Home Blog Pagina 238

La divisione wide format di OKI estende la garanzia a tre anni

M-64s-2-logo

La divisione wide format di OKI Europe annuncia l’estensione delle sue condizioni di garanzia a tre anni per le stampanti inkjet di grande formato1 ColorPainter™ M-64s e ColorPainter™ H3-104s.

Visto che le stampanti premium delle serie ColorPainter M e H3 operano con grande successo sul campo, offrendo nell’ambiente di produzione costanza e risultati infallibili, OKI sostiene questa affidabilità offrendo ai clienti l’estensione di garanzia.

Il nuovo programma di garanzia copre le parti di ricambio, tra cui le testine di stampa, fornendo una maggiore tranquillità e riducendo i costi di gestione dei clienti. L’estensione di garanzia a tre anni è disponibile per le stampanti ColorPainter M-64s e H3-104s installate da distributori e rivenditori autorizzati OKI dopo il 1° aprile 2016.

Le stampanti di grande formato di OKI Europe sono progettate secondo gli standard più elevati, garantendo dispositivi estremamente affidabili e duraturi, ulteriormente rafforzati dalla garanzia di tre anni. I prodotti OKI sono garantiti esenti da difetti di lavorazione e di materiali per la durata del loro periodo di garanzia.

Per ulteriori informazioni sulla nuova estensione di garanzia si prega di contattare il proprio distributore/rivenditore autorizzato OKI.

***

1Si prega di notare i seguenti termini e condizioni: per i dispositivi della Serie ColorPainter, tra cui W-64s/54s, H2-104s/74s, H2P-104s/74s e per la Serie TerioStar non è prevista l’estensione di garanzia a 3 anni.

Efi lancia la stampante per termoformatura entry level

La nuova stampante per termoformatura Efi H1625-SD da 1,65 metri che utilizza l’inchiostro Efi SuperDraw Uv.
La nuova stampante per termoformatura Efi H1625-SD da 1,65 metri che utilizza l’inchiostro Efi SuperDraw Uv.
La nuova stampante per termoformatura Efi H1625-SD da 1,65 metri che utilizza l’inchiostro Efi SuperDraw Uv.
La nuova stampante per termoformatura Efi H1625-SD da 1,65 metri che utilizza l’inchiostro Efi SuperDraw Uv.

Dopo aver annunciato di voler chiudere il 2016 raggiungendo l’obiettivo di 1 miliardo di dollari di fatturato, Efi si presenta a drupa reduce da una lunga serie di partecipazioni a eventi fieristici in giro per il mondo, nei quali l’azienda americana ha potuto sfoggiare le ultime novità nell’ambito inkjet Uv di grande formato. Una delle più recenti è la soluzione thermoforming Efi H1625-SD, una macchina da produzione entry level da 1,6 metri che verrà mostrata in funzione anche a Düsseldorf.

Si tratta di una stampante Uv ibrida che lavora substrati termoformabili utilizzando l’inchiostro Efi SuperDraw Uv per una stampa quasi fotografica. Le applicazioni di termoformatura a stampa diretta stanno diventando una nicchia di mercato molto interessante perché permettono di eliminare i lunghi e costosi processi di verniciatura manuale o di serigrafia evitando inoltre tutte le operazioni di prestampa e di laminazione della plastica modellabile. Per rendere possibile la stampa diretta, Efi ha quindi sviluppato gli inchiostri Uv SuperDraw che presentano particolari caratteristiche di allungamento e una perfetta adesione, oltre un’opacità post-stiro molto uniforme. Questa tipologia di inchiostri deve infatti resistere perfettamente alla termoformatura, quindi al calore e all’allungamento, oltre a sopportare le severe operazioni di finitura finale, come la fustellatura, la fresatura e il taglio, senza generare schegge, incrinature o perdita di adesione.

La stampante dispone di quattro colori più il bianco (due canali dedicati) e offre capacità di stampa in scala di grigi con dimensioni variabili delle gocce che garantiscono una qualità quasi fotografica. La risoluzione può quindi arrivare fino a 1.200 dpi con quattro e otto livelli di scala dei grigi. Gli inchiostri Uv SuperDraw di Efi sono inoltre forniti in flaconi da 1 litro per permettere una lunga autonomia di lavoro.

L’Efi H1625-SD stampa su larghezze che raggiungono i 165 centimetri su una vasta gamma di materiali plastici per termoformatura, tra cui Petg, acrilico, policarbonato, polistirene e Pvc. La stampante offre infine una buona compatibilità per la stampa su polipropilene ondulato di qualsiasi marca, con ottime caratteristiche di adesione e flessibilità. Questa soluzione è quindi indicata per le applicazioni di termoformatura a elevato allungamento come le insegne per esterni, gli espositori Pop, i retroilluminati, i prodotti promozionali, i pannelli per bevande e per distributori automatici, le slot machine e molto altro. La macchina da stampa è in grado di gestire substrati flessibili e rigidi fino a 5,08 cm di spessore, stampando con margini al vivo e con larghezza di immagine di 162,6 cm, e può caricare supporti rigidi e bobine dal peso massimo di 45,4 kg. Il diametro massimo della bobina è di 22,9 cm, mentre il sistema di alimentazione è a cinghia aspirante con controllo variabile.

Pur essendo una soluzione entry level, l’Efi H1625-SD presenta caratteristiche e performance da stampante industriale, con una produttività che arriva fino ai 23 m2 l’ora nella modalità a singolo strato, la quale consente di elaborare maggiori volumi di lavori per insegne in plastica ondulata e garantisce tempi di produzione più rapidi per le applicazioni di termoformatura personalizzate.

Alcuni esempi di pannelli retroilluminati e insegne termoformate per esterni ottenibili con la nuova Efi H1625-SD.
Alcuni esempi di pannelli retroilluminati e insegne termoformate per esterni ottenibili con la nuova Efi H1625-SD. 

Kba: innovare ascoltando il cliente

Emanuele Pogliani, responsabile vendite di Kba Italia.
Emanuele Pogliani, responsabile vendite di Kba Italia.
Emanuele Pogliani, responsabile vendite di Kba Italia.
Emanuele Pogliani, responsabile vendite di Kba Italia.

Kba è conosciuta da sempre per l’affidabilità delle sue macchine di grande formato: è in cima alla classifica in Italia per numero di unità installate. Ma l’azienda tedesca si distingue anche per la raccolta attenta dei consigli pervenuti dai clienti, spesso fonte di ispirazione per implementazioni su modelli già esistenti. Ed è proprio dall’ascolto delle esigenze degli stampatori che è nata la nuova uscita a pila doppia, una novità che vedremo a drupa su una lunga Rapida 145 a 6 colori, con torre di verniciatura, impilaggio automatico ed numerose dotazioni servoassistite.

La nuova uscita a pila doppia rappresenta un’opzione molto interessante per gli stampatori in grande formato, specie quindi per le aziende cartotecniche, poiché permette di separare in due bancali differenti i fogli di scarto e difettati da quelli perfettamente conformi, senza più alcun bisogno di smistarli manualmente. In questo modo si riesce a ottimizzare la produzione e la logistica formando due pile, una buona e una di scarto, dove la prima può essere lavorata direttamente nella fustellatrice o nell’accoppiatrice, mentre la seconda può essere comodamente utilizzata per gli avvii a perdere di produzioni successive.

«Questa è una dimostrazione di come Kba riesca a rispondere con grande flessibilità alle richieste dei suoi clienti», dice Emanuele Pogliani, responsabile vendite di Kba Italia. «Questa soluzione è infatti stata realizzata intercettando le esigenze di alcune nicchie di mercato che segnalavano un preciso momento del processo di stampa migliorabile dal punto di vista ingegneristico. Per ora è disponibile soltanto sulla Rapida 145 e, entro fine anno, sulla Rapida 106. Per ovvie ragioni questa soluzione non è upgradabile sui modelli già installati, dal momento che non è possibile sostituire l’intera uscita di macchine così importanti. Si tratterebbe infatti di modificare, oltre all’imponente struttura meccanica, anche tutto ciò che presenta implicazioni importanti a livello di software e di controllo della macchina».

Due Rapida 145 affiancate con uscita a pila doppia.
Due Rapida 145 affiancate con uscita a pila doppia.

«Sembra banale, ma separare i fogli buoni da quelli non idonei non è cosa da poco», sottolinea Pogliani. «L’obiettivo finale era fornire al cliente una maggior conformità della produzione rispetto ai suoi standard qualitativi senza correre il rischio che ci fosse anche un solo foglio di scarto al suo interno». L’espulsione dei fogliacci di scarto avviene alla velocità massima, ossia a 18mila fogli l’ora per la Rapida 145 e a 20mila fogli l’ora per la Rapida 106. E la cosa più interessante è che entrambe le pile possono essere integrate in una logistica separata che permette l’impiego delle pile per scopi successivi.

«Ci sono importanti utilizzi per l’uscita a pila doppia», commenta Pogliani: «Una volta chiarita la sua duplice funzione di base, cioè la divisione tra pile di scarto e pile buone, è possibile costruire su di essa una serie di nuove possibilità applicative, come per esempio l’abbinamento di sistemi di check automatico per ogni singolo foglio. Vale a dire che si può arrivare al punto di ottenere una produzione perfettamente certificata foglio per foglio, molto utile per esempio nelle produzioni del settore farmaceutico. Per quanto riguarda invece la logistica di scarto, la pila dei fogliacci può essere utilizzata per l’avviamento delle tirature successive, specie nel ciclo produttivo della cartotecnica, che è mediamente più lungo di quello per la stampa editoriale o commerciale, dal momento che le lavorazioni sono molte e la percentuale degli scarti è quindi più alta».

Panoramica della Rapida 145 presentata a drupa: sulla pila di uscita 1 vengono espulsi i fogliacci, sulla pila 2 poggiano i fogli buoni.
Panoramica della Rapida 145 presentata a drupa: sulla pila di uscita 1 vengono espulsi i fogliacci, sulla pila 2 poggiano i fogli buoni. 

Inkjet a bobina: a spasso per drupa con le idee chiare

Per chi andrà a drupa saranno molte le occasioni di confronto tra macchine da stampa digitale nell’ambito dell’inkjet a bobina. Ogni costruttore ha deciso di dare importanza a certi aspetti dei suoi progetti, enfatizzando le caratteristiche che soddisfano alcune esigenze produttive rispetto ad altre, ma soprattutto guardando alla destinazione finale del settore industriale, che può essere di volta in volta contraddistinto da basse tirature, alti volumi, nicchie di mercato o prestazioni particolari. Giusto per fare una conoscenza, anche solo superficiale, dei prodotti esposti a drupa, ecco una carrellata di soluzioni di stampa a bobina divise per ordine alfabetico.

Canon Océ ColorStream 6000 Chroma

Cominciamo da Canon e dal suo sistema inkjet ad alimentazione continua Océ ColorStream 6000 Chroma, che verrà mostrato in fiera in due configurazioni differenti, la prima per una linea di produzione di libri completamente automatizzata, l’altra per varie applicazioni da bobina ad alta pila, inclusa la perforazione variabile. La macchina è dotata del nuovo set di inchiostri Chromera, che offre colori vividi grazie all’alta densità ottica, e offre velocità di esecuzione che vanno da 48 a 127 metri al minuto in quadricromia e fino a 150 metri al minuto in modalità monocromatica. La ColorStream 6000 Chroma è stata progettata da Canon per le esigenze della stampa commerciale, dell’editoria e per le comunicazioni aziendali e sarà disponibile a partire dall’autunno 2016 consentendo ai clienti proprietari delle ColorStream 3000 e 3000 Z di effettuare l’upgrade senza intaccare l’investimento già sostenuto.

Canon_Océ_ColorStream_6000

La Jet Press 720S di Fujifilm

Anche Fujifilm si presenta a drupa con una soluzione inkjet a bobina dedicata alla stampa commerciale, la Jet Press 720S, che è in grado di lavorare il formato B2 (50×70 cm). Evoluzione della Jet Press presentata a Drupa nel 2008, la 720S monta le nuove teste di stampa modulari Samba che lavorano a passaggio singolo e utilizzano gli inchiostri pigmentati a base acquosa Vividia con il sistema anticoagulazione Rapic. La tecnologia di stampa, ora migliorata, utilizza il retino stocastico (FM) ottimizzato per l’inkjet e sfrutta una funzione di compensazione automatica che controlla le incoerenze nella deposizione dell’inchiostro. Anche i tempi di attesa tra un lavoro e il successivo sono stati migliorati, con una riducendo del 20%, mentre l’aggiunta di un nuovo sistema di codici a barre permette la produzione di applicazioni a dati variabili. La 720S può inoltre lavorare supporti in cartoncino e stampare su tela permettendo agli stampatori di ampliare le proprie opportunità commerciali.

Fujifilm Jet Press 720S

Hp PageWide Web Press T490 HD

Saranno presenti anche i modelli Hp della serie PageWide Web Press, le nuove soluzioni di stampa industriale a bobina che si posizionano nella fascia più alta e produttiva del mercato. L’HP PageWide Web Press T240 HD da 22 pollici e la PageWide Web Press T490 HD da 42 pollici (presentata anche in versione monocromatica) sono state progettate per le produzioni ad alto volume di qualità offset, come i libri a colori, le brochure, i cataloghi e i giornali. Entrambi i modelli impiegano l’innovativa tecnologia Hdna (High Definition Nozzle Architecture) che permette di ottenere una risoluzione fino a 2.438×2.438 dpi anche ad alte velocità di esecuzione. La macchina da 42 pollici è la soluzione di stampa digitale a colori fronte-retro più veloce del settore, capace di lavorare a 305 metri al minuto, con un aumento del 67% della velocità, mentre la sorella minore da 22 pollici offre una velocità fino a 152 metri al minuto, con un incremento del 25% della velocità rispetto ai precedenti modelli della serie T. Entrambe lavorano su una larghezza della bobina di 106,7 cm e saranno disponibili nel corso del 2016.

HP PageWide Web Press T490 HD

Landa W10

Altra importante presenza è quella di Landa Nanographics, che a Düsseldorf presenterà in anteprima una grande macchina a bobina, la Landa W10, in grado di produrre brevi tirature ad alta velocità utilizzando ogni genere di substrato. La soluzione dell’azienda israeliana è quindi indirizzata alla stampa di prodotti di imballaggio flessibile e può lavorare anche materiali plastici senza alcuna particolare configurazione della macchina, anche quelli molto impegnativi come il polietilene. Gli spessori dei supporti accettati dalla W10 sono compresi tra i 12 e i 250 μm per i film, mentre per le carte il range è quello compreso tra i 50 e i 300 μm. La macchina stampa a 8 colori su bobine dalla larghezza massima di 102 cm alla velocità massima di 200 m al minuto. La risoluzione di stampa è di 1.200 dpi mentre l’impiego di 8 colori permette una resa molto fedele delle tinte, specialmente di quelle Pantone, andando quindi incontro alle più severe esigenze di tutti i converter. Essendo inoltre l’inchiostro Landa NanoInk perfettamente conforme alle norme Fda (Food and Drug Administration) per l’imballaggio alimentare, è facilmente prevedibile che la W10 susciterà grande interesse negli operatori del converting di imballaggi tradizionali.

Landa_W10

La Pro VC60000 di Ricoh

Anche Ricoh, con la sua Pro VC60000, ha puntato sulla stampa commerciale a colori a modulo continuo ad alta produttività. La macchina è in grado di raggiungere la velocità di 120 metri al minuto stampando in fronte e retro con una produzione di quasi 100mila immagini A4 l’ora. Dotata dell’esclusiva tecnologia a inchiostro multi-drop, la Pro VC60000 offre una risoluzione di 1.200×1.200 dpi, con gocce di dimensione variabile a livello del singolo pixel. Gli inchiostri con pigmenti a base acqua ad alta viscosità consentono inoltre di ottimizzare i processi di stampa riducendo i costi di gestione. Questa soluzione rappresenta quindi l’investimento ideale per gli stampatori che desiderano ampliare il business e accelerare la migrazione dall’offset al digitale. La Pro VC60000 è infatti indicata per la produzione di libri e di brochure ma anche per tutte le applicazioni di direct mailing e di materiale per il marketing. Oltre a produrre lavori di qualità su un’ampia gamma di supporti, la macchina a bobina offre anche la nuova «protector coat unit», che consente la protezione delle stampe da graffi e abrasioni.

Abstract white interior of empty room with concrete walls

La Trillium One di Xeikon

Xeikon porta a Düsseldorf la nuova nata Trillium One, una soluzione a bobina scaturita dagli sviluppi ottenuti con la tecnologia a toner liquido Trillium, presentato per la prima volta a drupa 2012. Progettata da Xeikon in collaborazione con Miyakoshi, unisce la competenza di quest’ultima relativa alla meccanica delle macchine da stampa e l’approccio pionieristico di Xeikon in quanto a imaging digitale, elettronica per velocità elevata, tecnologia Led ad alta risoluzione, flusso di lavoro e tecnologia toner. Con una velocità di 60 m al minuto a 1.200 dpi e una larghezza di stampa di 500 mm, la Trillium One porta la stampa digitale a un rapporto costo/benefici molto basso, incoraggiando il passaggio dal digitale all’offset. Grazie alle sue testine di stampa ad alta risoluzione e alle particelle di toner inferiori ai 2 micron, questa soluzione a bobina offre infatti vantaggi interessanti per tutti gli stampatori industriali. A Drupa la maccin verrà mostrata in produzione cinque volte al giorno utilizzando diverse applicazioni nel corso di dimostrazioni della durata di 30 minuti.
XEI_PR16009_Trillium_Studio 01

Xerox Trivor 2400

Infine Xerox presenterà in anteprima la Trivor 2400, una stampante inkjet che soddisfa le esigenze del mercato inkjet ad alimentazione continua e lavora a 168 m al minuto a colori e a 200 m al minuto in b/n. Lavorando con bobine da 510 mm alla risoluzione massima di 600×1.200 dpi, la Trivor consente la realizzazione di cataloghi, magazine e libri a colori, offrendo una buona flessibilità operativa. Questa soluzione è stata progettata per essere scalabile ed è equipaggiata di testine di stampa intelligenti, grazie alla tecnologia «Clear Pixel»per la rilevazione e correzione dei getti d’inchiostro mancanti, oltre a disporre di un’ottimizzazione della densità in linea. La Trivor 2400 è inoltre dotata di molti automatismi e può arricchirsi di strumentazioni aggiuntive per adattarsi prontamente all’aumentare della domanda. Tra le opzioni troviamo l’unità di riavvolgimento, di perforatura, di taglio, di piegatura e di impilatura. Può inoltre essere implementata con velocità o modalità di risoluzione aggiuntive, una testina di stampa supplementare, un rullo di pulizia e un contatore dei fori in linea.

Image converted using ifftoany

Mimaki ridisegna il superwide format con l’UJV55-320

Rachele Bompan, AD di Bompan, importatore esclusivo per l’Italia dei prodotti Mimaki.
Rachele Bompan, nominata AD di Bompan, importatore esclusivo per l’Italia dei prodotti Mimaki.
Rachele Bompan, Ceo di Bompan, importatore esclusivo per l’Italia dei prodotti Mimaki.
Rachele Bompan, Ceo di Bompan, importatore esclusivo per l’Italia dei prodotti Mimaki.

Presentata al recente Fespa Digital di Amsterdam, la nuova stampante inkjet Uv Led Mimaki UJV55-320 viene riproposta a drupa con grande enfasi ponendosi al top di gamma nella produzione a colori in grandissimo formato. Con questa stampante dalla luce di 3,2 m Mimaki ha voluto imprimere un nuovo passo al settore superwide introducendo un connubio fortunato di alte prestazioni ed elevata produttività. La stampante lavora infatti alla velocità massima di 110 m2 al minuto e utilizza inchiostri Uv polimerizzati con diodi Led, quindi a basso consumo energetico. L’UJV55-320 è attrezzata per la stampa a doppia bobina simultanea ed è indicata per un ampio range di realizzazioni che spaziano dalla stampa di pannelli per il punto vendita e gli allestimenti fieristici, fino alla produzione superwide di banner, di vetrofanie e di molte altre applicazioni a colori resistenti agli agenti atmosferici.

L’UJV55-320 utilizza un nuovo inchiostro a polimerizzazione Uv per elevate prestazioni, il LUS-120, che include anche il bianco ed è dotato di alcune funzionalità innovative già presenti su altri modelli Mimaki dimostratesi molto utili e performanti. Tra questi troviamo il Mimaki Circulation Technology (Mct), un innovativo sistema di circolazione dell’inchiostro bianco che previene la sedimentazione del pigmento e riduce al minimo l’intervento manuale dell’operatore. «L’Mct è una funzione che evita in modo efficace il deposito dei pigmenti di bianco e argento presenti nelle linee dell’inchiostro mediante un regolare ricircolo dell’inchiostro», spiega Rachele Bompan, Ceo di Bompan, importatore esclusivo per l’Italia dei prodotti Mimaki. «Con l’Mct si evitano problemi alla macchina e si garantisce una stampa stabile sin dall’inizio della tiratura. Contribuisce inoltre alla riduzione degli scarti di inchiostro, supportando in tal modo applicazioni molto convenienti e rispettose dell’ambiente».

Oltre all’Mct, la nuova UJV55-320 è equipaggiata della funzione Maps4 (Mimaki Advanced Pass System4), che «rappresenta per tutti gli stampatori la garanzia di una stampa ancora più bella ed efficace», dice Rachele Bompan. «È infatti il software definitivo per evitare il fastidioso effetto “banding”, quello per cui le ampie campiture sfumate appaiono a strisce. Con questa funzione innovativa piccole gocce di inchiostro vengono spruzzate anche tra i singoli passi di stampa migliorando sensibilmente le gradazioni tonali».

La Mimaki UJV55-320 stampa con inchiostro ciano, magenta, giallo, nero, bianco, light ciano e light magenta che possono essere configurati in modalità a 4 o 6 colori più bianco. Il light ciano e il light magenta riducono l’aspetto granuloso dei colori chiari e garantiscono così gradazioni uniformi.

Altra particolarità della UJV55-320 è la possibilità di stampare utilizzando due bobine diverse dello stesso supporto per una produzione simultanea di due lavori. In questa modalità avviene un rilevamento automatico della distanza tra le due bobine per evitare errori, mentre la larghezza delle bobine può variare dai 210 ai 1.524 mm. La macchina, che fin dalla recente presentazione a Fespa ha già ottenuto una trentina di preacquisti, offre inoltre una modalità di stampa ad alta densità per le affissioni e i retroilluminati, e può alloggiare bobine fino a 100 kg di peso.

Il target preferenziale per questa nuova stampante è ovviamente quello dei fornitori di servizi per l’insegnistica pubblicitaria di alta qualità, ma non solo quello: «L’UJV55-320 è la soluzione ideale per chi realizza allestimenti fieristici», suggerisce Rachele Bompan, «ma anche per grandi centri copia, gli stampatori, i service di stampa digitale e per i professionisti dell’interior decoration».

La nuova stampante Mimaki UJV55-320 può utilizzare due bobine diverse dello stesso supporto per una produzione simultanea di due lavori.
La nuova stampante Mimaki UJV55-320 può utilizzare due bobine diverse dello stesso supporto per una produzione simultanea di due lavori.

 

Xerox partner tecnico di Mondadori Store per il nuovo servizio di stampa digitale Book on Demand

Una strumentazione all’avanguardia che permette di stampare, tagliare e rilegare libri, in perfetta edizione paperback, in soli sei minuti.
Una strumentazione all’avanguardia che permette di stampare, tagliare e rilegare libri, in perfetta edizione paperback, in soli sei minuti.
Una strumentazione all’avanguardia che permette di stampare, tagliare e rilegare libri, in perfetta edizione paperback, in soli sei minuti.
Una strumentazione all’avanguardia che permette di stampare, tagliare e rilegare libri, in perfetta edizione paperback, in soli sei minuti.

Xerox è stato scelta da Mondadori Store come partner tecnico dell’innovativo servizio di stampa digitale di libri Book on Demand, attivo attraverso Espresso Book Machine®, la prima macchina presente in Italia in esclusiva nel Mondadori Megastore di Piazza Duomo a Milano.

Il servizio di Book on Demand permette di stampare in pochi minuti il libro desiderato, scegliendolo da un catalogo internazionale costantemente aggiornato, che conta oltre sette milioni di titoli e comprende anche volumi difficilmente reperibili sugli scaffali delle librerie.

L’innovativa Espresso Book Machine®, A Xerox Solution® è l’unica soluzione in grado di stampare, tagliare e rilegare libri, in perfetta edizione paperback, in soli 6-10 minuti. Grazie all’abbinamento di Espresso Book Machine® con la stampante in bianco e nero Xerox D95, capace di stampare fino a 95 ppm in formato A4, con una risoluzione di 2.400×2.400 dpi, è possibile ottenere fino a 40.000 libri all’anno. Il processo di scelta e stampa del libro è reso molto semplice e rapido grazie al software proprietario, capace di collegare EBM alla libreria multimediale.

Grazie al servizio di Book on Demand, inoltre, Mondadori Store, con la collaborazione di Xerox, non solo offre a tutti gli appassionati lettori l’opportunità di accedere a un catalogo illimitato di proposte, in grado di soddisfare ogni preferenza, ma supporta una modalità di fruizione dei testi realmente amica dell’ambiente, basata su una stampa «su richiesta» e, dunque, su un consumo ridotto di carta. I libri possono essere ordinati anche online su Mondadoristore.it, ritirati direttamente in negozio o spediti a qualsiasi indirizzo in Italia o all’estero.

«Siamo orgogliosi di aver contribuito alla realizzazione di questo progetto estremamente innovativo e lanciato per la prima volta sul territorio italiano da un partner d’eccellenza come Mondadori Store», ha affermato Sergio Andreani, manager per la comunicazione e la grafica di Xerox Italia.

I sistemi di stampa single pass Durst per etichette e cartone ondulato

Rho130-SPC-0131Durst presenta la nuova serie Corrugated Packaging & Display Printing, sistemi di stampa con tecnologia single pass e multi pass per i produttori di espositori, imballaggi e converter. Fiore all’occhiello, il nuovo Rho 130 SPC: con una velocità di stampa di 9.350 m2/h, questo nuovo modello raggiunge la produttività industriale necessaria per convertire al digitale il settore dello scatolificio e del packaging. Oltre alla produzione di piccole e medie tirature, Rho 130 SPC consente di realizzare prodotti personalizzati e senza costi di avviamento grazie alla stampa diretta in digitale. Con lo sviluppo di un inchiostro, basato sulla Durst Water Technology, senza restrizioni di carattere ambientale, l’azienda altoatesina soddisfa già oggi le future direttive per i prodotti sostenibili nel commercio al dettaglio in ambito alimentare. Rho 130 SPC utilizza tecnologia single pass di ultima generazione, già impiegata nel sistema di stampa UV inkjet per etichette Tau 330, che a oggi conta oltre 60 installazioni. Un successo che nasce da un sistema di stampa altamente efficiente con molteplici opzioni di configurazione e automazione, per un’ottimizzazione della produzione. Inoltre gli inchiostri UV a bassa migrazione ne estendono l’utilizzo nella produzione di imballaggi primari. In occasione di drupa, Durst presenterà Tau 330 in combinazione con un Laser Finishing System (LFS) e il modello stand-alone Tau 330E che, grazie al sistema d’inchiostro pigmentato, offre una soluzione economicamente competitiva per chi vuole implementare nel processo produttivo l’utilizzo di tecnologie digitali. Altra novità il sistema flatbed Rho 1330, progettato per i fornitori tradizionali di stampa offset. Tra le caratteristiche principali l’elevata versatilità, l’eccezionale flessibilità dei supporti e l’alto grado di automazione.

«A drupa 2016, la prima voce in agenda è “digitale”, pertanto siamo particolarmente lieti di presentare la nostra gamma di sistemi per l’industria dell’imballaggio», afferma Christoph Gamper, CEO di Durst Phototechnik AG. «In particolare Rho 130 SPC impressionerà i visitatori per la sua incredibile velocità di stampa. Con le nostre nuove soluzioni tecnologiche abbinate a sistemi workflow, intendiamo scrivere un nuovo capitolo nella digitalizzazione dei processi di stampa».

 

Il debutto mondiale dell’ultima release del software di resa e pianificazione sviluppato da Tilia Labs

A drupa, il debutto mondiale dell’ultima release del software di resa e pianificazione sviluppato da Tilia Labs e distribuito in esclusiva per l’Italia da BeeGraphic.
A drupa, il debutto mondiale dell’ultima release del software di resa e pianificazione sviluppato da Tilia Labs e distribuito in esclusiva per l’Italia da BeeGraphic.

Maggiore integrazione con i sistemi CAD, migliorata compatibilità con i sistemi di taglio di grande formato, automatizzazione completa della capacità di nesting e una gestione semplice e rapida delle fustelle anche più complesse: la versione Phoenix 5.1 del software di resa e pianificazione sviluppato da Tilia Labs e distribuito in esclusiva per l’Italia da BeeGraphic, ha ottenuto l’obiettivo ambizioso di ottimizzare i processi di produzione riducendo concretamente i tempi di lavorazione e gli scarti. La suite dedicata ai produttori di packaging e alle cartotecniche ha raggiunto la sua 5ª release.

A drupa, il debutto mondiale dell’ultima release del software di resa e pianificazione sviluppato da Tilia Labs e distribuito in esclusiva per l’Italia da BeeGraphic.
A drupa, il debutto mondiale dell’ultima release del software di resa e pianificazione sviluppato da Tilia Labs e distribuito in esclusiva per l’Italia da BeeGraphic.

Soluzione per la resa e la pianificazione dedicata alle cartotecniche e ai produttori di packaging, etichette e display graphic, Phoenix 5.1 vedrà, infatti, il suo lancio ufficiale a livello mondiale a drupa 2016 presso lo stand Tilia Labs dove sarà possibile toccare con mano i benefici dei nuovi tool e partecipare a demo personalizzate del software. BeeGraphic ha messo a punto per i clienti italiani un form dedicato per la registrazione (clicca qui per registrarti!)
Sempre attenti al feedback dei clienti e alle esigenze del mercato, gli sviluppatori di Tilia Labs hanno aggiunto alla versione 5.1 di Phoenix nuove funzionalità orientate a incrementare ulteriormente le capacità di ottimizzazione del software di resa e nesting.

Ottimizzazione all’ennesima potenza

Novità assoluta di Phoenix 5.1 è il tool Plan progettato per suddividere i lavori di un unico ordine su diversi fogli di stampa. Abilitando questa funzione nel profilo di ganging, il software tenterà in automatico centinaia di combinazioni fino a trovare rapidamente la soluzione di nesting più vantaggiosa dal punto di vista della riduzione dei tempi di lavorazione, degli scarti e soprattutto dei costi di produzione. I benefici per il cliente sono un notevole risparmio economico complessivo e una più efficiente produttività.
Lo strumento di ganging Plan multi-layout dell’ultima release di Phoenix è stato riprogettato per offrire una maggiore efficienza nel minor tempo possibile. Anche per i lavori fronte/retro il software ottimizza in modo intelligente il layout sfruttando al meglio le funzionalità del dispositivo di stampa per combinare in modo efficace sul foglio di stampa i prodotti.
Impiegando il nuovo strumento Smart Place Tool vengono selezionati automaticamente gli elementi da inserire nel foglio di lavoro per sfruttare al meglio ogni spazio. Questo tool è estremamente semplice e intuitivo: delinea l’area da riempire e mostra un elenco di possibili lavori da collocare con la relativa anteprima di posizionamento. Basta un doppio clic per selezionare l’opzione desiderata perché Smart Place Tool effettua il collocamento dei lavori tenendo conto in automatico della spaziatura richiesta dai dispositivi di stampa e taglio.

Integrazione con i sistemi CAD e i dispositivi di grande formato

La gestione dei tracciati per le fustelle è stata notevolmente migliorata per supportare l’importazione e l’esportazione da praticamente ogni tipo di sistema CAD o dispositivo di taglio. Il sistema integra 26 tipi di template preimpostati che sommati ai tracciati personalizzabili consentono di soddisfare qualsiasi esigenza.
Basta impostare le linetype e Phoenix le sincronizzerà automaticamente con il tracciato delle fustelle durante l’importazione del file. Quando si importa il file non è più necessario fornire specifiche tecniche in merito a inchiostri, livelli o filetti di taglio in CAD, indipendentemente se il documento viene creato manualmente, automaticamente o attraverso CSV.
Anche l’esportazione dei layout di fustella in CFF2, PDF e PS è stata semplificata grazie a una nuova mappatura (organizzazione) delle linetype.
Inoltre con Phoenix 5.1 è possibile gestire una più ampia gamma di fustelle anche complesse o fustelle multistrato grazie a nuove funzioni di ricerca dei tracciati e di creazione dei margini.

Rilevazione delle criticità in tempo reale

Phoenix 5.1 introduce una nuova interfaccia per la visualizzazione dello stato di lavorazione concepita per rilevare potenziali problemi di produzione durante l’inserimento della commessa. Le problematiche più comuni e frequenti sono rilevate in tempo reale nel pannello Status – reso ancora più user friendly – e immediatamente notificate nella barra di stato visualizzata in basso a sinistra sul pannello stesso e ancora in fase di esportazione. In questo modo è praticamente impossibile per l’operatore non individuare eventuali errori come ad esempio:
 Linee di taglio che superano i margini delle immagini o del foglio di lavoro;
 Formati carta non compatibili con il sistema di stampa in uso;
 Stima totale dell’inchiostro che supera i limiti di capacità della macchina;
 Codici a barre dinamici privi di contenuto o non validi;
 Ordini inevasi all’interno della commessa.

Incrementare la produttività

Phoenix 5.1 offre una migliorata user experience finalizzata a incrementare la produttività semplificando e velocizzando alcune funzioni.
Dalla schermata Prodotti è possibile effettuare una ricerca e una selezione di una serie di prodotti che fanno parte di una determinata commessa su cui si intende lavorare. Sono disponibili sette opzioni di filtraggio e 14 possibilità di ordinamento (sorting) tra cui scegliere. Ad esempio, è possibile visualizzare tutti gli ordini inevasi secondo l’ordine di inserimento, il nome del prodotto, le dimensioni e altri parametri ancora.
Il nuovo tool Move consente il posizionamento preciso di elementi. Basta selezionare, per ogni singola stazione desiderata le linee di taglio e/o piega interne e definire, grazie alla gestione degli assi x e y, nuove posizioni relative. Ad esempio, in base alla selezione delle linee di piega, è possibile posizionare e allineare i prodotti orizzontalmente o verticalmente.
Infine la creazione di rendering in PDF nella nuova versione di Phoenix 5.1 è stata ulteriormente ottimizzata e resa più rapida.

Forme di cooperazione: Geie e contratti di rete

Due strumenti per migliorare la competitività sul mercato nazionale ed estero e uscire dalla crisi. Una nuova forma di cooperazione e partenariato transnazionale, i cui membri dovranno appartenere almeno a due diversi Stati dell’Unione Europea, che consente a imprese, associazioni e professionisti di esercitare in comune alcune attività ai fini della partecipazione ai programmi dell’Unione Europea.

Il Gruppo Europeo d’Interesse Economico ha la finalità di facilitare e/o sviluppare le attività economiche dei suoi membri mettendo in comune risorse, attività ed esperienze; viene disciplinato dal Regolamento Comunitario n 2137/85, per cui essendo la sua regolamentazione giuridica valida in tutto il territorio dell’Unione Europea, può essere creato in tutti gli Stati a essa appartenenti.
Il Geie prevede per la sua costituzione la forma scritta; il contratto dovrà specificare la denominazione, la sede, l’oggetto del gruppo, il luogo di registrazione e la durata (a meno che non sia indeterminata).
La pubblicità dovrà essere compiuta (per i gruppi che hanno sede in Italia) sia a livello nazionale mediante pubblicazione sul Registro delle Imprese e sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, sia a livello comunitario mediante pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea; il mancato rispetto degli oneri di pubblicità espone gli amministratori e i liquidatori del Geie a sanzioni anche penali.
Il Gruppo può essere costituito anche senza conferimenti in denaro e in natura e deve prevedere almeno due organi, ovvero i membri che agiscono collegialmente e l’amministratore (o gli amministratori).
Ciascuno degli amministratori – quando agisce in nome e per conto del gruppo – impegna l’organizzazione nei confronti di terzi anche se i suoi atti non rientrano nell’oggetto del gruppo. Per converso i membri del Geie – seppur in via sussidiaria – rispondono solidalmente e illimitatamente nei confronti dei terzi.
Esso non può avere come oggetto sociale il perseguimento di utili e non è considerato soggetto d’imposta, per cui non è soggetto ad alcuna imposta (né all’imposta sul reddito delle società, né tanto meno a quella sui redditi delle attività commerciali). I risultati delle attività svolte dall’associazione dovranno gravare unicamente sui suoi membri, quindi gli incassi economici verranno tassati a carico di ciascun socio in base alle normative vigenti nel loro Stato.

I Contratti di Rete, ovvero la risposta italiana al Geie

Tale istituto creato nell’anno 2009 (poi definito nel 2012) ha la finalità di combattere la crisi economica con l’aiuto della forza imprenditoriale che un gruppo di aziende può trarre dall’unione di più e diverse tipologie merceologiche anche di diversa appartenenza geografica.

Con il Contratto di Rete, infatti, più imprenditori si pongono lo scopo di accrescere, individualmente e collettivamente, la propria capacità innovativa e la propria competitività sul mercato, sulla base di un programma comune che deve facilitare lo scambio d’informazioni o prestazioni di natura industriale e commerciale, ovvero stimolare la collaborazione tra imprese appartenenti anche ad ambiti diversi.
La Rete tra imprese nasce dalla sottoscrizione di un semplice contratto (così detta “Rete Contratto”); se le parti vogliono creare con la rete un autonomo soggetto giuridico, diverso rispetto alle imprese contraenti, possono far acquisire soggettività giuridica alla rete (in questo caso si parla di “Rete Soggetto”).
Il Contratto di Rete può essere redatto per atto pubblico o scrittura privata autenticata, ovvero per atto firmato digitalmente da ciascun imprenditore o legale rappresentante delle imprese aderenti con firme autentiche dal notaio o da altro pubblico ufficiale a ciò autorizzato, oppure può essere redatto in conformità al modello standard tipizzato riportato nell’allegato A del D.M. n. 122/14 interministeriale del Ministero della Giustizia, Ministero dell’Economia e delle Finanze e Ministero dello Sviluppo Economico. Dovrà indicare, oltre ai soggetti appartenenti alla stessa, anche un programma nel quale andranno riportati i diritti e gli obblighi di ciascun membro, gli obbiettivi strategici di innovazione e/o di aumento della capacità competitiva, la durata del contratto, le modalità di adesione di altri imprenditori, nonché le regole per l’assunzione delle decisioni dei partecipanti su ogni materia o aspetto d’interesse comune.
Nella redazione del contratto il legislatore prevede tre elementi facoltativi:
1) il fondo patrimoniale;
2) l’organo comune;
3) le cause facoltative di recesso anticipato.
Gli aderenti al Contratto di Rete potranno quindi stabilire se creare un fondo patrimoniale, costituito da un insieme di conferimenti (la cui misura viene stabilita nel contratto stesso), che verrà messo a disposizione dei membri per il raggiungimento degli scopi prestabiliti. In caso contrario le imprese potranno predisporre un budget annuale di spese, regolamentandone dettagliatamente le modalità di rendicontazione.
Il Contratto di Rete potrà altresì prevedere un Organo Comune che avrà la funzione di dare esecuzione al contratto e di rappresentare (salvo diverso accordo) la Rete nella sua globalità nelle procedure che hanno per oggetto la negoziazione con la Pubblica Amministrazione, l’internazionalizzazione e l’innovazione del gruppo, la facilitazione di accesso al credito e così via. Potrà per ultimo anche prevedere che vengano specificatamente indicate le cause facoltative di recesso anticipato, affinché l’uscita volontaria, così come l’esclusione di uno o più membri non comporti problemi per la Rete, tra cui anche la definizione della liquidazione della quota dell’impresa.

Per quanto riguarda poi la responsabilità della Rete nei confronti di terzi, si precisa che la stessa è configurabile in capo all’Organo Comune nel caso in cui lo stesso agisca con un mandato senza rappresentanza, mentre è in capo alla Rete nel caso in cui l’Organo Comune eserciti i suoi poteri con un mandato con rappresentanza.
Le Reti non hanno personalità giuridica, né soggettività tributaria, per cui con la sottoscrizione del Contratto di Rete non si crea né un nuovo soggetto giuridico, né una nuova attività d’impresa e la Rete non potrà essere titolare di partita IVA, ma solo di un codice fiscale.

Le differenze con altri istituti

Il Contratto di Rete differisce dal Geie in quanto prevede la possibilità di partecipazione solamente a imprenditori, peraltro non necessariamente di due o più Stati dell’Unione Europea.
È difforme dall’ATI (Associazione Temporanea d’Imprese) in quanto non viene costituita per un tempo determinato al solo fine di partecipare a un bando di gara, ma per un tempo a volte anche indeterminato con una pluralità di finalità e inoltre in quanto non vi è la figura di una capogruppo che abbia un ruolo predominante e che rappresenti le altre imprese nei confronti di terzi soggetti.

I vantaggi del Geie

  1. Ciascun imprenditore (ovvero associazione ovvero professionista) può raggiungere mediante la cooperazione con altre entità giuridiche un separato profitto.
  2. Il Gruppo ha una forma giuridica estremamente flessibile, può essere costituito contemporaneamente con partner di tipologie giuridiche completamente diverse e senza un apporto economico.
  3. I membri del Gruppo rimangono giuridicamente indipendenti e mantengono la loro libertà imprenditoriale.

Nava Press: stampati in digitale di alta qualità

Gabriella Moretti, marketing e business development di Rotolito Lombarda.

Le logiche di sinergia digitale-offset utilizzate da un protagonista del settore luxury.
Le pretirature digitali stanno rivestendo un ruolo sempre più importante nella stampa per i settori della moda e dei prodotti di alta gamma. Ecco come l’azienda milanese riesce a sfruttare al meglio le caratteristiche di flessibilità delle sue macchine da stampa.

Non sono tante le aziende di stampa italiane che possono vantare un portfolio di clienti «big» pari a quello di Nava Press. Stiamo parlando di marchi di alta qualità, i cosiddetti luxury brand, che cercano nell’azienda milanese l’affidabilità e la professionalità così difficile da trovare altrove.
Nava Press ha una lunga storia. La società è nata dalla scissione di Nava Milano, azienda di stampa alla quale fanno da sempre riferimento i brand mondiali del lusso e della moda, fondata nel 1922 dalla famiglia Nava. Dall’estate del 2014, dopo l’acquisizione da parte di Rotolito Lombarda, Nava Press continua ad allargare il suo prezioso giro d’affari nei mercati europei e in quelli nordamericani, grazie anche a una presenza internazionale in luoghi importantissimi per il business della moda quali Parigi, Londra e New York.
Ed è proprio nel pregiato bacino di clienti che operano nell’haute couture, nella gioielleria e nell’orologeria che l’azienda ha la sua maggiore fonte di guadagno. «Più della metà del nostro fatturato proviene dall’export», dice Gabriella Moretti, marketing e business development di Rotolito Lombarda, «e i nostri clienti gravitano tutti intorno al mondo del lusso e alla diffusione di pubblicazioni per l’alta moda, con cataloghi, riviste specializzate e brochure che necessitano di una cura del dettaglio e di una specializzazione nella stampa di qualità piuttosto difficili da reperire sul mercato». 

Gabriella Moretti, marketing e business development di Rotolito Lombarda.
Gabriella Moretti, marketing e business development di Rotolito Lombarda.

Cura e ascolto del cliente

Nava Press ha fama di seguire il cliente in maniera personalizzata, instaurando una relazione virtuosa che si arricchisce giorno per giorno, con contatti quasi giornalieri. «Tutti i nostri venditori parlano la lingua del cliente, sia in Francia che in Germania, e il gruppo di commerciali è ben nutrito, dal momento che l’universo delle aziende del lusso è concentrato soprattutto nell’area francese e svizzera, senza contare naturalmente i numerosi brand italiani dell’alta moda».
«I nostri commerciali francesi», aggiunge Christian Brambilla, responsabile vendite di Nava Press, «seguono anche la parte editoriale, con clienti importanti quali il magazine La Parisienne e altre riviste del settore del lusso.
Ma anche cataloghi, volantini della Gdo e tutta l’editoria generica, soprattutto i libri d’arte e i fashion magazine. A New York ci sono invece due persone, e anche sul versante statunitense le richieste sono sostanziose». 

Christian Brambilla, responsabile vendite di Nava Press.
Christian Brambilla, responsabile vendite di Nava Press.

La prima cosa che risulta evidente nel visitare lo stabilimento milanese di Nava Press è la grande varietà di cataloghi e opuscoli realizzati per il mondo della moda. Le finiture di pregio e la cura dei dettagli sono davvero molto particolari: spesso i cataloghi presentano singole pagine interne realizzate con tecniche di stampa in esa o eptacromia, con vernici o fustellature esclusive. Ma anche l’utilizzo dei substrati è spesso diversificato all’interno di uno stesso progetto editoriale, costringendo i tecnici di Nava Press a prove sperimentali anche molto complicate prima di dare il via al processo di stampa. «La maggior parte dei clienti ha l’accompagnamento di uno o più studi grafici che indicano quali materiali desiderano utilizzare», spiega Gabriella Moretti, «dopodiché il nostro ufficio tecnico si interfaccia con questi studi per suggerire quale processo o substrato è più consigliabile per quel tipo di lavorazione. In sostanza si fanno molte prove sulle lavorazioni speciali, si vagliano più opportunità e le si presentano al cliente».

Il lusso e la professionalità

Lavorare per le aziende del lusso e dell’alta moda significa dialogare molto spesso con uffici tecnici già molto preparati sull’utilizzo dei materiali. Il lavoro diventa dunque anche più motivante perché l’interlocutore comprende le difficoltà che occorre superare e sa apprezzare i consigli intelligenti. «Conoscono la materia», sottolinea Gabriella Moretti, «ed è quindi più facile capirsi. Si tratta di una specie di sfida, perché i creativi arrivano sempre con idee davvero innovative, che mettono alla prova tutti i nostri tecnici. Ma a onor del vero le cose impossibili non le propongono mai, a dimostrazione di una buona preparazione generale degli operatori di questo settore».
«Gioielli e orologi devono offrire, una volta stampati, la massima verosimiglianza, e i clienti in questo sono molto attenti», dice Christian Brambilla. «È per questo che le prove di stampa sono molto accurate e a volte dispendiose. A volte si arriva a produrre anche soltanto 20 copie per i grandi clienti, che quasi sicuramente si trasformano poi in tirature adatte all’offset o in produzioni miste, progetti che contengono sia pagine offset che digitali, con interventi speciali di cartotecnica o fustellature al laser».

Il reparto produttivo di Nava Press è composto da sei macchine Heidelberg Speedmaster (due 70×100 a 8 colori più spalmatore, tre 70×100 a 6 colori più Uv e spalmatore, una 35×50 a 5 colori), cui si aggiunge la «famosa» rotooffset Goss M600 a 16 pagine, nota per il gruppo di stampa aggiuntivo, il settimo, che la rende unica nel panorama mondiale delle installazioni Goss.
Il reparto produttivo di Nava Press è composto da sei macchine Heidelberg Speedmaster (due 70×100 a 8 colori più spalmatore, tre 70×100 a 6 colori più Uv e spalmatore, una 35×50 a 5 colori), cui si aggiunge la «famosa» rotooffset Goss M600 a 16 pagine, nota per il gruppo di stampa aggiuntivo, il settimo, che la rende unica nel panorama mondiale delle installazioni Goss.

Anche la scelta dei substrati non è mai banale, e si articola attraverso un percorso che può diventare complesso, spesso guidato dalle buone indicazioni dei produttori di carte, molto più diligenti di un tempo nello specificare le caratteristiche di ruvidità, porosità e di assorbimento dei propri supporti.
«Il problema della scelta dei substrati non c’è quasi più», sottolinea Gabriella Moretti, «perché c’è già da parte del produttore un’indicazione precisa rispetto all’esatto utilizzo del supporto. E anche il problema del pretrattamento è generalmente superato perché le carte arrivano già certificate dai produttori stessi per determinate combinazioni di inchiostri e tecnologie di stampa, siano esse digitali o offset. In ogni caso noi facciamo sempre le nostre prove di stampa sulle carte che non abbiamo mai utilizzato prima».

Fondamentale nella realizzazione delle pretirature, la macchina da stampa HP Indigo 7800 Digital Press installata in Nava Press consente all’azienda di proporre lavori paragonabili a quelli realizzati in offset, grazie alla possibilità di lavorare il formato A3+ in quadricromia, esa ed eptacromia, aggiungendo anche l’utilizzo dell’inchiostro bianco.
Fondamentale nella realizzazione delle pretirature, la macchina da stampa HP Indigo 7800 Digital Press installata in Nava Press consente all’azienda di proporre lavori paragonabili a quelli realizzati in offset, grazie alla possibilità di lavorare il formato A3+ in quadricromia, esa ed eptacromia, aggiungendo anche l’utilizzo dell’inchiostro bianco.

I vantaggi della stampa digitale

Guardando le brochure e i cataloghi prodotti in Nava Press non si può non notare il grande lavoro di assemblaggio che ha permesso di raccogliere in uno stesso prodotto tecnologie di stampa differenti, interventi di cartotecnica anche molto complessi e una cura maniacale della qualità. «L’assemblaggio generalmente viene gestito al nostro interno e necessita di una cura e spesso di un lavoro manuale molto particolare. Inoltre la maggior parte dei lavori di legatoria viene dirottato all’interno del gruppo Rotolito Lombarda, che ha due legatorie importanti, una nello stabilimento di Pioltello e una a Capriate. Si è quindi creato un processo virtuoso di gestione interna delle commesse e anche delle risorse economiche», continua Christian Brambilla. «A volte capita di appoggiarci a fornitori esterni, ma questo accade sempre meno spesso». 

Il catalogo per i gioielli Pasquale Bruni, prima della definizione del progetto finale stampato in offset, è stato stampato in soli 20 esemplari su HP Indigo 10000 Digital Press.
Il catalogo per i gioielli Pasquale Bruni, prima della definizione del progetto finale stampato in offset, è stato stampato in soli 20 esemplari su HP Indigo 10000 Digital Press.

«I nostri lavori vengono generalmente realizzati in offset, spesso a sette colori + verniciatura, mentre il digitale ci serve per tirature più basse», spiega Gabriella Moretti. «Quando infatti occorre presentare il prodotto preliminarmente al cliente, quindi prima di procedere alla tiratura, si utilizza la stampa digitale di alta qualità, ottenuta grazie alla nostra macchina Hp 7800 Indigo Press, la quale fornisce un output di stampa paragonabile all’offset e, in certi, casi, addirittura superiore per gamma tonale. Ma la macchina digitale viene utilizzata anche quando il cliente deve fare una presentazione in una fiera o per un evento, e quindi necessita di una tiratura limitata. Ed è davvero difficile riconoscere, per lo stesso prodotto editoriale, ciò che è stato stampato in offset da ciò che è in digitale». 

Il catalogo ValentinA, della maison Valentino, è stato stampato in pentacromia con copertina in cartonato ed è contenuto in una scatola marmotta rivestita internamente ed esternamente in carta. Il fiore fustellato è tratto dalla medesima carta impiegata per il catalogo.
Il catalogo ValentinA, della maison Valentino, è stato stampato in pentacromia con copertina in cartonato ed è contenuto in una scatola marmotta rivestita internamente ed esternamente in carta. Il fiore fustellato è tratto dalla medesima carta impiegata per il catalogo.

Stiamo parlando quindi di un business che ha a che fare con la funzione di servizio che uno stampatore deve saper offrire ai clienti di alta gamma, e che permette a questi di continuare a ottenere la qualità anche in quelle situazioni che richiedono una grandissima flessibilità organizzativa. L’uso delle pretirature di qualità permette quindi di propiziare il business dell’offset, perché una volta ottenuto l’effetto desiderato dal cliente, si procede con la stampa tradizionale in migliaia di copie. Inoltre il digitale di alta qualità consente di fornire piccoli lotti aggiuntivi rispetto alla tiratura lunga già realizzata in offset. Una sorta di “rabbocco” che è molto utile ai grandi clienti che devono organizzare eventi o rassegne in pochissimo tempo.
«Tutto questo è possibile soltanto quando il cliente ha compreso la perfetta affidabilità del fornitore», dice Christian Brambilla. «La serietà del fornitore e la fiducia del cliente devono quindi andare di pari passo. Solo a quel punto capita che i clienti ordinino di stampare con urgenza, dalla sera alla mattina, un prodotto in digitale già “predisposto” in precedenza per l’offset».

Artigianalità oppure organizzazione?

«La cosa interessante di questo settore», dice Gabriella Moretti, «è rappresentata dal fatto che un po’ tutti gli stampatori posseggono macchine digitali per la stampa d’eccellenza. La qualità è quindi alla portata di tutti, e la tecnologia ha oramai livellato la competizione.

Questo brandbook di orologi Glashütte è stato stampato in Nava Press in 16.000 copie e in 8 versioni di lingua diverse. La stampa è a 6 colori (quadricromia + 2  colori Pantone). La carta della copertina ha un’anima di fibrone nero di 2 mm accoppiata a un supporto Imitlin E/Ro5 Fsc Castano Tela da 125 g/m2, mentre il retro è una Fedrigoni Sirio FSC nero da 140 g/m2. L’interno è in carta PhoeniXmotion Xenon Fsc da 170 g/m2 + GSK extra white Fsc da 100 g/m2 + Sirio nero Fsc da 210 g/m2. Il blocco libro è in brossura cucita con dorso libero (brossura svizzera), con segnalibro nero in raso.
Questo brandbook di orologi Glashütte è stato stampato in Nava Press in 16.000 copie e in 8 versioni di lingua diverse. La stampa è a 6 colori (quadricromia + 2  colori Pantone). La carta della copertina ha un’anima di fibrone nero di 2 mm accoppiata a un supporto Imitlin E/Ro5 Fsc Castano Tela da 125 g/m2, mentre il retro è una Fedrigoni Sirio FSC nero da 140 g/m2. L’interno è in carta PhoeniXmotion Xenon Fsc da 170 g/m2 + GSK extra white Fsc da 100 g/m2 + Sirio nero Fsc da 210 g/m2.
Il blocco libro è in brossura cucita con dorso libero (brossura svizzera), con segnalibro nero in raso.

La differenza è quindi nel servizio. Se metto a disposizione del cliente dei capicommessa e dei tecnici che lo sapranno indirizzare nella definizione di soluzioni precise, che sapranno risolvere problemi e suggerire miglioramenti, allora l’affidabilità della mia azienda di stampa sarà superiore e diventerà dunque più appetibile rispetto ad altri player.
Le competenze oggi contano parecchio in quest’ambiente, e rappresentano un valore aggiunto per il cliente. D’altronde non è così facile rintracciare sul mercato odierno personale così preparato. Detto ciò, non possiamo dimenticare che la concorrenza interna si fa comunque sentire. L’industria della stampa italiana è infatti riconosciuta per l’alta qualità complessiva. Inoltre nel luxury c’è la tendenza a non appoggiarsi a un unico stampatore. Le grandi aziende utilizzano infatti più di un fornitore e sono meno fidelizzate di un tempo».
«In ogni caso il livello del servizio è un punto da non sottovalutare mai», conclude Gabriella Moretti. «E dal momento che le tecnologie sono ormai alla portata dei più, a parità di condizioni occorre puntare soprattutto su questo genere d’offerta, cioè prodotto+consulenza di qualità, per emergere sul mercato e farsi apprezzare». 

Il periodico semestrale Vuitton viene stampato in Nava Press su macchine offset, ma le prove di stampa in diverse lingue, per l’approvazione del cliente, sono state fatte su Indigo 7800 Digital Press. Le tirature definitive in lingue con minore diffusione sono state stampate sia su Indigo 7800 che su Indigo 10000.
Il periodico semestrale Vuitton viene stampato in Nava Press su macchine offset, ma le prove di stampa in diverse lingue, per l’approvazione del cliente, sono state fatte su Indigo 7800 Digital Press. Le tirature definitive in lingue con minore diffusione sono state stampate sia su Indigo 7800 che su Indigo 10000.


«È chiaro», aggiunge Christian Brambilla, «che ci sono caratteristiche immateriali dell’offerta che sono fondamentali nel gestire un rapporto efficace e duraturo con i grandi clienti. Sto parlando dell’affidabilità, della puntualità e della velocità nell’erogazione del servizio. Tutti elementi che sono, ahimè, molto distanti dalla logica di un artigiano, anche se il prodotto finale presenta caratteristiche di artigianalità molto elevate. È ovvio che il settore del lusso e della moda deve avere come interlocutori degli stampatori totalmente affidabili, con qualità che non deve mai scendere e tempistiche assolutamente sicure».
«Le macchine sono dunque molto importanti», osserva Brambilla, «ma ancora più basilari sono le sinergie che si creano tra di esse. Oggi tutti gli stampatori dovrebbero avere al proprio interno una linea completa che permetta di offrire un servizio integrale dalla prestampa al finishing, senza interruzioni o colli di bottiglia che mettano a rischio l’affidabilità finale. Quindi una linea che permetta il dialogo costante tra tutte le fasi della lavorazione, migliorando quindi il flusso e i tempi di produzione. Tutte cose che si riescono a ottenere solo quando si ha sotto controllo l’intero flusso delle varie lavorazioni, senza affidarsi a fornitori esterni».
«Appaltando lavoro si rischia di divulgare know-how, di non avere sotto controllo l’insieme della filiera lavorativa e non essere mai certi sulle tempistiche di lavorazione», conclude Christian Brambilla. «Attualmente noi riusciamo a gestire molto meglio tutte le commesse che entrano in Nava Press proprio perché non demandiamo, salvo rari casi, il lavoro a fornitori esterni e non siamo costretti nell’antipatico ruolo di chi vuole comandare in casa degli altri».