nella foto di partenza).
Infine riducete l’opacità del livello in caso voleste mitigare l’effetto complessivo.
2 – Con lo stesso principio potete usare anche il «Pennello correttivo al volo», una variante del Pennello Correttivo che non richiede un campionamento preventivo ma cerca di scegliere automaticamente le zone di origine.
Assicuratevi che nella barra delle opzioni sia attiva la voce «in base al contenuto» per sfruttare adeguatamente l’algoritmo più recente.
3 – Per grandi aree torna utile la «toppa», dà gli stessi risultati del Pennello correttivo ma lavora sulle selezioni (a tutti gli effetti all’inizio funziona come il «lazo»).
L’unico limite è che non si può lavorare su livelli diversi da quello che contiene l’immagine da trattare.

Ammorbidire la texture

4 – Create un file nuovo di dimensioni ridotte (RGB o Scala di grigio non cambia), per esempio 64×64 pixel (la risoluzione è ininfluente).
Dal menù in alto selezionate «Modifica>Riempi» e dal menu a tendina «grigio 50%».
Applicate il «filtro>artistico>grana pellicola» e inserite 1 in «Granulosità» (gli altri 2 parametri non danno variazioni significative).
Dal menù «Modifica» scegliete «Definisci Pattern» e nominatelo «grana pelle».
Create il consueto livello vuoto sopra al livello del soggetto di cui volete ammorbidire la pelle e lavorate localmente dove necessario con il pennello correttivo così impostato:
Metodo: «Scolora»
Origine: «Pattern» (selezionate il pattern appena creato)
Campiona: «Tutti».
Alla fine potete eventualmente ridurre l’opacità del livello correttivo per mitigare l’effetto.
5 – Duplicate il livello da correggere e applicate il filtro «sfocatura superficie». Non ci sono valori assoluti da impostare perché dipende molto dalla dimensione dell’immagine e dalle caratteristiche della pelle.
Indicativamente con «Raggio 10» e «Soglia 10» dovreste avere un buon punto di partenza, dopodiché modificate a piacere.
L’errore in cui si può incorrere con questo filtro è quello di esagerare perdendo la tridimensionalità dei volti. Anche per questo motivo una maschera di livello diventa la scelta più adatta.
Con questo livello attivo andate nel menu «Livello>Maschera di livello>Nascondi tutto» e con un pennello tondo con durezza intorno all’80% andate a colorare di bianco quelle porzioni della maschera che corrispondono alle aree della pelle filtrata che volete rendere visibili.
Evitate le parti più importanti semanticamente: occhi, labbra, sopracciglia, narici ecc.
Anche qui, all’occorrenza, una riduzione dell’opacità del livello può essere utile.
6 – Duplicate il livello da correggere, invertitelo («Ctrl+I» o «Cmd+I», oppure menu «Immagine>Regolazioni>Inverti») e applicate il «Filtro>Altro>Accentua passaggio».
Il valore di questo filtro dipende ancora una volta dalle caratteristiche della pelle da trattare e dalle dimensioni dell’immagine. A ogni modo i buoni valori per cominciare sono sempre quelli bassi e intorno ai 4/8 pixel .
Impostate il metodo di fusione del livello in «Luce vivida» e non preoccupatevi troppo degli strani artefatti che molto probabilmente vedete in corrispondenza dei dettagli della foto.
Applicate il «Filtro>Sfocatura>Controllo sfocatura» cambiando il valore del raggio finché non otterrete in anteprima l’ammorbidimento desiderato.
Quando siete soddisfatti confermate e procedete con eventuali mascherature di livello o riduzioni di opacità come suggerito nel punto 2.

raga 25 anni - primaraga 25 anni dopo 1 e 4

raga 25 anni dopo 6
L’incarnato di una ragazza di 25 anni prima del fotoritocco (prima in alto), dopo il trattamento realizzato seguendo i punti 1 e 4 (al centro) e dopo quello indicato al punto 6 (ultima).

uomo 64 anni - prima

uomo 64 anni - dopo 1-2-4-6
La pelle di un uomo di 64 anni prima del trattamento (a sinistra) e dopo l’intervento secondo i punti 1, 2, 4 e 6 (a destra).

Le immagini trattate

I campioni che potete vedere qui mostrano due casi diametralmente opposti: la pelle di una ragazza giovane e quella di un uomo anziano (ringraziamo Marco Diodato per le fotografie).
In entrambi i casi sono stati applicati alcuni dei passaggi qui riportati con tempi di elaborazione di un paio di minuti e, nel caso della ragazza, già la rimozione delle poche imperfezioni portava a un risultato più che accettabile.
In ultima battuta vi consigliamo di applicare un livello sopra a tutti gli altri con le seguenti caratteristiche:
•    «modifica>riempi>grigio 50%»;
•    «filtro>disturbo>aggiungi disturbo» (quantità intorno a 6, distribuzione uniforme, monocromatico);
•    metodo di fusione «Sovrapponi».
Quest’ultimo accorgimento consente di dare una patina di uniformità (grana) all’intera immagine e aiuta a mascherare eventuali minime differenze di texture in corrispondenza dei contorni delle aree di intervento.

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