Tecnologie digitali vs tecnologie tradizionali

Garante della sicurezza

L’ink-jet con stampa in colore nero ha permesso l’utilizzo di numerazioni con caratteri particolari, codifiche molto sofisticate con inserimenti di algoritmi specifici, quali barcode, QRcode ecc, aumentando notevolmente le possibilità e velocità del controllo e le difficoltà di falsificazione.

È sotto i nostri occhi, l’evoluzione tecnologica è in crescente e continua evoluzione e anche il settore delle arti grafiche negli ultimi anni ha subito continui e straordinari cambiamenti. Ed è possibile affermare che anche nel settore degli stampati di sicurezza la tecnologia digitale di ultima generazione ha raggiunto livelli qualitativi paragonabili alla stampa tradizionale offset e, considerati i livelli di evoluzione, tra non breve tempo potrà superare le attuali tradizionali tecniche di stampa.

La tecnologia di incisione con raggio laser ha permesso di realizzare stampati molto sofisticati e di straordinario effetto; nel settore della stampa di sicurezza l’ultima circolare dell’Associazione Bancaria Italiana in materia di misure antifrode e di requisiti standard della materialità applicata a tutti gli assegni circolari, bancari e similari prevede che su questi documenti vengano praticati dei piccolissimi fori, in corrispondenza di alcune informazioni rilevanti (numerazione, importo, nome del beneficiario). Tale soluzione consente all’operatore bancario di verificare la coincidenza tra il dato stampato in chiaro o nella codifica CMC7 e quello microforato, nonché di rilevare eventuali alterazioni delle informazioni e tentativi di contraffazione

Ultimamente anche nella stampa a colori sono stati raggiunti risultati di notevole qualità, ne è una prova la stampa del catalogo della mostra sulle cartevalori realizzato a completamento della mostra allestita in questi giorni presso il Museo della Carta e della Filigrana a Fabriano. Il catalogo in oggetto è stato stampato sia con tecnologie tradizionali che con le tecniche digitali di ultima generazione disponibili sul mercato. La copertina è stata stampata tipograficamente, utilizzando antichi caratteri di legno e piombo, con la tecnica di sicurezza di inchiostrazione irizzata, mediante la quale i colori si fondono gradualmente cambiando tonalità. Sono inoltre stati impiegati inchiostri speciali rilevabili con sorgente luminosa carica raggi ultravioletti (luce di wood). I fogli interni sono stati stampati con la stampante digitale Ricoh Pro C7100x, dotata di cinque stazioni di stampa. Utilizza il processo di stampa elettrofotografico con toner a secco, scrittura Vcsel composto da 40 raggi laser, un sistema di trasferimento indiretto che permette di avere un registro colore perfetto e ottimi risultati di copertura anche su carte marcate e goffrate, come la carta interna utilizzata che è una vergata da 120 g/m2. Un’edizione speciale in 50 copie del catalogo includeva all’interno un sofisticato quartino contenente vari elementi di sicurezza e realizzato interamente con questo sistema di stampa.

La numerazione è un elemento fondamentale negli stampati di sicurezza perché, oltre all’univocità del documento, permette di poterne controllare l’autenticità e la sua movimentazione. Per una maggiore sicurezza nel quartino in oggetto è stata applicata una doppia numerazione di cui una rilevabile se esposta alla luce di wood. Per visualizzare al meglio l’effetto dell’inchiostro wood è fondamentale, anche se non indispensabile, l’utilizzo di carta senza sbiancanti ottici.

L’inserimento degli elementi di sicurezza invisibili è stata possibile con l’utilizzo della quinta stazione giallo neon della Ricoh Pro C7100x e con una particolare retinatura adatta al supporto utilizzato. Il colore può risultare invisibile a una luce normale ma apparire di colore giallo se illuminato con fonte luminosa ricca di raggi ultravioletti (luce di Wood).

Inoltre la tecnologia laser montata su queste macchine, che permette una scrittura a 1.200×4.800 dpi, e l’utilizzo dell’HD dinamico del controller EFI hanno consentito di rasterizzare i file rispettando i contenuti di dettaglio fine, riprodurre con precisione linee ultra sottili, testo piccolo e garantire la leggibilità nella microscrittura monocromatica di 1 pt.

Come si fanno i soldi

Ogni giorno usiamo oggetti o strumenti di cui, a volte, non conosciamo la storia, i materiali o il lavoro necessari alla loro realizzazione. Tra questi, le più diffuse, amate e desiderate, sono sicuramente le banconote. A questo proposito a Fabriano presso il Museo della Carta e della Filigrana è stata allestita un’interessante mostra sulle cartevalori.

Dal Vocabolario Treccani: carte-valóri, s.f. pl.: termine generico con cui comunemente si designano sia i biglietti di banca e di stato, titoli del debito pubblico, le marche da bollo, la carta bollata, i fissati bollati, le cambiali, i francobolli, le cartoline postali ecc, sia i titoli azionari e obbligazionari di società o enti, e le marche mediante cui si effettuano i versamenti di quote e contributi assicurativi.

La mostra offre alcuni spunti per conoscere l’origine e la produzione di banconote e di altri documenti cartacei, genericamente chiamati cartevalori – titoli azionari, assegni, francobolli, buoni pasto – che oggi, in alcuni casi, stanno per essere soppiantati da nuovi strumenti e tecnologie.

Un mondo parallelo e non secondario, legato al mondo delle cartevalori, è quello della falsificazione, tema serio e che è stato trattato anche con un po’ di ironia e con aspetti spiritosi.

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