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In collaborazione con ASI D.G., Liyu Italia sarà tra i protagonisti di Expo della Pubblicità

A pochi giorni dall’open House organizzato presso la sede di Peschiera Borromeo, il team di Liyu Italia si sta preparando a partire alla volta della Sicilia dove, in collaborazione con il distributore ufficiale per il Sud Italia ASI D.G., porterà una ventata di innovazione tecnologica a Expo della Pubblicità (Catania, 6-8 marzo 2020). L’evento, giunto alla 14esima edizione, chiama a raccolta i professionisti di settore proveniente da Sicilia, Calabria e Malta, a cui offre l’eccellenza in ambito di oggettistica pubblicitaria, tessile promozionale, tecnologie per la stampa e la personalizzazione.

ASI, punto di riferimento per il Mezzogiorno nel settore delle arti grafiche, sarà presente con uno stand totalmente dedicato all’innovazione tecnologica targata Liyu. In particolare, verranno presentate in anteprima due soluzioni: la nuova flatbed Platinum KC-LED 2512 e la stampante ecosolvente Platinum PZG, entrambe certificate per l’industria 4.0 e contraddistinte da tecnologia Made in Europe, elettronica proprietaria e competitività dei costi di produzione.

Ideale per lavorazioni ad alte velocità con elevata qualità di stampa, Platinum KC-LED 2512 stampa fino a 2880 dpi anche in esacromia per passaggi tonali e resa cromatica eccellenti. Il processo è facilitato dal piano di lavoro aspirato, dotato di motore inverter che permette di spostare agilmente i materiali anche molto pesanti e di mantenerli ben fissati durante la stampa vera e propria. Le lampade UV-LED garantiscono un’asciugatura immediata per poter passare alla lavorazione successiva. Disponibile nei due formati 3050×2050 mm e 2500×1250 mm, KC-LED viene configurata on demand per rispondere perfettamente alle specifiche esigenze produttive del singolo cliente e può essere upgradata nel tempo in base alla crescita dei volumi. Con KC-LED 2512 è dunque possibile stampare materiali rigidi di ogni tipologia, dal classico forex a supporti speciali come legno, vetro, alluminio, fino a pelle ed ecopelle. Per la stampa di materiali in rotolo a velocità elevata, ASI presenta ai visitatori di Expo della Pubblicità la roll to roll ecosolvente Platinum PZG targata Liyu, disponibile nei due modelli Printer, che raggiunge la risoluzione di 2880 dpi, e Speed che punta alla massima produttività fino a 210 mq/h.

Nell’area espositiva ASI/Liyu Italia verranno effettuate dimostrazioni di stampa sui diversi supporti, che metteranno in risalto le capacità produttive di queste soluzioni. Successivamente, le due stampanti verranno installate presso ASI Training Lab, una sala demo di oltre 400 mq a Martinafranca, dove i clienti del Mezzogiorno potranno organizzare test personalizzati per approfondire le prestazioni uniche di queste tecnologie, avvalendosi della consulenza pre-vendita e dell’assistenza post-vendita del team ASI in collaborazione con Liyu Italia.

Sada Packaging investe nell’offset di alta gamma Heidelberg

Sada Packaging, la divisione dedicata al cartone pieghevole del Gruppo Sada, arricchisce il proprio parco macchine con l’installazione di una macchina Heidelberg Speedmaster XL 145-7+LX, per rispondere ai bisogni di clienti sempre più esigenti in termini di qualità di stampa e velocità di servizio.

La configurazione installata si compone di sette gruppi stampa offset più un gruppo stampa flexo per la verniciatura e il controllo spettrofotometrico dei fogli direttamente in linea. Grazie alla modalità Packaging Speed Performance, può raggiungere una velocità produttiva di 18.000 fogli/ora, mentre la tecnologia Push to Stop di Heidelberg assicura, assieme a tempi di avviamento molto ridotti, che gli obiettivi di produttività, efficienza e sostenibilità voluti dalla direzione del Gruppo Sada possano essere rispettati. Questo investimento rientra nel piano di crescita per il biennio 2018-2020, per il quale il Gruppo Sada ha stanziato 25 milioni di euro.

Il Gruppo Sada è un’azienda storica italiana, con oltre 100 anni di storia alle spalle e una crescita costante che, dalla sede originaria in provincia di Salerno, l’ha trasformato oggi in una realtà da 7 stabilimenti, 456 dipendenti e un fatturato da 123 milioni di euro.

Sada Packaging è nata nel 2006, con l’obiettivo di affiancare all’attività primaria – imballaggi in cartone ondulato – lavorazioni in cartoncino teso e microonda. Questi ultimi sono realizzati con la tecnologia Quantum che consente di creare una struttura che protegge e conserva il prodotto all’interno grazie all’onda, mantenendo ottima stampabilità e dimezzando i tempi di consegna per i clienti. Nel 2016, Sada Packaging ha festeggiato il proprio decennale accrescendo la capillarità della propria presenza nazionale: l’acquisizione di Cartotecnica Travagliati, in provincia di Verona, dà vita a Sada Packaging Verona e completa l’offerta tecnologica del gruppo con formati più piccoli. Inoltre, garantisce una via d’accesso privilegiata ai mercati dell’Europa Centrale e un modo per servire ancor più rapidamente i clienti già acquisiti nel Nord Italia.

Ulmex rafforza la partnership con TKM Meyer

Scegliere la racla giusta è un fattore determinante che può incidere in maniera significativa sulla qualità e sulle performance dei processi di stampa, siano essi flexo o rotocalco. Proprio a queste lame sottili è affidato l’importante compito di asportare in maniera uniforme l’eccesso di inchiostro accumulato sulla superficie degli anilox o dei rulli cromati. Un passaggio estremamente delicato, che influisce sulla qualità di stampa e sulla durata dei cilindri stessi. «Selezionare la miglior racla e usarla correttamente, aiuta a preservare e allungare la vita di anilox e rulli», conferma Alessio Polastro, direttore vendite di Ulmex Italia. Grazie a un know-how più che ventennale, l’azienda italo-tedesca è in grado di consigliare il perfetto abbinamento tra le diverse varietà di lame e la tipologia di cilindri. Dal 1999, infatti, Ulmex fornisce accessori, consumabili e macchinari, selezionati accuratamente secondo elevati standard qualitativi e tecnologici e distribuiti in esclusiva italiana. Una gamma di prodotti e soluzioni innovative in continuo ampliamento, con il valore aggiunto di servizi e consulenza altamente qualificati per piani di intervento customizzati. «Come nel caso delle racle, che devono essere scelte con molta attenzione in base agli inchiostri utilizzati, ai supporti di stampa e alle applicazioni da realizzare».

Ulmex offre un vasto assortimento di racle, grazie alla partnership con la tedesca TKM Meyer, da oltre cinquant’anni specializzata proprio nella progettazione e nella realizzazione di lame per il settore della stampa, del packaging e del converting. «Inoltre, TKM Meyer analizza le racle in laboratorio con microscopi 3D di ultima generazione, in grado di stabilire usure anomale, problematiche di parallelismo del porta racla ed eventuali microfratture, risalendo se necessario alle cause di score line», spiega Angelo Maggi amministratore di Ulmex Italia. Tra le ultime novità presentate in esclusiva italiana, le nuove racle TKM CeraFlex XT e CeraPrint XT, che insieme ai modelli TKM CeraPrint S e TKM DuroBlade rappresentano le soluzioni high-end product ad altissime performance per flessografia e rotocalco. Realizzate con base in acciaio altamente legato, CeraFlex XT e CeraPrint XT sono dotate di un avanzato rivestimento ceramico che le rende idonee alla stampa di lunghe metrature con inchiostri e vernici particolarmente abrasivi. «Le nuove racle stanno riscuotendo un immediato consenso, grazie all’elevato ciclo di vita e all’alto indice di resistenza all’usura a parità di costanza qualitativa», aggiunge Polastro.

Durata e affidabilità caratterizzano anche la racla TKM CeraPrint S, con avanzata tecnologia di rivestimento ceramico. Particolarmente indicata per medie e alte tirature, questa lama assicura qualità di stampa riproducibile nel tempo, anche per i lavori più complessi. Soluzione ottimale per inchiostri altamente abrasivi, vernici o rivestimenti nella stampa flessografica, nella spalmatura, nella stampa del cartone, come anche nei verniciatori in linea delle macchine offset piane, è invece la racla TKM DuroBlade con rivestimento pressurizzato brevettato che si consuma lentamente, in modo uniforme ed omogeneo, raggiungendo una durata senza eguali. La base è sia in acciaio al carbonio sia in acciaio inox (NiroPrint), resistente alla corrosione. Questo particolare modello assicura, inoltre, ripetibilità costante nel tempo, con irrilevanti variazioni di tonalità. TKM DuroBlade è disponibile anche nella versione HL, particolarmente indicata per cilindri anilox a ridotta volumetria per stampe ad alta definizione e cilindri cromati completamente incisi.

Oltre a TKM Meyer, tra i brand rappresentati in esclusiva italiana da Ulmex ci sono Zecher per gli anilox, Rotec per le maniche e gli adattatori, Flexo end Seals per le tenute camera racla, Soprin per i microscopi digitali 3D, Fasnacht per i viscosimetri, Harris & Bruno per i verniciatori in linea, Pavel per i compattatori e Laser Clean per la pulizia laser degli anilox.

Edigit International, Sapio nuovo Group Sales manager

È Maurizio Sapio il nuovo Group Sales manager di Edigit International Srl.
Forte di un’esperienza ultradecennale in ruoli manageriali presso realtà di rilevanza internazionale, Maurizio Sapio in qualità di ingegnere informatico, ha maturato una lunga esperienza nell’esercizio di funzioni commerciali nell’industria informatica, presso aziende quali Oracle, PeopleSoft, IBM, Lectrà, società di riferimento a livello mondiale nelle soluzioni tecnologiche di software integrati (PLM) e nei sistemi CAD/CAM, ed è stato Professional Printing Division Sales director della struttura commerciale dedicata ai sistemi per la stampa professionale e industriale in Konica Minolta.

Come utilizzare al meglio i Font Pack della Creative Cloud

A distanza di 8 anni dall’introduzione, e di circa un anno dal cambio di nome, Adobe Font si conferma un servizio maturo e di enorme utilità per tutto il mondo della creatività tipografica (e non)

Un “patrimonio” ad oggi di oltre 17 mila font per tutti gli abbonati a Creative Cloud, di cui 1.300 font gratuiti per tutti, è molto più di quanto possa servire anche a un professionista della comunicazione, figuriamoci per un utilizzatore digitale medio.

Ho chiamato in causa anche l’utilizzatore medio perché, con la vasta diffusione delle app Creative Cloud, questi font sono diventati fruibili su tutti i dispositivi mobile e i tablet (dal 1 novembre scorso anche sui device iOS), sia per uso commerciale sia per uso personale.

In aggiunta, nell’ultimo anno sono state rimosse anche le limitazioni al numero di font attivabili (quelle relative all’uso web/desktop) e sono stati introdotti i Font Pack.

L’evoluzione

Nato con il nome di Typekit nel 2009, questo servizio venne acquisito da Adobe nel 2011 diventando ben presto una risorsa di riferimento, sia per l’integrazione con la suite Adobe sia per la sua effettiva rapidità di fruizione.

Con il passare degli anni il servizio passò da una semplice utility di gestione dei font, con opzioni diversificate a seconda degli utilizzi (web/desktop), a un vero e proprio sistema di gestione font on demand con accurati filtri di ricerca e catalogazione.

L’accesso

L’integrazione di Adobe Font in tutte le applicazioni dov’è presente è armonica e naturale, già nei pannelli di gestione testo sono disponibili le principali funzioni che trovano poi completa espansione nella versione web.

Le icone a fianco del menu del filtro famiglie permettono di filtrare i font provenienti dall’universo Adobe Font, quelli che abbiamo contrassegnato come Preferiti e quelli simili al font correntemente in uso, mentre all’estrema destra troviamo il pulsante per l’accesso alla versione web.

Già dal classico pannello Carattere (in figura quello di Photoshop, per Illustrator e Indesign la struttura è analoga) abbiamo accesso alle utility di Adobe Font: il filtro dei font Adobe attualmente attivati, gli eventuali preferiti indicati dall’utente, i font simili a quello selezionato e il pulsante di accesso alla versione web
Anche dall’app Adobe Creative Cloud si può accedere alla versione web di Adobe Font, questa app è stata di recente rinnovata e potenziata, assumendo dimensioni e caratteristiche molto simili a quelle di un portale grafico-creativo multiservizio

La consultazione

Una volta avviata la schermata web abbiamo a disposizione accurati sistemi di filtratura (sulla colonna di sinistra) e un’area di anteprime font in cui personalizzare la formattazione del testo di esempio ed eventualmente accedere a tutte le variazioni legate alla specifica famiglia.

Nel momento in cui identifichiamo un font di nostro interesse lo possiamo attivare totalmente o parzialmente tramite l’interruttore a switch posizionato a fianco, in base alla velocità della nostra connessione internet la sincronizzazione con le nostre applicazioni è pressoché istantanea.

La sezione di consultazione della vasta libreria di font è chiara e ben organizzata: l’area di lavoro offre rapido accesso ai filtri di selezione e alle anteprime testuali con relativi parametri di formattazione

 

L’attivazione dei font è istantanea, può riguardare il font nella sua totalità di stili e varianti, oppure ridursi alla scelta di una o alcune di esse. Da questa finestra, tra le altre cose, è immediatamente accessibile anche l’aggiunta a un progetto web

I Font Pack

I Font pack sono una delle introduzioni dell’ultimo anno, si tratta di pacchetti tematizzati di font che si abbinano bene tra loro, sia per stile che leggibilità, preparati dal team di designer Adobe.

Hanno una durata di attivazione di 180 giorni (senza costi extra), rinnovabile alla scadenza, in pratica una buona soluzione per mantenere ordine all’interno del proprio elenco Font una volta terminate le varie commesse.

I font pack tematizzati sono delle soluzioni utili ed efficaci che fanno risparmiare tempo ottimizzando i risultati. Anche la disattivazione del pacchetto font così attivato è temporizzata, così, qualora ci si dimenticasse di rimuoverlo una volta terminato il progetto per cui è servito, non appesantiremo inutilmente il sistema

Trova il Font

E quando dobbiamo fare una ricerca inversa? Abbiamo una parziale soluzione anche per questo: apriamo in Photoshop l’immagine dove sia (ragionevolmente) ben visibile la scritta di cui vogliamo identificare il font e selezionato la voce Trova font simile… nel menu Testo. A quel punto sarà sufficiente isolare con un riquadro l’area da analizzare e il motore di Adobe Font farà il resto, attenzione però: i font trovati saranno identificati all’interno dei font installati sulla nostra piattaforma, e a seguire verranno proposte le alternative che possiamo scaricare rapidamente da Adobe Font. Qualora questo non fosse ancora sufficiente a trovare la soluzione adatta dobbiamo rivolgerci altrove, a servizi web come WhatTheFont, LikeFont o Matcherator, ma tutto sommato direi che già così non ci possiamo lamentare.

Il ben noto problema di riconoscere un font da un’immagine ha parziale soluzione già da Photoshop CC 2015.5, troverete così dei font simili a quello riquadrato tra quelli già presenti sul vostro computer o su Adobe Font. Per tutto il resto c’è sempre qualche comodo servizio online che chiude il cerchio

Asher Levy active chairman di Landa Digital Printing

Benny Landa, presidente del Gruppo Landa, ha annunciato in data odierna la nomina di Asher Levy alla carica di presidente attivo di Landa Digital Printing, la maggiore fra le diciotto società del Gruppo.

Landa Digital Printing (LDP), costituita dieci anni fa come società spin-out di Landa Labs, ora impiega circa 600 persone e registra attualmente una forte crescita grazie all’aumento delle consegne in tutto il mondo delle sue macchine da stampa Nanographic Printing®.

«Il 2019 è stato un anno fondamentale per Landa Digital Printing: le prime installazioni delle macchine da stampa sono state accolte con grande entusiasmo dai clienti», ha dichiarato Benny Landa, presidente del Gruppo Landa. «La società possiede ora tutte le condizioni per una crescita senza precedenti, e merita di avere un presidente attivo che vi si dedichi pienamente. Di conseguenza, sono estremamente lieto di annunciare che ho invitato Asher Levy a collaborare con me e con i miei colleghi del consiglio d’amministrazione, come active chairman di Landa Digital Printing. Asher è un dirigente affermato la cui carriera pluridecennale ha aiutato Orbotech a diventare leader di mercato mondiale nel suo campo. Nella sua veste di amministratore delegato, Asher ha fatto crescere Orbotech fino a farla diventare un’azienda da oltre un miliardo di dollari. Ora, Asher apporta proprio le competenze, l’esperienza e la leadership necessarie per guidare LDP e la sua direzione in una fase di rapida crescita. A nome mio e dei miei soci azionisti, ALTANA e SKion, diamo un caloroso benvenuto a bordo a Asher Levy».

Asher Levy ha dichiarato: «Sono entusiasta di entrare a far parte del consiglio di Landa Digital Printing come active chairman. Sono sorpreso dal livello dei prodotti e della tecnologia della società, che hanno già iniziato a sconvolgere il mercato della stampa. Sono impaziente di contribuire all’eccellenza e al talento del team di Landa Digital Printing per realizzare la visione della società di guidare il settore della stampa nell’era digitale, un settore che vale mille miliardi di dollari».

Landa ha inoltre comunicato le dimissioni di Yishai Amir, amministratore delegato di LDP negli ultimi quattro anni. Amir ha dichiarato: «Negli scorsi quattro anni sono stato alla guida di Landa Digital Printing. In questo periodo, vi è stato il passaggio da una società dotata di eccellente tecnologia a una società con eccellenti prodotti. Sono orgoglioso di aver contribuito a questa trasformazione. E ora ho deciso che è il momento migliore per passare a nuove sfide e per dare spazio al mio successore nella società».

 

Fedrigoni perfeziona l’acquisizione di Ritrama

Marco Nespolo, amministratore delegato di Gruppo Fedrigoni.

Fedrigoni ha perfezionato l’acquisizione del gruppo Ritrama, multinazionale italiana di prodotti autoadesivi con stabilimenti in Italia, Spagna, Regno Unito, Cile e Cina. Il preliminare di compravendita era stato firmato a ottobre 2019.

Con il perfezionamento della transazione nasce il terzo player europeo nel settore Pressure Sensitive Labels, un punto di riferimento unico per etichette autoadesive ad alto contenuto tecnologico ed estetico, con un’offerta estremamente capillare e diversificata che da oggi unisce l’eccellenza delle etichette Arconvert e Manter, realizzate con carte speciali, all’alta tecnologia di Ritrama applicata ai film plastici autoadesivi.

«La nostra divisione Pressure Sensitive Labels, che sta già registrando performance molto positive, sarà ora più grande, completa e competitiva – commenta Marco Nespolo, amministratore delegato di Fedrigoni – in un mercato in continua crescita in tutti i settori di sbocco e tutte le geografie, a livello mondiale. Ritrama ha un DNA sano, italiano e di vocazione internazionale, come noi».

Il Gruppo Fedrigoni continuerà a investire nei prodotti autoadesivi ad alto valore aggiunto di Arconvert e Ritrama, arricchendo l’offerta di soluzioni che verranno presentate già a drupa 2020, la più importante fiera al mondo di Printing Technologies.

«Siamo molto orgogliosi del fatto che la combinazione delle competenze di Arconvert e di Ritrama fornirà ai nostri clienti una gamma impareggiabile di soluzioni, che consentirà loro di offrire prodotti autoadesivi di nuova generazione per ogni esigenza di etichettatura e di packaging – aggiunge Fulvio Capussotti, executive vice president Pressure Sensitive Labels Business Unit del Gruppo Fedrigoni – La divisione PSL di Fedrigoni è leader nelle soluzioni di etichettatura a valore aggiunto, e con l’acquisizione di Ritrama stiamo facendo un ulteriore passo avanti in questa direzione».

Ritrama ha registrato ricavi di circa 400 milioni di euro al 31 Dicembre 2018 che si aggiungeranno ai circa 1,2 miliardi di euro di ricavi del Gruppo Fedrigoni nello stesso periodo; a seguito dell’operazione, il fatturato del Gruppo Fedrigoni raggiungerà circa 1,6 miliardi di euro, posizionandolo tra i big mondiali del settore carte speciali per packaging e Pressure Sensitive Labels.

 

Durst, novità per il textile printing

Stefan Kappaun è il nuovo segment manager della divisione Textile Printing di Durst. A lui è affidato il nuovo orientamento strategico per l’industria del tessile, declinata nei suoi comparti home, fashion & accessories. Inoltre, avrà l’incarico di lavorare sinergicamente con il segmento Large Format, nel quale è confluito il settore Soft Signage/Fabrics di Durst.

Già membro dell’Executive Team di Durst Group, Kappaun ricopre il ruolo di executive vice president Inks & Fluids dirigendo la vendita di inchiostri per tutti i segmenti in cui opera il Gruppo Durst. Diplomato in economia aziendale e laureato in tecnologie chimiche con specializzazione in scienza dei polimeri, è esperto in scienze dei materiali, nonché nello sviluppo e nella commercializzazione di sistemi d’inchiostro per i processi di stampa inkjet digitali.

Un bagaglio di competenze e conoscenze che Kappaun intende mettere a frutto nel suo approccio alla stampa tessile industriale. Rispetto ad altri settori, infatti, nella produzione tessile digitale la varietà di materiali, i pre-trattamenti e post-trattamenti, nonché gli influssi di processo su larga scala, rappresentano una sfida quotidiana. Al tempo stesso, la stampa tessile digitale è uno dei mercati in cui si registra un utilizzo crescente delle tecnologie inkjet, che aumenta ulteriormente se si considerano, oltre alle tradizionali industrie tessili, anche gli stampatori di materiale pubblicitario e gli specialisti del large format printing votati alla sperimentazione e allo sviluppo di nuove applicazioni tessili. Durst risponde alle esigenze di questi operatori con la serie Alpha, che comprende sistemi di stampa industriale con inchiostri reattivi, pigmentati, dispersi e base acqua. Inoltre, la strategia Pixel-to-Output di Durst completa la fornitura di hardware con soluzioni software end-to-end che assicurano massima efficienza e trasparenza dei costi nei processi produttivi.

«Il digital textile printing è un mercato frammentato, che registra nei diversi comparti differenti modalità e velocità di evoluzione», afferma Stefan Kappaun. «Anche i service di stampa più esperti in ambito digitale non sempre hanno esperienze e competenze specifiche in ambito tessile. Al contrario, i produttori tradizionali sono dei veri e propri maestri in fatto di finissaggio dei tessuti, ma riscontrano difficoltà nel trasferire le fasi di lavorazione analogiche al processo di stampa tessile digitale. Durst dispone di un sistema ecologico completo per far fronte alle diverse esigenze e accompagnare i clienti nella fase di passaggio al digitale. I nostri sistemi di stampa sono orientati alla produttività industriale, pur assicurando margini di profitto fin dal primo metro lineare. Fondamentale in tal senso è la perfetta gestione dei processi di pre-trattamento e post-trattamento, nonché del flusso di lavoro digitale. Per questo motivo Durst punta sui servizi di consulenza e formazione a disposizione dei clienti presso il nuovo Customer Experience Center di Bressanone».

Kappaun subentra in qualità di segment manager Textile Printing a Martin Winkler, futuro global sales manager Textile Printing. Tra le altre novità dalla divisione Textile Printing, l’arrivo di Martin Oberparleitner, nuovo junior product manager Textile Printing che porta con sé una grande esperienza da tecnico del servizio assistenza. Presto Durst Group annuncerà l’implementazione di nuovi organigrammi Sales & Service anche per altre Business Unit.

 

Macchine da stampa e packaging: fatturato in leggero calo

il presidente di Acimga Aldo Peretti

Leggero calo di fatturato per il settore italiano delle macchine da stampa, per il converting e il packaging nel 2019. Secondo i dati preconsuntivi di Acimga (l’associazione confindustriale del comparto), i produttori di macchinari hanno fatturato il 2,4% in meno rispetto al 2018, per un totale di 2 miliardi e 810 milioni di euro.

A far invertire la rotta, dopo anni di crescita, soprattutto la flessione dell’export (-9,3%, per un totale di un miliardo e 680 milioni di euro). L’Italia, infatti, è il secondo esportatore al mondo di macchine per il printing, il packaging e il converting e deve alle vendite all’estero circa il 60% dei ricavi. In calo anche le importazioni (-14,5%), mentre aumentano le vendite dei produttori italiani sul mercato interno (+9,9%) con il consumo apparente in leggera crescita a +1,1%.

«Il 2019 era iniziato discretamente bene, ma già dal secondo trimestre abbiamo visto un calo di ordini – spiega il presidente di Acimga Aldo Peretti -. A penalizzarci è stata soprattutto l’incertezza internazionale con la Brexit e la guerra dei dazi tra Cina e Usa, oltre al rallentamento dell’economia tedesca. Anche sul piano interno, poi, la plastic tax non è stata certo uno stimolo agli investimenti. Come associazione di categoria continueremo a investire nella formazione 4.0, nell’assistenza all’internazionalizzazione delle aziende e nel fare squadra con le altre associazioni della filiera (Assocarta e Assografici) con cui ci siamo unite nella Federazione Carta e Grafica. In questo modo continueremo a offrire macchine all’avanguardia, in Italia e all’estero, e a soddisfare le richieste di stampatori e converter quando il mercato ricomincerà a crescere».

La gestione dei dati: il cuore del labelling

Nel mondo del labelling, la gestione dei dati è cruciale. Dalla corretta lettura dei file all’integrazione tra i principali workflow di prestampa, dall’utilizzo dei dati variabili al monitoraggio dei feedback del cliente, dal monitoraggio dei dati generati in produzione alla gestione del magazzino.

E infatti quello della gestione dei dati, nella sua accezione più ampia, è stato un mantra comune in molti stand dell’ultimo Labelexpo. Web approval e variable data, ad esempio, sono due declinazioni di questo tema molto vicine ai reparti di progettazione e prepress. Ma esistono anche i dati di gestione, quelli archiviati nei sistemi SAP o quelli legati ai magazzini dei converter. Una pluralità di informazioni, di diversa natura e utilizzo, che dimostrano quanto cruciale e delicata sia, nel mondo del labelling, la gestione dei dati. Per natura e caratteristica, le etichette hanno diverse esigenze tecniche da rispettare e controlli più rigorosi che nella stampa commerciale ed editoriale: basti pensare alle sovrastampe dei colori speciali o alla gestione del bianco su supporti trasparenti per farsene un’idea.

Quali sono quindi gli spunti discussione e di approfondimento che i tecnici hanno portato a casa da questa manifestazione? Una sintesi è quella proposta di seguito, con i contenuti divisi in cinque categorie differenti.

Apertura file in PDF nativo

Parte tutto da qui, dalla corretta apertura di un file grafico. Se il vostro software supporta la gestione del PDF nativo e di tutte le informazioni in esso contenute, siete già un passo avanti. Una delle difficoltà che riscontrano gli operatori intervistati a Labelexpo risiede proprio nella corretta lettura dei file: le informazioni contenute nei PDF generati dai software non professionali richiedono uno sforzo di interpretazione sia degli applicativi sia del personale addetto alla verifica, con un rallentamento notevole in tutte le fasi di lavorazione. Anche i metadati interni possono essere analizzati in maniera errata e non essere utili per le lavorazioni e automazioni successive; il consiglio dei product manager delle principali software house è quello di non lesinare su questa fase e investire nella migliore soluzione possibile software/flusso.

Dati variabili

Informazioni sulla scadenza, numeri sequenziali, piccole variazioni nella grafica sono alcuni degli elementi che accompagnano il concetto di dato variabile. CSV e XML i due formati di interscambio informazioni più comuni. Le tecnologie di stampa e embellishment digitale hanno aperto la porta a applicazioni del dato variabile impensabili con le tecnologie tradizionali. Spesso però i dati oggetto di variazione sono contenuti in file che nulla hanno a che fare con il mondo grafico: sono archiviati in database strutturati, in sistemi di gestione o, nella forma più semplice, in un foglio di calcolo. Questo il motivo per cui diverse aziende hanno proposto soluzioni software che integrano i sistemi gestionali agli applicativi grafici, in modo da lavorare su singoli file e lasciare a comandi in batch la personalizzazione delle varianti.

Tinte piatte e sovrastampe

L’elaborazione di elementi con colori speciali e con sovrastampa è un altro dei temi caldi della gestione dei file. La complessità nasce dalla molteplicità di tecnologie disponibili sul mercato che influenzano inevitabilmente la struttura dei documenti. Si pensi alle vernici: la loro differente applicazione (con stampa classica UV, digitale, con sistemi in linea o con attrezzature specifiche) condiziona le operazioni da eseguire sin dalla progettazione. E i controlli successivi devono necessariamente essere rigorosi. In questo senso, al Labelexpo sono stati presentati strumenti di preflight di ultima generazione, aggiornati con i più recenti standard ISO. Sono stati introdotti strumenti intelligenti anche nell’uso del trapping, ad esempio, strumenti che non prendono in considerazione solo gli aspetti legati alla luminosità delle tinte, ma che possono seguire delle regole ad hoc o preimpostate dall’operatore.

Web approval

Tutte le modifiche apportate a un file spesso richiedono una continua verifica da parte del committente. Questa parte di gestione porta via molto tempo agli operatori, che devono aggiungere alle loro mansioni anche il monitoraggio dei feedback del cliente. Nel mondo del labelling, i tempi di reazione devono essere ridotti all’osso e le risposte immediate. Per questo, avere un sistema integrato nel flusso, che possa anche comunicare con i gestionali aziendali e i mezzi di comunicazione (e-mail, telefono, ecc.), diventa fondamentale e strategico. Le soluzioni software non mancano: le applicazioni light contemplano semplici, ma funzionali strumenti di invio file direttamente dal gestionale o dai software grafici, sia tramite mail sia ftp e una serie di notifiche personalizzabili che aggiornano lo stato del lavoro in tempo reale. Le alternative più strutturate invece possono inviare comunicazioni di vario genere con link a viewer in HTML5, consultabili da qualsiasi dispositivo e qualsiasi piattaforma, con render 3D fotorealistici e una serie di tool utili per l’annotazione delle modifiche da apportare. Livelli di accesso a differenti strati, infine, aiutano nella gestione degli utenti e delle responsabilità in fase di approvazione.

Gestione dei processi

Fondamentali sono anche tutti i dati generati dalla produzione: fermi macchina, tempi di avviamento o consumo dei materiali sono informazioni sempre disponibili (anche da smartphone) ai responsabili di reparto, che possono monitorare e intervenire sulla produzione anche in remoto. La possibilità di archiviare e disporre in un secondo momento di questi dati consente all’ufficio tecnico di ottenere un consuntivo preciso su ogni lavoro, a vantaggio dell’analisi di ogni singolo processo aziendale.