La nuova linea d’azione di Acimga dopo il cambio al vertice

Andrea Briganti ha sostituito, nel ruolo di direttore generale, Guido Corbella.
Il direttore generale di Acimga, Andrea Briganti.
Il direttore generale di Acimga, Andrea Briganti.

L’assemblea di Acimga, (Associazione costruttori italiani macchine per l’industria grafica, cartotecnica, cartaria, di trasformazione e affini), riunita a Milano, ha presentato il nuovo programma e celebrato il cambio al vertice operativo che vede l’avvicendarsi di Andrea Briganti nel ruolo di direttore generale al posto di Guido Corbella. Che cosa cambierà ora per l’associazione che rappresenta un settore con un fatturato 2013 superiore a 2 miliardi di euro per lo più realizzato all’estero? E quale sarà la nuova linea d’azione dopo la guida quarantennale di Corbella che ha saputo valorizzare questo made in Italy industriale in mercati come l’America e la lontanissima Cina?

Il neo eletto direttore generale di Acimga, Andrea Briganti.
Il neo eletto direttore generale di Acimga, Andrea Briganti.

Fiere, networking e grande spinta promozionale

«Cambierà e sta già cambiando» spiega Briganti «l’impostazione strategica che si vuole dare alla parte promozionale. A Affronteremo tutto quello che riguarda il networking e in generale l’uso avanzato della rete per la pubblicità del brand Acimga e delle imprese associate. Ci stiamo spostando sempre più dalla promozione fisica alla promozione attraverso un contatto continuativo con le community via Web. Il tutto sarà legato dall’interesse comune per la stampa sul packaging, la stampa cartotecnica e grafica […]».

«Grande rilievo poi» continua Briganti «sarà dato ai momenti di networking che, grazie all’amplificazione offerta dalla rete, potremmo utilizzare sia per potenziare le occasioni associative sia per raggiungere clienti esistenti e futuri nei vari mercati. In definitiva, tutti i nostri nuovi servizi ruotano interno ai cardini della promozione e dell’internazionalizzazione. Del resto sono queste le core activity di un’associazione come Acimga che oramai ha dati di esportazione per oltre il 70% e, in alcuni casi, del 100%.»

La geografia della domanda di macchine

«La Germania rimane il primo mercato di esportazione in ambito europeo e anche la Francia rientra nelle fascia alta di questo ranking. Tuttavia l’Europa ha subito un pesante rallentamento a fronte di crescite molto sostenute in altri mercati che rappresentano piazze di delocalizzazione produttiva o di subfornitura di materiali di imballo, come i Paesi dell’Est o la Turchia degli ultimi anni. Per il futuro prevediamo un trend sempre più crescente di internazionalizzazione e di vendita estera soprattutto in quelle economie che stanno crescendo o che hanno sempre più bisogno di approvvigionamento tecnologico, come il mercato cinese e statunitense. Il blocco europeo, invece, vedrà ridurre il proprio market share, vuoi per problemi legati alla domanda (in Italia la domanda è quasi a zero), vuoi per il riutilizzo sempre più frequente di certi tipi di tecnologie oltre l’ammortamento. In Italia, nello specifico, il mercato non ha proiezioni positive; tuttavia se interverranno progetti di defiscalizzazione o incentivi sull’aggiornamento del parco macchine, cosa che peraltro stiamo cercando di realizzare insieme a Federmacchine, potremmo assistere a una domanda più sostenuta, almeno pari a quella di oggi, e a una maggior competitività dei nostri attori.»

Una nuova sede

Per Acimga tra le novità c’è anche una nuova sede condivisa con Assocomaplast, l’Associazione dei costruttori di macchine e stampi per materie plastiche e gomma (il nuovo indirizzo: Centro Direzionale Milanofiori – Palazzo F3 20090 Assago – MI). «Si tratta dell’avvio di una sinergia operativa che porterà nel medio termine le due associazioni a organizzare la presenza congiunta delle produzioni italiane nel mondo. «Condividere gli stessi spazi» commenta Briganti «rappresenta una forma aggregativa che non incide solo sui costi, ma anche sull’efficacia dell’azione di filiera più forte e compatta sui mercati. È in sostanza un modo molto pragmatico, ancorché non privo di difficoltà, per fare sistema».

Leggi tutta l’intervista su Italia Grafica di luglio!

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