Home Blog Pagina 45

Koenig & Bauer, la produzione è intelligente e sostenibile

Hardware, software e servizi. Koenig & Bauer pensa e lavora a 360° per accompagnare gli stampatori nel futuro della stampa commerciale, caratterizzata da processi sempre più smart e green.

Sono sostenibilità, modularità e digitalizzazione i punti di forza della strategia Exceeding Print di Koenig & Bauer. L’azienda continua ad avanzare nella sua trasformazione da produttore tradizionale di macchinari a gruppo tecnologico agile. Sulla base dei megatrend globali e di intense discussioni con clienti ed esperti del settore, Koenig & Bauer ha definito la sua direzione strategica per i prossimi anni.

Il percorso già intrapreso verso una maggiore digitalizzazione e un più alto grado di modularità non solo porterà a un maggiore successo nei mercati di riferimento di Koenig & Bauer, con la stampa di imballaggi in prima linea, ma porterà anche a un minore utilizzo di materiali ed energia nei processi di stampa, rendendoli più sostenibili. Inoltre, Koenig & Bauer si pone obiettivi di sostenibilità ancora più ambiziosi con la sua nuova strategia di Gruppo Exceeding Print. Oltre alla responsabilità nei confronti dei clienti e dei dipendenti, in qualità di membro del Global Compact delle Nazioni Unite, la più grande iniziativa di sostenibilità al mondo, il Gruppo intende aumentare ulteriormente gli sforzi per adempiere alle proprie responsabilità ecologiche, sociali e comunitarie.

In questo scenario, si inseriscono i nuovi stimoli che caratterizzano, tra gli altri, il settore della stampa commerciale, che – come ricorda Peter Andrich, amministratore delegato di Koenig & Bauer IT – sta vivendo un periodo di profonda trasformazione, evidenziando un bilancio per l’anno in chiusura non privo di criticità. «Il settore delle macchine per la stampa e la grafica ha segnato una brusca frenata nel mercato italiano. Il valore dell’ordinato è risultato in calo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Appaiono evidenti le conseguenze del dimezzamento degli incentivi previsti dal piano transizione 4.0. Gli investimenti pubblicitari sulla stampa registrano un trend negativo nel primo semestre 2023. Secondo i dati raccolti dall’Osservatorio Stampa FCP relativi, appunto, al periodo gennaio-giugno 2023, il fatturato pubblicitario del mezzo ha registrato in generale un decremento del -2,7%. I vertici di Acimga preferiscono evidenziare i dati positivi: “I dati dei primi tre mesi dell’anno ci consegnano un segmento di grande interesse per i clienti esteri”, afferma Enrico Barboglio, direttore generale di Acimga».

Le opportunità all’orizzonte

Questo scenario di riferimento, meno luminoso rispetto al passato seguendo il ragionamento di Andrich, rende alquanto difficoltoso individuare quali possano essere, con l’arrivo del nuovo anno, le nuove prospettive di business per gli stampatori. «È difficile da dire. Il mercato è in continua evoluzione e sarà importante cogliere le occasioni che si aprono per il business della stampa. Sarà importante saper sfruttare le opportunità che si aprono nell’ambito della sicurezza delle informazioni o i processi green».

Ciò significa che le opportunità per fare business ad alti livelli non mancheranno, nonostante tutto. Tuttavia, gli stampatori potranno misurarsi con alcune tendenze emergenti da volgere in occasioni di business da cogliere al volo, puntando su un adeguato know-how culturale e tecnologico. «La stampa on demand, per un’alta personalizzazione, sarà sicuramente una tendenza da sfruttare, sia nel settore editoriale – per esempio stampa di libri di testo personalizzati per facilitare lo studio – sia nel settore retail, utilizzando supporti di stampa diversificati con prodotti a basse tirature».

A proposito di tendenze emergenti, resta da chiedersi come stia impattando la concorrenza della comunicazione digitale sulle applicazioni di stampa commerciale. Parliamo di un nuovo mondo che per molti rappresenta una sfida davvero cruciale. Tuttavia, Andrich ha un punto di vista differente al riguardo, capace di vedere il bicchiere mezzo pieno. «Parlerei, più che di una sfida, di una straordinaria opportunità. È possibile convogliare le diverse tecnologie, utilizzandole a supporto di vendite e marketing. I vantaggi della digitalizzazione e le qualità vincenti della stampa tradizionale uniti possono contribuire a raggiungere i fruitori individuando contenuti su misura, personalizzati secondo le loro peculiarità. In effetti le campagne migliori sono quelle che sono in grado di creare un forte impatto emotivo, unendo stampa tradizionale e digitale. Ritengo che il futuro della tecnologia di stampa risieda in un corretto abbinamento tra stampa e digitale, sfruttando in modo intelligente i dati personalizzati e personalizzabili per raggiungere soluzioni uniche e su misura».

Nuovo scenario, nuovi valori

A proposito, poi, di transizione digitale, ambientale ed energetica, a vantaggio dei suoi clienti, Koenig & Bauer è pronta a interpretare un ruolo da protagonista nello scenario della produzione sostenibile. Innanzitutto, l’azienda utilizza un sistema di energy management per preparare il terreno ai propri clienti affinché siano più efficienti dal punto di vista energetico nelle operazioni di stampa, aiutandoli a orientare i propri processi produttivi verso una direzione sostenibile. In qualità di membro della rete 4evergreen Alliance, Koenig & Bauer collabora con i produttori di carta e cartone, i produttori di cartoni pieghevoli, i brand owner, i fornitori di tecnologie e materiali, nonché con l’industria della raccolta, dello smistamento e del riciclaggio, fin dalla fase iniziale per trovare soluzioni adeguate. Koenig & Bauer mantiene una partnership con ClimatePartner per promuovere gli sforzi per compensare le emissioni di CO2, sostenendo progetti certificati per la protezione del clima. Inoltre, l’azienda è partner dell’iniziativa di sostenibilità “BlueCompetence”, gestita dalla VDMA, ed è stato il primo produttore di macchine da stampa a diventare membro della rete “Healthy Printing”.

Personalizzazione e sostenibilità richiamano un altro valore ben presente all’interno del mondo di Koenig & Bauer, ovvero la modularità. È convinzione dell’azienda, infatti, che una piattaforma modulare per le future generazioni di macchine offre ai clienti numerosi vantaggi. «Non solo le nuove tecnologie sono pronte per il mercato più rapidamente, ma è anche possibile il controllo integrato di macchine e sistemi e la standardizzazione della manutenzione», come sottolinea Michael Ulverich, membro del consiglio direttivo e chief operating officer. «Il principio modulare assicura che i clienti continuino a beneficiare di soluzioni su misura. La standardizzazione di una serie di elementi apre maggiori opportunità di innovazione e personalizzazione, mantenendo al contempo la stessa elevata qualità». Koenig & Bauer intende mantenere la propria indipendenza imprenditoriale anche in futuro, mantenendo un elevato livello di integrazione verticale, dalla più piccola ruota dentata alle unità complesse.

Non solo hardware

Per quanto riguarda la digitalizzazione, Koenig & Bauer è focalizzata a essere un partner in grado di offrire soluzioni complete che vadano oltre al solo impianto da stampa, che ne amplifichino le potenzialità, offrendo il miglior ecosistema possibile per i propri clienti, definito sì da prodotti hardware, ma anche da software e servizi che siano connessi, funzionali e duraturi nel tempo. Portare gli impianti da stampa al livello successivo è l’obiettivo del connubio tra un know how di più di 200 anni e le nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale, l’Internet of Things, il cloud e l’instant data.

Recentemente il team di Koenig & Bauer ha portato sul mercato diverse soluzioni con l’obiettivo di rendere il lavoro più facile ed efficiente, riducendo sprechi e tempi improduttivi. Per esempio, Instrument Flight di System Brunner è un software basato sull’intelligenza artificiale per il controllo automatico del colore in combinazione con il sistema di misura e regolazione QualiTronic. Il sistema valuta una moltitudine di parametri del processo di stampa, tra cui il bilanciamento dei grigi, per una migliore regolazione e consistenza del colore durante tutto il processo di stampa permettendo così di massimizzare la qualità e minimizzare le copie di scarto.

Job Optimiser è il software adibito alla programmazione efficiente dei lavori in tutte le unità produttive presenti in azienda. Una schedulazione intelligente e proattiva che colloca le diverse commesse nelle unità produttive più consone in base alle caratteristiche del lavoro stesso. Uno schedulatore a capacità finita, utilissimo nelle situazioni d’emergenza, quando si deve stravolgere la programmazione.

A sua volta VisuEnergy X è il software che permette il controllo e l’analisi dei consumi energetici di tutte le parti della macchina. Un’attenta analisi dei dati raccolti permette un miglioramento dei consumi energetici e un risparmio per tutta l’azienda.

E il futuro cosa ci riserva? La strada è tracciata e la roadmap per il 2024 porta con sé tante novità. La prima risponde al nome di MyKiana, la porta d’accesso al mondo Koenig & Bauer, un portale virtuale dove il cliente potrà vedere, interagire e tenere monitorate tutte le sue unità produttive e tutto ciò che ci ruota attorno. La seconda è Kiana Analytics, una soluzione di business intelligence che colleziona e analizza tutti i dati produttivi della macchina, per permettere al cliente di migliorare e avere performance sempre più costanti e altamente efficienti.

Piccole commesse, grandi opportunità

Le piccole tirature trovano sempre più spazio nel mercato della stampa commerciale. Una sfida che Graphicscalve trasforma in opportunità grazie ai continui investimenti in infrastrutture e competenze.

Nata nel 1981 come piccola tipografia artigiana e oggi attore di rilievo nell’industria grafica, Graphicscalve è costantemente cresciuta negli anni grazie a un’autentica passione per la stampa. Attiva su due sedi in provincia di Bergamo, nel tempo ha incrementato il proprio giro di affari grazie a collaborazioni sempre più importanti con gruppi editoriali e industriali. Nel 2011, per diversificare ulteriormente l’offerta, la proprietà decide di affiancare alla stampa tradizionale offset e rotoffset nuovi servizi legati al mondo della stampa transazionale e direct mailing.

A seguito di una fusione societaria, Graphicscalve acquisisce Wave Post Srl, azienda attiva nel mercato della stampa transazionale, grazie alla quale può proporsi come fornitore unico per la stampa, la personalizzazione, l’imbustamento e la spedizione di corrispondenza obbligatoria (business communication) e di mailing pubblicitari (direct marketing).

Con il trascorrere del tempo, l’evoluzione delle tecnologie digitali ha condotto Graphicscalve a investire notevoli risorse nella stampa digitale, con l’obiettivo di soddisfare i mercati a 360°. La sfida per il futuro è di portare avanti un processo di diversificazione per affiancare alla stampa servizi che siano in grado di supportare i clienti nell’evoluzione del documento, che non è più solo di carta.

Ogni richiesta dei clienti viene valutata considerando alcuni importanti fattori come la tiratura, la qualità, il formato e le tempistiche di consegna del prodotto stampato, per identificare la tecnologia più adatta per realizzarlo. Graphicscalve opera a ciclo continuo, 12 mesi all’anno e 6 giorni la settimana, svolgendo al suo interno tutte le fasi di lavorazione, dalla prestampa alla stampa, fino alla confezione.

La politica produttiva di Graphicscalve ha sempre mostrato particolare attenzione all’utilizzo di prodotti e procedimenti “eco sostenibili”: l’azienda ha, infatti, conseguito le certificazioni FSC e PEFC, attestazioni alle quali ha aderito volontariamente, nel rispetto dell’ambiente.

Dai grandi clienti alle piccole tirature

Gli orizzonti di mercato di Graphicscalve contemplano anche la stampa commerciale, con l’obiettivo di fornire ai clienti un servizio completo caratterizzato da rapidità nella risposta ed elevata qualità. Un mercato, quello della stampa commerciale, particolarmente sfidante oggi per tutti gli stampatori, in virtù di una domanda sempre più alla ricerca di applicazioni personalizzate e con tirature ridotte.

Proprio per questa ragione, esperienza, competenza e conoscenza fanno indubbiamente la differenza: parliamo di valori che appartengono al dna di Graphicscalve, realtà che oggi si sta misurando con il settore della stampa commerciale utilizzando come bussola una strategia di business collaudata sul campo e capace di confrontarsi con le tendenze di mercato emerse durante l’anno ormai in chiusura. «L’andamento del mercato della stampa per l’anno 2023 è in calo», dichiara Ezio Ferrari, presidente e amministratore delegato. «Il nostro obiettivo è quello di trovare sempre nuove soluzioni per compensare questo calo, soddisfacendo le nuove richieste dei clienti e monitorando l’offerta dei competitor».

La strategia di business dell’azienda è puntualmente allineata all’evoluzione delle esigenze che oggi provengono dai clienti. «Le richieste di stampa sono sempre più flessibili, veloci e personalizzate. Il mercato si è evoluto e i volumi sono cambiati. Il cliente è sempre più attento alla qualità delle lavorazioni e delle rifiniture».

A tal proposito, Graphicscalve è riuscita ad intercettare la domanda proveniente da tipologie di clientela tra loro differenti. L’azienda, infatti, sa interfacciarsi con realtà molto diverse, arrivando ogni volta a proporre una soluzione cucita su misura. «I nostri clienti sono grandi e medie aziende di tutti i settori merceologici», prosegue Ferrari. «Grazie ai nuovi investimenti a livelli di infrastrutture, ci siamo aperti ad un nuovo mercato, caratterizzato dalla stampa di piccole e medie tirature».

Inoltre, per quei clienti che dovessero richiedere un supporto anche sotto il profilo creativo e del design, Graphicscalve propone un percorso specifico che poggia sulle competenze di soggetti terzi, sempre mettendo al centro le esigenze specifiche del cliente. «Attualmente il supporto creativo e di design non fa parte dei nostri servizi, preferiamo esternalizzare a professionisti e agenzie di comunicazione, nel caso in cui il cliente non fosse autonomo da questo punto di vista».

Avanti tutta con gli investimenti

In generale, per competere con successo sul mercato, è necessario procedere con un programma ben definito di investimenti nelle diverse aree aziendali, secondo specifiche necessità ed esigenze. Sotto questo profilo, nel corso del 2023 l’azienda si è mossa in più direzioni.

«A livello di infrastrutture», segnala Ferrari, «presso la sede di Vilminore, abbiamo introdotto una nuova macchina, integrata al sistema aziendale di riduzione dei costi. Le caratteristiche di questa macchina sono sicuramente l’aumento della qualità dei prodotti stampati e la velocità di lavorazione, che ci consente di rispondere in modo efficiente alle nuove esigenze di mercato.

Per una maggiore efficienza nella gestione degli ordini, abbiamo riorganizzato e ampliato con figure professionali specifiche il reparto tecnico e di produzione».

Inoltre, continua Ferrari, «le tipologie di applicazioni delle lavorazioni commerciali sono rimaste invariate: cataloghi, brochure, depliant, mailing. Come anticipato quello che è cambiato è la ricerca di una maggiore qualità di stampa e di rifinitura delle lavorazioni da parte del cliente; per alcune lavorazioni è cambiata anche la qualità della carta utilizzata».

La stampa come servizio a 360°

Chiaramente, come ogni mercato, anche la stampa commerciale presenta diverse sfide agli operatori del settore. Oltre alla riduzione delle tirature e dei volumi di stampa, a cui rispondere investendo su produzione flessibile e qualità al giusto prezzo, gli stampatori devono misurarsi con i nuovi scenari aperti dalla comunicazione digitale, un canale in più che non deve essere necessariamente considerato un concorrente, quanto piuttosto un’opportunità innovativa da integrare in modo originale in progetti di comunicazione più ampi e articolati rispetto al passato. «La comunicazione digitale sta, ovviamente, avendo un impatto considerevole sulle applicazioni di stampa», osserva Ferrari. «Molti clienti sviluppano campagne solo in ambito digitale, anche se la volontà generale è quella di promuovere una comunicazione multicanale, rendendo comunicazione digitale e stampa commerciale complementari».

Alla luce di quanto raccontato finora, tuttavia, Graphicscalve sta affrontando la sua sfida più impegnativa: «quella di essere sempre più flessibili e performanti anche su commesse piccole, passando dall’essere un’azienda di stampa di grandi volumi, all’essere un’azienda di servizi di stampa a 360°. Per questo scopo, nel 2023 sono stati effettuati molti investimenti a livello di infrastrutture, di riorganizzazione interna e di risorse a favore di professionalità sempre più specifiche. Abbiamo recentemente integrato nella nostra offerta la stampa digitale di grande formato, con l’introduzione della divisione Sphero, per diversificare il business e per soddisfare le esigenze di applicazioni di visual communication del nostro target».

Sphero assicura quel mix di creatività, tecnologia ed esperienza oggi necessario per offrire ai clienti emozioni a 360° nel mondo della comunicazione visiva. La giovane divisione di Graphicscalve si propone come global partner in grado di gestire il progetto dall’ideazione all’installazione finale, proponendo soluzioni uniche con l’impiego di nuovi materiali speciali, sempre più green, per ogni ambiente, parete, pavimento o vetrata.

I programmi per l’anno nuovo

L’azienda bergamasca , in relazione alle crescenti richieste di qualità e personalizzazione che provengono dai clienti, ha le idee chiare: «Vogliamo sempre migliorare ed essere ancora più diversificati, efficienti e flessibili, in modo da fronteggiare i sempre più rapidi cambiamenti del mercato ed offrire le giuste risposte ai clienti», aggiunge Ferrari. «Tutto questo, unito ad un costante programma di continua formazione del nostro personale».

Chiamata a segnalare una applicazione di stampa commerciale che considera particolarmente significativa all’interno della propria offerta e produzione, Graphicscalve non ha dubbi: «Il mailing personalizzato resta per noi un’applicazione di stampa significativa. Offriamo un servizio di lavorazione completo: gestione del database del cliente, normalizzazione delle anagrafiche, stampa e personalizzazione, imbustamento automatizzato con l’eventuale aggiunta di allegati e gadget, ordinamento postale e consegna del materiale a Poste Italiane o altri recapitisti, rendicontazione».

Ora che l’anno è in chiusura, con un bilancio reso positivo dalle numerose iniziative di successo messe in campo negli ultimi dodici mesi, Graphicscalve guarda all’anno nuovo preparandosi all’ennesimo rilancio. «L’obiettivo per il 2024 – conclude Ferrari – è quello di aggredire il settore della cataloghistica, di piccole e media quantità: commesse più piccole, ma qualitativamente più ricercate in lavorazioni, personalizzazioni e rifiniture».

Da Ulmex la nuova Evolux Compact C1700

La gamma Evolux di Ulmex si arricchisce del nuovo modello Compact C1700 per il settore dell’imballaggio flessibile e delle etichette narrow web.

Evolux Compact C1700 è l’ultimo nato della gamma Evolux, l’innovativo concept per la pulizia e il controllo analitico degli anilox sviluppato e ingegnerizzato da Ulmex per diventare parte integrante dei processi produttivi aziendali. Presentato in anteprima assoluta a Labelexpo Europe 2023, il nuovo modello Compact C1700 è progettato specificatamente per soddisfare le esigenze del mercato dell’imballaggio flessibile della fascia media e il settore delle etichette “narrow web” per le fasce medio-strette.

Caratterizzato da un design compatto e versatile, si distingue anche per l’innovativa struttura meccanica di rotazione degli anilox semplificata. Questa configurazione specifica offre una soluzione più agile alle aziende di medie e piccole dimensioni, senza compromessi in termini di potenza e prestazioni. La tecnologia laser a luce pulsante è, infatti, la stessa che contraddistingue tutti i sistemi Evolux. Anche il modello Compact C1700 garantisce, dunque, la pulizia efficace e duratura di ogni tipologia di sleeve e rulli anilox, anche cromati, persino sui residui più difficili, assicurando l’affidabilità del processo flexografico, dove la portata è fondamentale per il risultato di stampa.

Connubio tra potenza e maneggevolezza, Evolux Compact C1700 offre massima versatilità d’utilizzo grazie all’inedita funzionalità “Multi-Rollers” che permette di pulire contemporaneamente più sleeve o rulli fino a 1700 mm di lunghezza e 220 mm di diametro, garantendo risultati impeccabili. Un plus che consente di ottimizzare ulteriormente i processi di lavaggio, riducendo significativamente tempi e costi di gestione.

Inoltre, Evolux Compact è dotato di PC integrato con software di processo proprietari che permettono la parametrizzazione specifica di ogni tipo di anilox, al fine di ottenere una pulizia ottimale e al tempo stesso sicura, preservando la superficie di cilindri e sleeve da deterioramenti dovuti a settaggi di macchine non conformi. Tra le novità che caratterizzano le prestazioni di Evolux Compact C1700, i nuovi esclusivi programmi di lavaggio per anilox ceramici messi a punto da Ulmex in oltre sei mesi di intensa attività di ricerca e sviluppo in stretta collaborazione con il partner commerciale e tecnologico Zecher, leader mondiale nella produzione di anilox ceramici e cromati. I nuovi programmi, completamente parametrizzati per tenere conto di tutte le principali variabili che influiscono sul processo di pulizia degli anilox, consentono di rimuovere efficacemente anche le particelle più ostinate e i residui più difficili, senza danneggiare la delicata superficie e struttura ceramica. L’operatore dovrà solamente inserire il rullo in macchina, selezionare il programma di lavaggio e avviare la pulizia con un semplice clic.

Oltre alla pulizia, Evolux assicura il monitoraggio continuo e puntuale del parco anilox in ottica di manutenzione predittiva, riducendo i costi di rigenerazione grazie dotazioni opzionali al microscopio 3D integrato e all’esclusivo software proprietario DAM. Come tutti i sistemi Evolux, inoltre, anche il modello Compact C1700 ha un’anima green: non utilizza, infatti, solventi chimici, detergenti, bicarbonato o altre sostanze inquinanti. Un aspetto fondamentale per gli stampatori del settore del packaging alimentare sempre più orientati verso tecnologie sostenibili.

Già installato presso il demo center Ulmex di Padova, Evolux Compact C1700 è a disposizione dei clienti perdimostrazioni personalizzate insieme agli altri modelli della gamma, tutti dotati di certificazione 4.0 Ready: l’ammiraglia Evolux Plus, dedicata al mercato della banda medio-larga e larghissima per la stampa di stampa di imballaggi flessibile e su carta, cartone ondulato, tissue e coating e la portatile Evolux Smart, implementata sulla nostra flotta di service truck proprietari per il servizio di pulizia a domicilio 24/7.

Convegno Gipea, presentato l’Osservatorio Economico 2023

Martedì 5 dicembre 2023, presso l’NH Milano Fiera di Rho, si è tenuto l’annuale Convegno Gipea: una giornata dedicata all’approfondimento dell’andamento economico nazionale e internazionale, con un focus sul settore grafico, cartotecnico e trasformatore, e agli aggiornamenti tecnici e legislativi. È stato inoltre presentato il XII Osservatorio Economico Gipea.
Il Convegno si è aperto con i saluti della presidente Elisabetta Brambilla, che ha sottolineato l’importanza di “aggiornare la propria cassetta degli attrezzi come imprenditori, in periodi sfidanti come quello che stiamo vivendo”. In quest’ottica è stato strutturato l’intero programma del Convegno, incentrato su interventi pratici e ricchi di indicazioni concrete per prepararsi al 2024.

Il segretario Gipea Italo Vailati ha aggiunto le congratulazioni ai soci Gipea che hanno ottenuto questo autunno importanti riconoscimenti: Tikedo, Arca, Ario, Etic.a srl, Clodia Print, Eurolabel srl e Grafiche Pradella srl sono saliti sul podio del Best in Flexo in diverse categorie, mentre Sales Srl e Fustel Grafica sono stati premiati all’Oro della Stampa insieme al Presidente Elisabetta Brambilla, a cui è andato il riconoscimento di Imprenditore dell’anno.

Il Convegno è proseguito con l’intervento di Marco Battaglia, responsabile Area Lavoro Assografici, per un focus sulle prospettive nei rinnovi dei CCNL Grafico e Cartotecnico, influenzati dalle vicende degli ultimi anni e dall’aumento incontrollato degli indici inflattivi. A seguire, Giorgio Fabbri Corsarini e Piero Pozzi, del Dipartimento Assistenza Tecnica Colorgraf, hanno condotto un approfondimento tecnico sull’aggiornamento della Guida Pantone 2023.

Il segretario Gipea e Vice Direttore Assografici Italo Vailati ha invece presentato un focus sugli aggiornamenti legislativi, con particolare attenzione alla dibattuta Packaging and Packaging Waste Regulation attualmente in fase di definizione. Una normativa che presenta diverse criticità, come sottolineato da Italo Vailati: “L’Italia ha raggiunto i migliori risultati d’Europa in termini di riciclo. Ora, a livello normativo, occorre fare in modo che la spinta al riuso non penalizzi questo percorso e le pratiche virtuose di riciclo”. Al centro dell’intervento anche i temi del CAC e della Plastic Tax.

Hanno fatto seguito alcuni interventi di carattere economico, a partire dall’analisi presentata dal membro del direttivo Gipea Alberto Quaglia, sulla base delle elaborazioni trimestrali presenti nello studio “Report & Analysis: the European narrow web market – 3° Quarter 2023, Finat Radar nr. 21” realizzato per Finat. Quello che è emerso è un quadro non privo di difficoltà, seppur con qualche segno positivo: “In particolare, per quanto riguarda il settore etichette, si può dire che il mercato autoadesivo europeo ha continuato a incontrare sfide impreviste nel terzo trimestre del 2023. In compenso, nel confronto con i primi due trimestri dell’anno, il terzo trimestre del 2023 ha mostrato un leggero miglioramento delle prestazioni. Questa ripresa può essere attribuita alla resilienza dei segmenti di utilizzo finale, con l’industria alimentare in testa”.

Una visione d’insieme arricchita dai dati presentati da Alessandro Rigo, Responsabile Centro Studi Assografici, che hanno permesso di approfondire anche alcune previsioni per il 2024: “Si prevede un PIL con una crescita bassa (+0,5%). Emergono però anche segni positivi: da metà 2024 il tasso interesse BCE potrebbe calare, fino al 4% a fine anno, mentre l’inflazione si dimezza e torna sostenibile (+2,1%). Si prevede inoltre una ripresa dell’export (+2,3%)”.

Durante la seconda parte dell’evento, Gianluca Cinti, founding partner XGen Advisory e Federico Visconti, rettore LIUC – Università Cattaneo di Castellanza, hanno presentato il XII Osservatorio Economico Gipea, uno strumento a disposizione delle imprese associate GIPEA per analizzare le performance economiche e finanziarie delle aziende del settore, con riguardo all’andamento recente e al trend nel lungo periodo.

Dai dati emersi, si delinea un 2022 caratterizzato da una significativa crescita dei fatturati, anche sulla scorta della spinta inflattiva; un ulteriore miglioramento dei margini assoluti, ma non percentuali; un cambiamento della composizione del CCN e crescita delle immobilizzazioni finanziarie; una crescita dell’indebitamento e la conferma della correlazione tra performance e dimensione.

L’intervento si è chiuso con la condivisione di importanti interrogativi con i quali gli imprenditori del settore saranno chiamati a confrontarsi nell’immediato futuro. Al termine del Convegno, il vice presidente Gipea Stefano Salvemini e il componente del Direttivo Vito Giurazza hanno guidato un momento di confronto conclusivo, per un focus su sfide e opportunità per le aziende del settore.

Packaging just in time, il Gruppo Model acquista Landa S10

Model Group, azienda europea di packaging di alto livello, sta installando la prima macchina da stampa Landa S10 Nanographic Printing nel suo stabilimento in Repubblica Ceca. La nuova Landa sarà utilizzata per fornire imballaggi digitali tradizionali e per aprire una nuova offerta di prodotti “just in time”. Al servizio di alcuni dei più grandi marchi del mondo, la Landa S10 produrrà lavori di packaging di alta qualità con tirature variabili, con dati variabili per le offerte dei consumatori locali, oltre a essere utilizzata per ridurre in modo significativo le scorte in eccesso e i relativi costi e sprechi.

La Landa S10 supporterà ulteriormente il modello aziendale “tutto sotto lo stesso tetto”, cioè un’offerta completa che comprende la progettazione, il collaudo, la produzione, la stampa, l’assemblaggio, lo stoccaggio, la consegna e persino il recupero dei prodotti.

Josef Chalupny, chief operating officer di Model Group, commenta: “Abbiamo osservato il mercato del packaging digitale per molti anni, cercando in particolare una soluzione per supportare i nuovi servizi, un’area di potenziale crescita per noi. La Landa era l’unica tecnologia sufficientemente veloce, con una gamma di colori e una qualità di stampa elevata, paragonabile se non superiore alla stampa tradizionale, per supportare l’ampia gamma di prodotti e mercati che serviamo. E questo include tutto, dai beni di largo consumo ai prodotti farmaceutici, alle automobili e tutto ciò che sta in mezzo”.


Model ha sottolineato anche altri vantaggi, tra cui la capacità di servire tirature più lunghe e la sostenibilità, che è anche una delle ragioni dell’acquisto di Landa.

Sharon Cohen, chief business officer di Landa Digital Printing, commenta: “Siamo entusiasti dell’ingresso di Model Group nella famiglia Landa. Josef e i suoi colleghi hanno una profonda conoscenza delle esigenze attuali e delle tendenze future dei loro clienti e hanno cercato diligentemente una soluzione che rispondesse a queste esigenze. Siamo entusiasti di supportare Model nell’attuazione della sua strategia just in time e in house e di aiutarla a sfruttare il suo vantaggio competitivo. Avere Model come nostro cliente è una testimonianza del nostro valore sul mercato e un altro passo verso il nostro successo. Non vediamo l’ora di sostenerli in questo viaggio”.

 

PromotionTrade Exhibition 2024, un’edizione all’insegna della qualità

Grandi ritorni, nuovi brand e importanti conferme: l’edizione 2024 di PTE-PromotionTrade Exhibition, l’evento dedicato a oggettistica pubblicitaria, regalistica, tessile promozionale e tecnologie per la personalizzazione, che si terrà a Fiera Milano, Rho dal 30 gennaio all’1 febbraio prossimi, è pronta a raccontare il mercato attraverso l’offerta dei suoi maggiori player.

Tra gli espositori ci saranno tutti i maggiori player del settore: importatori, distributori e produttori. Ad oggi, sono più di 100 le aziende presenti – provenienti da 12 Paesi, tra i quali Italia, Germania, Francia, Austria, Spagna e Polonia – pronte a presentare le novità del mondo promozionale e delle tecnologie di personalizzazione.

Un’occasione per agenzie di articoli promozionali, esperti di comunicazione e marketing, stampatori, specialisti dell’e-commerce interessati a pianificare investimenti e acquisti, aggiornarsi e fare networking, che possono già acquistare il proprio biglietto, previa registrazione, sul sito.

La sostenibilità, fino a qualche tempo fa una scelta di alcuni produttori e distributori “illuminati”, oggi è parte stessa del dna del settore e tiene conto di tutte le fasi di vita del prodotto, dalla scelta delle materie prime alla certificazione della filiera, dal basso impatto ambientale alla gestione del fine vita.

Gran parte dei cataloghi presentati in fiera conterrà oggetti realizzati con materiali interamente riciclabili – che si tratti di carta, legno o sughero – o riciclati, come l’Rpet. Nel tessile la ricerca dei tessuti – spesso organici o da filiera controllata – si coniuga con la tracciabilità, garantita dalle etichette rfid. Nel mondo delle macchine, le nuove tecnologie ottimizzano gli sprechi di inchiostro, tempo ed energia, garantendo minore impatto ambientale e maggiore risparmio.

Figli della sostenibilità, sono gli altri due trend che attraverseranno tutta l’offerta di PTE 2024: qualità e durabilità. Considerato nel passato un oggetto spesso usa e getta, oggi il gadget si distingue perché unisce bellezza, utilizzo concreto e durabilità. Dalle penne alle borracce, dalle magliette agli oggetti tecnologici, tutto è pensato per durare nel tempo e offrire un “servizio” a valore aggiunto al cliente al quale verrà donato.

A rendere sempre più unica l’offerta è la personalizzazione, ottenuta da processi di stampa, ricamo, incisione che si adattano ad ogni tipo di forma e materiale e che oggi sono economicamente profittevoli anche a partire da tirature minime.

PTE 2024 sarà vetrina di prodotto, ma non mancherà l’attenzione al confronto e alla formazione professionale.

Torneranno infatti PTE Lab, il laboratorio dedicato alla dimostrazione live di esempi di personalizzazione su ogni tipo di materiale e tramite tecniche diverse, e PTE Meet, l’area che, attraverso un fitto calendario di talks, seminari e workshop, permetterà di fare il punto sullo stato dell’arte del mercato e i suoi andamenti e confrontarsi sulle tecnologie di personalizzazione.

Da Konica Minolta la nuova serie AccurioPress 7136

Konica Minolta amplia il proprio portafoglio di soluzioni di stampa digitale monocromatiche con la nuova serie AccurioPress 7136. I sistemi di stampa di nuova generazione sono stati sviluppati con l’obiettivo di aiutare i centri di stampa professionale, i servizi di stampa on demand e i dipartimenti di stampa in-house ad espandere la propria attività e migliorare l’efficienza operativa.

Konica Minolta ha potenziato il settore della stampa digitale monocromatica con il lancio della serie AccurioPress 7136. L’erede della già apprezzata serie AccurioPress 6136 è frutto di 20 anni di tecnologia collaudata e offre un’accresciuta efficienza operativa, attraverso una migliore automazione e una maggiore flessibilità di produzione con numerose e diverse tipologie di carta. È progettata per aiutare i centri stampa di medie dimensioni e i dipartimenti di stampa in-house a ripensare i propri processi e ad accendere nuove possibilità al fine di espandere la propria offerta commerciale.

La serie è composta da tre modelli: AccurioPress 7136, AccurioPress 7136P e AccurioPress 7120. Ciascuna delle soluzioni è progettata per la produzione intensiva di stampe, migliorando in capacità, affidabilità, flessibilità.

Ines Wennemann, senior product manager della divisione professional printing, Konica Minolta Business Solutions Europe ha commentato: «Konica Minolta continua ad avere un approccio pionieristico e a creare nuove possibilità per i clienti. Anche quest’ultima evoluzione della fortunata serie AccurioPress 6136 è progettata per produrre stampe di alta qualità e rispondere al contempo alle sempre più esigenti richieste del mercato di maggiore velocità e versatilità».

Massima efficienza

La serie Konica Minolta AccurioPress 7136 può produrre fino a 3,24 milioni di pagine A4 al mese, dando la possibilità di utilizzare la più ampia selezione di supporti nella sua categoria, supportando così i professionisti della stampa nella creazione di nuove opportunità di business. L’unità IQ-501 consente di eliminare il tempo di avvio e di ridurre al minimo gli errori, grazie alla regolazione automatica e in tempo reale della densità e della registrazione fronte/retro, oltre a permettere anche agli operatori non qualificati di creare facilmente dei profili di stampa. Grazie all’unità di decurling RU-518m è possibile ovviare a eventuali condizioni non ottimali della carta con risultati eccellenti. L’elevata qualità delle stampe, raggiungibile anche senza competenze specializzate, è supportata dai 220 profili carta precaricati, che aiutano a ridurre gli errori commessi durante le operazioni.

Il funzionamento senza interruzioni e l’efficienza quotidiana sono rese possibili da OpenAPI, che fornisce un’elevata scalabilità tra i dispositivi di stampa di produzione Konica Minolta, i flussi di lavoro AccurioPro e le soluzioni di terze parti. I sistemi per flussi di stampa intuitivi, scalabili e flessibili, che automatizzano e ottimizzano l’intero lavoro di un’azienda, sono forniti da AccurioPro Flux, mentre AccurioPro Dashboard raccoglie, aggrega e analizza i dati in modo sicuro e accurato. I sistemi di rendicontazione, autenticazione e scansione di rete, come YSoft Safe Q e Nuance eCopy Sharescan, sono supportati. La configurazione è facilitata da un’interfaccia utente unificata e dal funzionamento del pannello remoto, mentre le operazioni possono essere controllate con facilità tramite un dispositivo mobile.

Marco Rossi, product manager production printing di Konica Minolta Italia ha aggiunto: «Un processo efficiente, che riduce al minimo gli sprechi e massimizza i tempi di produzione, consente ai centri stampa professionali e in-house di ottenere la più fluida e redditizia produzione possibile. IQ-501 aiuta a produrre in modo costante stampe perfette, mentre è possibile creare senza sforzo flussi di lavoro intelligenti. Il processo di stampa viene infine completato dalla possibilità di integrare un’ampia offerta di apparecchiature di finitura di alta qualità».

Intelligenza o cultura artificiale?

Gli sviluppi della ormai famosa (o famigerata) AI, Artificial intelligence, potrebbero alterare gli equilibri e, in molti ambiti, lo stanno già facendo, con risultati tecnicamente eccellenti

«Avere una grande cultura non significa essere intelligente». Quando Eraclito disse queste parole di certo non poteva aver idea dello scenario in cui stiamo vivendo nell’ultimo secolo.

Se consideriamo l’oramai quotidiano accesso globalizzato a un numero incalcolabile di informazioni, iniziato con la nascita di internet, potremmo però riconoscerne una drammatica attualità, constatando quanto questo accesso illimitato non sembra stia migliorando l’intelligenza dei suoi utenti, cioè noi. Senza voler aprire dibattiti su cosa sia la nostra intelligenza e in cosa consista migliorarla (ai posteri…), partiamo dall’assunto che il cervello umano abbia potenzialità notevoli ma capacità limitate, per questo motivo l’uso dei computer e, più in generale, dell’ecosistema a essi collegato, ha permesso di unire il meglio di entrambe le parti:

1. qualcuno di geniale e intraprendente, seppur con grossi limiti e fluttuazioni prestazionali (l’uomo);

2. qualcosa di smisuratamente vasto ma intrinsecamente “stupido” (i computer e la rete dati mondiale).

È necessario distinguere questi due attori? Per il punto di vista che vi sto proponendo secondo me si.

Il soggetto al punto 2 è privo di una qualsiasi intraprendenza che non sia preventivamente indotta dal soggetto del punto 1, quindi qualcuno potrebbe obiettare che l’uomo ha da sempre cercato di dotarsi di mezzi che lo aiutassero nelle sue attività, di conseguenza il punto 2 sarebbe solo l’ennesimo esempio di un’ottima invenzione.

Tuttavia gli sviluppi della ormai famosa (e famigerata) AI, Artificial intelligence, potrebbero alterare gli equilibri e, in molti ambiti, lo stanno già facendo, con risultati tecnicamente eccellenti.

È intelligente e (non) si applica, potrebbe fare (molto) di più

Vi ricordate quando, circa quattro anni fa, avevo parlato su queste pagine dei primi utilizzi dell’AI in Photoshop?

Era il 2019 e, al tempo, ci si trovava di fronte ad alcune funzioni dal sapore vagamente innovativo che invitavano l’utente alla sperimentazione, in primis il migliorato algoritmo “sensibile al contenuto” presente nei riempimenti e negli strumenti di ricostruzione, la cui rivoluzione/innovazione era già iniziata nel 2001.

Naturalmente Adobe lavorava su queste “prime” applicazioni dell’intelligenza artificiale già da molto più tempo, del resto il concetto di Intelligenza Artificiale ha una sua degna identità da circa una settantina d’anni, e tutti i grandi player del mondo informatico ci stanno lavorando a vario titolo in quello che è diventato il più rivoluzionario settore R&D probabilmente di sempre (oltre che un prolifico filone narrativo/cinematografico che potremmo far partire già dal 1927 con Metropolis).

Quello che Adobe ha fatto inizialmente è stato rendere disponibili al grande pubblico le prime funzioni sufficientemente usabili, quel tanto che basta per avere riscontri su preferenze e usi degli utenti o, dal suo punto di vista, per aumentare i dati da analizzare e poter ottimizzare più rapidamente le sue tecnologie.

Da allora è successo praticamente di tutto, e quello che inizialmente sembrava (attenzione: sembrava) qualche tipico tentativo atto a sondare l’indice di gradimento di qualche feature “markettara” era invece parte di una condotta di sviluppo ben definita.

I filtri neurali attualmente presenti nella finestra dedicata, alcuni sono ancora in fase Beta, ossia sono ancora oggetto di ottimizzazione e continue revisioni. Dal punto di vista legale i risultati ottenuti con le funzionalità Beta non possono essere usati per scopi commerciali

Per valutare eventuali sviluppi su ulteriori filtri neurali vengono fatte delle proposte, visibili nella sezione “in arrivo”. Il riscontro dell’utenza su queste proposte determina l’accelerazione o persino lo stop temporaneo del loro sviluppo

Immagine 3

Per affinare ulteriormente la direzione di sviluppo, Adobe richiede ulteriori motivazioni che possono essere liberamente fornite dall’utente

I Neural Filters

Solo un anno dopo quell’articolo, nel 2020, uscivano dalla fase Beta privata i Neural Filters, sotto il cui nome accattivante venivano proposti in modalità Beta (ma disponibili per tutti) una serie di funzioni legate all’intelligenza artificiale Sensei.

La parolina “beta” ne indica usualmente la connotazione sperimentale e, se da una parte metteva al riparo da eventuali lamentele su risultati non propriamente “attesi”, dall’altra invogliava l’utente a giocarci e lo incoraggiava a dare feedback sul desiderata.

Non dedicherò righe preziose ad elencare i Neural Filters attuali, sposterò invece l’attenzione sulla risposta alla domanda “a cosa servono” dei filtri basati su intelligenza artificiale?

Il punto di partenza era, come al solito, la soluzione di un problema, la risposta costruttiva ad un’esigenza di editing di immagine che consentisse di far risparmiare tempo all’operatore, o di dare un risultato qualitativamente migliore, o, se possibile, entrambe le cose.

La loro modalità di funzionamento è tuttavia un po’ diversa da quella dei filtri tradizionali: anziché essere eseguiti integralmente sulla macchina locale con relativo carico su CPU e GPU locali, una buona parte viene elaborata in cloud, sfruttando una sorta di render farm globale.

E qui la strada si addentra nella nebbia, visto che nessun utente sa dove finiscano i suoi dati immagine (in questo caso) né se e dove vengano memorizzati e quale uso ulteriore ne venga fatto, oltre a quello richiesto dal filtro.

Una serie di clausole presenti nelle condizioni generali d’uso (che nessuno legge mai e che devono essere accettate altrimenti il software non si può usare) garantisce che le informazioni dell’utente siano gestite e conservate scrupolosamente da parte di Adobe (o chi per lei, vale anche per altri player e altri prodotti, come le app su mobile che fanno caricature, montaggi fantastici ecc…).

Cosa se ne fa Adobe delle nostre immagini e/o sperimentazioni grafiche? Una buona risposta è “tutto”.

Le Reti Generative Avversarie (GAN) tipiche del Machine Learning rendono velocissimi i tempi di apprendimento confrontando i risultati di macchine in cooperazione/confronto, ma per la verifica dei risultati l’ultima valutazione spetta all’uomo, pertanto il suo feedback costante e su più fronti diventa parte integrante del processo di apprendimento della macchina.

Ed è soprattutto in questi contesti che la nostra Intelligenza artificiale in erba accresce il suo bagaglio culturale personale, affinando i risultati proposti e prendendo coscienza (passatemi questa enorme iperbole) di cosa funziona e cosa non funziona.

E i diritti d’uso delle immagini usate dall’AI?

Questo aspetto è critico e sarà cruciale per molti anni a venire, ma tanto per farvi capire la pianificazione di Adobe in questo senso pensate a quando nel 2014 ha acquisito Fotolia e l’ha integrata nel suo image stock proprietario, ora conosciuto come Adobe Stock. Quell’acquisizione gli ha dato libertà di elaborazione immagini immense, senza rischi di infrangere la privacy di nessuno, e nel contempo gli ha consentito di monetizzare l’acquisizione vendendo le risorse multimediali come qualunque sito di image stock.

Un po’ diverso è l’interrogativo per le immagini di proprietà degli utenti, usate per le funzionalità ed i filtri in beta di cui sopra, ma la prima risposta data è anche la più definitiva: non è consentito alcun uso commerciale delle versioni Beta.

Se questa risposta tutela legalmente Adobe nei confronti di quasi tutto quello che un utente può fare o non fare con i suoi strumenti, non dice però un granché su come Adobe elabori i nostri contributi quando finiscono nella sua rete, per questo bisogna leggersi i termini di licenza ed uso, ossia quelli che non si leggono mai.

Personalmente non dedicherei molto tempo a leggere quelle righe, dal momento che se non me le facessi andare bene avrei come unica soluzione quella di non usare l’applicativo, ma è comunque utile dare un’occhiata alle “Linee guida utente per Adobe Generative”, molto più sintetiche di quelle generali quindi più digeribili, da cui si apprendono informazioni piuttosto utili (cfr. L’ultima sezione dell’articolo).

Come si può facilmente intuire comunque, la questione ha risvolti che esulano dalla semplice produzione visiva e, in molti casi, tocca anche questioni etiche che in questa occasione salteremo in blocco ed affronteremo nei prossimi numeri.

Si ma… e l’arte generativa?

Bravi, alle due esigenze più prettamente pratiche di cui sopra ne possiamo aggiungere una terza, di gran lunga più sfidante e meno stupida: quella creativa, a cui Adobe ha dato risposta con il suo sistema di intelligenza artificiale generativa basato su Sensei (sempre lui) e denominato Firefly. Fino a due settimane prima rispetto al momento in cui questo articolo viene scritto, Firefly era in beta pubblica, e lo è stato per più di un anno generando oltre 2 miliardi di immagini (!).

Qualche mese fa è stato dapprima implementato nella versione Beta di Photoshop, offrendo un prompt descrittivo direttamente nella UI e, una volta ottimizzata la localizzazione linguistica (oltre 100 lingue) per renderlo fruibile a tutti, è stato rilasciato ufficialmente in Photoshop CC2024.

Tra i tanti aspetti di cui non ho parlato in questo articolo ce n’è uno che ho lasciato volutamente per ultimo: quello dei costi.

L’arte generativa ha un costo, tutto il mondo dell’AI ha un costo, anzi, ne ha parecchi e sono tutti molto alti, in primis per il consumo energetico.

Finora tutte le offerte di servizi AI al pubblico erano o sono gratuite, o richiedono tuttalpiù delle sottoscrizioni mensili dal costo risibile.

Nel giro di poco però, cioè quando i servizi saranno affinati a sufficienza da poter essere proposti per utilizzi commerciali efficienti, verranno introdotti dei costi, e anche in questo Adobe Firefly non fa eccezione.

Dal 1 novembre ad esempio è stato previsto il cambio da crediti “generativi” illimitati a limitati, quindi a pagamento.

In soldoni: prima offro un servizio potenzialmente rivoluzionario, coltivo negli utenti l’esigenza di usarlo con regolarità affidandolo in base ai suoi riscontri, e quando inizia a diventare più che utile (magari indispensabile) monetizzo la soluzione.

Costerà tanto? Poco? Non si sa ancora, e sicuramente cifre e quantità saranno passibili di modifiche e revisioni continue, quello che è certo è che se ci siamo abituati ad usare un servizio che funziona, sarà difficile fare un passo indietro per farne a meno, e i risultati offerti dall’AI sono ormai di prim’ordine in molti campi.

Nei prossimi numeri prenderemo in esame gli ambiti operativi e i servizi che nel frattempo, saranno diventati a pagamento a tutti gli effetti.

Uniti per l’innovazione: Müller Martini e Hunkeler insieme verso il futuro

Dopo un’attenta valutazione, le famiglie proprietarie hanno deciso di unire il Gruppo Hunkeler con il Gruppo Müller Martini. Infatti, la Müller Martini Holding AG ha acquisito tutte le azioni del Gruppo Hunkeler.

Con questa transazione strategica, la famiglia Hunkeler e Crédit Mutuel Equity hanno ceduto tutte le loro quote a Müller Martini.

Hunkeler e Müller Martini sono protagonisti nel mercato globale delle soluzioni innovative per il post-stampa.

Unendo le forze, entrambe le aziende vedono grandi opportunità nel combinare le loro attività di innovazione per servire ancora meglio la vasta base clienti, attraverso un’offerta congiunta di vendita e assistenza.

Bruno Müller commenta: “L’industria delle arti grafiche è in costante evoluzione e richiede regolarmente nuove innovazioni. Combinando i pilastri delle due aziende, come il personale, le competenze e la tecnologia, saremo in grado di soddisfare ancora meglio le esigenze della nostra clientela globale con soluzioni innovative in futuro”.

Stefan e Michel Hunkeler aggiungono: “Esiste una lunga storia di collaborazione e scambio tra Hunkeler e Müller Martini. Attualmente, l’opportunità della fusione è altamente vantaggiosa per entrambi i partner e per i nostri clienti condivisi, portando notevoli benefici in un’azienda unita. Questo rappresenta anche un forte impegno per la regione di Zofingen”.

Newlab sceglie Durst per la terza volta

Il service di stampa bresciano fa tris con l’installazione della sublimatica P5 TEX iSUB.

Sono tre infatti le stampanti industriali Durst attualmente installate da Newlab presso lo stabilimento produttivo di Castegnato. Ultima arrivata, Durst P5 TEX iSUB, sinonimo di innovazione nella stampa sublimatica. Una novità che si affianca ai sistemi Durst già presenti nel parco macchine aziendale: P5 350 HS e Rho 512R LED. “Si tratta di tre soluzioni top di gamma con le quali siamo in grado di offrire ai nostri clienti il più completo ventaglio di possibilità applicative in ambito di stampa digitale di grande formato”, afferma Giuliano Goffi, titolare di Newlab.

Installata all’indomani di Viscom e resa pienamente operativa in soli tre giorni, P5 TEX iSUB è già stata impiegata da Newlab nella realizzazione di alcune importanti commesse per il settore retail e per il mondo degli allestimenti fieristici, rivelandosi immediatamente una scelta vincente. “È il sistema giusto al momento giusto, perché apre le porte a nuove opportunità di business in un settore, quello dell’interior decoration, su cui puntiamo particolarmente”, spiega Goffi. La stampa su tessuto, infatti, rappresenta ad oggi il 30% del business di Newlab, con un focus specifico su proposte di piccolo formato, tra cui carta da parati, tende e pannelli fonoassorbenti. D’ora in avanti, grazie alla tecnologia a sublimazione in linea integrata di P5 TEX iSUB, l’azienda è in grado di stampare direttamente su tessuti in poliestere con luce fino a 3,20 metri, realizzando applicazioni soft signage subito pronte per la finitura, senza necessità di ulteriori trattamenti o passaggi in calandra. Un plus determinante nella scelta di investire in questo sistema di stampa, come conferma lo stesso Goffi. “La possibilità di ottenere immediatamente il prodotto finito, unito all’elevato livello di automatizzazione che caratterizza questa stampante e alla qualità garantita dal marchio Durst, ci ha portato da subito a non prendere in considerazione altre alternative”. Inoltre, P5 TEX iSUB, con i suoi inchiostri base acqua certificati Eco Passport by Oeko-Tex, si sposa perfettamente con la filosofia green di Newlab, particolarmente attenta a ridurre l’impatto ecologico delle proprie lavorazioni.

L’acquisto di P5 TEX iSUB rappresenta, inoltre, un nuovo tassello nella lunga storia che da oltre 25 anni lega Durst e Newlab. Risale, infatti, al 1998 l’installazione del primo sistema Durst Lambda, che ha segnato ufficialmente l’ingresso dell’azienda, nata a metà degli anni Ottanta come fotolaboratorio, nel mondo della stampa digitale. Da allora l’evoluzione di Newlab è proseguita all’insegna dell’avanguardia tecnologica: una crescita nella quale il brand altoatesino ha sempre rivestito un ruolo di rilievo in qualità di partner tecnologico. “Abbiamo sempre dato molta importanza all’eccellenza qualitativa”, dichiara Goffi. “Un risultato che si ottiene solo utilizzando attrezzature di alto livello; e in questo i sistemi Durst rappresentano il massimo, anche in termini di affidabilità”.

Negli anni il rapporto tra Durst e Newlab si è trasformato in una vera e propria partnership, basata su collaborazione e fiducia reciproche. Non è un caso, infatti, che due anni fa Durst abbia scelto proprio Newlab per il field test della nuova P5 350 HS, sfociato poi in una delle prime installazioni mondiali del sistema messa a segno proprio dal service bresciano. “Il fatto che Durst ci consideri una sorta di laboratorio pilota per le proprie tecnologie rappresenta un ulteriore riconoscimento della nostra capacità di lavorare ad altissimi livelli”, conclude Goffi.