Fefco (European Federation of Corrugated Board Manufacturers) ha pubblicato, nell’ultima edizione del suo «European Database for Corrugated Board Life Cycle Studies» (che è possibile scaricare, i nuovi dati risultanti dal calcolo dell’impatto ambientale degli imballaggi in cartone ondulato.
Dallo studio emerge che nel corso degli ultimi tre anni (dal 2009 al 2011) c’è stato un ulteriore calo – del 4,8% – della carbon footprint (in italiano impronta di carbonio, in pratica emissioni di CO2), che si aggiunge al decremento dell’11,7 per cento verificatosi nel biennio 2006-2008: in pratica la carbon footprint del cartone ondulato si è ridotta mediamente da 784 a 746 chilogrammi per tonnellata. La ragione principale è un notevole calo nell’uso di energia elettrica, che è stata acquistata in quantità minori dai produttori di kraftliner (copertine in kraft), che negli ultimi quattro-cinque anni hanno investito molto sul versante del risparmio energetico nei loro processi.
L’industria del cartone ondulato ha aumentato l’uso di fibre riciclate nella produzione dei relativi imballaggi: l’introduzione di carta riciclata è infatti passata dall’82% del 2009 all’85 per cento del 2012. Si tratta quindi di un materiale sostenibile – può essere riciclato al 100% – elemento altamente apprezzato dalla filiera e dai consumatori – è economico e protegge perfettamente i prodotti nel loro intero percorso. Non a caso recenti studi dimostrano che i consumatori preferiscono gli imballaggi cartacei rispetto a quelli realizzati con altri materiali.