Consigli pratici per ottimizzare le immagini mentre si impagina

Scanner desktop: di grande aiuto in molti ambiti produttivi

L’automazione per la correzione colore sulle immagini e l’adeguamento del PDF ai requisiti della stampa. Due distinte fasi di produzione che si integrano tra loro e richiedono una competenza professionale per la sola parte inerente l’impostazione degli «automatismi» che il software dovrà utilizzare per realizzare la produzione.
Interfaccia del software IPM. Tramite un’anteprima si può visualizzare e confrontare il risultato che si ottiene tramite le impostazioni assegnate. La figura «b» mostra in dettaglio le impostazioni tramite Reco Module Options, che si applica per ottenere la riduzione della saturazione, che inizia dai mezzi toni ai tre quarti di tono verso le ombre.
Interfaccia del software IPM. Tramite un’anteprima si può visualizzare e confrontare il risultato che si ottiene tramite le impostazioni assegnate. La figura «b» mostra in dettaglio le impostazioni tramite Reco Module Options, che si applica per ottenere la riduzione della saturazione, che inizia dai mezzi toni ai tre quarti di tono verso le ombre.

Da decenni la software house Binuscan è presente nel mercato delle arti grafiche. Una delle prime aziende a sviluppare software per gli scanner desktop, che in Italia negli anni novanta hanno avuto una grande diffusione. Nel tempo le arti grafiche hanno fatto altre scelte tecnologiche, utilizzando scanner più performanti che progressivamente sono andati in disuso a causa dei rapidi cambiamenti tecnologici, determinati dalla comparsa della fotografia digitale. Binuscan nel frattempo ha sviluppato altri software per un mercato alternativo alla stampa piana, quello delle rotative per quotidiani e periodici, dove si devono elaborare cromaticamente e rendere «stampabili» una grande quantità di immagini con rapide tempistiche. Tempi stretti, richieste di interventi impossibili nei tempi prestabiliti, improvvisate conoscenze tecniche abbinate a soggettività e pressapochismo, inducono sempre più le aziende grafiche a valutare i risultati che si ottengono con queste tipologie di software, un modo anche per essere competitivi e rimanere sul mercato.

È doveroso ricordare che questi software non fanno miracoli, ma sono di grande aiuto in molti ambiti produttivi. Richiedono però una periodica revisione e aggiornamento in base alle risultanze produttive e alle evoluzioni dei software con cui interagiscono.

Guarda il test usato per la prova dell’ottimizzazione delle immagini mentre si impagina!

Spiegazione della prova:
Pagina a sinistra
1.Immagine al tratto (bitmap) – metà colorizzata (colore Spot – Pantone 7550 C).
2.Immagine in Scala di Grigio – metà colorizzata (colore quadricromia C99 – M55 – Y88 – K11).
3.Logotipo Italia Grafica vettoriale (trasparente) – PDF 1.5.
4.Immagine RGB – profilo colore sRGB, a fianco immagine CMYK – profilo colore personalizzato – elemento grafico con la trasparenza sulle immagini.
5.Grafico in PDF 1.3 – si sovrappone elemento grafico con la trasparenza.
Pagina a destra
6.Tre immagini sottoesposte – profilo colore sRGB.
7.Una immagine con dominante colore «gialla»– profilo colore Adobe RGB, con tracciato di ritaglio, ombra grigia in sovrastampa che coinvolge una immagine e un elemento vettoriale colorato (Ciano) su un testo negativo.
8.Immagine sovraesposta – profilo colore sRGB.
9.Immagine RGB – senza profilo colore, con colori molto delicati (carnagione).
10.Immagine RGB – profilo colore CMYK, con tre quarti di tono molto critici (scuri)
Pubblicità originale del cliente fornita in PDF 1.3

Confrontarsi con la tecnologia

L’idea di mettere alla prova i software di Binuscan, IPMservice (Image Processing Machine) e PAGEfinisher X4, non è venuta per caso alla redazione di Italia Grafica, ma è nata dalle reali esigenze produttive imposte dal settore della comunicazione, che inizia dall’impaginazione per arrivare alla stampa, sconfinando sempre di più nella preparazione di file per la comunicazione multicanale (Web, tablet ecc.).

Per valutare il risultato ottenuto da questi due software che sono indipendenti, abbiamo impostato un test di due pagine (figura 1). Il test raccoglie alcune criticità incontrate nella produzione grafica, combinando svariate tipologie di file (immagini raster, illustrazioni vettoriali e pdf), con effetti creativi (trasparenze e ombre).

Mentre il programma IPM interviene sulle immagini, PAGEfinisher X4 adegua tecnicamente l’impaginato contenente immagini, illustrazioni, al processo di stampa specifico. Se richiesto PAGEfinisher X4 applica il repurposing e può adeguare il PDF alle specifiche richieste della multicanalità attivando delle conversioni ottimizzate allo specifico canale di pubblicazione.

Utilizzando il software (IPM per elaborare cromaticamente le immagini) abbiamo ottenuto i risultati che pubblichiamo. Osservando e confrontando le immagini nella correzione colore effettuata dal software, considerando anche i tempi impiegati (qualche secondo per immagine), diamo la possibilità al lettore di trarre in modo autonomo le proprie conclusioni.

Interfaccia del software IPM. Tramite un’anteprima si può visualizzare e confrontare il risultato che si ottiene tramite le impostazioni assegnate. La figura «b» mostra in dettaglio le impostazioni tramite Reco Module Options, che si applica per ottenere la riduzione della saturazione, che inizia dai mezzi toni ai tre quarti di tono verso le ombre.
2A. Interfaccia del software IPM. Tramite un’anteprima si può visualizzare e confrontare il risultato che si ottiene tramite le impostazioni assegnate.
La figura «b» mostra in dettaglio le impostazioni tramite Reco Module Options, che si applica per ottenere la riduzione della saturazione, che inizia dai mezzi toni ai tre quarti di tono verso le ombre.
La figura «b» mostra in dettaglio le impostazioni tramite Reco Module Options, che si applica per ottenere la riduzione della saturazione, che inizia dai mezzi toni ai tre quarti di tono verso le ombre.

Descrizione del test e valutazione dei risultati ottenuti

Il test simula un impaginato della rivista, arricchito con degli elementi grafici, immagini, ecc. e una serie di «trappole» (trasparenze, ombre, sovrastampe, colori Spot, ecc.) allo scopo di verificare se e come il software interviene, modifica, rispetta, altera.

PAGEfinisher X4 ha elaborato il file PDF e ne ha rilasciato una versione adeguata alle esigenze richieste, rispettando gli elementi «trappola».

Non è apprezzabile il comportamento del software IPM in presenza di immagini sovraesposte, poiché il miglioramento è quasi inesistente. Tale risultato lo avrebbe ottenuto anche un operatore manualmente in quanto è molto difficile se non impossibile «mettere del colore e quale colore» nelle zone bianche determinate dalla sovraesposizione dello scatto fotografico. Le immagini impaginate un metodo CMYK non sono modificabili in nessun modo poiché non vengono analizzate dal software. IPM funziona solo con immagini RGB; è vero che a tendere questa sarà la metodologia di impaginazione ma per ora non è ancora una realtà molto diffusa in ambito editoriale.

PAGEfinisher X4 Il software interviene solo sui file PDF di tipo X-4 che contengono immagini in metodi RGB, CMYK, colori SPOT (Pantone), PDF importati, elementi vettoriali, effetti creativi con trasparenze e ombre. Scopo di questo applicativo è, «normalizzare» il PDF in modo da renderlo tecnicamente idoneo non solo alla stampa ma anche al Web e, più in generale, alla multicanalità. In tutte queste trasformazioni sono attive delle impostazioni (profilo colore, contrasto, saturazione, maschera di dettaglio, ricampionamento delle immagini) selezionate in base alle specifiche esigenze.

PAGEfinisher X4

Il software (sopra) interviene solo sui file PDF di tipo X-4 che contengono immagini in metodi RGB, CMYK, colori SPOT (Pantone), PDF importati, elementi vettoriali, effetti creativi con trasparenze e ombre. Scopo di questo applicativo è, «normalizzare» il PDF in modo da renderlo tecnicamente idoneo non solo alla stampa ma anche al Web e, più in generale, alla multicanalità. In tutte queste trasformazioni sono attive delle impostazioni (profilo colore, contrasto, saturazione, maschera di dettaglio, ricampionamento delle immagini) selezionate in base alle specifiche esigenze.

Le immagini rappresentano le palette di PAGEfinisher, dove si applicano le scelte e si impostano i parametri. L’interfaccia semplice e sintetica, non deve trarre in inganno, richiede una competenza tecnica per gestire le impostazioni in funzione ai risultati che si devono ottenere.
Le immagini (sopra e sotto) rappresentano le palette di PAGEfinisher, dove si applicano le scelte e si impostano i parametri.
L’interfaccia semplice e sintetica, non deve trarre in inganno, richiede una competenza tecnica per gestire le impostazioni in funzione ai risultati che si devono ottenere.

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Due software, due rispettive aree operative

IPMservice (Image Processing Machine). Mentre impagina l’operatore può osservare l’immagine importata in InDesign e decidere come adeguarla cromaticamente utilizzando una specifica estensione software (Photomanager). Il software adegua il file immagine, in base ai parametri impostati correggendo il colore, assegnando il profilo ICC (RGB), applicando la maschera di contrasto, modificando la saturazione. Se esiste l’esigenza di ingrandire l’immagine in fase di impaginazione evitando perdite di dettaglio, si può sfruttare la funzione CDC4x, che ottimizza dimensioni e risoluzione. La conversione colore da RGB in CMYK sarà effettuata appena terminata l’impaginazione in fase di preparazione del PDF, utilizzando la Job Option specifica.

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