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Durst acquisisce la maggioranza di Vanguard Digital Printing

Durst rafforza la propria presenza nell’industria grafica statunitense acquisendo le quote di maggioranza di Vanguard Digital Printing Systems, con sede a Lawrenceville, in Georgia.

Vanguard Digital è protagonista nella produzione di sistemi di stampa per numerosi settori quali: signage, decoration, corporate, industrial e packaging. Con questa acquisizione, Durst amplia ulteriormente il proprio portfolio di stampanti large format con inedite soluzioni. Allo stesso tempo, Vanguard trarrà importanti vantaggi in termini di rete di distribuzione, assistenza globale e risorse tecniche per continuare a sviluppare tecnologie sempre più performanti.

“Vanguard Digital Printing Systems è una realtà in forte espansione che vanta successi consolidati in segmenti di mercato in cui attualmente il marchio Durst non è ancora attivo”, ha dichiarato Tim Saur, presidente di Durst Nord America. “L’eccellenza di Durst e di Vanguard in ambito di Ricerca & Sviluppo, consulenza e assistenza tecnica e servizio al cliente, fa sì che questo accordo si fondi su una complementarietà fortemente sinergica”.

A partire dal 1º ottobre 2020 la nuova società opererà con il nome di Vanguard Durst Digital Printing Systems; David Cich manterrà la carica di CEO e Jim Peterson quella di vice president of sales.

“Entrando a far parte del Gruppo Durst avremo l’opportunità di arricchire il nostro già ampio catalogo di sistemi di stampa UV proponendolo al mercato mondiale”, ha affermato David Cich, CEO di Vanguard Durst Digital Printing Systems.

“Grazie alle loro peculiarità, i sistemi di stampa Vanguard si sono affermati con successo nel mercato del Nord America”, ha dichiarato Christoph Gamper, CEO e co-proprietario del Durst Group. “Nonostante la pandemia globale, stiamo sviluppando strategie a lungo termine investendo nel mercato della grafica large format. Il know how tecnico di Durst sicuramente contribuirà a rendere i sistemi Vanguard ancora più trasversali e prestazionali. Siamo certi che il mercato americano presidiato da Vanguard potrà presto apprezzare cosa significa far parte della famiglia Durst”.

Aperte le iscrizioni a Roto4All di Firenze

Riparte il cammino verso Roto4All del 23 ottobre a Firenze con importanti novità. All’evento sulla rotocalco si potrà partecipare di persona in totale sicurezza e nel rispetto dei protocolli anti-Covid. Data la capienza ridotta e il successo ottenuto dal webinar del 28 aprile anche all’estero (560 iscritti di cui un terzo stranieri), il Gruppo Italiano Rotocalco di Acimga ha deciso di trasmettere Roto4All anche in streaming, con traduzione simultanea in inglese per il pubblico internazionale.

Cosa ci aspetta a Firenze

A condurre Roto4All sarà Matteo Bordone, giornalista e presentatore di Radio2. Il coordinatore del Gruppo Italiano Rotocalco di Acimga Gianmatteo Maggioni darà il via all’evento illustrando la funzione e le attività del gruppo. Il professore Enzo Baglieri, di SDA Bocconi School of Management, ci porterà negli aspetti economici di questa tecnologia di stampa con un’analisi sulle opportunità di investimento nella rotocalco. Il project manager Julian Rotter farà il punto sull’autorizzazione europea per il cromo esavalente. Un tema molto sentito nel mondo della roto, con un dibattito quanto mai attuale, a cui l’Italia sta portando il suo contributo attraverso il Gruppo Rotocalco di Acimga. Non mancheranno le tavole rotonde con le testimonianze e le esperienze dirette di stampatori e brandowner che hanno scelto la rotocalco come loro tecnologia principe. Elisabetta Bottazzoli, Sustainability and Circular Economy Manager, chiuderà la giornata con un intervento sulla sostenibilità che tenga conto non solo del rispetto dell’ambiente, ma miri a una visione olistica e aziendale.

“Organizzare un evento fisico in questo momento significa dare la possibilità alla community della rotocalco di potersi finalmente incontrare – spiega il direttore di Acimga Andrea Briganti -. Il tutto si svolgerà nel massimo della sicurezza e nel rispetto dei protocolli anti-Covid. I posti sono ovviamente limitati e il consiglio è di iscriversi quanto prima. Per chi non potrà essere presente in persona daremo anche la possibilità della diretta streaming, con la traduzione simultanea in inglese per il pubblico internazionale. Abbiamo fatto un grande sforzo organizzativo per dare alla rotocalco italiana l’evento e il pubblico che merita. Roto4All si va ad aggiungere ai webinar di formazione, le pubblicazioni e il tavolo tecnico sulle normative nazionali e internazionali. Un lavoro che come associazione di categoria faremo sempre più per tutte le tecnologie di stampa, packaging e converting”.

Per iscriversi all’evento https://www.eventbrite.it/e/biglietti-roto4all-il-primo-evento-italiano-sulla-rotocalco-23-ottobre-firenze-121380467245

HP non sarà presente a drupa 2021

Il sistema di stampa digitale HP Indigo 100K

Causa emergenza Covid-19 HP non sarà presente a drupa 2021.

Anche HP dunque come Bobst, Heidelberg, Komori, Kodak, Fujifilm, Manroland ed EFI lascia drupa 2021, e nella dichiarazione relativa alla sua posizione, l’azienda ha spiegato: “Alla luce della pandemia di Covid-19, la salute e la sicurezza dei nostri dipendenti e dei clienti rimangono la nostra massima priorità e quindi HP non avrà una presenza fisica a interpack e a drupa 2021”.

EFI non parteciperà a drupa 2021

Un’altra assenza a drupa 2021. Electronics For Imaging ha annullato, infatti, la sua presenza alla manifestazione.

“La nostra azienda ha una lunga e positiva storia con drupa”, ha detto Jeff Jacobson, presidente e CEO, EFI. “La fiera ha sempre rappresentato il meglio di ciò che si può realizzare in un evento il settore della stampa globale”.

“Ma, con la limitata quantità di conoscenze che chiunque può avere in questo momento su quali saranno le condizioni per gli incontri pubblici all’inizio del prossimo anno, ritirarsi da drupa 2021 è una decisione difficile, ma prudente”, ha aggiunto Jacobson. “Tutti noi di EFI guardiamo con fiducia ai futuri eventi una volta che il mondo avrà chiaramente superato l’attuale pandemia”.

Alla luce do ciò EFI ha ospitato e continuerà a ospitare eventi e dimostrazioni a distanza per clienti e potenziali clienti. L’azienda è attrezzata per tenere dimostrazioni a distanza ogni giorno in tutto il mondo, coprendo l’intero portafoglio di prodotti.

Inoltre, l’azienda ha anche istituito attività come EFI Engage, un evento virtuale per i clienti che si tiene al posto della conferenza annuale degli utenti di EFI Connect. EFI Engage offrirà formazione, istruzione, notizie sulle nuove tecnologie e sviluppi dei partner per i clienti dal 25 gennaio al 5 febbraio.

 

DS Smith lancia una nuova strategia di sostenibilità “Per il Presente e per il Futuro”

DS Smith lancia la sua nuova vision e strategia di sostenibilità, Per il Presente e per il Futuro, che delinea impegni e obiettivi ambiziosi per il prossimo decennio.

Attraverso il suo approccio innovativo Per il Presente e per il Futuro a due fasi, DS Smith continuerà a concentrarsi sulla transizione verso un’economia circolare collaborando con clienti, comunità, governi e opinion leader per favorire il riciclo e rigenerare i sistemi naturali. Continuerà a concentrarsi sulla riduzione di CO₂, proteggendo la biodiversità e riducendo il consumo di acqua.

Miles Roberts, CEO di DS Smith, ha commentato: “E’ fondamentale che la nostra spinta a ridefinire il packaging continui a porre la circolarità al centro del nostro business, in quanto fornitori di soluzioni che rispondono alle nuove esigenze di un mondo in continua evoluzione. La nuova strategia ci consente di andare oltre il nostro solido modello di business circolare, permettendoci di fornire più soluzioni sostenibili ai nostri clienti e alla società in generale, sostituendo la plastica, abbattendo le emissioni di CO₂ dalla nostra supply chain e fornendo soluzioni di riciclo alternative”.

La strategia definisce quattro pilastri fondamentali, insieme a un impegno costante per ridurre le emissioni di CO₂ del 30% rispetto al 2015 e a una tutela delle foreste e della biodiversità in cui opera. Le aree chiave della strategia guideranno la crescita sostenibile di DS Smith attraverso i suoi ambiziosi obiettivi:

  • Chiusura del ciclo attraverso una migliore progettazione – Entro il 2023, produrrà imballaggi riciclabili o riutilizzabili al 100% e il suo obiettivo è il riciclo o il riutilizzo di tutti i suoi imballaggi entro il 2030
  • Proteggere le risorse naturali sfruttando ogni fibra – Entro il 2025, ottimizzerà l’uso della fibra per le singole catene di approvvigionamento nel 100% delle sue nuove soluzioni di imballaggio ed entro il 2030 mira a ottimizzare ogni fibra per tutte le catene di approvvigionamento
  • Ridurre rifiuti e inquinamento attraverso soluzioni circolari – Entro il 2025 eliminerà 1 miliardo di pezzi di plastica dagli scaffali dei supermercati, toglierà 250.000 camion dalla strada e lavorerà con i partner per trovare soluzioni per gli imballaggi difficili da riciclare. Nel frattempo, entro il 2030 mira a utilizzare gli imballaggi e il riciclo per rendere possibile l’economia circolare, sostituendo plastica, riducendo le emissioni di carbonio dei clienti ed eliminando i rifiuti di imballaggio dei consumatori
  • Offrire strumenti alle persone per condurre la transizione verso un’economia circolare – Entro il 2025 coinvolgerà il 100% del suo personale nell’economia circolare, ed entro il 2030 coinvolgerà 5 milioni di persone nell’adozione di stili di vita adeguati.

Wouter van Tol, head of sustainability, community and government affairs, ha commentato: “Per il Presente e Per il Futuro’ posiziona DS Smith in prima linea nel settore del packaging e definisce una chiara tabella di marcia per affrontare le sfide immediate, lavorando allo stesso tempo per soddisfare le esigenze della prossima generazione, creando soluzioni in linea con i principi dell’economia circolare. Adottando un approccio di sistema completo, abbiamo un’enorme opportunità di compiere progressi significativi rispetto alle nostre responsabilità ambientali, sociali e di governance”.

A seguito di progressi misurabili rispetto ai suoi nove obiettivi di sostenibilità a lungo termine, la Strategia di sostenibilità Per il Presente e Per il Futuro è stata introdotta come parte di una visione e di una revisione strategica per raggiungere il titolo di fornitore leader di imballaggi sostenibili. L’anno scorso, DS Smith ha raggiunto una serie di traguardi di sostenibilità, tra cui una riduzione dell’11% delle emissioni nel 2019 rispetto al 2015 su base omogenea e il 100% di coinvolgimento nei programmi della comunità in tutto il suo sito che impiega più di 50 persone.

Digital twin, quello che serve ora alle Pmi italiane

La lezione che abbiamo imparato in questi ultimi mesi: l’impresa che ha una doppia identità, fisica e digitale, ha anche le basi operative per il presente e il futuro.

L’emergenza che abbiamo vissuto in questi ultimi mesi sta lentamente rientrando da un punto di vista strettamente sanitario; tuttavia come previsto da più parti stiamo ora assistendo all’insorgere di una non meno grave crisi economica, in cui si fa notare il peso del combinato disposto dei lunghi mesi di lockdown e delle regole imposte dalla nuova normalità, fatta di stringenti limitazioni atte a ridurre la diffusione del contagio.

A pagare il prezzo più salato sono state, purtroppo, le piccole e piccolissime imprese. Meno dotate di strumenti finanziari e meno resilienti a crisi di questa portata, sono centinaia di migliaia le Pmi italiane in grande difficoltà e sul cui futuro a breve e medio termine incombono pesanti nubi.

Eppure, in questa totalmente inedita situazione numerose attività sono riuscite a mantenere quote di mercato e fatturato, in alcuni casi perfino aumentando il proprio giro di affari.

Come hanno fatto? Semplicemente, sposando appieno le possibilità offerte dalle moderne tecnologie, e schierando un alleato formidabile: il proprio digital twin, termine che prendiamo a prestito dalla progettazione CAD 3D e dalla realtà aumentata, dove la traslazione in digitale di una realtà fisica consente di analizzare, correggere o anticipare le dinamiche.

Nel nostro caso, quello della piccola impresa, è un alter ego digitale, che si rivela in grado di sopperire alle oggettive difficoltà che un imprenditore può trovarsi ad affrontare in ogni momento, non solo in crisi gravissime per quanto sporadiche.

Fisico e virtuale: quando un’azienda vale doppio

Gli esempi sono quasi illimitati: un valido ecommerce venderà i prodotti anche negli orari di chiusura dell’azienda, durante l’assenza dell’imprenditore, e (come negli scorsi mesi) quando le normali attività sono di fatto precluse da eventi imprevedibili. Non solo: il digital twin dell’azienda fornirà al cliente tutte le informazioni sui prodotti, e accoglierà le richieste di offerte o ulteriori dettagli.

La realizzazione di un sito web professionale è altrettanto importante per un doppio digitale, e contribuisce a rafforzare la brand reputation di un’azienda.

Non avere una presenza online oggi è senza dubbio negativo per una realtà imprenditoriale, ma non meno grave sarebbe averne una di bassa qualità: chi infatti vorrebbe fare acquisti in un negozio sporco e disordinato?

Ecco, lo stesso principio è applicabile online, e appoggiarsi a realtà affermate e con solido background sarà vitale per la buona riuscita del progetto di ogni Pmi italiana.

Customer experience anche per le piccole realtà

Il mondo digitale, inoltre, abilita la customer relationship a un livello ineguagliabile dal tradizionale rapporto cliente-azienda.

Solamente grazie al doppio digitale è possibile far sentire i clienti al centro delle attenzioni, seguiti e compresi. Soprattutto, il web permette di mantenere vivi e aggiornati i contatti, fidelizzando i clienti, informandoli di aperture, consegne a domicilio e promozioni. In questi primi mesi del 2020 non poche attività di ristorazione si sono confrontate con il nuovo (per alcuni) mondo del food delivery, ma come far sapere ai nostri clienti e prospect che la nostra attività offre questi nuovi servizi?

Nuovamente, con servizi web evoluti, e che, a differenza di molte piattaforme diffuse, permettono all’imprenditore di mantenere identità e controllo sul proprio business, senza farlo diventare semplicemente “uno dei tanti”, scelti da una app alla stregua di un prodotto sullo scaffale di un supermercato.

Allo stesso modo, per esempio, gli imprenditori attivi nel settore turistico, che genera direttamente più del 5% del PIL nazionale e il 13% indirettamente (lo scorso anno siamo stati il quarto paese più visitato al mondo) avranno modo di comunicare tutte le informazioni più aggiornate, come ad esempio le regole per il distanziamento sociale, oppure ancora l’adesione al Bonus vacanze, ed eventuali restrizioni imposte rispetto alla normale operatività.

I clienti apprezzano molto la trasparenza e la reattività delle informazioni, a tutto vantaggio dell’immagine della azienda e del valore del business.

L’azienda cresce per linee interne

I servizi digitali non si limitano alla interazione cliente-azienda, ma anzi rendono molto più efficace la dinamica interna ad una impresa. I mesi del lockdown hanno messo a nudo una serie di difficoltà relazionali determinate dalla distanza geografica, in cui la comunicazione interna è stata frammentaria e ben lontana dall’efficienza auspicabile.

Le imprese più strutturate troveranno grande giovamento dalla adozione di app e software che abilitano le risorse umane alla gestione del lavoro agile, ripristinando l’operatività tradizionale anche in caso ampio utilizzo di smart working, e al tempo stesso facilitano ai dipendenti la comunicazione e la relazione interna, superando i limiti del lavoro fuori sede e permettendo di godere appieno degli indubbi vantaggi offerti dalla nuova normalità.

Soluzioni di smart mobility, gestione di ferie, assenze e timesheet sono possibilità concrete e che contribuiscono alla trasformazione digitale di un’azienda: in altri termini, ne migliorano flessibilità e redditività, temi sempre importanti ma in questi mesi diventati davvero essenziali.

Lavorare meglio è nell’interesse di tutti: dei clienti che sanno di potersi affidare a un’impresa moderna e customer centric, dei dipendenti che potranno lavorare meglio, con meno impedimenti e meno stress.

E, ovviamente, degli imprenditori che raccoglieranno i frutti di un investimento tecnologico dal sicuro ritorno.

Dietro ogni problema c’è un’opportunità, e con il supporto e la consulenza di partner tecnologici all’altezza del compito le Pmi italiane saranno pronte per fare il salto di qualità verso il mondo digitale. Spesso anche un semplice, tradizionale, ma concreto, servizio professionale di consulenza telefonica, pronto a dare un consiglio personalizzato o un approfondimento dedicato può dare la spinta decisiva a un imprenditore, piccolo o grande che sia.

La Settimana dell’Innovazione di Heidelberg

Heidelberg è pronta per iniziare questo autunno con una campagna globale per i clienti. Si tratta della Innovation Week che si terrà dal 19 al 23 ottobre 2020: un evento digitale con presentazioni delle novità tecnologiche, talks sull’innovazione nel mercato delle arti grafiche e conversazioni one-to-one (conversazioni individuali con il personale di vendita in più di 35 Paesi, 30 lingue e 15 fusi orari).

All’insegna del motto “Unfold your potential”, Heidelberg metterà in mostra il potenziale offerto dalla digitalizzazione dei processi per i settori della stampa commerciale, etichette e packaging. L’obiettivo? Aumentare la produttività e la competitività degli stampatori. L’azienda, inoltre, presenterà le sue risposte alle sfide del futuro: con tecnologie innovative, nuovi modelli di business e soluzioni end-to-end per aumentare le prestazioni.

Con questa iniziativa, Heidelberg vuole tenere informati i propri clienti in modo rapido, flessibile e continuo, e fornire supporto alle decisioni di investimento anche in tempi di Covid-19 attraverso presentazioni di prodotti e innovazioni in digitale.

Durante i cinque giorni dell’evento online, ci sarà una condivisione delle conoscenze sulle questioni più urgenti del settore. Come possono le aziende di stampa commerciale ridurre la complessità e allo stesso tempo aumentare l’efficienza e la produttività? Questo e altri argomenti saranno trattati nei primi due giorni. Il terzo giorno i partecipanti impareranno, ad esempio, come produrre etichette altamente rifinite di alta qualità e in modo economico. Gli ultimi due giorni saranno dedicati al packaging e in particolare ai materiali di consumo e ai servizi digitali dedicati alla produzione degli imballaggi.
Le presentazioni si terranno in tedesco e in inglese e con sottotitoli in altre sei lingue: francese, italiano, giapponese, portoghese, russo e spagnolo.

Chiunque sia interessato può registrarsi ora in modo semplice e gratuito tramite il link “heidelberg.com/innovationweek” e impostare la propria agenda, sia che si tratti di presentazioni di prodotti sia di colloqui individuali. Una sola registrazione offre l’accesso a tutto. Successivamente all’evento tutte le presentazioni online saranno disponibili come registrazioni.

 

La nuova normalità è digitale: le soluzioni Vodafone Business per la ripartenza delle aziende italiane

Il software per collaborare, i dispositivi per lo smart working, le piattaforme per digitalizzare i negozi, vendere, incassare e consegnare prodotti, i sistemi per la misurazione della salute e il controllo degli accessi, il tutto su una rete ad alte prestazioni, quella di Vodafone.

Dopo duri mesi di lockdown a causa della emergenza coronavirus e una fase 2 piena di incertezze, l’Italia è decisamente avviata nella fase 3, con una ripartenza in pieno svolgimento, non più una chimera all’orizzonte.
Tuttavia, le incognite e le difficolta cui fare fronte sono molte, come stanno sperimentando le piccole e medie imprese italiane. Infatti, se è vero che molti dei limiti imposti dal Covid-19 sono venuti meno, altri vincoli rimarranno in essere per molto tempo, primo fra tutti il distanziamento sociale.
Per le nostre Pmi è anche vitale non disperdere quanto appreso in questo complesso inizio di 2020, soprattutto da un punto di vista delle tecnologie abilitanti. Anche nella nuova normalità ci sarà grande bisogno di sfruttare le piattaforme di collaboration al fine di massimizzare lo smart working, rivelatosi fondamentale in molte situazioni.
In supporto delle organizzazioni italiane, Vodafone Business si è mossa con tempismo ed efficacia: forte della Giga Network e di un know-how invidiabile, la società ha intuito con anticipo che ci sarebbe stato grande bisogno di leader in grado di guidare la ripartenza: l’Italia è un paese di eccellenze invidiabili, ma anche composto da un grande numero di Pmi che – senza un supporto adeguato – rischiano di non farcela a superare una crisi senza precedenti a memoria d’uomo.

Collaborare è smart
Per abilitare efficacemente la collaboration, sono necessarie importanti sinergie. Per questo Vodafone ha scelto Microsoft come partner: le due società condividono solida esperienza e capacità visionaria, oltre ad avere competenze e tecnologie perfettamente complementari. Il mix di connettività Vodafone, Microsoft Teams e 365 offre strumenti best in class alle aziende italiane, in particolare la modalità as-a-service ben si presta alle necessità delle PMI, la cui capacità di spesa è stata duramente messa alla prova da un prolungato periodo a fatturato zero.
Sarebbe infatti impossibile parlare di cloud computing e di servizi, senza una connettività di livello superiore. E che in questo Vodafone abbia poco da imparare lo testimoniano il successo sul mercato, e anche test indipendenti come quello di Altroconsumo sulla rete mobile: inutile dire che è proprio quella di Vodafone la più performante.
La proposta di Vodafone è molto puntuale nel rispondere alle esigenze del mondo PMI italiano: Smart Working Start, ad esempio, offre Microsoft 365, Red Data Pass Unlimited con 60 Gb di traffico (ma con giga illimitati per email, mappe, social, chat e musica) e in aggiunta un tablet Samsung Tab A. Una soluzione tailor-made per i professionisti in mobilità, e che nella versione Pro aggiunge anche OneNet l’offerta di rete fissa con Fibra con 1 Tb di archiviazione su cloud e backup su rete mobile 4G: un vero esempio di business continuity.
Vodafone Business è ben consapevole delle peculiarità di tutti i mercati verticali italiani, e sceglie di abilitarli con tecnologie tanto best in class quanto semplici da usare, due parametri essenziali per le nostre PMI e perfettamente in linea con il loro modo di operare e rapportarsi con i clienti.
Digitalizzare il negozio
Ad esempio, la soluzione Digital Delivery di Vodafone Business consente ai clienti che si occupano di commercio al dettaglio di beni alimentari, bar, ristoranti di ricevere ordinazioni online. Sia che si tratti di consegna take-away o di delivery, il pagamento avviene in totale sicurezza grazie alla connettività a banda larga e al backup su rete 4G, e può essere effettuato anche tramite SumUp permettendo incassi elettronici in mobilità.
Inoltre, con SmartTouch Menu Vodafone Business offre un Innovativo servizio di self-ordering di prossimità: Il cliente ordina con il proprio smartphone e la comanda è emessa dalla stampante termica, visualizzata sul tablet o su pc dell’esercente. Al cameriere non resta che portare al tavolo quanto richiesto, o di predisporre un delivery. Nuovamente alta tecnologia, gestione della nuova normalità (esigenze sanitarie e distanziamento sociale) e trasformazione digitale permettono al cliente Vodafone Business di migliorare le proprie performance con semplicità e piena aderenza alle normative.
Per il Digital Retail Vodafone mette in campo una soluzione completa per digitalizzare il negozio con strumenti semplici che consentono di lavorare in qualsiasi condizione e migliorano la customer experience. Il team digitale di Vodafone Business disegnerà e metterà online il sito, già ottimizzato per i motori di ricerca. Grazie a Movylo Start (fino a 1.000 clienti) le Pmi possono comunicare in modo efficace con i clienti e aumentare le vendite del negozio. Fidelizzazione della customer base, invio di coupon e messaggi promozionali e analisi delle vendite sono strumenti preziosi per qualsiasi piccolo imprenditore. Per le realtà più strutturate, Movylo Premium prevede anche la creazione di un ecommerce, la chiamata mensile di un consulente e allarga la customer base a 10.000 clienti.

Reti digitali per controllo accessi e temperatura

Le reti digitali sono le infrastrutture alla base della trasformazione digitale e della industria 4.0; sulle tecnologie come il 5G si basano tutti i progetti evoluti di edge computing e IoT.
Anche sul 5G Vodafone si è dimostrata efficace e lungimirante: le offerte sono da tempo sul mercato, e lo sviluppo della infrastruttura è stato solo parzialmente rallentato dalla emergenza coronavirus.
Abbiamo assistito ad una dimostrazione davvero efficace della implementazione 5G di Vodafone in campo che ci ha convinto appieno. La banda ultralarga e la bassa latenza offerti dal 5G di Vodafone in grado di gestire un impianto manifatturiero in industria 4.0. Sappiamo infatti che la tecnologia Industrial Internet of Things richiede latenza molto bassa, e il 5G è perfetto per questo scopo. Inoltre, questa tecnologia è resiliente ad un numero molto elevato di dispositivi collegati in contemporanea: lo scenario ideale per una PMI manifatturiera (e non solo)
Se a questo sommiamo il problema del distanziamento sociale (per non parlare di una malaugurata seconda ondata di Covid-19), è certo che anche le Pmi italiane si stanno attrezzando per non dover subire ulteriori contraccolpi determinati da lockdown improvvisi.
Il ruolo centrale delle telco durante il periodo di lockdown è stato centrale e determinante per evitare il collasso del sistema paese; grande aiuto è venuto dalla forte complementarietà di reti fissa e mobile di Vodafone: il mobile ha supplito a eventuali carenze nella connettività fissa o situazioni in cui era più conveniente usare la rete mobile. Infatti Vodafone ha registrato un incremento anche nel traffico di tethering (cellulari usati come hotspot). Non avere anelli deboli sembra essere una abitudine per la società.
È tuttavia doveroso ricordare come l’unlock passi inevitabilmente per movimenti e presenza fisica in molti luoghi: uffici, aziende ma anche ospedali, stazioni ed aeroporti. Gestire il distanziamento sociale e il rilevamento delle temperature potrebbe rivelarsi un compito improbo, soprattutto per le realtà di dimensioni ridotte. Per rispondere a questa esigenza concreta, Vodafone ha risposto con tecnologie abilitanti e soprattutto chiavi in mano. Non è infatti questo il momento di gravare di ulteriori responsabilità le Pmi italiane.
Le piattaforme di Vodafone dedicate all’IoT hanno consentito la creazione di dispositivi con intelligenza interna per controllo accessi, rilevazione temperatura e presenza mascherina. Non solo, la Soluzione Body Temperature Screening è anche in grado di dare consenso di apertura automatica ad un tornello se integrato con sistema di controllo accessi.
Per ambienti più frequentati, con varchi di ingresso più ampi, la Soluzione Multi Temperature Screening PRO consiste in una telecamera in grado di misurare la temperatura fino a 30 persone contemporaneamente, incluso di rilevatore black body per calibrazione della misurazione. La connettività può essere sia via LAN che mobile e permette la gestione e il controllo di ampi spazi e varchi, con invio alert locali ai referenti dell’azienda. In questo modo si riduce la necessità di presenza di personale di controllo, riducendo rischi sanitari e costi a carico delle organizzazioni. La classica situazione in cui tutti vincono: gli utenti che vedono tutelata la propria sicurezza e le aziende che possono avere una tecnologia best in class sicura, semplice da gestire e chiavi in mano.

Oltre lo smart working: la roadmap tecnologica per la ripartenza

Dallo smart working all’IoT: la ripartenza è l’occasione per mettere a frutto quanto si è sperimentato in questi tre mesi di lockdown e anche per adeguare la propria visione del digitale.

Tutto il Sistema Paese, con le Pmi in primo piano, ha di fronte a sé un insieme di scelte da compiere che determineranno il proprio futuro e tutte riconducono a uno scenario tecnologico.

È chiaro a tutti che se il lockdown da un lato ha permesso di contenere il contagio da Covid-19, dall’altro ha comportato per milioni di lavoratori e piccole imprese una interruzione brusca e duratura delle proprie attività lavorative e professionali.

Le conseguenze del lockdown si sono manifestate con la Fase 2 e continuano ad avere effetto anche nella Fase 3: non poche difficoltà stanno accompagnando la faticosa riapertura delle attività sospese per decreto.

Le Pmi italiane si stanno confrontando con una sfida di portata epocale, in cui alla carenza di liquidità si vanno a sommare le non poche regole e misure sanitarie tuttora vigenti, e destinate ad accompagnare la nostra vita per lungo tempo. Non a caso si parla ormai sempre più spesso di “new normal”, la nuova normalità.

Sono molteplici le tematiche con cui i nostri piccoli imprenditori si sono dovuti confrontare in questi mesi, prima fra tutte quella legata allo smart working.
Infatti, fatta eccezione per le attività considerate essenziali dai vari decreti, per moltissime altre realtà solo il lavoro da remoto ha permesso una, seppur parziale, continuità operativa.

Sono emersi problemi di diverso genere: prima di tutto ben poche piccole e medie imprese erano (e sono) strutturate per adottare lo smart working: per lo più si è optato per il lavoro da casa, da svolgere nel modo meno penalizzante possibile, senza tuttavia poter contare sui veri vantaggi dello smart working propriamente detto.

Da questo punto di vista, è fondamentale che le imprese, superata la fase emergenziale, anche grazie all’intervento di system integrator, sviluppino dei veri e definitivi piani di ripartenza basati sulla trasformazione digitale, facendo tesoro dei vantaggi e degli errori notati in questa esperienza. Senza dubbio, un posto di primo piano va quindi dedicato agli strumenti atti ad abilitare collaboration e smart working, pietre angolari della nuova normalità.
Le più importanti società nel mercato telco e software hanno avviato collaborazioni finalizzare ad accompagnare nel percorso di trasformazione digitale tutte le aziende italiane, comprese le Pmi.
Sappiamo bene come dal destino di queste ultime dipenda infatti la capacità di riprendersi del nostro Paese.
Si stanno attivamente sviluppando soluzioni che supportino le imprese nel processo di digitalizzazione delle modalità di lavoro, integrando armoniosamente soluzioni hardware e software per ufficio con servizi innovativi (IoT su tutti), declinati secondo le più moderne offerte commerciali di tipo as-a-service.
Al tempo stesso, si fa sempre più strada il cloud computing nella sua modalità ibrida, basata sulle migliori proposte di cloud pubblico e privato. Tutto questo nell’ottica di garantire alle aziende il massimo di flessibilità e scalabilità, senza mai perdere di vista la sicurezza informatica.
Peraltro nessun progetto di digitalizzazione dei processi di business può prescindere dalla gestione dei clienti e delle risorse con piattaforme CRM ed ERP e da soluzioni complesse di data analytics: anche in questo caso si rivela fondamentale per le imprese italiane affidarsi ad attori di grande spessore e competenza in grado di creare soluzioni specificamente indirizzare a settori verticali, le cui esigenze sono uniche e peculiari.
A monte di ogni soluzione di lavoro agile e della conseguente trasformazione digitale la pandemia ha evidenziato l’importanza strategica delle infrastrutture digitali. Declinata nelle concrete esigenze di una Pmi è importante poter contare su connettività a banda ultralarga, tanto sulla rete fissa quanto su quella mobile.

Solamente così è possibile affrontare il grande problema del digital divide, e le telco ne sono ben consapevoli.
L’evoluzione della rete mobile verso il 5G e della rete fissa con la Fibra garantirà benefici immediati migliorando ulteriormente le prestazioni dei collegamenti.

Approcciare la ripartenza basandosi sulla trasformazione digitale implica, ormai è chiaro, apportare cambiamenti profondi nel modo di lavorare e gestire i processi produttivi e gestionali. Compito complesso in aziende strutturate, quasi arduo per una Pmi.

Sicuramente è preferibile scegliere partner commerciali in grado di erogare soluzioni chiavi in mano, che quindi richiedono pochi sforzi per essere implementate e gestite nel tempo. Il supporto di un system integrator è altrettanto importante, perché la regia di una trasformazione digitale va affidata a partner esperti e competenti.

Oltre alla gestione della componente puramente digitale, le aziende italiane devono anche gestire spostamenti e presenze delle persone. In soccorso delle Pmi (ma non solo) viene l’Internet of Things: dispositivi connessi a internet e in grado di gestire una serie di situazioni senza l’intervento umano.

Un esempio calzante per la gestione corrente della ripartenza sono i termo scanner: abilitati da piattaforme dedicate all’ IoT, questi oggetti sono in grado di verificare automaticamente la temperatura corporea di un numero di persone contemporaneo, e di inviare idonei allarmi al personale preposto, evitando così alle aziende di dover avere una risorsa dedicata solamente alla misurazione della temperatura.

Si tratta di una tecnologia immediatamente comprensibile a chiunque: a nessuno, ad esempio, sono sfuggite le interminabili code ai supermercati (e non solo) durante il lockdown. Code che, con soluzioni di questo tipo, probabilmente avrebbero avuto dimensioni ben più contenute.

Sempre sul tema distanziamento sociale, sono reperibili dispositivi personali in grado di avvisare con allarmi sonori quando ci si avvicina troppo a un’altra persona, e lato software ricordiamo le app dedicate al booking di posti lavoro per le aziende in cui lavorare in presenza è talvolta indispensabile. In questo modo, un dipendente saprà subito a che ora recarsi in ufficio, con la consapevolezza di avere uno spazio sanificato in cui lavorare mantenendo il social distancing.

Ovviamente, oltre a questi esempi esistono una quantità di tecnologie che possono fare la differenza in un mercato globale e altamente competitivo: cloud, edge computing, intelligenza artificiale, machine learning sono solo alcuni esempi delle tecnologie che consolideranno la ripartenza. Anche in questo caso, giocherà un ruolo importante il gioco di squadra che verrà messo in atto fra le Pmi e il partner tecnologico scelto.

Laboratorio Com e l’importanza delle prove colore

Un progetto ben strutturato deve prevedere anche diversi test di output, sia per la stampa che per le applicazioni digitali: Laboratorio Com è un’agenzia giovane e dinamica che lavora su progetti con differenti finalità, sia digital sia tradizionali.

Intervistando Silvio Boezio, direttore creativo di Laboratorio Com, ho avuto modo di scoprire lo studio dei colori che è stato fatto per D-Factory, un programma di incubazione per startup digitali.

«Il committente ci ha commissionato lo studio del logo e le sue declinazioni: la nostra risposta è stata quella di proporre un logo e logotipo che utilizzassero dei colori precisi per comunicare i valori e le finalità di D-Factory».

Tutte gli sviluppi grafici sono stati studiati utilizzando tre tinte specifiche: il giallo, a indicare il concetto di luce e idea, che sono il primo passo per qualsiasi startup, l’arancione a indicare lo “sviluppo” e il “lavoro” e, infine, il blu associato al concetto di solidità e concretezza che sono alla base di un progetto di business ben strutturato.

«Il lavoro del nostro team non si è limitato alla scelta dei colori in funzione degli aspetti comunicativi: abbiamo seguito il progetto anche da un punto di vista tecnico, trovando corrispondenze precise per tutte le applicazioni del logo stesso. In questo caso ci siamo serviti anche delle librerie Pantone, che sono un fondamentale riferimento in caso di stampa su supporti e tecnologie differenti. Un processo che ha richiesto diversi passaggi e decine di prove colore certificate che sono state analizzate sia al nostro interno che con il committente».

Parlando di digital le risposte sono state totalmente in linea con lo spirito tecnico con cui è stato pianificato il logo.

«Sappiamo benissimo quanto difficile sia ottenere una coerenza cromatica sui dispositivi mobili. Offriamo sempre una consulenza ai nostri clienti, cercando di formarli su cos’è il color management anche in ambito digitale. Nel caso di D-Factory, le tonalità scelte non avevano evidenti criticità, ma, in alcune circostanze in cui le differenze erano particolarmente evidenti, abbiamo optato per una grafica rivisitata e scalabile, con colori in linea con gli standard dei principali dispositivi mobili in commercio.


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