GIDA, il cui nome nasce dall’acronimo delle famiglie Giannetti e D’Ambrosio, è un’azienda storica di Milano che oggi è guidata dalla nuova generazione, i fratelli Riccardo e Dino Giannetti.
Punto di forza di GIDA è la capacità di offrire ai suoi clienti, importanti brand nel settore della moda e del lusso, un servizio e una qualità elevati per un prodotto finale su misura.
“Aggiungiamo alla stampa digitale lavorazioni particolari, spesso eseguite manualmente, per un prodotto esclusivo e perfetto”, sottolineano i fratelli Giannetti.
In quest’ottica la flessibilità della macchina digitale Versafire unita al flusso di lavoro Prinect di Heidelberg rende la produzione molto veloce senza perdere in qualità su una varietà molto ampia di supporti stampabili: buste, martellati, metallici, magnetici, sintetici, copiativi, idrorepellenti.
“La scelta di GIDA testimonia che la macchina da stampa digitale Versafire EP da oltre 3.700 A3/ora con una grammatura fino a 470g/m2 è la scelta ideale per lavori qualitativi dove le copie sono identiche dalla prima all’ultima grazie ai sensori in linea che governano il controllo e la consistenza del colore”, commenta Alessandro Seghezzi di Heidelberg Italia.
GIDA con questo nuovo investimento è pronta per la ripartenza, per essere in grado di offrire a tutte quelle aziende che cercano uno stampato di qualità e personalizzato un servizio esclusivo ai più alti standard produttivi.
Lutto nel mondo della stampa e in Heidelberg Italia. Si è spento Alberto Mazzoleni, AD di Heidelberg Italia.
Entrato in Macchingraf nel 1999, Alberto ha ricoperto il ruolo di direttore service sino al 2011 quando, succedendo a Sergio Franzi, ha assunto la posizione di amministratore delegato.
Nel corso degli ultimi anni ha gestito il passaggio da Staples a Cobe capital e l’integrazione di Macchingraf all’interno di Heidelberger Druckmaschinen AG.
La scomparsa dopo una lunga malattia lascia un grande vuoto nella famiglia Heidelberg e nel mercato grafico.
La redazione di Italia Grafica si unisce al dolore della famiglia e dei colleghi di Heidelberg Italia.
Grazie all’uniformità dei risultati garantiti, la serie a colori a foglio singolo di Ricoh ha ottenuto il riconoscimento “Mid-Volume CMYK+ BLI PRO Award” da parte di Keypoint Intelligence. Il premio per Pro C7200sx è stato conferito a Ricoh a seguito di test eseguiti dalla società indipendente Keypoint Intelligence che valuta le soluzioni hardware e software per il document imaging.
David Sweetnam, director of EMEA/Asia Research & Lab Services, Keypoint Intelligence, spiega: “Siamo rimasti molto colpiti dalle performance dimostrate durante i test condotti per attribuire il premio: a seguito di una serie di sei workflow da 1,5 ore ciascuno, durante i quali sono stati registrati dal sistema oltre 37.000 click, il dispositivo non ha mai manifestato variazioni di colore superiori a 3.8 DeltaE00 misurati sulla media wedge Fogra 39. Inoltre, non sono stati riscontrati problemi relativi all’allineamento fronte retro (0.4 mm)”.
“Ricoh Pro C7210sx/x è davvero molto produttiva”, aggiunge Martin Soane, European Lab manager, Keypoint Intelligence. “Grazie alla quinta stazione colore, gli stampatori possono andare oltre il tradizionale CMYK per proporre applicazioni innovative e basate su colori speciali, come quelli fluorescenti, il bianco, il clear e l’invisible red”.
Il riconoscimento fa seguito a quello ricevuto dalla gamma grande formato roll-to-roll Ricoh Pro L5160 che nel 2020 è stata premiata con un BLI PIck Award in quanto “Outstanding” nella categoria “High Production CMYK Eco-Solvent/Latex 54”/64” Printer”.
Eef de Ridder, vice president, Ricoh Graphic Communications, Ricoh Europe, commenta: “È un grande onore ricevere di nuovo un riconoscimento così prestigioso, conferito a seguito di test davvero rigorosi. Il premio riconferma il nostro impegno verso la ricerca e lo sviluppo che ha reso possibile il lancio sul mercato di una soluzione dotata di registro meccanico e gestione del colore in grado di assicurare affidabilità durante tutto il processo produttivo”.
DS Smith ha annunciato un altro passo in avanti nel suo impegno verso un’economia più circolare e ha lanciato la Circular Design Metrics, una soluzione che permette ai clienti di valutare la circolarità dei loro imballaggi.
L’iniziativa, pioniera nel settore, fornisce una visione unica di come le scelte di imballaggio delle aziende possono ridurre il loro impatto sull’ambiente. Attraverso un processo di design collaborativo, i clienti saranno in grado di confrontare le prestazioni ambientali di diverse soluzioni per creare imballaggi più circolari.
Paolo Marini, managing director di DS Smith Packaging Italia, ha commentato: “Non è mai stato così importante per le aziende gestire il loro impatto sull’ambiente. Vogliamo mostrare ai marchi la bellezza dell’economia circolare e permettere loro di capire in maniera esplicita cosa comportano diverse scelte di imballaggio. La Circular Design Metrics rappresenta un importante cambio di rotta in questo senso. Siamo entusiasti di poter mettere a disposizione delle aziende grandi e piccole la nostra esperienza per poter diventare “circular ready”.
Il Circular Design Metrics è uno strumento innovativo che permette di vedere e confrontare le prestazioni di un imballaggio attraverso una serie di indicatori, come la riciclabilità, la presenza di materia rinnovabile e l’ottimizzazione della catena di fornitura. La soluzione prevede otto diversi indicatori che forniscono una chiara indicazione delle prestazioni della circolarità e aiutano a identificare le aree con potenziale di miglioramento. Lo strumento è il primo del suo genere per i marchi che vogliono guidare le prestazioni di sostenibilità attraverso il loro packaging.
DS Smith ha lanciato i Principi di Design Circolare per il packaging in collaborazione con la Ellen MacArthur Foundation nel 2020. I principi sono stati sviluppati per aiutare le aziende a progettare imballaggi per un corretto smaltimento dei rifiuti, favorendo il riciclo dei materiali e rigenerando i sistemi naturali. Ora l’azienda ha formato i suoi 700 designer di imballaggi per applicare questi principi nella progettazione degli imballaggi. Con l’aggiunta della nuova Circular Design Metrics sarà possibile valutare l’impatto di ogni decisione di design e aiutare i clienti a creare le soluzioni di packaging più circolari. DS Smith integrerà le nuove metriche nel processo di progettazione degli imballaggi con i clienti nei prossimi mesi.
Joe Iles, Circular Design Lead della Fondazione Ellen MacArthur, ha commentato: “La fase di progettazione ha un’enorme influenza sul modo in cui i beni, compresi gli imballaggi, sono prodotti, utilizzati e smaltiti a fine vita. Il Circular Design Metrics di DS Smith è una pietra miliare per aiutare a guidare il cambiamento verso un’economia circolare. Come partner strategico, DS Smith ha la capacità di far accadere il cambiamento più velocemente mobilitando la sua grande comunità e influenzando le decisioni dei suoi clienti, molti dei quali sono marchi globali. E per di più, l’azienda ispirerà anche molte altre imprese e designer in tutto il mondo”.
L’annuncio di oggi si basa sul continuo impegno dell’azienda a mettere la sostenibilità al primo posto, continuando a sviluppare soluzioni di imballaggio innovative che garantiscono il 100% di riciclabilità o riutilizzo, offrendo un’alternativa alla plastica convenzionale.
Il lancio ufficiale è stato il 22 aprile e — pianificato da circa due anni — è stato filmato presso la sede storica di Inkmaker a San Gillio (TO) ora anche sede centrale di IM Group.
Il video dell’evento si può rivedere qui:
Il Gruppo si è evoluto su diversi fronti: internamente per quanto riguarda i processi aziendali, il software, le tecnologie utilizzate e il loro impiego nei confronti delle squadre di lavoro impiegate nelle molteplici sedi sparse nel mondo.
Più significativa è stata l’evoluzione verso l’esterno. Dal 2019 con l’acquisizione di diverse aziende e la combinazione di esperienza, informazioni, tecnologia e hardware, la strategia di Inkmaker è stata quella di consolidare i vari brand sotto un singolo marchio, inizialmente conosciuto come Inkmaker Group.
Dal 22 aprile il gruppo è stato rinominato IM Group, con una sua identità ben definita, al fine di imporsi con successo nel mercato globale come un total-solutions provider, un fornitore di soluzioni complete.
“La decisione di passare da Inkmaker Group a IM Group deriva dalla visione del Gruppo: Evolvere le nostre tecnologie per espandersi all’interno dei nostri settori e adattare i vantaggi dei nostri prodotti a nuovi mercati. Dall’ottobre 2019, Inkmaker ha investito pesantemente con le acquisizioni di Rexson e ValeTech nel Regno Unito, di Tecnopails in Italia e, più recentemente, di Swesa in Germania. La strategia trainante alla base di queste acquisizioni è stata quella di creare una filiera di forniture completa e affidabile, al servizio principalmente, ma non solo, dell’industria degli inchiostri, delle vernici e dei rivestimenti e per sostenere quindi le nostre attività principali. Questo ha significato ricollocare i nostri marchi in specialità differenti, rimanendo comunque una forza solida ed omogenea, da cui la necessità di rinominare il marchio esistente Inkmaker Group, al fine di poter avere un’identità propria, come marchio autonomo della holding – questa è in sostanza l’evoluzione del Gruppo, che è essenzialmente quella di Inkmaker. Grazie alle acquisizioni, Inkmaker è cresciuta del 25% a livello globale. Tenendo conto delle sfide attuali causate dalla pandemia, stiamo ancora procedendo secondo i piani, in linea con la nostra visione. Adesso, con il marchio IM Group alla guida di tutti gli altri, prevediamo una crescita esponenziale di tutti i nostri marchi” ha spiegato Christophe Rizzo, Ceo Emea/Americas, IM Group.
“Il nome IM, ha per noi un significato storico. La I e la M sono acronimi che derivano dal nome Inkmaker” — l’azienda fondatrice del gruppo, e per noi ciò significa ricordare coloro che, nel 1987, fondarono l’Inkmaker, Carlo Musso, Luciano Longobardi e — in particolare per me — mio padre, Giuliano Cigna. Lui sarebbe stato molto orgoglioso di questo momento” dice Valentina Cigna, direttore globale Risorse Umane e presidente di IM Group.
IM Group si sta sviluppando su tutti i fronti e in tutte le nostre sedi a livello globale. “Abbiamo ampliato la nostra sede in Malesia, per ospitare il nostro marchio Teko, specializzato in tinting&engineering assieme a Inkmaker. Stiamo aprendo un nuovo ufficio in Tailandia. Stiamo guadagnando quote di mercato nelle Filippine. Naturalmente importantissima è la Cina; è sufficiente menzionare che grazie al nostro nuovo, più grande stabilimento, abbiamo raddoppiato la capacità produttiva delle macchine standard, passando da una media di 5 o 6 unità a 10 unità su base mensile. La cosa più importante per noi, il vero valore aggiunto, è la capacità di offrire e produrre soluzioni più complesse, dove il nucleo di Ricerca e Sviluppo di IM Group sta investendo molte risorse. I progetti di “Fabbrica Intelligente” e “Industria 4.0” stanno dando impulso alla nostra crescita e quando si costruiscono linee di produzione complete per l’industria degli inchiostri e delle vernici è importante avere spazio sufficiente per lavorare in totale sicurezza”. Roberto Guerra, Ceo Asia Pacific, IM Group.
Assieme allo sviluppo tecnologico, un ambiente di lavoro sicuro è sicuramente una delle priorità nell’agenda di IM Group, ma il Gruppo sta anche rivalutando l’impatto ambientale dei suoi prodotti.
“È esattamente questo il motivo per cui abbiamo scelto di effettuare il lancio ufficiale del Gruppo proprio in occasione del World Earth day. È nostra intenzione esplicitare in maniera inequivocabile il nostro impegno verso la società, con l’adozione di pratiche sostenibili per l’ambiente. Per mettere tutto ciò in movimento, IM Group, in partnership con Deloitte, sta disegnando una roadmap per ridurre il nostro impatto ambientale, le risorse utilizzate e i rifiuti prodotti al fine di poter fare la nostra parte nel ridurre l’inquinamento e allineare i nostri principi etici a quelli del Global Compact delle Nazioni Unite” continua Cigna.
Il Gruppo ha anche un’altra notizia molto importante da annunciare in concomitanza con il lancio: la creazione della IM Group Foundation, che sarà pronta entro la fine dell’anno. La fondazione verrà seguita personalmente dal “Goodwill Ambassador” di IM Group, Alice Guerra, che avrà il ruolo di presidente della fondazione. La fondazione avrà principalmente 2 scopi:
Portare attività a sfondo sociale nelle comunità locali dove IM Group opera – e –
Offrire opportunità di carriera e di crescita personale ai giovani delle comunità locali.
Precisa Valentina Cigna, global director of HR&president di IM Group: “A livello personale, siamo sempre stati molto attivi in questi campi, specialmente nel Sud-Est Asiatico, lavorando a stretto contatto con i bambini bisognosi di assistenza, attraverso workshop e attività varie. Adesso avremo la possibilità di veder crescere queste esperienze e di portarle all’interno di IM Group”.
“A Shanghai avevamo già iniziato i piani di espansione di IM Group. Nell’aprile 2020 avevamo fatto notizia quando abbiamo allargato la nostra fabbrica raddoppiando l’area di produzione. Questo quando il paese era nel pieno della pandemia da Covid-19, ma l’abbiamo fatto per poter fare fronte alle richieste dei nostri prodotti. Questa operazione si è rivelata estremamente utile per noi; un’area più grande ci dà la possibilità di produrre più macchine, delle quali oggi possiamo offrirne una grande varietà. Infatti, siamo già oggi in grado di offrire ai nostri clienti l’intero portafoglio delle nostre marche. Per quanto ci riguarda il nuovo IM Group avrà sicuramente un impatto molto positivo in Cina, Creerà una piattaforma per promuovere tutti i nostri marchi, sia individualmente che assieme, come fornitore di soluzioni complete” illustra Lau Kar Seng general manager, inkmaker Shanghai and Board Member of IM Group.
“Essere un fornitore di soluzioni è la nostra missione ed è la ragione principale per cui abbiamo acquisito i marchi del Gruppo. La nostra strategia era di creare delle aree di eccellenza dedicando a ognuna delle marche aree di specializzazione che possano poi convergere assieme, come il nostro logo, per creare una forza unica. Ogni marchio può ancora lavorare individualmente, per assistere i suoi clienti affezionati all’interno dei suoi mercati e quando necessario condividere le esperienze, offrendo soluzioni complete ad esempio in occasione di progetti di ingegnerizzazione di impianti chiavi in mano. Questo ci garantisce una grande ottimizzazione delle risorse e grande flessibilità nel gestire progetti di qualsiasi dimensione. Questa era una delle ragioni principali dietro alla creazione di IM Group come marchio generale”.
“Per esempio; Rexson e Vale-Tech hanno entrambi una loro tecnologia unica, e ora che siamo parte della stessa squadra, stiamo consolidando la forza di ciascun marchio combinando le nostre risorse, tecnologie e software, per offrire il meglio dello stato dell’arte” conferma Gianluca Incerti, global commercial director, IM Group.
Con la ristrutturazione dei singoli marchi, Inkmaker si dedicherà principalmente al dosaggio di inchiostri e allo sviluppo del software; Rexson si dedicherà principalmente alle vernici e agli inchiostri liquidi, Vale-Tech alla tecnologia narrow-web ed agli inchiostri offset, sia UV che convenzionali; Swesa punterà al settore alimentare, farmaceutico, al packaging con cartone corrugato, alla cosmetica e ad altro; Teko rimarrà nel settore del POS e dell’R&D training; Tecnopails produrrà invece riempitrici.
“Visto dall’esterno, crediamo che questa decisione farà chiarezza, dal punto di vista dei nostri clienti, per differenziare i nostri marchi e le loro attività principali. Internamente, potremo convogliare le nostre energie sull’R&D e sviluppare sempre di più le varie aree di riferimento di ogni marchio” ha poi aggiunto Incerti.
La divisione dei settori di mercato per ogni marchio era uno dei motivi principali dietro alla creazione di IM Group e offrirà un importante vantaggio per differenziare il Gruppo nel mercato globale.
Un altro vantaggio, che ha giocato un ruolo da protagonista sin dalle prime acquisizioni, e il leggendario software Inkmaker.
“Un investimento sostanziale è stato fatto nelle divisioni software&automazione, al fine di assicurare non soltanto una perfetta transizione delle nuove marche all’interno del Gruppo, ma anche per aumentare le nostre conoscenze tecniche. Il software Inkmaker è l’essenza dei nostri sistemi e incorporarlo nelle macchine delle marche recentemente acquisite, significa elevare la produttività e le performance di queste marche a livelli molto superiori, anche a livello di efficienza energetica.Il software Inkmaker – ora conosciuto come IM Group “IMAESTRO” – è stato progettato interamente in house dalla nostra squadra di softwaristi e ci ha sempre consentito di posizionarci come i leader di settore tra i nostri concorrenti; per questa ragione gioca oggi un ruolo fondamentale all’interno della strategia globale di IM Group. Abbiamo già ampliato la nostra offerta, con la creazione di un altro software chiamato Imprimo, recentemente lanciato sul mercato assieme al sistema di trasferimento inchiostri chiamato Inktrasyst. Altri tre software sono in fase di sviluppo e verranno presentati entro l’anno prossimo” dichiara Francesco Nesti, global director of software&automation, IM Group.
Dal punto di vista del servizio al cliente, all’inizio del mese la squadra software&automazione ha lanciato un nuovo programma di istruzione dedicato alla clientela chiamato “ASIST” – Advanced Software Intelligence Systems Training – che combina automazione IoT e intelligenza artificiale con le competenze degli esperti IM GROUP, al fine di migliorare ulteriormente il livello di istruzione offerto con i sistemi.
Il programma consiste in quattro certificazioni, chiamate CMYK, e copre molti nuovi aspetti e funzionalità a partire dalle basi dei sistemi del Gruppo a un approfondimento di come funziona il software e offre la possibilità di apprendere tecniche che portano a una maggiore efficienza, riduzione dei costi d una più rapida risposta alle richieste del mercato.
“La nostra strategia globale è di offrire ai nostri clienti in tutto il mondo un’ingegneristica di processo completa. Le nostre acquisizioni sono parte di un piano strategico ben preciso, volto a quell’obiettivo, e consiste nel riorganizzare ed allargare la nostra offerta di prodotti e servizi per assicurare al Gruppo una crescita sostenibile per i prossimi 10 – 15 anni. Assieme alla mia squadra di tecnici, abbiamo analizzato tutte le molteplici soluzioni offerte dai nostri marchi, le loro capacità, performance, e la loro posizione nel mercato. Al fine di raggiungere un’ottimizzazione ideale ed una più efficiente customizzazione, diverse macchine sono state eliminate, mentre altre sono state ridisegnate al fine di poter raggiungere standard più alti sia sotto il profilo dell’affidabilità che delle prestazioni e di poter offrire più soluzioni possibili ai nostri clienti. Un esempio è l’integrazione e l’aggiornamento di tutti i prodotti Rexson e Vale-Tech con la creazione di versioni nuove e migliorate. Altri aggiornamenti sono previsti durante tutto l’arco dell’anno. L’aspetto sicuramente più importante di questa reingegnerizzazione e integrazione è la sinergia con il nostro software IMAESTRO, che, come spiegato da Francesco, porterà grandi benefici a tutti i nostri clienti” chiosa Enrico Mattiazzi, global director of Engineering, Production and Supply Chain, IM Group.
Il nuovo logo è composto da un simbolo, un logotipo e un motto.
“Il Simbolo”: È un volto composto da una serie di triangoli (ispirati dal logo Inkmaker) di colore blu, colore che ispira fiducia, sicurezza e comunemente associato all’alta tecnologia. I triangoli convergono, come i molti marchi e le competenze del Gruppo, formando un insieme forte — con una precisa “identità umana” — che intende rappresentare leadership nella progettazione tecnologica ma con un “tocco umano”.
“Il volto è impreziosito da una corona, che rappresenta la determinazione del Gruppo di mantenere la sua posizione di leader nei settori industriali dove opera”.
“Il Logotipo”: Il simbolo è affiancato dalle parole “IM GROUP”, con un font personalizzato per comunicare i vari settori di attività del Gruppo: vernici e rivestimenti, inchiostri, prodotti chimici, adesivi e molto altro.
“Il Motto”: Sotto al logo, in colore grigio acciaio, il motto del Gruppo e la sua collocazione; “The Colour of Trust”, espressione dei suoi valori fondamentali: Sincerità (Truthful), Responsabilità (Responsible), Comprensione (Understanding), Sicurezza (Safe) e Su Misura (Tailormade) per posizionare saldamente il Gruppo come leader di fiducia (T R U S T)” — Silvio Cimenti, Global Director of Branding, Marketing and Communications, IM Group.
Stampa a sublimazione: Durst lancia P5 TEX iSUB, dove l’abbreviazione iSUB sta per “Inline Sublimation”.
Il mercato del soft signage sta registrando elevati tassi di crescita in tutte le aree di applicazione – dalla comunicazione visiva alla personalizzazione dell’abbigliamento in tessuto. Secondo una previsione di Keypoint Intelligence, si stima che nel periodo dal 2017 al 2023 il volume delle vendite aumenterà di oltre il 60%. Tradotto in cifre, il mercato crescerà globalmente da circa 19,2 miliardi di dollari nel 2019 a 31,4 miliardi di dollari nel 2023.
Questa costante crescita è determinata da una serie di tendenze che stanno favorendo il mercato del soft signage. Tra queste il rispetto ambientale attraverso l’uso di inchiostri a base acqua e inodore. Altri vantaggi derivano dall’efficienza dei costi di logistica e dal basso consumo di inchiostro, così come dalla rapida implementazione del progetto e dalla possibilità di realizzare una vasta gamma di applicazioni. “Durst è attiva nel mercato del soft signage dal 2010. In questi anni siamo stati in grado di immettere sul mercato oltre 250 sistemi della serie Rhotex installati in tutto il mondo”, sottolinea Christian Harder, vicepresidente delle vendite di Durst Group.
Fissaggio in linea integrato
In linea con le tendenze del soft signage, Durst ha sviluppato la nuova P5 TEX iSUB, che si basa sulla piattaforma di successo P5, con una larghezza di stampa massima di 3,3 metri. Il cuore di Durst P5 TEX iSUB è la sublimazione in linea integrata per la stampa diretta su tessuti in poliestere. “I vantaggi di questo processo in un’unica fase sono evidenti”, spiega Andrea Riccardi, Head of Product Management di Durst Group. “Questo sistema non richiede ulteriori investimenti per l’aggiunta di una calandra. Durst P5 TEX iSUB è gestito da un solo operatore e la maggiore produttività aumenta anche la capacità dei nostri clienti di consegnare in tempi ridotti”. P5 TEX iSUB non si limita, dunque, solo alla stampa diretta, ma può stampare anche su carta transfer. La combinazione di entrambi i processi in un unico sistema offre agli utenti un’inedita flessibilità.
Innovazione iSUB – fusione senza contatto
L’inchiostro sublimatico Sublifix sviluppato da Durst offre colori vividi, anche su supporti difficili come il blackback o il backlit per cassonetti luminosi o bandiere. La caratteristica assolutamente unica di P5 Text iSUB è la tecnologia senza contatto iSUB che assicura un’eccellente qualità dei colori e un’estrema nitidezza dei dettagli nelle immagini e nei testi. Inoltre, la sfocatura e lo sbiancamento dei colori sono praticamente inesistenti.
Con P5 TEX iSUB è possibile realizzare una vasta gamma di applicazioni. Un esempio sono i tessuti decorativi con colori intensi e brillanti e la riproduzione esatta dei minimi dettagli. Un altro esempio sono le bandiere, che mostrano una stampa ottimale anche senza calandratura esterna. Le applicazioni blackback e le insegne luminose colorate completano lo spettro pur mantenendo la sensazione di morbidezza al tatto. In tutte queste applicazioni, il RIP Durst gioca un ruolo centrale, assicurando una riproduzione fedele dei colori su tutti i supporti.
La velocità massima di stampa è di 383 m2/ora quando il formato di stampa di 330 cm è utilizzato completamente. L’opzione Multiroll, che consente il caricamento contemporaneo di due bobine, rende il cambio di materiale estremamente facile. Inoltre, l’opzione Dualroll permette di stampare contemporaneamente su due bobine con una larghezza max di 1,6 metri. Un’altra caratteristica eccezionale di Durst P5 TEX è l’unità di finitura integrata, che può essere utilizzata per cucire e impunturare i supporti.
Test in condizioni pratiche
Durst P5 TEX iSUB è attualmente in fase di field test presso il Gruppo italiano ABS, che vanta una partnership di lunga data con il Gruppo Durst utilizzando già da molti anni un sistema Rhotex 500 e una Rhotex 325. Con Durst P5 TEX iSUB, ABS Group beneficia di una maggiore flessibilità e di una significativa accelerazione del processo. “Durst P5 TEX iSUB dimostrerà anche la sua affidabilità nel funzionamento 24/7, assicurando allo stesso tempo un significativo aumento della qualità”, afferma con convinzione Andrea Riccardi. Il management del gruppo ABS dichiara soddisfazione anche per Durst Analytics, i cui dati vengono utilizzati per collegare P5 TEX iSUB al software ERP sviluppato internamente, ottimizzando così la pianificazione della produzione e i singoli processi.
“P5 TEX iSUB combina efficienza, qualità e produttività al massimo livello. Noi di Durst siamo convinti che la nostra soluzione darà una spinta significativa al mercato del soft signage”, assicura Christian Harder, vicepresidente delle vendite di Durst Group.
Nell’ultimo anno si è registrato un significativo cambiamento nelle abitudini di consumo, trainate da una crescita esponenziale dell’e-commerce. Il mercato dell’imballaggio è letteralmente esploso e il packaging ha ampliato le sue funzioni: da strumento di comunicazione a mezzo per offrire una customer experience distintiva anche a chi acquista online. I brand, quindi, manifestano la necessità di rendere il packaging sempre più appealing e riconoscibile, sia sullo scaffale, sia sullo schermo di uno smartphone.
Colorcopy, solida realtà con un’esclusiva esperienza nel mondo della stampa digitale di piccolo e grande formato, presenta la nuova filiera espressa per packaging in piccole tirature. Il flusso produttivo viene gestito da due sistemi che lavorano in linea con la massima efficienza: il nuovo plotter da taglio Liyu Platinum Q-Offset abbinato alle stampanti digitali per arti grafiche Xerox Versant 280/4100.
Caratterizzato da un design ultra compatto, il nuovo plotter da taglio Liyu Q-Offset consente lavorazioni fino a 50X70 mm per uno spessore massimo di 6 mm su un ampio ventaglio di materiali che va dal cartone al forex, fino al pvc. Ideale per la prototipazione e la produzione di imballaggi di piccolo formato, ma anche di etichette, biglietti da visita, materiale magnetico e POP, questa innovativa tecnologia è dotata di mettifoglio automatico a ventosa, che facilita la gestione di qualsiasi materiale e di un sistema di aspirazione integrato per la perfetta stabilità durante il taglio. L’ampia gamma di strumenti in dotazione permette di eseguire operazioni come taglio, mezzo taglio e cordonatura in maniera rapida e precisa. Inoltre, è possibile caricare contemporaneamente più fogli velocizzando ulteriormente la produzione. Tra i plus di questa soluzione anche la telecamera HD per la lettura dei crocini, che garantisce massima precisione, e il sistema di scansione per QR Code, che agevola l’automatizzazione di processo richiamando i lavori già in memoria. Come tutti i sistemi Liyu, inoltre, anche Q-Offset è certificato per soddisfare gli standard dell’Industry 4.0. “I nostri tecnici hanno testato approfonditamente questo sistema, confermandone l’idoneità a lavorare in linea con le stampati digitali Xerox. Un combo che offre ai nostri clienti la possibilità di realizzare con efficienza packaging per campionature, limited edition o piccole/medie tirature orientate alla massima personalizzazione”, commenta il management Colorcopy.
Estremamente versatili e potenti, le stampanti Xerox Versant 280/4100 sono in grado di raggiungere velocità elevate fino a 100 pagine/minuto, garantendo continuità di stampa e qualità stabile su supporti normali e speciali con grammature da 52 a 350 g/m2. Il tutto con il valore aggiunto di finiture satinate come la stampa offset, sfumature incredibilmente nitide, mezzi toni di qualità superiore, colori speciali come oro, argento, ciano, magenta e giallo fluorescenti grazie al toner Xerox EA a bassa temperatura di fusione.
“Grazie alla nostra esperienza trentennale e all’ampio installato che ci mette quotidianamente in contatto diretto con il mercato, siamo in grado di anticipare i bisogni dei nostri clienti”, aggiunge il management di Colorcopy. “In qualità di rivenditore autorizzato Liyu abbiamo ulteriormente ampliato il nostro portfolio di brand commercializzati come Xerox, Roland e Brother, con nuove soluzioni all’avanguardia tecnologica contraddistinte da un ottimo rapporto prezzo/affidabilità/prestazioni”.
Negli ultimi anni la stampa offset, rotocalco e flexo, sono state per così dire oscurate dalla tecnologia digitale che ha conquistato l’attenzione dei mass-media e delle aziende per la forte carica innovativa e per quelle caratteristiche che la rendono unica. Ma nonostante questa situazione esse hanno continuato a ricoprire un ruolo fondamentale, riconfermandosi tecnologie vincenti e strategiche per moltissimi settori.
Ester Crisanti
Questo grazie alle attività di ricerca e sviluppo, messa in campo dai produttori di macchine e soluzioni per la stampa tradizionale, che sono sempre continuate segnando anno dopo anno importanti traguardi tecnologici e produttivi. E, aldilà delle specifiche differenze, è indubbio che alcune tendenze accomunano in modo più che evidente offset, flexo e rotocalco. Oggi tutte le macchine da stampa sono in grado di ricevere e restituire dati utili a migliorare la produzione, mettono a disposizione sofisticati sistemi di misurazione e controllo per monitorare la qualità dello stampato, abilitano la manutenzione a distanza consentendo di prevenire malfunzionamenti, riducono i tempi di avviamento, consentono di montare sulla linea di produzione telecamere che permettono di identificare non conformità rispetto al foglio di riferimento, utilizzano sistemi robotizzati per velocizzare e standardizzare molte fasi del processo. È importante sottolineare che accanto a questi elementi tecnici trova spazio anche il tema della sostenibilità che vede i produttori di tecnologia impegnati su più fronti. Ne sono testimonianza i software per la gestione dei consumi di inchiostro e il contenimento degli scarti di produzione, come pure i nuovi criteri nella costruzione delle macchine impiegati allo scopo di ridurre l’impatto ambientale.
Le aziende sono impegnate a dare risposte concrete alle esigenze degli stampatori, con un occhio attento all’agguerrito “concorrente digitale” che si sta trasformando in un utile partner per realizzare flussi produttivi ibridi
Italia Grafica nelle pagine dello speciale ha dato la parola ai tecnici, ai fornitori di tecnologia, alle associazioni di categoria e agli stampatori allo scopo di fornire un quadro completo delle tendenze per i settori offset, rotocalco e flessografia con un occhio di riguardo al tema della digitalizzazione e all’efficientamentoin produzione.
Dalle interviste, oltre ai progressi della tecnologia, è emerso un forte richiamo al ruolo del personale. Da tempo il ricambio generazionale in atto tra gli operatori del settore sta portando a una carenza di collaboratori di comprovata esperienza, mentre il numero di addetti a bordo macchina, negli ultimi anni si è via via ridotto. Ed è anche per questi fattori che oggi più che mai risulta importante poter contare sull’automazione del flusso produttivo che riduce la necessità di intervento umano e, di conseguenza, la possibilità di errore. Tutti però concordano: il ruolo dell’operatore resta elemento cardine per un processo di stampa corretto e di qualità. Certo, c’è bisogno di investimenti in formazione del personale e le possibilità ci sono forse, alle volte, manca solo la volontà da parte delle aziende di fare i passi giusti su questo fronte.
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Con una platea di circa 600 registrati provenienti da 41 diversi Paesi nel mondo, FTA Europe ha celebrato online i vincitori della terza edizione degli FTA Europe Diamond Awards.
Il tema della serata “I ruggenti anni 20” è stato il filo conduttore dell’evento che ha visto la storica presentatrice Anne De Baetzelier co-condurre con il vice presidente di FTA Europe Wim Buyle una premiazione organizzata in diretta streaming da Anversa con il collegamento live ai finalisti (5) di ogni categoria. Quasi 600 i partecipanti registrati all’evento online provenienti da 41 Paesi nel mondo. Chi si fosse perso l’evento potrà presto rivederlo sul sito di FTA Europe e delle Associazioni aderenti.
Il Best in Show, premio migliore in assoluto, è stato assegnato a DS Smith Packaging Savoie con il lavoro ‘¼ BOX Frucci’, candidato dall’Associazione flessografica francese ATF. Una menzione speciale anche alla società di prestampa Chemence Graphics. Da quest’anno infatti FTA Europe premia anche le aziende di prestampa dei primi classificati.
Oltre 180 i lavori esaminanti dalla giuria di FTA Europe tra i quali sono stati selezionati i cinque migliori di ogni categoria e tra questi ben 12 i finalisti italiani che hanno gareggiato con i migliori lavori candidati dagli altri Paesi Europei. Tre i diamanti assegnati a Eurolabel, Grafiche Pradella e Sacchettificio Nazionale G. Corazza e ottimi piazzamenti per le altre aziende italiane Cartotecnica Postumia, Carta Stampa, Fratelli Magro, Niederwieser, Sititalia e Toppazzini.
Grandissimi risultati se si considera che la gara mette in competizione i vincitori dei concorsi nazionali, quindi le eccellenze di ogni Paese aderente a FTA Europe. Ai prossimi Awards saranno quindi premiati i vincitori del BestInFlexo 2020 e 2021. Per partecipare al BIF 2021 si può scaricare il bando dal sito ATIF.
Il riuscito evento è stato realizzato anche grazie agli sponsor che hanno supportato la versione online del premio: il Diamond Sponsor Uteco, i Gold Sponsor Absolute, Bobst, Camis, I&C Gama, Koenig&Bauer, Lohmann, Miraclon, Sinapse, Vetaphone, and Windmoller & Holscher; e i Silver Sponsor Allstein GmbH, Comexi, DigitalFlexo, INCIFLEX, PCMC, Siegwerk, SOMA, Tesa e Z DUE.
“Connettere le aziende della flexo a livello europeo e promuovere l’industria flessografica sono la ragione dell’esistenza di FTA Europe”, afferma Sante Conselvan, presidente, “Grazie a tutti i finalisti, ai partecipanti e agli sponsor per avere aderito con grande entusiasmo a questa storica terza edizione dei Diamond Awards. E arrivederci alla prossima”.
Arti Grafiche Boccia, azienda fondata nel 1961 da Orazio Boccia e oggi guidata dal figlio Vincenzo, ex presidente di Confindustria e presidente della Luiss, compie 60 anni. E festeggia con il progetto “Dagli scarti all’arte” che avvicina l’arte al mondo della produzione e del lavoro.
L’artista Vincenzo Vavuso è stato coinvolto per trasformare gli scarti di carta resi dalle rotative in opere d’arte. L’obiettivo è conferire valore agli scarti di carta resi dalle rotative, trasformandoli in vere e proprie opere artistiche. Nasce così in azienda un laboratorio-museo sotto la direzione artistica dello stesso Vavuso.
«Come famiglia e come comunità di uomini e donne che credono fermamente nel valore del lavoro e nella centralità della manifattura» afferma Vincenzo Boccia «abbiamo voluto collegare il sessantesimo anniversario delle Arti Grafiche a progetti di avanguardia culturale che vadano oltre i cancelli della fabbrica. Andare oltre esprime un Dna aziendale che pone al centro le persone in una dimensione aperta, dinamica e inclusiva. Il viaggio che proponiamo – dalla tradizione all’innovazione attraverso l’arte – è il simbolo di una civiltà industriale sostenibile e proiettata verso il futuro». ‘Dagli scarti all’arte’ diventa così un motivo distintivo delle Arti Grafiche Boccia che promuoveranno negli spazi aziendali, dagli uffici allo stabilimento, un museo diffuso di opere d’arte frutto della creazione del laboratorio che sarà messo a disposizione di pittori e scultori. Tutto questo in un programma di eventi e iniziative che si svilupperà nell’intero anno come parte di un racconto innovativo e nel solco del ruolo dell’industria come avanguardia culturale del Paese. Il racconto di una piccola tipografia che cresce e si evolve nel corso degli anni, entrando e uscendo da vari segmenti di stampa in funzione dell’andamento del mercato, e che nel 2021 mette in campo un programma di investimenti finalizzato all’acquisto di nuovi impianti di stampa per allargare e consolidare la presenza nel segmento delle riviste, dei cataloghi per aziende e dei volantini per la GDO oltre che per la pubblicazione di libri. Un piano da cinque milioni di euro che permetterà all’azienda di prepararsi alla fase “post-pandemia” e di inserirsi in altri segmenti di mercato diversificando la propria offerta produttiva.