Dopo il completamento di tale transazione, Heidelberg sarà direttamente e indirettamente azionista al 100% delle azioni di Gallus Holding, fornitore svizzero per il settore del packaging per le etichette e scatole pieghevoli. Nel 2013, il Gruppo ha generato un fatturato di 188 milioni di Franchi svizzeri e conta circa 500 dipendenti. L’acquisizione completa di Gallus accelera lo sviluppo e l’utilizzo di prodotti digitali di Heidelberg nel settore in crescita etichette. Nel prossimo autunno, tra l’altro, Heidelberg e Gallus sveleranno un nuovo sistema di stampa digitale per il mercato delle etichette che incorpora anche la tecnologia Fujifilm. A fronte delle cessione delle quote di Gallus, Ferdinand Rüesch diventerà con l’acquisizione di circa il 9% delle azioni Heidelberg un nuovo investitore strategico della società.
L’applicatore Easy Ubm per l’incollaggio delle copertine dei libri o l’applicazione di softening
Grande soddisfazione tra i membri dello staff Preo. L’EPO, European Patent Office, ha confermato la validità di un progetto elaborato da tecnici e ingegneri, approvando il brevetto per il nuovo applicatore Easy UBM 2 kg adatto all’erogazione di adesivi termo-fusibili poliuretanici. Ciò che rende la nuova macchina Easy UBM esclusiva e unica al mondo è la sua tecnologia “Melt On Demand”: grazie all’utilizzo di una nuova tecnica innovativa viene fusa solo ed esclusivamente la quantità di colla necessaria per l’erogazione, lasciando inalterate le proprietà dell’adesivo poliuretanico non utilizzato.

L’interesse di Percassi-Farina per Seat Pagine Gialle
Percassi e Farina sono gli imprenditori che, attraverso una serie di accordi di ristrutturazione del debito sottoscritti da Dmail nell’ambito dell’articolo 182 bis della legge fallimentare, si candidano a diventare i principali azionisti della società attiva nell’e-commerce e nei media locali. Nel successivo mese di giugno Dmail ha proposto una nuova offerta, migliorativa rispetto a quella avanzata in precedenza. In sintesi, tali le modifiche consistono in un incremento della somma di denaro offerta ai creditori chirografari nella misura di 14 milioni di euro (dagli originari 46 milioni proposti si arriva a un totale di 60 milioni). Per quanto riguarda l’Opa già prevista dalla proposta originaria del 9 maggio, la possibilità di consentire uno scambio del 99,75% delle azioni rivenienti dalla fusione tra Seat e Seat Italia con una quota del 55% delle azioni Dmail, rivenienti dall’aumento di capitale a servizio dell’offerta (anziché con la quota del 40% indicata nella proposta del 9 maggio).
Roland insieme a Confartigianato per promuovere l’innovazione digitale delle imprese artigiane in Italia
Roland DG, che da sempre è promotrice della diffusione della cultura digitale per le imprese italiane, ha siglato l’accordo con Confartigianato e Artgiancassa spa (Banca del Gruppo BNP Paribas dedicata al mondo dell’artigianato e delle PMI) per diffondere l’utilizzo di strumenti di produzione avanzati professionali presso gli artigiani e promuovere la formazione degli stessi sulle potenzialità della manifattura digitale.
L’accordo offre agli imprenditori un sostegno concreto per rimanere competitivi sui mercati mondiali, puntando su innovazione e tecnologia per valorizzare la bellezza e la qualità della manifattura italiana, valori che da sempre ci distinguono a livello internazionale.
Grazie a questa iniziativa gli imprenditori soci di Confartigianato potranno acquistare le periferiche digitali Roland a condizioni di finanziamento agevolate ed esclusive erogate presso la rete degli Artigiancassa Point attivi nelle sedi di Confartigianato in tutta Italia.
In caso di acquisto Roland si occuperà della formazione sul prodotto, offrendo agli imprenditori un corso di formazione gratuito presso Roland DG Academy.
L’accordo prevede inoltre iniziative di collaborazione tra Roland e le associazioni territoriali di Confartigianato per promuovere la cultura digitale presso le imprese artigiane.
Le tecnologie di Roland
Roland mette a disposizione di imprenditori e artigiani una serie di attrezzature digitali che spaziano dalla stampa a colori, all’incisione, alla modellazione e alla stampa 3D. Tantissime le applicazioni possibili con un altissimo grado di personalizzazione per ottenere prodotti unici sia nelle tirature sia nella qualità.
Il gruppo Zanardi riparte trasformandosi in cooperativa
Il rilancio del Gruppo editoriale Zanardi ha visto la trasformazione dell’azienda in una cooperativa.
L’accordo è l’esito della votazione tenutasi il 12 maggio scorso nella sede del gruppo editoriale Zanardi di via Venezuela a Padova. In tale occasione l’assemblea dei dipendenti infatti si è espressa con maggioranza assoluta per la costituzione in cooperativa: 73 sì su 103 voti complessivi.
La scelta di dare vita alla nuova figura giuridica è motivata dall’urgenza di portare avanti la richiesta di procedura di concordato e di incominciare il prima possibile la ricerca dei fondi per il riavvio della produzione: oltre all’anticipo dell’indennità di mobilità dei soci – che sarà messo a capitale – la nuova impresa si avvarrà anche degli strumenti finanziari del sistema cooperativistico di Legacoop e delle risorse disponibili negli investitori istituzionali. Altro obiettivo è quello di concludere al più presto le trattative con i consulenti dell’azienda, in particolare per quanto riguarda i tempi e le modalità per rilevare strumenti e macchinari (sulla base dell’analisi del fabbisogno della cooperativa) e procedere così alla stipula di un contratto di relativo affitto o acquisto. In fase di ripresa della produzione la cooperativa conterà una trentina di soci. Un gruppo inizialmente ristretto, che permetterà di riprendere in velocità il lavoro con i numerosi clienti del Gruppo Editoriale Zanardi che già hanno espresso la volontà di mantenere i rapporti con la nuova società. Nel medio termine, l’obiettivo è specializzarsi nella realizzazione di volumi di pregio, per assicurare ai progetti d’impresa maggiori margini di guadagno e coinvolgere il più alto numero possibile di lavoratori, compatibilmente con lo sviluppo di volumi e redditività.
FondItalia: quanto costa alle imprese la non formazione?
Quali sono i costi sociali della “non formazione”? Esiste una correlazione tra mancata formazione e uno scarso rendimento produttivo dell’impresa ? Sono queste alcune delle domande del sondaggio su “I costi sociali della non formazione” realizzato da FondItalia, Fondo Paritetico per la Formazione Continua.
L’obiettivo è di sensibilizzare, mediante la realizzazione di un sondaggio dedicato, media, opinione pubblica, imprenditori sull’importanza della formazione come fattore di sviluppo delle imprese italiane, ma soprattutto di rilevare la ricaduta negativa per le imprese e la società tutta, a partire dai costi, di una non adeguata formazione o addirittura di una “non formazione”.
Il sondaggio, realizzato con metodo cawi (computer-assisted web interviewing), è rivolto prevalentemente a imprenditori e consentirà di realizzare una raccolta completa di dati sul ruolo della formazione continua nelle imprese, sul rapporto tra impresa e formazione, sulle esigenze formative e sulla percezione di eventuali costi, anche sociali, della mancata formazione.
I risultati del sondaggio potranno essere commentati da esperti del settore.
Nonostante la riconosciuta importanza della formazione e l’affermarsi di una crescente consapevolezza della sua rilevanza, infatti, sono molte le imprese che continuano a mostrare un atteggiamento passivo rispetto all’attivarsi della formazione. Tutti noi rappresentanti dei Fondi Interprofessionali dovremmo riflettere sul fatto che anche l’adesione ad un Fondo ed un più facile accesso ai finanziamenti per la sua realizzazione non comporta sempre l’auspicabile variazione di atteggiamento da parte dei datori di lavoro.
Eppure il XIV Rapporto sulla Formazione Continua a cura di Isfol ne sottolinea il potere: le imprese che hanno meglio reagito alla crisi sono state quelle che hanno mostrato capacità di innovare e al tempo stesso di investire in formazione, specialmente quella in grado di rappresentare un supporto ai processi di innovazione e di internazionalizzazione dei mercati.
Il sondaggio resterà online due mesi, dal 14 luglio al 1 settembre: https://it.surveymonkey.com/s/DTNC3ZV
Tecnographica diventa Premier Partner di Xerox

Tecnographica, azienda nella distribuzione di attrezzature, di consumabili e nella fornitura di servizi nell’ambito della comunicazione stampata, ha deciso di entrare a far parte della divisione Graphic Communication di Xerox, azienda basata sui servizi e guidata dalla tecnologia che permetterà all’azienda partner di focalizzarsi su ciò che conta davvero sempre: offrire il meglio ai propri clienti, aumentare il volume dei lavori prodotti, ridurre i costi e incrementare le opportunità di business.
Con sede a Campodarsego, in provincia di Padova, Tecnographica è una realtà nata nel 1973 che opera su tutto il territorio nazionale nel settore delle arti grafiche attraverso una solida struttura di 90 dipendenti, collaboratori e agenti di vendita. L’azienda, presente con due sedi rispettivamente in Lombardia e Veneto, si distingue sia per l’offerta di soluzioni di stampa tradizionale e digitale per il mondo del Wide Format, sia per la vendita di materiali di consumo.
Xerox si è rivelato un partner tecnologico ideale in grado di rispondere alle esigenze del proprio portafoglio clienti, principalmente tipografie, e guidarli nel delicato passaggio dalla stampa offset alla stampa digitale. Inoltre, grazie alla vasta gamma di soluzioni Xerox pensate per il mondo delle arti grafiche, l’accordo di partnership permetterà a Tecnographica di ampliare il bacino di utenza includendo un segmento più vasto di clientela di natura medio-grande e di seguire le loro necessità di business in maniera dinamica, dalla fornitura di macchine entry-level fino all’offerta del grande formato.
Oggi Tecnographica fornisce le soluzioni Xerox di produzione come l’iGen4, noto sistema di stampa full color di produzione che consente di impostare i lavori in modo più semplice e immediato, riducendo i tempi di produzione e garantendo agli stampatori un maggiore margine competitivo nella realizzazione di brochure, cataloghi, riviste e materiali di direct mail.
«La partnership con Xerox ci ha dato modo di partecipare in maniera attiva a una serie di training e corsi presso i centri di innovazione Xerox all’estero, durante i quali abbiamo avuto modo di conoscere nuove opportunità di business che il mondo della stampa digitale è già in grado di offrire», afferma Massimo Spaggiari, Presidente di Tecnographica. «Il nostro obiettivo è quello di consolidarci come azienda fornitrice di soluzioni per l’intero mondo delle comunicazione stampata, investendo in particolar modo sul Wide Format e sull’integrazione della stampa digitale all’offset. Xerox è un partner in grado di supportarci in questa scelta di business grazie alle sue soluzioni altamente qualitative, dai costi di assistenza e gestione notevolmente contenute».
«Siamo molto soddisfatti della collaborazione con Tecnographica», afferma Sergio Andreani, Graphic Communications Director di Xerox Italia. «L’entrata del nuovo partner, con più di 30 anni di esperienza nel settore, all’interno della divisione Graphic Communications di Xerox ci conferma come leader mondiale nella stampa digitale in grado di fornire tutte le soluzioni – tecnologia, flussi di lavoro e strumenti per lo sviluppo del business – di cui i nostri clienti hanno bisogno per raggiungere il loro business».

iGen4, sistema di stampa full color di produzione che consente di impostare i lavori in modo più semplice e immediato, è una delle soluzioni Xerox fornite da Tecnographica.
Agfa Graphics lancia l’innovativo CtP 16 pagine Avalon N16-80 XT

Avalon N16-80 XT offre un’elevata velocità e una superba qualità di riproduzione dell’immagine. «Avalon N16-80 XT si aggiunge alla nostra offerta nel segmento di fascia alta», ha affermato Bruno Lepage, Marketing Product Manager CtP Equipment Commercial & Packaging, Agfa Graphics. «Sia per la qualità che per la velocità di scrittura, è una soluzione molto attraente per le grandi aziende di stampa commerciale e di imballaggio. Dato che il CtP supporta anche i formati speciali delle più recenti macchine da stampa, risulta perfetto per il segmento delle 16 pagine.»
Tutti i modelli Avalon si integrano perfettamente con il flusso di lavoro Apogee di Agfa Graphics, basato su PDF, per fornisce un controllo automatico e di alta qualità della produzione di lastre per i settori della stampa editoriale, commerciale e per imballaggi.

Etichette: i pilastri per affrontare le sfide future
Il settore delle etichette non rappresenta più una nicchia isolata e ben definita nel più vasto settore della stampa di imballaggi. Dispone di un nuovo profilo più ampio in qualità di fornitore di decorazioni di prodotti, identità del marchio, dati sui prodotti, interazioni con smartphone, dati di tracciabilità e autenticazione e, ovviamente relativi all’imballaggio.
Il moderatore del congresso Marc Büttgenbach (DE), direttore mondiale alle vendite per Bizerba Labels and Consumables, ha presentato il relatore principale – Rik Olthof (NL), che si occupa di strategie del marchio presso la società di consulenza di progettazione di imballaggi e identità del marchio Cartils.
Olthof ha spiegato l’essenza del marchio, dimostrando quanto sia importante l’aspetto di un prodotto per risaltare sullo scaffale. La chiave per il successo è garantire impatto e visibilità ai prodotti in numerosi ambienti, dai supermercati (dove attualmente il consumatore trascorre in media solo 20 minuti, e per tale motivo la capacità di farsi notare sullo scaffale risulta essenziale per le decisioni di acquisto) fino a club e bar. Olthof ha identificato diversi marchi iconici come Nike, Lamborghini e Smirnoff, le cui strategie di marca si sono rivelate chiaramente un successo.
Vi sono cinque pilastri che definiscono un’identità del marchio di successo. La forma, che presenta il carattere del prodotto; il colore, che risveglia le nostre emozioni; l’uso di un linguaggio visivo esclusivo che conferma l’autenticità; i testimonial che sottolineano la qualità e l’autorevolezza di un prodotto e, attraverso la finitura dell’imballaggio; infine il riconoscimento del prodotto come marchio prestigioso internazionale e ispiratore.
«Innovazione per ottenere profitto»
L’«innovazione per maggiori profitti di etichettatura e imballaggi» è il tema affrontato da Mike Ferrari, fondatore e presidente di Ferrari Innovation Solutoins e per 32 anni figura chiave della direzione di Procter & Gamble. Ferrari ha illustrato la sua esposizione con numerosi esempi interessanti di come il viaggio dell’acquirente stia cambiando e in che modo anche le soluzioni per coinvolgere l’acquirente stiano evolvendo.
«Se le persone vivono in un mondo virtuale», ha affermato Ferrari, «come possiamo spingerli ad acquistare prodotti nel mondo reale?». Il «primo momento della verità» per P&G – il primo contatto visivo con un prodotto imballato sullo scaffale di un negozio – rappresenta un discorso diverso quando il 70% delle decisioni di acquisto non viene più fatto in negozio e quando i sei miliardi di cellulari presenti al mondo interagiscono con funzionalità intelligenti sugli imballaggi. Oggigiorno il primo messaggio di vendita di un prodotto potrebbe andare dal messaggio su Facebook di un amico a un coupon stampabile che genera una fermata per l’acquisto in negozio. È un segno del tempo in cui viviamo il fatto che il direttore e CEO di Procter & Gamble abbia stimato durante la discussione dei risultati finanziari dello scorso anno che l’azienda spenda ora fino al 35% del proprio budget per il marketing attraverso supporti digitali. La chiave per garantire il successo del marchio resta tuttavia l’esperienza diretta del prodotto da parte dei clienti e, qualora l’esperienza sia positiva, nella reiterazione dell’acquisto.
La produzione di massa ha generato la personalizzazione di massa, come le bottiglie di Coca Cola «personalizzate» che riportano nomi maschili e femminili popolari, che hanno adornato gli scaffali dei negozi in 32 paesi in Europa e che rappresentano la più lunga tiratura di stampa di confezionamento digitale mai effettuata.
Quindi, quali sono le opportunità in questo nuovo mondo per il trasformatore di etichette, si è chiesto Ferrari?
Il primo punto è di essere orientati all’acquirente/consumatore. L’esigenza di tenere in considerazione il viaggio dell’acquirente oltre lo scaffale del negozio si è piazzata al secondo posto. Gli stampatori di etichette dovrebbero ridefinire il loro ruolo in termini più ampi – in quanto fornitori di soluzioni e aziende di marketing. Tali elementi, ha spiegato Ferrari, rappresentano la strada per «imballaggi che creino profitto».
Elettronica stampata
Una delle strade che i membri di Finat stanno seguendo in numero sempre maggiore è la creazione di elettronica stampata. Il Centre for Process Innovation (CPI) del Regno Unito è un consorzio di importanti aziende che si dedica alla creazione di una supply chain nel Regno Unito per consentire l’adozione diffusa di dispositivi NFC a basso costo usando elettronica stampabile e sta attualmente gestendo un progetto volto a consentire agli smartphone di connettersi con etichette e altri elementi degli imballaggi e altri documenti. Alan McClelland (Regno Unito), direttore dello sviluppo commerciale presso CPI, ha dimostrato che, sebbene l’elettronica stampata rappresenti una funzionalità che interessa moltissime altre applicazioni oltre alle etichette, l’imballaggio può utilizzare con successo l’elettronica stampata per garantire funzionalità di marchio interattive e «intelligenti», elementi vistosi sulla confezione; funzioni di tracciabilità, nuovi ordini degli stock, anticontraffazione e antimanomissione. Purtroppo, la natura della supply chain di imballaggio intelligente ha creato un vero e proprio problema nel trattamento preferenziale dello sviluppo commerciale di questa tecnologia estremamente versatile perché i proprietari dei marchi, i rivenditori, i produttori farmaceutici e altri importanti fornitori non sono disposti a investire fino a quando la tecnologia non sarà disponibile.
In volo con Bertrand Piccard
Ampliare i propri orizzonti, verso il cielo e oltre, è l’argomento di cui Bertrand Piccard (CH) è senz’altro in grado di parlare, in quanto detentore del record del giro del mondo in mongolfiera senza soste nel 1999.
La presentazione motivazionale di Piccard ha invitato i delegati a fare propria la sua definizione di libertà in quanto capacità di esplorare le alternative, le altre possibilità con coraggio e spirito avventuriero, persino nel mondo delle aziende, dove l’esplorazione di ciò che non è noto può essere la causa di incredibili innovazioni. Prendere una nuova direzione fuori dagli schemi rappresenta una vera sfida ma è importante capire, come ha spiegato, che in realtà si ha bisogno della paura. «Non abbiate paura: si tratta del segno che stiamo uscendo dalla zona di comfort – è il momento del risveglio, della consapevolezza».