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Tre risorse per il tuo sito e per i tuoi social, che ti semplificheranno il lavoro

Migliorare la qualità delle immagini sui siti per evitare di perdere possibilità di conversione. Le Push Notification, per dire al nostro utente interessato che abbiamo inserito un nuovo prodotto o servizio. E l’importanza del calendario editoriale per una gestione ottimale dei contenuti.

Mentre parlavo di Social Media Marketing a un convegno, una persona mi ha rivolto una domanda a bruciapelo. La domanda era semplice, secca e diretta: «Lei è un consulente social? Allora mi dia tre risorse per semplificarmi il lavoro di tutti i giorni».

Ed ecco quindi la risposta, ecco i tre segreti per assicurarsi maggiori margini di visibilità, viralità e conversioni.

Come ottimizzare l’efficacia della comunicazione visiva sui social ed evitare immagini di bassa qualità

Quante volte si vedono su Facebook immagini di prodotti o servizi e che si presentano con parti nascoste, oppure tagliate male o con «effetti francobollo»? Dobbiamo essere consapevoli che ogni volta che tutto questo accade, stiamo limitando le nostre capacità di influenzare un processo decisionale nel cliente e stiamo perdendo in appeal e più in generale stiamo perdendo possibilità di conversione. Robert Cialdini, docente di Marketing presso l’Arizona State University, psicologo statunitense specializzato nelle dinamiche di persuasione (e autore del best seller Le armi della Persuasione, 2013, Giunti editore) sostiene che i processi decisionali non vengono presi dal lato razionale del cervello (denotazione) ma dal lato più emotivo (connotazione).

In questo senso un’immagine di un prodotto o servizio non bene visualizzata sui social network determina minori probabilità di R.O.I. e un offuscamento degli effetti di branding della nostra impresa.

Il motivo per cui le immagini non vengono bene rappresentate su Facebook e più in generale sui social network è da attribuire al fatto che non viene usato il formato e le dimensioni canoniche previste da ogni social network.

Per ovviare a tutto questo basta rispettare gli standard di ogni social network, ma questa opzione è purtroppo molto time consuming soprattutto se non abbiamo figure professionali preposte a questo.

Una WebApp fatta apposta per gestire le immagini sui social può essere d’aiuto, si chiama Canva.com: è freemium (una parte gratuita e una parte a pagamento) e aiuta a creare in modo rapido ma soprattutto efficace ogni tipo di immagine e/o grafica sui social network ottimizzandone tutti i processi.

Canva.com è pensata per quelle persone che gestiscono la comunicazione sui canali social e non hanno competenze grafiche: questa app mette infatti a disposizione una piattaforma che consente di creare agevolmente immagini grafiche per Facebook, Twitter, Google+, Instagram, Pinterest, Tumblr.

Figura 1: Canva.com.
Figura 1: Canva.com.

Il funzionamento è semplice quanto potente: consente di creare un’immagine partendo da un qualsiasi formato grafico – per esempio un post di Facebook come si vede nella figura 1 – e di arricchirla di elementi testuali e grafici partendo da dei modelli predefiniti per poi salvarlo per il social scelto con le dimensioni giuste, evitando in questo modo fastidiose distorsioni e altri effetti antiestetici, figura 2.

Figura 2: Canva.com.
Figura 2: Canva.com.

Canva.com – oltre a permettere di generare una grafica per uno specifico social network – consente di creare delle versioni ottimizzate per altri canali social. Tramite la funzione Magic Resize è possibile, partendo da un dato formato come per esempio un post di FB, declinare la nostra produzione grafica in altri formati come Twitter Post, Instagram Post, Pinterest Pin e Google+ Post.

Il risultato ottenuto è veramente sorprendente: è possibile articolare le produzioni grafiche in modo cross mediale su diversi social network e tutto questo in pochi minuti con un intervento di correzione minimo.

Oltre a generare immagini per i Post, Canva.com è in grado di creare anche le immagini di copertina per Facebook, Twitter (header image), Google+, YouTube, il nostro sito Web e/o blog.

Facilitare il processo di fidelizzazione dei clienti: aumentare le visite di ritorno tramite le Push Notification

Uno dei problemi più pressanti nella comunicazione sul sito Web è quello di generare effetti di ritorno dei visitatori. Come sappiamo il processo decisionale e di conversione su un sito Web raramente si verifica alla prima visita: di solito per ottenere una conversione (un acquisto, l’iscrizione a un servizio, un lead ecc.) sono necessarie più visite per ogni singolo utente. Per questo motivo è fondamentale che le persone ritornino sul nostro sito Web una volta che essi l’hanno visitato la prima volta. Ciò vale soprattutto quando le persone stanno confrontando più prodotti/servizi poiché nelle fasi di confronto spesso si ricorda il prodotto ma non il sito Web dove lo si è visto.

Per generare «visite di ritorno» ci sono vari strumenti come le newsletter, le campagne pubblicitarie di remarketing o behavioural targeting, per citarne alcuni.

Da poco tempo vi sono le Push Notification che informano quando un sito Web inserisce un nuovo contenuto, come per esempio un nuovo prodotto, un nuovo articolo e più in generale una qualsiasi notizia. Il meccanismo di funzionamento è molto semplice: la prima volta in cui un utente visita un sito Web, gli viene visualizzata una finestra che gli chiede se vuole ricevere futuri aggiornamenti dal sito. Se l’utente accetta, il sistema lo aggiornerà attraverso una specifica notifica che compare sul proprio dispositivo (di solito una finestra) ogni volta in cui sarà disponibile un nuovo contenuto del sito. Le push notification funzionano in modo molto semplice, rapido e poco invasivo. Sono state da poco adottate da browser come Google Chrome, Safari e Mozilla Firefox (ancora in beta test).

Il dato interessante è che funzionano sia sui siti per PC, sia sui Tablet, sia sugli smartphone; vengono infatti visualizzate in modo armonizzato nei sistemi operativi consentendo in questo senso un aggiornamento discreto, dando più page view e aumentando in questo modo le possibilità di conversione.

Attivare le push notification su un sito Web non è una operazione complessa e non richiede interventi massivi sul sito: esiste infatti una risorsa freemium chiamata GoRoost.com (figura 3) che consente di attivarle su qualsiasi sito, semplicemente inserendo un codice in tutte le pagine del sito Web oppure se il sito è realizzato con la piattaforma di WordPress, attraverso un semplice componente (plugin).

Figura 3: goRoost.com.
Figura 3: goRoost.com.

Tramite GoRoost abbiamo la possibilità di attivare le push notification e avere servizi aggiuntivi. Possiamo infatti decidere di creare dei messaggi speciali riservati a una determinata audience indipendentemente dal fatto che sono stati o meno aggiunto nuovi contenuti: è possibile per esempio creare una PN su un prodotto che sta vendendo molto bene e tramite GoRoost indirizzare la notifica a tutta la community che ci interessa oppure a parte di essa.

Go Roost si gestisce tramite un semplice pannello di controllo che dà la possibilità di vedere statisticamente quanti utenti sono iscritti a un determinato sito, quanti utenti hanno visto un determinato contenuto e da quale piattaforma l’hanno visto; è la seconda risorsa che consiglio poiché ci permette di fidelizzare in modo discreto ed efficace la community e di allargarla intercettando un segmento di utenti differente da quello delle newsletter: chi sceglie le PN è di solito un segmento di target che raramente sceglie le newsletter poiché predilige la velocità e la sintesi e trova nelle push notification una piattaforma che fa iscrivere in modo immediato tramite un piccolo banner perfettamente integrato nel sistema operativo del dispositivo utilizzato e soprattutto più sintetico e meno time consuming rispetto alle newsletter.

CoSchedule: il calendario editoriale che aiuta a gestire in modo efficace un sito Web

L’ultima risorsa che introduco riguarda una delle più grandi difficoltà nel gestire un sito Web ovvero il creare e gestire una linea editoriale strategica che garantisca continuità dei contenuti nel tempo: ciò vale soprattutto per le PMI e le microimprese poiché non hanno ampi budget e risorse da allocare alla funzione di marketing e comunicazione e ciò va a limitare il sito Web che talvolta diviene uno strumento gestito senza una linea editoriale chiara.

Il sito Web, il catalogo prodotti online non può più limitarsi a un semplice elenco di prodotti. Occorre che nel sito Web vi sia una linea editoriale che sappia valorizzare i prodotti e in questo senso stanno nascendo diverse risorse che aiutano ogni impresa a trasformarsi in media company. Ciò vale tanto per il B2C quanto per il B2B: sappiamo infatti quanto le campagne pubblicitarie con slogan di vendita siano ormai depotenziate nella loro efficacia. Il marketing è ora esperienziale, ovvero basato sull’esperienza d’uso e sulle storie che le persone condividono sui prodotti. Dire «Ava lava più bianco» riprendendo un vecchio slogan pubblicitario del primi anni ‘80 del secolo scorso ha un sapore vintage ma non convince più. Ora l’esperienza di un utente si basa su storie e contenuti che danno valore e condivisione ai prodotti e nel quale le reti di relazione tra le persone costituiscono un fondamentale valore aggiunto.

Purtroppo un assetto organizzativo che dia disciplina e continuità nei contenuti è spesso difficile da creare. E così accade che idee molto efficaci per campagne di comunicazione saltano perché non si riesce a calcolare bene il trinomio tempo-risorse-persone finalizzato alla loro messa in pratica.

Proprio per questo motivo è nato nel 2015 CoSchedule.com – un plugin di WordPress in formato freemium – che crea un potente calendario editoriale in grado di guidare l’utente in modo molto efficace nel processo di pianificazione di date di consegna, coordinamento (anche in team), definizione dei tempi e delle risorse per la creazione di contenuti sul sito Web (figura 4). Tutto questo – mi preme sottolinearlo – integrandosi senza stravolgere la nostra organizzazione aziendale.

Figura 4: coSchedule.com.
Figura 4: coSchedule.com.

CoSchedule si presenta con una vista calendario nel quale inserire i titoli degli articoli da preparare, dei prodotti schede da realizzare e di altre risorse da creare nel sito Web.

La vista calendario e anche gli avvisi e i promemoria consentono di calcolare le risorse che servono per preparare un articolo e – come conseguenza – i tempi per prepararlo. La scheda prodotto creata dà una visione globale di un calendario temporale che ci aiuta a capire se manteniamo una continuità editoriale nel tempo oppure abbiamo dei vuoti da colmare.

CoSchedule ci aiuta sia a rispettare le consegne che a pianificare delle vie di uscita: se vediamo per esempio che un articolo richiede più tempo di preparazione possiamo riprogrammare anticipando altri articoli in sostituzione. In pratica è un sistema di project management editoriale nel quale possiamo concentrare l’attenzione nel momento particolare e contingente senza perdere di vista il quadro generale.

Oltre a creare un articolo tramite CoSchedule, possiamo – per fare un esempio – programmare le uscite su Facebook lo stesso giorno dell’uscita dell’articolo, ripeterle due settimane dopo e un mese dopo e sei mesi dopo. Allo stesso modo si può fare la stessa operazione su Twitter, su LinkedIn e su Google+. Questa caratteristica consente – non solo di lanciare nuovi articoli – ma di dare anche una visibilità sui social network agli articoli più importanti scritti in passato e fare vedere i prodotti più importanti a pubblici differenti su diversi canali social.

Proprio su questa caratteristica di CoSchedule vorrei soffermare la mia attenzione: Guy Kawasaki – il primo Social Media Influencer della storia di Internet – ha sottolineato come alcuni contenuti dei nostri siti Web siano degli evergreen con un chiaro riferimento al «Principio di Pareto (o legge 80/20)» asserendo quanto il 20% dei contenuti di un sito Web possa portare l’80% del traffico o delle conversioni.

Per questo motivo – secondo Guy Kawasaki – è importante riproporre periodicamente questo 20% di contenuti e creare una copertura sui canali social: Kawasaki raccomanda di usare soprattutto Twitter che è il social network in cui si possono tranquillamente riproporre in modo intensivo gli stessi contenuti più volte, mentre occorre prestare maggiore attenzione e moderazione Facebook, LinkedIn e Google+, canali social nei quali non si può avere un’intensità di comunicazione simile a quella di twitter.

Mi sento di consigliare CoSchedule poiché può dare un grande vantaggio pianificando – oltre a un calendario editoriale per il sito – anche un mini calendario editoriale social e fornire in questo senso maggiori margini di visibilità, viralità e conversioni.

CoSchedule consente di calcolare le risorse che servono per preparare un articolo e i tempi per prepararlo, è una sorta di calendario temporale che ci aiuta a capire se manteniamo una continuità editoriale nel tempo oppure abbiamo dei vuoti da colmare.

Flint Group ha confermato oggi l’acquisizione di Xeikon

Wim Maes, ceo di Xeikon.
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Come annunciato in data 1 dicembre, oggi Flint Group conferma la sigla dell’accordo di acquisizione della XBC B.V., società che detiene più del 95% delle azioni di Xeikon N.V. Il valore della transazione non è stato rivelato.

Con sede a Eede, nei Paesi Bassi, e siti produttivi a Lier, Ieper e Heultje (Belgio), Xeikon progetta, sviluppa e produce macchine da stampa digitale a colori high-end e prodotti di consumo per i mercati della stampa commerciale, del packaging ed etichette, affidando la distribuzione a una rete internazionale di vendita e assistenza. Le soluzioni e i servizi del produttore belga andranno a costituire una nuova divisione che si chiamerà Flint Group Digital Printing Solutions che amplierà ulteriormente il portfolio di soluzioni tradizionali e digitali del Gruppo per un’offerta comprensiva di macchine da stampa, prodotti di consumo e servizi da proporre nei mercati internazionali.

Antoine Fady, ceo di Flint Group.
Antoine Fady, ceo di Flint Group.

«L’acquisizione» commenta Antoine Fady, Ceo di Flint Group «favorirà una maggiore penetrazione dell’azienda nel mercato delle soluzioni digitali, dove continueremo a perseguire la nostra strategia a lungo termine di crescita attraverso l’innovazione di prodotto, focalizzandoci sullo sviluppo dei mercati e l’espansione delle soluzioni. Sono molto contento, inoltre, di dare il benvenuto a clienti e dipendenti di Xeikon nel Flint Group e non vedo l’ora di supportarli nelle loro attività future».

Wim Maes, ceo di Xeikon.«Accogliamo l’acquisizione con grande entusiasmo e siamo certi che contribuirà ad accelerare la crescita del nostro business» dichiara Wim Maes, Ceo di Xeikon e presto presidente della nuova divisione all’interno del Flint Group. «Xeikon ha dimostrato che la focalizzazione sui segmenti di mercato delle etichette, astucci pieghevoli, stampa commerciale e di documenti ha pagato dal punto di vista della quota di mercato, della soddisfazione dei clienti e dei guadagni. Flint Group ha instaurato relazioni importanti con molte aziende leader nel mercato delle arti grafiche e del packaging. E il nostro obiettivo, cioè assicurare un elevato valore aggiunto, un’assistenza impeccabile, un’elevata qualità di stampa e innovazione continua, non può che essere ulteriormente enfatizzato dalla reputazione, dal know how e dall’infrastruttura di Flint Group».

Navigando verso il 2016

Il fine anno è il momento giusto per fare delle riflessioni su quanto è avvenuto e sulle prospettive che si stanno delineando. Noi di Italia Grafica, pur consci delle difficoltà che ancora attraversano il mercato della stampa, siamo certi che il 2016 sarà un anno in positivo. E questa sensazione abbiamo cercato di trasferirla con il numero di dicembre dove abbiamo dato spazio ad articoli sui temi della ricerca e dell’innovazione e alle risultanze dei convegni organizzati dai Gruppi di specializzazione di Assografici (guarda il sommario!)

Segnaliamo in particolare due case history votate all’innovazione di prodotto. Una è quella che ha fatto nascere, dalla collaborazione tra l’Istituto Italiano di Tecnologia e Omet, una società per la vendita di soluzioni di elettronica stampata. Un settore molto interessante che dovrebbe coinvolgere prodotti di largo consumo come gli schermi flessibili e la sensoristica.

L’altra riguarda la sperimentazione tra GNext e Taga Italia volta a testare la possibilità di stampare in rotocalco con inchiostro conduttivo mediante l’impiego del grafene, un materiale scoperto nel 2004 a opera di due fisici russi dell’Università inglese di Manchester. Sfruttando le caratteristiche del grafene sono state sviluppate delle tipologie di inchiostri conduttivi da stampare su film per ottenere circuiti flessibili, oppure film ricoperti di grafene da impiegare su vari materiali come PET, PVC, PA, PP, PLA. Certo per arrivare a una produzione industriale ci vorrà ancora del tempo ma è già stato possibile creare con un processo di stampa quello che fino a oggi era ottenuto con procedimenti diversi.

Tutto questo per noi dimostra quanto sia vitale il settore e quanto le aziende e gli operatori guardino con fiducia al futuro pur consapevoli che la ripresa debba passare da una crescita culturale, dalla padronanza della tecnologia, dalla razionalizzazione dei processi produttivi e dalla conoscenza delle esigenze del mercato in termini di prodotti e servizi. Se così non fosse non troverebbe spiegazione la grande partecipazione ai recenti eventi organizzati da Giflex, Gipea e Atif; appuntamenti che hanno visto panel di interventi tecnici e di scenario economico di grande spessore a uso di un pubblico attento e numeroso. Dopo un periodo in cui le imprese erano principalmente occupate a combattere la crisi è tornata prepotente la necessità di aggiornarsi e confrontarsi con tecnologie, vecchie e nuove, e con un mercato dai tratti sempre più internazionali.

Chi ha partecipato al Flexo day, l’evento organizzato da Atif, ha vissuto un esempio di quello che intendiamo. A una serie di interventi tecnici focalizzati sulle nuove tecnologie riferibili alla creazione e gestione della matrice flessografica si sono alternate presentazioni di scenario del mercato, insieme a riflessioni su quanto oggi viene richiesto dal consumatore in termini di prodotti e comunicazione. In conclusione un’ottima opportunità per tutti gli operatori per trovare nuovi spunti per implementare nuove strategie e nuovi servizi. (Per questo abbiamo deciso di dedicare proprio al mondo flexo lo speciale del primo numero del nuovo anno, ndr).

Anche sul fronte degli investimenti i segni sono positivi poiché le aziende sanno che investire è un fattore determinante per la crescita e la competitività; a conferma di questa constatazione ci sono diversi numeri. Durante il convegno Gipea, svoltosi a novembre, i dati presentati ci dicono che, in media, le aziende dedicano tra il 6 e il 7% del proprio fatturato agli investimenti con una quota nel 2014 pari a 41 milioni di euro. Secondo i dati Argi le vendite complessive nel 2014 hanno segnato un +19,7% rispetto all’anno precedente ma ciò che colpisce è che per la prima volta il venduto nella stampa digitale è risultato superiore a quello della stampa tradizionale (39,8% contro 38,1%), a conferma di un cambio di paradigma ormai inarrestabile che cambierà in modo radicale mercato e aziende.

Buon nuovo anno a tutti i nostri lettori, quindi! Che sia ricco di cultura, innovazione, ottimismo!

Dal 1° dicembre Gabriele Ponzoni entra nel team delle vendite di NTG Digital

Il background di Ponzoni, che vanta un’esperienza decennale nel settore etichette e packaging, contribuirà allo sviluppo delle vendite e all’allargamento della base clienti.
Il background di Ponzoni, che vanta un’esperienza decennale nel settore etichette e packaging, contribuirà allo sviluppo delle vendite e all’allargamento della base clienti.
Il background di Ponzoni, che vanta un’esperienza decennale nel settore etichette e packaging, contribuirà allo sviluppo delle vendite e all’allargamento della base clienti.
Il background di Ponzoni, che vanta un’esperienza decennale nel settore etichette e packaging, contribuirà allo sviluppo delle vendite e all’allargamento della base clienti.

Prima di approdare a NTG, Ponzoni ha ricoperto per un anno e mezzo il ruolo di responsabile vendite Italia per la divisione Label print products in Mactac. In precedenza, ha lavorato per otto anni presso Arca Etichette, uno dei più importanti etichettifici italiani: per l’azienda Ponzoni seguiva il mercato della Lombardia e del Triveneto.

«Sono entrato in NTG con entusiasmo – commenta Ponzoni – convinto dell’opportunità che esiste attualmente nel mondo delle etichette, in particolare per le tecnologie di stampa digitale. Diverse aree si sono consolidate, ma c’è ancora ampio spazio di crescita per il digitale in questo settore. […] Ritengo ci siano enormi opportunità anche per i sistemi CtP Lüscher, che NTG distribuisce in Italia, in particolare in ambito prestampa per i settori della flexo e del packaging in generale. Inizio questa nuova esperienza, dunque, con tanto entusiasmo e una consapevolezza di responsabilità per tutto il lavoro che c’è da svolgere. Il portfolio NTG Digital si è arricchito nel tempo di soluzioni estremamente valide, come i sistemi di stampa digitale e finishing entry level di Allen Datagraph per la produzione di etichette in basse tirature. Molto interessante anche la nuova soluzione Colordyne che utilizza la tecnologia Memjet per applicazioni di alta produttività, mentre il fiore all’occhiello della gamma è sicuramente rappresentata dalla DSI di SGPrints, che copre una fascia di produttività elevata».

Ignazio Binetti, Sales & Marketing Manager, ha sottolineato: «L’acquisizione delle competenze di Gabriele ci renderà ancora più forti nell’approcciare il mercato delle etichette, che per NTG è un settore sui cui sta investendo da tempo. L’inserimento di Gabriele nel team vendite rafforzerà l’azione commerciale in ambito digitale, anche per la sua grande esperienza presso uno dei produttori di etichette leader in Italia. Grazie proprio a questo background, può comprendere al meglio tutte le esigenze di clienti e utilizzatori. Il mio personale augurio è che possa ottenere tutto il successo che merita».

Goldprint prossima all’acquisizione del 100% di Gpp. Salvo imprevisti…

Piero Capodieci, presidente di GPP

Cartotecnica Goldprint di Vailate (CR), produttore di packaging pregiati per l’alta profumeria e la cosmetica, starebbe per acquisire la totalità delle azioni della Gpp Industrie Grafiche di Truccazzano (MI).

La notizia, circolata ufficiosamente in un primo momento, è stata confermata a Italia Grafica dallo stesso presidente di Gpp, Piero Capodieci, che tiene tuttavia a sottolineare come la sigla definitiva dell’accordo con la famiglia Bramucci (oggi alla guida di Goldprint con la terza generazione) non sia ancora stata raggiunta.

Piero Capodieci, presidente di GPP
Piero Capodieci, presidente di GPP

Se tutto filerà liscio, però, a breve potrebbe nascere un gruppo dal giro d’affari di 60 milioni di euro e con una forza lavoro di quasi 300 occupati. «L’operazione» spiega Capodieci «dovrebbe concludersi positivamente nei prossimi giorni. Ci sono ancora punti da chiarire che non dipendono dalla volontà delle parti, ma si può dire che al 99% è fatta. Le motivazioni che ci hanno spinto a valutare la vendita sono diverse.

Certo è che i soci operativi di Gpp hanno età diverse e, nel momento in cui sono rientrati alla guida dell’azienda nel 2012, avevano già in previsione una futura cessione dopo aver risanato il business.

Oltretutto quella che si configura è una sinergia davvero molto interessante in grado di imprimere un ulteriore sviluppo all’azienda. Non è da escludere un iniziale periodo di ristrutturazione, ma le prospettive che si apriranno saranno per Gpp migliori di quelle attuali. Non dimentichiamoci, del resto, che Gpp è una realtà con molte potenzialità in grado di approcciare in maniera dinamica il mercato investendo sul digitale più innovativo (con la prima installazione italiana, nell’ottobre 2014, della Hp Indigo 30000, ndr) e occupando nuove nicchie di valore».

«L’integrazione con Goldprint» prosegue Capodieci «ci permetterebbe di avere una dimensione industriale più importante: almeno inizialmente le due aziende rimarranno distinte, ma la distanza che le separa è appena di 12 chilometri e sarà quindi facile procedere verso la centralizzazione dei servizi e, più in generale, la generazione di economie di scala. Con l’unione dei rispettivi fatturati la nuova realtà integrata sarà un attore forte nella stampa del packaging sul proscenio sia nazionale sia estero».

L’archivio fotografico Depositphotos riceve un incremento di capitale di 5 milioni di dollari

Il fondatore della società Dmitriy Sergeev.
Il fondatore della società Dmitriy Sergeev.

Depositphotos, l’agenzia fotografica di origini Est-Europee e con base a New York, annuncia un incremento di capitale di $ 5 milioni, ricevuto da parte della «Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo» (Ebrd – European Bank for Reconstruction and Development) ottenuto attraverso il Programma di Venture Capital Investment della EBRD.

L’investitore precedente, TMT Investments, ha anch’esso partecipato al round. Lo scorso mese è stato confermato e la transazione sarà completata entro la fine dell’anno.

Con quest’apporto di capitale, la società punta a diventare un leader nei mercati emergenti, dove la domanda di contenuti di stock è in pieno boom, mentre continuerà a sfidare i leader di mercato nei paesi occidentali. I finanziamenti saranno utilizzati anche per espandere il centro R&D di Depositphotos in Ucraina.

10 milioni di visitatori mensili, una sua strategia di prezzi di grande successo, e un attento approccio localizzato: Depositphotos non solo offre contenuti di alta qualità ai prezzi più convenienti, ma ai propri clienti fornisce anche strumenti efficaci e affidabili per la gestione dei flussi di lavoro creativi. Con più di 40 milioni di fotografie di stock, immagini vettoriali e video clips nella sua libreria di contenuti, Depositphotos soddisfa costantemente le esigenze creative dei suoi 3 milioni di membri.

Sul lato dell’apporto di contenuti creativi, Depositphotos ha una delle offerte di royalty più attraenti nel settore.

Mentre la maggior parte delle sue entrate deriva in modo uniforme dal Nord America, dall’Europa Occidentale e dai mercati emergenti, Depositphotos si avvantaggia dal suo centro R&D a basso costo in Kiev, Ucraina, e della conoscenza locale dei mercati dell’Europa dell’Est. La società dispone anche di un ufficio vendite e marketing o di un rappresentante locale in mercati mirati.

Secondo i termini della trattativa, la Ebrd acquisirà una partecipazione di minoranza in Depositphotos, mentre il fondatore Dmitry Sergeev manterrà la proprietà di maggioranza della società.

Il fondatore della società Dmitriy Sergeev.
Il fondatore della società Dmitriy Sergeev.

«Quando abbiamo iniziato a sviluppare Depositphotos in un ufficio seminterrato a Kiev, difficilmente avremmo immaginato che, un giorno, un investitore come la Ebrd ci avrebbe supportato» ha detto il fondatore della società Dmitriy Sergeev. «Oggi Depositphotos è una società di successo a livello internazionale, con oltre 250 dipendenti in tutto il mondo. Con questo finanziamento supplementare, saremo in grado di incrementare le nostre operazioni di sviluppo, vendita e marketing per dare un’ulteriore spinta alla nostra crescita ed espansione» ha aggiunto.

Depositphotos utilizzerà il finanziamento per accelerare la sua crescita internazionale e per espandere l’operatività del suo centro R&D in Ucraina. La strategia commerciale della società include sia Europa Occidentale sia mercati emergenti, con lo scopo di acquisire nei prossimi anni posizioni di leadership in queste aree.

Il digitale, da minaccia a opportunità di cambiamento per il mondo della grafica e comunicazione

Business concept. Isolated on white

Si terrà il 15 gennaio a Torino un interessante convegno voluto dal mondo della formazione. Il titolo è “Carta bianca” e vi parteciperanno diverse personalità delle istituzioni e della scuola.

Dove: Sede Regione Piemonte, sala multimediale (Corso Regina Margherita, 174)
Ecco il programma
09.30 Accredito
10.00 Saluti di benvenuto
Don Enrico Peretti, direttore generale CNOS-FAP
Giovanna Pentenero, assessore all’Istruzione, lavoro e formazione professionale Regione Piemonte
Marco Spada, presidente Enipg
10.20 I Salesiani e la formazione professionale grafica in Italia
Matteo Dittadi, segretario nazionale settore grafico CNOS-FAP
10.30 I fabbisogni formativi e professionali del settore grafico
Claudia Donati, ricercatore Fondazione Censis
11.10 Tavola rotonda: modera Gigi Cotichella
Pietro Lironi, presidente Assografici nazionale
Ester Crisanti, Consulente e Direttore Tecnico Italia Grafica
Marco Franceschini, Coordinatore settore grafico – Istituto Pavoniano Artigianelli Trento
Rappresentante del mondo imprenditoriale grafico
12.15 Conclusioni e buffet
Per informazioni e iscrizioni: m.dittadi@issm.it

La trasformazione digitale della stampa industriale

Sin dall’antichità, dovunque le persone hanno cercato di abbellire l’ambiente in cui vivevano e arricchire le loro vite mediante le decorazioni. Hanno usato glifi decorativi, dipinti e parole scritte a colori e monocrome per rispecchiare i loro stili di vita nonché per scopi funzionali (ad es. una luce verde significa via libera!). Gli innovatori di tutto il mondo hanno sempre cercato soluzioni per applicare materiali decorativi e funzionali su oggetti e superfici di tutti i giorni. Alcuni di tali progetti sono volti al trasferimento d’informazioni, mentre altri creano effetti visivi sorprendenti o potenziano la funzionalità. Prima è arrivata la xilografia su carta e tessuti e quindi la rivoluzionaria invenzione di Gutenberg con la macchina da stampa del 1440 a caratteri mobili.

Dai tempi in cui Gutenberg ha rivoluzionato la stampa 575 anni fa, questo processo di produzione si è sviluppato come deposizione precisa di coloranti o materiali, grazie all’industria grafica e alle applicazioni industriali. La tecnologia dell’industria grafica si è evoluta per produrre materiale stampato usato per la condivisione d’informazioni, attività promozionali, istruzione e una vasta serie di documenti utili. La stampa industriale è diventata una tecnologia usata per arricchire con elementi decorativi le superfici usate ogni giorno, come: articoli imballati convincenti, superfici decorative e materiali funzionali sofisticati per il settore elettronico. Le applicazioni di stampa industriale sono tradizionalmente prodotte usando diverse tecnologie di stampa analogica, come offset, rotocalco, stampa flessografica e serigrafica. La gamma di applicazioni è impressionante, e va da applicazioni quali tessuti, ceramica, pavimenti, laminati, vetro, legno fino a interruttori a membrana, elettronica stampata, imballaggi e persino alcuni materiali biomedici.

L’impatto della personalizzazione di massa

Il catalizzatore alla base di questi sviluppi è stato la necessità di produrre in massa articoli stampati quali libri o beni di consumo imballati che vengono quindi commercializzati su larga scala mediante i marchi di settore. Articoli quali tessuti per il settore della moda, laminati decorati, piastrelle ceramiche e l’imballaggio di prodotti sono divenuti disponibili per i consumatori grazie ai processi e alla tecnologia di produzione di massa. Sebbene la produzione di massa consenta di ridurre il prezzo unitario, richiede un investimento elevato nella capacità di produzione nonché una supply chain adatta alla gestione del flusso in ingresso e in uscita di materiali e merci.

Stando alle nostre stime, la produzione di massa a livello mondiale di prodotti decorativi è pari a meno di mezzo trilione di dollari in merci prodotte. In vetro, piastrelle ceramiche, rivestimenti per pavimenti/laminati, tessuti e rivestimenti per pareti.

Tuttavia, il nostro desiderio di personalizzare sempre più l’ambiente circostante, accompagnato dalle innovazioni inarrestabili nella scienza di materiali e nella tecnologia di deposizione dei materiali digitali rappresentano dei motori potenti nella transizione dalla produzione di massa alla personalizzazione di massa. Questa transizione offre ai consumatori e agli acquirenti istituzionali i mezzi per personalizzare il loro ambiente con immagini recanti marchi o con superfici decorative che rispecchiano i loro gusti e le loro sensibilità visive. Oggi la produzione di stampa digitale viene impiegata per consentire la personalizzazione di massa in misura sempre maggiore, offrendo al contempo una serie di altri vantaggi, tra cui efficienza operativa nella produzione e impatto ambientale positivo.

La stampa industriale nell’era digitale

Oltre una generazione fa, la stampa digitale è emersa assieme a una serie di tecnologie che hanno dato inizio a un nuovo processo di produzione integrato nonché alla capacità di personalizzare i prodotti. Sebbene promettenti, le innovazioni iniziali sono spesso state costose e non hanno generato una qualità accettabile per gli utenti finali. Una delle tecnologie leader in questo ambito è stata la stampa inkjet. Per molti anni, le tecnologie di stampa inkjet, tra cui il drop on demand e il getto di inchiostro continuo hanno faticato a farsi accettare a causa dei costi elevati, dei problemi di affidabilità e della gamma limitata di materiali disponibili (come gli inchiostri). Tali fattori limitavano in effetti la gamma di applicazioni che era possibile produrre.

Nel corso degli ultimi due decenni, gli sviluppi tecnologici in termini di materiali e teste di stampa hanno generato un gruppo di prodotti che ha trasformato in modo efficace le dinamiche di settore per consentire la personalizzazione di massa dei prodotti con l’impiego della tecnologia inkjet. Ora questi cambiamenti stanno raggiungendo rapidamente anche il settore industriale. Queste soluzioni inkjet consentono ai produttori di ottenere prodotti di qualità, ottenendo al contempo i vantaggi operativi della stampa digitale.

Tuttavia, per quanto possa essere importante l’efficienza operativa, essa è solo uno degli elementi alla base della crescita del mercato. La capacità di realizzare in modo economico prodotti a basse tirature sta rendendo più democratico il processo creativo. In un settore in cui la stampa richiede meno tempi di allestimento e gli inventari vengono sensibilmente ridotti, i proprietari dei marchi e i progettisti sono ora liberi di esplorare nuovi prodotti, materiali e tecnologie di produzione che non richiedono un investimento così elevato come quelli necessari per i prodotti di massa. Con l’aiuto di Internet, questi prodotti generano richiesta per una serie di applicazioni in precedenza non disponibili per consumatori e imprese B2B. Unite ai vantaggi operativi, queste opportunità promosse dal mercato possono determinare una crescita redditizia di aziende di piccole e grandi dimensioni.

Lo scenario industriale

La tecnologia di stampa copre un ampio ventaglio di settori, tra cui comunicazione grafica, imballaggi, stampa decorativa e funzionale. Un elemento comune a tutti questi segmenti è la necessità di depositare con precisione una serie di materiali come gli agenti leganti presenti negli inchiostro e materiali funzionali. Questi materiali vengono depositati su una serie di superfici, dai fogli di carta agli oggetti stampati 3D. Le tecnologie di base solitamente migrano a settori adiacenti, per esempio una tecnologia inizialmente adottata da un segmento troverà il suo utilizzo anche in un’altra direzione e nel frattempo verrà modificata sulla base di esigenze specifiche di un segmento. Sebbene la rivoluzione digitale abbia seguito diversi percorsi, il più importante finora è stato nel settore delle comunicazioni grafiche. La stampa digitale on-demand è ora una tecnologia ben solida in quest’area, con oltre 1 miliardo di stampe in A4 realizzate all’anno. L’uso della tecnologia digitale sta ora vivendo una migrazione ed è in crescita in segmenti industriali come imballaggi, stampa decorativa e funzionale.

Per comprendere meglio gli andamenti chiave che stanno interessando una serie di settori, abbiamo stilato un breve elenco con descrizioni e alcuni esempi che illustrano il ventaglio di soluzioni oggi disponibili in tali segmenti di settore.

Imballaggio. Quello degli imballaggi è un settore enorme con oltre 368 miliardi di euro di fatturato correlato a livello mondiale, stando a valutazioni del settore di InfoTrends per il 2014. Le applicazioni vanno dai semplici scatoloni in cartone ondulato a etichette premiate per prodotti di fascia alta. Nel corso degli ultimi anni, la tecnologia digitale a colori ha creato una base importante di soluzioni elettrofotografiche e inkjet. Queste soluzioni sono state alla base di circa 1 miliardo di metri quadrati nel 2015 e si prevede che raggiungeranno i 2 miliardi di metri quadrati nel 2019, per un tasso di crescita medio composto (CAGR) pari al 23%. Grazie alla nuova generazione di stampanti inkjet, questo settore si sta ora rivolgendo agli astucci pieghevoli, all’imballaggio flessibile, alla stampa direct to shape e su materiali ondulati. Questi sistemi vanno oltre la semplice stampa di prove, per diventare linee di produzione totalmente integrate. Le soluzioni pensate per la produzione di liner ondulato o di stampa a foglio di scatole/cartelloni in ondulato sono ora disponibili presso i principali fornitori di settore con velocità di stampa che superano i 200 metri al minuto.

Il direct-to-shape è un altro esempio di categoria emergente dove industria grafica, tecnologie e fornitori specifici per settore si sono riuniti per soddisfare le richieste di stampa personalizzata come mai accaduto in precedenza. Un esempio è un importante marchio che sta offrendo bottiglie di birra stampate digitalmente totalmente personalizzate e collegate a una campagna di realtà aumentata. Non si tratta di un concetto completamente nuovo, tranne per il fatto che è realizzato su scala industriale da un produttore tradizionale.

La stampa decorativa rappresenta un ampio segmento di mercato con una gamma di applicazioni che stanno traendo vantaggio dalle capacità della stampa digitale. Il volume di stampa digitale in questo segmento è elevato – circa 9 miliardi di metri quadrati – e in rapida ascesa. Sebbene numerose applicazioni siano presenti in questo segmento, questo tipo di stampa si concentrerà su ceramica, tessuti, laminati e legno, rivestimenti per pareti e vetro, materiali leader nella transizione al digitale.

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Ceramica. Il settore delle piastrelle ceramiche è molto ampio, con oltre 12 miliardi di metri quadrati di piastrelle prodotte a livello mondiale nel 2014, in base alle informazioni pubblicate nel rapporto InfoTile. Questo segmento industriale utilizzava solitamente macchine da stampa offset per stampare sulle piastrelle prima del processo di cottura, il che si traduceva in un prodotto economico in grado di entrare in competizione con la resistenza della pietra naturale. Tuttavia, l’impiego dei cilindri per stampa offset presenta i suoi svantaggi – le ripetizioni di motivi sono limitate e richiedono sostituzioni costose. Poiché la stampa digitale ha sensibilmente migliorato i tempi di commercializzazione, ha consentito modifiche dei design e ha ridotto i tempi di allestimento, è utilizzata per la maggior parte della produzione di piastrelle in Europa e anche in Cina sta aumentando. Inoltre, la tecnologia digitale offre la stampa dimensionale in cotture successive per aggiungere un effetto tramato.

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La stampa su tessuti è un vasto settore con una tradizione radicata in paesi come Italia, Turchia, India, Giappone, Corea e Cina. I tessuti stampati hanno raggiunto oltre 35 miliardi di metri quadrati nel 2014 sulla base dell’InfoTrends Digital Textile Forecast, prodotti usando stampanti serigrafiche o offset, ma anche l’uso delle stampanti digitali è in rapida ascesa. Questo settore esclusivo ha creato disegni mozzafiato sin dai tempi in cui i blocchi intagliati in legno venivano usati per la stampa su tessuti. Sono stati fatti enormi passi avanti da allora e la tecnologia prevalente per la produzione di tessuti in volumi elevati oggi è la stampa offset a bobina. Ora che è possibile utilizzare inchiostri speciali con un ampio ventaglio di fibre naturali e sintetiche, è possibile creare prodotti finiti economici con colori vivaci e disegni audaci.

La richiesta in continua crescita di un’efficienza operativa superiore e il desiderio di offrire ai clienti design all’avanguardia sono stati catalizzatori fondamentali nell’evoluzione del mercato. Sin dagli inizi degli anni ‘90, i rivenditori di tecnologia inkjet hanno cercato di rendere l’inkjet una soluzione adatta ai produttori di tessuti. Negli ultimi anni si è registrata una rapida crescita della stampa inkjet su tessuti in aziende di ogni dimensione. Si prevede che la stampa digitale su tessuti registrerà un tasso medio di crescita composto (CAGR) di oltre il 30%, sorpassando i 3,2 miliardi di metri quadrati entro il 2019 sulla base della previsione InfoTrends Digital Textile Forecast. Questa rapida crescita può essere attribuita a una riduzione dei tempi di allestimento, dei costi in un ambiente di produzione rispettoso dell’ambiente e alla democratizzazione dei design che consente ai proprietari dei marchi di raggiungere il mercato in modo rapido ed efficiente.

Laminati e legno. Ne settori edile e dei mobili, i prodotti derivati dalla lavorazione del legno hanno fatto uso per decenni di carta decorativa stampata e di laminati. Con un ampio ventaglio di design che imitano le venature naturali del legno, la pietra e motivi grafici, i laminati rappresentano un sostituto economico ai materiali naturali. In alcuni casi, i laminati vengono preferiti perché sono più resistenti. Prodotte tradizionalmente usando la stampa rotocalco, le carte decorative vengono convertite in laminati usando una vasta gamma di processi. Questo settore ha prodotto nel 2014 oltre 300 milioni di metri quadrati di stampati digitali, sulla base del report InfoTrends Profiting through Digital Printing in the Décor Marketplace. La pressione imposta allo sviluppo di laminati a basse tirature o personalizzati sta generando una domanda crescente di prodotti di fascia media e di prodotti industriali che potranno essere ottenuti in volumi che possono competere con quelli delle tradizionali macchine rotocalco.

Numerosi fornitori leader di laminati e di carta decorativa (per es. Schattdecor, WilsonArt e Formica) stanno offrendo laminati personalizzati sulla base delle richieste di utenti finali per ottenere livelli superiori di libertà di progettazione e personalizzazione. Queste tendenze vengono a seguito di numerosi anni di produzione di successo di pavimenti laminati nonché di una serie di motivi ornamentali per il settore edile. Sulla scia delle soluzioni di laminato stanno emergendo numerose soluzioni di stampa diretta su diversi prodotti di legno quali il MDF, il compensato e il legno naturale. Questi materiali non richiedono una laminazione e vengono impiegati per aggiungere una superficie decorativa a una gamma di applicazioni residenziali e commerciali.

I rivestimenti murali esistono sin dai tempi dell’antica Cina, quando le pareti dei palazzi venivano decorate con queste applicazioni. Più di recente, nel 1481, Re Luigi XI di Francia ordinò carta da parati per le sue dimore reali. Il creatore Jean Bourdichon dipinse 50 rotoli di carta con angeli su sfondo blu perché Re Luigi si spostava frequentemente di castello in castello. I rivestimenti murali hanno fatto enormi passi avanti da quei tempi e sono ora comunemente disponibili nelle residenze moderne e in edifici commerciali. Le tecnologie di stampa quali la stampa di superficie, offset, flessografica e rotocalco sono state ampiamente utilizzate per produrre carte da parati standard con volumi stimati attorno ai 52 milioni di metri quadrati all’anno nel 2014 sulla base del report InfoTrends Profiting through Digital Printing in the Décor Marketplace.

Scholenpark Ezinge, MeppelLe soluzioni di stampa digitale di grande formato che hanno inaugurato generazioni di soluzioni innovative di comunicazione grafica in una serie di settori sono migrate al segmento dei rivestimenti murali. Gli sviluppi nell’ambito degli inchiostri di stampa digitali (ad es. inchiostri UV latex e flessibili) consentono ora la stampa su supporti industriali standard che soddisfano le normative relative a salute e sicurezza. Applicazioni quali murales e rotoli di carta da parati dalla grafica ricca stanno diventando sempre più comuni e sono disponibili presso diversi fornitori.

Il vetro decorativo ha abbellito per millenni le nostre città all’interno di cattedrali, palazzi e in una serie di edifici pubblici e privati. Le applicazioni vanno da vetrate a piombo a pannelli in vetro serigrafato e questi elementi sono stati utilizzati per rafforzare il marchio, promuovere l’espressione artistica o creare semplici insegne. Il mercato del vetro piano rappresenta oltre 64 miliardi di euro di fatturato annuale e sta iniziando ad adottare la stampa digitale in quanto mezzo per ampliare il proprio mercato. Con lo sviluppo delle teste di stampa inkjet in grado di stampare inchiostri ceramici sul vetro, numerosi settori stanno iniziando a usare la tecnologia di stampa digitale per produrre vetro decorato a lunga durata adatto per impieghi in ambito architettonico e industriale.

Stampa funzionale. Un altro tipo di stampa industriale è quello in cui sulla superficie stampata viene depositato un materiale o un inchiostro che consente determinate funzionalità. Tali applicazioni traggono vantaggio dalla generazione piezoelettrica o continua di gocce per consentire la deposizione di una gamma di materiali. Le applicazioni comprendono interruttori a membrana, elettronica stampata, stampa 3D e una gamma di innovazioni in particolati di piccole dimensioni (ad es. nano-particolati) che si stanno espandendo verso applicazioni farmaceutiche e biomediche. Questa sezione illustrerà alcuni degli sviluppi che abilitano la stampa di interruttori a membrana, elettronica stampata e stampa 3D. Sebbene vi siano diverse altre tecnologie di deposizione estremamente interessanti, sono solitamente limitate ad ambiti di settore specializzati nel settore delle scienze naturali.

Interruttori a membrana. The American Society for Testing and Materials (ASTM) definisce un interruttore a membrana come «un dispositivo di interruttore momentaneo in cui almeno un contatto è applicato su o costituito da un substrato flessibile». Tali substrati flessibili sono solitamente stampati su PET, impiegato come portaconnettore. Sono dispositivi estremamente comuni in elettrodomestici, dispositivi medici, smartphone, giocattoli o dispositivi di gioco.

Le tecnologie di stampa vengono usate regolarmente nella produzione dello strato superiore grafico e in parte della circuiteria in cui vengono impiegati inchiostri conduttivi. Gli sviluppi nella tecnologia di stampa UV digitale – tra cui inchiostri flessibili e LED – stanno ampliando la gamma di applicazioni di interruttori a membrana e materiali di supporto per includere i substrati flessibili che possono essere essiccati con meno energia e calore. In alcune applicazioni a volumi più elevati, l’essiccazione con la tecnologia EB (Electron beam) a fascio di elettroni consente la deposizione e l’essiccazione su substrati sensibili. In tutti questi casi, basse tirature di stampa personalizzata possono prendere il posto della tecnologia di stampa serigrafica o flessografica.

Il settore della stampa 3D è un campo ampio che accoglie tecnologie, applicazioni, materiali, prezzi e soluzioni diversi. Le attuali tecnologie di stampa 3D comprendono binder jetting (getto legante), trasformazione digitale della luce, fusione con fascio di elettroni, fabbricazione di filamento fuso, getto di materiale, laminazione con deposizione selettiva, sinterizzazione al laser selettiva e stereolitografia. Tutte queste tecnologie presentano vantaggi e svantaggi ed è probabile che questo elenco si allungherà ulteriormente nel tempo con i contributi di altri venditori in questo segmento. Il mercato si delinea in tre categorie di prodotti: di produzione, professionale e personale. Applicazioni tipiche realizzate con stampanti 3D includono prototipi, stampi e matrici e prodotti per uso finale. Tali applicazioni vengono impiegate da quasi tutti i settori per creare una gamma di elementi da prodotti per ricerca nanografici fino a pezzi per aeroplani. Il segmento si sta sviluppando rapidamente e non passa quasi giorno senza che giunga all’orecchio notizia di un’innovazione che abilita un’altra applicazione interessante. L’elemento di interesse della stampa 3D è la sua natura additiva – gli scarti sono limitati, i tempi di commercializzazione ridotti e sono possibili design personalizzati.

L’elettronica stampata si affida alle tecnologie di stampa tradizionali per creare dispositivi elettrici basati su diversi substrati. I circuiti elettrici sono stati stampati usando la stampa serigrafica, flessografica, rotocalco e litografica offset per molti anni e anche la stampa inkjet è stata un’alternativa disponibile per diverso tempo. Durante questo processo, gli inchiostri elettricamente funzionali vengono depositati sul substrato per creare dispositivi attivi o passivi come transistor o resistori in pellicola sottile. Si prevede che l’elettronica stampata verrà utilizzata in applicazioni quali cartelloni flessibili, etichette intelligenti, poster decorativi/animati e abbigliamento sportivo.

Un esempio di un settore in cui la tecnologia digitale sta emergendo come alternativa a un’implementazione più complessa e costosa è la creazione di componenti per cartelloni OLED (Organic Light Emitting Diode).

La stampa su cartelloni digitali è in prima linea nell’innovazione; la deposizione digitale di materiali funzionali è stata in fase di sviluppo sin dagli inizi degli anni ‘90 e può essere ora ritrovata in una serie di applicazioni tra cui tag RFID, tessuti intelligenti e molti altri componenti elettronici stampati. Tuttavia, le tecnologie di stampa tradizionale come flessografia e fotolitografia sono ancora impiegate per la produzione di elevati volumi di elettronica stampata. Ciò crea numerose opportunità di crescita in questo settore per un gruppo di fornitori di stampa specializzata.

Autore: Ron Gilboa

Ron Gilboa è direttore dell’InfoTrendsProduction & Industrial Printing Advisory Service e si occupa di imaging e stampa digitale sin dal 1980. Le competenze e l’esperienza di Ron comprendono vari settori della comunicazione grafica stampata, tra cui stampa commerciale, editoria e transazionale, grafica per insegne e cartelloni imballaggi, stampa decorativa e funzionale. Questi segmenti sono ricchi di applicazioni che stanno passando rapidamente alla stampa digitale. Ron è un esperto nel tradurre tali tendenze in strategie di mercato pratiche; go-to-market basato su ricerche e previsioni di settore. Ron contribuisce regolarmente con articoli e partecipa a eventi industriali nei settori di stampa emergenti.

Ron vanta una formazione tecnica approfondita in processi di flusso di lavoro, imaging digitale e una vasta gamma di tecnologie di stampa inkjet e correlate. InfoTrends si rivolge ad aziende che operano nell’ambito della stampa digitale e dell’imaging, dai fornitori di tecnologie di base, di materiali, supporti e flussi di lavoro integrati per consigliarli in modo che ottengano il successo con la loro strategia digitale.

Ron Gilboa BR

Cartiere Pigna: arriva l’offerta formale di Bavaria Industries Group

Bavaria Industries Group, il fondo tedesco proprietario in Italia di Arti Group (Niiag – Nuovo Istituto Italiano d’Arti Grafiche, Eurogravure e Arti Grafiche Johnson), in data 15 dicembre 2015 ha espresso formalmente il proprio interesse, dietro richiesta della società Pigna, a subentrare nella fase di esecuzione del piano di concordato preventivo depositato il 16 dicembre 2015, garantendo quindi la discontinuità nella gestione del business e favorendo, nei limiti imposti dalla procedura, le sinergie produttive, commerciali e di marketing che potranno emergere dalla collaborazione tra le due realtà commerciali, soprattutto tra Arti Grafiche Johnson e le ben note Cartiere, anche attraverso partnership mirate, soprattutto nel settore commerciale, a beneficio della conclusione del piano e del futuro di Pigna.

Il gruppo Bavaria ha dato inoltre la propria disponibilità nel supportare Pigna nel periodo successivo all’ammissione alla procedura di concordato preventivo fino all’omologazione del piano di concordato, fornendo, nella fattispecie, alcuni servizi gestionali che consentiranno a Pigna di beneficiare di un supporto tecnico-operativo, favorendo al contempo il graduale ingresso del gruppo Bavaria nell’esecuzione del piano, ingresso che sarà comunque successivo all’omologazione. Si attende quindi l’ammissione di Pigna alla procedura di concordato preventivo per poter avviare la cooperazione tra le due entità, nella speranza di gettare le premesse per creare aggregazione in ambito industriale sul territorio.