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Brossura interamente gestita in-house grazie a una Pantera Müller Martini

Già da tempo il Gruppo Logo lavora internamente prodotti brossurati stampati in digitale, in particolare libri e manuali con tirature comprese tra le 100 e le 1.000 copie. Ora però l’azienda è in grado di mantenere in-house anche la brossura di testi, cataloghi e riviste stampati in offset con tirature comprese tra le 500 e le 10.000 copie, per una media di 3.000 esemplari. Il motivo è semplice.

Nel 2017 sono entrate a far parte del Gruppo Logo due nuove aziende (nel complesso, il gruppo ne comprende sette) e una in particolare produceva numerosi stampati offset brossurati. «È stato in quel momento che abbiamo seriamente riflettuto circa l’opportunità di gestire internamente l’intera brossura», spiega Gabriele Fridegotto, vice president & operations manager.

L’analisi si è rivelata decisamente a favore di una produzione in-house completa per due motivi. Dal punto di vista organizzativo, «assicura tempi di lavorazione dei prodotti più rapidi – un aspetto d’importanza enorme soprattutto per le riviste» spiega Fridegotto. Dal punto di vista qualitativo, «garantisce il pieno controllo dell’intera catena di produzione».

Non restava che decidere quale brossuratrice acquistare. Per l’accavallatura-cucitura del reparto offset il Gruppo Logo utilizza una Prima dal 2000. Gabriele Fridegotto spiega le ragioni alla base della scelta d’investire in una Pantera, affidandosi a Müller Martini anche per l’ingresso nella brossura: «Da un lato, la struttura compatta, considerato che in stabilimento abbiamo problemi di spazio. Dall’altro, l’estrema rapidità della messa a punto. Per configurare l’intera linea, incluso il trilaterale, basta premere un tasto».

Ciò assume ancora più importanza se si considera che le tirature dei prodotti brossurati stampati da Gruppo Logo, con un attuale organico di 120 collaboratori e una clientela industriale prevalentemente localizzata in Italia, si aggirano sempre più spesso intorno al limite inferiore delle 500 copie per commessa. Ne consegue la necessità di un rapido Make Ready, più che di un elevato numero di cicli, sebbene per le grandi tirature la Pantera raggiunga una velocità massima di 4.000 cicli/h.

A maggior ragione, se si considera che l’azienda grafica a tutto tondo utilizza la brossuratrice messa in funzione all’inizio del 2018, dotata di raccoglitrice a 12 stazioni, uscita Criss-Cross (per libri cuciti a filo) e trilaterale Granit, anche per prodotti stampati in digitale a partire da tirature di 200 copie. Con cinque macchine da stampa offset a foglio, otto rotative a foglio digitali e tre rotative a bobina digitali, il Gruppo Logo occupa una posizione forte nel settore digitale: un fattore determinante, che «ci garantisce una crescita continua nonostante le difficili condizioni del mercato» conclude Fridegotto.

 

 

Le prospettive dell’industria italiana dell’imballaggio

Si è svolta venerdì scorso a Milano la “Economic Packaging Conference – Il mercato che sarà. Previsioni 2019-2020”, promossa dall’Istituto Italiano Imballaggio e realizzata in collaborazione con Conai (Consorzio Nazionale Imballaggi).

L’appuntamento ha affrontato, da diversi punti di vista, le tematiche economiche e finanziarie legate alla filiera del packaging, con particolari approfondimenti al tema della “sostenibilità”, alla luce dei recenti aggiornamenti legislativi nell’Unione Europea e all’impatto economico che tali novità rivestono su tutto il mondo industriale e commerciale, ma anche sul consumatore finale.

La conferenza è stata l’occasione per presentare i dati economici aggiornati sul settore degli imballaggi in Italia. Il fatturato del settore ha superato nel 2018 i 33,4 miliardi di euro, registrando una crescita pari al +2,6% rispetto al 2017, mentre in volumi la crescita è stata lievemente inferiore (+2,4%), portando la produzione di imballaggi vuoti in Italia a superare le 16,7 milioni di tonnellate.

Nel 2018 è stata la domanda interna a guidare la crescita della produzione, con un aumento del 2,6%. Crescono le importazioni (+1,9%), mentre segnano un tasso di crescita minore rispetto agli scorsi anni le esportazioni (+0,8%).

Tra i diversi materiali, spiccano le performance del legno (+4,5%), guidato essenzialmente dalla crescita dei pallet e dagli imballaggi industriali, del vetro (+2,9%), e degli imballaggi flessibili da converter (+2,5%), che continuano a mostrare una crescita interessante anno dopo anno. La crescita degli imballaggi in carta e cartone (+2%), degli imballaggi in plastica (+1,1%) e di quelli in acciaio e alluminio, che incrementano la loro produzione dello 0,5%.

«L’industria italiana dell’imballaggio si dimostra un settore dinamico e in continua crescita» ha dichiarato Anna Paola Cavanna, presidente di Istituto Italiano Imballaggio. «Particolarmente interessante è il saldo della bilancia commerciale, in attivo di oltre 2 miliardi di euro. Ciò significa che la nostra industria, per quanto legata alla produzione manifatturiera, è molto apprezzata anche al di fuori dei confini nazionali, con la produzione di imballaggi innovativi, sostenibili, e che garantiscono un elevato grado di sicurezza del prodotto contenuto. Continueremo a sensibilizzare i nostri associati su questi temi in modo da mantenere e incrementare il vantaggio competitivo del settore in futuro».

Il settore packaging nei prossimi anni dovrebbe nell’immediato stabilizzare il proprio trenddi crescita registrando nel 2019 un +0,5% per poi aumentare nuovamente il ritmo negli anni successivi ipotizzando un +1,4% nel 2020 e un +1,9% nel biennio ’21-’22.

Renografica acquisisce la maggioranza di Tiposervice

Il 10 giugno è stato firmato l’accordo per il passaggio della maggioranza delle quote di Tiposervice Srl alla cartotecnica Renografica Srl, guidata dalla famiglia Baccolini.

Nasce così un nuovo polo al servizio dell’industria farmaceutica, che integra i prodotti cartotecnici di Renografica, conformi ai più severi standard di qualità e sicurezza richiesti dai settori di riferimento, con i foglietti illustrativi di Tiposervice, da trent’anni sinonimo di qualità e servizio.

Il gruppo industriale, che ai nastri di partenza supera i 15 milioni di euro fatturato con 76 dipendenti, opererà in tre stabilimenti produttivi: i due di Renografica, a Bologna e Valjevo (RS), e quello di Tiposervice, a Calenzano (FI).

«Per i nostri progetti di sviluppo l’acquisizione di Tiposervice ha una portata strategica», dichiara il presidente di Renografica. «Tiposervice è un’azienda solida, con una buona reputazione di serietà e affidabilità, in cui intendiamo investirenell’ammodernamento degli impianti e della struttura per svilupparne appieno le potenzialità. E, soprattutto, possiede un grande capitale umano di competenze tecniche e professionali, e una gestione improntata ai nostri stessi valori di affidabilità e responsabilità verso tutti gli stakeholder che influenzano i mercati di riferimento – a cominciare dai clienti, dai fornitori e dai nostri stessi collaboratori».

«Unendo le forze e le risorse si aprono nuove opportunità di sviluppo sia sul piano commerciale sia organizzativo, ponendo le premesse per un balzo in avanti sul mercato. La nuova struttura ha le carte in regola per affermarsi come interlocutore non solodelle piccole e medie imprese del pharma e dell’healthcare, ma anche dei gruppi più grandi, che necessitano di fornitori con capacità produttive e di servizio adeguate alle loro specifiche esigenze».

Renografica è una PMI di origine famigliare a gestione manageriale, che oggi vede in campo, gli imprenditori di terza generazione. Nata negli anni ‘60 come stampatore di libri, cataloghi e prodotti commerciali di pregio per i brand del lusso e del mass market, da circa un decennio si è specializzata nella produzione di packaging cartotecnico per prodotti farmaceutici, dove investe costantemente in R&S e potenziamento del servizio.

La sua forza in questo settore si fonda sul concetto di “astuccio sicuro” ovvero sulla messa in campo di un ciclo di lavorazione e di controllo in grado di realizzare packaging di qualità certificata e ripetibile, che risponde alle stringenti esigenze di sicurezza dell’healthcare.

Tiposervice è una realtà industriale protagonista di mercato nella produzione di foglietti illustrativi per le aziende farmaceutiche.
Le principali caratteristiche sono da sempre l’orientamento al cliente, l’attenzione alla qualità del prodotto e una culturaorganizzativa fortemente vocata al servizio al cliente.

Gipea, l’assemblea di Primavera all’insegna della sostenibilità

Si è tenuto nei giorni 24 e 25 maggio 2019 a Torino il Congresso di Primavera Gipea – Gruppo Italiano Produttori Etichette Autoadesive. Il convegno organizzato da Gipea ha riunito esperti e operatori della filiera attorno alle nuove sfide che si prospettano per l’industria del labeling.

Di grande interesse gli spunti emersi già nel corso della prima giornata, durante la quale si è dibattuto di ecodesign e design sistemico, di consapevolezza tecnica della GDO in merito alle dinamiche della sostenibilità, di economia green e legislazione di riferimento per gli operatori che vogliono investire nel settore.

La seconda giornata ha visto protagonisti i fornitori degli etichettifici con una tavola rotonda focalizzata sulla sostenibilità in generale, sulla “circular economy” e sulle soluzioni per il fine vita del prodotto. In chiusura un intervento sulle opportunità per le PMI derivanti dalla quotazione all’AIM (mercato alternativo del capitale di borsa italiana) e un approfondimento di neuromarketing sulle potenzialità delle etichette nell’indurre il consumatore all’acquisto.

Infine, i dati diffusi durante il XXXVI Congresso Gipea dal presidente Elisabetta Brambilla fotografano un’industria italiana delle etichette in buona salute, che prosegue nella sua crescita anche in Europa.

«Siamo molto soddisfatti di come è andato il convegno – ha dichiarato Elisabetta Brambilla, presidente Gipea. – I gruppi di Assografici come il Gipea hanno sempre più il ruolo di consulenti non solo tecnici, ma a tutto tondo. Chi partecipa torna in azienda con idee per la produzione e il finanziamento dell’azienda, ma anche spunti sulla sostenibilità e proposte innovative per i clienti».

Gipea ha dato appuntamento al Convegno Tecnico d’Autunno che quest’anno si terrà a Milano il 15 novembre.

Le presentazioni dei relatori intervenuti al Congresso di Primavera sono a disposizione sul sito Gipea.

Il Gruppo Edelmann integra la Landa S10 Nanographic Printing nella produzione commerciale

Il Gruppo Edelmann e Landa Digital Printing hanno reso noto che 60 converter e stampatori di tutto il mondo hanno partecipato alla giornata porte aperte presso l’impianto Edelmann di Heidenheim per vedere in azione la prima macchina da stampa Landa S10 Nanographic Printing installata in Europa mentre produceva lavori commerciali al ritmo di 6.500 (B1/41 in.) fogli all’ora.

I visitatori hanno visto che Landa S10 integra alla perfezione la tecnologia offset di Edelmann, e che ora i clienti aziendali richiedono le nuove funzionalità di Nanographic Printing poiché garantiscono la possibilità di ordinare ciò che desiderano, quando lo desiderano e di ottenere sempre un’elevata qualità di stampa.

«Nel mondo della stampa e del packaging, tutti chiedono se la nostra Landa S10 funziona secondo le previsioni. Ci domandano continuamente se la qualità di stampa è buona e se riusciamo a produrre con sette colori. E ci chiedono anche se riusciamo effettivamente a stampare 6.500 (B1/41 in.) fogli all’ora e se siamo in grado di produrre lavori commerciali» ha commentato Oliver Bruns, CEO del Gruppo Edelmann. «La risposta a tutto questo è semplice, naturalmente: sì. Landa S10 è stata progettata per essere una macchina con una piena capacità produttiva, 24/7. I colori sono brillanti, vivaci, intensi e vibranti. Non ho mai visto un’altra tecnologia paragonabile a questa».

«Prima di installare Landa S10 potevamo proporre ai nostri clienti solo una gamma ristretta di soluzioni. La stampa digitale in formato B1 (41 pollici/1.050 mm) con 7 colori e alla velocità di 6.500 fogli all’ora ha eliminato ogni precedente vincolo. L’installazione di Landa S10 è stata un grande successo, e ora prevediamo di terminare la fase beta nel giro di poche settimane» ha confermato Bruns.

Specialista nelle soluzioni di imballaggio per i settori sanità, estetica e prodotti di consumo, il Gruppo Edelmann vanta impianti in nove Paesi d’Europa, Asia, America settentrionale e meridionale. Con oltre 3.000 dipendenti e vendite superiori ai 300 milioni di euro, Edelmann produce ogni anno più di 5,6 miliardi di confezioni e materiali pubblicitari. Rispetta i requisiti di carattere ambientale di alcuni fra i più esigenti marchi blue-chip a livello mondiale, e pertanto anche le iniziative di sostenibilità sono una priorità assoluta per l’azienda.

Intervenendo in occasione della giornata ‘porte aperte’, Oliver Bruns ha inoltre confermato che collaborare con Landa è stata la migliore decisione per l’azienda. «C’è molto più di una semplice relazione tra fornitore e cliente. Mi piace il colore che otteniamo con la nostra S10 ma, altrettanto importante, la tecnologia Landa ci garantisce un eccellente ritorno sull’investimento. L’alta velocità e la notevole efficienza della macchina ci consentono una notevole redditività» ha dichiarato Bruns.

Yishai Amir, CEO, Landa Digital Printing, ha così commentato: «Siamo ovviamente entusiasti del successo riscosso da Landa S10 nell’impianto di Edelmann, e ci stiamo attivando per far terminare al più presto la fase beta. Questo successo rispecchia l’andamento del nostro business, su tutti i fronti. Con il costante aumento delle attività di produzione e commercializzazione, entro la fine del 2019 ci saranno altre nostre macchine da stampa installate e in funzione nei tre continenti».

 

Omet X6.0 stampa a registro con soli 10 metri di scarto

Il processo di stampa sempre più digitalizzato della Omet X6.0 permette allo stampatore di ridurre enormemente il tempo e lo scarto necessario per l’avviamento di un nuovo lavoro.

Numerosi riscontri da parte degli utilizzatori hanno confermato le performance elevate della nuova Omet X6.0: la macchina è infatti in grado di andare a registro in soli 10 metri con un nuovo lavoro di stampa. Il risultato è frutto di una combinazione di funzioni speciali brevettate da Omet che permettono di dare al cliente maggior flessibilità produttiva, semplificando le operazioni di set-up di cambio lavoro e messa a registro, riducendo drasticamente i tempi morti in produzione.

Grazie al sistema automatico di aggancio al volo, le unità di stampa si fasano autonomamente tra di loro, trovando immediatamente la posizione di stampa. La combinazione con il sistema Multivision consente la messa a registro in tempo reale, colore per colore, senza creare alcuno scarto supplementare grazie a una serie di videocamere “smart” posizionate su ogni unità Flexo.

Ai due sistemi si aggiunge il Cruise Control, che permette di correggere autonomamente le pressioni di stampa al variare della velocità, dello spessore del materiale, dello sviluppo stampa. La funzione “No Panic” permette inoltre di riposizionare automaticamente le pressioni di stampa al punto zero, semplicemente premendo un pulsante, senza necessità di intervento manuale da parte dell’operatore.

Queste automazioni hanno portato a un passo in avanti nella digitalizzazione del processo di stampa e nella semplificazione del lavoro dell’operatore.

Napoli capitale del packaging design con OneMorePack

Napoli capitale del packaging design: il prossimo 13 giugno il capoluogo campano ospiterà la sesta edizione dell’evento OneMorePack, a conclusione del concorso nazionale per professionisti e studenti promosso da Grafica Metelliana. La serata, in programma al Monastero di Santa Chiara a partire dalle 18.30, richiamerà designer e stakeholder da tutta Italia per conoscere i vincitori del premio OneMorePack.

Saranno premiati i professionisti vincitori delle categorie in gara, con premi del valore di 1500 euro, e assegnate 5 menzioni dalla giuria tecnica e una dal popolo del web. Sarà inoltre reso noto il podio degli studenti, che concorrono a premi del valore di 1500 euro (il primo classificato) e di 500 euro (secondo e terzo classificato). Guest speaker della serata Annamaria Testa, copywriter e consulente della comunicazione. Alla conduzione quest’anno la voce di Radio Kiss Kiss Pippo Pelo. «L’evento si riconferma un’importante occasione di confronto – afferma Gerardo Di Agostino, AD di Grafica Metelliana, azienda poligrafica salernitana – sulla professione grafica e sui trend del settore cartotecnico. Un appuntamento che ha ottenuto risonanza crescente negli anni, unico al Sud Italia, che ambisce anche a promuovere il territorio: non a caso, la location è quella del Monastero di Santa Chiara, nel cuore del centro storico di Napoli, che faremo visitare a quanti ci raggiungeranno da fuori regione».

OneMorePack 2019 si avvale del patrocinio di Aiap, Assografici, Confindustria Campania, ADCI, UNA e della partnership dei principali operatori del settore: Heidelberg, Bobst, Zund,Fontana Grafica, Fedrigoni, Hp, Luxoro, Adiscart, Oneprint. Partner tecnico: Sabadì. 

 

Flexo e rotocalco con DotScope di Ulmex

Sono tantissime le variabili che determinano la qualità della stampa, partendo dalla tecnologia utilizzata, passando per gli inchiostri fino ai supporti prescelti. Ma ci sono componenti meno citati che influiscono notevolmente sulla qualità dello stampato, come anilox, cliché e cilindri rotocalco preposti a trasferire la giusta quantità di inchiostro. Anche piccolissime imperfezioni possono compromettere il risultato finale. Residui di inchiostro e colle, anche di pochi micron, devono essere rilevati e asportati per non pregiudicare le prestazioni di questi componenti.

Ulmex, realtà italo-tedesca protagonista nella fornitura di componenti tecnici, consumabili, apparecchiature, ricambi e servizi per il mondo della stampa dell’imballaggio di qualità flexo e rotocalco, propone all’industria una nuova soluzione all’avanguardia contraddistinta da prestazioni uniche sul mercato: DotScope, il microscopio digitale di nuova generazione che consente di effettuare un controllo analitico 3D di anilox, cliché per flexo e cilindri rotocalco. Compatto, leggero ed ergonomico, è dotato di tre ottiche integratee di un motore passo-passo che garantiscono un’ottimale messa a fuoco senza blocco meccanico. Bastano 10/15 secondi per analizzare con agilità la struttura delle celle e misurare la lineatura degli anilox. Inoltre, è alimentato direttamente tramite PC. Alcuni dei vantaggi esclusivi di DotScope che ne hanno decretato il successo in Italia: in pochi mesi dal lancio, Ulmex ha già messo a segno numerose installazioni presso clienti nuovi e consolidati come Netpack, la divisione del Gruppo Sorma specializzata nella produzione di materiali per il packaging di elevata qualità, che da tempo collabora con Ulmex.

Tra le dotazioni inedite di DotScope, anche il software integrato che consente di creare una banca dati memorizzando le informazioni generate dalle singole misurazioni. «La possibilità di monitorare in tempo reale lo stato del proprio parco cilindri e di crearne una cronologia, restituendo un’analisi accurata del ciclo di vita dell’anilox, è sicuramente una delle feature di DotScope più apprezzate dai nostri clienti», spiega Angelo Maggi, direttore vendite Ulmex Italia. «I valori rilevati vengono elaborati dal software dando vita ad un diagramma che permette di valutare con precisione il livello di usura meccanica, le lineature e le variazioni di volume nel tempo. Ciò consente di pianificare preventivamente e tempestivamente gli interventi di pulizia o di rigenerazione degli anilox, ottimizzando costi e processi». Procedure per le quali Ulmex offre soluzioni e servizi esclusivi come la tecnologia Laser per la pulizia dei cilindri anilox, implementabile direttamente nelle linee produttive, e l’esclusivo servizio laser di pulizia dei cilindri effettuato a domicilio 24/7 grazie a una flotta di Service-Truck proprietari recentemente potenziata. «Se adeguatamente programmati, questi interventi consentono, non solo di allungare sensibilmente la vita degli anilox, ma di renderli più performanti, ottimizzando i processi, riducendo gli sprechi di inchiostro e dunque i costi di produzione» aggiunge Maggi. Ai prodotti di ultima generazione, infatti, Ulmex affianca una gamma altrettanto completa di servizi a valore aggiunto, come la pulizia laser, assicurata capillarmente in tutta Italia.

Nasce la Foresta dell’Associazione Italiana Scatolifici

Nasce in Veneto la Foresta dell’Associazione Italiana Scatolifici (ACIS) creata in collaborazione con Treedom per dare un contributo concreto alla riforestazione delle aree devastate dal maltempo dello scorso anno.

L’Associazione è il primo player della filiera della carta e cartone a investire con Treedom in una propria Foresta, che nasce oggi con 100 alberi, ma che crescerà ulteriormente, attraverso il coinvolgimento delle aziende associate che potranno aggiungere alberi, facendone un grande progetto di sostenibilità ambientale condiviso.

La Foresta dell’Associazione Italiana Scatolifici nasce dalla consapevolezza che la filiera degli imballaggi cellulosici va rispettata e protetta, non solo attraverso le catene di custodia delle foreste e a un efficiente riciclo, ma anche finanziando importanti iniziative di riforestazione sul territorio italiano come questa.

«Siamo davvero felici di lanciare oggi questo bellissimo progetto condiviso con tutta la base associativa, che crescerà grazie al contributo di tutti. È un progetto che rafforza il nostro impegno verso l’ambiente e ci permette di ricordare a tutti un messaggio molto importante, che è quello che abbiamo scritto sugli alberi della nostra Foresta: ‘Gli imballaggi in cartone amano l’ambiente’» spiega Riccardo Cavicchioli, presidente dell’Associazione Italiana Scatolifici.

«Le nostre aziende già operano in un settore che rappresenta un esempio perfetto di economia circolare, essendo basato su risorse disponibili in natura e con una filiera di recupero e riciclo virtuosa, che rappresenta una eccellenza in Italia e in Europa, ma l’attenzione verso i temi della sostenibilità e dell’ambiente rappresenta per noi una direttrice fondamentale, da continuare a sviluppare e fare crescere», conclude Cavicchioli.

Treedom sta sviluppando questo progetto di riforestazione con il partner tecnico Veneto Agricoltura – agenzia veneta per l’innovazione del settore primario – che gestisce la produzione vivaistica di migliaia di nuove piantine di specie autoctone come Faggi, Aceri, Abeti rossi, Abeti bianchi, Larici, Frassini maggiori, Betulle, Sorbi degli uccellatori, di garantita provenienza locale. Gli alberi della Foresta dell’Associazione Italiana Scatolifici cresceranno in vivaio e verranno piantati (e geolocalizzati) nel corso del prossimo autunno, in accordo con i tempi della natura.

 

Gruppo Cordenons presenta il nuovo visual book di Astroking

In occasione di Packaging Première 2019 Gruppo Cordenons ha presentato Astroking: la creative paper della gamma Boutique arricchita del nuovo nero matt Black Wood.

«Al di là di ogni tendenza il nero resta un’intramontabile simbolo di eleganza e stile: basti pensare al tubino indossato da Audrey Hepburn in Colazione da Tiffany – spiega Katia Tedeschi, direttore marketing di Gruppo Cordenons – Rifacendoci a questa immagine abbiamo realizzato la nuova black paper in grado di coniugare i riflessi cangianti del raso e il fascino di un’intensa finitura opaca con il tocco morbido di un tessuto pregiato. L’idea è di offrire una nuova ispirazione per progetti stampati di alta gamma che intendono trasferire un’esperienza multisensoriale: come direbbe, l’affasciante protagonista del film “una carta si giudica dalle emozioni che ti regala”».

Ad accompagnare questo annuncio, in fiera è stato presentato un nuovo visual book dedicato ad Astroking. Composto da sei schede ognuna stampata su una diversa colorazione di questa creative paper, il concept del book gioca con immagini che richiamano alle originali tinte della carta e mostra le diverse possibili nobilitazioni a cui si presta, come stampa a caldo, termografia, rilievo a secco e bassorilievo, enfatizzandone l’eleganza. Anche le grafiche dello stand di Gruppo Cordenons riprendevano lo stesso visual proponendone le immagini in grande formato.

Fascinosa e gradevole al tatto, Astroking si propone con una palette di sei nuance classiche ma con un tocco di vivacità. Tra il bianco avvolgente di Snow White e il nero intenso di Black Wood si trovano le sfumature calde di Desert Sand, Moss Green e Brown Stone oltre al più trendy Plum Tree. Disponibile in tre grammature, Astroking veste i progetti più ambiziosi come un abito cucito su misura: arricchisce con il suo stile packaging e shopper di lusso, cover di pregio, brochure, inviti e altre creazioni di classe.

Accanto alla new entry, in prima linea alcune delle gamme diventate iconiche come Reef, ispirata alla magia della barriera corallina; Leatherlike, che simula l’effetto della vera pelle pur essendo 100% cellulosa e per questo completamente riciclabile; Wild naturalmente morbida al tatto; Plike dal seducente effetto rubber e altre ancora. Per chi è a caccia del colore più ricercato può sbizzarrirsi con il ventaglio di varianti offerto dalle vivaci tinte perlescenti di Stardream e So…Silk.