Marketing&Social

Tre risorse per il tuo sito e per i tuoi social, che ti semplificheranno il lavoro

Migliorare la qualità delle immagini sui siti per evitare di perdere possibilità di conversione. Le Push Notification, per dire al nostro utente interessato che abbiamo inserito un nuovo prodotto o servizio. E l’importanza del calendario editoriale per una gestione ottimale dei contenuti.

Mentre parlavo di Social Media Marketing a un convegno, una persona mi ha rivolto una domanda a bruciapelo. La domanda era semplice, secca e diretta: «Lei è un consulente social? Allora mi dia tre risorse per semplificarmi il lavoro di tutti i giorni».

Ed ecco quindi la risposta, ecco i tre segreti per assicurarsi maggiori margini di visibilità, viralità e conversioni.

Come ottimizzare l’efficacia della comunicazione visiva sui social ed evitare immagini di bassa qualità

Quante volte si vedono su Facebook immagini di prodotti o servizi e che si presentano con parti nascoste, oppure tagliate male o con «effetti francobollo»? Dobbiamo essere consapevoli che ogni volta che tutto questo accade, stiamo limitando le nostre capacità di influenzare un processo decisionale nel cliente e stiamo perdendo in appeal e più in generale stiamo perdendo possibilità di conversione. Robert Cialdini, docente di Marketing presso l’Arizona State University, psicologo statunitense specializzato nelle dinamiche di persuasione (e autore del best seller Le armi della Persuasione, 2013, Giunti editore) sostiene che i processi decisionali non vengono presi dal lato razionale del cervello (denotazione) ma dal lato più emotivo (connotazione).

In questo senso un’immagine di un prodotto o servizio non bene visualizzata sui social network determina minori probabilità di R.O.I. e un offuscamento degli effetti di branding della nostra impresa.

Il motivo per cui le immagini non vengono bene rappresentate su Facebook e più in generale sui social network è da attribuire al fatto che non viene usato il formato e le dimensioni canoniche previste da ogni social network.

Per ovviare a tutto questo basta rispettare gli standard di ogni social network, ma questa opzione è purtroppo molto time consuming soprattutto se non abbiamo figure professionali preposte a questo.

Una WebApp fatta apposta per gestire le immagini sui social può essere d’aiuto, si chiama Canva.com: è freemium (una parte gratuita e una parte a pagamento) e aiuta a creare in modo rapido ma soprattutto efficace ogni tipo di immagine e/o grafica sui social network ottimizzandone tutti i processi.

Canva.com è pensata per quelle persone che gestiscono la comunicazione sui canali social e non hanno competenze grafiche: questa app mette infatti a disposizione una piattaforma che consente di creare agevolmente immagini grafiche per Facebook, Twitter, Google+, Instagram, Pinterest, Tumblr.

Figura 1: Canva.com.
Figura 1: Canva.com.

Il funzionamento è semplice quanto potente: consente di creare un’immagine partendo da un qualsiasi formato grafico – per esempio un post di Facebook come si vede nella figura 1 – e di arricchirla di elementi testuali e grafici partendo da dei modelli predefiniti per poi salvarlo per il social scelto con le dimensioni giuste, evitando in questo modo fastidiose distorsioni e altri effetti antiestetici, figura 2.

Figura 2: Canva.com.
Figura 2: Canva.com.

Canva.com – oltre a permettere di generare una grafica per uno specifico social network – consente di creare delle versioni ottimizzate per altri canali social. Tramite la funzione Magic Resize è possibile, partendo da un dato formato come per esempio un post di FB, declinare la nostra produzione grafica in altri formati come Twitter Post, Instagram Post, Pinterest Pin e Google+ Post.

Il risultato ottenuto è veramente sorprendente: è possibile articolare le produzioni grafiche in modo cross mediale su diversi social network e tutto questo in pochi minuti con un intervento di correzione minimo.

Oltre a generare immagini per i Post, Canva.com è in grado di creare anche le immagini di copertina per Facebook, Twitter (header image), Google+, YouTube, il nostro sito Web e/o blog.

Facilitare il processo di fidelizzazione dei clienti: aumentare le visite di ritorno tramite le Push Notification

Uno dei problemi più pressanti nella comunicazione sul sito Web è quello di generare effetti di ritorno dei visitatori. Come sappiamo il processo decisionale e di conversione su un sito Web raramente si verifica alla prima visita: di solito per ottenere una conversione (un acquisto, l’iscrizione a un servizio, un lead ecc.) sono necessarie più visite per ogni singolo utente. Per questo motivo è fondamentale che le persone ritornino sul nostro sito Web una volta che essi l’hanno visitato la prima volta. Ciò vale soprattutto quando le persone stanno confrontando più prodotti/servizi poiché nelle fasi di confronto spesso si ricorda il prodotto ma non il sito Web dove lo si è visto.

Per generare «visite di ritorno» ci sono vari strumenti come le newsletter, le campagne pubblicitarie di remarketing o behavioural targeting, per citarne alcuni.

Da poco tempo vi sono le Push Notification che informano quando un sito Web inserisce un nuovo contenuto, come per esempio un nuovo prodotto, un nuovo articolo e più in generale una qualsiasi notizia. Il meccanismo di funzionamento è molto semplice: la prima volta in cui un utente visita un sito Web, gli viene visualizzata una finestra che gli chiede se vuole ricevere futuri aggiornamenti dal sito. Se l’utente accetta, il sistema lo aggiornerà attraverso una specifica notifica che compare sul proprio dispositivo (di solito una finestra) ogni volta in cui sarà disponibile un nuovo contenuto del sito. Le push notification funzionano in modo molto semplice, rapido e poco invasivo. Sono state da poco adottate da browser come Google Chrome, Safari e Mozilla Firefox (ancora in beta test).

Il dato interessante è che funzionano sia sui siti per PC, sia sui Tablet, sia sugli smartphone; vengono infatti visualizzate in modo armonizzato nei sistemi operativi consentendo in questo senso un aggiornamento discreto, dando più page view e aumentando in questo modo le possibilità di conversione.

Attivare le push notification su un sito Web non è una operazione complessa e non richiede interventi massivi sul sito: esiste infatti una risorsa freemium chiamata GoRoost.com (figura 3) che consente di attivarle su qualsiasi sito, semplicemente inserendo un codice in tutte le pagine del sito Web oppure se il sito è realizzato con la piattaforma di WordPress, attraverso un semplice componente (plugin).

Figura 3: goRoost.com.
Figura 3: goRoost.com.

Tramite GoRoost abbiamo la possibilità di attivare le push notification e avere servizi aggiuntivi. Possiamo infatti decidere di creare dei messaggi speciali riservati a una determinata audience indipendentemente dal fatto che sono stati o meno aggiunto nuovi contenuti: è possibile per esempio creare una PN su un prodotto che sta vendendo molto bene e tramite GoRoost indirizzare la notifica a tutta la community che ci interessa oppure a parte di essa.

Go Roost si gestisce tramite un semplice pannello di controllo che dà la possibilità di vedere statisticamente quanti utenti sono iscritti a un determinato sito, quanti utenti hanno visto un determinato contenuto e da quale piattaforma l’hanno visto; è la seconda risorsa che consiglio poiché ci permette di fidelizzare in modo discreto ed efficace la community e di allargarla intercettando un segmento di utenti differente da quello delle newsletter: chi sceglie le PN è di solito un segmento di target che raramente sceglie le newsletter poiché predilige la velocità e la sintesi e trova nelle push notification una piattaforma che fa iscrivere in modo immediato tramite un piccolo banner perfettamente integrato nel sistema operativo del dispositivo utilizzato e soprattutto più sintetico e meno time consuming rispetto alle newsletter.

CoSchedule: il calendario editoriale che aiuta a gestire in modo efficace un sito Web

L’ultima risorsa che introduco riguarda una delle più grandi difficoltà nel gestire un sito Web ovvero il creare e gestire una linea editoriale strategica che garantisca continuità dei contenuti nel tempo: ciò vale soprattutto per le PMI e le microimprese poiché non hanno ampi budget e risorse da allocare alla funzione di marketing e comunicazione e ciò va a limitare il sito Web che talvolta diviene uno strumento gestito senza una linea editoriale chiara.

Il sito Web, il catalogo prodotti online non può più limitarsi a un semplice elenco di prodotti. Occorre che nel sito Web vi sia una linea editoriale che sappia valorizzare i prodotti e in questo senso stanno nascendo diverse risorse che aiutano ogni impresa a trasformarsi in media company. Ciò vale tanto per il B2C quanto per il B2B: sappiamo infatti quanto le campagne pubblicitarie con slogan di vendita siano ormai depotenziate nella loro efficacia. Il marketing è ora esperienziale, ovvero basato sull’esperienza d’uso e sulle storie che le persone condividono sui prodotti. Dire «Ava lava più bianco» riprendendo un vecchio slogan pubblicitario del primi anni ‘80 del secolo scorso ha un sapore vintage ma non convince più. Ora l’esperienza di un utente si basa su storie e contenuti che danno valore e condivisione ai prodotti e nel quale le reti di relazione tra le persone costituiscono un fondamentale valore aggiunto.

Purtroppo un assetto organizzativo che dia disciplina e continuità nei contenuti è spesso difficile da creare. E così accade che idee molto efficaci per campagne di comunicazione saltano perché non si riesce a calcolare bene il trinomio tempo-risorse-persone finalizzato alla loro messa in pratica.

Proprio per questo motivo è nato nel 2015 CoSchedule.com – un plugin di WordPress in formato freemium – che crea un potente calendario editoriale in grado di guidare l’utente in modo molto efficace nel processo di pianificazione di date di consegna, coordinamento (anche in team), definizione dei tempi e delle risorse per la creazione di contenuti sul sito Web (figura 4). Tutto questo – mi preme sottolinearlo – integrandosi senza stravolgere la nostra organizzazione aziendale.

Figura 4: coSchedule.com.
Figura 4: coSchedule.com.

CoSchedule si presenta con una vista calendario nel quale inserire i titoli degli articoli da preparare, dei prodotti schede da realizzare e di altre risorse da creare nel sito Web.

La vista calendario e anche gli avvisi e i promemoria consentono di calcolare le risorse che servono per preparare un articolo e – come conseguenza – i tempi per prepararlo. La scheda prodotto creata dà una visione globale di un calendario temporale che ci aiuta a capire se manteniamo una continuità editoriale nel tempo oppure abbiamo dei vuoti da colmare.

CoSchedule ci aiuta sia a rispettare le consegne che a pianificare delle vie di uscita: se vediamo per esempio che un articolo richiede più tempo di preparazione possiamo riprogrammare anticipando altri articoli in sostituzione. In pratica è un sistema di project management editoriale nel quale possiamo concentrare l’attenzione nel momento particolare e contingente senza perdere di vista il quadro generale.

Oltre a creare un articolo tramite CoSchedule, possiamo – per fare un esempio – programmare le uscite su Facebook lo stesso giorno dell’uscita dell’articolo, ripeterle due settimane dopo e un mese dopo e sei mesi dopo. Allo stesso modo si può fare la stessa operazione su Twitter, su LinkedIn e su Google+. Questa caratteristica consente – non solo di lanciare nuovi articoli – ma di dare anche una visibilità sui social network agli articoli più importanti scritti in passato e fare vedere i prodotti più importanti a pubblici differenti su diversi canali social.

Proprio su questa caratteristica di CoSchedule vorrei soffermare la mia attenzione: Guy Kawasaki – il primo Social Media Influencer della storia di Internet – ha sottolineato come alcuni contenuti dei nostri siti Web siano degli evergreen con un chiaro riferimento al «Principio di Pareto (o legge 80/20)» asserendo quanto il 20% dei contenuti di un sito Web possa portare l’80% del traffico o delle conversioni.

Per questo motivo – secondo Guy Kawasaki – è importante riproporre periodicamente questo 20% di contenuti e creare una copertura sui canali social: Kawasaki raccomanda di usare soprattutto Twitter che è il social network in cui si possono tranquillamente riproporre in modo intensivo gli stessi contenuti più volte, mentre occorre prestare maggiore attenzione e moderazione Facebook, LinkedIn e Google+, canali social nei quali non si può avere un’intensità di comunicazione simile a quella di twitter.

Mi sento di consigliare CoSchedule poiché può dare un grande vantaggio pianificando – oltre a un calendario editoriale per il sito – anche un mini calendario editoriale social e fornire in questo senso maggiori margini di visibilità, viralità e conversioni.

CoSchedule consente di calcolare le risorse che servono per preparare un articolo e i tempi per prepararlo, è una sorta di calendario temporale che ci aiuta a capire se manteniamo una continuità editoriale nel tempo oppure abbiamo dei vuoti da colmare.

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