Ormai l’estate è un ricordo, siamo in autunno e la memoria delle vacanze estive va a sbiadirsi di settimana in settimana… prendiamo quindi l’occasione per “rinfrescarci” le idee con alcune funzioni facili, ma dalle molteplici potenzialità.
Le svariate possibilità di alterazione e deformazione offerte da Photoshop sono ormai ben note, da tempo non ci sono novità significative sull’argomento e, personalmente, dubito ce ne saranno data l’ampia proposta attuale.
Andiamo a riepilogarle in ordine temporale di rilascio:
1 – La trasformazione libera, che comprende tutte le voci elencate singolarmente nella voce Trasforma… del menu Modifica (tranne Altera), a patto di combinare opportunamente i tasti modificatori CTRL (Cmd su Mac), ALT e SHIFT.
Con questa modalità possiamo attivare i seguenti comportamenti: Scala, Ruota, Inclina, Distorci e Prospettiva, e volendo possiamo renderne più rapido l’accesso usando lo strumento Sposta e spuntando la casella Mostra contr. trasformaz. nella barra delle opzioni.
2 – Il filtro Fluidifica (introdotto in PS 6, nel 2000), che nel corso degli anni è stato oggetto di varie migliorie, non ultime quelle legate all’accelerazione computazionale sulle GPU.
3 – Altera (introdotto in CS2 nel 2005), accessibile dal menu del punto 1 oppure dall’apposito pulsante nella barra delle opzioni in alto a destra, una volta attivata la modalità di trasformazione libera.
Rispetto alla precedente si deforma l’immagine con una griglia anamorfica morbida, similmente a un fazzoletto, trascinando vertici, maniglie o i singoli quadratini.
Questa modalità è mutualmente esclusiva con quella del punto 1, ma il passaggio da una all’altra è rapido e indolore.
4 – Scala in base al contenuto (introdotto in CS4 nel 2008): un algoritmo di ridimensionamento analizza l’immagine e ne ricalcola l’ingrandimento cercando di proteggere dalle deformazioni i soggetti significativi (al bisogno si può definire forzatamente un canale di protezione).
5 – Alterazione marionetta (introdotta in CS5 nel 2010, ma già presente in After Effects CS3), consente di controllare la deformazione tramite una griglia a mesh (triangoli irregolari) ed appositi perni posizionati dall’utente. Rispetto a Fluidifica è più controllabile e consente dei movimenti analoghi alle catene cinetiche.
6 – Alterazione prospettica (introdotta in CC 2014), ottima per la correzione immagini con linee rette e superfici piatte, piuttosto frequente nelle foto architettoniche. Possiamo considerarla come una funzione semplificata e complementare del filtro Grandangolo Adattato.
Modalità standard o… avanzata?
Tutte le voci elencate, a eccezione di Scala in base al contenuto, possono essere applicate in modalità non distruttiva (leggi: sempre modificabile) su livelli convertiti in Oggetti Avanzati, quindi il mio consiglio è quello di valutare concretamente la preventiva conversione di un livello (o più) in Oggetto avanzato di modo da poter sempre intervenire sui parametri di distorsione, mantenendo al contempo il massimo della qualità iniziale.
Si tratta di una strada che può richiedere anche molte risorse di sistema, ma una volta compreso quali sono i limiti entro cui muoversi i pro sono molti più dei contro, come abbiamo già avuto modo di vedere in uno dei Tip&Tricks passati (maggio 2016).
Un esempio… fresco
In questa foto di acqua da piscina abbiamo un semplice esempio di livello Testo convertito in Oggetto Avanzato, e successivamente deformato con il filtro Fluidifica.
Il livello è stato poi duplicato (va bene uno qualsiasi dei modi conosciuti, basta che non sia “Crea Oggetto Avanzato tramite copia”) e ognuno dei filtri avanzati è stato personalizzato di modo da crearne delle varianti.
Qui ho giocato con opacità e metodi di fusione, ho aggiunto al Fluidifica anche della sfocatura con diverse intensità a seconda dei livelli, e un minimo Filtro Effetto Increspatura sul livello principale.
La parte più interessante del procedimento a mio avviso qui è l’interdipendenza tra gli oggetti avanzati: entrando all’interno di uno qualsiasi di questi possiamo modificare direttamente il livello testo, cambiandone font e contenuto; al bisogno si vanno a correggere le dimensioni del documento in funzione del testo (con Immagine>Rifila o Immagine>Mostra tutto) oppure del testo in funzione del documento (con la Trasformazione libera o con il pannello Carattere).
Infine, si chiude il file del testo salvandolo e le modifiche vengono propagate a tutte le copie create nella prima fase, trovandosi così tutti i filtri riapplicati al testo aggiornato con la possibilità di intervenire nuovamente per raffinare il risultato.