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Industria 4.0: un comitato scientifico studierà scenari, informerà e assisterà le imprese

Per l’industria del futuro il percorso sulla strada dell’interconnessione è irreversibile. Il Piano Nazionale Industria 4.0, con gli sgravi fiscali in esso previsti per le imprese che investono in processi produttivi fondati sulla rete e sulla condivisione dei dati, rappresenta un’azione di rottura, propedeutica non semplicemente all’acquisto di nuove attrezzature, ma finalizzata al salto competitivo e gestionale delle aziende.

Il tema è stato affrontato dagli industriali della Federazione della Carta e della Grafica, riuniti il 30 maggio a Milano, presso l’hotel Westin Palace, nel convegno: «Il Piano industria 4.0: dalle ultime novità al nuovo progetto della Federazione», condotto e moderato dalla giornalista Luisella Costamagna.

Insieme, i costruttori di macchine di Acimga, gli stampatori e converter di Assografici, i produttori di carta cartone e paste per carta di Assocarta sono uniti nella Federazione che è già, ragionando in termini di filiera industriale, in piena sintonia con lo spirito del nuovo paradigma industriale, come ha evidenziato il presidente Pietro Lironi. Occorre adesso uno sforzo di consapevolezza, di coraggio e di visione: un Comitato scientifico in seno alla Federazione studierà in tempi brevi le modalità tecniche e gli scenari per favorire l’attuazione del Piano 4.0 da parte degli associati, ha annunciato Lironi, che ha lanciato un messaggio preciso: «Dobbiamo crederci e rischiare, gettando lo sguardo oltre i tempi fissati delle incentivazioni e investendo con particolare attenzione nelle competenze e nelle risorse umane, patrimonio prezioso che non possiamo più permetterci di lasciar andare via dall’Italia, trascinando con sé energie progettuali e creatività».

L’esperto di Ucimu Enrico Annacondia (l’Associazione dei costruttori di macchine utensili, che ha preso parte al lavoro tecnico di elaborazione del Piano Industria 4.0) ha evidenziato alcuni punti caratteristici del programma di agevolazioni, grazie al quale il Governo punta a imprimere una forte spinta all’innovazione del nostro sistema produttivo, attraverso la connessione a Internet, la condivisione di grandi quantità di dati, per dar luogo a produzioni su misura del singolo cliente realizzate grazie a macchine connesse fra loro e dotate di intelligenza autonoma. «Non è necessario essere big company – ha detto Annacondia – l’iperammortamento (che per le produzioni conformi ai criteri 4.0 arriva al 250% dell’investimento) va sfruttato anche e soprattutto dalle PMI, puntando a efficienza, qualità e internazionalizzazione». Lo strumento legislativo, è stato precisato, fornisce i mattoni necessari a realizzare l’architettura 4.0, ma non il modo per combinarli.

Il docente di Gestione della Tecnologia e dell’Innovazione dell’Università Bocconi, Enzo Baglieri (che sarà nel Comitato scientifico della Federazione al fianco di Enrico Barboglio di Stratego Group), ha segnato le coordinate del percorso che gli industriali italiani devono affrontare, innanzitutto di carattere culturale: «La sfida tecnologica, a differenza del passato, non si vince solo con l’investimento nell’asset, ma con la comprensione delle sue potenzialità. La via italiana, in base alle caratteristiche morfologiche e culturali delle nostre imprese, passa attraverso le filiere industriali, che saranno lo snodo per consentire ai vari attori del sistema di interagire per rispondere alle esigenze dettate dal nuovo paradigma 4.0: interoperabilità, virtualizzazione, decentralizzazione, capacità di risposta in tempo reale, modularizzazione e orientamento al servizio». Sono concetti complicati solo in apparenza, perché già in buona parte costituiscono patrimonio delle PMI italiane, vincenti proprio per la loro abilità e flessibilità, un po’ meno per la capacità di fare sistema. Ed è questa la vera sfida a cui chiama Industria 4.0, che richiederà assetti organizzativi meno rigidi, nuove figure professionali accanto alla riconversione di quelle esistenti e la capacità di gestire la transizione senza perdere la flessibilità tipica delle nostre imprese. Sfida rispetto alla quale la Filiera della Carta e della Grafica presenta carte in regola e determinazione adeguata per giocare un ruolo da protagonista.

REM allarga il suo portafoglio con le soluzioni Screen

Il Presidente di Screen Takanori Kakita ed Ettore Maretti con una Truepress Jet L350 UV.
Il Presidente di Screen Takanori Kakita ed Ettore Maretti con una Truepress Jet L350 UV.

Screen ha annunciato qualche giorno di aver finalizzato un accordo di partnership con REM S.r.l., che rappresenta e distribuisce in Italia macchine, impianti, componenti e prodotti nel settore grafico, ed è rivenditore esclusivo in Italia per Prati e Weigang Machinery, attivo nel segmento delle etichette e del packaging.

L’accordo comprende la distribuzione della Screen Truepress Jet L350UV Label Printer in Italia.

«Questa partnership garantirà agli utenti Screen un supporto veloce e di livello tecnico, così come commerciale» ha dichiarato Ettore Maretti, REM Solutions Manager. «Visto che la tecnologia inkjet ha guadagnato terreno negli ultimi anni, per REM, l’ingresso nel nostro portfolio del marchio Screen è un onore e un tassello importante per la nostra offerta e la nostra crescita».

La Truepress Jet L350UV permette ai client di aumentare la velocità di produzione senza abbassare la qualità. La velocità di 50 m per minuto, combinata a un’ampiezza di stampa che arriva fino a 322 mm, insieme alla capacità di stampare su supporti da 90 a 350 micron, consente di ottenere prodotti che arrivano a 16,1 metri al minuto. La manutenzione è in streaming con una testa di pulitura automatica, che consente di ridurre significativamente il tempo necessario, e gli sforzi richiesti per mantenere la macchina da stampa in condizioni ottimali.

Inoltre, l’integrazione della Truepress Jet L350UV con le macchine per la finitura delle etichette Prati aumenta l’efficienza in produzione.

Tante novità per la terza edizione del premio alla qualità di stampa flessografica

Continua a puntare sulle novità per stimolare e coinvolgere in misura crescente la comunità flessografica italiana, il BestinFlexo 2017, nell’ambito di questa iniziativa che ha lo scopo di valorizzare la qualità di stampa italiana e di rendere merito alle indubbie eccellenze del settore.
La Giuria che si occuperà della valutazione dei lavori inviati dagli stampatori sarà composta quest’anno da molte new entry: Adalberto Monti – Docente e Consulente Tecnico di Stampa, Massimiliano Corelli – Responsabile Ufficio Acquisti Imballi Orogel e Wim Buyle Vice Presidente FTA Europe affiancheranno Claudio Rimondi, Responsabile Packaging Prodotto a Marchio Coop, veterano di questa commissione che ha confermato la sua presenza per trasferire l’esperienza acquisita nelle prime due edizioni.
Un premio alle aziende di prestampa: alla serata di premiazione verrà consegnato un attestato di riconoscimento anche all’azienda che avrà contribuito alla vincita del lavoro (1° premio) per ciascuna delle categorie previste dal bando.
Un premio ai buyer: nella categoria Best in Show, oltre al prestampa sarà premiato anche il buyer.
Best Student in Flexo: grazie alla partnership con Enipg, Ente Nazionale per l’Istruzione Professionale Grafica (ente patrocinante sin dalla prima edizione) verrà premiato uno studente che si sia distinto in attività legate alla stampa flessografica. La scelta tra le candidature prevenute dalle scuole sarà affidata alla Commissione Education di Atif coordinata dal Consigliere Marco Gambardella (Bioplast).
Un riconoscimento alla carriera. «Ci è sembrato giusto pensare a un riconoscimento particolare da attribuire a coloro che nel tempo si sono adoperati per far crescere questo settore, per promuovere la tecnologia flexo e diffondere la conoscenza», ha detto Sante Conselvan, Presidente di Atif. «Attori importanti nel nostro settore ce ne sono tanti, ci sarà solo l’imbarazzo della scelta».
Fujifilm, I&C, Kodak, Lohmann, Rossini, Simonazzi e Uteco sono le aziende che ad oggi hanno confermato il supporto al Bestinflexo. Il premio Best Student in Flexo sarà sostenuto da Bioplast.
Il bando Bestinflexo è disponibile sul sito.

Scodix nomina Mauro Luini Regional Manager Italia ed Europa meridionale

Scodix ha creato per Mauro Luini un ruolo ad hoc: egli sarà il Regional Manager Southern Europe, comprendendo Ungheria, Slovenia, Cipro, Bulgaria, Grecia e Turchia.

Luini si unisce al tema Scodix, che ha registrato successi continui nei recenti anni, per servire le richieste in crescita di soluzioni di nobilitazione digitale per questa’area. Ha alle spalle vent’anni di esperienza nel settore della stampa digitale, compresi diversi mandati per HP Indigo e Heidelberg. La sua conscenza e il suo know-how non potranno che creare valore aggiunto nel team Scodix.

«Quella di unirmi a un’azienda così interessante, con una proposta di crescita così promettente, è un’opportunità che non potevo lasciarmi scappare» commenta Luini. «Lavorerò con tutte le parti – canali di vendita, lo staff di service e ovviamente i clienti – per fare in modo che le loro aspettative vengano soddisfatte. Sono veramente felice di questa opportunità».

Stijn Simoens, Vice President Emea di Scodix, aggiunge: «Il know-how di Mauro Luini è notevole, siamo molto contenti che adesso faccia parte del team. Luini arriva a fare parte dei nostri in un momento clou della storia di Scodix, un momento di veloce crescita, e noi siamo convinti che il suo apporto determinerà un ulteriore successo nell’Europa merdionale.»

Agfa Graphics svela le novità di Arziro, per il mercato del security printing

Agfa Graphics ha lanciato le nuove versioni di due elementi dell’ecosistema Arziro per il mercato della stampa di elementi di sicurezza. Arziro Design 3.0 rende possibile un’esecuzione completa e flessibile della stampa degli elementi di sicurezza, offrendo nuove funzionalità per la progettazione degli elementi grafici, in abbinamento alla nuova versione di Arziro Authenticate 2.0, la sicura piattaforma di distribuzione crittografata di Agfa Graphics. Entrambe le soluzioni saranno presentate all’appuntamento fieristico della Graphitec, in programma a Parigi dal 30 maggio al 1° giugno.

 

Con la disponibilità di nuove tecnologie, la contraffazione è un fenomeno in continuo aumento e minaccia attività, enti governativi e singoli individui a livello globale. Sempre alla ricerca di soluzioni innovative in fatto di design, complessità e riservatezza, Arziro sa essere più astuto dei falsari pur semplificando al contempo il processo di progettazione e la produzione di certificati, documenti, card, etichette, francobolli, voucher, coupon, biglietti, packaging e molto altro. L’ultimo aggiornamento, Arziro Design 3.0, consente la piena integrazione con Arziro Authenticate 2.0 e offre compatibilità e funzionalità ancora migliori.

«Con Arziro Design 3.0 gli utenti potranno sviluppare design estremamente complessi in maniera semplice e veloce attraverso un plugin dedicato», ha dichiarato Andy Grant, Global Head of Software di Agfa Graphics. «Gli utenti possono lavorare senza problemi nelle ultime versioni di Adobe Illustrator su Mac o PC, arricchendo i design con elementi di sicurezza personalizzati e utilizzando nuovi strumenti e funzionalità che contribuiscono alla creazione di grafiche di sicurezza sempre più complesse e inimitabili. L’aggiornamento include inoltre un nuovo modulo che si integra in maniera perfetta con Arziro Authenticate e con Arziro Plus, un modulo avanzato dedicato agli enti governativi e agli stampatori».

Design, sicurezza e autenticazione crittografata in un’unica soluzione

Arziro Authenticate 2.0 aggiunge un ulteriore e più potente livello di sicurezza al processo di condivisione del design abbinando un codice QR generato in maniera dinamica alla grafica. Chiunque può verificare l’autenticità di un design, di un documento o di una soluzione effettuando una scansione del relativo codice tramite il proprio smartphone; allo stesso tempo, questa procedura consente al proprietario del prodotto di ottenere dati sull’utente e sul processo. Con un’attenzione ancora maggiore alle attività, Arziro Authenticate 2.0 include funzionalità aggiuntive dedicate al coinvolgimento della clientela, all’e-commerce e alla gestione della supply chain (ricerca e tracciamento), oltre alla possibilità di creare codici ibridi. Per questi codici ibridi, gli elementi di sicurezza sono realizzati mediante stampa offset, stampa flessografica o rotocalcografia, mentre gli elementi variabili sono stampati con un processo sparato su di una stampante digitale, come per esempio una stampante inkjet industriale.

«Questo aggiornamento di Arziro Authenticate, completamente integrabile con Arziro Design 3.0, è veramente molto più che una semplice soluzione di autenticazione sicura. La soluzione dispone di un nuovo sistema di allarme, ingloba gli strumenti di Google Analytics e supporta i codici ibridi e un numero maggiore di tag per la gestione della supply chain che possono essere personalizzate in base ai mercati o ai distributori», ha aggiunto Grant. «E c’è di più: le aziende potranno trarre vantaggio dalla ricchezza di dati a loro disposizione tramite il server Arziro SaaS».

Arziro Plus: un mondo di possibilità

La versione premium di Arziro è disponibile solo per gli enti governativi e gli stampatori certificati. Arziro Plus offre agli utenti la massima libertà nella progettazione degli elementi di sicurezza. Arziro Plus include, per esempio, il nuovo modulo Arziro Blend, che genera nuovi elementi sulla base di uno o più elementi selezionati con distanze e spessori delle linee specifici, ampliando così ancora di più le possibilità di progettazione. Inoltre, Arziro Plus consente di avere un maggiore controllo sull’output e sulla stampabilità dei design e offre funzionalità avanzate per un’efficienza sempre migliore.

«Arziro è una soluzione dedicata rivolta al mercato generico della stampa di elementi di sicurezza ed è basato su Fortuna, il software di Agfa Graphics per la progettazione di elementi di alta sicurezza. L’ecosistema completo per il design degli elementi di sicurezza di Arziro aggiunge nuove sfaccettature al concetto di sicurezza all’avanguardia dei documenti, applicandolo non solo alla protezione di beni e informazioni, bensì anche alla gestione dell’intera attività», ha concluso Grant.

La Packaging Collection di Cadica, pezzi unici per esaltare i brand del lusso

La nuova Packaging Collection di Cadica si distingue per la forte carica creativa e innovativa, frutto di intensa prima fase di ricerca. Alla base della sua realizzazione vi è infatti la volontà di proporre sia ai retailer che alle aziende di e-commerce, un packaging esclusivo che rappresenti un valore aggiunto per il brand e che sappia raccontare il prodotto che contiene.

«Il packaging è un complemento essenziale nel settore luxury perché è il primo elemento a
definire l’immagine distintiva di un brand e Cadica ha scelto di puntare su questi prodotti studiando soluzioni uniche mirate ad esaltare i capi di abbigliamento e gli accessori di un marchio» ha dichiarato  Riccardo Mastronardi, AD di Cadica Group.
La collezione, ispirandosi alla filosofia secondo la quale “un prodotto deve essere bello dentro e fuori”, offre un’ampia gamma di proposte: shopping bag, create in differenti misure e materiali, box rigidi, scatole auto-montanti per andare incontro alle esigenze logistiche di spazio, scatole morbide in carta cemento, buste cucite con zip e abbinamenti di tessuto e carta, e molto altro ancora. Ogni pezzo è ideato e creato nel rispetto dell’inconfondibile stile Cadica ed è destinato a diventare unico in quanto gli elementi che lo compongono sono estremamente versatili e possono essere adattati ai vari stili dei brand che li richiedono nelle successive fasi di produzione.
Personalizzazione e versatilità permettono inoltre di affacciarsi a nuovi settori merceologici tra cui anche il food e la cosmesi per cui Cadica sta già studiando nuovi collezioni da inserire nei prossimi mesi tra la sua offerta commerciale.
Gli articoli della Packaging Collection presentati in occasione della fiera sono creati
nel rispetto dell’ambiente, in linea con le attuali tendenze dell’eco-sostenibilità e del riciclo. Ad esempio, per alcuni tipi di shopping bag è stata utilizzata la carta pietra, una nuova generazione di carta che rappresenta una valida alternativa alla carta tradizionale e alla plastica, non implica l’abbattimento degli alberi, ed è composta quasi interamente da polvere di pietra e da una percentuale di polietilene non tossico. Inoltre, la carta pietra è waterproof, molto resistente e morbida al tatto: un materiale perfetto per la realizzazione di borse e buste.

Cadica: anima Made in Italy

Cadica è un’azienda che vanta un’esperienza di oltre 40 anni nel settore del fashion e del luxury e, nonostante abbia sedi commerciali e operative in tutto il modo, preserva con orgoglio la propria anima Made in Italy, rimanendo fortemente ancorata alla tradizione tessile dell’Emilia-Romagna.

I prodotti di Cadica sono pezzi unici, dalla forte carica creativa, mirati ad esaltare i capi di abbigliamento dei brand.

  • Cartellini: il cartellino riassume lo stile e l’immagine del brand attraverso carte pregiate e tessuti ricercati. Le tecniche di stampa a caldo, in litografia, i loghi in serigrafia o in rilievo a secco diventano dettagli che impreziosiscono e distinguono un cartellino Cadica.
  • Etichette: il fascino dell’etichetta si esprime con tecniche di tessitura classica, elaborate con telai e filati che creano prodotti unici. Diventa parte del tessuto sulla quale viene applicata e rappresenta un dettaglio imprescindibile. Cadica realizza etichette a navetta, tessute, cimosate, termotagliate ed in alta definizione.
  • Patch: patch in versioni di transfer in plastica, cotone e materiali tecnici, passando dal ricamo indiano fatto a mano, alla pelle, tessuto tecnico, alta frequenza e in silicone. Il logo del brand appare in rilievo ed emerge dallo sfondo attraverso tecniche e materiali innovativi.
  • Rfid e barcode: antitaccheggio, anticontraffazione, controllo licenziatari, riduzione costi di magazzino e distribuzione vengono risolti attraverso applicazioni semplici e avanzate.
  • Packaging: si trasforma in oggetto di design andando oltre la sua funzionalità: shopper, buste, scatole, appendiabiti, confezioni creative e studiate per dare importanza all’immagine dei brand e valorizzare i capi e gli accessori.
  • Metalli: i dettagli metallici illuminano i capi nei punti più visibili. Placchette in zama oro e argento, catenelle eleganti, spille originali e colorate, bottoni e gemelli sono solo degli spunti per idee creative ed interamente personalizzabili.
  • Pelle: naturale, vegetale, finta pelle o jacron sono i materiali che si possono combinare ai diversi trattamenti e lavaggi, per poi inserire loghi stampati, in bassorilievo o altorilievo, con serigrafia, cerature e spatolature manuali.
  • Altri prodotti: Cadica realizza gadget e accessori di tendenza pensati in diversi materiali per esaltare lo stile del brand e lasciare al cliente qualcosa che lo ricordi nel tempo. Nastri, bracciali, portachiavi, piccoli block notes, catene per pantaloni e foulard dai diversi stili.

Le Collezioni

Cadica vuole ispirare i propri clienti presentando diverse collezioni all’anno: alle due legate alla stagiornalità (Primavera/Estate e Autunno/Inverno) si aggiunge una collezione per ciascuno dei diversi segmenti di clientela Cadica  (Active, Uomo, Donna, Denim, Lingerie, Packaging, Bottoni,…). La creatività è alla base di ogni collezione e diventa ispirazione per i fashion designer e gli esperti del settore.

L’intento di Cadica è quello di fornire suggestioni e proposte in linea con gli ultimi trend ed,  allo stesso tempo, quello di essere capaci di rappresentare lo stile che identifica il proprio cliente: ogni prodotto esposto in collezione è solo un esempio da cui trarre ispirazione e ogni elemento o materiale è personalizzabile per renderlo unico e riconoscibile.

I Servizi & la Logistica

Cadica è un’azienda che si distingue per la consulenza e il servizio al cliente che viene seguito, sin dall’inizio, da un unico referente interno, il quale si occupa di rispondere a tutte le esigenze dell’Azienda Cliente.

I consulenti Cadica sono persone esperte e con competenze trasversali che seguono ogni progetto passo dopo passo. Studio grafico, ricerca dei materiali, creazione e produzione del prodotto, gestione della spedizione e dello stock sono alcuni degli efficienti reparti che costituiscono l’azienda.

La logistica di Cadica può contare su un’esclusiva integrazione con gli ordini via web e lo stock, che consente la gestione da remoto di tutta la fornitura.

Ogni cliente può accedere al catalogo prodotti online, effettuare autonomamente gli ordini e visualizzare tutti i campioni degli sviluppi realizzati.

Il Care & Content Labels Service permette, tramite acceso web, di comporre e ordinare, in modo semplice e veloce, le etichette con le informazioni, le descrizioni e i simboli di lavaggio desiderati.

Grazie al B2B Web Service il cliente è in grado di effettuare prelievi di merce e ordini scegliendo la spedizione dalla sede più idonea nel mondo, assistiti dai consulenti personali del Customer Care Dept di Cadica.

Cadica offre la possibilità di stoccaggio dei prodotti presso i depositi internazionali in Italia, Cina, Hong Kong, Turchia, India e Romania e dispone di un servizio di distribuzione online attivo 7 giorni su 7, 24 ore su 24, che consente una riduzione dei costi di magazzino, distribuzione e logistica, e permette al cliente di effettuare il prelievo online della merce quando lo desidera.

La piattaforma web, inoltre, garantisce un aggiornamento via email degli ordini e un totale controllo e tracciabilità in tempo reale di quest’ultimi. In questo modo, i clienti, sono in grado di visualizzare, in ogni momento, la situazione dei propri ordini, delle spedizioni, delle fatturazioni, degli stock e di tutta la documentazione tecnica sui prodotti.

Cadica nel Mondo

Cadica è un’azienda in grande e continua espansione: vanta più di 800 clienti in 49 Paesi e oltre 3.000  “façonisti” in 78 Stati. Nel 2015, l’azienda ha registrato un aumento delle vendite nette dell’6%, arrivando a toccare i 34.5 milioni di euro. Nello stesso anno, il margine operativo lordo (Ebitda) è cresciuto dell’62% raggiungendo i 3.4 milioni di euro, quasi 1.5 milioni in più rispetto al 2014. Nei mercati emergenti, il fatturato ha registrato un incremento ancora più significativo, influendo sul fatturato complessivo dal 39% al 42%, grazie anche all’avvio delle operation della sede indiana di New Delhi, inaugurata due anni fa.

Cadica è presente in tutto il mondo con una rete capillare di sedi commerciali e operative situate nei principali continenti. Gli uffici commerciali, oltre all’headquarter italiano sito a Carpi, in provincia di Modena, hanno sede a Los Angeles, New York, Cina, Hong Kong, Parigi, Madrid e Colombia. Carpi, Cina e Hong Kong sono anche sedi operative e, insieme a quelle della Turchia, della Romania, del Bangladesh e dell’India offrono la possibilità di stoccaggio dei prodotti.

Il cartone ondulato: il punto sul mercato al convegno Gifco

Le condizioni macroeconomiche sono molto favorevoli e si sta realizzando anche nel nostro Paese una maggior crescita che però rimane bassa a confronto di quella internazionale ed è insufficiente per recuperare il terreno perduto negli anni delle crisi e per far fronte ai fenomeni come la povertà e la disoccupazione.

Il 2016 si è concluso con una produzione nazionale di 6,57 miliardi di metri quadri, segnando un più 1,83% rispetto all’anno precedente, risollevando il settore rispetto ai due picchi negativi del 2009 e del 2012, portandolo a superare il livello massimo del 2007. Sul fronte del peso, l’aumento è stato del 2,73% pari a 3,7 milioni di tonnellate, rafforzando la tendenza ventennale di crescita del settore che a parte gli anni già citati ha visto un aumento costante. Questi alcuni dei dati che sono emersi dal convegno annuale di Gifco che si è tenuto di recente a Roma.

Amelio Cecchini, presidente di Gifco.
Amelio Cecchini, presidente di Gifco.

«La crisi economica è, in termini produttivi, alle nostre spalle – ha detto Amelio Cecchini, presidente di Gifco – ora il nostro obiettivo è quello di consolidare la crescita e la maturità del nostro prodotto che è ed è riconosciuto come sostenibile e sicuro, specialmente sotto il profilo igienico e della pulizia». E la serie storica dal 1983 per quanto riguarda fogli e casse, presentata durante l’assemblea, conferma la solidità del settore. Fatto 100, infatti, il livello del 1983, le casse nel 2016 sono arrivate quasi a livello 300 e i fogli oltre 210, con un andamento di crescita speculare e una forbice costante, a eccezione degli ultimi anni dove si è assistito a una crescita maggiore per le casse e a una diminuzione per i fogli. La grammatura nel 2016 ha registrato un’inversione di tendenza rispetto il livello storico, con un aumento di 5 g/m2 per i fogli e di 2 g/m2 per le casse, con una media di 566 g/m2, ossia 5 grammi in più rispetto all’anno precedente. In controtendenza rispetto all’andamento storico dall’anno 2000 che ha visto una diminuzione di 39 g/m2 in sedici anni. «Si tratta di un risultato dovuto alle carte, fornite dai produttori, sempre maggiormente performanti, e a alle tecnologie degli impianti che hanno permesso questo risultato, garantendo la qualità tecniche degli imballaggi», ha proseguito Cecchini. Il settore produce, dunque, una maggiore competitività e sostenibilità in quanto riduce la necessità di materia prima a parità di qualità.

L’Italia è medaglia d’argento dietro alla Germania. Il Bel Paese ha prodotto – dati riferiti solo agli associati Gifco – nel 2016, 6,02 miliardi di m2, con un più 3,8%, mentre la Germania rimane in testa con 7,6 miliardi di m2 e un aumento del 1,5%. Il bronzo spetta alla Francia con 3,9 miliardi di m2 (-0,2%), che però è molto distante in termini assoluti dalle due posizioni più elevate. Così come lo sono Spagna, Gran Bretagna e Polonia che vedono rispettivamente aumenti del 3,2%, 3,7% e 8,7%, ma oscillano tra i 3,38 miliardi di m2 della Polonia e i 3,64 miliardi di m2 della Gran Bretagna.

I dati economici a livello nazionale: i capitali stranieri delle imprese del settore dell’ondulato rimangono ai livelli dell’anno precedente con un 39%, mentre i mercati di sbocco del prodotto stanno variando, con il comparto degli Alimenti freschi e lavorati che è quello maggiore con un 25,6%, in ripresa dopo la perdita dell’1,1% del 2015 su 2014. Il settore alimentare cresce complessivamente dell’1% con una percentuale del 58,3%, mentre il no food cala al 41,7%.

Scenari macroeconomici

Durante la due giorni organizzata da Gifco non si è parlato solo del settore in senso stretto, ma anche degli scenari economici che più in generale influenzano, per forza di cose, anche l’ondulato. «I consumi sono frenati dalla risalita alla propensione al risparmio, dalla crescita della povertà (tranne che per gli over 65) dalla disoccupazione che rimane elevata e dalla stretta offerta di credito al consumo – ha detto Luca Paolazzi, direttore del Centro studi di Confindustria nel suo intervento – oltre a ciò abbiamo una dinamica del credito nella quale gli investimenti, che pure sono in accelerazione, sono frenati dalla forbice tra la domanda e l’offerta, mentre in un quadro più generale rimane alta l’incertezza politica interna, specialmente con l’avvicinarsi delle elezioni politiche». In generale, secondo Paolazzi, le condizioni macroeconomiche sono molto favorevoli e si sta realizzando anche nel nostro Paese una maggior crescita che però rimane bassa a confronto di quella internazionale ed è insufficiente per recuperare il terreno perduto negli anni delle crisi e per far fronte a fenomeni come l’aumento della povertà con 4,6 milioni di poveri assoluti, più 157% dal 2007 e la disoccupazione che coinvolge 7,9 milioni di persone, più 91% dal 2007.

Fare azienda ai tempi della IV rivoluzione industriale: nuovi strumenti per un reale cambiamento

Una tavola rotonda organizzata da Italia Grafica si è posta l’obiettivo di fare chiarezza su un tema che nonostante i frequenti e intensi dibattiti presenta ancora più di un lato oscuro. È quello della quarta rivoluzione industriale che interessa direttamente i settori di riferimento.

Per capire a che punto è la notte dell’Industria 4.0 in seno al suo comparto di riferimento la testata Italia Grafica ha organizzato il 3 maggio scorso una tavola rotonda tematica ospitata presso le sale del quartier generale dell’editore Tecniche Nuove. Al confronto hanno preso parte esponenti del settore, in modo tale da garantire un’ampia panoramica dei possibili impatti della rivoluzione sulle strategie di gestione e di mercato. Punto di partenza del dibattito è la presa di coscienza che nonostante l’enorme esposizione mediatica della quale il fenomeno ha goduto, pure per via degli importanti incentivi fiscali per l’innovazione approntati ad hoc dal governo, l’argomento meriti di essere approfondito. L’impressione, che il dialogo fra fornitori di tecnologie e stampatori ha consolidato, è che proprio le agevolazioni messe a punto e varate nel contesto del Piano Calenda possano quasi far distogliere l’attenzione dal più autentico fulcro della trasformazione promessa e promossa. Questa infatti impone alle imprese di qualunque specialità di concentrarsi su un cambiamento a 360 gradi. E suscettibile quindi di toccare in primo luogo le politiche organizzative e le metodologie di pianificazione o di lavoro in essere; più ancora che le dotazioni tecnologiche delle imprese. Il rischio è per converso quello di stimolare la corsa agli acquisti di macchine e di software senza che poi simili strumenti trovino concreta e coerente applicazione nel quotidiano; dunque senza che essi possano generare un genuino portato di valore aggiunto. Anzi, se si parla di beni immateriali (gli applicativi, appunto) è inevitabile notare come gli sgravi relativi scattino solamente quando il loro acquisto è contestuale all’acquisizione di nuovi macchinari. Così, il pericolo è che i programmi possano esser percepiti come una pura appendice degli equipaggiamenti necessari per l’innovazione in ottica 4.0. Quando al contrario dovrebbero assumere un ruolo-chiave nella transizione ed essere considerati come il sistema nervoso centrale dell’azienda utilizzatrice orientata alla digitalizzazione dei processi.

Delle 15 imprese invitate hanno preso parte all’evento solo in cinque, a cui vanno i nostri ringraziamenti: Giorgio Bavuso di Ricoh, Rodolfo Guglielmetti (e Laura Tagliavini come uditrice) di Muller Martini, Enrico Parisini di Edigit, Paolo Fiorelli di Saxoprint e Simone Gatto di Pixartprinting-Alcione.

Pro8432WT di Oki è la nuova stampante A3 con toner bianco 

OKI Europe ha lanciato una nuova stampante con toner bianco dedicata alle arti grafiche con infinite possibilità commerciali e specificamente progettata per rispondere alle mutevoli esigenze del mercato.

Pro8432WT dispone di un design compatto, oltre al miglioramento delle prestazioni, OKI ha ridotto il costo reale della stampa con toner bianco includendo nel box due toner bianchi addizionali, che equivalgono alla stampa di 13.000 pagine in bianco (al 5% di copertura). Pro8432WT è fornita di serie con una quantità di toner sufficiente per ottenere facilmente i benefici necessari a coprire l’investimento, garantendo un’opportunità di ROI per riprografie, arti grafiche e aziende impegnate nella personalizzazione di alta qualità di abbigliamento, trofei e segnaletica. Pro8432WT è ottima in termini di qualità, garantendo un bianco coprente e la stampa su tutti i supporti transfer.

«Pro8432WT è stata progettata per adattarsi a qualsiasi tipo di riprografia o studio di design dove lo spazio è una priorità così come tempi di consegna veloci e costituisce un’alternativa alla serigrafia e ad altri metodi decorativi. Grazie alla sua facile e veloce installazione, assicura nuovi flussi di reddito per grandi centri stampa e aziende o organizzazioni che operano nella light production», afferma Lee Webster, General Manager, Product Marketing, OKI Europe Ltd.

La stampante con toner bianco Pro8432WT è in grado di stampare su supporti transfer già pronti per la decorazione di substrati di qualsiasi colore. L’abilità di autogestione ottimizza i tempi rimuovendo i processi a più step richiesti dai metodi tradizionali. Progettata per essere compatibile con i principali supporti transfer, Pro8432WT offre l’accesso a nuovi flussi di reddito ad alto valore. Tutto ciò, combinato alla flessibilità degli ultimi supporti transfer a bassa temperatura, consente la decorazione di qualsiasi substrato, dal cotone ai tessuti sintetici, al metallo, al vetro, all’acrilico e anche al legno. La stampa a singolo passaggio e il toner bianco coprente consentono la personalizzazione di abbigliamento attraverso supporti transfer in maniera rapida e conveniente. L’innovativo sistema di trasferimento è veloce e facile mentre i costi d’installazione sono notevolmente inferiori rispetto ad altre tecniche di stampa digitale come la stampa diretta su tessuto, superando anche le limitazioni della sublimazione per decorazione in bianco sul poliestere.

Il design di Pro8432WT è ottimizzato per la stampa su supporti transfer usando la speciale tecnologia di fusori e toner che offrono un bianco coprente e colori vivi con una forte resistenza al lavaggio.

Pro8432WT: caratteristiche tecniche/specifiche:

  • Velocità di stampa: fino a 35 ppm

  • Risoluzione: 1.200×600 dpi

  • Velocità del processore: 800 MHz

  • Capacità carta: cassetto multiuso 100 fogli, cassetto standard 300 fogli

  • Memoria: di serie: 256 MB; Max: 768 MB Optional SDHC Memory Card4: 16GB

  • Rete: 10/100/1000 Base Ethernet, wireless LAN opzionale

  • Peso: 37 kg

  • Dimensioni (AxLxP): 360×449×552 mm

  • Max Grammatura carta: cassetto standard: 220 g/m², cassetto multiuso: 256 g/m²

  • Capacità toner (colori/bianco): 10.000/4.500 pagine

Heidelberg Italia inaugura lo showroom Prinect & Digital

La presentazione dello showroom avverrà durante i Digital Days, che si terranno i prossimi 25-26-27 maggio presso la sede di Ospiate di Bollate.
Prinect & Digital, il nuovo show room di Heidelberg Italia, è dedicato al workflow Prinect e all’offerta digitale dell’azienda. Nella sala che sarà a disposizione dei potenziali clienti saranno installate soluzioni di stampa digitale Versafire pilotate dal workflow Prinect. Quest’ultimo consente di guidare l’utente attraverso tutti i passi della produzione – dalla creazione del job al preflight, dal color management all’impositioning – in modo semplice e intuitivo.
«Heidelberg guarda al digitale con grande attenzione e interesse e negli ultimi anni ha dedicato molte risorse economiche e umane al fine di dare ai propri clienti il meglio che si può avere nel mondo della stampa, offrendo, accanto al tradizionale offset, la versatilità del digitale», afferma Rinaldo Mattera, Business Driver Digital, Prinect & CTP.
Anni nei quali Heidelberg Italia si è costruita una solida base di un installato digitale di oltre 100 macchine, molte delle quali dotate del Prinect Digital Frontend sviluppato specificamente per le macchine digitali Versafire CV e Versafire CP.