Strategie aziendali

Xerox si divide in due

Ursula Burns, capo esecutivo di Xerox.
Ursula Burns, capo esecutivo di Xerox.

Dopo le prime indiscrezioni, ecco arrivare la conferma: Xerox si appresta a dividersi in due società distinte, una dedicata all’hardware e una ai servizi. È questo il piano appena annunciato da Ursula Burns, capo esecutivo del colosso americano dal giro d’affari di 19,5 miliardi di dollari. «Oggi Xerox» ha dichiarato Burns «si sta separando in due forti, indipendenti, società quotate in borsa. Il tutto è funzionale per drenare il maggior valore possibile ai suoi azionisti». Le due imprese saranno Technology Documenti (compresa la stampa di produzione) con un fatturato di circa 11 miliardi di dollari, e Business Process Outsourcing con un fatturato di circa 7 miliardi di dollari. «Le due entità» continua Burns «saranno in grado di competere efficacemente nei rispettivi mercati in rapida evoluzione con l’opportunità di espandere i propri margini e aumentare la propria quota di mercato. Confido che l’ampia revisione strutturale che abbiamo condotto nel corso degli ultimi mesi ci abbia instradati nella giusta direzione. Ora non ci rimane che eseguire il nostro piano per separare le due aziende nel più breve tempo possibile, pur continuando a concentrarci nel raggiungimento dei nostri obiettivi per il 2016». Contestualmente all’annuncio della scissione, Xerox ha anche dichiarato l’apertura di un triennale programma di trasformazione strategica in grado di produrre un risparmio di 2,4 miliardi di dollari.

Dettagli sulle nuove aziende

Nei piani di Xerox la società definita ancora provvisoriamente “Document Technology company” sarà un operatore globale nella gestione documentale e nelle soluzioni di produzione con un giro d’affari iniziale di circa 11 miliardi di dollari. La società “Business Process Outsourcing” (BPO) opererà invece nel settore che aiuta i clienti a migliorare il flusso di lavoro facendo leva sulla sua esperienza nella gestione di processi di elevato numero di transazioni e l’applicazione di innovazioni per automatizzare e semplificare i processi di business. Con circa 7 miliardi di dollari nel 2015, l’azienda è focalizzata sui mercati di crescita interessanti, tra cui i trasporti, la sanità, commerciale e servizi governativi. Come società indipendente, BPO godrà della flessibilità necessaria per continuare ad adattarsi alle mutevoli esigenze dei propri clienti, perfezionando il proprio portafoglio di servizi. Sono ancora da decidere i nomi delle due società e i rispettivi leader esecutivi.

Perché?

Lo scorporo, come abbiamo detto, è il risultato di un processo di revisione del business che l’azienda ha portato avanti dallo scorso ottobre e che dovrebbe, stando alle parole di Burns, incrementare il valore per gli azionisti. Tale mossa infatti, secondo parecchi osservatori, è legata alle richieste del miliardario Carl Icahn, noto finanziarie di Wall Street e uno dei principali azionisti di Xerox. Significativa, del resto, la presa di potere da parte di Icahn che nel novembre scorso ha comunicato di avere ammassato una partecipazione del 7,1% nel capitale di Xerox (quota nel frattempo salita all’8,1%), diventandone il secondo maggiore azionista dietro a Vanguard (una delle più grandi società di investimento statunitensi). Tra le motivazioni che si possono rintracciare in questa importante decisione, esito probabilmente delle forti pressioni di Icahn che non ha mi fatto mistero di voler ridefinire le strategie del colosso americano, c’è che in questa fase del mercato molti azionisti e fondi di investimento preferiscono avere società relativamente più piccole e concentrate su mercati ben precisi. Nel settore basta fare il nome di Hp, un altro big che dopo poarecchi trimestri dalle performance calanti ha avviato la separazione tra prodotti e servizi nel tentativo di rilanciare, soprattutto in borsa, la sua stella. In sostanza, oggi il mercato richiede una maggiore agilità e flessibilità, capacità di innovare e adattare la tecnologia per soddisfare le esigenze in rapida evoluzione dei clienti. Fondamentali inoltre una più precisa focalizzazione strategica e operativa e una semplificazione delle strutture e delle risorse organizzative. Un altro aspetto cruciale è rappresentato dalla possibilità di una netta distinzione dei rispettivi profili finanziari: la separazione infatti consentirà a ogni azienda di sfruttare le specifiche caratteristiche del profilo della crescita e dei flussi di cassa per ottimizzare la propria struttura di capitale offrendo inoltre proposte di investimento distinte e accattivanti.

Tuttavia non tutti gli osservatori sono propriamente favorevoli all’idea della separazione. Certo, le due aziende sarebbero più focalizzate, ma in questo momento nessuna delle due “anime” di Xerox è davvero performante. I risultati finanziari del terzo trimestre 2015, per esempio, indicano che il fatturato della parte servizi è calato del 3% anno su anno e quello della parte Document Technology del 12%. Per il fatturato di tutta Xerox l’andamento del trimestre è stato di un calo del 10% anno su anno. A questa considerazione andrebbero poi aggiunte altre valutazioni sui costi operativi: le due attività unite hanno a fattor comune alcune spese che, nella separazione, diventerebbero nel complesso più rilevanti.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here