Si è chiusa drupa 2024, un’edizione con tante attese che solo in parte sono state soddisfatte. Più che la tecnologia hanno tenuto banco gli annunci degli accordi di sviluppo e commerciali.
drupa fotografa chiaramente la situazione del mercato che vede lo spostamento sempre più marcato verso il settore del packaging, etichette, imballaggio flessibile e corrugato.
La stampa commerciale è stata quasi tutta appannaggio della stampa digitale dominata dalla tecnologia inkjet declinata nei formati B2 e B3 di cui si voleva valutare la raggiunta maturità.
È stata un’edizione con molta robotica e automazione nella gestione delle macchine e nelle linee produttive sia in stampa sia in post stampa. La progressiva carenza di personale qualificato ha portato molti imprenditori in visita a guardare come la tecnologia possa sopperire a tale mancanza e dare maggiori benefici in termine di mantenimento degli standard qualitativi. A fronte di un calo di circa il 40% ha fatto riscontro la maggiore qualità dei visitatori che erano per lo più seriamente interessati a comprendere come ottimizzare i propri processi e come costruire nuove linee di produzione più efficienti.
È stata una edizione difficile perché molto relazionale, basata sul dialogo e il tempo speso per comprendere. I temi dominanti sono stati toccati ma non sentiti, mancava quell’anello forte di congiunzione che permetteva a un visitatore di sviluppare un suo percorso di ricerca.
Ci aspettavamo più presenza di AI, mentre sembra che sia ancora al primo passo l’utilizzo di questa tecnologia nel nostro ambito produttivo. Ci aspettavamo molta presenza di aziende cinesi e questo è stato ampiamente confermato. Moltissime le macchine da stampa presenti, linee di finitura, formatura, di stampa digitale etichette e commerciale a bobina. Una presenza che si farà sentire sempre di più e che ci porrà di fronte a nuove scelte. Ci aspettavamo proposte applicative e anche quelle sono state molto sottotono, con gli spunti dei soliti grandi gruppi che questa volta sono apparsi ancora più lontani per il mercato italiano e che sembrano in taluni casi più un esercizio di stile che una vera costruzione di business.
Ci vedremo sicuramente drupa 2028 ma ci saranno grandi cambiamenti per quella edizione. Intanto le aziende iniziano a raccogliere i frutti e questo sarà la vera cartina tornasole.