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Soluzioni di codifica e stampa per gli imballaggi da Kba

La KBA VariJET 106 - Powered by Xerox è una macchina a foglio digitale per la stampa di astucci pieghevoli.

Attualmente, il Gruppo Koenig & Bauer registra quasi il 70% del fatturato di vendita di macchine nuove con tecnologie di stampa, codifica, finitura e trasformazione nel mercato in rapida crescita dei packaging. Alla Interpack di quest’anno, a Düsseldorf, quattro società del Gruppo KBA presenteranno parte dell’ampia offerta di soluzioni disponibili a uno stand congiunto del Padiglione 12 (stand C36).

KBA-Metronic: soluzioni intelligenti per la codifica. La comunicazione digitale tra uomo, macchina e prodotto è un tema centrale per gli specialisti della codifica di KBA-Metronic. Nell’epoca della Smart Factory, la codifica dei prodotti leggibile tramite fotocamera è la premessa essenziale per l’automazione dei processi, dal riconoscimento sulle linee di imballaggio fino alla tracciabilità nella logistica e nella rivendita. La crescente personalizzazione e le schede informative del prodotto prescritte dalla legge richiedono soluzioni di codifica performanti e flessibili.

I sistemi di codifica Metronic, con il modulo software code-M permettono di gestire gli ordini di stampa in modo centralizzato, monitorare intere linee di codifica e integrare i sistemi di videocontrollo. Con il modulo code-M data è possibile inserire nei testi stampati i dati prelevati dalle banche dati. Il riconoscimento dei sistemi e dei campi di stampa è automatico e si può scegliere liberamente la forma di sovrimpressione. Con i moduli code-M data e code-M editor numerosi utilizzatori realizzano da soli anche i layout di testo più complessi. La pianificazione del lavoro può adattare il layout alle esigenze e il marketing può realizzare in tempi rapidi campagne pubblicitarie con codici promozionali.

KBA-Metronic presenta per la prima volta anche il betaJET xenio, un sistema a getto d’inchiostro DOD già affermatosi nella prassi ed estremamente flessibile. KBA-Metronic considera la codifica dei prodotti e degli imballaggi un processo integrato e sta lavorando a nuovi sviluppi in stretta collaborazione con utilizzatori e ingegneri meccanici. La gamma, che comprende dispositivi termografici, a getto d’inchiostro, laser e combinati, soddisfa pienamente le attuali esigenze del mercato.

KBA-Sheetfed: stampa di astucci pieghevoli standard e digitale. KBA-Sheetfed presenta in modo virtuale la macchina a foglio digitale KBA VariJET 106 – Powered by Xerox per la stampa di astucci pieghevoli. La KBA VariJet abbina le tecnologie di stampa e finitura tradizionali a quelle della stampa digitale a getto d’inchiostro. Questa macchina digitale supporta i versionamenti regionali e connessi ad una promozione di imballaggi, imballaggi a valore aggiunto e di infotainment nonché campagne promozionali supportate da un database. KBA, inoltre, illustra le sue fustellatrici in piano e rotative.

KBA-Flexotecnica: stampa di packaging flessibili a migrazione ridotta

La tamburo centrale flessografica NEO XD LR di KBA-Flexotecnica stampa con una qualità straordinaria anche con inchiostri a base acqua a migrazione ridotta.

Con le sue rotative flessografiche a tamburo centrale di nuova generazione per materiali per packaging flessibili, KBA-Flexotecnica punta sulla migrazione ridotta con inchiostri a base acqua, ad esempio per le confezioni degli alimenti. Accanto ad esse verrà presentata anche la nuova accoppiatrice Evolam, che consente l’utilizzo di colle prive di solventi.

KBA-Kammann: stampa digitale diretta su corpi in vetro in marcia

La stampa digitale a getto d’inchiostro sta prendendo sempre più piede anche nella decorazione diretta dei corpi cavi di alta qualità in vetro, plastica e metallo, come dimostrato alla interpack da KBA-Kammann, attore del mercato internazionale degli impianti serigrafici, per impressione a caldo e stampa digitale per la decorazione di corpi cavi in vetro. Gli impianti di Kammann sono estremamente flessibili e permettono di configurare le rapplicazioni in modo ottimale e in base alle diverse esigenze dei vari mercati target e dei clienti.

 

Oltre che con il metodo di stampa analogico, gli impianti per la decorazione diretta di corpi cavi di KBA-Kammann stampano anche con la stampa digitale a getto d’inchiostro.

Preventivare: seguire una metodologia per evitare errori

È un dato di fatto: esiste un’oggettiva difficoltà a preventivare un prodotto multicanale. A differenza del progetto pensato solo per la stampa, nel progetto di comunicazione multicanale ci sono nuovi elementi importanti da considerare, come

-la creatività coinvolge attività e competenze che il grafico non ha acquisito durante i canonici percorsi didattici;

-il committente spesso non ha le idee chiare sugli obiettivi che vuole raggiungere, né sugli asset da fornire e le tecnologie da utilizzare per diffondere il suo messaggio;

-le competenze per una sola persona sono troppe e per questo è richiesto un lavoro di team dove i professionisti non sono tutti interni all’azienda.

Il grafico deve progettare non solo considerando i migliori risultati estetici, ma deve rendere facile la consultazione allo scopo di una migliore comprensione e fruibilità in quanto i progetti multicanale si possono consultare sia online, sia offline, utilizzando in base al momento, alle differenti necessità e allo strumento disponibile dall’utente (personal computer, tablet, smartphone ecc.), in modo che non abbia problemi (o almeno siano contenuti) di leggibilità, di visualizzazione dei filmati, animazioni ecc., a causa dei differenti dispositivi e anche dei diversi sistemi operativi (iOS, Android, Windows).

Un percorso a step

Pianificare fasi e relative tempistiche e di conseguenza i costi, reperire o creare gli asset necessari, realizzare la app editoriale è un percorso che si snoda su alcune fasi principali a carico di diverse figure aziendali.

Commerciale: vendere con competenza

Capire le esigenze del cliente, trasferirle al team, impostare non solo una proposta commerciale sintetica, ma un dettagliato capitolato che include le funzionalità richieste, i tempi di consegna e gli step per la valutazione sullo stato di avanzamento del lavoro. Un dettagliato progetto che comporta del tempo di analisi, ma serve allo scopo di cautelarsi, evitando malintesi, perdite di tempo, rifacimenti e contestazioni.

Preventivo: quotare il progetto

Conoscendo le richieste del cliente il preventivista, che deve lavorare a stretto contatto con i tecnici, interni o esterni, costruisce una quotazione economica. Questa è una fase molto delicata poiché richiede forti competenze e una «squadra affiatata» su cui contare. È molto difficile che tutte le competenze richieste per lo sviluppo di una app editoriale siano interne all’azienda; strategico quindi poter contare su fornitori esterni che integrino le loro competenze e il loro lavoro con i tecnici dell’azienda. Le caratteristiche che il fornitore, ma sarebbe meglio definirlo «partner», deve avere sono molte: accanto a quelle tecniche, peraltro scontate, è necessario essere certi che vengano rispettati i tempi di consegna previsti poiché se il progetto è un puzzle di elementi, fondamentale è che tutto prenda forma secondo quanto stabilito. Altra caratteristica importante è la flessibilità, in termini di adattamento alle modifiche in corso d’opera; raramente la fase di realizzazione di una app «fila liscia» poiché molti sono le variabili coinvolte. Basti pensare ai tempi di pubblicazione sui mercati, decisi da chi li possiede, come Apple e Google, oppure ai test di usabilità che possono comportare significative modifiche all’interfaccia utente. Una voce importante nel preventivo è considerare il metodo di distribuzione della app, che presenta costi non trascurabili soprattutto a fronte di edicole. Va fatto capire al cliente che tali costi fanno parte del progetto e si aggiungono a quelli stabiliti per la preparazione e per la produzione del progetto multicanale.

Pianificazione: chi fa cosa

La pianificazione di una app dovrebbe essere affrontata con le tecniche tipiche della gestione dei progetti. Strumenti come WBS (Work Breakdown Structure) e Gantt sono la risposta all’esigenza di evitare, per quanto possibile, sorprese dal punto di vista economico e di rispetto dei tempi di consegna. Dopo l’individuazione delle operazioni inerenti al progetto, le varie fasi produttive, si procede con la stesura dei tempi richiesti per lo sviluppo stendendoli sull’asse temporale, assegnando ciascuna unità al singolo professionista o al gruppo di persone coinvolte.

Realizzazione ovvero… E ora si crea

Questa fase risulterà più controllabile se preceduta da WBS e Gantt. Durante tutto il periodo di sviluppo del progetto, con l’analisi già predisposta, sarà possibile monitorare l’andamento effettuando anche delle consuntivazioni intermedie. Solo in questo modo, eventualmente, si aggiusta il «tiro» e si evitano sorprese alla conclusione del lavoro, evitando dei ritardi imprevisti.

Con questo tipo di approccio è possibile riuscire a individuare i costi e tenerli sotto controllo al fine di guadagnare con il digital publishing.

Tips&tricks per un’organizzazione efficiente

Coinvolgere le persone più «flessibili», allo scopo di trovarsi pronti in qualsiasi momento a modificare le funzionalità estetiche e tecniche del progetto in seguito alla richiesta del committente o all’esigenza interna al team di produzione determinata da eventuali cambiamenti di gestione, da modifiche delle strategie di comunicazione, ma anche dal gusto o dal «capriccio» del cliente.

Interazione, cambio delle persone. Nel limite del possibile, serve l’interazione e rotazione dei tecnici su alcune fasi operative e creative, allo scopo di evitare di trovarsi spiazzati e scoperti in assenza del singolo operatore che ha le conoscenza specifiche (esclusive) in un determinato campo.

Qualità, coinvolgimento dei referenti. Coinvolgimento attivo del capo o dei capi progetto che sono stati individuati per le singole aree, in modo che siano stabilite e costantemente verificate solo con lui o con loro e non con tutti gli operatori, le giuste priorità in quanto non sempre si opera su un solo progetto ma anche su altri progetti, verificando se sono stati attuati i criteri adeguati al completamento e al buon esito del lavoro.

Rischio, il cliente costantemente aggiornato. Se non si conoscono bene le attese che ha il cliente in merito al progetto commissionato, è meglio non deludere le sue aspettative che potrebbero causare dei problemi. Allo scopo di ridurre il rischio di rifare il progetto o parti di esso, originato in seguito a una definizione non corretta o a una errata interpretazione del capitolato di fornitura, ecc., il cliente va periodicamente informato e coinvolto sullo stato di avanzamento dei lavori, fissando degli step, e mostrandogli i risultati ottenuti fino a un determinato periodo o a una fase di progetto precedentemente pianificata.

Leggi a pagina 66 l’approfondimento! Le considerazioni di Enrico Damiani di Dam.co Comunicazione integrata!

Siti web sull’argomento

WBS e Gantt

Stampa digitale ed etichette per vini: verso l’internet of things

Grazie alla stampa digitale, oltre a poter adottare sofisticati sistemi anticontraffazione, le etichette diventano «parlanti», staccabili e formate da più pagine per veicolare informazioni utili a tutta la filiera. Ma la nuova frontiera prevede il connubio tra carta e internet delle cose per catapultare i vini in area social.

Christian Fabrizio non è uno stampatore, non è esperto di tecnologie digitali, non produce sistemi di stampa. Ma il suo intervento è stato particolarmente interessante perché è l’esempio di come un esperto di vini e di problematiche legate alla comunicazione dei loro valori abbia dovuto confrontarsi con ogni tecnologia di stampa e di come sia riuscito a mettere a punto un sistema che parte da una retroetichetta multipagina sino ad arrivare a strumenti di marketing che comprendono l’impiego della realtà aumentata e trasferiscono il vino nel mondo social. Fabrizio, nel suo intervento in occasione del convegno di Italia Grafica sulla stampa digitale, svoltosi lo scorso settembre è partito dalla funzione dell’etichetta e soprattutto da dati obbligatori che deve riportare: categoria (Doc, Docg e così via), nome e sede del produttore e imbottigliatore, nazione di provenienza, contenuto in volume, grado alcolico effettivo, lotto di imbottigliamento, zona e annata di produzione (per Doc e Docg), contrassegno di stato (Docg). Tra i dati che non è obbligatorio inserire nelle etichette e nelle retro etichette, ma che è opportuno vi trovino spazio, ci sono le dizioni aggiuntive (classico, superiore, riserva…), il numero della bottiglia, il vigneto, i vitigni di base, i consigli per la conservazione e per l’abbinamento al cibo e così via.

[Per completezza d’informazioni, riportiamo ora un estratto dell’intervento, che potete leggere per intero sulla rivista, e che abbiamo deciso di riportare questi interventi perché le tematiche sono attualissime.]

Una quantità impressionante d’informazioni, che è difficile inserire in etichette che siano anche belle da vedere e in grado di spiccare sullo scaffale. «L’etichetta del vino – afferma Fabrizio – ha assunto nel tempo un ruolo sempre più importante, diventando un veicolo di comunicazione diretto al consumatore finale, allo scopo di trasferirgli il maggiore valore possibile del prodotto. È diventata, in pratica, uno strumento di marketing. Ecco dunque spiegato la nascita e la grande proliferazione di tecniche di stampa e materiali nuovi che possano dare forma alla creatività dei produttori».

Christian Fabrizio ha fondato nel 2000 la società Autoctono per promuovere la conoscenza dei vini derivanti dai vitigni autoctoni italiani attraverso momenti di «racconto» e di degustazione. Negli anni ha raccolto una buona mole d’informazioni sia sui bisogni dei consumatori, che vogliono conoscere meglio quello che bevono, sia sui produttori, che hanno capito che il bere informati è un fattore di acquisto. In particolare ha capito che le cantine vogliono sempre di più comunicare la loro filosofia produttiva e i valori aziendali (familiari), far conoscere le caratteristiche particolare dei fini, testimoniare l’impegno nella salvaguardia e nel recupero di antiche varietà autoctone, effettuare un’attività di cross-selling, promuovendo con la retroetichetta l’intera gamma dei vini prodotti o altri servizi forniti in cantina (agriturismo, ospitalità e così via).

La stampa digitale

Ha dato così via all’iniziativa Vino Parlante, il cui punto centrale è rappresentato da una retroetichetta multipagina che consente al consumatore di ottenere informazioni complete sul prodotto che ha acquistato. «L’idea è nata per caso – sostiene – vedendo un pieghevole che corredava una confezione di prugne secche. Abbiamo investito molte risorse per sviluppare un’etichetta multipagina che potesse essere applicata su una forma cilindrica, cercando di risolvere sia le problematiche legate alle tensioni in fase di applicazione sia al fatto che una volta staccata dal consumatore, sulla bottiglia dovevano comunque rimanere le informazioni di legge. Alla fine abbiamo brevettato l’etichetta di Vino Parlante, che è composta da una parte cartacea staccabile accoppiata a una lamina di base flessografica stampata a un colore. All’inizio l’etichetta era stampata in offset, mentre oggi grazie all’evoluzione tecnologica viene stampata in digitale». È stato un successo, ma un’etichetta di questo genere è costosa ed è “ammortizzabile” soltanto nei vini di fascia alta. «I produttori ci hanno in effetti chiesto di rendere disponibile questa tipologie di etichette anche per i vini di fascia più bassa e allora abbiamo messo a punto un supporto più agile, che contiene meno informazioni ma che è costituito da un meno costoso supporto adesivo che si disattiva in fase di estrazione, stampato a un colore».

Cosa c’è oltre la stampa? Leggi tutto l’articolo a pagina 28!

Le carte sartoriali di Icma nobilitano vini e liquori

Tutto l’alto di gamma del settore enologico e degli spirit ha necessità di comunicazione e di presentazione specifiche, infatti quando il prodotto è davvero eccezionale, la bottiglia non basta a comunicare i valori del brand e la preziosità del prodotto. È necessario un packaging coordinato che, ad un tempo, assolva il duplice compito sia di presentare il prodotto sia di proteggere il raro contenuto.

Essere visibili e preminenti sugli scaffali delle enoteche non è il solo aspetto decisivo per il successo di un prodotto, fondamentale è la possibilità di creare empatia e avviare un’autentica esperienza sensoriale. A questo fine i prodotti di marche prestigiose sono presentati in confezioni, essenzialmente scatole di design, che raccontano la storia del prodotto e la rafforzano attraverso alcuni elementi. In primo luogo la scatola stessa e il piacere visivo e tattile che trasmette.

Icma ha sviluppato per il settore enologico collezioni di carte da rivestimento in grado di far giocare al packaging un vero ruolo da protagonista assecondando due macro tendenze: quella che si richiama ai valori della naturalità e quella che sottolinea l’avanguardia dirompente, tipica degli spirit.

Se la collezione Natural, con in particolare le carte kraft è la rappresentazione autentica del mondo naturale e, lo saranno presto nuove carte che Icma presenterà nei prossimi appuntamenti fieristici internazionali, la collezione Mineral risponde all’esigenza di esprimere dinamismo innovatore.

La collezione Mineral presenta sei serie per un totale di sette tirelle e 76 articoli caratterizzati dallo studio di colori e texture di grande impatto visivo e di forte consistenza materica come gli inediti rame giovane e le colorazioni inusitate pensate per l’oro, fra cui un verde evanescente, un rosa lussuoso, una schiaritura accentuata che rende l’oro pallido.

Si tratta di effetti plastici che colpiscono la fantasia e rendono memorabile l’applicazione al packaging, come carte da rivestimento, consentendo anche, nelle varie grammature, la possibilità di utilizzo per l’editoria di prestigio (ovvero gli opuscoli che sempre più frequentemente accompagnano i prodotti con una trama narrativa inscindibile dall’esperienza gustativa).

La collezione Mineral si compone di:

Metalli Satinati 01 (nell’immagine, in basso): rappresentano la novità attesa dagli art director che finalmente hanno a disposizione una gamma di colori reinterpretati, modernissimi e affascinanti.

Metalli Satinati 02: è la serie di carte con nuovi disegni giocati sui toni di oro (6 texture) e argento (6 texture dedicate). I disegni proposti sono piccoli, di tendenza, spesso non hanno un “verso” per rendere più agevole il lavoro del trasformatore.

Gemma: la serie si rinnova con colori trendy come l’oro verde, l’azzurro baby, il rosso ciliegia.

Hi-Tech (nell’immagine, in alto): è un best-seller di Icma, oggi proposto in una gamma più ampia di colori sempre disponibili a magazzino.

Metalli Lucidi: la serie si presenta con un più ampio numero di texture. Vengono proposti disegni minuti, di gusto contemporaneo. Argento e oro sono proposti in sei texture ciascuno.

Metalli Ossidati (in centro nell’immagine): è una serie completamente inedita e unica nel suo genere. L’effetto di ossidazione, prodotto dal tempo e da diversi agenti, sui metalli è fedelmente riprodotto sia nella versione lucida sia in quella opaca. E’ una serie pensata per stimolare la creatività dei designer nel packaging di lusso.

Metalin: si tratta di carte lucide e particolarmente splendenti in una gamma di colori ampia per venire incontro alle più diverse esigenze di packaging, grafica e editoria aziendale.

Investire negli USA: pro e contro

Il consiglio numero uno per chiunque volesse operare nel mercato estero, è quello di munirsi del supporto di professionisti ed esperti conoscitori del mercato internazionale, al fine di non incorrere in controversie legali e fiscali.

Nel momento in cui scriviamo questo articolo (metà novembre, ndr), è fresca la notizia dell’elezione di Donald Trump come quarantacinquesimo Presidente degli Stati Uniti d’America. Sorprese e polemiche a parte, i mercati sono volatili e in attesa di vedere cosa davvero farà il neoeletto.

Gli Stati Uniti rappresentano ancora oggi uno dei mercati più interessanti per le aziende di tutto il mondo. Secondo il 72% degli italiani, infatti, il mercato statunitense è il migliore dove investire i propri capitali. Le ragioni di tale diffuso interesse degli investitori vanno rintracciate da una parte su un sistema economico solido e in espansione, dall’altro su un sistema fiscale certo e trasparente oltre che, ovviamente, su una tassazione ritenuta vantaggiosa rispetto a quella nazionale. La gestione degli aspetti burocratici, la scarsa conoscenza del sistema di tutela legale costituiscono, invece, un freno agli investimenti esteri.

Per prima cosa, per investire negli Usa, occorre valutare le conseguenze fiscali derivanti dalla tipologia d’ingresso che viene operata sul mercato statunitense. Infatti, pur in mancanza di una presenza fisica sul territorio c’è il rischio della creazione di una «stabile organizzazione», instaurabile in alcuni casi anche con un accordo commerciale con terzi (per esempio, con un distributore locale), che comporta il pagamento di imposte negli Stati Uniti.

Laddove, invece, si decida di costituire una società in loco, sarà opportuno da un lato valutare quale sia la forma societaria più adatta al perseguimento dei propri scopi, e non solo fiscalmente, e, dall’altro, scegliere lo Stato dove procedere alla costituzione e, eventualmente, impiantare uno stabilimento produttivo.

Le problematiche maggiori e gli ostacoli più frequenti per gli investitori sono legati alla scarsa conoscenza del sistema di tutela legale, ovvero alla scarsa familiarità con una fiscalità diversa dalla nostra.

Il primo concreto ostacolo per gli investitori è quello di confrontarsi con un sistema fiscale diverso da quello nazionale.

Negli Stati Uniti d’America, la legislazione fiscale si articola su tre livelli: federale, statale e municipale.

La Costituzione federale degli Stati Uniti d’America prevede, all’articolo 6, la supremazia della stessa sulle leggi dei singoli Stati e, relativamente alla materia fiscale, vieta l’introduzione, da parte di ogni singolo Stato, di imposte che vadano contro i principi generali della tassazione sull’ import e l’export oltre che di disposizioni normative che introducano delle «discriminazioni» nel commercio fra i differenti Stati Federali e di questi con l’ estero. Entro i suddetti limiti, le Amministrazioni fiscali statali gestiscono le imposte locali e quelle sul consumo, che vengono fissate dai Singoli Congressi nazionali. L’Internal Revenue Code (IRC) è il testo legislativo che dal 1954 raggruppa tutti i tax acts (le leggi fiscali) approvati dal Congresso dopo essere state esaminate prima dalla Camera dei Rappresentanti, ed eventualmente emendate dal Senato, e poi promulgate dal Presidente (l’ultima versione dell’IRC risale al 27 settembre 1986 con il Tax Reform Act redatto sotto il governo dell’allora Presidente Ronald Reagan).

Oltre a questo codice assumono rilevanza le Regulations (cioè i regolamenti amministrativi ministeriali) e i Revenue Rulings e le Letter Rulings, (che sono delle risposte pubblicate dall’Internal Revenue Service, l’Amministrazione fiscale americana) che prendono posizione circa l’interpretazione di determinate leggi e regolamenti a seguito di particolari quesiti ricevuti dal contribuente, e che svolgono in tal senso un ruolo fondamentale nel processo interpretativo delle pronunce giurisprudenziali.

L’imposta sul reddito delle persone fisiche

Le persone fisiche che sono residenti fiscalmente negli Stati Uniti sono soggette a tassazione sul loro reddito qualunque ne sia la fonte e in qualunque parte del mondo prodotto (principio del worldwide income). Al contrario le persone fisiche non residenti sono tassate soltanto sul reddito di fonte statunitense.

In base alla disciplina federale, ai fini delle imposte sul reddito, una persona fisica si considera fiscalmente residente negli Stati Uniti se soddisfa una delle seguenti condizioni:

  • se ha la cittadinanza americana;
  • se ha ottenuto la residenza negli Stati Uniti (c.d. green card);
  • se permane sul territorio nazionale per almeno 183 giorni nel corso di un anno solare;
  • se supera il c.d. «substantial presence test» o «cumulative presence test» che consiste nella somma del totale dei giorni che la persona è presente negli Stati Uniti nell’anno di riferimento più un terzo dei giorni in cui è stato presente nell’anno precedente e un sesto dei giorni dell’anno ancora precedente. Se la somma ottenuta è uguale o superiore a 183 giorni, il soggetto viene considerato fiscalmente residente.

L’unica eccezione al «cumulative presence test» è dimostrare che il soggetto economico ha il suo principale centro di attività-affari non negli Stati Uniti e che i propri legami familiari e sociali sono rilevanti in un altro Paese e non negli Stati Uniti. In quest’ultimo caso non si ritiene necessario dimostrare che la persona ha anche la residenza fiscale in un altro Paese.

La persona fisica che produca un reddito negli Stati Uniti deve presentare una domanda per l’ottenimento di un Social Security Number (ottenibile al Social Security Administration) e, dal 1996, gli stranieri che risiedono fiscalmente negli Stati Uniti devono richiedere, e viene loro assegnato dall’IRS, un codice d’identificazione delle imposte, il c.d. Individual Taxpayer Identification Number o ITIN.

La base imponibile è composta da diverse tipologie di reddito prodotto: per esempio reddito da lavoro autonomo e dipendente, da investimenti, da attività d’impresa, da capital gains.

Per quanto riguarda, in particolare, il reddito da investimenti, l’aliquota applicata agli utili generati dalla detenzione di partecipazioni è diversa a seconda della capacità contributiva e del periodo di detenzione dell’investimento effettuato (holding period). Per i dividendi relativi a partecipazioni detenuti da più di 12 mesi l’aliquota è ordinariamente del 15 per cento. Per poter beneficiare dell’aliquota ridotta sui dividendi di fonte estera, occorre che sia in vigore un Trattato contro le doppie imposizioni con il paese della fonte.

L’imposta sul reddito delle persone giuridiche

In virtù del sistema societario vigente negli Stati Uniti, è possibile distinguere fra i seguenti tipi di società:

-la società di capitali di tipo C (C-corporation) ovvero società di capitali di tipo classico caratterizzata dal possesso di personalità giuridica e di un patrimonio sociale autonomo e distinto da quello dei soci;

-la società di capitali di tipo S (S-corporation) che, da un punto di vista giuridico, è identica a quella di tipo C mentre fiscalmente, si caratterizza per la possibilità di optare, in presenza di determinati requisiti (quali la residenza degli azionisti negli Stati Uniti, l’esistenza di una sola classe di azioni e un numero massimo di azionisti), per un regime fiscale «trasparente» in conseguenza del quale reddito viene tassato una sola volta, direttamente in capo agli azionisti;

-la Limited Liability Company società di recente istituzione nella legislazione commerciale e fiscale degli Stati Uniti, che oltre al beneficio della responsabilità limitata dei soci, tipico delle società di capitali, prevede la possibilità di applicare il regime di tassazione «trasparente», analogamente alle società di persone;

-la General Partnership che prevede la responsabilità illimitata e solidale dei soci che rispondono con il proprio patrimonio per le obbligazioni assunte dalla società. Sotto il profilo fiscale, il reddito prodotto dalla partnership non è imputato a quest’ultima ma viene attribuito ai singoli soci per mezzo del c.d. regime di tassazione «trasparente»;

-la Limited Partnership, assimilabile alla nostra società in accomandita semplice poiché in essa, vi sono alcuni «limited partner» che beneficiano della limitata responsabilità patrimoniale all’importo della quota conferita (come per i soci accomandatari).

Sono soggette all’imposta sul reddito delle persone giuridiche: le C-corporation (ad eccezione delle partnership, delle S-corporation e delle LLC qualora vengano tassate «per trasparenza» in capo ai loro soci); le associazioni; le compagnie di assicurazione; le banche. Le società statunitensi sono tassate sul proprio reddito c.d. «worldwide», e cioè senza avere riguardo all’ubicazione della fonte del reddito e senza che rilevi il luogo di esercizio della propria attività o dove sia situato il centro direzionale e amministrativo delle stesse.

Il reddito delle società viene quantificato sulla base delle scritture contabili regolarmente tenute. I dati ricavati dalla contabilità sono oggetto di una serie di successive rettifiche che permettono di determinare il taxable income.

È possibile dedurre tutte le spese sostenute per lo svolgimento dell’attività d’impresa, come: le spese di natura «ordinaria»; le quote di ammortamento; gli interessi passivi, salvo limitazioni; le imposte federali e locali sul reddito; i contributi a enti caritatevoli; le perdite non coperte da assicurazioni; i crediti non recuperabili; le spese di ricerca e sviluppo (sono interamente deducibili nell’esercizio di competenza, ovvero, possono essere ammortizzate in 60 mesi); le spese di natura organizzativa; i costi di start-up; le spese inerenti alla lavorazione di risorse naturali (petrolio, gas, minerali, ecc.).

L’imposta federale sul reddito delle società si configura come un’imposta progressiva per scaglioni di reddito; dal 2011, le aliquote di imposizione sono comprese tra il 15 e il 35%. Sono inoltre previste due aliquote aggiuntive, pari rispettivamente al 38 e 39%, in corrispondenza di due scaglioni di reddito intermedi, che hanno la funzione di «correggere» le sperequazioni di imposizione emergenti in prossimità dei limiti superiori delle fasce di reddito intermedie.

Anche le società, al pari delle persone fisiche, sono soggette alla alternative minimum tax (Amt), che viene calcolata su una base imponibile più ampia rispetto alla tassazione ordinaria, utilizzando un’unica aliquota di imposizione del 20%. La funzione di tale imposta è quella di garantire che tutte le società che presentano un reddito significativo contribuiscano all’onere tributario federale pur avendo diritto a un certo numero di esenzioni, detrazioni e crediti di imposta.

L’imposta alternativa è dovuta se l’ammontare della stessa supera l’imposta calcolata con il metodo di tassazione ordinaria.

L’Amt non si applica alle piccole imprese ovvero alle società che presentano un ammontare medio dei ricavi, riferito agli ultimi tre anni, inferiore ai 7,5 milioni di dollari.

Le altre imposte

Negli Stati Uniti assume notevole rilevanza il federalismo fiscale che prevede la presenza oltre che di un’imposizione federale, anche di un’imposizione a livello locale (Stati, Contee e Comuni). La coesistenza di plurimi regimi ed enti impositivi implica un ingente carico fiscale gravante sulle imprese (si consideri che oltre il 50% delle entrate tributarie legate a un’attività imprenditoriale svolta negli Stati Uniti sono di diretta competenza dei singoli Stati federali o delle autorità amministrative locali (Contea e Comune).

Le più importanti imposte «non federali» sono, per esempio: le imposte sul reddito, le imposte sulle vendite, di registro per la costituzione delle società, sul patrimonio netto aziendale, di disoccupazione, sulle strade e sui carburanti, su alcool, tabacco, scommesse, e agenti inquinanti (carbon tax); e poi le imposte di fabbricazione, sui beni immateriali.

A livello federale non è prevista alcuna imposta sul valore aggiunto. Tuttavia gli Stati e le municipalità prevedono l’applicazione di un’imposta sui consumi, le cui aliquote variano dal 2,7 al 8,25 per cento, a seconda del luogo

Mimaki Europe tra tessile e display graphics, stampa industriale e 3D

Un progetto stampato con la stampante 3D che verrà presentata per la prima volta in Europa: con inchiostri UV in quadricromia, permette di creare oggetti avvalendosi di oltre 10 milioni di combinazioni cromatiche.
Un progetto stampato con la stampante 3D che verrà presentata per la prima volta in Europa: con inchiostri UV in quadricromia, permette di creare oggetti avvalendosi di oltre 10 milioni di combinazioni cromatiche.

Mimaki riconferma la propria partecipazione a Fespa, scegliendo di esporre le proprie soluzioni in due differenti stand, per un totale di oltre 500 m2. Mimaki Europe sarà presente nella Digital Hall, con una vasta gamma di soluzioni per il settore del display graphics e della stampa industriale abbinate a una dimostrazione live dell’esclusiva soluzione per la stampa 3D. Spazio ai sistemi firmati Mimaki anche nella Textile Hall (stand B6-C50), dove il produttore giapponese fornirà rinnovata dimostrazione della sua focalizzazione anche nello sviluppo di tecnologie dedicate al settore tessile.

«Siamo entusiasti di questa duplice presenza a Fespa 2017», afferma Ronald van den Broek, General Manager Sales di Mimaki Europe. «La scelta di posizionarci in due differenti spazi della fiera è stata dettata dalla vasta gamma di soluzioni che presenteremo alla kermesse. Un concept espositivo che ci permetterà di ribadire la presenza del brand Mimaki nei diversi settori di applicazione dei sistemi di stampa inkjet, garantendo al contempo a ciascun segmento l’attenzione che merita».

Stampa, taglio e 3D printing protagonisti della Digital Hall

Sotto i riflettori della Digital Hall, i modelli di punta Mimaki sviluppati per garantire il massimo dell’efficienza e della produttività per i settori display graphics e stampa industriale. ln mostra un ampio portfolio composto da quattro plotter a solvente, sei sistemi con tecnologia UV e due soluzioni di taglio di ultima generazione.

Completa la gamma, la stampante Mimaki JFX200-2531 che sarà presentata in anteprima europea: dotata di un piano ancora più grande e progettata per offrire elevati standard di produttività.

La stampante Mimaki JFX200-2531 che sarà presentata in anteprima europea.
La stampante Mimaki JFX200-2531 che sarà presentata in anteprima europea.

«Dopo il successo riscosso in occasione di Japan Shop, mostreremo, per la prima volta in Europa, il prototipo della nostra stampante 3D con inchiostri UV in quadricromia che permette di creare oggetti avvalendosi di oltre 10 milioni di combinazioni cromatiche», aggiunge Van den Broek «A drupa avevamo esposto alcuni campioni e oggi siamo in grado di far toccare con mano ai visitatori di Fespa le prestazioni di questa soluzione esclusiva».

La tecnologia e gli inchiostri sviluppati dal reparto R&D di Mimaki consentono di realizzare una stampa 3D di alta qualità dando vita a oggetti con un’eccezionale definizione dei dettagli. Caratteristica esclusiva di questa stampante è il clear ink che può essere combinato a quelli colorati per realizzare accattivanti effetti di translucenza e sfumatura In mostra nella sample gallery, esempi applicativi che riproducono nei minimi dettagli il modello in scala di un castello e una tipica bambola Hina, realizzati grazie alle prestazioni della stampa 3D by Mimaki.

Versatilità e produttività in scena nella Textile Hall

In dimostrazione live nella Textile Hall le stampanti tessili Mimaki di ultima generazione, tra cui l’esclusiva soluzione Tx300P-1800, upgradata per consentire l’impiego di due diverse formulazioni di inchiostro. Sarà dunque possibile visionare i sistemi per la stampa diretta su tessuto Mimaki Tx300P-1800 e Tx300P-1800B, aggiornati per consentire l’impiego di inchiostri sia a pigmento sia sublimatici, senza la necessità di sostituire il sistema di erogazione. Si tratta di una tecnologia ibrida senza precedenti messa a punto da Mimaki per incrementare la produttività e aumentare la flessibilità di questi due modelli di stampanti tessili. In mostra anche la Tiger-1800B, stampante ad alta produttività sviluppata dall’azienda italiana La Meccanica S.p.A. recentemente acquisita da Mimaki, che raggiunge una velocità massima di 390 m2/ora e rappresenta quindi la soluzione ideale per realtà produttive caratterizzate da elevati volumi.

Pixartprinting inaugura Catalyst, la nuova linea di produzione del packaging personalizzabile

Sempre in prima linea nell’individuare i settori con potenzialità di sviluppo, Pixartprinting inaugura Catalyst, l’innovativa linea di produzione per il packaging ingegnerizzata secondo standard di eccellenza. Fulcro di una strategia che rivoluziona l’offerta di packaging personalizzato, arricchisce la gamma con tanti nuovi prodotti e servizi. Oggi l’e-shop è in grado di offrire astucci in cartoncino con tirature che per alcuni modelli partono da un minimo di 25 pezzi. In totale a catalogo sono disponibili oltre 300 combinazioni di formato, dimensioni e personalizzazioni. Il tutto con consegna anche in sole 48 ore.

Votato all’innovazione per DNA, il W2P veneziano ha coinvolto nel progetto tutte le divisioni dell’azienda, dalla produzione al marketing, fino al customer care, dando vita a un modello di business inedito per il packaging online, presentando un importante ampliamento del catalogo. Oltre agli astucci in cartoncino di pura cellulosa da 360 g/m2 cordonati, fustellati e incollati, accrescono l’offerta anche cinque modelli di pack food contact tra cui vassoi, secchielli e bauletti, stampati con inchiostri alimentari e realizzati in cartoncino Delipac®. Inoltre, una delle principali novità introdotte grazie all’implementazione della nuova linea di produzione è la possibilità di offrire tre opzioni di nobilitazione, grazie all’applicazione di lamine a freddo e di vernici 3D e selettiva.

Paolo Roatta, Amministratore Delegato Pixartprinting.

«Abbiamo letto i bisogni del mercato e compreso che quello del packaging è un segmento in grande crescita e con forte potenzialità di sviluppo – spiega Paolo Roatta, Amministratore Delegato Pixartprinting – nel mettere a punto Catalyst ci siamo posti due obiettivi: da un lato offrire ai nostri clienti un nuovo strumento per far crescere il proprio business; dall’altro intercettare nuovi utenti che, per le modalità con cui il packaging è stato proposto fino a oggi, non avevano accesso a questo tipo di prodotto. Strategia che ci consentirà di diventare il punto di riferimento per il mercato degli imballaggi on-demand, fidelizzando nuovi target attraverso un modello di business inedito. Il nostro punto di forza consiste nell’offrire la possibilità di ordinare brevissime tirature a prezzi accessibili con opzioni di personalizzazione sempre più evolute e con i tempi di consegna che da sempre contraddistinguono l’approccio di Pixartprinting».

Nuovi standard per la produzione di packaging on-demand

Le prestazioni di Catalyst by Pixartprinting ridefiniscono gli standard della produzione di packaging on-demand. Eletta Pilot Plant Cimpress, la linea attiva presso lo stabilimento di Quarto d’Altino (VE) integra tecnologie di ultima generazione, organizzate secondo i canoni di efficienza del lean manufacturing.

«Le strategie di ampliamento di gamma passano necessariamente attraverso l’implementazione di nuovi sistemi di stampa e finishing, se non addirittura dall’ingegnerizzazione di intere linee di produzione progettate ad hoc, come è avvenuto per Catalyst – spiega Alessio Piazzetta, Plant Manager Pixartprinting – per mettere a punto la linea dedicata al packaging, il nostro Research & Innovation ha lavorato in sinergia con il reparto Research & Development e con la produzione per selezionare i macchinari che rispondessero a elevati standard di eccellenza tecnologica, in un’ottica di industrializzazione, automatizzazione dei processi e integrazione del flusso produttivo all’interno della piattaforma di gestione proprietaria. Il tutto accompagnati da Cimpress, global company di cui siamo parte e con cui condividiamo know how tecnico e strategico».

Un’architettura tecnologica senza precedenti

Progettata per ottimizzare la produzione, Catalyst consente di offrire tirature minime realizzabili con standard industriali. Cuore tecnologico dell’intera linea è il sistema digitale HP Indigo 30000, con unità di priming integrata in grado di stampare in quadricromia cartoncini fino a 450 g/m2. La verniciatrice in-line Harris & Bruno ExelCoat ZR30 rende efficiente la fase di applicazione di vernici UV, per soddisfare le diverse esigenze di finitura protettiva degli imballaggi. La nobilitazione digitale firmata Scodix, grazie a un workflow dedicato, permette di realizzare a costi competitivi e con il just-in-time con cui prima veniva prodotto un pack standard, astucci con effetti tattili e grafiche eye catching utilizzando vernici a rilievo e selettiva. Bograma BSR 550 Servo Rotary è la fustellatrice rotativa scelta per garantire alte velocità e mantenere la qualità del taglio e della cordonatura in piano. I packaging possono essere ulteriormente impreziositi dalle lamine oro e argento attraverso il modulo per il cold foiling integrato. Completa la linea, la piega incolla Kama Flexfold 52i selezionata per assicurare massima automatizzazione. Riducendo al minimo l’intervento dell’operatore, può essere settata in meno di cinque minuti per dare forma a qualsiasi esemplare del ricco catalogo di packaging by Pixartprinting. Per una maggiore protezione della stampa è possibile richiedere la plastificazione duratura e resistente realizzata con il sistema Tecnomac Evolution 3.

Packaging in piccole tirature
La linea di astucci personalizzabili by Pixartprinting oggi è disponibile in piccole tirature per campionature, edizioni limitate e per la confezione di prodotti a tema. Con più di 300 combinazioni di formato, dimensioni e opzioni di personalizzazione, creare un packaging su misura non è mai stato così facile. Prodotti con cartoncino SBS da 360 g/m2, sono ordinabili in un minimo di 25 copie con consegna anche in 48 ore.
Le novità introdotte in gamma:
Astucci standard. Disponibili in vari formati con o senza finestra; cordonati, fustellati, sono consegnati stesi e facili da assemblare.
Astucci con fondo a scatto. Offerti con l’opzione della finestra e il fondo resistente al peso per offrire massima versatilità di utilizzo.
Astucci ovali. Originali nel design, sono cordonati, fustellati e incollati. Si assemblano con facilità.
Completano l’offerta cofanetti, bauletti, astucci guaina, astucci appendibili.
Packaging food contact
La nuova offerta di packaging alimentare comprende novità per infinite combinazioni pensate per proteggere e comunicare prodotti del settore food. L’intera linea è stampata in quadricromia con inchiostri a uso alimentare. Le confezioni food contact sono realizzate in cartoncino Delipac®, con rivestimento interno resistente all’olio e al grasso, riciclabile, compostabile e biodegradabile.
La gamma comprende:
Vassoi. Disponibili in diversi formati, sono incollati su quattro lati e consegnati tesi. Pratici e facili da montare.
Secchielli. Originali nel design, sono offerti in 4 diversi formati per soddisfare tutte le esigenze di preparazioni da asporto e di consumo di food on the go.
Cofanetti alimentari. La lunch box diventa personalizzabile con grafiche ad hoc e messaggi originali, senza rinunciare alle prestazioni richieste a questi contenitori: sono infatti congelabili e riscaldabili al microonde.
Bauletti con chiusura a fiocco o maniglia. Eleganti e accattivanti, comunicano e proteggono il contenuto agevolandone il trasporto.
Astucci per hot dog e sandwich. Dal design unico, grazie alle superfici curvate, la loro forma è costruita intorno al prodotto.
Completa l’offerta di soluzioni per il packaging alimentare, la carta per confezioni food contact.
Nobilitazioni

Rendere appealing packaging in limited edition con consegne in tempi record (anche in 48 ore), oggi è realtà.
È possibile nobilitare Astucci Standard, Ovali e con Fondo a Scatto con le seguenti lavorazioni:
Vernice 3D. Ad alto spessore, valorizza alcune parti stampate della confezione conferendo un seducente effetto tattile.
Oro/Argento. L’applicazione di lamine attraverso la tecnica del cold foil consente di impreziosire i packaging con l’elegante effetto dei metalli nobili a costi competitivi e in tempi rapidi.
Vernice Selettiva. Esalta aree dello stampato mettendole in evidenza con l’applicazione di vernici lucide.

Esplorare nuove opportunità, grazie a Ricoh

La soluzione grande formato Ricoh Pro L4100 si caratterizza per un ridotto impatto ambientale poiché, grazie a una temperatura di riscaldamento più bassa, offre consumi inferiori rispetto ad altre soluzioni della stessa categoria.

I visitatori dello stand Ricoh a Fespa 2017 (8-12 maggio, Amburgo, Germania) avranno modo di scoprire in che modo innovare la propria offerta di servizi grazie a un’ampia gamma di dispositivi grande formato, roll-to-roll e flatbed. Saranno inoltre a disposizione dei visitatori dello stand le soluzioni software e i sistemi per la stampa su tessuto (DTG, direct-to-garment) di Anajet, azienda del gruppo Ricoh.

«Ricoh ha sviluppato un portfolio completo di soluzioni hardware e software per supportare i fornitori del mercato graphic arts che vogliono esplorare nuove opportunità di business» commenta Benoit Chatelard, Vice President, Production Printing di Ricoh Europe. «Ricoh si è evoluta negli anni per diventare fornitore di soluzioni per la comunicazione che includono sistemi roll-to-roll, grande formato e stampanti digitali per tessuto. Grazie alla costante innovazione e al nostro know-how, le soluzioni Ricoh offrono qualità, ecosostenibilità e sono efficaci dal punto di vista dei costi».

Tra le tecnologie protagoniste allo stand di Ricoh vi sarà EFI Vutek H1625 LED UV, una soluzione di stampa ibrida roll/flatbed UV da 1,65 m con quattro colori più il bianco e con possibilità di stampa multilayer. Grazie alle gocce di dimensioni variabili, il sistema consente di stampare fino a otto livelli di scale di grigi. È ideale per realizzare espositori retroilluminati, insegne per interni ed esterni, poster, espositori per punti vendita, grafiche per esposizioni e packaging.

Presso lo stand Ricoh sarà a disposizione dei visitatori anche la soluzione grande formato Ricoh Pro™ L4160 latex, una tecnologia green resa disponibile con gli inchiostri Ricoh latex AR. La serie Pro L4100 integra l’ultima generazione di teste di stampa piezoelettriche a gocce variabili Ricoh, in grado di produrre gocce di inchiostro di quattro picolitri per stampe durature in ambienti esterni e interni. Ricoh Pro L4100 si caratterizza per un ridotto impatto ambientale poiché, grazie a una temperatura di riscaldamento più bassa, offre consumi inferiori rispetto ad altre soluzioni della stessa categoria.

La soluzione multifunzione wide format Ricoh MP CW2201SP (copier, printer e scanner) utilizza gli inchiostri a pigmento Liquid Gel Ricoh per la stampa su carta comune, fotografica e blue back per affissioni. Ideale per applicazioni grafiche e pubblicitarie indoor e outdoor, MP CW2201SP è una soluzione innovativa e versatile consentendo tra l’altro di creare archivi digitali.

Nell’area dello stand dedicata al software, Ricoh mostrerà le funzionalità di MarcomCentral, piattaforma SaaS per il Web-to-print e la gestione delle risorse di marketing. Inoltre, verranno messe in evidenza le potenzialità del RIP ColorGate per la gestione professionale dei flussi di stampa colore.

Allo stand Arjowiggins (padiglione 6B, stand B45) sarà presente Ricoh Pro C7110X, soluzione di stampa a colori a foglio singolo che verrà utilizzata per produrre applicazioni con una nuova carta a trasferimento digitale adatta a un’ampia gamma di prodotti tessili.

OKI Systems Italia e Copyworld insieme per le arti grafiche

Giovanni Barzaghi, Country Sales Manager di OKI Systems Italia.
Giovanni Barzaghi, Country Sales Manager di OKI Systems Italia.

OKI Systems Italia ha annunciato che Copyworld, realtà dell’Italia Centrale, è entrata a far parte della rete di Graphic Arts Partner dell’azienda.

La partnership nasce dall’expertise maturata da Copyworld nella stampa professionale e soprattutto dalla sua capacità di accompagnare il cliente verso il Print on Demand.
L’accordo prevede la vendita da parte di Copyworld delle stampanti della Serie Pro destinate alle arti grafiche e alla light production. Con una stampa ad alta risoluzione fino a 1.200×1.200 dpi, velocità di stampa fino a 50 ppm, ampia flessibilità nella gestione dei supporti di stampa e scelta degli stessi con grammature fino a 360 g/m2, la Serie Pro si impone sul mercato come la soluzione ideale per la stampa digitale per applicazioni professionali di alta qualità che possono essere stampate on-demand. Le soluzioni di OKI consentono, infatti, di realizzare nuove applicazioni con opportunità quasi infinite, grazie alla sofisticata tecnologia della quinta stazione di stampa e con il valore aggiunto di una personalizzazione che può arrivare fino al singolo pezzo, fornendo agli stampatori e a tutte le aziende creative, nuove e concrete opportunità di business.

Fiore all’occhiello della Serie Pro sono: Pro6410 NeonColor, stampante A4 con toner neon per progetti grafici luminosi e fluorescenti su supporti transfer, Pro9541 e Pro9542, stampanti Digital LED SRA3 a cinque colori. Pro9541 offre la possibilità unica di stampare l’intera gamma di colori con l’aggiunta di un quinto colore spot bianco o trasparente lucido che consente di focalizzare l’attenzione su elementi specifici di un progetto, aggiungendo una nuova brillantezza ai colori e creando un impatto visivo immediato. Pro9542 offre, oltre alla tradizionale stampa in quadricromia, un bianco coprente ad alta densità per risultati eccezionali su una vasta gamma di supporti colorati e trasparenti.

Oltre al vantaggioso posizionamento di listino, questi ultimi e innovativi modelli sono gli unici presenti sul mercato, nella loro fascia di prezzo, a essere progettati da una multinazionale e a garantire la stampa in cinque colori in un unico passaggio. Questo consente di risparmiare tempo (non dovendo necessariamente eseguire manovre fisiche), ridurre le inefficienze e limitare al minimo il rischio di errori a vantaggio di una maggiore precisione nel registro di stampa. Inoltre, è possibile usufruire della garanzia di tre anni sul prodotto acquistato, fornita direttamente dal produttore e ottenibile semplicemente registrando il prodotto online.

Le soluzioni OKI consentiranno quindi a Copyworld, già forte di un know-how maturato sul campo, di ampliare la gamma proposta e di supportare i propri clienti nell’espansione del business. L’adozione dei sistemi di stampa della Serie Pro di OKI apporta, infatti, benefici all’intera filiera della creatività e della comunicazione, a partire dai creativi che non avranno più limiti nella personalizzazione o nobilitazione di un proprio progetto fino ai serigrafi, tipografi e stampatori che vedranno aumentare i propri margini di guadagno andando a soddisfare un numero maggiore di richieste fino a poco tempo fa non realizzabili.

La nuova partnership risponde alla strategia di OKI di facilitare il business dei propri clienti, garantendo la massima soddisfazione di tutti i protagonisti. «Stiamo raccogliendo un grande consenso nel mercato verticale della grafica», commenta Giovanni Barzaghi, Country Sales Manager di OKI Systems Italia. «Siamo sicuri che le prestazioni garantite dalla Serie Pro e la collaborazione con una realtà preparata come Copyworld ci consentiranno un ulteriore rafforzamento della presenza OKI sul mercato dell’Italia Centrale con nuove opportunità di crescita per tutti.

«Abbiamo trovato in OKI un Partner con la nostra stessa vision», afferma Andrea Pollastri, Presidente di Copyworld, «Da sempre ci impegniamo per offrire ai nostri clienti una soluzione di lavoro completa ed efficiente senza compromessi in termini di qualità, supporto e assistenza. Insieme contribuiremo a fornire nuovi servizi di stampa con una tecnologia innovativa che sfida i processi tradizionali, aprendo nuove e interessanti opportunità.»

Andrea Pollastri, Presidente di Copyworld.
Andrea Pollastri, Presidente di Copyworld.

Paolo Littamè è il nuovo sales manager Italia di Guandong

Paolo Littame, Sales Manager Italia di Guandong

Guandong, trendsetter della visual communication, già forte di un piano di sviluppo con respiro internazionale che ha visto il brand affermarsi in Europa, consolida ulteriormente la propria presenza sul territorio italiano annunciando l’ingresso nel team aziendale di Paolo Littamè, che ricoprirà il ruolo di Sales Manager Italia.

Paolo Littamè, Sales Manager Italia di Guandong

«Il mercato ci identifica da tempo come punto di riferimento per la nostra conoscenza approfondita dei materiali plastici destinati alla comunicazione visiva e alla digital decoration, ma anche per il consolidato heritage in ambito di stampa serigrafica e offset» commenta Edoardo Elmi, Presidente Guandong «Oggi vogliamo offrire, accanto a un range esclusivo di prodotti di qualità in linea con le normative europee, un know-how ancora più puntuale sul connubio materiali e tecnologie digitali. Per questo abbiamo rafforzato il nostro reparto vendite con una figura dotata di specifiche competenze anche sul fronte hardware».

La VisualCom made in Italy sta vivendo un momento di grande effervescenza, con lo sviluppo di nuovi modelli di business e di ambiti applicativi inesplorati. Da queste premesse nasce l’esigenza di dedicare al mercato italiano una figura che contribuisca con i propri skill tecnici e commerciali a soddisfare le richieste dei clienti.

«Sono molto orgoglioso di entrare a far parte di una realtà affermata come Guandong» commenta Paolo Littamè. «Oggi il mercato è orientato a ricercare una sinergia sempre più forte tra tecnologie, materiali e software: il mio compito sarà consolidare il rapporto fiduciario con la clientela, puntando sulla capillarità del servizio e garantendo un supporto consulenziale ancora più specializzato».

Grazie alla sua esperienza nel mondo della stampa digitale wide format e alla conoscenza del mercato, Paolo Littamè si pone anche come da trait d’union per la specificità dei supporti Guandong e le tecnologie di stampa di ultima generazione. Infatti, sarà di supporto alla Direzione commerciale anche a livello europeo e alla Direzione marketing per lo sviluppo e l’applicazione dei nuovi prodotti, anche in nuovi ambiti applicativi.