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Agfa Apogee ottiene la certificazione del Ghent Workgroup per il preflight dei PDF

Il Ghent Workgroup (GWG) annuncia che il flusso di lavoro Apogee Prepress di Agfa ha ottenuto con successo l’ultima certificazione di preflight dei PDF del GWG, che attesta il più alto livello di capacità di preflight per un’elaborazione affidabile dei PDF.

La certificazione ottenuta da Agfa include il già certificato software di preflight Enfocus PitStop integrato in Apogee, cui si aggiunge il motore di preflight proprietario di Agfa: a prescindere dall’opzione selezionata, da ora in poi gli utenti di Apogee potranno essere certi che il loro flusso di lavoro esaminerà i file PDF in entrata al livello più rigoroso possibile. Identificare possibili problemi relativi all’output o errori di elaborazione dei file permette di risparmiare tempo e materiali, favorendo una maggiore produttività e l’individuazione di eventuali imperfezioni ricorrenti nei materiali grafici, in modo da potere migliorare i flussi di lavoro creativo e produttivo.

Erik Peeters, Marketing Manager Workflow Solutions di Agfa Graphics, ha commentato in questo modo l’ottenimento della certificazione del GWG: «Ogni giorno i flussi di lavoro Apogee elaborano oltre un milione di pagine PDF in tutto il mondo. È fondamentale assicurare che potenziali problemi siano rilevati nelle fasi iniziali del processo; è per questo motivo che il preflight è sempre stato un componente essenziale delle nostre soluzioni. Utilizzando i profili di preflight basati sulle specifiche GWG2015, i nostri utenti possono fare affidamento su una serie di controlli in grado di assicurare che l’output finale soddisfi i loro requisiti di qualità».

David Zwang, Presidente del Ghent Workgroup, ha sottolineato: «In quanto azienda fornitrice di soluzioni per il flusso di lavoro riconosciuta a livello internazionale, Agfa ha contribuito in maniera valida e preziosa alle iniziative e agli standard del GWG; l’azienda ha fatto un ottimo lavoro ottenendo la certificazione per il preflight dei PDF del Ghent Workgroup. Agfa ha compiuto un passo molto importante con il supporto delle ultime specifiche: ciò rappresenta un vantaggio per tutta la filiera delle arti grafiche e per il settore stesso, i quali utilizzeranno e trarranno beneficio dai nuovi profili di preflight delle soluzioni Agfa».

Il preflight per il controllo qualità in prestampa

La certificazione di preflight GWG2015 è uno strumento di convalida delle specifiche per il controllo qualità in prestampa sviluppate dal GWG. Contiene 14 diversi «profili» dedicati a vari segmenti del mercato della stampa e ai vari metodi di produzione, tutti basati sullo standard ISO PDF/X-4, ma contenenti condizioni e restrizioni aggiuntive specifiche per ogni segmento. I profili coprono la maggior parte delle comuni applicazioni stampa Web a foglio, CMYK, tinte piatte, pubblicità su giornali e riviste. Dal momento che si basa sullo standard PDF/X-4, la certificazione prevede anche profili che includono l’uso dei colori RGB nei file grafici e le trasparenze live, in modo da supportare i flussi di lavoro grafici più sofisticati e all’avanguardia.

La serie di test impiegata nel processo di certificazione comprende 260 file di prova che coprono aspetti quali la corretta rilevazione della risoluzione minima dell’immagine, l’uso degli spazi-colore adeguati, le impostazioni per la sovrastampa di bianco e grigio, la copertura d’inchiostro, l’utilizzo e la denominazione delle tinte piatte. Il contenuto dei file che non soddisfa le condizioni necessarie viene contrassegnato con un messaggio di errore o con un avviso, a seconda dell’importanza del problema e del modo in cui potrebbe influenzare l’output.

Didier Haazen, Senior Innovation Advisor di VIGC, ha commentato: «La certificazione di preflight non controlla soltanto i casi problematici, in cui è necessario segnalare errori o inviare avvisi, ma aggiunge anche controlli accurati sugli elementi esaminati con esito positivo in cui non occorre visualizzare alcun messaggio. La serie di test è il risultato di anni di competenza ed esperienza in contesti reali. L’uso di tanti file di prova consente un controllo accurato in riferimento a tutti i requisiti di preflight GWG2015. La procedura assicura la coerenza tra le diverse applicazioni di preflight: ciò rappresenta un enorme vantaggio per gli utenti finali al momento di confrontare le opzioni disponibili e prendere decisioni sugli acquisti da fare».

Chiunque sia interessato alla procedura e ai file di prova della certificazione di preflight GWG2015 può consultare il sito internet, qui.

Ulteriori informazioni sulle specifiche per il flusso di lavoro GWG2015 PDF/X che supportano la certificazione di preflight sono disponibili qui.

Agfa ha pubblicato anche una nota tecnica con linee guida sull’uso delle specifiche GWG2015 con Apogee Prepress 10, visibile qui.

 

Una guida per capire il Piano Nazionale Industria 4.0

Business man touching industry 4.0 icon in virtual interface screen showing data of smart factory. Business industry 4.0 concept.

Il Ministero dello Sviluppo Economico Italiano ha realizzato un vademecum per aiutare le aziende a capire e ad accogliere tutte le sfide e le opportunità del nuovo Piano nazionale Industria 4.0 2017-2020, che prevede lo sviluppo di misure concrete su quattro direttrici strategiche: Investimenti innovativi, Infrastrutture abilitanti, Competenze e Ricerca, Awareness e Governance.

Tutte le imprese possono scaricare gratuitamente dal sito del Mise una guida digitale dedicata agli strumenti attuativi del Piano Nazionale Industria 4.0.

 

Nasce Printmat: esempi concreti di processi di stampa altamente innovativi

Il mondo del printing è sempre più spesso alla ricerca di «effetti speciali» per colpire il pubblico, sia che si parli di comunicazione a scopo promozionale che di stampa industriale. È un tema di grande interesse per il settore e non poteva mancare un approfondimento in occasione di Print4All, la manifestazione dedicata alle tecnologie per la stampa commerciale, editoriale e industriale, in programma a Fiera Milano dal 29 maggio al 1 giugno 2018.

Nasce con questi presupposti il concept di PrintMAT una «mostra nella mostra» focalizzata sull’innovazione nella stampa, dove saranno esposti prodotti in gradi di dimostrare come dall’innovativo abbinamento di nuove tecnologie, materiali e supporti – tradizionali e non – e inchiostri, si possano ottenere risultati assolutamente nuovi e in grado di colpire l’immaginario collettivo e produrre il tanto ricercato «effetto wow». Le applicazioni presentate in questa sezione offriranno esempi concreti di processi di stampa altamente innovativi, che spazieranno dalla nobilitazione e personalizzazione su supporti più tradizionali come la carta fino alle ultime frontiere del «print of Things», con elementi di arredo «stampati», esempi di textile, con applicazioni su capi di abbigliamento o accessori moda in pelle, per arrivare a supporti che solo da poco, grazie all’innovazione tecnologica, sono personalizzabili e stampabili, come i pannelli fotovoltaici.

Il pubblico potrà quindi esplorare insolite soluzioni, proposte creative, abbinamenti inusuali, effetti particolari che possono davvero fare la differenza e sono oggi a disposizione di chi vuole rinnovare e rendere più efficace la propria comunicazione visiva o l’immagine dei propri prodotti. Il tutto con un occhio di riguardo ai processi green che rispettano l’ambiente.

PrintMAT si inserisce inoltre in un progetto più ampio, che idealmente collega diverse mostre appartenenti all’evento The Innovation Alliance, che a Fiera Milano riunirà dal 29 maggio al 1 giugno 2018 Ipack-Ima, Meat-Tech, Plast, Print4ALL e Iintralogistica Italia.

Infatti nei padiglioni di Plast e Ipack-Ima, organizzati in collaborazione con Material ConneXion Italia, i visitatori potranno anche visitare un’iniziativa interamente dedicate alle soluzioni materiali innovative, intese come materie prime, semilavorati e componenti per prodotti e imballaggi ad alto valore aggiunto e contenitori innovativi. Plast-MAT, i particolare, sarà dedicata all’innovazione nelle materie plastiche con una forte specializzazione sulla sostenibilità ambientale e sulle performance tecniche avanzate, Ipack-MAT sarà invece dedicata a soluzioni avanzate per l’imballaggio con focus specifici su anticontraffazione, smart packaging e packaging ad alto valore aggiunto e/o a basso impatto ambientale.

La definizione di questi eventi trasversali si configura come il primo step concreto nella espressione del concetto di filiera che è alla base della creazione dell’Innovation Alliance, che sempre più si propone e configura come evento dedicato all’innovazione industriale.

Raccogliendo l’eredità dei tre marchi storici delle fiere del settore – Grafitalia, Converflex e Inprinting – Print4All si prepara a essere un momento di aggregazione pensato per portare nuova energia all’interno di un mercato che guarda sempre di più all’integrazione tra i vari «mondi» della stampa e che deve rispondere a richieste sempre più evolute, soprattutto in termini di personalizzazione, originalità e on demand. Ed in questo senso Printmat offrirà una visione sul futuro già possibile in diversi ambiti di applicazione, rafforzando e amplificando i contenuti che ciascun espositore porterà attraverso la propria offerta tecnologica.

Kodak amplia i suoi orizzonti: le lastra Sonora UV Process Free disponibili in Asia, Australia…

… Nuova Zelanda, Medio Oriente e nei mercati europei.

Queste lastre danno il loro meglio nelle applicazioni di stampa UV dove, potendo garantire fino a 30.000 impressioni, sono in grado di realizzare tirature più alte di qualsiasi altra lastra Process Free. In questo modo gli stampatori possono sfruttare i vantaggi sia ambientali che economici offerti dalle lastre Process Free e le caratteristiche della tecnologia UV, tra cui flessibilità, alta qualità di stampa e tempi di essiccazione più brevi.

«Per quanto ci riguarda, quando si tratta di stampa UV, le lastre Process Free di Kodak sono la nostra scelta, senza se e senza ma. È molto semplice: da un punto di vista logistico, non abbiamo posto per una sviluppatrice e quindi la scelta della tecnologia Process Free è praticamente obbligata. Inoltre, queste lastre presentano numerosi vantaggi e naturalmente anche questo fattore non può e non deve essere sottovalutato. Infatti, con questo tipo di lastre, la produzione è più facile, i costi sono ridotti e la stabilità è maggiore» spiega Torsten Gröger, Direttore della produzione di cre art Die Werbeproduktion a Fulda, Germania. «Grazie alle lastre Kodak Sonora UV Process Free e alle funzionalità della nostra macchina da stampa, che può contare su numerose opzioni UV e di ottimizzazione della stampa, riusciamo a realizzare anche i lavori più complessi su qualsiasi supporto. Il grado di creatività e qualità è veramente notevole ed è incredibile pensare come questo tipo di lavoro sarebbe stato tecnicamente impossibile solo pochi anni fa. La lastra Sonora UV Process Free consente di realizzare tirature considerevolmente più alte con un numero di impressioni doppio rispetto a quello che è possibile ottenere con la lastra Sonora XP.»

La lastra Sonora UV si basa sulla tecnologia già utilizzata nella lastra Sonora XJ Process Free, disponibile in Giappone dal 2016. Nella sala stampa, le lastre Sonora, come la versione di punta XP, funzionano con le configurazioni e le sequenze già disponibili. Sono compatibili con le macchine rotative a foglio, heatset e commerciali coldset e sono perfette per applicazioni quali la stampa commerciale, di quotidiani, packaging offset e UV. Per gli stampatori di packaging, la lastra Sonora UV rappresenta un interessante sviluppo e un’entusiasmante opportunità in quanto è perfetta per soddisfare le complesse esigenze delle applicazioni di stampa UV, sempre più diffuse tra gli stampatori commerciali e di packaging che operano nel mercato. Questa lastra consente inoltre agli stampatori di sfruttare i vantaggi, sia economici che ambientali, che sono il fiore all’occhiello delle lastre Process Free.

Per saperne di più sui numerosi vantaggi offerti dalle lastre Sonora Process Free agli stampatori di tutto il mondo, visitare il blog Kodak.

Cislaghi al vertice del gruppo sicurezza UNI di settore

È stato nominato il coordinatore del gruppo di lavoro UNI (l’Ente Italiano di Normazione) per la Sicurezza per le macchine da stampa e lavorazione carta.
Si tratta di Carmen Cislaghi, consulente storica di Acimga, profonda conoscitrice dei settori di riferimento e con esperienza consolidata in tema di normazione e regolamenti.
La nomina ha un importante valore strategico, in quanto il gruppo, di cui fanno parte rappresentanti di aziende del settore, in prevalenza iscritte ad Acimga, ha il delicato compito di esaminare le documentazioni sulla base delle quali vengono sviluppate le normative internazionali ISO.
La definizione del coordinamento della rappresentanza in seno all’UNI, consente al settore, quindi ad Acimga che lo rappresenta e di conseguenza ai suoi associati, di incidere più direttamente e con migliore efficacia nel percorso di definizione delle normative in materia di prescrizioni tecniche, a tutela delle caratteristiche e degli interessi dell’industria italiana.

Four Pees distribuirà i workflow e i prodotti di gestione colore di Aleyant in Europa

Aleyant, un’azienda dedicata allo sviluppo di software per automatizzare i processi di lavoro nell’industria grafica, ha concluso un accordo di distribuzione con Four Pees, una società specializzata in marketing, distribuzione e assistenza tecnica di soluzioni per i settori della stampa e dell’editoria.

Con questo accordo, Four Pees diventa il distributore ufficiale per l’Europa di tFlow e degli strumenti di gestione colore Aleyant, che comprendono PrintControl, RapidCheck e QualityControl: questi prodotti sono stati rilevati di recente, in seguito all’acquisizione di Tucanna.

tFlow è un software di automazione dei workflow di prestampa per la stampa digitale e di grande formato; semplifica le operazioni e i processi di gestione dei file con lo scopo di ottimizzare le prestazioni di produzione. Inoltre PrintControl, RapidCheck e QualityControl consentono di eseguire il controllo qualità dei processi di stampa in modo facile e veloce.

La collaborazione tra le due società rafforza la presenza di Aleyant in Europa, e al tempo stesso conferma la posizione di Four Pees come il più importante distributore internazionale di soluzioni per il settore grafico.

Il software web-to-print per eccellenza di Aleyant, Pressero®, è un interfaccia di tipo storefront B2B e retail altamente personalizzabile: ha aiutato molti clienti a entrare nel mercato della stampa su Internet.
Aleyant offre anche eDocBuilder™, un sistema di progettazione grafica on line basata sul web e VDP (pubblicazione a dati variabili), e Aleyant tFlow, una potente soluzione di automazione del workflow per la stampa digitale e il grande formato, perfettamente integrato con i sistemi Aleyant.

Aleyant PrintJobManager™ è una soluzione in cloud per la gestione dei lavori, in grado di generare velocemente preventivi e prezzi allineati con il mercato, gestire le lavorazioni e l’inventario, pianificare utilizzando una grande varietà di tecnologie di produzione e di stampa. Include un account Zapier per connettere il sistema ad oltre 750 applicazioni cloud.

Le soluzioni Aleyant sono già integrate con diversi MIS e sistemi web-to-print, e possono essere facilmente connesse con prodotti di terze parti che si occupano delle operazioni più frequenti nella produzione di stampa.

I vincitori del Fedrigoni Top Award 2017

Primo classificato della categoria Packaging: Adega Velha 6 And 12 Xo by Manufacturas Aéme, LDA, Portogallo.

«Siamo orgogliosi di festeggiare questa decima edizione del premio con cui abbiamo raggiunto lo straordinario traguardo di più di mille lavori da ogni parte del mondo: Top Award è per noi un momento importante per premiare la creatività che nasce dalla carta, mettendo a confronto progetti diversi per tipologia e provenienza» ha detto Chiara Medioli, direttore marketing Fedrigoni.
Al Museu del Disseny di Barcellona si è svolta la cerimonia di premiazione finale che ha svelato i vincitori della decima edizione di Top Award 2017 e l’inaugurazione di una grande mostra, Excellence in paper, che celebra la storia e l’evoluzione del premio promosso da Fedrigoni per valorizzare la qualità e l’eleganza dei progetti realizzati con le sue carte speciali.
15 vincitori finali e 3 premi con menzione speciale sono stati selezionati tra i 1.116 lavori iscritti da designer, creativi, stampatori, editori e clienti finali per le cinque categorie in gara: Books, Corporate Publishing, Labels, Packaging e HP Indigo Digital Printing. Un’edizione record che raccoglie progetti provenienti da tutto il mondo, dall’Europa all’Australia, dalla Colombia agli Stati Uniti, che rappresentano sia importanti brand internazionali sia piccole realtà locali.
La valutazione ha privilegiato gli aspetti di innovazione e creatività, la qualità finale raggiunta, le tecniche di stampa e la capacità di utilizzo della carta e delle sue possibilità espressive.

Per la categoria Label: primo classificato è Piquentum Sv. Vital by Etikgraf d.o.o., Croazia.

I vincitori del primo premio di Top Award 2017

Categoria Books: Jde O To Aby O Neco Slo, Typograf Oldrich Hlavsa by Tomadesign, Rep. Ceca

Corporate Publishing: Ysl. Mon Paris by Opero srl, Italia

Hp Indigo Digital Printing: Off Black Magazine by F E Burman Ltd, UK

Label: Piquentum Sv. Vital by Etikgraf d.o.o., Croazia

Packaging: Adega Velha 6 And 12 Xo by Manufacturas Aéme, LDA, Portogallo

Classifica completa vincitori
BOOKS – Primo classificato
Jde O To Aby O Neco Slo, Typograf Oldrich Hlavsa
designer Tomandesign
printer Typodesign
publisher Academy of Arts, Architecture and Design in Prague and Akropolis

Secondo classificato
Tipi di Torino
designer Giulia Garbin
printer Archivio Tipografico
publisher Print About Me

Terzo classificato
Franco Battiato / Le nostre anime
designer Polystudio / Francesco Messina con Francesca Zucchi e Andrea Morandini
printer Pozzoli spa
publisher Universal Music Italia

Menzione speciale
Bob Dylan. A Year And A Day
designer Jess Sappenfield
printer Graphicom
publisher Taschen

CORPORATE PUBLISHING – Primo classificato
Ysl. Mon Paris
designer Akatre
printer Opero srl
end user YSL Beauté

Secondo classificato
Innovation Dictionary
designer Franziska Estudio
printer Imprenta Zubillaga
end user Zabala Innovation Consulting

Terzo classificato
Tela Relaxed Tailoring Ss16
designer Tela Rosa srl
printer Opero srl
end user Tela Rosa srl

Menzione speciale
Animal Greeting Cards
designer Porigami
printer Porigami
end user Porigami

HP INDIGO DIGITAL PRINTING – Primo classificato
Off Black Magazine
designer BONNEVIER AINSWORTH
printer F E Burman Ltd
end user Off Black Magazine

Secondo classificato
Monia
designer Filippo Nostri
printer Graphic Line Faenza S.r.l.
end user Giovanni Cocco

Terzo classificato
Mo:De 7 – The Collection
designer Anzinger und Rasp Kommunikation GmbH
printer MXM Digital Service GmbH
end user AMD Akademie Mode & Design Munchen

Menzione speciale
Gls / Next Precision Marketing Poster Set
printer GLS NEXT
end user GLS NEXT

LABELS – Primo classificato
Piquentum Sv. Vital
designer Studio Sonda
printer Etikgraf d.o.o
end user Vinski pdrum Buzet d.o.o

Secondo classificato
L’Olio Di Tenute Librandi
designer nju:comunicazione
printer Label Global Service
end user Tenute Librandi

Terzo classificato
Auro
designer nju:comunicazione
printer Nuceria Group
end user Aurelio De Laurentiis

PACKAGING – Primo classificato
Adega Velha 6 And 12 Xo
designer MPFX DESIGN
printer Manufacturas Aémé, LDA
end user Aveleda SA

Secondo classificato
Fortnum & Mason’S Napolitains
designer Design Bridge
printer Cavalieri e Amoretti Srl
end user Fornum & Mason

Terzo classificato
Kiko Collezione “Generation Next” – Primavera 2015
designer Kiko spa
printer Grafiche Bramucci
end user Kiko spa

Tutte le sfaccettature del taglio digitale, da Zünd

Il robusto mandrino del nuovo sistema di fresatura RM-L fornisce fino a 3,6 kW con una coppia non superiore a 0,7 Nm.
Il robusto mandrino del nuovo sistema di fresatura RM-L fornisce fino a 3,6 kW con una coppia non superiore a 0,7 Nm.

L’esposizione fieristica di Zünd alla Fespa 2017 ad Amburgo è nel segno dei sistemi di taglio modulari e delle loro molteplici possibilità di impiego. Le soluzioni su misura per il mercato Sign & Display offrono possibilità di automazione adatte a qualsiasi settore di impiego.
Il mercato Sign & Display è caratterizzato da materiali diversi: dall’acrilico al cartone, fino al tessile. I loro parametri di lavorazione sono molteplici. I produttori personalizzano i lavori realizzando anche piccoli lotti lavorativi. Con consegne quasi immediate. Zünd offre in questo caso soluzioni tecniche adeguate che soddisfano questi requisiti e garantiscono al tempo stesso la massima efficienza ed eleganza.
Il cutter G3 3XL-3200 è uno dei punti forti dello stand: equipaggiato con innovazioni tecniche che automatizzano la lavorazione dei tessuti e semplificano la movimentazione di
materiali in rulli implementando l’uso di tessuti nel mercato Sign & Display.

Il Cutter D3 Zünd con Board Handling System BHS dimostra la produttività del sistema a doppia trave combinato con il carico automatico del materiale in lastra. Le due travi dotate ciascuna di un massimo di tre moduli diversi, tagliano in un unico passaggio. Di conseguenza la velocità di produzione risulta raddoppiata.
Verrà mostrato anche il nuovo sistema di fresatura automatizzata, più veloce e potente sul cutter G3.
Il robusto mandrino del nuovo sistema di fresatura RM-L fornisce fino a 3,6 kW con una coppia non superiore a 0,7 Nm. Questo nuovo sistema di fresatura unico in un cutter con il piano fisso digitale offre opportunità completamente nuove per quanto riguarda le prestazioni. Con l’ARC Zünd offre uno strumento per la sostituzione automatica delle sue frese. La nuova fresa RM-L combinata con l’ ARC permette una maggior efficienza nella fresature dell’acrilico, del dibond, del forex o dell’MDF.
Il sistema modulare consente di configurare il lavoro di taglio, con la possibilità della movimentazione del materiale e la sostituzione degli utensili automatica a seconda del lavoro impostato. In questo modo, l’utente dispone in ogni momento di una soluzione qualsiasi tipo di lavorazione.

Oneglass: vini e cocktail monodose

Oneglass reinventa l’uso del poliaccoppiato in ambito enologico con una gamma di vini e cocktail in monodosi da 100 ml pratiche, leggere e facili da smaltire. Punta ai giovani e ai mercati emergenti.

di Elena Consonni

Il nome è tutto un programma: Oneglass. Sì perché di questo si tratta: un contenitore che contiene un bicchiere di vino o di cocktail. Tutto è particolare in questa confezione: la capacità (100 ml); il materiale, poliaccoppiato a base di cellulosa (75%) polietilene (20%) e alluminio (5%); il look grintoso; la gamma che comprende vini convenzionali, bio e cocktail; il fatto di non essere richiudibile. L’azienda, giovane, come giovane è il target cui si rivolge, non produce direttamente, ma seleziona e imbottiglia. Abbiamo intervistato Alberto Michele Gualtieri, responsabile commerciale di Oneglass per conoscere meglio questa realtà.

Ci può raccontare la storia dell’azienda e descrivere il vostro assortimento?

«L’idea nasce dalla presa d’atto che è molto difficile acquistare vino di buona qualità in piccole confezioni, monodose, per quando non vuoi o non puoi aprire la bottiglia da 0,75. Era il 2007: non volevamo soltanto un vino buono, ma anche un contenitore nuovo, bello e con dei plus tali da distinguersi da tutti gli altri competitor. Abbiamo ottenuto la certificazione BIO e, a quanto mi risulta, siamo gli unici a proporre vino bio e vegano in confezioni monodose. Oggi la nostra gamma comprende quattro vini convenzionali (Pinot Grigio delle Venezie Igt, Cabernet Sauvignon delle Venezie Igt, Sangiovese Toscana Igt e Vermentino Toscana Igt), quattro vini bio (Bianco Veronese Igt, Passerina Marche Igt, Rosso Veronese Igt e Sangiovese Marche Igt) e quattro cocktail: Margarita, Manhattan, Long Island Ice Tea e Vodka Martini.»

Perché la scelta del poliaccoppiato come materiale di confezionamento?

«Abbiamo voluto esplorare strade alternative, vedere se c’erano altre possibilità, tenuto conto che il nostro benchmark era per il contenitore monodose. La scena del vetro o della plastica sarebbe stata più facile ma non caratterizzante. L’avere poi vinto un importante premio per il design, il “Best of the best 2013″del Red Dot Award ci ha dato la prova di avere creato anche un prodotto “bello”.»

E perché proprio il formato da 100 ml?

«Per il vino siamo vincolati alle leggi vigenti che fissano le capacità ammesse per i contenitori del vino. L’alternativa sarebbe stata il 187 ma ci pare troppo grande per un contenitore non richiudibile e per le nostre tradizioni di consumo. Il formato da 187 ml lo stiamo sviluppando invece per il mercato inglese e americano.»

Il poliaccoppiato è utilizzato tradizionalmente per i vini di livello basso in formato da litro. Non temete che questo possa influire sulla percezione della qualità dei vostri prodotti?

«Purtroppo le scelte fatte da alcuni produttori di vino hanno creato questa associazione. La soluzione è il tipo di comunicazione che vogliamo dare al consumatore: Oneglass va associato al cibo di qualità e non deve essere posizionato sullo scaffale dei vini. Poi la qualità del contenuto deve fare il resto.»

Avete testato la tenuta della confezione nel tempo? Oppure la proponete solo per vini e bevande di pronta beva? È indicata anche per le bollicine?

«Poiché ciò che ha ispirato il nostro progetto è stato il desiderio di avere vini di qualità in piccoli formati, la qualità è diventata un chiodo fisso: abbiamo selezionato dei produttori che condividessero con noi le finalità del progetto. Naturalmente non sono vini da invecchiamento e la loro durata dipende molto anche dalle condizioni in cui vengono conservati, ma vendiamo il prodotto anche in Paesi dell’Estremo Oriente dove, tra trasporto in nave (40-50 gg) e distribuzione, ci vogliono parecchi mesi prima che il prodotto venga consumato. Purtroppo non è un contenitore idoneo per le bollicine.»

Ci può descrivere la vostra linea di riempimento?

«È costituita da due macchine: la prima, partendo da un foglio di poliaccoppiato avvolto in una bobina, costruisce la “busta” vuota, la seconda provvede al riempimento e alla chiusura. Vi sono delle particolarità tecnologiche nella confezione che sono protette da brevetto. Ovviamente anche marchio e forma sono protette da registrazione a livello internazionale. Oggi abbiamo due macchine, la cui produzione è di 40 pezzi al minuto.»

Che vantaggi e svantaggi offre, a livello produttivo, aver optato per una confezione completamente monomateriale, che non richiede etichettatrice o tappatrice? Quali, invece, i vantaggi per il consumatore?

«A livello produttivo abbiamo dovuto creare la macchina per confezionare. É vero che con una sola macchina confezioniamo e non abbiamo bisogno di tappatrice ed etichettatrice, ma perdiamo in flessibilità di produzione, soprattutto se parliamo di progetti nuovi e di richieste particolari di personalizzazione del prodotto: con la bottiglia tradizionale è sufficiente cambiare l’etichetta, noi dobbiamo “stampare la bottiglia”. Il vantaggio, invece, è tutto del consumatore: si apre con le mani, semplicemente strappando e il vuoto va tutto insieme nel contenitore della carta anziché dover dividere il vetro da una parte, la capsula nella plastica e il tappo di sughero con la frazione umida.»

A quale target si rivolge il vostro prodotto? Quali le occasioni di consumo più indicate?

«I consumi fuori casa (pic nic, eventi all’aperto dove il vetro non è ammesso e soft drink e birra la fanno da padrone, aereo, mini bar degli alberghi ecc.), ma anche e soprattutto a casa quando non si può o non si vuole aprire una bottiglia, che poi rimane aperta per giorni e finisce per essere buttata. La maggior parte delle persone può bere un bicchiere di vino e poi mettersi alla guida e questa è una soluzione.»

Ritiene che il consumatore italiano sia sufficientemente evoluto per accettare questa tipologia di confezionamento o vi rivolgete prevalentemente all’estero? Se sì a quali mercati?

«Purtroppo il consumatore italiano è molto legato alla tradizione e spesso preferisce rinunciare piuttosto che provare qualche strada alternativa. Il continente asiatico è il nostro primo mercato dove il prodotto viene usato anche in alcuni locali come vino al bicchiere: in questi Paesi il consumo di vino è molto basso, per cui il servizio al bicchiere, pur essendo richiesto, spesso crea un problema al gestore. Oneglass è la soluzione.»

La stampa digitale che ottimizza la produzione e aiuta ad ampliare i mercati

Nimax dedica due giornate al Labelling.

Dove: Sala Xperience, Nimax – via dell’Arcoveggio 59/2 Bologna
Quando: giovedì 6 e venerdì 7 aprile 2017 (è lo stesso evento ripetuto per due giorni)

Per chi: carttecniche, scatolifici e per tutte le aziende che vogliono personalizzare i propri imballi.
AGENDA

Ore 10:00 Registrazione e caffè di benvenuto
Ore 10:30 Inizio lavori
> Azienda “one stop shop”
> Introduzione e demo live Trojan3
> Applicatori e linee di etichettatura
> Nicelabel
> Question time
Ore 13:00 buffet

L’evento è gratuito ma i posti sono limitati: per registrarsi, cliccare qui!

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