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BestInFlexo 2018, completata la giuria

È stato completato il panel di giurati chiamati quest’anno a selezionare le aziende vincitrici del concorso BestInFlexo 2018. Entra in giuria Mauro Pascutto, responsabile tecnico per la qualità di stampa e packaging di Esselunga che, insieme ad Adalberto Monti, docente e consulente tecnico di stampa, Massimiliano Corelli responsabile ufficio acquisti imballi Orogel, Wim Buyle vice presidente FTA Europe e Giandomenico Marcone – responsabile acquisti pastificio Attilio Mastromauro Granoro, si occuperà di valutare i lavori inviati dagli stampatori.

«Dopo tre anni di presenza, Claudio Rimondi di Coop, che ringrazio per l’impegno e l’entusiasmo, ha voluto lasciare spazio a nuove figure professionali per ampliare sempre di più la visibilità del lavoro realizzato dall’Associazione» dichiara Marco Gambardella Presidente ATIF. «Stiamo inoltre pianificando altre iniziative di coinvolgimento dei brand owner, un aspetto sul quale, da stampatore, sto puntando in modo particolare».

La cerimonia di premiazione del BestInFlexo 2018 avrà luogo a Bologna martedì 20 novembre 2018, mentre il giorno successivo 21 novembre si svolgerà il FlexoDay, organizzato anche quest’anno in collaborazione con FTA Europe.

BookTelling, il Master di Università Cattolica con Istituto Rizzoli

Con il titolo BookTelling. Comunicare e vendere contenuti editoriali nasce il nuovo Master di primo livello di Università Cattolica in collaborazione con Istituto Rizzoli il centro di formazione per graphic design, comunicazione web, digital e audio-video, accreditato da Regione Lombardia.

Il Master, che prenderà il via il prossimo novembre, si pone come obiettivo la formazione di nuove figure professionali che, attraverso tecnologie digitali, diversi canali di vendita e la rete di relazioni con gli attori dell’intrattenimento culturale, sappiano individuare le esigenze dei lettori. Istituto Rizzoli, in particolare, metterà a disposizione del Master i propri laboratori attrezzati e docenti.

«Il mercato editoriale offre ogni giorno decine di proposte. Se si vuole lavorare in questo settore, è fondamentale distinguersi» afferma Luigi Stefano Campanella, presidente di Fondazione Istituto Rizzoli. «Saper leggere le tendenze del panorama italiano e internazionale, scoprire cosa vogliono i consumatori e creare prodotti innovativi sono alcuni dei requisiti indispensabili che un buon professionista dovrebbe avere».

Per ulteriori informazioni: http://master.unicatt.it/booktelling.

Siglato l’accordo con Massivit 3D: Mca Digital entra nel 3D printing large format

MCA Digital ha siglato un accordo con Massivit 3D per la commercializzazione di sistemi di stampa 3D. La nuova partnership con il marchio israeliano, in piena espansione sul mercato internazionale, prevede la commercializzazione di innovativi sistemi 3D pensati espressamente per il mondo del large format.

L’esclusiva tecnologia GDP con gel a polimerizzazione UV brevettata da Massivit 3D permette infatti la realizzazione di oggetti di grandi dimensioni, fino a 180 cm, e consente una vasta gamma di applicazioni per la visualcom come insegne e display, espositori durevoli, articoli pubblicitari, mockup, speciali frame per soft signage, channel letter, concept prototype, fino ad allestimenti fieristici e scenografie teatrali o televisive.

«L’accordo con Massivit 3D rientra a pieno titolo nella nostra strategia di sviluppo che punta a differenziarci costantemente dai competitor rafforzando l’immagine di partner innovativo in grado di offrire sempre proposte ad alto contenuto tecnologico in ottica di ampliamento del business», commenta il socio fondatore MCA, Cristina Del Guasta. «Lavoriamo al fianco di aziende che hanno dimostrato di possedere creatività e capacità di guardare al futuro con lungimiranza imprenditoriale. Siamo impazienti di svelare a queste aziende le nuove frontiere della stampa 3D applicata al sign&display, ma anche a nuovi ambiti applicativi».

La partnership con Massivit 3D, già attiva proprio da settembre 2018, prevede che MCA si occupi non solo della distribuzione, ma anche del post-vendita gestendo direttamente l’installazione, la fornitura di consumabili e l’assistenza tecnica. Proprio a questo scopo il team MCA ha già programmato un periodo di training intensivo presso l’headquarters Massivit 3D, in cui agli interventi teorici si alterneranno sessioni pratiche sulle funzionalità dei sistemi 3D.

A Konica Minolta il premio Smart Workplace Vision da Keypoint Intelligence

Konica Minolta Business Solutions ha ottenuto il “2018-2019 Award for Smart Workplace Vision” da parte di Keypoint Intelligence – Buyers Lab, una delle più importanti società di analisi di business nel settore dell’imaging digitale.           

Poiché la tecnologia trasforma non solo il modo di lavorare, ma anche di vivere l’ufficio, le imprese ricercano sempre più soluzioni che aiutino a creare un ambiente di lavoro capace di soddisfare i nuovi bisogni. Gli analisti di Keypoint Intelligence – Buyers Lab hanno attribuito a Konica Minolta il premio “Smart Workplace Vision” a seguito di una lunga valutazione: Konica Minolta è l’unico provider del settore ad essere stato premiato per la sua visione innovativa dell’ambiente di lavoro del domani, per la sua strategia di investimento in tecnologie innovative e per la sua visione del mercato capace di guidare i clienti in questo nuovo contesto.

«Il modo di concepire l’ufficio cambia e Konica Minolta cambia con lui» ha dichiarato Jamie Bsales, solutions analysis director di Keypoint Intelligence. «Konica Minolta ha una visione molto chiara degli elementi che devono costituire l’ambiente di lavoro intelligente di domani e lavora attivamente per la realizzazione di questa visione attraverso lo sviluppo di prodotti sia internamente, sia attraverso acquisizioni e partnership. Konica Minolta ha la struttura e i prodotti necessari per sostenere le iniziative in grado di creare un luogo di lavoro intelligente. Il suo portfolio di offerta è molto vario e include dispositivi e soluzioni chiave di gestione documentale, sistemi di collaborazione, robotica, videosorveglianza, senza dimenticare i servizi informatici necessari per far funzionare il tutto».

Questo studio di Keypoint Intelligence – Buyers Lab, primo nel suo genere, analizza le strategie dei principali player in ambito office in relazione a come concepiscono l’ambiente di lavoro intelligente, valutando la visione di ogni azienda, la gamma di prodotti/servizi attuali e futuri finalizzati a indirizzare i clienti verso questa visione, le strategie del canale di distribuzione, la strategia di go to market attuale e futura, la capacità di realizzazione della visione, ecc….

Konica Minolta è stata apprezzata per la sua visione chiara e precisa, per la sua ampia gamma di prodotti nell’ambito del digital imaging e per la sua capacità di concretizzare la sua visione.

«Noi aiutiamo i nostri clienti a creare un futuro, dove le postazioni di lavoro e i documenti fisici perderanno la loro importanza e dove la gestione dei processi informativi sarà determinante per la riuscita delle imprese» spiega Olaf Lorenz, ‎general manager international marketing division di ‎Konica Minolta Business Solutions Europe GmbH. «Siamo fieri di essere il solo distributore del settore a ricevere questo premio; questo riconoscimento ricompensa i nostri sforzi nello sviluppo di soluzioni intelligenti ed integrate, volte a valorizzare le nostre capacità di sviluppo sia di hardware che di servizi».
L’analisi di Keypoint Intelligence ha evidenziato le capacità di Konica Minolta in diversi contesti, tra cui i servizi informatici, i servizi cloud, la sicurezza, l’automazione dei processi di impresa (BPA), l’intelligenza artificiale, la mobilità e le comunicazioni – questi elementi sono la base essenziale per costruire il contesto del lavoro intelligente del domani.

Konica Minolta è stata infine riconosciuta per la sua capacità di creare partnership con altri leader tecnologici del settore e per l’offerta di prodotti innovativi come Workplace Hub. Nell’area EMEA la capacità di fornire queste soluzioni efficaci è stata rinforzata dal BIC, un gruppo di sviluppo dedicato che lavora in collaborazione con i dipartimenti informatici, i manager e le risorse umane con lo scopo di elaborare e testare le soluzioni per l’ufficio intelligente.

In ottobre il primo European Paper Bag Day

Il primo European Paper Bag Day si svolgerà il 18 ottobre 2018 con varie attività di comunicazione globali e locali. La giornata promozionale annuale punta ad aumentare il livello di notorietà dei sacchetti di carta tra i consumatori e a presentarli come packaging sostenibile, efficiente e in grado di contribuire a combattere l’inquinamento ambientale per il futuro. La giornata è stata lanciata dalla piattaforma “The Paper Bag”, che include i principali produttori europei di carta kraft e di sacchetti di carta.

I sacchetti di carta sono compagni robusti e affidabili per acquisti di ogni genere. Sono in grado di trasportare cibo, abbigliamento, prodotti di lusso o decorativi, ed elettronica, ossia praticamente qualsiasi cosa fino a un peso di 12 kg. I sacchetti di carta risultano vincenti anche sul fronte dei vantaggi ambientali. Vengono prodotti con materie prime naturali rinnovabili. In Europa la fibra di cellulosa utilizzata come materia prima per produrre sacchetti di carta ha una base biologica e viene ricavata da aree forestali europee soggette a gestione sostenibile. Le fibre lunghe dei sacchetti di carta le rendono anche una buona fonte per il riciclo. Tuttavia, se un sacchetto di carta per sbaglio viene disperso in natura o nel mare, si degrada in tempi brevi e non danneggia le vita marina.

Adottare uno stile di vita sostenibile è un elemento fondamentale per preservare il nostro pianeta per le future generazioni. Utilizzare i sacchetti di carta costituisce l’espressione di uno stile di vita moderno e responsabile – aiuta a combattere il cambiamento climatico e a ridurre i rifiuti di plastica nell’ambiente. «L’European Paper Bag Day è l’occasione perfetta per diffondere la consapevolezza che i sacchetti di carta sono il packaging sostenibile del futuro», spiega Jonathan Lloyd, presidente del Gruppo Shopping Bags. «Con le nostre attività desideriamo convincere più consumatori che le loro scelte in fatto di packaging hanno un impatto sull’ambiente. In qualità di produttori di sacchetti di carta possiamo sostenerli con informazioni e dati convincenti e motivarli ad utilizzare, riutilizzare e riciclare i sacchetti di carta».

Tutte le attività di comunicazione che si svolgono in correlazione alla giornata di attività verranno comunicate tramite i canali social di “The Paper Bag” con l’hashtag #EuropeanPaperBagDay: sulla fanpage di Facebook “Performance powered by nature” ed i profili LinkedIn di EUROSAC e CEPI Eurokraft.

La piattaforma “The Paper Bag” è stata costituita nel 2017 dai principali produttori europei di carta kraft e di sacchetti di carta, tra cui il Gruppo Italiano Shopping Bags, che si dedicano a promuovere i vantaggi del packaging a base cellulosica. “The Paper Bag” è guidata dalle organizzazioni CEPI Eurokraft ed EUROSAC.

Per ulteriori informazioni visitare il sito www.thepaperbag.org

 

La nuova normativa in materia di privacy

Le misure di sicurezza di cui un’azienda grafica deve dotarsi per essere in regola.

Il GDPR, General Data Protection Regulation, è stato creato al fine di evitare che i dati utilizzati possano essere commercializzati per scopi estranei a quelli per cui sono stati rilasciati, determinando influenze anche scorrette sul mercato

La protezione dei dati personali relativi alla vita privata e familiare, espressamente prevista dall’art. 8 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo, è un diritto fondamentale della persona che deve essere bilanciato con la necessità delle aziende di trattare i dati che acquisiscono nello svolgimento dell’attività lavorativa.

La rapida evoluzione tecnologica e la globalizzazione hanno portato il legislatore a tutelare la privacydi ogni individuo attraverso un’efficacie protezione dei dati personali, che dovrà risultare consimile in ogni Stato appartenente all’Unione Europea.

La tutela dei dati personali era precedentemente regolamentata dal Codice della Privacy(Legge n. 196/2003) che raccoglieva in un unico testo tutte le norme poste a protezione dei dati. Il 25 maggio 2018 è entrato in vigore il Regolamento Europeo n. 679/2016 (più noto come GDPRossia General Data Protection Regulation) direttamente applicabile in tutti gli stati membri dell’Unione Europea, i quali entro il 22 agosto 2018 dovranno adeguare la normativa nazionale ai principi dettati dal GDPR.

Il Regolamento è stato creato al fine di evitare che i dati utilizzati in particolare dalle grandi aziende possano essere commercializzati per scopi estranei a quelli per cui sono stati rilasciati, determinando influenze anche scorrette sul mercato (come è avvenuto per il caso di Facebook Cambridge Analitica). Altra finalità del Regolarmento è quello di impedire che la diffusione di informazioni e immagini portino alla commissione di reati (cyberbullismo).

I principi cardine

Il Regolamento, a differenza della Legge n. 196/2003 che stabiliva le misure minime da attuare per la tutela della riservatezza dei dati personali impone ai Titolari del trattamento (aziende, pubbliche amministrazioni e liberi professionisti) di prevedere una tutela dei dati adeguata all’attività che svolgono. Gli stessi dovranno dotarsi di misure di sicurezza da variare in considerazione della natura delle informazioni trattate, aumentando le soglie di sicurezza in tutti i casi in cui i dati rivelino l’origine etnica, le opinioni politiche o religiose ovvero le caratteristiche genetiche o lo stato di salute dei soggetti interessati. In sostanza il Regolamento impone ai Titolari di prevedere un trattamento personalizzato a seconda dell’attività che ciascuna azienda svolge e dei dati che acquisisce.

Il GDPR sancisce i principi cardine a cui i titolari devono uniformarsi

–   Liceità e correttezza: il trattamento dei dati richiede il rilascio di un consenso da parte dell’interessato;

–   Trasparenza: i dati personali devono essere trattati con modalità predefinite e rese note all’interessato;

–   Finalità: i dati personali raccolti dal titolare del trattamento devono indicare le ragioni per le quali vengono richiesti (es. scopi pubblicitari, commerciali etc.);

–   Necessità e minimizzazione: il titolare del trattamento deve raccogliere solo i dati strettamente necessari allo svolgimento della sua attività;

–   Limitazione nell’archiviazione: i dati devono essere conservati esclusivamente per il periodo necessario allo svolgimento dell’attività richiesta dall’Interessato.

Vediamo nella pratica i soggetti che all’interno delle aziende dovranno assicurare il corretto trattamento dei dati per evitare di incorrere in pesanti sanzioni amministrative.

Si raccomanda alle aziende grafiche dotate di un sito web che raccolga dati personali tramite cookies e questionari online (anche semplicemente al fine di rilasciare preventivi per l’attività da svolgere), di creare una pagina sulla privacy ove vengano fornite informazioni in merito ai diritti degli utenti, tra cui anche il diritto all’oblio.

Il Titolare del trattamento

Il Titolare del trattamento è quel soggetto (azienda) che riceve i dati utilizzati nello svolgimento della sua attività e precisa all’Interessato (cliente) le finalità e le modalità del trattamento dei dati personali.

Il Titolare del trattamento, prima di ottenere il consenso dell’Interessato, deve informarlo sulle modalità e finalità del trattamento e sui dirittiche potrà esercitare, tra cui il diritto all’oblio, che consente all’interessato di ottenere la cancellazione dei dati personali che lo riguardano, a condizione che gli stessi non debbano essere conservati dal Titolare del trattamento per adempiere a obblighi fiscali o comunque legali. L’informativa sottoscritta dall’Interessato deve, inoltre, indicare il nominativo del Titolare del trattamento e, se previsto, del Responsabile del trattamento.

Acquisito il consenso, il Titolare del trattamento è tenuto a mettere in atto le misure tecniche e organizzative idonee a garantire e a dimostrare che il trattamento dei dati personali avvenga in modo conforme al Regolamento, predisponendo un registro delle attività di trattamento e una preliminare valutazione d’impatto sui dati trattati.

Il registro delle attività di trattamento(Art 30 GDPR) è obbligatorio per le sole aziende con più di duecentocinquanta dipendenti e deve contenere tutti i dettagli inerenti le finalità del trattamento, le categorie di soggetti interessati, le tipologie di dati e l’eventuale trasferimento degli stessi in paesi terzi. Tale registro, che può essere in formato telematico, deve essere messo a disposizione dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali qualora lo richieda.

La valutazione d’impatto sulla protezione dei dati (Art 35 del GDPR) deve essere effettuata dal Titolare quando sia probabile che la tipologia di dati trattati possa creare un elevato rischio per i diritti e le libertà delle persone fisiche. Tali valutazioni rivestono un ruolo fondamentale consentendo al Titolare del trattamento di identificare e valutare i rischi che altrimenti non sarebbero stati rilevati.

Responsabile del trattamento

Il Responsabile è un soggetto (persona fisica o giuridica) che concretamente tratta i dati per conto del Titolare e a cui viene demandato il compito di garantire che, le misure tecniche ed organizzative predisposte per la tutela dei dati, soddisfino i requisiti del GDPR.

Responsabile della protezione dati o DPO 

Il DPO è il professionista che svolge il ruolo di supervisore, incaricato dal Titolare del trattamento di verificare la corretta gestione dei dati personali negli enti pubblici e nelle aziende private che svolgono attività di monitoraggio sistematico su larga scala ovvero trattino informazioni sensibili o di dati relativi a condanne penali e a reati.

Sanzioni

Il GDPR ha apportato modifiche anche alla disciplina sanzionatoria inasprendo le sanzioni amministrative pecuniarie. Se infatti la Legge n. 196/2003 prevedeva l’applicazione di sanzioni che variavano da un minimo di tremila euro fino a un massimo di diciottomila, oggi le stesse possono raggiungere i 20 milioni di euro ovvero essere calcolate sul 4% del fatturato aziendale e possono essere applicate solamente al Titolare ed al Responsabile del trattamento, non anche al DPO.

Vediamo quindi in concreto alcune misure di sicurezza di cui un’azienda grafica dovrà dotarsi al fine di essere in regola con il GDPR, in base alle proprie dimensioni e ai dati trattati. Si suggerisce alle aziende di eseguire prima di tutto una valutazione del rischio, fornendo alcuni spunti per mantenere lo stesso più basso possibile.

Per quanto riguarda la gestione dei dati del personale dipendente, dei clienti, dei terzi e dei fornitori il Titolare deve assicurarsi che il trattamento dei dati avvenga esclusivamente all’interno dell’azienda, a cui il personale possa accedervi in maniera controllata. Inoltre al fine di scongiurare il rischio di intrusioni esterne i locali devono essere dotati di un sistema di allarme.

La conservazione dei dati su supporti elettronici deve avvenire su hardware o software, dotati di misure di sicurezza che limitino il rischio di perdita e di accesso non autorizzato ai dati, con sistema di autenticazione degli utenti, alta frequenza di back up e presenza di antivirus, protezione delle reti (firewall) e cifratura dei dati.

Ovviamente il livello di rischio aumenta nei casi in cui l’utilizzazione dei dati avvenga su piattaforme estranee al sistema informatico aziendale, sempre che non si accerti che la tenuta dei dati da parte dei terzi sia conforme a quanto stabilito dal Regolamento.

Infine, per la conservazione dei dati cartacei si suggerisce l’utilizzo di archivi che vengano chiusi a chiavi e posizionati in armadi dotati di serrature. In aggiunta si raccomanda alle aziende grafiche dotate di un sito web che raccolga dati personali tramite cookies e questionari online (anche semplicemente al fine di rilasciare preventivi per l’attività da svolgere), di creare una pagina sulla privacyove vengano fornite informazioni in merito ai diritti degli utenti (tra cui anche il diritto all’oblio), nonché dove venga precisata l’utilizzazione dei dati volti a profilare gli utenti durante la navigazione sul sito web e dove altresì i navigatori dovranno rilasciare il consenso al trattamento dei propri dati.

A Barcellona il XXIII Congresso d’autunno di Giflex

Si terrà a Barcellona nei giorni 11 e 12 ottobre il prossimo Congresso d’autunno Giflex.

Anche quest’anno il programma dell’incontro prevede nelle due giornate diversi temi di discussione che non mancheranno d’interessare tutti i partecipanti.

Si comincerà il primo giorno puntando i riflettori sul packaging analizzando i nuovi trend di consumo e le nuove strategie di CSR che le aziende devono applicare per essere sempre più competitive sul mercato.

La seconda giornata vedrà un’attenta riflessione sulle recenti decisioni dell’autorità europea in tema di Plastic Strategy.

Inoltre, si confronteranno in una tavola rotonda i rappresentanti dell’industria europea e italiana delle materie plastiche con le associazioni ambientaliste chiarendo le proprie posizioni cercando di trovare soluzioni condivise che rispettino l’ambiente mantenendo il livello di qualità e sicurezza oggi offerto ai consumatori.

Ecco il link al programma: https://www.giflex.it/web/img/Programma-Convegno-Giflex-2018.pdf.

Digitale e offset: un matrimonio che s’ha da fare

The equipment for a press in a modern printing house

Sempre più verso un’integrazione tra digitale e offset: a che punto siamo, settore per settore.

Continuità e complementaritàdei sistemi di stampa è la strada che si sta percorrendo oggi. L’integrazione tra offset e digitale si compie armonizzando e combinando le tecnologie, superando i limiti di ognuna al fine di ottenere il risultato migliore. Ma attenzione, l’integrazione non è uguale con ogni processo di stampa.

Print4All è stata sicuramente un successo e una ventata di ottimismo nel settore della stampa. I commenti positivi, l’interesse dei partecipanti, la qualità delle proposte presentate fanno capire che un evento di settore era ed è necessario. È apparsa subito evidente l’assenza di macchine da stampa tradizionali a discapito di una discreta presenza di macchine da stampa digitali di grande e piccolo formato. Potrà sembrare una forzatura, ma già questa semplice constatazione ci porta a capire come il tema dell’integrazione tra offset e digitale sia già una realtà nella più ampia accezione di prodotto stampato e nobilitato. Quest’ultimo, tema principe della scorsa drupa e argomento forte dell’ultimo LabelExpo, è la dimostrazione stessa che il prodotto stampato in digitale è una realtà e ha bisogno della stessa evoluzione nel post stampa. I settori dove questa integrazione è già presente sono disomogenei, ma la tendenza è quella di avere sempre più una continuità e una complementarità dei processi di stampa.

L’integrazione nei vari mercati

Assente in fiera, il settore che da tempo ha portato avanti una progressiva integrazione è l’editoria sia narrativa sia scolastica. Con una forte presenza sia di macchine a bobina sia a foglio, in questo settore sono i fattori di mercato che trainano la richiesta: gestione delle ristampe, produzione su richiesta e ordini di bassa tiratura. L’evoluzione della domanda nell’editoria scolastica ha portato molti stampatori a integrare linee digitali per la gestione di codici e contenuti in dato variabile in continuità con la produzione massiva in offset. Questo è stato favorito anche dalla richiesta tecnica del settore, in termini di formati e qualità visiva, che ha reso le diverse tecnologie di stampa digitale apprezzabili e valide sia in stampa sia in finitura.

Il settore etichetta è l’altra area dove il confine tra stampa digitale e stampa convenzionale si è ridotto, riferito al campo di applicazione e ai lotti di produzione. Quasi totalmente a bobina, la richiesta del mercato è il fattore che ha spinto molti produttori a guardare con interesse e a compiere investimenti nella direzione digitale. Pur essendoci ancora molti limiti tecnici riferiti alle specificità di ambito (il vino ha ancora le sue ferree esigenze ad esempio), la domanda di personalizzazione dei contenuti nell’etichetta è in continua crescita e ha portato ad avere linee digitali in linea con sistemi di stampa convenzionali.

Il fatto che questi due settori abbiano per primi intuito i benefici della integrazione tra digitale e convenzionale ha come denominatore comune la specificità dello stampatore in un settore, con riferimenti tecnici e numeri di produzione che possono supportare l’investimento. Per lo stesso motivo il prossimo settore dove questa integrazione diventerà operativa è quello del packaging, un vasto mondo dove ci sono filoni di sviluppo di prodotto già in essere e manca solo il salto produttivo.

Nel settore del packaging stiamo assistendo a una progressiva crescita delle installazioni di macchine flatbed e macchine da taglio connesse per la realizzazione di espositori punto vendita, allestimenti vetrina, prototipi e micro tirature di scatole ad alta personalizzazione. In altri ambiti del settore le richieste di pezzi per commessa sono ancora molto elevate per poter considerare una continuità tra produzione offset e produzione digitale. Tuttavia, alcune produzioni di astucci, scatole e pack di secondo livello, ad esempio nel settore parafarmaceutico e nel mondo bio, sono già in essere sia per supportare il lancio commerciale di nuove linee sia personalizzazione per i punti vendita.

La difficoltà di avere un’integrazione produttiva in questo settore è data da fattori tecnici sia in stampa, ad esempio la riproduzione di tinte di marchio o l’ottenimento delle idoneità per alcuni settori, sia in allestimento data l’esiguità dei numeri prodotti verso le macchine che fanno queste operazioni, richiedendo spesso operazioni manuali per finire il prodotto. Di fatto gli sviluppi delle macchine a foglio digitali “offset style” guardano al settore del packaging come primo ambito con l’obiettivo di avere continuità in qualità e una capacità produttiva integrabile con le produzioni tipiche del settore, rendendo possibile sviluppare, all’interno della medesima commessa, sia produzioni di massa sia produzioni personalizzate.

Il settore della stampa commerciale si avvale già parecchio della stampa digitale, ma, a parte alcuni produttori nell’online print, è da poco che è iniziato un vero percorso di integrazione. Spesso le macchine da stampa digitale assolvono compiti produttivi accessori alla produzione centrale in offset e lo spostamento da una tecnologia all’altra è dettato unicamente da i costi e dalle tempistiche di consegna. Il carattere generalista di questo tipo di stampatori rende molto alta la variabilità dei lavori da mettere in macchina e pur essendo questo uno dei capisaldi della stampa digitale, alcuni limiti derivanti per lo più da formati e costi di produzione, e una notevole automazione ed efficientamento negli avviamenti offset, hanno portato molti stampatori a essere ancora poco inclini a fare scambi di produzione. Tuttavia, questa tendenza ha iniziato a modificarsi da qualche anno e con l’arrivo di macchine da stampa digitali a foglio 50×70 tutto il comparto è in rapida crescita.

Bisogna mettere al centro il prodotto stampato: lo stampatore deve scegliere la tecnologia più adatta per ottenere il meglio

Lo stampato al centro

Proprio quest’ultimo salto tecnologico di formato porta alla domanda che molti visitatori del Print4All hanno posto e alla quale hanno cercato risposta: quale integrazione tra offset e digitale? Come dicono molto bene le aziende intervistate nelle prossime pagine, un ruolo predominante è dato dai workflowche sono in grado di gestire in modo integrato le commesse per entrambe le soluzioni di stampa e da un cambio di paradigma nella logica di gestione delle macchine da stampa offset e digitali che siano: ma questo non è ancora sufficiente.

Il prodotto stampato è il risultato di ragionamenti di aziende terze al mondo della stampa che hanno esigenza di comunicare qualcosa del proprio prodotto e sul proprio prodotto. Per farlo applica economie di scala dove necessario e criteri di massima visibilità ed efficacia dove richiesto, mettendo budget di spesa più o meno consistenti in una o in un’altra direzione. Ecco la sfida che ogni stampatore si troverà sempre di più a far fronte: promuovere la domanda, rispondere alle richieste.

L’integrazione tra offset e digitale si compie adottando e mixando i processi di stampa su un unico prodotto superando i limiti tecnologici per ottenere i migliori risultati. Alla capacità di saper gestire i dati che arrivano dai clienti, e in questa direzione sono già molteplici le possibilità, c’è l’esigenza di stampare questi dati in modo omogeneo, mantenendo sotto controllo i dati tecnici, organizzando i tempi e le sequenze delle operazioni di stampa e allestimento, con uno stretto controllo e ripartizione dei costi per assolvere la produzione di commessa. Questa evoluzione molto serrata è quanto emerge dalle richieste del mercato che usufruisce del prodotto stampato e da quanto i produttori di macchine da stampa digitale e offset stanno facendo.

Non bisogna fare l’errore, come in molti processi di integrazione è avvenuto, che l’integrazione sia uguale con ogni sistema e processo. La specificità di alcune macchine da stampa digitali è tale per cui ci può essere solo un’integrazione di processo nella gestione della commessa (è l’esempio delle tecnologie flatbed); con altre macchine digitali si può generare segnature da integrare nelle raccolta e quindi avere un totale allineamento con le macchine offset. Promuovere la domanda e rispondere alle richieste vuol dire mettere al centro il prodotto stampato, vuol dire, per uno stampatore, ragionare e sviluppare produzioni assieme ai propri clienti accettando che anche una macchina da stampa offset può generare un semilavorato da finire in macchina da stampa digitale. E questo è l’opportunità che le nuove tecnologie integrate possono dare.

Taga Tour 2018: prima tappa Imola con Ricoh

Il Taga Tour è l’evento che porta in giro per l’Italia i tecnici e i professionisti Taga Italia. Dopo il successo dell’edizione 2017 (che ha visto l’impegno di Taga su 8 tappe totali e altrettanti istituti di formazione che hanno ospitato decine di professionisti e rappresentanti delle aziende) Taga Italia ripropone l’evento anche per il 2018, coinvolgendo i partner e i fornitori di macchine digitali.

L’attività prenderà il via il 18 settembre 2018 a Imola, presso la sede della Ricoh, primo partner a sponsorizzare il tour.

Al centro della serata il Fogra PSD, documento tradotto in italiano proprio da Taga Italia e distribuito sia in occasione del Taga Day 2017 sia durante la partecipazione al Print4All: con il supporto di tecnici specializzati, sarà possibile approfondire il tema e osservare le sue applicazioni pratiche sulle tecnologie messe a disposizione proprio da Ricoh.

Per tutte le informazioni e domande, vi invitiamo a scrivere a info@taga.it o a visitare la pagina Ricoh dedicata all’evento a questo link: http://events.ricoh.it/imola-pp.

OKI Europe a Viscom 2018 punta i riflettori sulle soluzioni per il retail

Anche quest’anno OKI Europe parteciperà a Viscom Italia, con un’offerta completa e un ampio spazio dedicato, in particolare, alla declinazione delle proprie tecnologie per il mercato del retail.

Le stampanti della serie C800 e le MFP della serie MC800 saranno tra le protagoniste dello stand OKI. Entrambe le serie sono basate sulla tecnologia di stampa toner LED proprietaria e stampano in quadricromia, con una risoluzione massima di 1.200 dpi. Ambedue sono in grado di gestire supporti fino al formato A3, con la possibilità di realizzare anche banner con dimensioni fino a 297×1.300 mm, particolarmente interessanti per la comunicazione in-store. Le serie C800 e MC800 sono adatte a soddisfare in maniera completa le necessità di comunicazione visiva all’interno di negozi, boutique, piccole catene e franchising, con la possibilità di coniugare qualità, versatilità e un TCO tra i più bassi sul mercato.

Presso lo stand OKI, gli operatori della comunicazione visiva potranno, inoltre, scoprire le soluzioni per i professionisti delle graphic arts, destinate a Light Production, Wide Format e Labelling. Ci sarà la Serie Pro con: Pro9541 e Pro9542, stampanti Digital LED SRA3 a cinque colori, Pro6410 NeonColor, stampante A4 con toner neon e la recente Pro8432WT, dispositivo per stampa A3 con toner bianco. I visitatori potranno apprezzare la pionieristica tecnologia CMYK+1 di OKI, dotata di toner bianco con una coprenza assoluta e neon che consentono la stampa di colori vividi e vibranti. Le tecnologie Pro realizzano una vastità di applicazioni originali, su un’ampia gamma di supporti: dagli accessori moda e abbigliamento (grazie alla stampa transfer) alla segnaletica interna ed esterna, passando per la prototipazione. Per il segmento Wide Format saranno presenti la best seller ColorPainter M-64s e l’ultima nata, la versatile ColorPainter E-64s, entrambe con luce di stampa di 160 cm. ColorPainter E-64s è dotata di 6 canali colore (CMYK, Lc, Lm) e abbina alta risoluzione (leggibilità dei caratteri fino a 2 punti) a un range impressionante di applicazioni, su materiali come backlit, tessuto tecnico, carta da parati, mesh, PVC, banner, vinile e altri tipi di supporto. ColorPainter M-64s offre una combinazione vincente tra costi e prestazioni. Robusta, produttiva ed estremamente affidabile, è ideale per la comunicazione visiva indoor e outdoor su supporti in PVC, pellicole adesive e carta. Grazie al modulo LCIS (Large Capacity Ink System), ColorPainter M-64s permette lavorazioni non presidiate, ottimizzando il lavoro degli operatori. Entrambe le stampanti utilizzano inchiostri OKI eco-solvent SX ad alta pigmentazione che consentono un ampio gamut, con colori vividi, intensi e duraturi anche nelle applicazioni per esterni.

A Viscom il pubblico avrà, inoltre, la possibilità di vedere all’opera la stampante per etichette di OKI. La soluzione a colori per il labelling, basata su tecnologia OKI toner LED, si rivolge a stampatori, tipografie e centri copia ma anche al crescente numero di aziende che hanno bisogno di realizzare in-house piccole e micro tirature di etichette di elevata qualità.

«OKI ha colto con tempismo la rapida evoluzione delle piccole e medie aziende nel settore del retail. – spiega Romano Zanon, general manager south Europe Regional Marketing OKI Europe (Italia) – La nostra flessibilità e la rapidità nel rispondere alle richieste del mercato hanno portato OKI ad affiancare alle soluzioni di stampa tradizionali anche dispositivi pensati per applicazioni più verticali, intercettando le necessità di settori specifici, come quello del retail, in cui aziende come OKI Europe trovano grandi opportunità».