Assemblea d’autunno Gifasp 2021: rispondere alla crisi

All’interno del settore degli astucci e delle scatole pieghevoli in cartoncino, rappresentato da Gifasp, le migliori performance nel pieno del difficile periodo pandemico sono appannaggio del segmento del general packaging e delle medie imprese, come dimostrano i dati 2020 presentati all’ultima Assemblea d’autunno del gruppo. Nei prossimi mesi si lavorerà al recupero dei volumi di fatturato del comparto cosmetico e al problema del reperimento della materia prima cellulosica.

Intanto prosegue il successo di Gifasp Academy con l’obiettivo di formare i soci e di allargare la base associativa.

La particolarità del periodo che stiamo vivendo impone uno sguardo diverso anche alle dinamiche economiche di settore. Accade quindi che se, in contingenze normali, una notizia sarebbe stata poco confortante, nel pieno degli effetti di una crisi pandemica la stessa diventi positiva. Concludere il 2020 con un -2% rispetto all’anno precedente significa avere ottenuto risultati decisamente migliori rispetto all’industria manifatturiera italiana, che ha chiuso l’anno a quasi -13%.

È quanto accaduto al settore degli astucci e delle scatole pieghevoli in cartoncino, rappresentato in Assografici dal gruppo Gifasp.

Diventare più resilienti

L’Assemblea d’autunno Gifasp 2021, che si è tenuta lo scorso novembre a Bologna, è stata l’occasione per fare il punto sull’andamento del settore. La relazione economico finanziaria, presentata da StudiaBO e basata sull’analisi dei bilanci delle principali aziende associate, ha evidenziato come tutti i cluster merceologici analizzati – ovvero il general packaging, il farmaceutico e il comparto cosmetico – abbiano mostrato performance economiche superiori alla media della manifattura nazionale.

Dunque una buona risposta, nonostante il periodo difficile, ma con differenze a seconda del segmento. In base ai dati dell’analisi, il comparto del general packaging ha saputo preservare i livelli di attività, dimostrandosi in grado di affrontare gli effetti della pandemia e del conseguente lockdown che, al contrario, ha fortemente penalizzato altre realtà. Diverso il caso del segmento cosmetico che è stato maggiormente colpito, subendo una riduzione del giro d’affari a due cifre percentuali.

Si dovrà quindi agire su alcuni comparti più che su altri. «Rispetto a quanto emerso nell’ultima analisi dei bilanci» spiega in merito Fabio Panetta, segretario generale di Gifasp, «occorrerà sicuramente recuperare i volumi di fatturato del comparto cosmetico che sono andati persi per colpa delle perdite sperimentate l’anno scorso durante i diversi lockdown in corrispondenza di un contesto di domanda avverso».

È indubbio che sarà necessario cambiare e adeguarsi a un mercato ormai mutato anche nelle necessità. «Più in generale, il settore dovrà dimostrare di essere resiliente rispetto a probabili future contrazioni dei consumi del commercio al dettaglio e nella grande distribuzione, ovvero quei consumi maggiormente legati e che più risentirebbero di possibili nuovi lockdown dovuti all’epidemia mondiale di coronavirus».

Le sfide

Dalla relazione economico finanziaria di StudiaBO emergono anche altri elementi interessanti. I margini operativi del settore si sono mantenuti su livelli di massimo. Gli analisti non hanno evidenziato differenze significative a livello di specializzazioni merceologiche, mentre, considerando le dimensioni delle aziende, sono state le medie imprese a registrare un migliore andamento rispetto alle piccole. In tutti i casi però le imprese del settore degli astucci e delle scatole pieghevoli in cartoncino hanno avuto nel 2020 livelli di redditività superiori a quelli che mediamente caratterizzano l’industria manifatturiera italiana. La gran parte delle imprese analizzate (88%) ha evidenziato ROI– indici di redditività della gestione caratteristica – positivi.

In definitiva, all’interno del settore, le migliori performanti del 2020 sono state appannaggio del segmento del general packaging – per quanto riguarda il cluster merceologico – e delle medie imprese – per quanto riguarda quello dimensionale.

Chiediamo quindi a Panetta quali siano le sfide che attendono il settore per il 2022. «Dal punto di vista della gestione dei processi produttivi» spiega, «la sfida principale che il settore cartotecnico sta già affrontando da diversi mesi e che sicuramente proseguirà anche all’inizio del 2022 è la difficoltà di reperimento della materia prima cellulosica – senza contare i relativi incrementi dei prezzi – che rende complicata la pianificazione aziendale. Soprattutto in questa fase storica in cui il consumatore finale, e quindi il mercato, richiede imballaggi sempre più sostenibili come quelli in carta e cartone».

Focus formazione

Il congresso bolognese è stato anche l’occasione per presentare il primo documento tecnico nato in seno alla Gifasp Academy. Questa, precisa il segretario generale del gruppo, nasce da un’idea e da un’iniziativa fortemente voluta da Alessandro Tomassini, il presidente di Gifasp. «Il Comitato Tecnico Gifasp, organo incaricato dello sviluppo delle attività tecniche a beneficio delle aziende cartotecniche associate, aveva già iniziato con la presidenza di Emilio Albertini a realizzare proattivamente dei seminari di approfondimento tecnico» prosegue «ed è proprio in tale contesto che nasce la Gifasp Academy: lo strumento con il quale vengono oggi organizzati seminari e webinar intesi a dare formazione alle nuove maestranze in azienda e aggiornamenti agli operatori delle aziende associate su temi legati al processo produttivo degli astucci».

Un progetto che sta dando buoni risultati e che le aziende del gruppo dimostrano di apprezzare. «Il favorire un collegamento tra aziende associate e aziende fornitrici che producono tecnologie, materie prime e offrono consulenze tecniche, sta determinando il successo dell’Academy».

Chiediamo quindi a Panetta di spiegarci cosa le imprese chiedano e cosa gradiscono dell’Academy. «Gli aspetti più apprezzati sono certamente la relazione costruttiva tra le aziende, la possibilità di avere uno spazio formativo di approfondimento, scambio e confronto per le proprie maestranze, l’opportunità di essere proattivamente informati sui temi di maggior interesse del momento». Del resto, aggiunge, «questo è quello che i nostri associati ci chiedono con forza e a cui noi da tempo abbiamo deciso di dedicare tempo e risorse perché crediamo che, assieme ovviamente ad altri servizi, sia la base del valore di un’associazione».

Il primo documento, che è stato presentato al congresso, è destinato alle maestranze delle aziende associate e verte sulle tematiche del rilievo – sia a caldo sia a freddo – e della fustellatura contemporanea con rilievo.

Il temi caldi del 2022

Si attende quindi un 2022 ricco di progetti e di un nuovo ciclo di webinar tecnici. «Proprio in occasione dell’ultimo incontro a Bologna dello scorso novembre» prosegue Panetta «abbiamo relazionato agli associati su quanto realizzato durante il 2021 e chiesto loro quali fossero i bisogni formativi più importanti in questo momento, al fine di realizzare un calendario di seminari per il 2022 sulla base di questi feedback».

Il primo documento tecnico – Vers. 0.1 – che è stato prodotto sulla base di uno degli argomenti approfonditi nel corso del 2021 – ovvero la nobilitazione in cartotecnica – è solo, spiega Panetta, «il primo fascicolo che comporrà la biblioteca formativa che costituiremo in associazione, e sarà nel tempo uno strumento importante per tutti i nostri soci».

Sicuramente tra i temi che il gruppo affronterà nel corso del nuovo anno ci saranno «la fase produttiva della prestampa con approfondimenti sull’evoluzione della sua tecnologia e la gestione dell’immagine. Uno spazio lo dedicheremo alle materie prime per il packaging, con un approfondimento sui prodotti barriera. Parleremo poi di sicurezza informatica e tutela degli artwork».

«Da ultimo, “ma non ultimo”» conclude Panetta «è importante menzionare come, da tutte queste attività rivolte ai soci, nascerà a breve un’ulteriore mission per l’Academy: promuovere questa attività e la nostra associazione in generale presso le aziende che ancora non ci conoscono, ma da cui stiamo già avendo dei ritorni di interesse e desiderio di partecipazione».

I numeri internazionali

Le aziende Gifasp fanno parte del più ampio settore cartotecnico trasformatore nel quale, nel corso degli ultimi anni, l’industria italiana è riuscita a mantenere e confermare la seconda posizione tra i produttori europei, eccellendo anche a livello internazionale nella produzione di cartone ondulato, imballaggi stampati, carte da parati e oggettistica da regalo.

Secondo quanto emerge dal “Report economico statistico 2020-2021” curato dal Centro Studi di Assografici, dopo l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea, a febbraio del 2020, le prime cinque posizioni nel settore, per quota percentuale di fatturato sul totale dell’Ue – dei 27 Paesi –, sono occupate da Germania, Italia, Francia, Spagna e Polonia (figura 1).

In totale l’industria cartotecnica trasformatrice europea fattura circa 104,4 miliardi di euro ed è rappresentata da circa 16.500 imprese, con 464.700 addetti (fonte Eurostat).

Per quanto riguarda i dati di produzione, sempre considerando l’Ue27, nel 2020 si è registrato un calo del 3,9% rispetto al 2019, mentre il fatturato è sceso in maniera più consistente, ovvero del 7,9%. Se la Germania e la Spagna hanno sofferto una diminuzione del giro d’affari più forte, pari per entrambe al 8,2%, la Francia ha segnato un -7,3% e l’Italia si è assestata al -3%, l’unica nazione ad avere segno positivo, tra le maggiori del settore, è stata la Polonia, con un +0,4% (figura 2).

Il Regno Unito, invece, ormai extra Ue, ha registrato una diminuzione del fatturato nel 2020 pari al 6,8%.

 

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