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Paper Board Alliance: il Gruppo che unisce Cartiera dell’Adda e Industria cartaria Pieretti

Da sinistra Tiziano Pieretti e Giuseppe Cima

È questo il nome della nuova holding che raggruppa le società delle famiglie Cima e Pieretti, produttrici, con una lunga tradizione alle spalle, di carta e cartoncini riciclati.

L’operazione di creazione della nuova compagine ha avuto come obiettivo principale quello di riorganizzare le società del comparto cartario facenti capo al Gruppo di Cartiera dell’Adda della famiglia Cima, così da dargli un assetto più razionale e renderlo più efficiente dal punto di vista organizzativo e più attrattivo dal punto di vista finanziario.

Il processo di riassetto societario e organizzativo del Gruppo Adda ha avuto luogo per tutto il 2020, con una serie di operazioni straordinarie, e per i primi mesi del 2021, con il trasferimento di parte dei dipendenti di alcune controllate alla nuova holding operativa Paper Board Alliance Spa (PBA).

La riorganizzazione aggiunge un tassello fondamentale al progetto di crescita del Gruppo e della sua affermazione come uno dei principali player sul mercato del cartone grigio. Un progetto quello della famiglia Cima che nel luglio 2018 aveva fatto un importante passo con l’acquisizione dell’80% di Industria Cartaria Pieretti, azienda di Marlia (Lucca) di proprietà della omonima famiglia.

Con una serie di operazioni di cessione e di acquisto di quote, Tiziano Pieretti, che nel 2018 aveva mantenuto il 20% dell’azienda familiare, entra nella compagine societaria di PBA siglando di fatto l’“alleanza” tra le due famiglie tradizionalmente legate al mondo della produzione di cartone grigio.

“Non ci accomuna soltanto la lunga tradizione familiare – dichiara Giuseppe Cima – ma anche l’attenzione ai temi dell’ambiente e della sostenibilità, la vocazione internazionale, l’alta specializzazione e il know-how unico. Questi elementi costituiscono la struttura portante di un’unione che ha comunque conservato le specificità produttive e ci ha permesso di concentrarci ognuno sul proprio mercato con pochissime sovrapposizioni e una struttura complementare, l’una focalizzata sul settore industriale e sui mercati europei e l’altra sul settore tissue.”

Il progetto imprenditoriale delle famiglie Cima e Pieretti si è concretizzato nel gennaio 2020 con l’acquisizione da parte di Industria Cartaria Pieretti, insieme al partner Moba Eurotubi, di Tubicom, azienda produttrice di tubi in cartone con forte specializzazione nel settore tissue “Acquisizione strategica – afferma Tiziano Pieretti – perché che ci ha dato la possibilità di conoscere ancora meglio un prodotto lato cliente e quindi di accrescere ulteriormente performance e qualità delle nostre anime di cartone.”

Il nuovo assetto della holding nata a dicembre non poteva non passare attraverso un naturale cambiamento del nome, per la cui individuazione Cima e Pieretti si sono voluti avvalere anche della creatività dei dipendenti. “Abbiamo chiesto ai nostri collaboratori – dichiara Cima – di aiutarci a scegliere un nome e un’immagine che rispecchiassero i nostri tratti distintivi. Paper Board Alliance è un brand internazionale che custodisce il nostro core business, la nostra vocazione alla sostenibilità, e riconosce la nostra volontà di fare impresa e affrontare le sfide future in maniera sinergica”.

La nuova struttura societaria ad oggi vanta un fatturato complessivo di 120 milioni di euro a fine 2020, un organico di 230 persone suddivise nelle aziende di Lucca e Lecco, 300mila tonnellate annue di cartone prodotto. In termini prospettici, Paper Board Alliance ha già definito un piano di sviluppo industriale che potrà prevedere anche l’acquisizione di altre eccellenze del comparto.

“Possiamo ritenerci orgogliosi del percorso intrapreso che ci vedrà impegnati ancora per un po’ di tempo nel completare il processo di integrazione dei nostri stabilimenti produttivi – aggiunge Cima. Ci siamo dati obiettivi ambiziosi per il futuro e la holding, in tal senso, avrà un ruolo fondamentale nel rafforzare la nostra identità. Lavoreremo ancora di più nella direzione dell’efficienza delle nostre aziende in logica di una maggiore sostenibilità e di riduzione degli impatti ambientali, condividendo a pieno il decalogo di azioni e obiettivi che l’industria cartaria italiana si è data per porre in essere il Green New Deal”.

Il Consiglio di Amministrazione di Paper Board Alliance che definirà le strategie del Gruppo è formato da 7 membri: Giuseppe Cima, Presidente; Giulio Cima, Vice-presidente; Roberto Fontanelli, Consigliere con delega ad Amministrazione, Finanza e Controllo; Amedeo Valeri, Consigliere con delega tecnica; Tiziano Pieretti, Consigliere con delega ai rapporti istituzionali; Paolo Giacchi, Consigliere; Vartan Manoukian, Consigliere.

Road to Print4All: formazione e aggiornamento professionale

Un lungo viaggio, ricco di contenuti. In attesa di Print4All, la manifestazione dedicata al mondo del printing che si terrà dal 3 al 6 maggio 2022 a Fiera Milano, si moltiplicano le iniziative di avvicinamento organizzate dalle due principali associazioni del comparto, Acimga e Argi, che, insieme a Fiera Milano, organizzano l’evento.

Sostenibilità, transizione ecologica, innovazione, digitalizzazione, attenzione alla persona e formazione professionale sono alcuni dei temi degli incontri che si svolgeranno nell’arco di quest’anno che ci separa da Print4All 2022, ideale punto di arrivo di un lungo percorso fatto insieme ai professionisti dell’intera filiera del printing.

In un momento di fondamentale cambiamento, in cui la formazione e la professionalità possono fare la differenza, questi appuntamenti diventano un’occasione unica per scoprire come anticipare i mutamenti in atto e non farsi cogliere impreparati, puntando all’innovazione in chiave sostenibile.

“Accorciamo le distanze” by Argi: voce alle community
Argi, Associazione Fornitori Industria Grafica, attraverso il confronto nei Gruppi di Lavoro presenti al suo interno, ha identificato argomenti che possano rappresentare per i professionisti della filiera concreti strumenti per affrontare le nuove sfide e fare business nell’attuale scenario. Ne è nato un programma di comunicazione e formazione, partito lo scorso aprile, che si svolgerà nei prossimi 12 mesi, in una sorta di percorso di avvicinamento a Print4All 2022. Il claim “Accorciamo le distanze” – quelle tra oggi e il momento della ripresa del mercato e quella tra oggi e il 3 maggio 2022, quando si inaugurerà Print4All – identificherà tutti gli appuntamenti, che approfondiranno temi sviluppati secondo cinque direttrici, che rappresentano i comparti degli associati e i relativi Gruppi di Lavoro (Lastre, pre press, sala stampa; Press Offset; Stampa Digitale; Etichette; Finishing), mentre è in fase di definizione il programma del sesto gruppo, dedicato a Wide Format & Industrial.

Il focus sarà su sostenibilità e transizione ecologica, efficienza, innovazione produttiva e digitalizzazione, formazione, occupazione e inclusione sociale, accelerazione tecnologica e integrazione multicanale: ARGI si ispira e fa proprie le linee di indirizzo di Next Generation EU e interpreta le aree di sviluppo più significative per essere utile e vicina al mercato della stampa e della comunicazione.

Per ciascun comparto sono in programma una serie di attività che tratteranno i relativi trending topic, cioè le innovazioni utili al miglioramento e alla crescita del business. Per ogni direttrice ARGI produrrà 3 Videocast, cioè interviste a testimonial esperti del tema trattato, un webinar e progetti speciali come survey, glossari e contest, per un totale di 20 appuntamenti e 5 pubblicazioni, che accompagneranno il mercato nei prossimi 12 mesi.

“Future Factory” by Acimga: le chiavi di un futuro possibile

Altro step importante di avvicinamento a Print4All sarà l’edizione 2021 della Future Factory, l’appuntamento organizzato da Acimga in collaborazione con ITA-ICE.

Dopo l’anteprima di fine aprile, la Future Factory tornerà a settembre, questa volta in presenza. L’edizione 2021 si intitola “Il domani al servizio dell’uomo” e si farà portavoce dei bisogni del settore sui principali temi economici, di mercato e di visione, che sono alla base del cambiamento. Al centro della discussione ci saranno sostenibilità, digitalizzazione, centralità e ruolo delle risorse umane, servitizzazione. Oggi i modelli di business del settore si stanno spostando verso prospettive umano-centriche, in cui il servizio diventa una componente fondamentale nella vendita di un prodotto, erogato sempre più in associazione a un alto livello di personalizzazione. Ad essere venduto è, insomma, sempre di più un contesto relazionale, che riempie il contenuto tecnologico di nuovi significati e nuove aspettative. Questa centralità umana si estende a ogni livello, e si diffonde per tutta la catena produttiva, dalla produzione fino al consumatore finale, che guadagna un servizio con un elevato valore aggiunto. Tutta la filiera è dunque al centro del cambiamento ed è proprio da una visione integrata che Future Factory si muove per intercettare le dinamiche dell’evoluzione in atto.

Speaker internazionali di alto profilo faranno il punto sugli scenari aziendali, legislativi, socio-economici e di produzione, per capire cosa è cambiato e dove sta andando il mondo produttivo ed economico. A discutere di questo contesto, moderati dal giornalista Matteo Bordone, ci saranno Bertrand Badré, CEO and founder presso Blue like an Orange Sustainable Capital; Elisabetta Bottazzoli, sustainability and circular economy manager; Andrea Briganti, direttore Acimga e Federazione Carta e Grafica; Paola Mariani, professore associato di Diritto Internazionale all’Università Bocconi di Milano e Avvocato; Ivana Pais, professore associato in Sociologia Economica all’Università Cattolica del Sacro Cuore; Paolo Pizzocaro, exhibition director di Print4All in Fiera Milano; Alec Ross, distinguished visiting professor presso la Bologna Business School.

Una riflessione importante a livello globale, che verrà rafforzata in occasione delle diverse tappe del roadshow internazionale della Future Factory, che rappresenteranno un ulteriore step di avvicinamento a Print4All 2022.

Novità Legge di Bilancio 2021, dalle misure fiscali alla Plastic tax

Emilio Albertini, presidente di Assografici e vicepresidente di Federazione carta e grafica

Il webinar organizzato da Federazione Carta e Grafica e a cura dell’Area Politiche fiscali di Confindustria dedicato a “Legge di Bilancio 2021 – Le principali misure fiscali per le imprese”, è stata un’occasione per capire le opportunità di rilancio per uscire dalla crisi e per affrontare temi delicati come la Plastic tax.

Gli effetti sull’economia del Paese di un intero anno di pandemia continuano a farsi sentire e a determinare le strategie delle aziende. Per affrontarli si è reso necessario adottare misure straordinarie, prevedendo nella Legge 178 del 30 dicembre 2020 – “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023” – una serie di provvedimenti e sostegni che ci accompagneranno nei mesi a venire.

Federazione Carta e Grafica ha organizzato un incontro via web, a cura dell’Area Politiche fiscali di Confindustria e moderato da Andrea Briganti, direttore di Federazione Carta e Grafica, per capire quali provvedimenti interesseranno maggiormente il mondo industriale.

I nuovi provvedimenti

Il webinar è «un momento di approfondimento sicuramente molto gradito e utile» ha dichiarato il presidente di Assografici e vicepresidente di Federazione carta e grafica Emilio Albertini nell’introdurre la giornata. Affronta «tematiche sulle quali le associazioni della Federazione nei mesi scorsi hanno espletato il loro compito informativo verso gli associati ed è dedicato ai tanti temi di interesse per le nostre aziende legate all’ultima legge di bilancio e anche le novità per le aziende introdotte al fine di contenere gli effetti negativi derivanti dall’emergenza epidemiologica». Una serie di misure di carattere fiscale che spaziano da investimenti in ricerca e innovazione a interventi sul reddito da lavoro dipendente, dalle semplificazioni in ambito IVA alle misure per l’aggregazione tra imprese, dagli aiuti a specifiche aree del Paese a norme di fiscalità internazionale.

Le novità contenute nella “Legge di Bilancio 2021” sono, per la maggior parte, un rafforzamento delle misure adottare nel corso del 2020 per affrontare l’emergenza dovuta al Covid-19. «Si è trattato di un iter complesso e fortemente influenzato dall’emergenza coronavirus, che ha lasciato quindi poco spazio per eventuali interventi» ha spiegato Stefano Santalucia, referente dell’Area Politiche fiscali di Confindustria, nel descrivere i contenuti della legge.

Largo spazio si è dato nello specifico ai provvedimenti di forte interesse per il mondo industria e su cui Confindustria negli anni si è spesa e ha fortemente sostenuto, quali il piano Transizione 4.0. Un piano, ricorda Santalucia, che si costituisce su tre pilastri:

– il credito d’imposta per investimenti in beni strumentali;

– il credito d’imposta per R&S, innovazione tecnologica e design;

– il credito d’imposta per la formazione 4.0.

I beni strumentali materiali e immateriali

Il credito d’imposta per investimenti in beni strumentali segue la strada dei provvedimenti già in corso nel 2020, in particolare del super e iperammortamento. A differenza di queste però il nuovo credito d’imposta può essere utilizzato in compensazione, si tratta quindi «di una misura di portata, pensata per una platea molto più ampia, particolarmente interessante anche per soggetti che hanno redditi modesti».

La misura è stata potenziata e rafforzata con la Legge di Bilancio 2021 ed è stata prorogata di due anni, fino al 31 dicembre 2022 – oppure, con prenotazione, fino al 30 giugno 2023 –, con una novità importante per riuscire a sostenere gli investimenti fatti anche a fine dello scorso anno: l’inizio dell’applicazione della nuova disciplina è stato anticipato e fissato al 16 novembre 2020.

Per quanto riguarda gli investimenti, prosegue Santalucia, si possono distinguere due tipologie: i beni materiali strumentali ordinari e i beni cosiddetti “industria 4.0”. Per ogni tipologia sono cambiati gli scaglioni e le aliquote, e l’utilizzo del credito. Cambiano anche le modalità nell’uso del credito, con quote annuali differenti e soprattutto la possibilità di applicare l’agevolazione già dall’anno stesso dell’investimento.

In particolare, i beni dell’area 4.0 invece hanno visto un aumento del valore degli investimenti agevolabili, previsti in diversi scaglioni, di cui sono state modificate le aliquote. Le modalità di utilizzo del credito sono migliorative rispetto all’anno precedente, con tre quote annuali dall’anno di interconnesione dei beni – che è previsto per la fruizione di questi tipi di beni.

All’interno di queste due tipologie di investimento la nuova Legge di Bilancio inserisce anche i beni immateriali. Quelli inerenti ai beni ordinari – introdotti da quest’anno per la prima volta – avranno un limite a 1 milione di euro, e il credito sarà fruibile in tre quote annuali dall’anno stesso dell’investimento; cambiano anche le aliquote del credito di imposta e ne è prevista una maggiorata per i beni materiali utilizzati dalle aziende per il ricorso allo smartworking dei propri dipendenti. Aumentano a 1 milione di euro anche i beni immateriali dell’area 4.0 con aliquote più alte e tre quote annuali con l’uso del credito anticipato all’anno stesso dell’interconnesione.

La nuova legge, ricorda Santalucia, stabilisce la validità della norma “recapture” anche per gli investimenti 2021 e 2022. Tale norma stabilisce dei paletti temporali per la cessione del credito, nello specifico «prevede che il bene che è stato oggetto di investimento e di agevolazione debba restare in azienda per almeno due anni» e, soprattutto, ne impedisce la destinazione a strutture ubicate all’estero, pena la riduzione del credito.

Per quanto riguarda infine gli investimenti sostitutivi, questi «sono previsti solo se 4.0 e per beni con caratteristiche tecniche simili o superiori».

Investire in R&S, innovazione e design

La nuova legge introduce modifiche anche nel credito di imposta per R&S, innovazione tecnologica e design. «Nell’ambito della ricerca e sviluppo» spiega Santalucia «vi rientrano la ricerca fondamentale, quella applicata e lo sviluppo sperimentale», con un credito agevolabile che arriva ora a 4 milioni di euro e aliquote che passano dal 12 al 20%. «Nell’innovazione tecnologica è compreso invece tutto ciò che è innovazione ma non rientra nella ricerca e sviluppo, e riguarda il miglioramento del processo o del prodotto dell’azienda», in questo caso l’aliquota passa dal 6 al 10%, e si raggiunge un tetto massimo di 2 milioni di euro. Anche in caso di progetti 4.0 o green si stabilisce un limite più alto del precedente, arrivando a 2 milioni di euro con un’aliquota al 15%. «Infine il credito per innovazione di design riguarda solo alcuni settori – il settore cartario non vi è compreso – e viene riconosciuto per attività e spese finalizzate alla realizzazione di prodotti con contenuti tecnici innovativi e anche alla creazione di nuovi campionari»; anche in questo caso si arriva a 2 milioni di euro e con un’aliquota al 10%.

Tra le novità che sono state introdotte nella nuova Legge di Bilancio in questi ambiti vi sono le specifiche delle spese agevolabili, che sono state in parte modificate. «Vi rientrano i costi per il personale, che continua a costituire la voce più preponderante; le quote di ammortamento, previste per un tetto massimo del 30% delle spese per il personale e comprendono anche alcune quote per i software; i costi per i contratti di ricerca extra-muros, ovvero la ricerca commissionata a terzi; le quote per acquisto da terzi con licenza d’uso di un’invenzione industriale o biotecnologica, le spese per i servizi di consulenza e quelle per i materiali, le forniture e altri prodotti». Le modalità di compensazione per questa categoria di beni è prevista in 3 quote annuali.

La formazione 4.0

La terza tipologia di intervento per cui la nuova legge prevede il credito di imposta è la formazione 4.0, «non è compresa, quindi, la formazione ordinaria periodica» precisa Santalucia. «Sono previste tre misure con differenti aliquote in base alla dimensione dell’azienda, ovvero il 50% e un ammontare annuo massimo agevolabile di 300mila euro per piccole imprese, il 40% e il 30% rispettivamente per le medie e le grandi imprese, con un tetto in ambedue i casi di 250mila euro. È stata prevista altresì un’aliquota maggiorata al 60% per la formazione di lavoratori svantaggiati».

La nuova Legge di Bilancio ha stabilito, sempre nell’ambito della formazione 4.0, anche una riformulazione della base di calcoli per il credito d’imposta. Sono agevolabili quindi le spese per il personale dipendente, le spese per i docenti, costi di esercizio, servizi di consulenza e spese per il personale che partecipa alla formazione.

Se le tre macro aree di intervento finora considerate – investimenti in beni strumentali, in R&S, innovazione tecnologica e design, e in formazione 4.0 – costituiscono la parte di interventi fiscali per le imprese, non bisogna dimenticare che un altro pilastro della Legge di Bilancio 2021 è dato dai provvedimenti inerenti gli investimenti privati, prorogati fino al 31 dicembre 2021. Alcuni dei quali, ricorda Santalucia, sono accessibili anche alle imprese; un esempio le spese per la riqualificazione energetica degli edifici, il cosiddetto Ecobonus, che è applicabile anche agli immobili d’impresa. E mentre il Superbonus al 110% è applicabile ai soggetti Irpef, condomini e persone fisiche, ed è stato prorogato fino al 30 giugno 2022, Confindustria sta lavorando, di concerto con Ance, per poterlo estendere anche a immobili di impresa e per ampliare il più possibile l’ambito di lavori agevolati.

Plastic tax

Tra le tematiche affrontate durante l’incontro, di particolare interesse per il settore sono state le novità sulla Plastic tax.

Come ha ricordato Giannaede Ferracani, referente dell’Area Politiche Fiscali di Confindustria, plastic e sugar tax sono state introdotte nella precedente Legge di Bilancio del 2020, e sono imposte sui beni di consumo. «Sin da subito furono molto contrastate da Confindustria» sia perché in altri Paesi dove erano state introdotte avevano poi dimostrato di sortire scarsi effetti sui consumi che volevano andare a limitare, sia perché spesso finiscono per colpire settori produttivi che non hanno alternative all’utilizzo di questi beni, con la conseguenza di colpirne la capacità competitiva. Nonostante questo, sono state riconfermate, anche se la loro introduzione è stata prorogata: la sugar tax entrerà in vigore a partire da gennaio 2022, mentre molto più vicina è la plastic tax che diventerà obbligo dal 1°luglio 2021.

Per quanto riguarda la tassa sulla plastica, la nuova legge ha previsto però alcune novità:

– l’estensione dell’ambito oggettivo anche alle preforme;

– l’aumento a 25 euro del limite minimo di imposta da versare;

– la rivisitazione delle sanzioni, che sono state diminuite pur restando significative, tanto da arrivare in alcuni casi fino a un quintuplo dell’imposta non evasa.

«Come sappiamo, la tassa colpisce i manufatti di plastica a singolo impiego – i cosiddetti macsi –, principalmente gli imballaggi e i semilavorati. Mentre non si applica sui prodotti compostabili, sulle plastiche che provengono da processi di riciclo e – grazie anche all’intervento di Confindustria che segnalò da subito l’irragionevolezza della prima stesura della plastic tax nella precedente Legge di Bilancio – sono stati esclusi tutti i dispositivi medici e i macsi adibiti a contenere preparazioni medicali». Un piccolo successo ottenuto sempre dal lavoro di Confindustria è stata anche la riduzione del peso della tassazione, «mentre nella prima versione dell’imposta questa gravava per un 1 euro al chilogrammo, siamo riusciti a ottenere uno 0,45 €/kg».

L’imposta sorge al momento della produzione – se il macsi è realizzato in Italia – o della sua introduzione nel Paese – se prodotto all’estero – però diventa esigibile all’immissione al consumo, tanto è vero che si parla di importa di consumo, ovvero «nel momento della sua cessione al consumo in ambito nazionale. Mentre non è dovuta se il macsi è prodotto da un soggetto nazionale ma è destinato a essere esportato o comunque a uscire dal territorio nazionale».

I soggetti che sono tenuti al versamento della plastic tax – nello specifico il produttore, il venditore, l’acquirente o il cedente europei, e l’importatore – hanno diversi obblighi, continua Ferracani, «nello specifico devono effettuare il pagamento dell’imposta, darne comunicazione attraverso un codice identificativo, redigere e conservarne la contabilità e la dichiarazione».

Restano però ancora molti gli aspetti da chiarire prima dell’introduzione dell’imposta, per esempio, precisa l’esperta, il perimetro oggettivo dell’imposta, «soprattutto per quei prodotti che sono formati in parte da plastica vergine e in parte con plastica riciclata. Quindi anche nella determinazione delle percentuali e nella loro evidenziazione per poi quantificare l’imposta dovuta. Ad oggi» sottolinea Ferracani durante il webinar «è tutto in fase di discussione, manca il quadro completo».

Pubblicità

La Legge di Bilancio 2021 prevede anche altre misure. Di interesse per il settore della carta e della grafica sono anche quelle inerenti alla pubblicità. In particolare, tre misure, il credito d’imposta per:

– investimenti pubblicitari;

– edicole e altri rivenditori;

– testate in formato digitale.

«Nella nuova legge è stata prevista una modalità differente di calcolo del credito d’imposta, ma solo per il 2021 e 2022». Per gli investimenti pubblicitari in particolare, spiega Santalucia, sarà applicata l’aliquota al 50% «non più sul valore incrementale bensì sul volume degli investimenti effettuati dalle imprese e riguarda solo investimenti fatti su giornali quotidiani e periodici, anche online». Mentre resta l’aliquota al 75% sul valore incrementale per la pubblicità su mezzi radiofonici e TV.

Le altre forme di credito d’imposta – riguardanti edicole e altri rivenditori, e testate digitali –, invece, sono state prorogate per il periodo 2021 e 2022.

RIPARTIRE DAL “DECRETO SOSTEGNI”

Il 19 marzo 2021 è stato approvato dal Consiglio dei Ministri un decreto legge che introduce misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all’emergenza da Covid-19: il cosiddetto “decreto Sostegni”. Una manovra da 32 miliardi di euro totali di cui 11 miliardi di euro sono stati destinati a imprese e professionisti.

La manovra si pone come obiettivo un intervento rapido e incisivo per aiutare la ripresa del lavoro e dell’economia del Paese.

Il DL in particolare introduce anche alcune importanti novità per il mondo aziendale, come l’abbandono dei codici Ateco per ottenere i ristori e una maggiore rapidità nei pagamenti – il primo scaglione è stato versato l’8 aprile.

Ma non solo di industria si parla. Ai lavoratori autonomi sono stati destinati 2,5 miliardi di euro di decontribuzione, mentre è stato esteso il reddito d’emergenza sia per quanto riguarda la platea di destinazione sia per quanto concerne gli importi erogati.

Gli interventi previsti nel decreto Sostegni si articolano in cinque ambiti principali:

1 – sostegno alle imprese e agli operatori del terzo settore;

2 – lavoro e contrasto alla povertà;

3 – salute e sicurezza;

4 – sostegno agli enti territoriali;

5 – ulteriori interventi settoriali.

Si prevede intanto di fare seguire a questa una seconda manovra.

virtual.drupa 2021: un evento virtuale, ma concreto

Il virtual.drupa 2021, nato come mostra più modesta e recuperativa rispetto all’evento maggiore, ha dimostrato che il business delle arti grafiche non si ferma mai. E che sa adattarsi e resistere a tutte le situazioni del mercato, anche le più difficili.

Con 212 espositori provenienti da 35 Paesi, l’evento virtuale non aveva certo avuto l’ambizione di sostituire la ricchezza argomentativa della storica fiera di Düsseldorf, ma è comunque riuscito a mantenere connesso e coeso il popolo delle arti grafiche in attesa di una migliore occasione di incontro futuro.

Il ciclo di conferenze e convegni online (ben 125) che si è svolto dal 20 al 23 aprile è stato in ogni caso piuttosto ricco e variegato nei pochi giorni di questo evento virtuale. E anche se le defezioni sono state tantissime, il virtual.drupa 2021 ha consegnato alle cronache un buon numero di novità davvero degne di nota. Segno tangibile di un mercato in perenne ebollizione e che non si ferma mai. Neanche durante una crisi epocale come quella che si è abbattuta su tutti i mercati nell’ultimo anno e mezzo.

Anzi, a ben vedere la pandemia ha indicato alle aziende produttrici la via da seguire nei prossimi anni per permettere a operatori sempre più in difficoltà di minimizzare le perdite grazie a un’ottimizzazione ancora più spinta dell’automazione e a una gestione più oculata delle proprie risorse, ora guidate dall’integrazione tra le tecnologie.

Quello che segue è una veloce panoramica di quanto abbiamo potuto apprezzare al virtual.drupa 2021.

La nuova soluzione UV Led di Efi

Durante il grande l’evento online Efi ha lanciato la nuova Efi Pro 30h, una stampante di produzione ibrida flatbed/roll-fed di livello base che offre agli utenti maggiori versatilità, funzionalità di applicazione e potenziali profitti nei lavori di grande formato. Con una larghezza di 3,2 metri, Pro 30h è l’ideale per centri stampa commerciali, negozi di insegne e reparti stampa in-house che desiderano avviare, aggiornare o aggiungere progetti roll-to-roll e su pannelli alla produzione di grande formato. La stampante è provvista di due canali per inchiostro bianco e trasparente opzionale per stampe uniche e di gran pregio, dotate di immagini molto lucide, effetti speciali e stampa multistrato. La Pro 30h permette di lavorare in stampa continua consentendo di massimizzare la velocità di produzione operando su pannelli di diverse dimensioni contemporaneamente raggiungendo una velocità massima pari a 230 metri quadrati. La stampante è inoltre progettata per alternare substrati rigidi e flessibili in modo facile e veloce. Il potente dispositivo Efi presenta infine un front-end digitale Efi Fiery proServer Core con tecnologia di accelerazione Fast Rip per una rapida elaborazione dei file, oltre a un potente controllo del colore, alla creazione di indicatori di taglio, alla profilazione del colore e alla funzionalità di verifica del colore.

Fujifilm presenta la nuova Jet Press 750S High Speed

Fujifilm  ha presentato il nuovo modello ad alta velocità Jet Press 750S High Speed indicato per le applicazioni di stampa commerciale e di imballaggi di cartone pieghevole. Si tratta di una macchina di stampa digitale a getto d’inchiostro alimentata a fogli con la velocità di produzione elevatissima, ben 5.400 fogli in formato B2 all’ora. Questo nuovo modello offre un’elevata qualità delle immagini, notevolmente superiore a quella della stampa offset, grazie alle teste di stampa Samba ad alta precisione e densità ultraelevata, e all’impiego dell’inchiostro Vividia a pigmenti a base acqua.

La macchina offre la massima flessibilità di produzione ed è in grado di passare facilmente dalla modalità alta qualità (3.600 fogli/ora) alla modalità alte prestazioni (5.400 fogli/ora) in base al tipo di lavorazione richiesta. Il nuovo modello Jet Press 750S High Speed sarà disponibile dal prossimo autunno e potrà essere upgradato sulle precedenti Jet Press 750S.

Heidelberg spinge ancora sull’automazione

Heidelberg ha mostrato online le sue innovazioni di prodotto nei segmenti commerciale, delle etichette e del packaging. Uno dei punti salienti della presentazione dell’azienda tedesca è stato il concetto di “Push to Stop” con un livello di produzione offset automatizzata che si porta a un livello superiore la produttività nel popolarissimo formato 70×100. In particolare, la nuova release della Speedmaster XL 106 sfrutta sistematicamente le alte prestazioni offerte dall’automazione e rappresenta la soluzione giusta per i frequenti cambi di lavoro. La XL 106 offre infatti un output elevato e continuativo alla velocità di produzione di 18.000 fogli all’ora, con una qualità che rimane costante anche nelle tirature più lunghe. I processi di avviamento paralleli aumentano la produttività nella stampa di imballaggi, commerciale e di etichette e l’interazione intelligente dei componenti di automazione ottenuta con l’ottimizzazione continua dei processi derivante dall’intelligenza artificiale consente una produzione economica di tutti i prodotti di stampa. La Speedmaster XL 106 permette ora una nuova esperienza utente grazie al sistema operativo integrato con touchscreen intuitivo, e un tempo di avviamento quasi azzerato dovuto alle nuove impostazioni automatizzate dell’aria che cambiano i substrati utilizzando i profili caratteristici dei diversi materiali. Inoltre, il cambio lastra automatizzato con il dispositivo Heidelberg AutoPlate XL 3 avviene in meno di 1 minuto. A questo si aggiunge il sistema di espulsione degli scarti che non necessità più di una successiva ispezione della qualità e il grande miglioramento dell’Oee (Overall equipment effectiveness), cioè l’indice di performance dell’operatività nell’interazione tra uomo e macchina che spinge le prestazioni indipendenti dall’operatore a livelli ancora superiore grazie all’automazione intelligente di questa Speedmaster XL 106 della nuova generazione Push to Stop.

 

Kyocera esibisce il suo TASKalfa 15000c

Kyocera Document Solutions ha mostrato a virtual.drupa il nuovo sistema a getto d’inchiostro TASKalfa 15000c, progettato per soddisfare applicazioni di stampa nell’ambito transazionale e direct e-mail. Si tratta di una soluzione che combina l’esperienza Kyocera nello sviluppo di teste di stampa inkjet e la volontà di fornire tecnologia all’avanguardia per rispondere alla domanda di volumi di stampa elevati a un prezzo estremamente competitivo, andando a coprire una nicchia di mercato a oggi non ancora presidiata. La produzione di stampa e copia di TASKalfa Pro 15000c è tra le più veloci presenti sul mercato (150 pagine al minuto per il formato A4), senza riduzione della velocità in caso di utilizzo di carta spessa. Con l’ausilio di ulteriori cassetti ad alta capacità e cassetti con convogliamento ad aria, che consentono un trasporto affidabile dei supporti, l’output può raggiungere i 14.000 fogli. Una risoluzione di stampa è di 600×600 dpi e garantisce una qualità dell’immagine stabile, mentre un’accurata registrazione del fronte-retro garantisce un posizionamento coerente dell’immagine su ogni pagina. La potente soluzione Kyocera consente flussi di lavoro sicuri e prevedibili in tutti quegli ambienti in cui è utilizzata in maniera massiccia la stampa transazionale, la posta diretta, la stampa promozionale e la stampa di buste. Dalla sanità e dall’istruzione alla finanza, al marketing, ai servizi postali e ai ministeri, TASKalfa Pro 15000c offre una produttività affidabile a costi competitivi e gestisce con facilità volumi elevati e processi critici. Le alte prestazioni si uniscono inoltre all’efficienza energetica e quindi il contenimento dei costi e le ridotte emissioni di carbonio in azienda.

Kodak espone il nuovo Prosper Ultra 520

L’evento è stata l’occasione per Kodak di mostrare la macchina da stampa digitale Kodak Prosper Ultra 520, che utilizza inchiostri Kodak a base d’acqua a basso costo e ridefinisce la stampa di produzione a getto d’inchiostro chiudendo il divario con l’offset. Si tratta di una macchina a bobina che utilizza la tecnologia a getto d’inchiostro Kodak Ultrastream e stampa immagini di qualità quasi offset con una velocità da due a tre volte più elevata rispetto ai concorrenti su una vasta gamma di substrati di stampa commerciale. La Prosper Ultra 520 è ideale per un’ampia gamma di applicazioni di stampa con contenuto statico e variabile. La macchina è disponibile in due versioni. Prosper Ultra P520 è destinata alla stampa transazionale e transpromo, alle applicazioni editoriali e alla stampa commerciale con copertura d’inchiostro non troppo spinta e presenta due unità di essiccazione per lato. La soluzione Prosper Ultra C520 è invece progettata per la produzione di direct mail, inserti, cataloghi, brochure promozionali e libri, anche quelli con elevata copertura di inchiostro su carta patinata. Su questo modello sono state installate quindi ben quattro unità di essiccazione per ogni lato del nastro. Inoltre, entrambe le soluzioni utilizzano un set di inchiostri CMYK a basso costo per tutte le carte, anche lucide. Il processo di macinazione dei pigmenti di inchiostro proprietario di Kodak garantisce che la macchina offra una gamma più ampia del 95% rispetto all’offset Swop e può abbinare il 93% dei colori Pantone (entro 4 dE). Ciò consente a Prosper Ultra 520 di stampare immagini vivide con colori vivaci, oltre a riprodurre in modo affidabile la gamma offset CMYK e i colori precisi di un marchio.

 

Komori svela la forza nanografica di Impremia NS40

Komori ha lanciato le vendite del suo nuovo sistema di stampa nanografica a foglio Impremia NS40. Si tratta di una nuova macchina da stampa digitale di formato B1 che permetterà di aprire nuovi campi di business, utilizzando la gamma completa di tecnologie offset di Komori. Le configurazioni della macchina sono disponibili in due modelli: 4 colori + torre di verniciatura e 7 colori + torre di verniciatura. Entrambe le soluzioni offrono un’alta produttività e redditività andando a soddisfare la crescente domanda di tirature brevi e medie. La Impremia NS40 raggiunge velocità di stampa di 6.500 fogli l’ora e offre una qualità dell’output “digital offset” grazie alla particolare tecnologia targata Landa Nanographics. Con le stampanti a getto d’inchiostro acquose standard, l’inchiostro viene espulso direttamente sul substrato, permettendo all’umidità dell’inchiostro di impregnare il substrato. Questo, a sua volta, richiede una grande quantità di energia per asciugare i fogli stampati e impedisce la stampa ad alta velocità. Con Impremia NS40, invece, le testine di stampa espellono Nanoink acquoso su un caucciù di trasferimento dell’immagine, che forma uno strato sottile. L’inchiostro si asciuga poi sul caucciù e viene trasferito dopo che l’umidità interna si è dissipata, impedendo all’umidità di penetrare profondamente nel substrato e permettendo così un’asciugatura ad alta velocità. Questa innovazione unica è ciò che permette una velocità di stampa di prima classe di 6.500 fogli l’ora senza alcun bisogno di cambiare lastre o inchiostro. L’Impremia NS40 è progettata non solo per il packaging breve ma anche per lavori che richiedono brevi tempi di consegna e un uso intenso di colori speciali. In termini di produttività e redditività, la NS40 è indicata per lavori in tirature brevi e medie per le quali le macchine offset standard non sono redditive. Infatti, la Impremia NS40 può produrre fogli accettabili fin dal primo foglio, senza bisogno di cambiare lastre o inchiostro, riducendo quindi di molto il tempo e le inefficienze di produzione rispetto alle macchine da stampa offset.

Konica Minolta rinnova la famiglia AccurioPress

Konica Minolta ha rilanciato la nuova famiglia di sistemi di stampa digitale a colori AccurioPress già presentati a inizio 2021. Si tratta di una serie di soluzioni che hanno nella versatilità e nell’automazione il loro punto di forza. Si parte dall’ammiraglia AccurioPress C4080 che presenta una velocità di 81 pagine al minuto, per poi passare all’AccurioPress C4070 (71 ppm) e AccurioPrint C4065 (66 ppm). Le tre soluzioni sono i rispettivi successori delle versioni C3080, C3070 e C3070L. La serie AccurioPress C4080 offre una gestione professionale del foglio sia con grammatura leggera che pesante, inclusa la carta goffrata e fino a 360 g/m2, sia in bianca sia volta. I nuovi sistemi di stampa gestiscono fogli fuori formato (banner) fino ad una lunghezza di 1.300 mm in modalità di stampa simplex e 864 mm in modalità di stampa duplex. Un nuovo sensore opzionale in grado di proporre in modo automatico sia il peso che il tipo di carta consente di migliorare la gestione della stampa buste garantendo il 100% di produttività. Le applicazioni comprendono la creazione di libretti, la pinzatura e il dorso quadro, oltre a un’ampia gamma di finiture e funzionalità aggiuntive. Sono previste fino a 700 possibilità di configurazioni diverse per la serie AccurioPress C4080, in grado di gestire un numero ampio di applicazioni così da soddisfare qualsiasi esigenza del mercato.

Il sistema comprende il TU-510, un accessorio che rifila al vivo e cordona fino al formato carta di 864 mm e a cui è possibile aggiungere anche un componente in grado di rifilare i biglietti da visita. Il TU-510, introdotto già con successo insieme al sistema di stampa di segmento superiore HPP AccurioPress C14000, per la prima volta viene collegato in linea a un sistema di questo segmento. Completano l’offerta Konica Minolta i sistemi di nobilitazione MGI e la macchina da stampa per etichette a toner AccurioLabel 230, che conta oltre 700 installazioni in tutto il mondo.

 

Mimaki scopre le novità della Serie 100

Mimaki Europe ha portato al virtual.drupa il suo portafoglio di tecnologie di stampa digitale nuova “serie 100”, realizzata per offrire affidabilità e flessibilità nell’attuale incertezza del mercato. La serie 100 di Mimaki è composta da tre modelli, ciascuno dotato di una varietà di rinomate caratteristiche Mimaki, tra cui Ncu (Nozzle check unit), Nrs (Nozzle recovery system) e Das (Dot adjustment system). Si parte dalla Mimaki JV100-160, una stampante roll-to-roll che consente agli utenti di ottenere una stampa a solvente di alta qualità a un prezzo entry-level. La stampante adotta l’inchiostro AS5, di recente sviluppo e ad asciugatura rapida, disponibile sia in modalità dual CMYK a 4 colori che a 8 colori (CMYK Lc Lm Or Lk), che offre una resistenza superiore ai graffi e una lunga durata in esterno. L’altro modello di punta è la Mimaki Ujv100-160, una roll-to-roll che utilizza l’inchiostro a basso costo Lus-190 che polimerizza immediatamente dopo essere stato esposto alla luce UV, consentendo un turnaround più veloce senza la necessità di un periodo di degassificazione dopo la stampa. L’inchiostro LUS-190 può essere stampato non solo su PVC, ma anche su substrati non rivestiti come la pellicola PET e la carta. Infine, c’è la Mimaki TS100-1600, una stampante tessile a sublimazione di colore che rappresenta una soluzione economica e di alta qualità che si rivolge a quegli stampatori desiderosi di esplorare la stampa digitale a sublimazione espandendo il proprio business in nuovi settori. La macchina ha una larghezza di stampa di 1.600 mm e una velocità massima di 70 m2/h impiegando un flacone d’inchiostro da 1 litro che aiuta a ridurre i costi di gestione e consente un funzionamento stabile e continuo. La TS100-1600 è ideale per una vasta gamma di applicazioni nella moda, nella segnaletica morbida, nella casa e negli interni, nell’abbigliamento sportivo e negli articoli personalizzati.

 

Müller Martini mostra i suoi gioielli in linea

Alla virtual.drupa Müller Martini ha presentato le macchine lanciate negli ultimi dodici mesi, a partire dall’accavallatrice-cucitrice Prinova a 9.000 cicli, soluzione indicata per le brevi e medie tirature. La nuova machina offre un innovativo mettifoglio singolo che le permette di essere messa a punto in tempi brevissimi. Oltre alla tecnologia Motion-Control e ai processi di configurazione più rapidi, la Prinova presenta un nuovo sistema di telecamere Asir Prosviluppato da Müller Martini che riconosce e confronta le segnature mediante una comparazione codici 1D/2D e/o una comparazione immagini. A virtual.drupa c’è anche la Primera Pro, la linea di accavallatura-cucitura da 14.000 cicli che garantisce una significativa riduzione dei tempi di messa a punto e produzione delle commesse, incrementando la redditività grazie a processi di regolazione rapidi e privi di errore. La novità della nuova linea è il trilaterale di nuova concezione, completamente automatizzato e a spessore variabile. Grazie ai servoazionamenti ciascuna delle sue assi di formato può essere regolata individualmente in caso di eventuali correzioni, senza compromessi e senza influire sulle altre assi.

Altra importante novità è la brossuratrice di alta qualità Publica Pro, proposta in tre classi di prestazione: 12.000 cicli (Pro12), 15.000 cicli (Pro15) e 18.000 cicli (Pro18). Le soluzioni Publica Pro offrono un rendimento netto elevato, massima qualità e brevi tempi di messa a punto. L’impianto presenta numerose innovazioni: un nuovo collegamento monitor, un nuovo sistema CoPilot (Siemens NX), una catena pinze ottimizzata, una regolazione automatica della lunghezza della pellicola di colla sulla stazione d’incollatura dorso, nuovi dischi nella stazione d’incollatura laterale e un trasporto ottimizzato della copertina.

Altra interessante proposta di Müller Martini è la nuova soluzione per blocchi libro digitale SigmaLine III, composta da soluzioni di preraccolta, piega variabile e modalità dinamica per il taglio. La novità più importate della nuova SigmaLine di terza generazione è l’introduzione dell’innovativa tecnologia del coltello ad aria compressa per la piegatura, rispetto alla precedente soluzione a coltello meccanico. Grazie al coltello ad aria è ora possibile produrre in modo sensibilmente più stabile ad alte velocità. La piega è ora più precisa, presenta meno arresti e garantisce prestazioni più elevate dell’intero sistema fino a 1.000 piedi o 305 metri al minuto, la più alta produzione del mercato di blocchi libro prodotti digitalmente.

Da Canon la nuova Colorado 1630

Canon amplia il portfolio di stampanti roll-to-roll UVgel da 64″ con la nuova Colorado 1630, una scelta di investimento per le aziende che operano nel mercato del grande formato che mette a disposizione i vantaggi della tecnologia UVgel.

Colorado 1630 è stata progettata per garantire durata, affidabilità e stabilità. Il modello base può essere configurato in funzione delle specifiche esigenze di ogni utente, aggiungendo licenze opzionali come la tecnologia FLXfinish, una seconda bobina in linea, nel cassetto porta rotoli e la possibilità di stampare fronte-retro.

Progettata per produttori di insegne, PSP e stampatori in-house, Colorado 1630 garantisce una qualità di stampa superiore ai 1.800 dpi e produce stampe estremamente durevoli, inodore e subito asciutte su pressoché qualsiasi supporto, per applicazioni illimitate. Colorado 1630 può raggiungere una velocità massima di 111 m²/ora per prodotti come cartelloni o striscioni per esterni mentre nella modalità alta qualità assicura una velocità ottimale di 29 m²/ora.

La nuova stampante offre le stesse caratteristiche di elevata produttività, qualità e versatilità dei supporti del modello Colorado 1650 e utilizza gli stessi esclusivi inchiostri UVgel 460 per produrre stampe nitide con un’ampia gamma cromatica. Affidabile e facile da utilizzare, questo robusto sistema è pensato per assicurare la massima operatività e rapidi tempi di esecuzione. Anche i costi operativi sono ridotti al minimo grazie alla perfetta combinazione di efficienza e riduzione di sprechi e dl consumo d’inchiostro (del 40% inferiore rispetto ad altre tecnologie). I clienti possono così massimizzare i profitti ed espandere il loro business.

Sarà possibile trarre grande vantaggio dalla produzione ininterrotta, garantita dal rifornimento dell’inchiostro durante la stampa. Questo aspetto consente di evitare inutili tempi di fermo, insieme a impareggiabili funzioni automatizzate come il monitoraggio costante degli ugelli, la manutenzione delle testine di stampa automatica e il riavvolgimento dei supporti tensionato. Inoltre, è ora disponibile l’app Remote Control che consente di controllare da remoto lo stato di tutte le stampanti Colorado favorendone l’utilizzo non presidiato, 24 ore su 24, 7 giorni su 7. L’app invia aggiornamenti sullo stato della stampante, avvisi e segnalazioni di errore ai dispositivi mobili degli utenti, in modo che questi possano avere la certezza che tutto funzioni correttamente e che le scadenze possano essere rispettate.

La famiglia Colorado

L’introduzione di Colorado 1630 estende ulteriormente la famiglia di stampanti roll-to-roll dotate di tecnologia UVgel. Oltre al modello 1630, il portfolio include Colorado 1640/1650 per i clienti con volumi di stampa elevati e UVgel Wallpaper Factory che offre una soluzione end-to-end per la produzione automatica su larga scala di carta da parati.

Michele Tuscano, responsabile del Global Partner Channel e vice presidente EMEA – Large Format Graphics di Canon Production Printing, ha commentato “Dal lancio della serie Colorado nel 2017, questa tecnologia ha rivoluzionato il mercato e, con oltre 2.000 installazioni in tutto il mondo e una produzione di oltre 25 milioni di metri quadrati, il feedback dei clienti è stato estremamente positivo. Consentire a clienti e partner di espandere le possibilità applicative e incrementare il business è un fattore essenziale per noi di Canon Production Printing. Abbiamo visto crescere la richiesta per una stampante UVgel da 1,6 m in grado di soddisfare le esigenze di tutti i PSP. Ecco perché abbiamo deciso di ampliare la nostra famiglia di stampanti Colorado aggiungendo il nuovo modello 1630. I clienti potranno trarre vantaggio da una stampante altamente automatizzata, robusta e stabile, dotata di un’architettura modulare che offre un’elevata flessibilità con un livello di investimento realmente interessante”.

I Musei della stampa e della carta oggi sono atelier dove formare i giovani

In occasione della Giornata Nazionale dei Musei, intervistiamo il professore Giorgio Montecchi, presidente dellAIMSC. “Più che Museo, chiamiamolo atelier. Dal primo all’ultimo, oggi i nostri spazi che racchiudono la storia della stampa e della carta sono laboratori vivi, dove i giovani recuperano quel sapere che rappresenta l’anima del fare e del produrre”.

Parola di Giorgio Montecchi, studioso di bibliografia, docente all’Università Statale di Milano, alla guida dei Musei italiani della Stampa e della Carta come presidente di AIMSC, l’Associazione che mette assieme le più rappresentative realtà nazionali del settore.

La carta, mai come adesso, è il materiale del futuro: protagonista delleconomia circolare, nei piani industriali e di sviluppo del governo, al centro dellattenzione dei marketer e dei pubblicitari, di chi fa il packaging, di chi fa riscoperta culturale o di chi studia tecniche di apprendimento.

Come affronta questa nuova stagione di grandi prospettive un professore di Bibliografia e presidente dellAssociazione dei Musei della Stampa e della Carta?

“Una ventina di anni fa le cronache profetizzavano la ‘morte del libro’: lAssociazione nacque per salvare i valori di un mondo che stava cambiando completamente e rischiava di disperderli. Ci schierammo per recuperare la memoria delle tradizioni, del patrimonio intellettuale della produzione della carta, della tipografia con caratteri mobili. Per fortuna, è andata diversamente”.

Cosa è accaduto?

“È successo che la carta, il libro, la tipografia, hanno dimostrato al mondo di essere resistenti e innovativi piùdi quanto chiunque potesse sospettare. Abbiamo stretto la mano al digitale, proprio quando sembrava che dovesse stritolarci. I saperi storici hanno contaminato il progresso, la grafica, le esperienze mutuate dalla tipografia, la scelta dei caratteri si sono innervate anche nei processi di digitalizzazione”.

E voi avete operato il salto generazionale, avete puntato sui giovani…

“Esattamente. Grazie a loro i musei della stampa e della carta, nati per la salvaguardia, hanno spiccato il salto di qualità e sono diventati laboratori. Sia chiaro, resta rispettata l’accezione tradizionale del termine, come luoghi della memoria operativa della nostra tradizione, della nostra arte e mestiere. Ma è stata arricchita con la nuova funzione di atelier: sia nel settore della stampa che della carta abbiamo reclutato e incentivato giovani che si sono dedicati a questo lavoro, trasformandolo. E qui s’innesca un secondo aspetto, di grande significato: quello dellinsegnamento”.

Musei come luoghi di formazione?

“Dalle scuole professionali è salita una richiesta fortissima verso i musei della stampa e della carta. Abbiamo dato vita a collegamenti con gli istituti, aperto le porte dei musei e messo in funzione le macchine con i ragazzi lì ad apprendere dal vivo come originariamente si produceva la carta. I piccoli musei – a volte aggregati a industrie che ritagliano una loro iniziativa specifica, altre volte sorti in autonomia – si sono trasformati in luoghi dove si insegnano ai giovani i fondamentali del lavoro. Esperienze positive ed entusiasmanti: una per tutte, quella sviluppata a Milano insieme con lIstituto Rizzoli che si occupa di formazione professionale nelle arti grafiche. Lì studiamo come passare ai giovani studenti questo testimone tecnico-storico-culturale, procedendo in collaborazione con le imprese, in risposta alle istanze che giungono anche dalle Associazioni come Assocarta e Assografici”.

A un presidente studioso di bibliografia è naturale domandare: esiste un legame fra il supporto, la carta stampata, e la cultura che essa veicola?

“Il filo rosso esiste, ed è rappresentato dal testo, che rappresenta il cuore del prodotto finale. Corpo e carattere danno forma e spessore ai contenuti. Nel manufatto c’è una relazione profonda e inscindibile fra il testo, la carta che lo supporta e la stampa che lo ha impresso. Sono elementi che, combinati fra di loro, determinano la fisicità del libro e riconducono alla nostra condizione di uomini, in quanto prodotti della nostra intelligenza operativa, sia del manufatto, sia del deposito culturale realizzato in esso mediante il testo. E la comunicazione risulta tanto più viva quanto più il supporto fisico è coerente con i contenuti: questa è larte dello stampare”.

Qual è il suo auspicio, all’insegna della rinnovata vitalità della carta?

“Penso innanzitutto ai giovani e ai valori. La speranza è che nelle nuove generazioni cresca sempre la capacità sia mentale che culturale di recepire la bellezza e la vicinanza di carta e stampa, strumenti tradizionali del comunicare, in modo da tenerli affiancati e non in contrapposizione con i nuovi strumenti della grande comunicazione. È importante sapere e trasmettere che c’è qualcosa di concreto, di fisico e di vicino, contrassegnato da un tipo di bellezza che deve restare concepita come tale. In questa direzione va declinato il concetto di museo, che non è statico, ma di partecipazione. Sono convinto che i giovani abbiano questa capacità di apprezzare. Saremo presto nuovamente con loro, nell’auspicabile rapida ripresa a pieno regime delle nostre attività, a partire dal congresso annuale dell’Associazione, in cui è abitudine recuperare i musei della stampa e della carta di una determinata area regionale per procedere alla loro valorizzazione”.

di Enrico Sbandi

Liyu potenzia la rete commerciale

da sinistra Marco Giannoni responsabile commerciale divisione sistemi digitali Brizzi Distribuzione e Diego Faccio responsabile Assistenza e Ricerca&Sviluppo Liyu Italia

Completare la gamma potenziando il settore della stampa large format con soluzioni industriali rivolte al mondo della cartotecnica e del signage. È con questo obiettivo che Brizzi Distribuzione Italia fa il suo ingresso nel team Liyu, diventando rivenditore autorizzato del brand per Lazio, Campania, Abruzzo e Molise. Brizzi Distribuzione si occuperà inoltre dell’assistenza tecnica dei clienti di quest’area.

Nata intorno alla metà degli anni ’70, Brizzi si è affermata dapprima come distributore di carta, a cui ha affiancato successivamente altre tipologie di supporti destinati sia alla stampa tradizionale, sia al digitale. Un business ulteriormente ampliato in anni più recenti con la commercializzazione di attrezzature per la stampa digitale, grazie alla partnership con importanti produttori internazionali. “Vendere sistemi di stampa ci permette di rispondere a 360° alle esigenze dei clienti, abbinando la scelta dei materiali a quella delle tecnologie più performanti”, spiega Marco Giannoni, responsabile commerciale della divisione sistemi digitali di Brizzi Distribuzione. “Tra i settori su cui puntiamo maggiormente c’è la cartotecnica, per il quale lo scorso anno abbiamo dato vita a un innovativo centro taglio, dove offriamo servizi personalizzati di altissima qualità”. In crescita anche il Signage nel quale Brizzi Distribuzione, già leader nella fornitura di supporti large format, punta ad affermarsi anche con sistemi e tecnologie.

Proprio in questo contesto si inserisce la partnership con Liyu. “La domanda di clienti come tipografie, cartotecniche, serigrafie, allestitori, stampatori digitali è sempre più rivolta verso soluzioni versatili, altamente performanti e soprattutto in grado di assicurare produttività industriale”, prosegue Giannoni. “Eravamo quindi alla ricerca del brand giusto per completare la nostra gamma e ci siamo avvicinati a Liyu a seguito dei riscontri più che positivi da parte di alcuni clienti che avevano già implementato questi sistemi nel loro parco macchine”. Qualità, affidabilità e design accattivante sono solo alcuni dei plus delle stampanti Liyu che Brizzi Distribuzione ha immediatamente apprezzato. Ad essi si è presto aggiunta la condivisone di obiettivi e strategie commerciali, tra cui la scelta di operare tramite rivenditori esclusivi. “Non cerchiamo fornitori di tecnologie ma partner strategici come Liyu. Questo è il nostro approccio per crescere in un mercato che richiede sempre più affidabilità e competenza”, afferma Giannoni.   

A breve i primi sistemi della gamma Liyu verranno installati presso il rinnovato showroom di Brizzi Distribuzione a Pomezia che verrà inaugurato con il nuovo look durante il mese di giugno. Si tratta della flatbed Liyu KC-R Led 2512, caratterizzata da qualità, precisione e produttività e della nuova ibrida Liyu Q2 Hybrid Led, estremamente compatta e dal design avanguardistico. Entrambe saranno subito a disposizione dei clienti di Brizzi Distribuzione per test e demo personalizzate. Brizzi Distribuzione garantirà inoltre ai clienti Liyu anche i servizi di formazione, training degli operatori, supporto post vendita e assistenza tecnica. 

Indagine congiunturale OSI, risultati 2020 e tendenze 1° trimestre 2021

Grafica e cartotecnica-trasformazione chiudono in perdita il 2020 sul fatturato. Anche se con intensità ben diverse. Eppure già sul finire dell’anno del Covid-19, si segnalano i primi tentativi di ripresa in termini di produzione e fatturato, soprattutto nella cartotecnica-trasformazione.

In un contesto macroeconomico stravolto dalla pandemia da Covid-19, il settore grafico e cartotecnico trasformatorechiudono il 2020 con un inevitabile calo del giro d’affari. È questo il dato che emerge con maggior evidenza dalla nuova indagine del Centro Studi Assografici sul Panel Osi (Osservatorio Stampa ed Imballaggio), riferita appunto all’ultima tranche del 2020 e alle previsioni sul primo trimestre 2021. Diminuzione del fatturato, dicevamo, ma con differenze significative tra l’uno e l’altro comparto: se le aziende grafiche registrano un tonfo del 16% rispetto al 2019, quelle cartotecniche trasformatrici limitano i danni a un -3% complessivo. Anche i giudizi espressi sui conti dei primi mesi del 2021 differiscono in egual misura: le imprese grafiche del Panel si mostrano moderatamente pessimiste su quasi tutti gli indicatori tranne che sugli ordini interni, mentre le imprese cartotecniche trasformatrici si attendono crescita su produzione, fatturato e ordini esteri, stabilità su quelli interni.

Settore grafico: nel 2020 crollano ricavi e produzione

Nel quarto trimestre 2020 il fatturato del Panel Osi delle aziende grafiche evidenzia un calo del 9,6% rispetto al quarto trimestre 2019, più moderato di quello dei trimestri precedenti. Il 2020 si chiude con una flessione a due cifre per il giro d’affari, pari al 16% sul 2019. I dati di produzione dell’industria grafica nel quarto trimestre 2020 mostrano una diminuzione ancora significativa sul quarto trimestre 2019, ma inferiore a quella dei due trimestri precedenti, per la flessione più intensa della grafica editoriale (-20,1%) e quella meno forte della grafica pubblicitaria e commerciale (-13,9%). La produzione del settore grafico nel 2020 diminuisce complessivamente del 21,3% rispetto al 2019, per la diminuzione meno intensa della grafica editoriale (-18,7%) e quella più forte della grafica pubblicitaria e commerciale (-25,4%). Nell’area grafica editoriale, nel 2020 il risultato produttivo più negativo è da imputare alle riviste, in flessione del 27,1%, mentre i libri chiudono il 2020 con un -15% di produzione. Nel comparto della grafica pubblicitaria e commerciale la produzione di stampati pubblicitari e commerciali nel 2020 ha una forte diminuzione del 25,7% sul 2019, mentre è inferiore quella della modulistica (-14,9%) con i livelli produttivi assoluti di questo prodotto che sono ormai molto bassi.

Ko la pubblicità su stampa, bassa la spesa in cultura, ma resiste il libro

Dal lato della domanda, resta sotto l’1% dei consumi nazionali la soglia dedicata dalle famiglie alle spese culturali, come libri e giornali. Sul fronte della grafica editoriale, va detto però che il mercato dei libri, secondo l’Aie, dopo la forte crisi del secondo trimestre 2020, ha dato segnali di ripresa nei trimestri successivi. Le vendite di libri sono cresciute nel 2020 del 2,4% sul 2019, di cui +0,3% per i libri cartacei e +37% per gli e-book. Ancora più significativa la crescita in termini di copie (+2,9%), di cui però -0,8% per i libri cartacei e +36,6% per gli e-book. Le librerie e in genere in canali fisici cedono rilevanti quote di mercato all’online, che dal 27% del 2019 cresce fino al 43% del 2020, con la concentrazione delle vendite nelle mani di Amazon. Il lockdown e le limitazioni negli spostamenti della popolazione hanno poi determinato la particolare difficoltà delle librerie di catena, soprattutto di quelle che si trovano nei centri turistici, nelle città d’arte, all’interno dei centri commerciali, delle stazioni ferroviarie e gli aeroporti. Inoltre l’editoria scolastica, il cui ruolo è stato fondamentale nella didattica a distanza, ha avuto un anno condizionato dal rinnovo delle adozioni dei testi. Giù la domanda relativa alle riviste che hanno subito un forte calo produttivo nel 2020, il più intenso fra i prodotti stampati delle aziende grafiche. Il mercato pubblicitario italiano, chiudendo il 2020 a 7,83 miliardi di euro, mostra un -11% sul 2019. L’adv su stampa ha avuto nel 2020 un trend particolarmente sfavorevole rispetto agli altri media: un -24,1%, derivante da un -16,2% per i quotidiani e un -36,6% per i periodici; la pubblicità su stampa, scende in valore nel 2020 a 664 milioni di euro, dagli 874 milioni dell’anno prima. In termini settoriali, tiene però l’advertising nella Grande Distribuzione Organizzata (+6,1% nel 2020), che è uno dei principali investitori per il segmento della pubblicità stampata, a seguito della ripresa estiva della stampa di volantini della Gdo, bloccatasi nella prima fase della pandemia Covid-19. Sul fronte dell’advertising, diminuisce invece la pubblicità sul direct mail (-29,5% sul 2019) e quasi si dimezza, risentendo con forza degli effetti della ridotta mobilità della popolazione, anche l’advertising in affissioni (-45,7%), influenzando negativamente la produzione di stampa pubblicitaria e commerciale.

Il commercio estero riduce il (forte) calo sul finire del 2020

Le esportazioni in valore del settore grafico confermano il trend meno negativo nel quarto trimestre 2020 (-10,1%), che ha caratterizzato il fatturato. L’anno è stato certamente negativo, ma con i peggioramenti più forti concentrati fra il secondo e il terzo trimestre. Nel complesso l’anno 2020 si chiude con un calo dell’export in valore del comparto grafico del 18,3% sul 2019: si osserva un forte calo tendenziale delle riviste (-25,2%) e degli stampati pubblicitari e commerciali (-25,9%); meno negativa invece la performance dei libri (-9,3%). Le importazioni in valore del settore grafico hanno una diminuzione nel quarto trimestre 2020 del 21,1% sul quarto trimestre 2019. L’anno 2020 si chiude all’insegna di una simile flessione dell’import in valore rispetto al 2019 (-22,7%): molto forte la riduzione dell’import delle riviste (-34,3%) e degli stampati pubblicitari e commerciali (-24,9%), significativa anche quella dei libri (-18,5%).

Settore cartotecnico trasformatore: recupero di fatturato nel quarto trimestre

Nel quarto trimestre 2020 il fatturato delle aziende cartotecniche trasformatrici, dopo i cali del 2o e 3o trimestre, ha una moderata crescita dell’1,3% rispetto al quarto trimestre 2019. Il trend complessivo del giro d’affari dell’intero 2020 si conferma però negativo (-3% sul 2019).

Considerando i comparti di maggiore interesse per l’imballaggio in carta, cartone e flessibile, si osserva che proprio i settori con le diminuzioni produttive più moderate siano quelli fondamentali ovvero alimentari-bevande (-2,5%) e farmaceutica (-5,4%). Sulla base delle indicazioni di Cosmetica Italia, ha accusato maggiormente gli effetti della pandemia Covid-19 il settore della cosmetica-profumeria, che perde nel 2020 il 12,8% del fatturato. La pandemia colpisce pesantemente anche altri settori utilizzatori di imballaggio, come sistema moda, mobili-arredo, elettrodomestici, prodotti in metallo, materiali per costruzioni. Sul fronte dei consumi, la pandemia ha determinato un’incertezza persistente nelle famiglie italiane, spingendole a risparmiare. Di contro, è stato notevole lo sviluppo dell’e-commerce, che ha favorito in generale il consumo di imballaggi da trasporto e in particolare quello in cartone ondulato.

La produzione cresce leggermente

Le rilevazioni sul 2020 evidenziano per il settore cartotecnico trasformatore una moderata crescita tendenziale della produzione dello 0,7% sul 2019. Aumenta dell’1,3% la produzione di imballaggio in carta, cartone e flessibile, a fronte di un calo significativo (-4,6%) della produzione cartotecnica. I produttori di imballaggi di cartone ondulato, rappresentati in ambito Assografici dal Gifco (Gruppo Italiano Fabbricanti Cartone Ondulato), segnalano una crescita complessiva tendenziale delle quantità prodotte intorno all’1,7%, per la tenuta del settore alimentare-bevande. Gli astucci e scatole pieghevoli, rappresentati dal Gifasp (Gruppo Italiano Fabbricanti Astucci e Scatole Pieghevoli), contengono le perdite sulle quantità prodotte 2020 al -0,3% rispetto al 2019. La produzione di sacchi di carta, sulla base delle statistiche del Gipsac (Gruppo Italiano Produttori Sacchi Carta), ha nel 2020 una moderata diminuzione dell’1,7% rispetto al 2019. La produzione degli imballaggi flessibili, secondo il Giflex (Gruppo Imballaggio Flessibile), nel 2020 è in leggero aumento dell’1% circa rispetto al 2019, nonostante le forti difficoltà riscontrate nel canale Horeca (Hotel, ristoranti, caffè). Nel 2020 prosegue, secondo Gipea (Gruppo Italiano Produttori Etichette Autoadesive), il ciclo produttivo favorevole delle etichette autoadesive (+4%), su ritmi produttivi più alti dell’anno precedente. Modesto calo della produzione 2020 per gli articoli igienici e sanitari (-1,1%), mentre è maggiore la diminuzione della produzione delle carte trattate per uso industriale (-5,5%), collegata alle forti difficoltà produttive della manifattura. In diminuzione nel 2020 la produzione di tubi di cartone, stimata dal Gitac (Gruppo Italiano Tubi e Anime in Cartone) al -3% circa. Intenso arretramento produttivo 2020 per le buste da corrispondenza (-15,5% per l’Istat) e per gli articoli per scuola, ufficio e cartoleria. Flessione sui mercati esteri per la produzione di carte da parati, rappresentata dal Gruppo Assoparati, che cala intorno al 25% nel 2020 per l’Istat.

Il commercio estero si riduce sensibilmente

I dati dell’export in valore del settore cartotecnico trasformatore mostrano un calo più moderato nel quarto trimestre 2020 del 6,5% sul quarto trimestre 2019, rispetto a quello che aveva caratterizzato i due trimestri precedenti. Nel 2020 si assiste a una significativa riduzione delle esportazioni in valore dell’8% rispetto al 2019: diminuisce l’export in valore di scatole, sacchi e imballaggi vari in carta e cartone (-7,1%), mentre è stabile quello di articoli igienici e sanitari. In calo anche le esportazioni di etichette (-4%) e tubi di cartone (-8,1%); flessione a due cifre invece per l’export di carte da parati (-23,5%), prodotti cartotecnici per corrispondenza (-23,8%) e articoli per scuola, ufficio e cartoleria (-37,6%). Analizzando le importazioni in valore, si evidenzia nel quarto trimestre 2020, in linea coi trimestri precedenti, una forte flessione a due cifre del 24% sul quarto trimestre 2019. L’anno 2020 si chiude con una caduta del 25,4% dell’import in valore del comparto sul 2019: flette l’import in valore di scatole, sacchi e imballaggi vari in carta e cartone (-39,6%). Appare più moderata la diminuzione delle importazioni di articoli igienici e sanitari (-1,9%). In calo a due cifre l’import 2020 di etichette (-10,9%), articoli per scuola, ufficio e cartoleria (-23,7%) e prodotti cartotecnici per corrispondenza (-49%). Cresce l’import 2020 solo nel caso dei tubi di cartone (+7%) e delle carte da parati (+3,1%).

Epson per la formazione con l’Istituto Salesiano Sant’Ambrogio di Milano

Con la proclamazione dello studente vincitore, si è concluso il progetto “Epson: palestra creativa con i designer di domani” sviluppato da Epson in collaborazione con l’istituto salesiano Sant’Ambrogio – Opera Don Bosco di Milano. Lanciato alla fine del 2019, e giunto a conclusione nonostante i rallentamenti dovuti alla pandemia, il progetto ha portato l’ambiente di lavoro reale tra i banchi di scuola, con l’obiettivo di sostenere la formazione dei designer di domani, supportarne la conoscenza delle nuove tecnologie e stimolarne la creatività. Ad aggiudicarsi la vittoria è stato Pietro Cosimo Cappellini, della classe V del Corso di Grafica, la classe pilota coinvolta nel progetto. Il progetto di Pietro Cosimo Cappellini, denominato “Future”, si ispira alla “Leggerezza” perché, spiega l’autore, “per aiutare la terra a sostenerci dobbiamo diventare più sostenibili”.

I trenta studenti della classe V del Corso di Grafica dell’Istituto Salesiano Sant’Ambrogio – Opera Don Bosco, guidati dal docente di Progettazione Multimediale Daniele Mastrapasqua, hanno lavorato come veri e propri grafici di un’agenzia creativa, realizzando la grafica di prodotti promozionali ispirata al tema del progetto: Epson e la sostenibilità. Sono stati aiutati nella loro attività da professionisti del settore come Fabio Paracchini, chief strategy&innovation officer di The Embassy, coadiuvato da Silvia Confalonieri della stessa agenzia, e Gerardo Pezzotta, di Shadow/Sublitec, esperto di sublimazione 3D.

Gli studenti si sono sfidati a colpi di creatività e i tre finalisti hanno avuto a loro disposizione una stampante a sublimazione Epson SureColor SC-F500 per dare vita al proprio lavoro. Il tema chiave è stato la sostenibilità, da sempre perno della vision di Epson, che ha ispirato sia le grafiche sia il concept degli oggetti promozionali che sono stati infine realizzati. I tre studenti finalisti, Agnese Bignotti, Pietro Cosimo Cappellini e Andrea Spinelli, hanno declinato il tema nelle categorie dell’innovazione, della tecnologia e dell’ambiente, personalizzandolo con elementi di connessione con il Giappone, sede della casa madre di Epson, e hanno stampato le loro grafiche con Epson SureColor SC-F500. Le stampe sono quindi state sublimate sui singoli oggetti con la collaborazione di Shadow, società specializzata in sublimazione 3D.

Il progetto vincitore, realizzato da Pietro Cosimo Cappellini, ha saputo creare un mondo iconografico delicato e lieve, dalla texture leggera, espressa da un segno sottile e da forme morbide e ondeggianti.

La giuria che ha decretato il vincitore era composta da  don Damiano Galbusera, preside dell’Istituto Tecnico Tecnologico grafica e Comunicazione “Don Bosco”, dell’Istituto Salesiano S. Ambrogio di Milano, Andrea Marconi, past-teacher di Progettazione Multimediale dell’Istituto “Don Bosco”, Fabio Paracchini, chief strategy&innovation officer di The Embassy, Valentina Carnevali, CMO di Stratego Group, Renato Sangalli, sales manager Pro-Graphics Epson Italia, insieme ai responsabili dei corsi, Dario Panciera e Daniele Mastropasqua.

Il progetto dello studente vincitore è stato valutato come una realizzazione di grande maturità, con un’identità compiuta e i cui elementi sono stati sviluppati e interpretati con grande coerenza ed equilibrio. “Epson, insieme agli altri professionisti che ci hanno supportato – commenta Dario Panciera, responsabile dei corsi – ha messo a disposizione con grande generosità non solo la propria professionalità, ma anche e soprattutto il tempo, oggi sempre più prezioso, e la volontà di lavorare insieme, trasmettendo così ai ragazzi il senso e il valore di ciò che studiano ogni giorno. In questo momento di pandemia, così complicato e caratterizzato dalla distanza, per loro è stato fondamentale poter condividere esperienze e tempo insieme. A noi docenti questa esperienza ha permesso di sperimentare un nuovo modo di insegnare, caratterizzato dall’apprendimento con gli studenti e non da una classica trasmissione di conoscenze unidirezionale”.

“Sono felice di aver promosso questa iniziativa e di aver lavorato con i ragazzi – commenta Renato Sangalli, sales manager Pro-Graphics di Epson – Tutti i progetti finalisti dimostrano una buona maturità e sono stato piacevolmente sorpreso dalla concretezza degli studenti, che non solo hanno lavorato con impegno ed entusiasmo, ma hanno anche saputo misurarsi con quello che li aspetta nel futuro: il rapporto con il cliente. Ritengo che sia stato molto importante avviare un dialogo con il  mondo del lavoro e, nello stesso tempo, dare vita a un percorso di confronto con la scuola sul tema della sostenibilità”.

La carta tra i settori “faro” nella transizione ecologica

Assocarta: il Consiglio Direttivo accoglie positivamente il PNRR che considera la filiera della carta tra i settori “faro” nella transizione ecologica, ma occorre dare attuazione alle misure ordinarie attese da tempo. Il settore chiude il 2020 in negativo, 2021 si apre con qualche segnale di recupero.
Al tempo stesso, il Consiglio ha evidenziato l’importanza di ridurre drasticamente il tasso di rifiuti prodotti dall’industria cartaria conferiti in discarica grazie al potenziamento dell’impiantistica e quindi a una maggiore capacità di utilizzare gli scarti, ad esempio per produrre bio-metano, attraverso tecnologie già disponibili e in grado di accompagnare la transizione energetica.
“Per far funzionare il PNRR occorre però agire anche sull’ordinario”: occorre regolamentare i certificati bianchi dandogli un valore adeguato per favorire investimenti sempre più sostenibili nell’industria, bisogna poi dare attuazione alla norma per la riduzione degli oneri parafiscali sul gas che attendiamo da più di tre anni (misura indispensabile per assicurare la transizione energetica del settore) e, infine, rimuovere un’anomalia tutta italiana, sbloccando finalmente le compensazioni in materia CO2” afferma il presidente Lorenzo Poli a margine del Consiglio “Necessario un ripensamento del sistema ETS che non supporta le imprese coinvolte nel meccanismo della decarbonizzazione e sottrae loro risorse proprio nel momento in cui sarebbero necessari maggiori investimenti, a vantaggio di utili finanziari. Con le quote ETS andrebbe costituito un fondo per gli investimenti verdi nelle imprese soggette al meccanismo”.
Il 2020 si chiude in negativo con un calo della produzione del 4,1% per corrisponde al -12,5% del fatturato. Ciononostante l’industria cartaria italiana sale al 3° posto nella classifica europea dei paesi produttori dopo Germania e Svezia, prima della Finlandia. Intanto, i primi due mesi segnano un + 2,6% nella produzione, ma con un fatturato che cresce solo dello 0,8%. Si tratta di dati medi, in cui l’imballaggio e le carte igienico sanitarie contribuiscono in maniera positiva rispetto ad altri comparti. Prosegue la fase di apprezzamento delle materie prime sia di quelle vergini sia di quelle secondarie. Continua l’incremento del consumo della carta da riciclare (+ 2,9%, 2020 sul 2019), anche nei primi due mesi del 2021 (+12,3%) grazie ai nuovi investimenti industriali. Intanto, diminuiscono le esportazioni di carta da riciclare.