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La tecnologia per le lastre AWP-DEF di Asahi Photoproducts: come funziona

Asahi Photoproducts ha riconosciuto le esigenze delle aziende di stampa di packaging ed etichette che lavorano a ritmi sostenuti di offrire livelli ancora più elevati di qualità di stampa, in modo uniforme e redditizio.

La tecnologia della lastra flessografica AWP™- DEF Pinning Top Dot (PTD) garantisce infatti eccezionali prestazioni di stampa e una maggiore redditività in produzione.

Qualità di stampa a elevate prestazioni

Le lastre AWP-DEF di Asahi consentono di raggiungere un’elevata prestazione in termini di qualità di stampa grazie alla nuova formulazione chimica dei fotopolimeri. La superiore risoluzione in termini di riproduzione grafica, permette alle lastre DEF di poter stampare testi più sottili e punti stabili ridotti al minimo per gradazioni che sfumano allo zero. Si ottiene di conseguenza una gamma cromatica più ampia, in particolare nelle aree di alte luci; garantendo risultati stampa più flessibili anche in presenza di progettazioni grafiche complesse.

In termini di processo di produzione della lastra, le lastre Asahi AWP-DEF non necessitano ne di lavorazioni a temperature elevate ne di solvente. Ne risulta una lastra perfetta nello spessore e dimensionalmente stabile. Questo garantisce una produzione di stampa standardizzata e di elevata qualità, evitando cambi cromatici.

AWP-DEF è il brand Asahi per identificare propria lastra flessografica digitale lavata ad acqua. È sufficiente una pressione di stampa leggera (Kiss Print) che offre una ripetibilità costante della qualità durante la tiratura di stampa, garantendo una migliore uniformità grafica e migliori prestazioni di stampa.

Come funziona?

La tecnologia di lastre Pinning Top Dot AWP-DEF è stata sviluppata appositamente per poter trasferire completamente l’inchiostro dalla superficie del cliché al supporto stampa.

La tecnologia che garantisce i benefici derivanti dalle caratteristiche di questa lastra è semplice. AWP-DEF  presenta una tensione superficiale inferiore rispetto alle tradizionali lastre a solvente, il che consente un migliore trasferimento dell’inchiostro sulla superficie di stampa.

Una stampa flessografica ben riuscita non dipende solamente dalle elevate prestazioni di stampa. Nell’odierno competitivo universo della stampa flessografica, una produzione redditizia è fondamentale, ed è qui che la tecnologia di lastre Pinning Top Dot AWP-DEF  garantisce prestazioni stampa che vanno di pari passo con il reddito!

Bobst presenta la prima installazione beta della macchina da stampa digitale per cartone ondulato

La macchina da stampa digitale Bobst garantisce personalizzazione, velocità e volumi di lavoro elevati in tempi brevi. Questa macchina alimentata a fogli offre un’eccellente qualità, permette di stampare dati variabili a una velocità fino a 200 metri al minuto e può gestire formati fino a un massimo di 1,3×2,1 metri.

Jean-Pascal Bobst, CEO di Bobst, ha dichiarato: «Al settore degli imballaggi avevamo promesso una serie di soluzioni di stampa digitale innovative e ora che la versione per cartone ondulato è in fase di prova, possiamo davvero affermare che stiamo mantenendo la parola data. Questa macchina rappresenterà una rivoluzione nel settore del packaging in cartone ondulato, poiché offre una gamma di possibilità incredibilmente ampia per i produttori di scatole e i loro clienti, in gergo i ‘titolari di marchi”».

La sede scelta per la prima installazione beta è lo stabilimento Model AG di Weinfelden, in Svizzera, che è anche un centro di produzione e gestione di Model Group, società con un fatturato di 700 milioni di franchi svizzeri. Il Dott. Daniel Model, CEO di Model Group, ha commentato: «Siamo particolarmente felici e orgogliosi di essere il primo cliente beta di questa macchina rivoluzionaria. Siamo convinti che la tecnologia utilizzata per questa soluzione Bobst trasformerà in modo permanente il settore del packaging in cartone ondulato».

Philippe Milliet, responsabile della Business Unit Macchine a fogli ha aggiunto: «Model ha collaborato con Bobst alla realizzazione di diversi progetti pioneristici. Apprezziamo moltissimo il loro contributo e la loro filosofia lungimirante».

Lavorando con la tecnologia Stream Inkjet fornita da Kodak, Bobst ha prodotto la prima soluzione digitale credibile per la stampa di scatole in cartone ondulato su scala industriale. La tecnologia Stream Inkjet di Kodak non offre solo la riproduzione di colori brillanti e una delle più alte risoluzioni di stampa disponibili, ma utilizza anche inchiostri per alimenti, un elemento fondamentale per le aziende produttrici di imballaggi di tantissimi settori.

Philippe Milliet ha concluso: «Questa macchina da stampa digitale Bobst è diversa dalle altre soluzioni presenti sul mercato. Per i produttori di imballaggi in cartone ondulato, colma l’attuale vuoto tra la stampa flessografica di volumi elevati e i sistemi digitali a capacità inferiore. Inoltre, la macchina è integrabile nei tipici ambienti di produzione post-stampa di volumi elevati nel settore del cartone ondulato. Per i nostri clienti, questo significa maggiore flessibilità e miglioramento della reattività per soddisfare le esigenze in continua evoluzione dei consumatori, introducendo nuovi prodotti con possibilità di controllo versione, customizzazione di massa e personalizzazione».

A breve, alla macchina beta di Model AG seguirà una seconda installazione in Europa.

DuPont Packaging Graphics lancia la nuova tecnologia Cyrel Easy

La nuova tecnologia di lastre per la stampa flessografica DuPont™ Cyrel® Easy è ideata appositamente per semplificare il processo di stampa grazie all’eliminazione dei flussi di lavoro specifici per i punti a testa piatta, ottimizzando così l’efficienza e la coerenza dei risultati.
La nuova tecnologia di lastre per la stampa flessografica DuPont™ Cyrel® Easy è ideata appositamente per semplificare il processo di stampa grazie all’eliminazione dei flussi di lavoro specifici per i punti a testa piatta, ottimizzando così l’efficienza e la coerenza dei risultati.
La nuova tecnologia di lastre per la stampa flessografica DuPont™ Cyrel® Easy è ideata appositamente per semplificare il processo di stampa grazie all’eliminazione dei flussi di lavoro specifici per i punti a testa piatta, ottimizzando così l’efficienza e la coerenza dei risultati.
La nuova tecnologia di lastre per la stampa flessografica DuPont™ Cyrel® Easy è ideata appositamente per semplificare il processo di stampa grazie all’eliminazione dei flussi di lavoro specifici per i punti a testa piatta, ottimizzando così l’efficienza e la coerenza dei risultati.

DuPont Packaging Graphics (DuPont) ha introdotto sul mercato una nuova piattaforma tecnologica di lastre per la stampa flessografica: DuPont™ Cyrel® Easy. Questa nuova piattaforma semplifica i processi di prestampa, poiché genera i punti ibridi digitali a testa piatta direttamente nella lastra, per garantire una produttività e una coerenza di risultati senza pari.

«DuPont è orgogliosa di aver introdotto questa ulteriore innovazione, essenziale per il progresso della flessografia», dichiara John Chrosniak, Global Business Director, DuPont Packaging Graphics. «Grazie all’inserimento dei punti ibridi a testa piatta direttamente nella lastra Cyrel Easy, la produttività viene accelerata e semplificata, garantendo una qualità di stampa di prim’ordine».

Sia utilizzando il tradizionale flusso di lavoro a solvente che quello termico DuPont Cyrel Fast, i service, i convertitori e gli stampatori flessografici che desiderano incrementare la produttività, potranno ottimizzare efficienza e coerenza di risultati, eliminando i flussi di lavoro specifici per i punti a testa piatta e tutti i relativi costi associati. Ne risulta una piattaforma tecnologica capace di offrire ai clienti lastre sia con superficie strutturata che con superficie liscia, con livelli di trasferimento inchiostro e saturazione del colore eccezionali, indipendentemente dal flusso di lavoro adottato.

La tecnologia Cyrel Easy è attualmente sottoposta a test di mercato da parte di clienti DuPont selezionati a livello mondiale. La messa in commercio della prima generazione di lastre di stampa della piattaforma Cyrel Easy è prevista per il terzo trimestre 2015.

 

La lettiera per gatti di Purina con imballaggio ecologico

Nestle Purina Pet Care, in collaborazione con Ecologic Brands, ha presentato una «tanica» rigida realizzata al 100% con carta riciclata e dotata di tappo a pressione dello stesso materiale. Non contiene quindi plastica. E anche se le etichette di carta autoadesive utilizzate nel packaging non sono fatte con materiali riciclati, sono comunque riciclabili. Questo contenitore viene utilizzato per la lettiera naturale per gatti Purina Pro Plan Renew, che è composta al 100% da residui di pannocchia e cedro, e non contiene profumo artificiale.

Oltre a rispettare l’ambiente, la brocca è user-friendly ovvero facile e sicura da usare. È dotata di una robusta maniglia ergonomica, un elemento utile per un prodotto con pesi che vanno da 2,70 a quasi cinque chilogrammi.

Il Bando Prevenzione Conai scade il 31 luglio

La seconda edizione del Bando Conai per la prevenzione – Valorizzare la sostenibilità ambientale degli imballaggi promosso dal Consorzio Nazionale Imballaggi, premia le soluzioni di packaging più innovative e ecosostenibili immesse sul mercato nel biennio 2013-2014.

Al bando potranno partecipare tutte le aziende consorziate che hanno rivisto il proprio packaging in ottica di innovazione e sostenibilità ambientale, agendo su almeno una delle seguenti leve: riutilizzo, risparmio di materia prima, ottimizzazione della logistica, facilitazione delle attività di riciclo, utilizzo di materie provenienti da riciclo, semplificazione del sistema imballo e ottimizzazione dei processi produttivi.

Le proposte dovranno essere presentate entro il 31 luglio 2015 scaricando l’apposito bando che può essere scarivato qui: Bando_PREVENZIONE_2015. Saranno quindi analizzate attraverso lo strumento Eco Tool di Conai, che permette di calcolare, attraverso un’analisi LCA semplificata, gli effetti delle azioni di prevenzione attuate dalle aziende sui propri imballaggi attraverso una comparazione prima-dopo in termini di risparmio energetico, idrico e di riduzione delle emissioni di CO2.
Il Consorzio Nazionale Imballaggi metterà a disposizione dei progetti meritevoli un monte premi di 200.000 euro, di cui 60.000 euro destinati ai 6 casi vincitori più virtuosi.

Il primo premio dell’Oscar dell’imballaggio al gift box Selezione Italiana di Academia Barilla

Il gift box Selezione Italiana di Academia Barilla che ha meritato il primo premio.
Il gift box Selezione Italiana di Academia Barilla che ha meritato il primo premio.
Il gift box Selezione Italiana di Academia Barilla che ha meritato il primo premio.
Il gift box Selezione Italiana di Academia Barilla che ha meritato il primo premio.

L’importanza del packaging come strumento capace di esaltare i valori della cultura gastronomica italiana a marchio Barilla. Quindi, non solo un pack, ma uno strumento di comunicazione dai valori premianti.

Una confezione gastronomica capace di trasformarsi in display, frutto di studio e attenta analisi da parte del design center di Draegergpp che non ha trascurato alcun minimo dettaglio per ottenere un oggetto cartotecnico ideale a esaltare l’unicità del progetto «gift box Selezione Italiana Academia Barilla».

Questo sia per originalità della struttura che per l’utilizzo di una carta altamente innovativa ed ecocompatibile, nonché per piccoli dettagli significativi che completano la coerenza del cofanetto ecologico, come la maniglia ocra in cotone e in colore coordinato con la grafica della confezione.

La capacità di Favini nel progettare e creare CartaCrusca, la prima carta nata dalla crusca non più utilizzabile per il consumo alimentare, è stata essenziale per il successo del progetto «gift box Selezione Academia Barilla».

CartaCrusca è stata creata dal Gruppo Barilla e Favini, che hanno lavorato fianco a fianco per selezionare il residuo più adatto, purificandolo e micronizzandolo per renderlo compatibile con il tessuto fibroso della carta, arrivando a sostituire ben il 20% della cellulosa proveniente da albero con la crusca. Il risultato è una carta dal colore naturale, il cui ingrediente principale è percepibile a occhio nudo lungo tutta la superficie.

Preziosa la condivisione della Ricerca & Sviluppo Barilla che ha collaborato fianco a fianco di Draegergpp e Favini per ottenere il massimo del risultato desiderato.

«Aver creato un pack di alto valore sia strategico che innovativo per un’azienda prestigiosa come Barilla, è stato per noi già un premio. Ottenere poi il riconoscimento di miglior pack dell’anno 2015 conferma il grande impegno profuso da Draegergpp per progettare e per essere sempre al passo con le più evolute tecnologie adottabili anche su packaging ecologici». Per noi non è quindi solo una vittoria qualitativa ma è soprattutto un invito a perseguire la sfida che il mercato ci offre, di innovazione e tecnologia sempre più ecocompatibili» ha dichiarato Roberto Nardini, Direttore di Draegergpp

«Il nuovo packaging Selezione Italiana è una miscela di eccellenza gastronomica e attenzione per l’ambiente. È il risultato di una collaborazione vincente sempre in linea con gli obiettivi economici e gli impegni sociali in tutti i settori in cui Barilla opera. Siamo felici di aver ricevuto questo prestigioso premio». Barilla è sempre stata focalizzata su un modo di fare impresa sostenibile in tutte le sue attività, dal campo alla tavola. Il basso impatto ambientale di questa confezione gastronomica, è uno dei risultati del Gruppo in linea con il suo modo di fare impresa <Buono per te, Buono per il Pianeta>: queste le dichiarazioni di Chiara Pisano, Responsabile Marketing Accademia Barilla.

«La gamma di carte ecologiche Favini, nata nei primi anni ‘90 con Shiro Alga Carta, non ha mai smesso di evolversi, come dimostrano la nascita di Crush nel 2012, prodotta con residui agroindustriali, e di CartaCrusca, nata da meno di un anno. Tutte queste tre carte hanno ricevuto importanti riconoscimenti, portando tutto il mondo ad associare Favini a tre principi: innovazione, qualità e sostenibilità. Forti della nostra esperienza, siamo stati in grado di sviluppare CartaCrusca, una nuova carta ad-hoc per Barilla, direttamente dalla natura: è anche grazie al nostro know-how che siamo diventati partner ideale per Barilla per questo progetto» sono state le parole di Andrea Nappa di Favini.

Irisco è stato tra i primi in Italia a installare una Ricoh Pro C7100X

Luca Pacciani, responsabile Grafica e Digital Print di Irisco.
Luca Pacciani, responsabile Grafica e Digital Print di Irisco.
Luca Pacciani, responsabile Grafica e Digital Print di Irisco.
Luca Pacciani, responsabile Grafica e Digital Print di Irisco.

Print-on-demand, personalizzazione, servizi just-in-time e ampiezza d’offerta sono alcuni dei punti di forza di Irisco, azienda di Empoli (FI) con competenze consolidate nel mercato dei servizi di stampa. Per fornire ai clienti servizi a valore aggiunto Irisco gestisce tutte le fasi del processo: lo sviluppo software, l’elaborazione dei dati, la preparazione del file alla stampa, fino all’imbustamento e alla postalizzazione. Enti pubblici, utilities, consorzi, aziende della grande distribuzione e aziende organizzatrici di eventi sono solo alcune delle realtà che si affidano a questo stampatore.

«L’innovazione è al centro della nostra offerta – spiega Luca Pacciani, responsabile Grafica e Digital Print di Irisco – e grazie alle differenti tecnologie installate siamo in grado di soddisfare tutte le richieste in tempi molto brevi. Scegliere il giusto partner tecnologico è fondamentale per proporre applicazioni sempre nuove e servizi a valore aggiunto. Ricerchiamo fornitori che siano qualificati, affidabili e che rispondano a tutte le nostre esigenze in termini di tecnologia, servizi di consulenza, assistenza tecnica e manutenzione. Per questo ci siamo rivolti a Ricoh».

Irisco si avvale delle soluzioni di stampa Ricoh monocromatiche a foglio singolo per la produzione di documenti contenenti dati variabili (bollette, fatture, estratti conto, lettere di accompagnamento…) e la realizzazione di campagne di direct mailing. Per quanto riguarda il mondo del colore, lo stampatore è stato tra i primi in Italia ad aggiungere al parco macchine esistente Ricoh Pro C7100X, soluzione per la stampa digitale a colori a foglio singolo. «Abbiamo scelto questa soluzione – continua il responsabile di Irisco – prima di tutto per la presenza della quinta stazione colore grazie alla quale realizziamo applicazioni che richiedono l’utilizzo del trasparente/bianco. Il quinto colore è utile per esempio per la nobilitazione delle stampe e per la produzione di packaging. Ricoh Pro C7100X ci consente di entrare in nuovi mercati e di offrire servizi a valore aggiunto ai nostri clienti dai quali stiamo ottenendo riscontri molto positivi». Tra gli aspetti apprezzati da Irisco vi è il cassetto vacuum con aspirazione ad aria che permette di gestire anche supporti pesanti e patinati. «Puntiamo molto su questa soluzione – spiega Luca Pacciani – perché ci consente di differenziarci sul mercato e di ottenere vantaggio competitivo».

Latex: il grande formato per le Graphic Arts

Nell’ambito del grande formato Irisco ha scelto Ricoh Pro L4100 Latex nella configurazione a sette colori (CMYK, bianco, arancio e verde). Si tratta di una soluzione per il mercato Graphic Arts ideale per applicazioni grafiche indoor e outdoor. L’azienda di Empoli utilizza la soluzione per la produzione di carta da parati, tendaggi, borse e di tutto il materiale che serve per l’allestimento di punti vendita o per l’organizzazione di eventi (poster, pannelli, strutture espositive, totem e roll-up). Luca Pacciani conclude: «Siamo molto soddisfatti di questa soluzione che ci consente di espandere le nostre attività con un occhio di riguardo all’ambiente e all’ecosostenibilità». Gli inchiostri latex di Ricoh Pro L4100 sono infatti inodori, rilasciano un basso livello di Volatile Organic Compounds e la bassa temperatura di polimerizzazione riduce i consumi energetici.

Dati Nielsen–Aie: la rivincita delle librerie indipendenti

Nine opened books on white background.

Sono decisamente interessanti i dati emersi dalla ricerca Nielsen presentata recentemente al Salone internazionale del libro di Torino. L’indagine commissionata da Aie, l’Associazione Italiana Editori, ha mostrato quanto il mercato del libro tenga ancora piuttosto bene nonostante le ristrettezze economiche che inducono le famiglie a limitare i consumi culturali.

Il canale trade, ossia la grande distribuzione, le librerie fisiche e le librerie online (esclusa però Amazon), ha fatto segnare -2,6% a valore e -4% a volume nei primi tre mesi e mezzo del 2015, facendo retrocedere a metà i valori negativi del medesimo periodo del 2014. Crollano le vendite nella Gdo e perdono molto le librerie di catena, ma crescono le librerie indipendenti e quelle online. In particolare le librerie indipendenti registrano in questo inizio anno una sorprendente crescita del +2,3% a volume e dell’1,9% a valore. Un dato molto interessante se si guarda alla pesante defaillance della grande distribuzione (-14,8% a volume, -12,2% a valore) e al calo imprevisto delle catene (-3,9% a volume, –3,7% a valore).

E sono ancora i libri per bambini a sostenere il mercato del libro. Ma questa volta con un sostegno in più, quello delle librerie indipendenti, che contribuiscono per il 75% alla crescita dell’editoria per ragazzi e riescono anche ad attenuare, con le loro performance, le basse performance della fiction.

I generi più venduti del 2015 sono quindi quelli destinati ai ragazzi, che registrano un incremento pari al 6,4% a volume. Ciò significa che oltre due copie delle dieci vendute complessivamente nei canali trade (il 22% del totale) sono libri per bambini e ragazzi. Per quanto riguarda la saggistica, il suo peso cala del 4,1%, il genere lifestyle (guide, libri di cucina ecc.) si riduce del 5,6% mentre la manualistica diminuisce del 5,4%.

La fiction ne esce invece piuttosto bene, grazie soprattutto all’influenza benefica delle librerie indipendenti, che ne attenuano la dinamica negativa.

Tra gli altri indicatori importanti si segnala la diminuzione dei titoli dei libri di carta (-3,4% rispetto allo stesso periodo del 2014) e un calo più contenuto per gli hardcover rispetto ai paperback. Per quanto concerne gli e-book, aumenta in modo verticale il settore dell’editoria digitale (+66,6%) con un totale di 12.375 titoli, spinto anche da un’Iva molto favorevole, ridotta al 4% dal primo gennaio.

In Italia il mercato dell’e-book vale 60 milioni di euro e la sua crescita è vista ancora con sospetto e senso di rivalità dal mondo della carta stampata. Ma è ancora difficile generalizzare sui bacini dei lettori di entrambe le categorie. Soprattutto guardando a una delle ultime rilevazione targate Nielsen, dove si evidenziava che gli adolescenti, cioè la generazione dei «nativi digitali», leggono più libri che e-book.

«I segnali cominciano a essere incoraggianti per il settore del libro», commenta a caldo il presidente di Aie Marco Polillo. «È vero, facciamo i conti ancora con un segno meno. Il paesaggio dopo la tempesta però non è più lo stesso: sono cambiati i comportamenti dei clienti e dei nostri lettori ed è su questi elementi di innovazione che gli editori dovranno confrontarsi nei prossimi mesi e anni. Se poi consideriamo oltre al mercato dei libri di carta anche il segmento e-book e le performance di Amazon – perché, tocca ribadirlo, Amazon non fornisce i suoi dati – non escludiamo che quel segno meno sui libri di carta si traduca per tutto il mercato del libro in un segno più. Se così fosse, sarebbe una vittoria di tutti. Così come è una vittoria per tutti il fatto che uno dei nostri pilastri più importanti, quello delle librerie indipendenti, sia oggi in crescita, tanto da contribuire a invertire la tendenza».

Nielsen

drupa Global Trends: cresce l’ottimismo degli operatori

Sono decisamente confortanti i risultati del report “drupa Global Trends”, giunto alla seconda release dopo l’avvio dell’indagine a febbraio dello scorso anno. La survey è stata condotta nel mese di ottobre 2014 e ha riguardato gli sviluppi del mercato mondiale della stampa sia dal punto di vista produttivo sia da quello più prettamente economico e finanziario.

«Il quadro generalmente ottimista riportato dal gruppo dei nostri esperti ci ha davvero sorpreso», dice Werner Matthias Dornscheidt, presidente del consiglio di amministrazione di Messe Düsseldorf. «Sia gli stampatori che i costruttori hanno fornito una valutazione positiva della situazione economica delle proprie aziende a ottobre 2014. Ancora più sorprendente, però, è che entrambi gli interlocutori abbiano affrontato l’inizio del 2015 con una prospettiva molto positiva».

I dati parlano da soli: alla domanda “Come vede le prospettive per i prossimi dodici mesi?” ha risposto il 48% degli stampatori evidenziando l’attesa di un miglioramento economico generale delle proprie aziende, mentre soltanto il 7% ha fatto registrare un calo delle aspettative. Anche sul versante dei fornitori industriali si sono registrati sentiment altrettanto positivi, con il 51% di fiduciosi contro l’8% di pessimisti.

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D’altra parte, i risultati delle prestazioni individuali degli intervistati mostrano un quadro assai più variegato. Analizziamolo per punti:

  1. Le vendite per i fornitori di servizi di stampa continuano, sì, ad aumentare, ma sono meno evidenti. Il 39% dei fornitori di servizi di stampa segnala un aumento delle vendite, mentre ben il 22% mostra una diminuzione. Questo saldo positivo del 17% è oltretutto molto inferiore al saldo netto positivo di 27% dalla prima indagine di febbraio 2014.
  2. I margini per i provider di servizi di stampa continuano a scendere. Quasi la metà (43%) degli stampatori interpellati denuncia infatti una caduta dei margini, mentre solo il 16% è riuscito ad aumentarli. Eccezioni positive sono soltanto nei mercati del Nord America e del Medio Oriente, dove il 29 e il 28% degli intervistati ha registrato un aumento della marginalità.
  3. La stampa digitale è in rapida crescita, ma rappresenta ancora una piccola percentuale del fatturato totale per la maggior parte degli stampatori. E se è vero che la quota del digitale nel mix complessivo continua a salire, la maggior parte del fatturato continua a essere generato dalla stampa tradizionale. Solo il 10% degli stampatori ha superato il 25% delle vendite con stampa digitale nel 2014. La crescita risulta comunque sostenuta, se si considera che questa percentuale era all’8% nel 2013.
  4. I provider di servizi di stampa non si rivolgono al di fuori dei classici perimetri del settore della stampa, i quali sono spesso indicati come potenziali aree di nuovi business. Solo il 27% degli stampatori intervistati ha raggiunto più del 10% delle vendite con servizi esterni alla tradizionale area di pertinenza, quali, ad esempio, la gestione patrimoniale dei clienti, i database di aggiornamento ecc.

Dovendo tracciare una prima conclusione di questo secondo report del drupa Global Trends, si potrebbe concludere che gli intervistati si sentono abbastanza fiduciosi rispetto al futuro, anche se alcuni risultati mostrano ancora una tendenza negativa. L’ottimismo generale è sostenuto dai piani di investimento di entrambe le categorie interpellate, sia dei fornitori di servizi di stampa e sia delle aziende fornitrici. E tutto sommato gli intervistati hanno capito che soltanto una strategia di sviluppo lungimirante può garantire un reale vantaggio competitivo e quindi il futuro delle proprie aziende.

La seconda indagine del drupa Global Trends ha interessato oltre 1.100 decision maker internazionali appartenenti al settore della stampa a livello internazionale ed è stata realizzata dalle società di ricerche di mercato indipendenti Wissler & Partner (Svizzera) e Printfuture (Regno Unito).

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Expo 2015: voglia di un nuovo inzio

Aspettative vs Expo 2015(2)_Anselmi-9Da Expo 2015 ci sia aspetta cultura, informazione e una spinta a un nuovo sviluppo. I dati delle ricerche di GfK Eurisko indicano che è cambiato qualcosa nel sentore del paese, nel mercato finale come nelle aziende. C’è desiderio di ripresa che, per le imprese, si traduce in investimenti, formazione e una nuova comunicazione rivolta ai consumatori.

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Dopo anni di attese, tra prospettive e polemiche, il 1° maggio ha aperto i battenti Expo 2015. E tutto il gran parlare che se n’era fatto sino al giorno prima si è fermato, perché è venuto il tempo di godersi il meglio del mondo sotto forma di cibo. L’alimentazione infatti è il tema dell’esposizione universale che farà di Milano il centro del mondo per i prossimi mesi.

Un tema importante, che si presta ad aprire infiniti spazi di riflessione su tutto ciò che è cibo e su ciò che attorno ad esso gravita. Industria compresa.

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Prospettive che si amplificano

La percezione nei confronti dell’Expo sembra essersi modificata con l’avvicinarsi dell’inizio dell’esposizione. Se infatti inizialmente ci si era fatti l’idea di un evento dalla forte connotazione commerciale, ben presto è emersa la sua dimensione culturale, ha spiegato Paolo Anselmi, vice presidente di GfK Eurisko, nel presentare al Convegno annuale 2015 di Gifco a Fasano (BR) i dati della ricerca effettuata sui visitatori di Expo.

L’esposizione offre la possibilità di conoscere culture straniere, degustandone la cucina, e avere nel contempo l’opportunità di imparare qualcosa di nuovo sull’alimentazione e sulla sostenibilità, anche pensando al futuro.

Proprio la sostenibilità è uno dei temi che percorrono trasversalmente le manifestazioni dell’esposizione universale. Spesso quando se ne parla si pensa al fattore ambientale; non che il concetto sia errato, semplicemente è limitativo. Con sostenibilità si devono intendere, infatti, i tre aspetti in cui si esplica ovvero l’economico, il sociale e, naturalmente, l’ambientale.

La ricerca mette in luce il delinearsi di una comunità di consumatori molto più consapevole e informata rispetto al passato. Esiste una larga fascia di acquirenti capace di operare nell’acquisto scelte oculate che tengano conto anche di aspetti prima considerati, se non proprio marginali al prodotto, quanto meno non prioritari, come appunto la sostenibilità.

L’attenzione a questo aspetto si declina così in un controllo delle filiere produttive coinvolte a vario titolo nel processo di produzione, distribuzione e conservazione del cibo, considerando anche aspetti legati alla riduzione degli sprechi e dei consumi energetici, cercando in sostanza la sostenibilità non solo nei prodotti ma anche nei processi.

Tutto questo naturalmente coinvolge l’intera industria che diventa protagonista, insieme al cibo, di un’evoluzione verso un modo di alimentarsi più attento e consapevole.

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Il ruolo dell’impresa

L’industria dunque deve tenere conto di questa nuova percezione che il consumatore possiede. La sostenibilità infatti è diventata un valore in costante crescita nelle aspettative del mercato finale, sul quale le aziende devono investire.

«È sempre più percepita come componente costitutiva della qualità di prodotti e servizi – spiega Anselmi – e criterio di valutazione del “buon” comportamento di aziende e marche, tanto da essere diventata driver fondamentale della reputazione d’impresa, seconda solo alla qualità del prodotto. Un valore tanto forte che è stato provato che, laddove comunicato, è in grado di impattare positivamente sul modo in cui il mercato percepisce l’impresa.

Di qui l’importanza riscoperta dell’innovazione, intesa come nuovo sviluppo nelle modalità di produzione e conservazione del cibo, ma anche nuovo servizio, con l’uso di confezioni più sicure –quelle in carta sono richieste in materiali naturali e riciclabili– e veicolo di informazioni sulle caratteristiche nutrizionali e l’origine dei prodotti.

In sostanza i dati rilevati indicano che è cambiato qualcosa nel sentore del paese e questo nuovo clima, incentivato in parte dall’Expo, offre alla nostra industria un’occasione per diventare “protagonista attiva della ripresa».

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