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Heidelberg «Push to Stop»: la stampa mette l’autopilota

La Speedmaster XL 106 in sala demo nello stabilimento produttivo di Wiesloch, in Germania: una sei colori più verniciatore, in configurazione rialzata per eventuale idoneità al contatto alimentare.
La Speedmaster XL 106 in sala demo nello stabilimento produttivo di Wiesloch, in Germania: una sei colori più verniciatore, in configurazione rialzata per eventuale idoneità al contatto alimentare.

L’Industria 4.0 è una trasformazione che, attraverso l’impiego delle più recenti tecnologie e delle nuove interfacce uomo-macchina, punta a ottimizzare l’intera filiera di produzione superando i limiti che hanno sempre guardato all’efficienza di singole parti, spesso però, isolate tra loro. Con lo slogan Simply Smart Heidelberger Druckmaschinen AG ha raccolto a drupa 2016, non solo la sua visione dell’Industria 4.0, ma anche le sue soluzioni.

Tra i tanti scorci di futuro presenti a drupa 2016, quello della Stampa 4.0 (Print 4.0) è stato uno dei più seguiti e chiacchierati.

Per competere in questo scenario l’industria grafica è in qualche modo obbligata a evolversi; deve accrescere le proprie conoscenze e competenze, ma soprattutto deve impegnarsi a ridurre i costi e i tempi di produzione migliorando nel contempo il servizio e la qualità offerti. Semplificando si potrebbe dire che la stampa deve diventare più efficiente, affrontando oggi quelle sfide che il settore dell’auto ha vinto un paio di decenni fa. La filiera grafica, nella sua interezza, deve quindi passare da azienda 3.0 a industria 4.0.

Nello stabilimento produttivo di Wiesloch, in Germania, abbiamo visto una sei colori più verniciatore, in configurazione rialzata per eventuale idoneità al contatto alimentare. La visita, offerta da Heidelberg, ci ha permesso di conoscere da vicino la nuova filosofia dell’azienda tedesca.

Una delle prime riflessioni, in termini industriali, riguarda il livello medio di saturazione degli impianti che per il settore della stampa italiana oscilla tra il 20 e il 40% con una media del 25%; un valore molto basso se paragonato a quello di altri Paesi o comparti e che nei prossimi dieci anni dovremo raddoppiare.

Tralasciando una quota del 10% circa di capacità produttiva che fisiologicamente viene persa tra manutenzione e disponibilità tecnica dell’impianto, tutto il resto è a disposizione dello stampatore che oggi tra lavori, cambi, avviamenti, turnazioni e altro ancora porta a uno sfruttamento degli investimenti fatti molto basso. Vero è che molte aziende hanno raddoppiato la produzione annuale di fogli stampati ma quasi sempre incrementando la capacità produttiva lorda senza lavorare sull’efficienza globale della produzione.

Heidelberg con le nuove Speedmaster XL 106, presentate a drupa 2016 fornisce la sua risposta al problema. Questa nuova generazione di Speedmaster, sicuramente evoluzione della precedente 105, è stata concepita e realizzata con il preciso intento di innalzare la percentuale di efficienza totale d’impianto (O.E.E. Overall Equipment Effectivess) minimizzando i tempi di fermo e di attrezzaggio macchina, le attese e gli scarti per aumentare la disponibilità, la produttività e la qualità di stampa.

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