Aggiornati i criteri Ecolabel (UE) per carta stampata, carta per cartoleria e sporte di carta

Negli ultimi anni il numero di prodotti e servizi a marchio Ecolabel (UE) è sempre cresciuto e anche il 2020, nonostante la crisi COVID-19, non ha fatto eccezione. Tra i molti gruppi di prodotti certificabili la carta e i prodotti stampati occupano la seconda posizione preceduta solo dai prodotti per il fai-da-te, in termini di numero di registrazioni, mentre tra le nazioni con il maggior numero di registrazioni, l’Italia, si posiziona al secondo posto

di Davide Biancorosso

In questo scenario si colloca la Decisione 2020/1803/UE, pubblicata in Gazzetta Ufficiale Europea lo scorso 1° dicembre 2020, che aggiorna i criteri del Marchio Ecolabel (UE) per la carta stampa, la carta per cartoleria e sporte di carta, abrogando, al contempo, le precedenti 2012/481/UE e 2014/256/UE.

Più prodotti e ora anche linee certificate

La prima novità è proprio l’unione delle due precedenti Decisioni, riguardanti la carta stampata e la carta trasformata, in una sola con la conseguente creazione del nuovo gruppo prodotti di carta stampa, carta per cartoleria e sporte in carta (codice 053). Oltre a rendere più funzionale e organica la classificazione dei prodotti questa fusione ha permesso anche di uniformare i requisiti di qualità ambientale tra i due gruppi.

Il nuovo gruppo comprende ora:

  1. prodotti di carta stampata composti da almeno il 90 % in peso di carta, cartone o substrati a base di carta, tranne nel caso di libri, cataloghi, opuscoli o formulari che devono essere composti da almeno l’80% in peso di carta, cartone o substrati a base di carta …omissis;
  2. buste composte da almeno il 90% in peso di carta, cartone o substrati a base di carta;
  3. sporte di carta, compresa la carta da confezione, che sono costituite per il 100% in peso di carta, cartone o substrati a base di carta;
  4. prodotti di carta per cartoleria, inclusi i classificatori, composti da almeno il 70% in peso di carta, cartone o substrati a base di carta …omissis.

Non rientrano nel nuovo gruppo prodotti come l’imballaggio e le relative etichette, il cartone ondulato, materiali e oggetti destinati a venire a contatto con i prodotti alimentari (oggetto di altra Regolamentazione), tessuto-carta e prodotti in tessuto carta (oggetto, assieme alla carta grafica, della Decisione 2019/70/UE) e prodotti di carta stampata profumati, prodotti di carta per cartoleria profumati, e sporte di carta profumate. [n.d.r.: per l’elenco esaustivo dei prodotti ricompresi o esclusi come le relative precisazioni o eccezioni si rimanda al testo integrale della Decisione 2020/1803/UE: https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX:32020D1803]

Altra grande novità è la possibilità di certificare non più soltanto il singolo prodotto ma anche un’intera linea di prodotti omogenei; si pensi alla possibilità di ripartire i costi della certificazione non più su un solo libro ma su una intera collana di libri o non più solo su uno shopper ma su un modello, indipendentemente delle grafiche o dal cliente finale.

Ecolabel: per essere in prima linea con l’ambiente

Sin dalla sua prima apparizione il marchio Ecolabel UE ha contraddistinto prodotti a basso impatto ambientale. Ed è proprio in relazione alla necessità di raggiungere prestazioni ambientali sempre migliori, oltre che per soddisfare un mercato sempre più esigente e competente, che la revisione pubblicata lo scorso dicembre fissa criteri più stringenti e complessi ma pur sempre chiari e raggiungibili.

I vari criteri, che caratterizzano tutte le Ecolabel più recenti, devono quindi essere intesi come un insieme di strumenti che la Comunità Europea si è data per raggiunge gli obiettivi prefissati nel “Green Deal”. Questo piano d’azione europeo è basato sulla promozione e l’uso efficiente delle risorse tramite, un’economia pulita e circolare, sul ripristino della biodiversità e sulla riduzione l’inquinamento.

Per questo Ecolabel stabilisce criteri fondati su basi scientifiche e sullo studio dell’intero ciclo di vita dei prodotti. In aggiunta oltre alla riduzione degli impatti ambientali i requisiti Ecolabel includono, ove appropriato, aspetti di salute, sicurezza, sociali ed etici. Tutto questo favorisce la ricerca e lo sviluppo di soluzioni più ecologiche e non pericolose, promuove la durata, la riutilizzabilità, la riciclabilità e il contenuto riciclato dei vari prodotti. Non meno importante, i prodotti a marchio Ecolabel, garantiscono il rispetto di tutta la normativa comunitaria vigente.

I criteri per un prodotto con minor impatto ambientale

Per raggiungere questi obiettivi e garantire il messaggio di eccellenza che Ecolabel offre andiamo brevemente a scorre i nuovi requisiti pubblicati lo scorso dicembre.

Il substrato cartaceo, compreso il cartone, deve essere certificato Ecolabel (Decisione 2019/70/UE dell’11 gennaio 2019) e questo significa, oltre a una più attenta selezione dei composti chimici anche, grazie alla revisione del 2019 della Decisione 2019/70/UE per la carta grafica e per il tessuto-carta e per i prodotti in tessuto-carta, l’utilizzo di materie prime provenienti da foreste gestite in maniera sostenibile o da materiale riciclato.

Dalla carta e/o il cartone passiamo agli inchiostri e, più in generale, a tutte le sostanze soggette a restrizione impiegante durante le varie fasi di produzione.

Devono essere naturalmente rispettate le restrizioni relative alle sostanze estremamente preoccupanti (SVHC) del regolamento (CE) n. 1907/2006 (REACH) e quelle relative alle sostanze classificate a norma del regolamento (CE) n. 1272/2008 (CLP). Ma non basta: sono, infatti, previste restrizioni e verifiche per biocidi e principi attivi biocidi; detergenti; alchilfenoletossilati (APEO), solventi alogenati e ftalati e altre ancora per inchiostri da stampa, toner, vernici oltre a limiti specifici all’utilizzo di toluene per la stampa rotocalco.

Rispetto alla precedente Decisione, non solo vanno verificai i prodotti in entrata, ma anche il prodotto finale. Non significa però che lo stampato debba necessariamente essere sottoposto ad analisi di laboratorio, può infatti bastare un buon bilancio di massa (peso/peso) delle sostanze impiegate per dimostrare l’assenza di sostanze classificate o il rispetto dei limiti previsti.

Terminata la produzione il prodotto può essere considerato “idoneo” alla vendita ma resta la questione del suo impatto a lungo termine. Per questa ragione dovrà essere verificato il livello di riciclabilità dello stampato. Tutte le parti non cartacee dovranno essere di facile rimozione e la restante parte cartacea dovrà essere facilmente “spappolabile” in fase di riciclo. Per dimostrare tutto questo in alcuni casi, ben definiti, si dovrà ricorrere a test di laboratorio condotti secondo i metodi PTS-RH 021, l’ATICLECA 501 o equivalenti.

Adesivi, in certe quantità, e inchiostri dovranno essere facili da rimuovere nei processi di riciclo; anche in questo caso possono essere necessari test di laboratorio condotti secondo metodologie INGEDE 12 e INGEDE 11 o altri equivalenti. Per alcuni prodotti sono previsti, quado applicabili, metodi alternativi basati su dichiarazioni di conformità e non su test di laboratorio.

Non solo prodotto, anche criteri per i processi

Passando alle lavorazioni, per certificare Ecolabel uno stampato, si devono valutare anche le prestazioni dei processi produttivi, a partire delle loro emissioni. In particolare, nel settore stampa, ci si concentra su tre famiglie: emissioni in acqua da processi di stampa in rotocalco; emissione da impianti contemplati dalla direttiva 2010/75/UE o impianti equivalenti; emissione di COV da processi di stampa non contemplati dalla direttiva 2010/75/UE. In base alla tipologia applicabile, dovranno essere fornite specifiche evidenze del rispetto dei limiti e compilato un apposito bilancio di massa.

Oltre alle emissioni si devono valutare anche scarti e rifiuti dei processi. Anche in questo caso, come per altri criteri, si va oltre la semplice conformità normativa. È necessario dimostrare di possedere, oltre a una corretta gestione, anche obiettivi di riduzione dei rifiuti generati e di aumento del tasso di riutilizzo e riciclaggio.

Il criterio introduce anche una tabella di limiti sulle carte avviate a riciclo, differenziata in base al processo, espressi come percentuale scartata sulle tonnellate di carta acquistata. Queste soglie non possono essere superate se si vuole ottenere il marchio Ecolabel; ad esempio, per la stampa offset a foglio, la soglia è fissata al 23%.

Anche l’efficienza energetica è un aspetto valutato che prevedrebbe l’adozione di un qualche sistema di gestone che ricopra tutti i dispositivi energivori come: macchinari, compressori, pompe di calore, caldaie, ecc. Anche in questo caso, oltre a un piano di raccolta dati e di monitoraggio, devono essere predisposti strumenti di analisi, misure di efficientamento e obiettivi di miglioramento e riduzione dei consumi.

Criteri per formare, comunicare e sensibilizzare

La consapevolezza è fondamentale per garantire il rispetto dei vari criteri lungo tutta la filiera produttiva. Per questo il requisito sulla formazione prevede, oltre a un piano formativo, anche la raccolta di evidenze attestanti l’esecuzione della formazione e di mettere a disposizione (dell’ente certificatore) il materiale formativo utilizzato.

Ovviamente un prodotto Ecolabel non deve solo “far bene all’ambiente” ma deve anche essere idoneo all’uso atteso; ovvero deve soddisfare le aspettative del cliente anche in termini di qualità, durata e conformità.

Sul prodotto certificato Ecolabel UE devono essere inoltre sempre riportate le diciture “Riutilizzami!” sulle sporte di carte e “Riciclare la carta dopo l’uso” sulla carta stampata.

Infine, se utilizzata l’etichetta facoltativa Ecolabel, questa deve essere corredata da una casella di testo che includa tutte le tre dichiarazioni seguenti: “basse emissioni di processo nell’aria e nell’acqua”; “il prodotto è riciclabile”; “è stata utilizzata carta a basso impatto ambientale”.

Nuovi requisiti e nuovi strumenti

Quanto sintetizzato è solo una panoramica dei dieci criteri e della complessità di alcuni di essi. Proprio per agevolare il richiedente, la Commissione Europea ha rilasciato alcuni strumenti di supporto tra cui: una manuale utente; un allegato al manuale, che contiene i modelli di tutte le dichiarazioni che devono essere fornite; una check-list di controllo per l’applicabilità o meno dei singoli criteri. In aggiunta, nel medesimo pacchetto, sono presenti due file Excel. Il primo serve a raccogliere tutte le informazioni e le evidenze dei singoli criteri mentre il secondo è di supporto per il calcolo del bilancio di massa per quanto riguarda i solventi e il rispetto dei criteri sulle emissioni.

È chiaro che i criteri di questo rivisto Ecolabel per carta stampata, carta per cartolerie e sporte di carta, richiedano la valutazione di aspetti tipici dei sistemi di gestione. Il possedere o meno un sistema di gestione per la qualità, l’ambiente o l’energia può rendere più facile e veloce l’ottenimento del marchio Ecolabel, fermo restando che quest’ultimo resta non obbligatorio o ostativo.

Una decisione con la scadenza

La Decisione 2020/1803/UE consente oggi di riconoscere sul mercato carta stampata, carta per cartolerie e sporte di carta realizzati nel pieno rispetto della sostenibilità ambientale e dei principi dell’economia circolare. La tecnologia e la normativa, evolvono ed è per questo che i criteri fissati nel 2020 (come da sempre previsto nelle Decisioni UE) dovranno essere nuovamente aggiornati, questa volta, entro il 31 dicembre 2028.

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