Nobilitazione

Che cosa succede quando verniciamo una stampa policroma?

Eseguire una prova di verniciatura prima di procedere nella lavorazione definitiva è utile per evitare spiacevoli sorprese, come per esempio ritrovarci con un risultato con caratteristiche cromaticamente indesiderate. Ciò richiede una conoscenza oggettiva (misurabile) e prevedibile, del colore, che coinvolge stampa e prestampa allo scopo di raggiungere un unico obiettivo qualitativo condiviso. L’improvvisazione nulla ha a che fare con la qualità.

Cosa accade cromaticamente quando verniciamo una stampa policroma? È una domanda che spesso si sente e viene posta dagli addetti che operano sia direttamente che indirettamente nel mondo della stampa. A volte c’è chi si sorprende del cambiamento talmente evidente che la verniciatura esercita sulla stampa, che l’esito risulta essere diverso da quello previsto. Attenzione: il risultato, se non conosciuto, può sembrarci bello o brutto, gradevole o sgradevole, caldo o freddo… Non possiamo permetterci di sperare che tutto vada bene, occorre la certezza.
Sappiamo che qualcosa cromaticamente cambia, ma che cosa? Siamo in grado di conoscere preventivamente quale sarà il risultato della stampa con la verniciatura realizzando una prova colore dedicata?
È la risposta che ci proponiamo di fornire con questa ricerca, iniziando a identificare primariamente l’obiettivo in funzione del quale sono state programmate le operatività sequenziali, i tipi di verniciatura da utilizzare in funzione della tecnologia applicata, il supporto, l’inchiostro e le altre componenti di stampabilità che di seguito verranno elencate.
Il presupposto primario è quello di non lasciare nulla al caso ma conoscere esattamente, quando è possibile misurando, come è stato realizzato lo stampato e la successiva verniciatura, per essere capaci di ripeterlo in modo ottimale in caso di ristampa o stampa di un nuovo prodotto con le stesse caratteristiche.

La verniciatura nobilita lo stampato

La verniciatura è un trattamento superficiale che utilizza vernici di varia tipologia e di effetto diversificato in funzione del procedimento di stampa e della tipologia di essicazione. Può essere effettuata in linea o fuori linea, come nel caso specifico di seguito esposto. La verniciatura viene eseguita generalmente sul supporto stampato; può essere trasferita su tutta la superficie del foglio e/o può essere stampata solo su parti dell’immagine o della superficie (verniciatura a zona) con diversi procedimenti ed effetti. La funzione della verniciatura è duplice: elemento nobilitante dello stampato o rivestimento protettivo dei grafismi da eventuali ditate, graffi e segni indesiderati. In particolare quella opaca viene utilizzata per proteggere la stampa da «sporchi» dovuti principalmente a pigmenti liberi dell’inchiostro per sfregamento di un foglio sull’altro o per una eccessiva pressione durante il taglio o lavorazioni di allestimento successive.
Sempre più la verniciatura viene utilizzata perché abbellisce lo stampato e lo evidenzia rispetto ad altri prodotti. Attualmente i cambiamenti tecnologici determinano innovazione, nuove sfide e nuove opportunità; le innovazioni tecnologiche aumentano la nobilitazione dello stampato utilizzando sia le fasi di lavorazione analogiche che digitali, integrandole nella loro predisposta flessibilità. Propongono un prodotto che si differenzi e si evidenzi nella moltitudine di stampati che quotidianamente ci circondano, sia a livello ottico, che tattile e di odorato, attribuendo alla verniciatura un valore aggiunto sempre più utilizzato.

Step by step: la forma test

Ogni forma test è realizzata in funzione dell’obiettivo da ottenere e dei dati da conoscere, confrontare e approfondire. Non esiste una forma test standard che possa essere utilizzata per rilevare tutti gli elementi indispensabili atti a valutare eventuali inconvenienti che si possono verificare durante la stampa o difettosità già presenti.
Esistono forme test, quale per esempio la forma test di stampa di Taga Italia, che danno la possibilità di rilevare e valutare complessivamente la qualità di stampa realizzata da una macchina.
Nel caso specifico, la Forma Test Italia Grafica utilizzata per la stampa e successiva verniciatura, è stata realizzata in funzione degli elementi da rilevare per analizzare le differenze cromatiche.

La forma Test Italia Grafica è formata dai seguenti elementi (figura 1)

  1. Test chart formata da n° 1504 elementi cromatici per generare il profilo colore tramite la loro lettura spettrofotometrica.
  2. Immagini significative note, delle quali si conosce il risultato visivo cromatico, che «aiutano» l’operatore a comprendere il corretto bilanciamento cromatico dell’immagine stessa.
  3. Scala Controllo Spettrodensitometrico contenente gli elementi atti a rilevare oggettivamente i parametri che garantiscono uno stampato qualitativamente ottimale, riproducibile entro determinate tolleranze quali densità, aumento del punto, contrasto di stampa K, eventuali imperfezioni del punto ecc.
  4. Scala di Controllo Ugra/Fogra-Medienkeil-CMYK-TIFFV3.0a Proof per verificare la corretta riproduzione cromatica della prova colore in funzione delle esigenze specifiche richieste dal committente.

Figura 1. La formatest di Italia Grafica.
Figura 1. La formatest di Italia Grafica.

Sequenzialità operativa

Cerchiamo ora di comprendere l’influenza cromatica della verniciatura sia lucida che opaca sul foglio precedentemente stampato.

  1. Esecuzione della stampa lito offset della forma test su carta patinata lucida 150 g/m2 nelle condizioni note (Vedi in particolare le Condizioni di stampabilità di seguito descritta).
  2. Generazione del profilo colore tramite la lettura spettrofotometrica degli elementi della test chart contenuta nella forma test. Tale profilo è generato dalla media di più test chart. Nel caso specifico n° 10 test chart.
  3. Realizzazione della prova colore digitale, comparazione visiva e strumentale tramite la Scala di Controllo Media Wedge (W3) con la forma test stampata.
  4. Esecuzione della verniciatura lucida e opaca fuori linea della forma test.
  5. Realizzazione del profilo colore tramite la test chart verniciata sia con verniciatura lucida che opaca. Anche nel caso specifico il profilo è stato generato dalla media di più test chart.
  6. Nel caso specifico n° 5 test chart per la verniciatura lucida e n° 5 test chart per la verniciatura opaca.
  7. Realizzazione della prova colore digitale che simula il risultato cromatico sia del foglio stampato con verniciatura lucida che opaca e comparazione visiva delle prove colore con la forma test sia verniciata che non verniciata.
  8. Differenze oggettive (misurate Delta L*, Delta a*, Delta b*, Delta E76.) rilevate tra stampa senza vernice e stampa con vernice lucida e opaca.

I fogli utilizzati per le rilevazioni sono stati prelevati in sequenza non a intervalli casuali, onde evitare maggiormente eventuali differenze di stampa.

Condizioni di stampabilità

Le condizioni di stampabilità rappresentano tutti gli elementi indispensabili che occorre conoscere se si vuole ottenere uno stampato ripetitivo qualitativamente ottimale, rispettandone le tolleranze note. Se non si conoscono esattamente le caratteristiche la riproduzione fedele diventa assai difficile e improbabile.
Di seguito sono elencate le condizioni di stampabilità tenute per la prova in oggetto.

  • Macchina da stampa: Quattro colori (f.to 35×50 cm)
  • Sequenza di stampa: Nero/Ciano/Magenta/Giallo
  • Tipo di retino: tondo
  • Lineatura del retino: 64 linee/cm
  • Curva applicata al ctp: lineare per tutti i colori
  • Tipo di carta: patinata lucida senza pasta legno per stampa offset a foglio, grammatura 150 g/m2 e grado di lucido al 76% utilizzabile per stampati di pregio.
  • Tipo di Inchiostro: per quadricromia standard indicato per la stampa offset a foglio e ideale per carte patinate lucide con elevata stabilità di stampa. Conforme alla norma ISO 12647-2. Resistente agli alcool e alla miscela di solventi.
  • La vernice lucida utilizzata UV è a bassa penetrazione, le sue caratteristiche fondamentali sono a elevato lucido, alta scivolosità, basso assorbimento, elevata velocità di polimerizzazione, idonea per carta patinata.
  • La vernice opaca è del tipo litografica UV, la quale deve essere utilizzata come un comune inchiostro UV per ottenere sovrastampe a zona e conferisce agli stampati un effetto opaco satinato. Questo tipo di vernice viene utilizzata per sovrastampare inchiostri resistenti agli alcali e ai solventi.
  • Entrambe le verniciature sono state realizzate con essicazione UV.

Le due diverse tipologie di verniciatura sono state eseguite sulla stessa macchina offset bicolore formato 70×100. La verniciatura lucida è stata stampata sul secondo elemento con verniciatore tipo flexo (thesis) utilizzando una quantità di vernice spalmata indicativamente di 4-5 g/ m2, mentre la vernice opaca, essendo da calamaio, è stata stampata nel primo elemento. La quantità di quest’ultima varia indicativamente dai 3 ai 5 g/ m2.

Entrambe le verniciature sono state eseguite a secco, senza l’ausilio della soluzione di bagnatura, e l’essicazione UV è stata eseguita con un forno a tappeto fuori macchina di circa 6 metri di lunghezza (figura 2).
Per un corretto utilizzo di tutti i prodotti sopraelencati come per tutti i prodotti e materiali che normalmente vengono utilizzati in fase produttiva, l’operatore deve sempre consultare la scheda tecnica del prodotto, non solo per un corretto uso dello stesso ma in particolare per operare in sicurezza bensì per la salvaguardia dell’ambiente e della propria salute.
Mai ignorare tutto quanto compete alle nostre competenze e professionalità operative.

Figura 2. Forno a tappeto fuori macchina con essicazione UV.
Figura 2. Forno a tappeto fuori macchina con essicazione UV.

Vernice sì vernice no

Influenza della verniciatura lucida e opaca sulla stampa: valutazione visiva (soggettiva) – Da eseguirsi utilizzando la medesima fonte luminosa (Temperatura colore 5.000 K + o – 500 K).
Per compiere una valutazione visiva nelle condizioni ottimali, in modo obiettivo e non influenzabile, ho chiesto il contributo agli allievi del corso di Atelier di Comunicazione dell’Isia di Faenza. Abbiamo effettuato una valutazione visiva nella condizione di luce normalizzata 5.000 K, verificata con l’apposito strip Ugra, ponendo le tre copie una vicina all’altra su di un piano di visione grigio (acromatico), con al centro la copia non verniciata, mentre agli estremi rispettivamente la copia verniciata lucida e la copia verniciata opaca (figura 3).

Figura 3. Comparazione visiva della Forma Test Italia Grafica stampata con e senza verniciatura: da sinistra vernice lucida, stampa non verniciata e vernice opaca.
Figura 3. Comparazione visiva della Forma Test Italia Grafica stampata con e senza verniciatura: da sinistra vernice lucida, stampa non verniciata e vernice opaca.

Rispetto alla copia non verniciata la copia verniciata lucida evidenzia una differenza notevole, dovuta in particolare alla brillantezza della vernice, mentre per comprendere le differenze della copia verniciata opaca occorre osservarla con molta attenzione.
La vernice lucida esalta maggiormente il contrasto nelle immagini in bianco e nero, oltre ad avere una sensazione di maggiore saturazione dei colori, questo rilevato in modo particolare nei tasselli colorati che compongono la test chart.
Nella copia verniciata opaca risulta più naturale il colore della carnagione.
Un’ulteriore considerazione sulla comparazione va svolta sul bianco carta poiché la verniciatura lucida sembra rendere più giallastro il supporto cartaceo. In particolare, per evitare questa variazione cromatica del bianco carta, è consigliabile sovrastampare un primer apposito prima di procedere alla fase di verniciatura lucida.
È altresì evidente che la scelta del tipo di verniciatura sia lucida che opaca va eseguita in funzione della tipologia delle immagini, del tipo di stampato da realizzare, delle sue caratteristiche tecniche operative, del suo utilizzo, del target che lo utilizzerà nonché delle esigenze tecniche e soggettivamente personalizzate del cliente.
La successiva valutazione visiva della Forma Test Italia Grafica è stata svolta confrontando i fogli stampati e verniciati con le rispettive prove colore; precisamente il confronto della stampa non verniciata con la rispettiva prova colore personalizzata, a stampa verniciata opaca con la rispettiva prova colore personalizzata e la stampa con verniciatura lucida con la rispettiva prova colore personalizzata. Pur se le prove colore sono state svolte utilizzando per ognuna il profilo colore rilevato sulla stampa specifica, la prova con la stampa lucida, pur se cromaticamente non differisce in modo evidente, sente della mancanza dell’effetto lucido. Nonostante ciò, avere l’opportunità di avvalersi di una prova colore eseguita con lo stesso profilo colore, risulta essere di valido aiuto per l’esito cromatico dello stampato, ed è un punto di riferimento importante e indispensabile.
Per quanto riguarda le altre due prove colore che simulano il risultato dello stampato senza verniciatura e con verniciatura opaca, il risultato visivo è da ritenersi assai simile, di conseguenza prevedibile del risultato cromatico finale con e/o senza la verniciatura (figura 4).

Figura 4. Comparazione visiva della Forma Test Italia Grafica stampata con e senza verniciatura con le rispettive prove colore: in basso confronto della stampa non verniciata con la rispettiva prova colore personalizzata, in alto confronto della stampa verniciata opaca con la rispettiva prova colore personalizzata.
Figura 4. Comparazione visiva della Forma Test Italia Grafica stampata con e senza verniciatura con le rispettive prove colore: in basso confronto della stampa non verniciata con la rispettiva prova colore personalizzata, in alto confronto della stampa verniciata opaca con la rispettiva prova colore personalizzata.

Lucida oppure opaca?

Influenza della verniciatura lucida e opaca sulla stampa: valutazione oggettiva (misurabile).
Strumento utilizzato per la misurazione: Spettrofotometro §(Tecnologia 0°/45°).
Condizioni di misurazione: angolo di visione 2°; Illuminante D50, Modalità M0; Senza filtro polarizzatore.

Non tutti i colori hanno lo stesso comportamento quando vengono verniciati. La figura 5 mostra i rispettivi spazi colore rilevati tramite la lettura della test chart stampata sia nel fogli non verniciati che sui fogli con verniciatura lucida e opaca. Osservando attentamente la figura è possibile prendere in considerazione le differenze, se pur minime, di ogni spazio colore. La rilevazione di ogni singolo spazio colore ha permesso di realizzare una prova colore personalizzata per ogni tipo di stampa e precisamente una prova colore personalizzata per il foglio stampato senza verniciatura, una per il foglio stampato con verniciatura lucida e una per il foglio stampato con verniciatura opaca.
Le tre prove colore hanno inoltre simulato il bianco carta del foglio utilizzato, elemento non trascurabile e di fondamentale importanza per una prova colore veritiera. La comparazione oggettiva tra il foglio stampato e la prova colore è stato eseguito rilevando i valori spettrofotometrici presenti sulla Scala di Controllo Ugra/Fogra-Medienkeil-CMYK-TIFFV3.0a Proof.

Figura 5. Lo spazio colore realizzato in modo tridimensionale delle due tipologie di verniciature lucida e opaca e dello spazio colore della copia non verniciata (neutra).
Figura 5. Lo spazio colore realizzato in modo tridimensionale delle due tipologie
di verniciature lucida e opaca e dello spazio colore della copia non verniciata (neutra).

Osservando i report oggettivi (misurabili) delle rispettive prove colore con il foglio stampato e verniciato di riferimento e quello non verniciato, tutte le prove rientrano all’interno delle tolleranze com’è possibile vedere nella rispettiva tabella dei valori e dai grafici i quali evidenziano in particolare una variazione nella zona del verde, del giallo e del rosso, mentre nelle altre zone la condizione cromatica è assai equilibrata.
La stampa che presenta una maggiore variazione è riferita alla stampa con verniciatura lucida, così come confermato dalla valutazione visiva.

Misurare è garanzia di qualità

Successivamente, insieme agli allievi del corso di Atelier di Comunicazione dell’Isia di Faenza, abbiamo eseguito alcune rilevazioni, utilizzando uno spettrodensitometro manuale dell’ultima generazione, nella condizione di misurazione M0 e M1, allo scopo di verificare il comportamento del colore e l’influenza degli sbiancanti ottici presenti nella carta utilizzata per la stampa.
Strumento utilizzato per la misurazione: Spettrodensitometro (Tecnologia 0°/45°).
Condizioni di misurazione: angolo di visione 2°; Illuminante D50, Modalità M0 e M1; Senza filtro polarizzatore.
Le rilevazioni sono state eseguite ponendo il foglio su superficie bianca (WB white backing).
L’insieme delle rilevazioni svolte hanno permesso, limitatamente all’esperienza svolta, di avere dati oggettivi i quali permettono alcune considerazioni che ci consentono di rispondere ad alcune domande in modo concreto. Osservando con attenzione i grafici ricavati dalle rilevazioni svolte è semplice comprendere come, se pur minime, vi sono differenze che possono apparire in modo diversificato nel comportamento cromatico di ogni singolo colore nell’insieme della cromaticità dell’illustrazione nel contesto dello stampato.
Un ruolo fondamentale lo assumono la carta e il colore in più che dobbiamo sempre considerare. Tale considerazione è maggiormente evidenziata nel confronto con la rispettiva prova colore ove è evidente come nelle tonalità medie l’influenza del bianco carta determini una, se pur minima, differenza.
Non dimentichiamo mai che tutto quanto noi vediamo dipende dal tipo di luce, dalle condizioni di visione dell’ambiente, dai colori circostanti, dall’umore e da tante altre variabili che, se non considerate, amplificano la diversità cromatica. Questa è una delle ragioni fondamentali di come le condizioni di visione debbano essere ripetitive utilizzando la stessa fonte luminosa normalizzata.
Il lucido e l’opaco della verniciatura amplificano una condizione che, se non controllata, può determinare spiacevoli incomprensioni sull’esito finale dello stampato.

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