Scenario

Stampa offset, analisi dei dati di mercato

Grazie agli incentivi 4.0 e alle funzionalità di interconnessione in grado di ottimizzare come non mai la produzione, le macchine da stampa offset stanno conoscendo un vero e proprio boom di vendite, secondo gli ultimi dati dell’Osservatorio Argi.

Il mercato della stampa offset arriva da un quadriennio complessivamente molto positivo. Il settore peraltro ha dimostrato di sapere fronteggiare la crisi del Covid-19 del 2020, recuperando rapidamente nel 2021 i suoi abituali standard di crescita, anzi riuscendo persino a migliorarli. Merito degli incentivi 4.0 messi a disposizione dal legislatore, così come delle funzionalità all’avanguardia presenti nelle nuove generazioni di macchine offset. È questa l’analisi di Massimiliano Veronesi, vice presidente di Argi, l’associazione che racchiude chi in Italia commercializza macchinari offset, multinazionali sia con filiali dirette sia non dirette, condotta sui dati dell’Osservatorio Argi.

«Se analizziamo il quadriennio 2018-2021», commenta Veronesi, «ci accorgiamo che nel 2021 si è verificato un boom di vendite importante. Questo sicuramente è dovuto, prima di tutto, anche a una comparazione nei confronti di un anno che era stato particolarmente penalizzato dall’aspetto pandemico come il 2020, un periodo di sofferenza che aveva evidenziato dei trend in calo rispetto al 2018 e al 2019».

Le ragioni dei grandi risultati raggiunti nel 2021 sono fondamentalmente riconducibili innanzitutto dall’ottimo riscontro delle politiche governative per diffondere il quarto paradigma industriale nel sistema produttivo nazionale. «Nel 2021 in generale l’economia era cominciata positivamente, brillando particolarmente verso la metà dell’anno, tra aprile e maggio, registrando infine un Prodotto interno lordo in crescita per tutti i dodici mesi», osserva Veronesi. «Come si è spiegato più volte in modo approfondito, il credito di imposta 4.0 ha dato nei confronti degli investimenti un grandissimo aiuto ai clienti e, di conseguenza, anche ai fornitori. Perciò, grazie agli aiuti fiscali, sia al credito di imposta 4.0 ma anche alla Sabatini 4.0, si sono registrate delle vendite importanti per tutti gli attori economici».

I risultati di vendita ottenuti nel corso del 2021, assolutamente brillanti, molto probabilmente saranno confermati nel corso del 2022. «Quanto raccontato per il 2021, forse, varrà ancora di più per il 2022. Peraltro l’impatto positivo non mancherà neppure nel 2023, dove il 40 percento del credito di imposta e il 10 percento della Sabatini 4.0 non termineranno più con le macchine consegnate entro giugno 2023 ma, grazie alla proroga, durerà fino al 31 dicembre 2023. Quindi riteniamo che vi saranno risultati assolutamente positivi anche per l’anno in corso».

Naturalmente, per avere migliore contezza della crescita registrata nel settore, è meglio fare il punto con numeri e percentuali. «Rispetto al 2020 le crescite sono state indubbiamente importanti, segnando circa il +50 percento», prosegue Veronesi. «Per il 2021 parliamo in totale di 392 unità vendute tra gruppi stampa e verniciatori, contro i 198 del 2020. Siamo perciò davanti ad una crescita di assoluto rilievo. Nelle 392 unità troviamo ogni tipologia di formulazione, come per esempio la soluzione 5 colori + verniciatore, così come qualsiasi formato, cresciuti tutti indistintamente, ma con il 70×100 che la fa da padrone».

Convenzionale e UV – UV Led a confronto

Le unità vendute vedono primeggiare in modo particolare le macchine convenzionali, protagoniste di un vero e proprio boom, anche se le stesse macchine UV – UV Led hanno raccolto il grande favore del mercato. «Se vogliamo fare una considerazione sul discorso delle macchine convenzionali e le macchine UV – UV Led, allora la crescita di quest’ultime c’è stata ed è stata del +25 percento nel 2021 rispetto al 2020. Naturalmente dobbiamo essere consapevoli che queste macchine, rispetto alle convenzionali, sono indirizzate ad applicazioni più particolari. Ciononostante, nel 2018 le macchine UV – UV Led avevano persino superato le macchine convenzionali in termini di unità vendute, perciò su di esse sarebbe il caso di fare una valutazione più approfondita».

In effetti, sull’andamento di mercato delle macchine convenzionali e UV – UV Led entrano in gioco diversi fattori, come tante sfumature diverse che conducono le aziende di stampa a procedere ognuna con una sua scelta strategica, che non può che essere personale. «Solitamente nei grandi formati le tecnologie UV – UV Led sono meno presenti – o presenti in quantità minore -, pertanto l’apporto delle macchine convenzionali in questo tipo di categoria è più importante. Per esperienza quotidiana, sul mercato registro a mia volta la maggiore preponderanza delle macchine convenzionali, anche perché richieste da tutti coloro che sono attivi nel settore del packaging, della stampa commerciale e del web-to-print, che siano aziende di piccole o grandi dimensioni. Poi ci sono una serie di clienti – che siano cartotecniche, configurazioni con verniciature particolari o anche prodotti puramente commerciali – che si rivolgono con interesse ad una tecnologia di essicazione speciale come UV, UV Led o H-UV Led e così via. Queste opportunità continuano a registrare grande attenzione, anche se vi sono realtà che decidono di non percorrere ancora questa strada per ragioni di complessità delle configurazioni. Sicuramente su questo versante l’analisi andrebbe svolta sullo spettro più ampio di cinque/sei anni, considerando il fatto che, nei confronti di queste unicità e opportunità molto specifiche, il mercato prima o poi andrà a saturare la domanda».

Cosa chiede oggi l’industria grafica

Se il bilancio relativo al quadriennio 2018-2021 può ritenersi positivo, anche le prospettive per il futuro sono indubbiamente lusinghiere, anche se non proprio brillanti, dal momento che dovranno misurarsi con sfide quanto mai complesse, dal caro energia agli scenari di guerra. «Per il 2022 avremo modo nei prossimi mesi di avere i dati ufficiali, tuttavia già oggi possiamo pensare che sicuramente si presenterà come un ulteriore anno positivo», prosegue Veronesi. «Allo stesso modo, ci auguriamo tutti che anche il 2023 possa essere un anno altrettanto soddisfacente, anche se in realtà gli indici economici generali sono meno positivi. Si tenga inoltre conto delle ricadute negative di influenze esterne come costi energetici, scarsità della materia prima, aumento dei costi delle materie e la situazione bellica. Del resto le previsioni di crescita del Prodotto interno lordo sono ora sicuramente molto più basse rispetto al 2021 e al 2022. Purtroppo il contesto economico è assolutamente diverso. Perciò ci aspettiamo, innanzitutto, che il mercato inevitabilmente si avvicinerà a una saturazione per quanto concerne i macchinari nuovi: la maggior parte dei clienti, infatti, ha già sfruttato il volano di una situazione economica positiva, così come un aiuto governativo in fatto di incentivi davvero notevole; pertanto chi doveva affrontare un investimento ha già provveduto. Inoltre, nell’ambito delle enormi potenzialità a disposizione, in molti hanno sostituito addirittura due impianti più datati con un impianto di nuova generazione».

Certamente il mercato continuerà a muoversi, seppure in modo probabilmente diverso, puntualmente guidato dalle richieste provenienti dalle aziende grafiche, costantemente alla ricerca di opportunità per migliorare la produttività e l’efficienza. «Oggi le esigenze degli stampatori offset sono in costante evoluzione. Più che di macchine, è corretto parlare di impianti produttivi che, in un ambiente come quello dell’industria grafica, devono garantire la massima produttività e cercare di aumentare al massimo la redditività. Pertanto in ambito produttivo, l’aspetto fondamentale sono gli avviamenti rapidi, per cui gli investimenti in automazioni e automatismi, così come la riduzione al minimo degli scarti e il massimo supporto agli operatori, con l’introduzione di dispositivi e aspetti di digitalizzazione che permettano di integrare il più possibile l’ambiente sala stampa all’interno della linea produttiva. Tutto ciò – velocità e ottimizzazione di produzione – deve dare risultati di ritorno sull’investimento assolutamente positivi. Di fatto sono queste le linee guida provenienti dai clienti del nostro settore».

Cosa aspettarsi dal 2023

Nonostante le difficoltà dello scenario economico generale di oggi, secondo Argi non bisogna perdere l’ottimismo guardando al domani, proprio perché la tecnologia continuerà ad evolvere per garantire la competitività futura dell’industria grafica. «Se nel 2020 la produzione di fatto si è bloccata per sei mesi, il 2021, il 2022 e la coda del 2023 daranno sicuramente dei risultati assolutamente positivi», osserva Veronesi. «Bisognerà poi verificare cosa accadrà da ora in avanti, posto che inevitabilmente ci sarà un momento in cui gli aspetti positivi generati dagli aiuti finanziari andranno a ridursi e il mercato stesso a un certo punto risulterà saturo di nuovi impianti. Potremo perciò aspettarci una decrescita o almeno una stabilizzazione dei volumi del mercato. Tuttavia, non dimentichiamo che altre novità tecnologiche arriveranno, numerose e all’avanguardia, così come avremo anche appuntamenti fieristici e momenti di incontro di assoluto rilievo nei prossimi anni, come Drupa ma non solo. In ogni occasione tutti i costruttori cercheranno di essere presenti e partecipare in modo considerevole, con un aspetto tecnologico sempre più spinto. Per esempio, le richieste di Industria 4.0 hanno consentito al nostro settore di effettuare un passo in avanti molto importante sotto il profilo della digitalizzazione, dove le varie integrazioni – per esempio con i sistemi gestionali aziendali, così come l’interconnessione con tutti i macchinari produttivi – permettono agli operatori di stampa e a chi sta intorno di lavorare con una maggiore facilitazione e un immediato feedback su produttività e scarti della macchina, allo scopo di ottimizzare sempre di più l’attività produttiva».

Grazie alla sua capacità di rinnovare i macchinari rendendoli all’avanguardia, l’interconnessione 4.0 rappresenta per la stampa offset una vera e propria porta aperta sulla modernità più spinta, tanto da consentirle fondamentalmente di tenere il passo con la stampa digitale. «In Argi fanno parte player del settore sia digitale sia offset: per tutti l’importante è che l’attività di comunicazione vada sulla carta stampata, secondo una delle sue innumerevoli possibilità, modalità e tecnologie. Il digitale ha sicuramente registrato una crescita importantissima ed è una realtà nel nostro settore, tuttavia riguarda delle applicazioni che si sviluppano e continuano ad esistere parallelamente rispetto al mondo offset. Possiamo dire che esistono proprio delle quote di mercato differenti dedicate ad entrambi i settori, dove la parte riferibile al digitale è più rivolta alla stampa on demand e quella riconducibile all’offset ai grandi volumi. Vi sono poi casi come gli stampatori web-to-print dove entrambe le tecnologie coesistono, utilizzate di volta in volta in base all’applicazione dove possono rispondere al meglio secondo le rispettive possibilità e capacità, a dimostrazione che sul mercato c’è spazio per entrambe», conclude Veronesi.

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