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Quadient: dalle parole ai fatti, tutti i benefici dell’integrazione

Quando si parla di ridurre i costi o migliorare l’efficienza di un processo produttivo, l’integrazione è una delle soluzioni indicate più di frequente. Spesso, quasi come una sorta di parola magica, senza sufficienti idee utili a tradurla in pratica.

Nei flussi di lavoro post stampa però, oggi tutto questo si può concretizzare. Aspetto ancora più interessante, senza necessariamente dover mettere in preventivo investimenti. Su macchinari e software di ultima generazione, tecnologie e competenze possono essere infatti già disponibili. L’unico impegno richiesto, è capire come adattarli ai propri flussi di lavoro.

Benefici immediati a portata di mano

Una soluzione molto più semplice ed efficace di quanto si possa pensare. Per dimostrarlo, si può guardare a uno scenario molto comune, come la lavorazione di piccolo e medio formato a colori con dei semplici biglietti da visita. Una delle operazioni più importanti anche dal punto di vista del tempo necessario è l’imposizione. In genere, svolta a mano da un operatore esperto e poi inviata al sistema di post stampa.

Da qui, un addetto dovrà prelevare i fogli per trasferirli a una taglierina e successivamente a un modulo di finitura. Il tutto, con una serie di prove per verificare la corretta esecuzione di ogni passaggio ed eventuali ripetizioni, con prospettiva di scarti di produzione.

Uno scenario completamente diverso da quello reso possibile da un software di integrazione. In questo caso infatti, i macchinari interessati sono collegati direttamente al software di imposizione, quindi, una volta stampati i supporti, sarà sufficiente inserirli nel vassoio di entrata del dispositivo di finitura, meglio ancore se un multifunzione, per eseguire il lavoro in automatico, senza necessità di controlli e presidio.

Il valore del tempo

Facile a questo punto inquadrare i benefici. Prima di tutto, in termini di tempo di produzione drasticamente ridotto e riduzione degli sprechi dovuti alla minore esigenza di eseguire prove di stampa.

Soprattutto però, un utilizzo migliore delle risorse e delle competenze. Non è più necessario dedicare personale a mansioni manuali, permettendogli di concentrarsi sulle attività più remunerative, dallo sviluppare un progetto a seguire un nuovo cliente.

La notizia migliore di tutte però è come questo possa costare poco se non addirittura niente.
Esistono infatti dispositivi il cui software a corredo di serie è già in grado di gestire l’integrazione. Il salto di qualità in termini di efficienza e riduzione di costi è quindi solamente una decisione sul quando metterla in pratica.

Un passo reso ancora più semplice grazie all’iniziativa congiunta di Italia Grafica e Quadient per guidare questa importante transizione.

 

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Raggiungere gli obiettivi, il nuovo libro di Sergio Casella edito da Tecniche Nuove

“È semplice rendere le cose complicate, ma è difficile renderle semplici”. (F. Nietzsche)

Viene spesso da chiedersi perché esistono organizzazioni, aziende, squadre, persone che raggiungono risultati in tempi brevi con poche risorse e risolvono problemi complessi mentre altri non sono in grado?

La tesi sostenuta dal nuovo lavoro “Raggiungere gli obiettivi” di Sergio Casella, edito da Tecniche Nuove, con l’ausilio di molti esempi applicativi derivanti dalla sua attività manageriale, è quella che i processi lineari funzionano per risolvere problemi semplici.

Il concetto di causa-effetto, tanto utilizzato per la soluzione di problemi, lavora bene su sistemi creati dall’uomo che nascono con quella logica. Problemi semplici, appunto, lineari, che risultano essere una minoranza.

Le aziende sono composte da persone ed ognuna di queste è di per sé un sistema complesso che funziona in minima parte con logiche razionali ed in gran parte con paradossi, contraddizioni, credenze, legate a sensazioni ed emozioni.

Il volume insegna come abbandonare il consueto modo di pensare. Volare “controvento” è spesso una condizione necessaria al raggiungimento degli obiettivi che ci si prefigge.

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Sergio Casella

Laureato in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche, coach e formatore, è presidente di divisione di una multinazionale leader mondiale nel settore dei macchinari per la produzione di carta. La sua attività manageriale e la sua concezione di leadership sono sempre legate al coinvolgimento dei collaboratori, aspetti confluiti nei due precedenti volumi pubblicati in questa collana: La morale aziendale (2014) e Vincere la paura in azienda (2019).

Perché il dato variabile è un mercato in espansione

Ogni studio sulla comunicazione, qualsiasi sia il mezzo utilizzato, concorda sempre su un punto: se il messaggio è rivolto a noi, se possiamo sentirci parte di quel messaggio allora gli prestiamo un frammento di attenzione. Quel frammento è tempo prezioso e per questo motivo il contenuto del messaggio deve avere un valore chiaro, commisurato e significativo per chi lo riceve, perché sprecare il tempo in cose per noi inutili ci infastidisce.

Consideriamo la rapida evoluzione e trasformazione del mercato e delle conseguenti richieste da parte delle aziende quali pressioni generano sui responsabili del marketing; a loro è delegato il compito di trasmettere messaggi complessi a un pubblico diversificato, su un numero sempre crescente di canali, raggiungere rapidamente il mercato e produrre risultati commerciali misurabili; sanno che devono continuamente fornire contenuti di qualità e trovare idee creative perché hanno un forte impatto sul modo in cui una campagna viene percepita dal pubblico di riferimento al quale è destinata; devono fare letteralmente i conti con l’attenzione rivolta alla gestione dei costi complessivi e con la misurazione in termini di ritorno dell’investimento.

Questo mix ha progressivamente portato a semplificare le proprie proposte di mix marketing, spostando l’attenzione sui canali digitali tramite i quali è possibile comunicare direttamente e in modo personalizzato con un vasto pubblico in tempi rapidi e con misurazioni immediate. Ma i risultati dicono che le campagne di e-mail di massa non producono la risposta attesa sui tassi di conversione e che il coinvolgimento degli utenti nel mondo digitale è basso e sporadico. D’altronde l’iperstimolazione e l’iperspecializzazione delle informazioni ha portato molti utenti a iscriversi a siti, newsletter, community che dopo un iniziale tensione partecipativa vedono il progressivo scemare del coinvolgimento degli utenti; così quello che per un azienda può essere un canale attrattivo per veicolare il proprio messaggio rischia di entrare nelle frustrazioni dell’utente che vede progressivamente riempirsi la casella di posta e aumentare i feed di segnalazione, ma si trova impossibilitato a seguirle per mancanza di tempo.

Anche il medium non aiuta perché se è indubbia la versatilità nel veicolare scrittura, elementi visivi animati, grafiche, possibilità di approfondimento e collegamento, costruire velocemente documenti raccogliendo informazioni e fonti, lo stesso mezzo limita il tempo utilizzabile;  lo stesso strumento di consultazione è al tempo stesso strumento di lavoro, di comunicazione e svago e come tale aperto alle molteplici sollecitazioni provenienti da questi ambiti, di cui ognuno prende il suo frammento di tempo.

Di fronte a un gigante di opzioni come la comunicazione in digitale, la stampa per comunicare ha subito un impatto senza precedenti che ha portato a una progressiva e costante riduzione degli investimenti da parte delle strutture marketing. Limiti tecnici, ridotta flessibilità, un quadro costi/diffusione inadeguato, difficoltà nel calcolare la giusta misurazione di efficacia della campagna sviluppata, bassa interazione con i destinatari. Sono questi alcuni degli elementi che hanno progressivamente allontanato le società di comunicazione dal considerare la produzione stampata un mezzo di reale investimento per costruire relazioni con i propri e futuri clienti.

Tuttavia, i dati legati alla comunicazione digitale parlano di un crescente numero di richieste di annullamento della sottoscrizione alle newsletter, sempre maggiore ricorso a sistemi digitale di ad-blocking, filtri antispam restringenti, e si registra la necessità di ridurre il numero di e-mail e feed che si ricevono. Allo stesso tempo gli attori della comunicazione sanno che il digitale ha uno spazio ridotto a poche righe di titolo o di body per far aprire la comunicazione e sanno che le campagne di e-mail marketing e social a tappeto hanno e avranno numeri sempre più ridotti di conversione. E questo sta progressivamente riportando interesse all’utilizzo della stampa come veicolo per ampliare lo spazio di comunicazione.

Emerge chiaramente che la personalizzazione è il passaggio chiave che rende efficacie la comunicazione, portando al cliente contenuti mirati e specifici; il semplice incorporare il nome del destinatario in varie parti di una comunicazione aumenta certamente la lettura, ma manca dell’elemento di coinvolgimento reale, del senso di “utilità” che un potenziale cliente nominato si aspetta. I clienti sono consapevoli che hanno fornito e fornisco una grande quantità di informazioni a cui le aziende hanno accesso e per questo si aspetta una comunicazione che rifletta questo livello di conoscenza, che faccia un uso efficace dei dati le sono stati affidati.

Alcune aziende stanno imparando come sfruttare questa conoscenza per creare comunicazioni veramente personalizzate che riflettano le preferenze, i bisogni e i comportamenti dei consumatori, creando relazioni one-to-one di fiducia con ciascuno di loro clienti perché forniscono valore al tempo che il cliente ha “speso” per leggere quella comunicazione. Questo risultato è ottenuto lavorando su un mix di canali di comunicazioni che usano sia il canale digitale (e-mail marketing, social, video, ecc…) sia la stampa massiva e infine la stampa personalizzata. La scelta del mix e il peso dei canali è legato al target di riferimento, all’oggetto della comunicazione, ai budget disponibili, ma tutti sono accomunati da un alto livello di personalizzazione.

Questo sviluppo della comunicazione va sotto il nome di omnicanalità e multicanalità ed è tale la loro necessità e complessità nella gestione che hanno richiesto lo sviluppo di figure professionali con competenze tecniche dedicate in grado di far interagire e operare l’intero mix.

Il problema e l’opportunità della stampa

Dal punto di vista degli operatori della comunicazione il limite della stampa verso il digitale è dato dalla misurabilità e dalle evidenze di efficacia. Pur essendo consapevoli che le campagne stampa hanno la loro efficacia i tempi di rilevamento e il portato numerico di queste campagne è sempre distante da quanto può fornire una qualsiasi strumento digitale. È nel mix di canale che la stampa si avvalora e che supera in efficacia tutti gli altri canali perché ha un ruolo chiave legato alla sua fisicità e immediatezza di lettura. Il 60% delle persone che riceve una comunicazione stampata personalizzata legge tutto il documento prima di decidere se buttalo mentre per comunicazioni digitali è il 47%. Se per le comunicazioni digitali abbiamo un veloce riscontro di efficacia lo spazio fisico di comunicazione è ridotto la lettura immediata per evitare di essere sommersi dalle molteplici comunicazioni che arrivano; viceversa, il riscontro dell’efficacia della stampa è più lento, ma la fisicità consente sia la lettura differenziata dalla ricezione sia un maggiore spazio per i contenuti che sono il vero valore di utilità. Ai primi posti dei motivi che spingono un cliente a leggere una comunicazione stampata ci sono i contenuti personalizzati e rilevanti (54%), la familiarità e credibilità del mittente (47%), l’importanza del messaggio contenuto (38%), la facilità di lettura (38%), alta qualità di carta, impaginazione e immagini (18%).

L’opportunità data dalla comunicazione stampata, all’interno di un mix di canale, è la risposta alla richiesta delle aziende di trasmettere informazioni complesse e strutturate a un pubblico realmente interessato. Lo stampatore oggi ha la possibilità di offrire molteplici opzioni di stampa personalizzata e deve presentarle con autorevolezza e competenza ai propri clienti e ai nuovi; per farlo vuol dire avere sviluppato competenze nella gestione della stampa dei dati, nella gestione dei supporti, nella gestione della logistica e iniziare a usare appieno le tecnologie già disponibili in azienda sia analogiche sia digitali.

Le tecnologie di stampa digitale oggi consentono di personalizzare prodotti già stampati o produrre da zero stampati su molteplici supporti cartacei e sintetici, in quadricromia classica ed estesa, con colori metallizzati, fluorescenti, su piccolo e grande formato, con nobilitazioni e abbellimenti on demand e che seguono i dati personalizzati, offrendo la possibilità di partire da un direct mailing efficace e arrivare a creare un’identificazione su scatole, manifesti, abbigliamento. Un potenziale di crescita e sviluppo ampio che può soddisfare le richieste di mittenti e destinatari della comunicazione e che rappresenta uno sviluppo e una produzione continua con contenuti sempre nuovi.

Adecco organizza Rotolito Academy

Adecco, società specializzata nello sviluppo e valorizzazione del capitale umano, e Rotolito, azienda attiva a livello europeo nella stampa di libri, riviste e cataloghi, hanno organizzato la prima edizione della “Rotolito Academy”, un corso di formazione di 80 ore, completamente gratuito, per tutti coloro che sono interessati a lavorare nel mondo delle arti grafiche, ma non dispongono di competenze sufficienti.

Il corso si tiene in presenza presso la sede di Rotolito a Pioltello (MI), dal 10 al 21 gennaio 2022 e la docenza è stata interamente aziendale. L’Academy nasce con lo scopo di inserire i giovani nel mondo del lavoro, anche attraverso contratti di apprendistato, e creare sinergie con scuole perché i loro studenti potrebbero ottenere concrete opportunità di lavorare nel settore che preferiscono. Da qui l’incontro e la volontà di collaborazione con l’Istituto Rizzoli per l’insegnamento delle arti grafiche, Artigianelli Piamarta e Salesiani di Milano. «L’implementazione di iniziativa come l’Academy Rotolito hanno il ruolo altamente qualificato per connettere il mondo della formazione e quello del lavoro, colmando così il mismatch che ad oggi ancora persiste. I percorsi di formazione ad hoc costituiscono un canale privilegiato per l’ingresso nel mondo del lavoro e danno così un contributo importante nel contrasto alla disoccupazione giovanile» commenta Chiara Buizza, people advisor di Adecco.

Sappi pubblica i risultati del sondaggio sul marketing Sappi/Kantar 2021 con una rivista full colour

L’anno scorso, Sappi ha incaricato Kantar – società di consulenza globale di analisi dati – di intervistare oltre 1.200 specialisti di marketing per sondare cosa conti davvero nel marketing nell’era post-pandemica.

La ricerca – focalizzata su cinque Paesi europei (Germania, Francia, Spagna, Italia e Regno Unito) oltre agli Stati Uniti – ha fornito dati fondamentali e informazioni preziose sugli sviluppi del marketing in chiave moderna.

Per Sappi è ora giunto il momento di pubblicare i risultati di questo sondaggio con una pubblicazione destinata ad attirare attenzione: “Uno sguardo sul futuro del marketing (e il ruolo sorprendente della stampa)”.

La lettura fornisce spunti illuminanti per ottenere il massimo dagli ultimi marketing trend, tra cui:

  • Come massimizzare il ROI dell’investimento marketing
  • Perché, oggi, la fiducia è così importante per i consumatori e come sfruttarla a pieno
  • Come impostare efficacemente campagne di Agile Marketing
  • Il ruolo dell’economia circolare nel garantire la sostenibilità nel marketing

Conor Evers, responsabile marketing di Sappi Europe, ha commentato: “Siamo certi che la stampa possa giocare un ruolo determinante nel moderno marketing mix. I risultati del nostro sondaggio e le storie di successo che abbiamo raccolto nella nostra pubblicazione lo confermano. È tempo di abbandonare le ormai vecchie e superate credenze del marketing sulla carta stampata e mostrare come invece la stampa possa giocare un ruolo chiave, insieme agli altri media, per promuovere un brand, rendendolo distintivo rispetto alla concorrenza”.

Questa pubblicazione di Sappi è l’ultima di una serie di contenuti aggiornati con cui i professionisti del marketing possono esplorare le infinite possibilità della stampa nel moderno media mix.

Per richiedere una copia: https://www.sappipapers.com/it/futuro-del-marketing

Grafiche Morbegnesi festeggia il nuovo anno con una nuova digitale Heidelberg Versafire 5 colori

Grafiche Morbegnesi è un’azienda grafica con sede a Morbegno che opera attivamente nella provincia di Sondrio e in tutta la Valtellina.

Negli ultimi anni Grafiche Morbegnesi ha continuamente aggiornato il proprio parco macchine che oggi spazia dall’offset al digitale stampando ogni tipo di materiale dalla carta al tessuto.

“L’acquisto di una macchina Heidelberg Versafire EV White&Clear è un investimento che ritengo strategico per completare la nostra offerta digitale che ci consente di proporre alla nostra clientela una vastissima varietà di prodotti – dalle brochure ai libri, dalle etichette alle scatole”, racconta Enzo Salvato, titolare dell’azienda.

Grafiche Morbegnesi vanta una lunga esperienza nella progettazione grafica tanto che il suo motto è “diamo forma alle tue idee anche le più strane” così da aiutare i clienti nella realizzazione dei loghi aziendali, nella pubblicità e nella comunicazione. “Diamo importanza a ogni piccolo particolare, cosicché i prodotti che stampiamo possano meglio valorizzare le richieste dei nostri clienti, oggi ancora di più con l’arrivo della nuova digitale Heidelberg”, aggiunge Salvato.

“Versafire EV di Heidelberg con i suoi colori speciali, che possono essere stampati prima o dopo la quadricromia, amplia notevolmente le applicazioni possibili rilasciando un output molto accattivante che consente di realizzare prodotti unici in un solo passaggio”, commenta Luca Ceriani di Heidelberg Italia.

 

 

Webinar HP: come ottenere un vantaggio competitivo con l’inchiostro bianco HP Latex White Ink

Si avvicina il prossimo webinar a livello europeo di HP. L’appuntamento da non perdere è fissato il 25 gennaio 2022 alle 11:00. L’evento si concentrerà sulla tecnologia dell’inchiostro bianco HP Latex e su come dare impulso alle aziende con nuove applicazioni redditizie.

L’incontro parlerà dell’integrazione dell’inchiostro bianco come parte di un’offerta di servizi di stampa e di come questo può offrire alle aziende un vantaggio significativo sui loro concorrenti. Ascolteremo le testimonianze di diversi clienti che utilizzano direttamente l’inchiostro bianco HP, che ci aiuteranno a sviluppare una visione di come la tecnologia può essere utilizzata per una serie di nuove applicazioni redditizie.

Il webinar, che sarà ospitato in inglese, sarà anche completamente accessibile per gli stampatori italiani e stranieri, grazie alla possibilità di traduzione simultanea del contenuto.

Il fornitore di servizi di stampa britannico PressOn, l’azienda di stampa russa Zeytz e lo studio spagnolo di design grafico, marketing e pubblicità Print Zone mostreranno come l’uso della tecnologia dell’inchiostro bianco di HP li abbia aiutati ad andare avanti rispetto alla concorrenza nei loro rispettivi mercati.

La sessione includerà anche una dimostrazione dal vivo delle stampanti HP Latex serie R e HP Latex 800W e mostrerà le applicazioni per le quali l’inchiostro bianco può essere utilizzato, come la grafica per finestre, la segnaletica e le applicazioni decorative.

Inoltre, i partecipanti avranno l’opportunità di discutere direttamente con gli esperti di HP durante una sessione di Q&A dal vivo alla fine del webinar.

Secondo Vesela Asenova, webinar&event planner di HP: “Abbiamo formulato questo webinar per mostrare come l’ultima tecnologia e l’innovazione all’avanguardia di HP possono aiutare i PSP. Raggiungendo risultati sorprendenti, l’inchiostro bianco HP Latex permette ai PSP di distinguersi dalla folla con un bianco ad alta opacità che resiste all’ingiallimento nel tempo per applicazioni su supporti sia trasparenti che colorati. Questa tecnologia permette alle aziende di stampa di creare grafiche che lasciano un impatto duraturo e forniscono il potenziale per margini migliori”.

Per registrarsi al webinar

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Caro energia, i settori energivori a rischio chiusura chiedono al Governo misure immediate

I settori manifatturieri italiani si trovano a fronteggiare un drammatico aumento dei costi delle commodity energetiche, che sta mettendo a rischio la sopravvivenza di molte imprese. Il prezzo dell’energia elettrica continua a registrare valori record: nelle prime due settimane di dicembre ha raggiunto il picco storico di 374 €/MWh (+280% rispetto al valore di gennaio 2021; +650% rispetto a gennaio 2020). Anche le quotazioni del gas naturale stanno registrando degli andamenti di crescita esponenziale: il prezzo della commodity in Italia è cresciuto di oltre il 671% da novembre 2020 a novembre 2021, e le quotazioni al principale hub europeo hanno superato negli ultimi giorni i 180 €/MWh.

Questa situazione comporta per la manifattura italiana un drastico incremento dei costi per la fornitura di energia, che impatta principalmente sui settori ad alta intensità energetica: le industrie dell’acciaio, della carta, del cemento, della ceramica, della chimica, delle fonderie e del vetro e della calce sono nella concreta impossibilità di proseguire con le attività produttive.

Una situazione paradossale, considerando che gli ordinativi sono ai massimi degli ultimi anni e ben oltre i livelli immediatamente pre-pandemia. A questo si aggiunge il fatto che i margini sono erosi completamente da costiche non possono essere trasferiti a valle sui clienti.

Le industrie energivore hanno lanciato il loro grido d’allarme in occasione di una conferenza stampa svoltasi il 27 dicembre 2021, presso Fonderia di Torbole, in provincia di Brescia.

Il fronte imprenditoriale era rappresentato da Fabio Zanardi ed Enrico Frigerio (rispettivamente presidente e vicepresidente di Assofond), Roberto Vavassori (vicepresidente di Anfia), Michele Bianchi (comitato presidenza di Assocarta) e Franco Gussalli Beretta (presidente di Confindustria Brescia), cui si sono aggiunti in collegamento Giovanni Savorani (presidente di Confindustria Ceramica), Roberto Pierucci (comitato presidenza di Assovetro) e Davide Garofalo (consigliere di Assomet).

Il mondo della politica e delle istituzioni ha visto invece la presenza del sen. Matteo Salvini e degli assessori allo Sviluppo Economico di Regione Lombardia, Guido Guidesi, e (in collegamento) di Regione Emilia-Romagna Vincenzo Colla.

Le imprese dei settori energivori hanno un ruolo chiave nel tessuto industriale italiano: generano 88 miliardi l’anno di valore aggiunto, con una forte vocazione all’export che vale circa il 55% del loro fatturato, e sostengono 350.000 posti di lavoro diretti, numero che raddoppia a 700.000 persone calcolando anche l’indotto. La prospettiva per queste imprese è di non riuscire più a garantire ai clienti semilavorati e prodotti e aprire per un gran numero di lavoratori la prospettiva della cassa integrazione. Un rischio ulteriore è che rallenti e fermi l’economia circolare: molti dei settori energy intensive sono, infatti, anche riciclatori di rifiuti e di materie prime secondarie.

Al di là della semplice constatazione di una situazione insostenibile, le associazioni imprenditoriali hanno anche elencato le possibili soluzioni, sia congiunturali sia strutturali, che potrebbero permettere alle imprese per lo meno di non dover affrontare un ulteriore peggioramento nel 2022, dato che lo scenario relativo ai prezzi delle commodity energetiche si annuncia ancora più complesso nei prossimi mesi.

In un momento così straordinario le imprese chiedono interventi immediati. Per mitigare gli effetti devastanti del costo impazzito del gas naturale sui mercati mondiali occorre valorizzare la risorsa del gas nazionale, sia come risposta congiunturale, mediante una procedura di gas release per il periodo invernale, sia creando un meccanismo temporaneo che allochi quote del gas estratto in Italia in sostituzione di gas importato alle imprese a ciclo termico, impegnate nella decarbonizzazione dei loro processi.

Sul fronte dell’energia elettrica deve essere rinviato il capacity market (un nuovo onere che dal 1° gennaio 2022 porterà un aggravio pari a 39,799 €/MWh nelle 500 ore di picco, quelle in cui il sistema ha la maggiore congestione di consumo, e pari a 1,296 €/MWh nelle altre ore) e deve essere data la più ampia applicazione possibile all’art. 39 elettrico. Con uno sguardo di medio periodo serve riformare il mercato elettrico nazionale. I costi energetici crescono e impoveriscono le imprese, produttori e grandi venditori di energia continuano a fare profitti al di sopra di qualsiasi logica di mercato.

In materia di ETS servono i correttivi, anche temporanei, per limitare la possibilità si spinte speculative causate da investitori non industriali. Inoltre va sbloccata la compensazione dei costi indiretti che in Italia sembra essersi arenata.

Crescono i rischi per la tenuta della filiera italiana della carta e della grafica

Nel primo semestre 2021 tutti i valori del complesso dei settori appartenenti alla Federazione Carta Grafica si sono collocati abbondantemente sopra i valori dello stesso periodo del 2020, caratterizzato dagli effetti più pesanti della pandemia, ma restano al di sotto dei risultati del biennio pre-Covid-19.

La ripresa del fatturato (+10,8%), pur apparendo principalmente trainata dalle vendite sul mercato interno (+11,1%), ha potuto contare dal secondo trimestre anche sul recupero di vivacità dell’export (+10,3%), ancora in riduzione nel corso dei primi tre mesi dell’anno. In aumento anche il saldo positivo della bilancia commerciale (+10,5%) che nel 2° trimestre registra il valore massimo dal 2016. Indicazioni generalmente positive, pur con diverse modulazioni, circa gli andamenti del terzo trimestre 2021.

“Nonostante i numeri del 2021 siano nel complesso positivi è forte l’allarme per il rallentamento nelle forniture che frenano la produzione di macchine per l’industria grafica, cartotecnica e di trasformazione mentre il costo del gas – che incide fino al 40% – per i produttori di carta, settore energy-intensive, in questi giorni registra quotazioni di 180 euro al MWh! Non solo prezzi insostenibili per le cartiere, ma anche oscillazioni nelle quotazioni che possono variare anche del 20% dalla sera alla mattina, a causa della speculazione finanziaria” afferma il Direttore di Federazione Carta Grafica Massimo Medugno ”Ciò si riflette sul costo della carta e sull’approvvigionamento della stessa, che si aggiungono a rialzi delle materie prime in genere, degli additivi e dei trasporti in un contesto di perdurante crisi della stampa periodica e commerciale”.

Dalle ultime analisi del Centro Studi di Confindustria riferite allo stesso periodo, emerge un andamento della produzione industriale in rallentamento, seppur consolidando un trend positivo, a causa di alcuni fattori riconducibili ai fattori di produzione e non alla domanda. Anche la Federazione Carta e Grafica sottolinea come, al di là dei processi inflattivi globali sulle materie prime, ci siano ad oggi forti ritardi nelle forniture, ovvero stiano concretizzandosi gravi fattori limitativi della produzione con conseguenti rallentamenti produttivi che portano ad eventuali ritardi nelle forniture.

Situazione che oggi mette nella condizione le aziende della filiera, al di là della volontà aziendale di rispettare gli obblighi assunti dai contratti di fornitura, a non essere sempre nella condizione di organizzare la produzione in funzione degli stessi tempi formalizzati nelle forniture. A questo proposito, una soluzione potrebbe essere quella di organizzare centrali di acquisto, contrattualizzabili da forme snelle quali i contratti di rete, con garanzie Statali, per aumentare il potere negoziale sulle forniture di un tessuto produttivo fatto di piccole e medie aziende.

Intanto il costo del gas rende la gestione d’impresa così difficile che l’imprenditore cartario si trova spesso a valutare anche sospensioni temporanee della produzione. “La fermata degli impianti è un rischio oggettivo che stiamo correndo ma cerchiamo di resistere pur nella progressiva riduzione di marginalità e nell’incertezza di una politica industriale e soprattutto energetica che, purtroppo, ora ci fa navigare solo a vista” aggiunge Medugno. “In questo contesto l’Europa decide di non decidere sui temi energetici e, intanto, il regolatore italiano segue percorsi pauperistici solo nei confronti dei servizi resi dall’industria alla rete nazionale. Ripartono, nel frattempo, le centrali a carbone abbondantemente ripagate dai consumatori italiani”.

Il gas naturale – è bene ricordarlo – rimane l’unica possibilità – a basso impatto ambientale- nella transizione energetica. Le cartiere italiane negli anni hanno investito in impianti di cogenerazione che consentono risparmi importanti in termini di emissioni di CO2 tanto che il 70% delle cartiere che riciclano sia in Italia che in Europa sono alimentate da gas naturale. Il settore potrebbe utilizzare nelle attuali infrastrutture anche biometano e biogas ottenuto sia dai propri scarti di lavorazione sia da quelli provenienti da altre filiere come quella agroalimentare.

Rischiare il fermo, quando non manca la domanda è un paradosso” conclude Medugno “Soprattutto, con l’entrata in vigore, il prossimo 14 gennaio, della Direttiva Plastica Monouso che spingerà verso imballaggi rinnovabili e più sostenibili, grazie all’ottimo recepimento fatto dal Governo Italiano”.

Dato variabile: scarica lo speciale gratuitamente!

Stampa dati variabili: è tutto chiaro? A questa domanda, speriamo di dare una risposta ampia e articolata negli articoli dello speciale di dicembre dedicato a un mondo in grande fermento.

Da una parte ci sono le tante richieste dei brand owner che hanno la necessità di personalizzare la comunicazione verso i propri clienti variando di copia in copia i testi e le immagini avendo, allo stesso tempo, la garanzia di un’ottima qualità di stampa a dei costi sostenibili. Dall’altra ci sono i fornitori di tecnologia che di anno in anno propongono nuove macchine e nuovi software allargando così il ventaglio di possibili applicazioni.

Ne è un esempio la nobilitazione, che evolvendo verso il digitale, consente di realizzare prodotti fino a poco tempo fa impensabili; per il grande evento del Super Bowl, sono stati realizzati biglietti nobilitati e sempre nel campo del collezionismo delle figurine esistono applicazioni in cui la personalizzazione è stata realizzata mediante l’applicazione del foil.

Ci sono poi campi dove il dato variabile non svolge più la funzione di semplice grafismo comunicativo ma assume il ruolo di mezzo per certificare l’autenticità di un prodotto. Combinando tra loro stampa digitale, dato variabile, inchiostri invisibili e qrcode è possibile aumentare il controllo dell’etichettatura dei prodotti di marca al fine di contrastare il fenomeno della contraffazione.

Ma se le tecnologie ci sono, e l’aspetto economico lentamente sta rendendo la stampa dei dati variabili accessibile a una vasta platea di clienti, la vera sfida sembra giocarsi sull’utilizzo dei dati e sulla capacità degli attori coinvolti, brand owner – agenzie – stampatori, di creare campagne realmente personalizzate, nelle quali il contenuto di ciò che si riceve nasce da una attenta analisi dei comportamenti dei consumatori.

Insomma tante novità e opportunità per tutti coloro che abbiamo in mente una strategia e l’intenzione di investire in formazione per restare al passo con una tecnologia sempre in evoluzione.