Zanasi che ha sede a Sassuolo in provincia di Modena e realizza sistemi industriali inkjet e relativi inchiostri, ha investito – e continua a farlo – nello sviluppo di nuovi inchiostri, con particolare attenzione all’impatto ambientale.
Già nel 2009 l’azienda emiliana aveva avviato lo studio di una formulazione per un inchiostro generico utilizzante solventi biodegradabili, con l’obiettivo di ottenere un prodotto ecologico che garantisse prestazioni adeguate alle velocità dei cicli produttivi e nello stesso tempo un basso impatto ambientale. A distanza di un paio di anni ha presentato il suo primo inchiostro biodegradabile per codificatori industriali, INK 561 BIO Green, con il 70 per cento di biodegradabilità, al quale è seguita la versione nera (INK 501 BIO Black), sempre per applicazioni generiche, con la stessa percentuale di biodegradabiità.
Il continuo processo di ricerca e sviluppo ha portato all’ultimo nato: il BIO 511 Plastics Black, completamente «MEK free», dove MEK sta per methyl ethyl ketone – in italiano metil etil chetone – ed è costituito da solventi di derivazione esclusivamente vegetale: non rilascia alcun componente organico volatile nocivo nell’ambiente di lavoro ed è biodegradabile quasi al cento per cento.
«L’inchiostro BIO 511, oltre a garantire un’ottima adesione e una rapida essiccazione su molteplici superfici, non altera le condizioni di biodegradabilità del supporto su cui si stampa, grazie al lattato di etile, solvente di base dell’inchiostro BIO 511, realizzato con componenti estratti da soia e mais e approvato dall’EPA (Environmental Protection Agency)», afferma Andrea Borsari, International Sales Manager di Zanasi. «Si presta per svariati usi, specialmente in ambiente food & beverage, oltre a essere particolarmente adatto sulle plastiche rigide e flessibili ed è resistente ai processi di sterilizzazione e pastorizzazione. Inoltre la nuovissima gamma di inchiostri biodegradabili Zanasi, per marcatori a piccoli caratteri, assicura una sensibile riduzione dei consumi, quindi dei costi, e una semplificazione nella gestione ordinaria dei marcatori».