Home Blog Pagina 207

HP Latex 115, un dispositivo entry-level per la stampa wide

HP ha annunciato la nuova stampante HP Latex 115, un dispositivo entry-level che consente di accedere, a costi contenuti, ai servizi di stampa di cartellonistica e insegne grazie alla tecnologia di alta qualità e a base acqua di HP Latex. Il modello HP Latex 115 è disponibile anche nella serie Print and Cut, che offre una soluzione end-to-end per la stampa e il taglio.

Inoltre, le stampanti sono completamente integrate con HP Signage Suite e HP WallArt, due soluzioni online disponibili gratuitamente in HP Applications Center che consentono di eseguire con facilità e direttamente dal Web la progettazione e l’ordinazione di stampe di grande formato 24 ore su 24, sette giorni su sette.

La nuova stampante HP Latex 115 offre:

  • Stampe asciutte, inodore e pronte per la rifinitura e la consegna in giornata grazie alla tecnologia HP Latex.
  • Produzione di alta qualità con stampe ad alta risoluzione fino a 1200 dpi nativi per un’ampia gamma di applicazioni.
  • Stampa a sei colori per immagini di alta qualità e transizioni graduali.

La soluzione HP Latex 115 Print and Cut è dotata di caratteristiche aggiuntive:

  • Taglierina HP Latex Basic con codice a barre HP e OPOS (Optical Positioning System) per un riconoscimento rapido e un taglio affidabile.
  • Esclusivo elaboratore delle immagini raster (RIP) HP FlexiPrint and Cut per una gestione ottimizzata dei flussi di lavoro da un’unica posizione con l’integrazione dei codici a barre.

Disponibilità: le stampanti HP 115 e le soluzioni HP 115 Print and Cut non sono disponibili in tutte le aree geografiche. Verranno rese disponibili a ottobre in determinati paesi in America, nell’area Emea e in Australia. Per ulteriori informazioni, visitare i siti Web HP locali.

Portafoglio HP Latex

Le stampanti HP Latex garantiscono un livello elevato di qualità delle immagini, produttività e durevolezza, oltre a vantaggi per l’ambiente e certificazioni di settore. Permettono a un’ampia varietà di clienti, dalle piccole copisterie ai fornitori di servizi di stampa di grandi dimensioni, di realizzare a costi contenuti numerose applicazioni senza tempi di asciugatura, per la massima velocità di lavorazione e installazione. La gamma completa include:

  • Stampanti HP Latex serie 300: le stampanti HP Latex 315, 335 e 365 garantiscono un livello elevato di qualità delle immagini, produttività e durevolezza ad alta velocità per la consegna in giornata.
  • Le soluzioni HP Latex 315 e 335 Print and Cut forniscono funzionalità di stampa e taglio ad alta capacità.
  • Le stampanti HP Latex 560 e 570 consentono ai clienti di gestire un’ampia gamma di processi di stampa di alta qualità e picchi di produzione last-minute con un investimento iniziale minimo.
  • La stampante HP Latex 1500 offre un’importante soluzione, a costi contenuti, per le applicazioni wide format ad alta qualità per interni ed esterni.
  • Le stampanti HP Latex 3200 e 3600 sono ideali per la produzione di applicazioni con volumi elevati e di alta qualità e consentono un funzionamento in autonomia che permette a un singolo operatore di gestire fino a quattro stampanti contemporaneamente.

Avere chiara visione dei traguardi strategici da cogliere: anche questo è Industria 4.0

Il concetto di Industria 4.0 non implica solamente l’accesso a condizioni particolarmente favorevoli per l’acquisto di nuove dotazioni hardware e software ma necessita in partenza, da parte delle aziende fornitrici e utenti, di una chiara visione dei traguardi strategici da cogliere.

di Roberto Carminati

Anche nel settore della grafica e fra gli stampatori l’ecosistema automatizzato e digitalizzato dell’Industria 4.0 comincia non solo a prendere piede ma anche a offrire risultati importanti in termini di incremento della produttività e tempi di risposta al mercato. La stessa Italia Grafica ha avuto modo di occuparsene e rendersene conto a più riprese grazie alle interviste effettuate ad alcuni fra i nomi di spicco dell’industria, in Italia e non solo. Questi hanno contribuito a mettere in luce aspetti della quarta rivoluzione industriale che rischiano talora di passare in secondo piano, oscurati dalla ghiotta opportunità degli iper e super-ammortamenti. Presupposto essenziale per godere appieno degli sgravi e soprattutto di quel surplus di efficienza che il modello garantisce è che le imprese posseggano già in partenza una visione chiara e a 360 gradi degli obiettivi che nel tempo intendono raggiungere. E di conseguenza, di quali dotazioni tecnologiche siano realmente necessarie a risolvere le loro problematiche e a soddisfare nel concreto i loro bisogni. Non solo. Se il dato diventa lo strumento intelligente per il tramite del quale i processi possono essere oggetto di un costante miglioramento, anche un diverso utilizzo delle informazioni deve essere tenuto nella massima considerazione. Quindi, deve essere studiato e analizzato nel dettaglio, prima ancora di procedere all’acquisto di macchine e software. Infine, ma non meno rilevante, l’imperativo è verificare preliminarmente se quel che si ha intenzione di installare sia a tutti gli effetti conforme a quanto previsto dal legislatore, per essere certi di potere accedere agli incentivi istituzionali. Mettendo a fuoco poi i requisiti specifici da osservare in materia di protezione degli addetti.

L’esperienza insegna

Titolare insieme al padre Renato della società milanese Dedo Risorse, l’ingegner Claudio Delaini si occupa di consulenza alle imprese e di sicurezza industriale e la transizione al paradigma 4.0 lo sta costringendo per certi versi a un autentico super-lavoro. Perché, ingolosite dal Piano Calenda, le società utilizzatrici di macchinari e sistemi rischiano di agire in maniera superficiale e incauta. E d’altra parte i fornitori approfittano talvolta del clima favorevole alle vendite per incrementarle con consegne non del tutto allineate agli standard e, non da ultimo, poco rispettose delle concrete esigenze di innovazione della clientela. Casi di studio relativi al settore hanno trovato spazio sulle pagine dello house organ di Dedo, con la descrizione di acquisti incauti che sono sfociati nel più classico dei bagni di sangue. Ma lo studio lombardo ha avuto altresì modo di confrontarsi con veri e propri protagonisti della grafica e della stampa tricolore, esaminandone da vicino il percorso di cambiamento per attestarne i numerosi pregi e intervenire in corso d’opera sugli eventuali difetti.

«Alcuni nostri interlocutori del comparto», ha detto Claudio Delaini a Italia Grafica, «hanno per esempio installato una nuova linea integrata con la quale è possibile gestire direttamente dall’ufficio tecnico i flussi di stampa dei libri, partendo dalle risme di carta. La linea dà modo di controllare per intero lo stato di avanzamento della produzione e la qualità del prodotto finito, ma anche l’ammontare degli scarti e lo svolgimento delle operazioni di tipo logistico». Tutto questo è risultato in un interfacciamento totale fra i sistemi di controllo delle linee di produzione e i personal computer degli stessi uffici tecnici, che genera «un flusso d’informazioni non solo ingente ma prezioso e tale da permettere un continuo miglioramento». Il passaggio decisivo è però rappresentato dalle metodologie di utilizzo delle informazioni. «Il segreto», ha proseguito Delaini, «sta nell’idea del learning by doing, ovvero di un ininterrotto apprendimento guidato dall’analisi dei dati e tale da promuovere una sempre maggiore efficienza delle attività. L’opera di un consulente è essenziale per stabilire se le tecnologie si adeguino o meno ai diktat del 4.0, in base alla documentazione tecnica e alle evidenze oggettive. Alla base dei mutamenti c’è però sempre l’approccio di ordine culturale».

Questione di filosofia

Nessun consulente potrebbe aiutare davvero le imprese che non sono disposte a investire in una inedita filosofia: chi ci ha creduto, invece, ha scoperto benefici impensati. «L’analisi dei flussi di dati», ha detto l’intervistato, «aiuta a correggere gli errori e a sbagliare sempre meno, come la nostra esperienza sul campo, fra le stamperie evolute, ci ha insegnato. Anche perché negli ambienti 4.0 le informazioni sono disponibili trasversalmente a una molteplicità di funzioni. Anche se spesso l’accento viene posto sui benefici che l’automazione assicura dal punto di vista della velocità di esecuzione, quest’ultima non può essere il solo scopo della rivoluzione. Perché i clienti finali sono forse maggiormente interessati alla qualità dei lavori e i casi affrontati ne danno la prova. La fedeltà a quanto richiesto è lo x-factor del successo». Allo stesso tempo, il monitoraggio remoto degli apparati e dei processi di produzione dà modo di intervenire preventivamente sui possibili guasti e malfunzionamenti. Il che limita la necessità di intervento da parte del personale tecnico, ma non la esclude affatto. E anzi, impone agli stessi manutentori il salto culturale di cui sopra. «Automatizzare le operazioni», ha spiegato Delaini, «vuol dire, secondo quel che abbiamo appreso dalla relazione coi clienti, ridurre i rischi naturalmente correlati a vari tipi di lavorazione. Non bisogna però dimenticare che la manutenzione è una delle attività più critiche e pericolose che possano effettuarsi. Anche nello scenario 4.0 le macchine debbono essere aggiustate, impostate, pulite. E soprattutto controllate, a evitare fra gli altri eventi come un loro inatteso avvio da remoto».

Il passaggio generazionale

Cioè a dire che se ci sono operazioni delicate in corso, l’attivazione di una macchina o di una linea da lontano non deve essere possibile. Un’apparente banalità, responsabile però in circostanze delle quali Delaini è stato diretto testimone, «di incidenti dagli esiti gravissimi». Sovente, la missione dei manutentori si complica quando, ed è un accadimento tipico dei settori della stampa e della grafica, ma anche della carta, ci si trova a usare macchinari già datati, ma soggetti con il passare degli anni a riadattamenti e restyling. E a maggior ragione quando a doversene fare carico è una sola persona, per esperta che sia. «Avverrà sempre più spesso», ha osservato Claudio Delaini, «perché la digitalizzazione fa sì che un solo operaio possa occuparsi di quel che in passato era tipicamente gestito da un team, o che un giovane, data facilità d’uso dei sistemi moderni, compia mansioni un tempo svolte dai più anziani. Tele-service e manutenzione predittiva sono entrambi presenti nel bagaglio dell’Industria 4.0 ma non credo che per il momento stiano guadagnando terreno. È ancora un fatto di cultura». Certamente, però, a paragone con le precedenti rivoluzioni o evoluzioni industriali, il plus è dato dalla più agevole accessibilità delle informazioni critiche per l’impostazione o setup delle macchine sulla scorta dei bisogni di ogni impresa. «Tutto è registrato e la componente più prettamente artigianale del lavoro perde di importanza», permettendo di ipotizzare che l’operaio-manutentore futuro debba essere più abile nella lettura dei dati che non con le mani. Ancora una volta è necessario evidenziare che i primi passi della trasformazione in senso 4.0 sono altresì i più importanti per il buon andamento a venire del business degli stampatori. «Le aziende che frequentiamo», ha concluso Claudio Delaini, «vogliono cambiare, vogliono evolversi ma incontrano sul loro cammino difficoltà molteplici. Forse, la parte più complessa è la scelta di fornitori credibili e affidabili che possano supportarle, in un momento in cui si diffonde una certa improvvisazione e molti si stanno presentando impropriamente come delle autorità nell’ambito dell’Industria 4.0. E questo anche perché gli ammortamenti fanno gola e c’è chi prova a inserirsi nella logica della legge senza averne i requisiti, come spesso accade».

Per avere un quadro completo della situazione e confrontarsi, su solide basi, coi consulenti, risorse mirate sono sul sito del Mise.

Integrare il digitale nelle logiche d’impresa: come e perché

Hand holding mobile phone with icons. Concept of communication in the network.

Nel settore della grafica stanno nascendo forme inedite di commistione tra carta e digitale come per esempio gli Smart Writing Set di Moleskine, prodotti che creano un ponte tra gli appunti presi su un normale foglio carta che diventano in modo automatico e in tempo reale collegati e sincronizzati ad applicazioni digitali come Microsoft Office. Oppure le nuove forme di SmartPackage basati sulla Internet delle Cose (Internet of Things) che – tramite etichette intelligenti basate sui ricevitori Rfid – consentono ai consumatori di avere maggiori informazioni sui prodotti e ai produttori di avere informazioni importanti sulle abitudini di utilizzo e più in generale su come i prodotti rispondono ai bisogni delle persone nel momento in cui vengono utilizzati.

Ma come nascono questi prodotti? Sono figli dell’innovazione tecnologica oppure nascono da idee che creano innovazione tecnologica?

La nascita di prodotti così di rottura con il passato sono il segno evidente che il digitale è diventato parte integrante della nostra vita quotidiana.

Ed è importante notare come la nascita di questi prodotti sia la conseguenza del fatto che il digitale rappresenta la IV rivoluzione industriale ed è quindi un aspetto fondante della nostra vita. Tutto ciò implica una trasformazione delle abitudini delle persone: provate a farci caso, nel momento in cui state leggendo questo articolo avrete sicuramente a portata di mano il vostro smartphone, acceso e quasi certamente carico, segno che lo smartphone ha trasformato le tue e nostre abitudini integrandosi prepotentemente nella nostra vita.

Nel momento in cui le abitudini delle persone sono modificate dal digitale accade che anche i modelli organizzativi delle imprese (che sono fondate da persone e vendono prodotti utili alle persone) subiscano delle modifiche e delle conseguenze.

Sempre più spesso capita che un cliente o un fornitore o un consulente, impossibilitato a visitarci fisicamente, ci chieda di fare un meeting o una consulenza tramite piattaforme di Conferencing.

Tutto questo impatta sulla nostra impresa che di fatto è digitale: noi infatti possiamo decidere, come impresa, semplicemente di accettare questo cambiamento che una volta si definiva innovazione e che ora si chiama digitale, oppure possiamo decidere che la nostra impresa diventi un’impresa integrata nel digitale, trasformando le proprie logiche.

Che cosa significa integrare il digitale nelle logiche della nostra impresa? Significa attuare una trasformazione globale che implica la modifica dei nostri processi di ideazione di nuovi prodotti, di mantenimento dei prodotti esistenti e di gestione della relazione con i nostri clienti, accogliendo il digitale nei nostri processi organizzativi.

Ovvero cambiare le nostre abitudini e prassi di impresa accogliendo il digitale così come lo abbiamo fatto nella nostra vita privata.

Che cos’è la trasformazione digitale

La trasformazione digitale è l’adozione di un nuovo approccio che tocca l’organizzazione di imprese nate prima nel digitale, per integrare (trasformazione) gli strumenti del digitale nell’organizzazione.

L’esperto e autore di diverse pubblicazioni sul management Peter Drueker ha coniato una frase, che ha una triplice lettura, molto celebre: Every company is a software Company.

Da un lato ci dice che un’impresa è ormai pervasa da strumenti digitali. Dall’altro ci rivela che un’impresa crea tramite il digitale dei prodotti.

All’interno di questa frase di Druker vi è contenuto un terzo concetto fondamentale: tramite il digitale siamo in grado di analizzare i bisogni del nostro target. E analizzando i bisogni del nostro target siamo in grado di creare prodotti che diano – come ha fatto Moleskine – delle risposte ai bisogni impliciti dei clienti.

Collegando i nostri prodotti a internet siamo in grado di creare degli oggetti intelligenti che dialogano con l’utente, come i package delle creme solari che misurano il grado di esposizione della cute tramite cerotti contenenti sensori Rfid e informano l’utente su come usare il prodotto tramite app (Italia Grafica, settembre 2017).

Ma questi strumenti del digitale sono accessibili a una PMI?

La risposta è certamente sì! Nel senso che hanno dei prezzi accessibili a ogni impresa e alcuni di essi – come Google Trends, Facebook Insights sul Pubblico e altri – sono addirittura gratuiti.

Dall’analisi dei dati di questi strumenti siamo in grado di leggere i bisogni inespressi (nel senso che non eravamo in grado di intercettarli prima di questi strumenti) del target a cui le imprese devono e possono dare una risposta con nuovi prodotti.

Per questo motivo per la nostra impresa è importante, anzi imprescindibile, abbracciare la trasformazione digitale.

Cosa non va sottovalutato

Ci sono dei punti fondamentali a cui prestare attenzione quando si decide di adottare la trasformazione digitale nelle logiche produttive e organizzative di un’impresa.

  1. La trasformazione digitale è contemporaneamente un processo tecnologico e un processo culturale.
  2. La trasformazione digitale è un processo che prevede l’adozione di tecnologie digitali, ma anche l’adozione di una cultura organizzativa e produttiva aperta e non ostile al digitale. L’aspetto culturale della trasformazione digitale è molto importante per un’impresa. Perché deve entrare nella cultura di quell’impresa. Se, per esempio, i dipendenti sono indifferenti, noncuranti o addirittura prevenuti e ostili nei confronti del digitale, purtroppo l’impresa potrà comprare fior di tecnologie digitali, fare master e workshop sul digitale, avvalersi di consulenti, docenti e altro, ma difficilmente riuscirà a integrare il digitale. È pertanto necessario che nelle logiche di assunzione di nuove figure professionali vengano inseriti come criterio di valutazione il rapporto che i futuri dipendenti avranno nei confronti del digitale. Creare un equilibrio tra sostenitori, indifferenti e detrattori del digitale è importante: in un’impresa possono (ed è giusto che sia così) coesistere figure restie e figure propense al cambiamento, ma l’eccesso nell’uno o nell’altro verso non fa bene alle dinamiche e ai processi organizzativi e produttivi.

Essere pronti alle evoluzioni del mercato

Siamo in un’epoca di evoluzione accelerata e molti prodotti che non si sono trasformati digitalmente sono scomparsi. Basti pensare a tecnologie in uso fino al 2010 come le cartine geografiche e gli orari dei treni che sono stati soppiantati da applicazioni digitali; oppure gli orologi come gli Swatch, che soffrono dello spostamento di un’azienda come Apple che fino al 2000 produceva computer e ora produce anche un orologio (Apple Watch) che è un acerrimo e temibile competitor dello Swatch.

Vedere i nostri prodotti di punta essere aggrediti da competitor o addirittura diventare obsoleti non è un rischio, è una certezza a cui possiamo fare fronte.

Un’impresa deve essere organizzata a un cambiamento repentino del mercato che rende obsoleto il proprio prodotto: è una logica che prende il nome di innovazione di scala.

L’esperto di trasformazione digitale Jez Humble sottolinea come un’impresa debba essere organizzata a un cambiamento repentino del mercato che rende obsoleto il proprio prodotto con una logica che nel suo libro Lean Enterprise1 spiega con il termine innovazione di scala.

Ogni impresa ha uno o più prodotti di punta che le permettono di esistere e di prosperare. Nel momento in cui il prodotto di punta assolve la sua funzione bisogna ideare parallelamente nuovi tipologie e prototipi di prodotti che subentreranno quando il prodotto di punta entrerà nel ciclo di invecchiamento. E i nuovi prodotti non è detto che siano aderenti alla tradizione dell’impresa, ma possono avere una logica di rottura così come è avvenuto per Moleskine nel creare un prodotto tra carta e digitale, per Apple (che fino agli anni 2000 – ricordiamolo – si chiamava Apple Computers e adesso produce e vende telefoni, orologi e dal Natale 2017 venderà anche apparecchi per riprodurre musica Hi-Fi.)

Creare forme di ascolto organizzato monitorando i bisogni dei consumatori prima, durante e dopo l’acquisto, aiuta a rispondere alle loro difficoltà.

La trasformazione digitale implica l’usare questi strumenti per ascoltare in modo organizzato e trarre valore da queste conversazioni – trasformando i bisogni degli utenti in opportunità.

Per questo motivo dobbiamo ascoltare le esigenze dei clienti in tre fasi: prima dell’acquisto, durante l’acquisto e dopo l’acquisto.

Ascoltando gli utenti prima dell’acquisto saremo in grado di migliorare i prodotti esistenti o creare nuovi prodotti che rispondano ai loro bisogni.

Ascoltando gli utenti durante l’acquisto ci consentirà di assistere meglio i clienti durante la fase di vendita.

Ascoltare gli utenti dopo l’acquisto ci consentirà di fare customer care proattivo e quindi di trasformare un utente che ha un disagio in un utente soddisfatto e fidelizzato.

Da un ascolto organizzato sono nate idee di rottura, come nel caso delle tende Quechua: sono partite dall’ascolto delle conversazioni degli appassionati di campeggio, dalle quali emergeva il desiderio di tende che si montassero in pochi minuti se non secondi. Da questo desiderio è nato un prodotto che – tramite una tecnologia antica come il metallo armonico (ovvero quel processo di fusione del metallo che gli imprime una «memoria» facendolo ritornare in caso di torsione alla propria forma primitiva) – permette alle tende Quechua di essere lanciate in aria e di montarsi automaticamente in tre minuti o addirittura in cinque secondi. Questa è un prodotto disruptive nato da un ascolto organizzato.

Ester Crisanti fiduciosa su Print4All: ragionare in termini di filiera

Con queste due parole Roberto Levi, presidente di Argi, ha sintetizzato lo spirito che ha caratterizzato il convegno organizzato da Print4All, seconda tappa di avvicinamento all’importante evento fieristico che si svolgerà a Milano a fine maggio 2018.

Lo slogan evidenzia il cambio di passo che anima tutti gli operatori del settore, oggi più che mai convinti del fatto che, per raggiungere obiettivi significativi, sia indispensabile ragionare e operare in termini di filiera. Aldo Peretti, Presidente di Acimga, nel corso del proprio intervento ha rinforzato questo concetto affermando che il progetto Print4All è nato con l’intento di coinvolgere tutta la community della comunicazione a partire dai brand owner e dalle agenzie fino ad arrivare ai costruttori, agli stampatori e ai converter. Un obiettivo ambizioso che ha trovato conferma durante il convegno; sono infatti stati chiamati a parlare oltre a stampatori e fornitori di tecnologie, rappresentanti della GDO, responsabili marketing di industrie operanti nel settore del food ed elettronica di consumo, specialisti della comunicazione ed esponenti del mondo accademico

Questo rinnovato modo di presentarsi al mercato ha già messo a segno due importanti successi: la collaborazione di tre marchi storici delle fiere Grafitalia, Converflex e Inprinting, che darà vita a Print4All, la nascita della Federazione Carta e Grafica che comprende Assocarta, Assografici e Acimga e la costituzione di The Innovation Alliance tra Acimga, Argi, Assocomaplast, Ucima, Fiera Milano e Hannover Fairs International, che ha consentito di riunire in un unico grande evento fieristico Ipack-ima, MeatTech, Plast, Print4all e Intralogistica Italia.

Dagli interventi importanti segnali che renderanno possibili collaborazioni lungo la filiera della comunicazione poiché appare evidente la volontà di Argi e Acimga, unitamente ad Assografici, di ragionare in termini sinergici al fine di facilitare lo scambio d’informazioni e le collaborazioni tra tutti gli attori coinvolti.

Il segmento del packaging si conferma dinamico e in forte evoluzione: grazie all’utilizzo delle tecnologie digitali e alle connessioni Web, estende la sua funzione anche nella post-vendita diventando veicolo per acquisire dati sui comportamenti dei consumatori e, allo stesso tempo, fornire informazioni inerenti il prodotto.

Dal Convegno molto affollato di aziende e di giornalisti da tutta Europa, siamo usciti più fiduciosi sul futuro del settore. La vitalità delle associazioni coinvolte e la convinzione con cui operano sono la garanzia che l’evento Print4All non solo sarà un successo ma soprattutto testimoniano che siamo solo all’inizio di un percorso che porterà beneficio a tutti. Vinceranno le filiere e con esse le aziende e le associazioni che hanno capito che uniti si possono fare grandi cose.

Ricoh entra nel settore dell’Industrial Decoration con la Pro T7210

La prima soluzione flatbed UV Ricoh Pro™ T7210 offre produttività elevata e versatilità per la stampa su materiali rigidi e pesanti come vetro, legno, acciaio, composti di alluminio e metallo.

La costante richiesta da parte del mercato di personalizzazione, flessibilità nella produzione di piccoli lotti e ampia scelta di supporti sono i driver che hanno portato Ricoh a sviluppare una soluzione flatbed con inchiostri UV e teste di stampa proprietarie. Ricoh Pro T7210 offre produttività elevata (fino a 100 m2/ora) e versatilità per la stampa su materiali rigidi e pesanti – come per esempio vetro, legno, acciaio, composti di alluminio e metallo – utilizzati nel settore industriale sia per la decorazione d’interni sia per la costruzione. «Ricoh Pro T7210 rappresenta un ulteriore passo nell’evoluzione continua della gamma Ricoh dando impulso all’innovazione nell’ambito della tecnologia di stampa inkjet,» commenta Graham Kennedy, Head of Commercial Inkjet Business, Commercial and Industrial Printing, Ricoh Europe. «L’integrazione della tecnologia inkjet nel portfolio di Ricoh servirà a generare fiducia nelle aziende clienti in un mercato in rapida evoluzione».

La soluzione integra la tecnologia di stampa proprietaria di Ricoh ed è dotata di 12 teste di stampa industriali a goccia variabile della serie Ricoh MH54, caratterizzate da alta produttività e affidabilità nella gestione del getto d’inchiostro UV. Questo inchiostro è stato progettato per offrire elevata aderenza e prestazioni ottimali su un ampio ventaglio di materiali industriali rigidi. Con una luce di stampa massima di 2,1×3,2 metri, Ricoh Pro T7210 è in grado di stampare su un unico supporto oppure su materiali pretagliati fino a 11 cm di spessore. Ciò consente agli stampatori e ai produttori industriali di stampare direttamente su diversi materiali per la realizzazione di prodotti finiti personalizzati tra cui piastrelle, pareti di vetro, porte, mobili e supporti industriali.

Ricoh Pro T7210 sarà disponibile per il mercato europeo a partire dall’inizio del 2018.

Carton Excellence Award 2017: i vincitori

Geometrie Cividât di Lucaprint. Brand Owner: Domenis 1898. Structural Designer: Ufficio Tecnico Lucaprint. Graphic Designer: Giulia Toscanelli Cartoncino di BillerudKorsnäs.
Geometrie Cividât di Lucaprint. Brand Owner: Domenis 1898. Structural Designer: Ufficio Tecnico Lucaprint. Graphic Designer: Giulia Toscanelli Cartoncino di BillerudKorsnäs.

A dominare la 21a edizione degli European Carton Excellence Awards sono state le idee di packaging brillanti e sostenibili. L’assegnazione dei premi si è svolta nel corso della serata di Gala che ha concluso il Congresso Ecma il 21 settembre di quest’anno presso l’elegante Residenz Building di Salisburgo, in presenza di un pubblico eccezionale composto da capitani dell’industria.

Il premio Cartone dell’Anno è stato assegnato a Geometrie Cividât, di Lucaprint, con cartone fornito da BillerudKorsnas. Cividât è un gin di qualità prodotto da Cividale, un’azienda del Nord Italia. La confezione doveva rispecchiare lo stile unico e le note aromatiche dell’esclusivo liquore.

Alessandro Mariotto, Lucaprint, Alberto Luca, Lucaprint e Joel Dubois, Billerud Korsnäs.
Alessandro Mariotto, Lucaprint, Alberto Luca, Lucaprint e Joel Dubois, Billerud Korsnäs.

Il packaging si distingue per l’apparente semplicità e discrezione. Il taglio diagonale, che divide simmetricamente la precisa geometria della confezione, suscita interesse e curiosità. Il prodotto all’interno è tenuto perfettamente in posizione, comunicando una naturale sensazione di equilibrio. Scartare e aprire la confezione si traduce in un’esperienza esclusiva per l’acquirente o il destinatario del regalo. Inoltre, questa soluzione di packaging consente di esporre il prodotto in modo attraente. Risultato? Una presentazione impeccabile.

Il presidente della giuria, Satkar Gidda (SiebertHead), ha commentato: «Posso onestamente dire che la qualità delle soluzioni in gara cresce di anno in anno. I design sono ben concepiti e giustamente ispirati alla centralità del consumatore. L’industria intera punta al miglioramento continuo delle soluzioni per procedere, passo dopo passo, nel suo percorso evolutivo.»

La portata dei Premi per l’Eccellenza è stata ulteriormente ampliata con l’aggiunta del nuovo premio del pubblico. Il premio del pubblico è andato a Ventofor-Combi Pack, prodotto dalla Lithosan dalla Turchia su materiale fornito da Metsä Board.

Mimaki presenta UCJV300-160 e UCJV150-160

Mimaki annuncia il lancio di UCJV300-160 e UCJV150-160, le nuove print & cut con tecnologia UV LED. Queste soluzioni stampa & taglio offrono ancora più creatività al settore della grafica per la produzione di etichette, adesivi, insegne e cartellonistica, con una particolare attenzione a redditività, produttività e semplicità d’uso che caratterizzano le tecnologie Mimaki. L’inchiostro ecologico LUS-170 garantisce colori vivaci e risultati di grande impatto. I modelli della Serie UCJV saranno disponibili sul mercato a partire da novembre 2017.

«La Serie UCJV è prevista in due versioni: UCJV150-160 per stampe in quadricromia e UCJV300-160, con configurazione fino a sette differenti colori. Gli inchiostri sono forniti in comodi flaconi da un litro», spiega Ronald Van den Broek, General Manager Sales di Mimaki Europe. «Entrambi i modelli sono in grado di realizzare una più ampia gamma di applicazioni rispondendo in maniera efficace e unica alle attuali esigenze di service di stampa, commercial printing e aziende di packaging. La polimerizzazione UV LED rende infatti possibile l’utilizzo di materiali non trattati e film molto sottili e particolarmente sensibili al calore che risultano invece inadeguati per sistemi a solvente o latex che lavorano a temperature elevate».

Le nuove UCJV300-160 e UCJV150-160 verranno esposte nel corso dei più importanti eventi fieristici autunnali presso gli stand di Mimaki e dei suoi partner, tra cui:

  • Viscom Italia
  • Salon C!Print (Madrid, Spagna, 26-28 settembre 2017): Digidelta Internacional (stand C51)
  • Print in Progress (Parigi, Francia, 11-12 ottobre 2017): Mimaki Europe (stand E18)
  • The Print Show (Telford, Regno Unito, 11-13 ottobre 2017): Hybrid Services (stand C06b)
  • Sign Istanbul (Istanbul, Turchia, 4-8 ottobre 2017): Mimaki Eurasia (stand E20)
  • Viscom Dusseldorf (Germania, 18-20 ottobre 2017): Mimaki Deutschland (hall 13, stand D19)

Una grafica, due visualizzazioni

L’inedita stampa a quattro strati (colore, nero, bianco, colore), disponibile sul modello UCJV300-160, offre l’opportunità di creare esclusive grafiche retroilluminate in cui l’immagine stampata o una sezione della stessa si «trasformano» quando si accende la sorgente luminosa, dando vita a una visualizzazione diurna e notturna. In questo modo si ottengono produzioni che si differenziano per l’eccezionale impatto visivo e la capacità di attrarre l’attenzione. Caratteristica ancor più importante se si considera il basso costo operativo che richiedono e tempi persino ridotti rispetto a grafiche standard stampate con le attuali tecnologie.

Capacità di taglio integrata

Il taglio integrato con la funzione di stampa permette di realizzare con un’unica macchina elevati volumi di etichette, decalcomanie, grafiche per vetrine e pavimenti, espositori POP, decorazione veicoli, imballaggi, prototipi e molto altro ancora. Inoltre, rispetto alle attuali tecnologie a solvente o latex, quella a inchiostro UV riduce il rischio dello spellicolamento del materiale e semplifica le lavorazioni dopo il taglio.

Asciugatura istantanea per l’utilizzo immediato

Le stampe ottenute con la Serie UCJV si asciugano immediatamente anche se prodotte a velocità elevate. Ciò riduce notevolmente i tempi di lavorazione grazie a output subito pronti per la finitura, senza richiedere processi di asciugatura a cui le attuali tecnologie ci hanno abituati. In molti casi l’asciugatura istantanea e l’estrema resistenza ai graffi delle stampe UV evitano la necessità di finiture aggiuntive come la laminazione, riducendo ulteriormente tempi e costi di produzione.

Inchiostro bianco come valore aggiunto

L’utilizzo combinato di inchiostri colorati e di inchiostro bianco sul modello UCJV300-160 assicura un ulteriore valore aggiunto per applicazioni su pellicole trasparenti o semi-opache. Rispetto ad altre tipologie di inchiostro come solvente o latex, gli UV garantiscono una coprenza superiore con un minore consumo per metro quadrato, enfatizzando la vivacità e la densità cromatica delle immagini. L’inchiostro a elevata coprenza semplifica infatti la stampa blockout, consentendo di creare in modo semplice ed efficiente grafiche bifacciali. Il risultato è un rendimento superiore, la riduzione degli scarti e costi complessivi inferiori.

Nuove funzioni di taglio con la versione Plus del software RasterLink 6

Anche il software Mimaki RasterLink 6 si arricchisce con la versione Plus di nuove funzionalità come l’ID Cut che rende la stampa e il taglio più semplici e rapidi grazie alla lettura del codice a barre, automatizzando il processo di produzione.

Grazie al plug-in FineCut per Adobe Illustrator incluso nel software RasterLink 6 Plus è possibile ottenere un’anteprima per la stampa a 4 strati, visualizzando l’effetto day/night prima della produzione. RasterLink 6 Plus è inoltre compatibile con PDF 1.5 e versioni successive.

Alla base della tecnologia Mimaki vi sono degli elementi Core, presenti anche sui modelli della serie UCJV, che permettono l’eccezionale qualità di stampa e la lavorazione in assenza dell’operatore:

  • Mimaki Advanced Pass System 4 (MAPS4) – riduce il «banding» e produce una stampa con colori più uniformi.
  • Variable Dot Printing (VDP) – utilizza gocce di dimensioni diverse. Più piccole per ottenere sfumature più morbide, più grandi per creare fondi pieni e uniformi.
  • Waveform Control (WFC) – usa frequenze specifiche per ogni colore in base alla densità, al fine di ottenere punti precisi e nitidi.
  • Mimaki Circulation Technology (MCT) – stampa stabile grazie al sistema di circolazione dell’inchiostro bianco che contribuisce alla riduzione degli scarti.
  • Nozzle Check Unit (NCU) – rileva eventuali ugelli ostruiti e attiva automaticamente una serie di funzioni di ripristino.
  • Nozzle Recovery System (NRS) – fa in modo che gli ugelli funzionanti sopperiscano a quelli difettosi fino all’arrivo del tecnico per la manutenzione consentendo operazioni di stampa ininterrotte e produttività in continuo.
  • Half Cut (HC) – consente di tagliare il liner accoppiato lasciando piccoli punti di connessione che possono essere staccati se necessario, garantendo che i pezzi con tagli di scontorno siano più semplici da gestire e con meno scarti.
  • Over Cut (OC) – assicura contorni definiti e tagliati perfettamente grazie alla sovrapposizione del taglio sul punto di inizio e fine del tracciato, è molto efficace in presenza di supporti spessi o gommosi.
  • Continuous (C) – i crocini di taglio vengono rilevati in modo automatico e ininterrotto per garantire un taglio preciso.
  • Segment (S) – rileva i crocini di taglio intermedi nella direzione di alimentazione e consente rilevazioni a 4 punti persino per ciascuna immagine per assicurare un taglio preciso su tutta la lunghezza, anche se l’immagine risultasse distorta.

Idee, creatività e applicazioni protagoniste allo stand Ricoh

Giorgio Bavuso, Direttore Production Printing di Ricoh Italia.
Giorgio Bavuso, Direttore Production Printing di Ricoh Italia.

Full immersion nelle applicazioni visive presso lo stand Ricoh a Viscom Italia 2017. Come gli scorsi anni, gli elementi decorativi, le pareti e gli arredi di questo spazio sono infatti realizzati con le soluzioni di stampa proposte da Ricoh.

Un’ambientazione inedita che permette di toccare con mano tutte le possibili applicazioni. «A Viscom 2017 – commenta Giorgio Bavuso, Direttore Industrial e Commercial Printing di Ricoh Italia – vogliamo stimolare la creatività e consentire ai visitatori di immergersi in percorsi innovativi che esaltano le potenzialità delle immagini. Raccontiamo storie visive per spiegare in che modo personalizzazione, tecnologie, materiali innovativi e colori speciali possono aiutare gli operatori del settore a diversificare l’offerta e ampliare il proprio mercato di riferimento».

Ricoh scende in campo con diverse soluzioni grande formato per i mercati della decorazione d’interni ed esterni, comunicazione visiva, packaging/label, banner, stampa tessile, wrapping e signage and display. Oltre all’apprezzata Ricoh Pro L4100 latex in configurazione sette colori (CMYK, arancio, verde e bianco), sono presentate in fiera importanti novità tecnologiche che ampliano l’offerta Commercial and Industrial Printing di Ricoh. Sono a disposizione dei visitatori soluzioni Inkjet che segnano un ulteriore passo di Ricoh nei mercati della stampa industriale su superfici rigide o flessibili (legno, PVC, resine e plastiche, alluminio, vetro…) e su capi di abbigliamento finiti (t-shirt, felpe, maglie, borse, cappellini, calze…).  Per quanto riguarda invece il foglio singolo per la stampa di materiale di marketing e comunicazione ad alto impatto visivo, è possibile vedere in azione Ricoh Pro C7100X, emblema della creatività grazie alla quinta stazione colore. I colori speciali neon si aggiungono al bianco e al trasparente per realizzare un’ampia varietà di effetti e personalizzazioni, aumentando così il coinvolgimento del destinatario della campagna di marketing o dei materiali promozionali. La soluzione è presente presso lo stand di Neopost (Pad. 8 Stand H19), a pochi passi dallo spazio Ricoh, dove – per la prima volta in Italia – è installata in linea con Duplo System 350, il sistema professionale per la produzione di booklet.

Il lancio ufficiale della flatbed entry-level Acuity 15

Nell’area tecnologica dedicata alla range Acuity di stampanti UV Inkjet, Fujifilm Italia presenterà Acuity 15.
Progettata per massimizzare la produttività degli ambienti stampa e al contempo la qualità
degli stampati, il range Acuity troverà nell’ampio hub tecnologico Fujifilm, un palcoscenico attivo dove mostrare tutto il suo potenziale ai visitatori, a cominciare da Acuity 15, stampante flat-bed entry-level. Una soluzione di dimensioni contenute, dal prezzo accessibile e dal grande potenziale wide format, con una qualità di stampa simile a quella fotografica.
Dedicata a quanti intendono entrare nel segmento della produzione wide format, Acuity
15 si configura come una soluzione smart, perché estremamente flessibile. Può infatti
essere impiegata anche nelle applicazioni non display, grazie ai sistemi di inchiostro
multifunzione e alla termoformatura, in grado di aprire a interessanti opportunità di
diversificazione del business. I materiali rigidi possono essere posizionati sul piano
durante la stampa su bobina, riducendo i tempi di lavorazione. Acuity 15 integra tutto
l’heritage dell’apprezzato sistema Acuity, con in più gli ultimi sviluppi tecnologici che vanno
perfezionare l’intera piattaforma.
Nell’ambito dello spazio espositivo, i visitatori potranno valutare la produttività dei due
pilastri di gamma, quali, Acuity LED 1600 II e Acuity 3200 R, generazione di stampanti ibride LED UV.
Entrambi i modelli vanno a posizionarsi nel segmento della stampa creativa, offrendo agli
stampatori prestazioni elevate in termini di qualità, produttività e attenzione
all’ambiente.
Nell’hub sarà possibile scoprire inoltre la superiorità delle teste di stampa proprietarie
Dimatix e degli inchiostri Uvijet by Fujifilm, nonché una anteprima delle innovazioni in
arrivo entro fine 2017.

Etichette e sticker di alta qualità arricchiscono l’offerta online di Pixartprinting

Tante le novità in casa Pixartprinting che arricchiscono le due linee di etichette e sticker dedicate al mondo del labelling: nuove possibilità di nobilitazione, scelta tra materiali inediti e carte speciali. Votato all’innovazione tecnologica, l’e-commerce veneziano prosegue nel potenziamento del parco macchine per rendere l’offerta sempre più ampia e competitiva. Soluzioni di stampa e finitura di ultima generazione, come il sistema HP Indigo WS6800 che assicura colori fedeli e brillanti di grande impatto visivo e Smag Galaxie III, unità modulare di finitura digitale per la verniciatura UV protettiva, la fustellatura e la divisione del prodotto in bobine, che garantisce massima efficienza per le piccole tirature.

Inoltre, attualmente in fase di finalizzazione, la creazione di una nuova linea di alta qualità impreziosita da carte speciali e finiture pregiate pensata ad hoc per la wine industry. Tra i clienti del labelling firmato Pixartprinting, infatti, sono numerose le piccole/medie imprese dotate di un proprio reparto produttivo, che operano nel mondo del food&beverage. Fondamentale, dunque, la possibilità di ordinare etichette compatibili con le tecnologie che i clienti utilizzano, in modo da consentirne la lavorazione nella filiera produttiva. Punto di forza dell’offerta di etichette by Pixartprinting, infatti, è il formato in bobina (da 33, 16,5,  11 e 5,5 cm), apprezzato dai clienti che effettuano l’applicazione con macchine automatiche.

Le ultime novità Pixartprinting sono quindi state studiate per adattarsi alle esigenze di alta customizzazione di questa clientela, mantenendo inalterate le caratteristiche che hanno portato al successo dell’offerta labelling di Pixartprinting: qualità eccellente, stampa in esacromia (CMYK + orange e green), possibilità di scelta tra un vasto range di materiali e tempi di consegna certa.

Tra le novità disponibili sull’e-shop gli stickers adesivi mille usi, realizzati con tecnologia HP Indigo 10.000. Pratici e semplici da applicare, sono resistenti e garantiscono lunga durata. Completano l’offerta etichette resinate, realizzate con tecnologia digitale o in serigrafia, personalizzabili scegliendo tra una vasta gamma di forme, dimensioni e colori, e i nastri adesivi stampati su PVC bianco, avana e trasparente.
«Nel 2012 abbiamo inaugurato un reparto ad hoc per la stampa di etichette e da allora abbiamo continuato a implementare la nostra capacità produttiva e parallelamente la nostra gamma» afferma Paolo Roatta, Amministratore Delegato di Pixartprinting. «Ad oggi il mercato del labelling, insieme a quello del packaging, è per noi uno dei più importanti. Con 15.000 lavorazioni al mese, infatti, rappresenta una fetta significativa del nostro fatturato».