Imballaggi flessibili

Giflex continua la sua lotta allo spreco alimentare

Lo spreco alimentare ha numeri impressionanti. Secondo i dati Fao – l’Organizzazione delle nazioni unite per l’alimentazione e l’agricoltura – nel mondo un alimento su tre viene regolarmente sprecato, e ogni anno finisce per essere gettato nella spazzatura senza essere consumato il 30% del pesce, il 20% della carne, il 45% di frutta e verdura e il 30% dei cereali. Dati già di per sé preoccupanti che allarmano ancor di più se si analizza l’impatto ambientale che ne deriva e che ogni anno, a livello mondiale, equivale a 250mila miliardi di litri di acqua, 1,4 miliardi di ettari di terreno e 3,3 miliardi di tonnellate di gas serra emessi.

Spesso a decretare le sorti di questi prodotti incidono considerazioni meramente economiche, in sostanza il cibo perde la propria natura non tanto di alimento quanto di merce, non è più considerato come tale e, per questo, viene scartato.

Ma perché si butta tanto cibo? Quali siano le cause prova a spiegarlo Luca Falasconi, ricercatore di Economia ed estimo rurale dell’Università di Bologna, intervenuto sul tema durante il 31° Congresso d’autunno di Giflex, tenutosi a Bologna il 20 e 21 ottobre.

In primo luogo vi è una perdita della percezione che le persone hanno del valore del cibo, accompagnata a una straordinaria abbondanza e a un’estrema facilità di reperimento. Ma non solo, occorre anche considerare l’assenza di consapevolezza sulle sorti di quegli alimenti che per qualche ragione, indipendente dalla loro qualità o validità, non sono scelti dal consumatore e che non ci si rende conto finiranno inevitabilmente nel cassonetto dei rifiuti. Senza dimenticare quella che Falasconi indica come la “sindrome della buona madre” ovvero la tendenza a comprare ben più del necessario, si stima che ognuno di noi acquisti in media il 30% di cibo in più di quanto in realtà gli occorra.

A causa di questi comportamenti è stato calcolato che ogni anno il 20% del cibo prodotto in Europa viene buttato via, soprattutto a livello domestico, da dove proviene il 50% di quello spreco che, solo in Italia, si traduce in ben 8 miliardi di euro.

Il ruolo dell’imballaggio, in particolare di quello flessibile, diventa assolutamente di primo piano, in quanto è uno degli strumenti più efficaci per ridurre questi numeri. Ha la funzione importantissima di proteggere l’alimento nel suo percorso lungo tutta la filiera e di preservarne le proprietà nutrizionali. Attraverso la riduzione dello spreco si ottengono poi vantaggi secondari, come la riduzione delle risorse utilizzate per produrre il cibo, in primis l’energia; a questo proposito si pensi che il packaging richiede solo il 10% dell’energia necessaria lungo tutta la filiera che dal coltivatore porta le derrate alimentari sulle nostre tavole.

Ci si scontra però con un’informazione a volte distorta e con una serie di pregiudizi che il settore si sta impegnando a scardinare. Per tali ragioni le aziende di Giflex sono attive su più fronti. Innanzitutto, spiega Alberto Palaveri, coordinatore del neonato Comitato sostenibilità, nel continuare a progettare nuovi imballi, che utilizzino poco materiale – già ora in media gli imballaggi flessibili corrispondono al 17% circa del peso totale degli imballaggi delle merci, c’è stata infatti una progressiva riduzione del materiale utilizzato – nel sostenere il riciclo del packaging e il recupero delle altre risorse annesse, come l’energia, e nel lavorare affinché si effettui un corretto smaltimento grazie alla raccolta differenziata.

Il consumatore, dal proprio canto, dichiara che è propenso a spendere di più per avere un imballaggio che sia capace di ridurre lo spreco di cibo e quindi dei propri costi. Dunque occorre  informarlo correttamente e usare lo stesso packaging per fornirgli tutte le indicazioni necessarie a una migliore gestione del cibo e al corretto recupero dell’imballaggio, che è una risorsa anche dopo la sua vita utile.

Su questo tema, sempre caldo, Giflex ha premiato una scuola di Merate (LC) che ha prodotto, per il concorso Youpack, un bel video, che pubblicheremo prossimamente.

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