Strategie di business

Heidelberg ha assorbito Macchingraf

Weimer, Harald_Heidelberg - Copia
Harald Weimer, membro del Management Board e responsabile vendite e servizi in Heidelberg.

«Dopo l’approvazione dell’Antitrust, il 13 aprile scorso Heidelberg ha finalizzato l’acquisizione di European Printing Systems Group (Psg), precedente proprietario di Macchingraf, dal fondo CoBe capital. Stiamo incontrando i management dei vari mercati in cui è presente Psg (Italia, Svizzera Spagna, Olanda e Benelux) e stiamo organizzando meeting per informare tutti i dipendenti di questa nuova, importante dimensione. La nostra prima tappa ha luogo proprio in Italia con Macchingraf con cui abbiamo lavorato intensamente per molto tempo e che adesso entra in senso stretto nella nostra famiglia». È con queste parole che Harald Weimer, membro del Management Board e responsabile vendite e servizi in Heidelberg, introduce l’incontro con la stampa specializzata avvenuto presso la sede di Macchingraf all’indomani dell’annuncio ufficiale dell’acquisizione. Insieme al direttore Wolfgang Roth, responsabile dell’integrazione post-marger, ovvero della fusione di Psg in Heidelberg, Weimer ha potuto fornire maggiori dettagli su questa operazione che segna per Heidelberg e Macchingraf l’inizio di un rapporto di parentela ben più stretto dopo una partnership «a distanza» durata ben 51 anni.

«Vogliamo perseguire la crescita sia nei servizi sia nei consumabili, una strada che Macchingraf con la strategia delle 3S, ovvero supplies, spares e service, ha percorso sempre con ottimi risultati» spiega Weimer. «In questo senso l’acquisizione ci è parsa la formula più logica e più sensata. L’organizzazione di Macchingraf conosce il mercato italiano e l’articolazione della sua domanda: insieme riusciremo a soddisfare le esigenze dei clienti avvantaggiandoci di un nuovo network internazionale. E ciò renderà Macchingraf ancora più forte. Sul nome non è previsto per il momento alcun cambiamento, valuteremo il da farsi con i rispettivi management. Dopo i primi dodici mesi, tuttavia, Macchingraf farà il suo ingresso nella Western Europe Region esattamente come accadrà per altri Paesi come Uk, Francia, Germania. Ma di certo, la filosofia di questa acquisizione non prevede stravolgimenti, il nostro obiettivo principale è mantenere (e aumentare) la spinta collaborativa e, come già detto, rafforzare il nostro business cogliendo le migliori opportunità di crescita. Macchingraf continuerà a essere per noi un affidabile partner commerciale e manterrà i suoi contatti abituali. Grazie al supporto con i colleghi del network globale di Heidelberg, l’organizzazione italiana farà tutto il possibile per offrire in logica competitiva attrezzature e servizi di impostazione industriale innovativa. I contratti tra Macchingraf e i clienti italiani resteranno naturalmente in essere in modo che le aziende possano continuare a contare su servizi e supporti ancora più evoluti grazie a questa nuova dimensione del nostro business».

Uniti in un mercato in profonda evoluzione

«Del resto» prosegue Weimer «oggi Macchingraf (dopo aver concluso nel gennaio 2013 un impegnativo processo di riallineamento dimensionale, nda) si presenta in buono stato di forma e questa integrazione permetterà ai clienti italiani del mondo delle graphic art di accedere ancora più agevolmente alle risorse di casa Heidelberg in un momento in cui assistiamo a una grande, e spesso complessa, complementarietà tra la tecnologia digitale e offset. Non dimentichiamoci infatti che noi stiamo presidiando più fronti anche grazie alla partnership di successo con Fujifilm per la stampa a getto di inchiostro per il mercato delle etichette e il commercial packaging. Per esempio, è proprio grazie al produttore nipponico, che siamo riusciti a lanciare lo scorso autunno la stampante digitale per etichette Gallus DCS 340. Sviluppata congiuntamente con l’azienda svizzera Gallus (la cui azioni sono detenute quasi al 100% da Heidelberg, nda) e basata sulla tecnologia inkjet di Fujifilm, la nuova macchina è stata sviluppata in meno di un anno grazie agli sforzi congiunti delle tre società coinvolte. La macchina, la cui produzione è stata avviata all’inizio del 2015, intende soddisfare la crescente domanda di stampa economica per piccole e medie tirature di etichette. E già adesso siamo impegnati in un importante beta test presso un nostro cliente europeo.

Mentre per quanto riguarda Landa, invece, dopo parecchi scambi d’informazioni abbiamo sospeso i rapporti preferendo concentrarci sulla partnership con Fujifilm.

L’acquisizione di Macchingraf inoltre è la riprova della qualità del lavoro svolto fino adesso in Italia e afferma l’impegno di Heidelberg verso questo mercato. Per di più, con un’acquisizione di una simile entità, Macchingraf si conferma unica organizzazione nel mercato italiano che rappresenta Heidelberg e può quindi disporre esclusivamente di tutti i nostri tool e sistemi. Presto, per esempio, sarà introdotto il pacchetto di servizi di consulenza (negli Stati Uniti il lancio è avvenuto più di un anno e mezzo fa ed è stato un successo, nda) che permetterà anche agli stampatori italiani che ne faranno richiesta un maggior monitoraggio sulla redditività, sulla produttività e sulla struttura dei costi interni all’azienda».

Come Amazon

Tornando ai prodotti di consumo, i dirigenti di Heidelberg non nascondono l’ambizione di riuscire a dare vita a una forma di commercializzazione snella ed estremamente pratica. Si tratterebbe in sostanza di una piattaforma di e-commerce, sviluppata sulla falsa riga di quella del pioniere Amazon, che provvederebbe alla vendita di consumabili. Anche in questo caso si rivela particolarmente propizia l’unione con Macchingraf che ha già all’attivo il fortunato Sprint Shop, il primo motore di e-commerce dedicato alla distribuzione dei prodotti di consumo per le Arti Grafiche. Del resto, secondo quanto stimato dalla casa tedesca, proprio i consumabili dovrebbero rappresentare il 50% del totale del giro d’affari dell’azienda nel medio termine. Un risultato cui dovrebbero contribuire anche alcune acquisizioni strategiche di produttori locali.

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