La nuova Scodix E106 è dedicata al settore degli astucci pieghevoli e permette l’utilizzo di tutti gli effetti di nobilitazione sviluppati finora dall’azienda israeliana.
La nuova Scodix E106 è dedicata al settore degli astucci pieghevoli e permette l’utilizzo di tutti gli effetti di nobilitazione sviluppati finora dall’azienda israeliana.
Non paga dei risultati già ottenuti nell’embossing digitale a foglio, Scodix ha prontamente individuato una nuova nicchia commerciale ad alta redditività sulla quale concentrare la propria attenzione. E così l’azienda israeliana ha realizzato una soluzione espressamente dedicata al packaging, la Scodix E106, che apre nuove opportunità di business nel ricco mercato degli astucci pieghevoli. Si tratta di una macchina digitale che stampa nel formato B1 (1.060×760 mm) e che consente una produzione molto rapida e flessibile, fino a 4mila fogli l’ora, per tirature brevi o medie. Al suo debutto a drupa, ha già fatto registrare una decina di ordini prima ancora della sua ufficializzazione pubblica e si presenta come una delle novità più interessanti di questa fiera.
La Scodix E106 lavora con tecnologia inkjet e teste di stampa Uv Fixed Array alla risoluzione di 600×2.540 dpi, e può stampare e nobilitare un’ampia gamma di substrati con spessore massimo fino a 2 mm. La macchina accetta lavorazioni a dati variabili e con codici a barre e dispone di un sistema di controllo del registro colore regolato da quattro videocamere compatte.
Al pari delle sorelle maggiori della serie Ultra e della serie S, la E106 beneficia di tutti gli effetti speciali di nobilitazione sviluppati finora dall’azienda israeliana, vale a dire Scodix Sense, Scodix Spot, Scodix Braille, Scodix Digital Embossing, Scodix Variable Data e Scodix Foil per fornire in un’unica soluzione una gamma estremamente versatile e componibile di risultati differenti. L’obiettivo è offrire ai converter nuovi prodotti sempre più creativi e permettere loro di differenziare la propria offerta aumentando così i margini di guadagno.
Anche per Scodix, come per altri player del settore digitale, sono risultate importanti le collaborazioni con altre aziende per lo sviluppo di alcune sue soluzioni. In particolare, per il sistema di laminazione, è stato decisivo l’apporto di un leader di mercato come Compact Foilers. Mentre, per quanto riguarda il sistema di alimentazione di carta e cartoncino presente sulla E106, la partnership con Mabeg System è stata fondamentale.
A drupa l’azienda presenterà anche il nuovo modulo Scodix Foil Station, che può essere opzionalmente inserito in linea sulle Scodix Ultra per offrire un sistema di laminazione di qualità superiore per brevi e medie tirature, con interventi di nobilitazione digitale in rilievo e stampa ultra-lucida. La Scodix Foil Station è adatto agli stampatori commerciali che devono far fronte a lavori just-in-time evitando di esternalizzare l’applicazione del foil, cosa che richiederebbe un alto costo in termini di tempo. Il modulo opzionale permette di utilizzare numerosi foil per stampa a caldo o a freddo, da accoppiare con un’ampia scelta di substrati, tra cui anche i laminati e i materiali plastici, per ottenere applicazioni di rivestimento per biglietti da visita, copertine, opuscoli, etichette, packaging, biglietti d’auguri e molto altro ancora.
La Goss Sunday Vpak è una rotativa configurabile e personalizzabile per la produzione di imballaggi a basse tirature.
Goss International a Düsseldorf darà dimostrazione della propria capacità di tessere relazioni industriali con partner d’eccellenza: per offrire ai clienti sempre il meglio ha da tempo istituito una serie di collaborazioni con fornitori e stampatori. L’obiettivo è arricchire con tecnologie sempre aggiornate le proprie rotative per la stampa commerciale, di quotidiani e di imballaggio, settori ai quali questi rapporti di partnership forniscono un alto valore aggiunto. Non per niente il tema guida scelto da Goss per quest’edizione di drupa è «Achieving more together», cioè «Ottenere di più, insieme», un claim che da solo racconta la filosofia aziendale, ora più orientata alle politiche di industry collaboration che a un percorso evolutivo vissuto in splendido isolamento. Attenzione puntata, quindi, sui numerosi vantaggi ottenibili in termini di produzione, automazione e qualità, oltre alla possibilità di upgradare le macchine già installate in giro per il mondo.
In fiera saranno enfatizzate le soluzioni di punta del vasto portfolio Goss, a partire dalla Goss Sunday Vpak, una rotativa destinata ad applicazioni di imballaggio flessibile a basse tirature. Si tratta di un sistema ideato per offrire allo stampatore una soluzione configurabile e personalizzabile per la produzione di imballaggi.
La Sunday Vpak è disponibile in due versioni, in base alla larghezza della bobina, ed è caratterizzata da un’alta qualità di output, con sistema di inchiostrazione e bagnatura a 4 rulli e un aumento della produttività che può arrivare fino al 200% rispetto alla stampa a foglio. Offre inoltre una buona flessibilità nelle basse e nelle alte tirature e un’avanzata capacità di preimpostazione e avviamento. Il sistema di asciugatura può essere Uv, heatset o Eb (electron beam); la larghezza standard delle bobine è compresa tra i 44 e i 75 pollici (1.905 mm) per la Sunday Vpak 3000, mentre la Vpak 500 ospita rotoli di carta con larghezza compresa tra i 20,5 e i 41,4 pollici (1.051 mm). L’ammiraglia viaggia alla velocità di 457 metri al minuto mentre la Vpak 500 raggiunge i 365 metri al minuto.
Altra presenza importante nello stand Goss sarà la Magnum Compact, destinata ad applicazioni per libri, quotidiani e semi-commerciali a basse e medie tirature. La rotativa dispone del caricamento automatico delle lastre accompagnato da un design molto compatto, ed è ideale per produzioni da 500 a oltre 250mila copie. Il cambio automatico delle lastre consente di caricare quelle dell’edizione successiva durante il funzionamento della rotativa. La sequenza completa per la rimozione delle vecchie lastre e il caricamento delle nuove richiede meno di 30 secondi.
Saranno inoltre presenti a drupa le rotative commerciali a bobina più conosciute di Goss, la serie M-600, sistema rotooffset a 16 pagine ad alta produttività, e la serie Sunday, con opzioni di formato che spaziano da 32 a 96 pagine. Goss mostrerà infine in che modo la sua ampia gamma di servizi LifetimeSupport può aiutare i clienti a rimanere competitivi e a massimizzare produttività ed efficienza delle proprie macchine.
A drupa il modulo L50 per la Nano-Metallography verrà mostrato montato sulla rotativa flexo XFlex X6 di Omet.
A drupa il modulo L50 per la Nano-Metallography verrà mostrato montato sulla rotativa flexo XFlex X6 di Omet.
Finalmente, dopo anni di attesa, gli stampatori si accingono a conoscere più da vicino le possibilità offerte nel digitale a colori dalla tecnologia nanografica di Landa. Con drupa alle porte l’azienda israeliana ha però voluto alzare ulteriormente la posta proponendo un’altra innovazione. Si tratta della Landa Nano-Metallography, una soluzione modulare che aiuterà il mercato della metallizzazione grafica ad abbassare i costi di gestione e ridurre sensibilmente i tempi operativi.
Anch’essa basata sulle tecnologie delle nanoparticelle, può essere impiegata su tutti i processi di stampa tradizionali e digitali, spaziando dalla flessografia e dalla serigrafia per etichette, fino all’offset a foglio o a bobina, passando per il cartone pieghevole e tutto il settore della stampa commerciale.
Il sistema è composto da un modulo di stampa, il Landa L50, e da una sostanza metallizzata composta di microscopiche scaglie, il Landa NanoFlake metal: il modulo crea uno strato sottilissimo di Landa NanoFlake sul rullo, mentre un’immagine di «innesco» (trigger image) viene contemporaneamente stampata sul substrato. Il rullo trasferisce il NanoFlake all’immagine utilizzando solo la quantità di sostanza necessaria alla creazione dell’effetto metallico. Il risultato è una vasta gamma di effetti ad alto impatto con l’impiego di una quantità minima di NanoFlake.
Il suo utilizzo è molto semplice e permetterà a stampatori e converter (la tecnologia sarà disponibile solo nel 2017) di sostituire i costosi processi utilizzati oggi per ottenere effetti metallizzati sugli stampati. In genere, infatti, solo una piccola frazione di un rotolo di foil viene realmente depositata sugli stampati, tutto il resto è scarto. Ciò rende la metallizzazione con foil proibitivamente costosa e limitata a prodotti di fascia alta. La particolarità dell’innovazione di Landa è invece che, a differenza del tradizionale e dispendioso foil, non viene generato alcun residuo e si riducono quindi in maniera apprezzabile i costi del materiale impiegato.
Matthew Lightstone, a capo del processo di sviluppo “Specialty Graphics”, di Landa Digital Printing.
Il Landa NanoFlake metal ha uno spessore inferiore a 50 nanometri e viene applicato soltanto sulle parti che più interessano, e senza rallentamenti della produzione, come ci spiega Matthew Lightstone, a capo del processo di sviluppo “Specialty Graphics”, di Landa Digital Printing: «Il foil viene tradizionalmente utilizzato come processo in linea attraverso l’uso di una matrice dedicata. Oppure, come nel caso della stampa di etichette, è generalmente applicato direttamente nel processo di stampa. A seconda della tecnologia utilizzata (laminazione a caldo o a freddo) e in funzione della qualità richiesta e della complessità del processo, l’applicazione del foil in linea necessita sempre di una riduzione della velocità di stampa», sottolinea Lightstone. «Inoltre la stampa a caldo può richiedere un lungo set-up, allungando quindi i tempi di preparazione di uno stampato. Ebbene, con questo nostro prodotto ci proponiamo di realizzare la Nano-Metallography in linea a una velocità di stampa normale, cioè quella standard, senza rallentamenti della produzione».
«La metallizzazione degli stampati con Landa NanoFlake metal avrà un costo complessivo di circa il 50% in meno rispetto al foil», prosegue Lighstone, «e offrirà la possibilità di creare anche un effetto embossing. Il NanoFlake metal replica infatti l’esatta topografia dell’immagine che si vuole stampare. Questo significa che se si stende uno strato piuttosto spesso di NanoFlake, si otterranno risultati che assomigliano molto alla goffratura. Ma la cosa importante è che non ci sarà più bisogno di alcuno stampo e si andrà a stampare direttamente l’immagine con il modulo L50 evitando i lunghi tempi di preparazione».
Oltre alla diminuzione dei costi, questa tecnologia riduce l’ampiezza e la profondità dell’inventario, essendo molto limitata la quantità di materiale necessario per la metallizzazione. Inoltre i moduli per la Nano-Metallography richiedono un investimento contenuto e presentano una barriera all’ingresso molto bassa. Offriranno quindi a un numero maggiore di stampatori l’opportunità di affacciarsi su nuovi mercati con margini di guadagno superiori rispetto al passato.
Il modulo Landa L50 per la stampa del Nano Flake metal.
Silvano Bianchi ha vinto il riconoscimento l'anno scorso.
Complimenti a Silvano Bianchi! Per il Pollicione d’oro 2016 alla carriera.
Presso la Fabbrica del Vapore di Milano si è svolta la 24esime edizione del Pollicione d’oro, evento dedicato agli studenti delle scuole grafiche che si sono distinti nel corso del loro percorso didattico.
Come sempre sono stati premiati anche esponenti del settore grafico che, nello spirito dell’iniziativa, devono rappresentare un esempio per i giovani che presto diventeranno “colleghi”.
Accanto ai 45 studenti provenienti da tutta Italia, ecco chi ha ricevuto il premio:
Pollicione d’oro 2016 alla carriera a Silvano Bianchi (Komori)
Pollicione d’oro 2016 alla professionalità a Mario Maggioni (Icr)
Pollicione d’oro 2016 Franco Marinelli alla formazione a Renzo Viappiani (imprenditore e Presidente Fondazione ITS A. Rizzoli)
Menzione d’onore alla memoria a Giulio Barteselli e Andrea Schiavi
Pollicione d’oro 2016 all’eccellenza formativa ad allievi di scuole di stampa, grafica, comunicazione, multimedialità.
Interessante il momento formativo iniziale tenuto da prof. Stefano Micelli dell’Università di Venezia sul tema “Futuro artigiano & New Craft: dalla riflessione alla mostra”. L’intervento partendo dalla constatazione che è in atto, soprattutto nel nostro paese, un riscoperta dell’artigianalità ha evidenziato quanto la tecnologia digitale stia trasformando tutto il settore manifatturiero.
La stampante per grande formato ColorPainter H3-104s.
OKI Europe presenterà il suo portfolio di stampanti per le Arti Grafiche: la stampante Pro6410 NeonColor recentemente lanciata, la premiata[1] tecnologia OKI a toner bianco, la pluripremiata tecnologia[2] a 5 colori e le stampanti di grande formato ColorPainter, tra le quali H3-104s e M-64s.
Dai biglietti da visita ai manifesti, presso lo stand di OKI Europe sarà presentata la gamma di stampanti per le arti grafiche. L’innovativa tecnologia presente nelle soluzioni di stampa OKI è in grado di produrre stampati accattivanti che richiamano l’attenzione del pubblico sia nei luoghi interni che esterni.
Uno dei fiori all’occhiello dello stand sarà la nuova stampante OKI Pro6410 NeonColor che offre una nuova dimensione alla stampa a colori. Questo dispositivo versatile permette la stampa di progetti grafici luminosi e fluorescenti su supporti transfer per l’utilizzo nei settori dell’abbigliamento, della product decoration, della personalizzazione, del packaging, degli espositori e della segnaletica per punti vendita, superando i limiti della gamma di colori standard CMY.
Oltre a Pro6410 NeonColor, OKI Europe presenterà anche le stampanti a toner bianco, Pro7411WT e Pro9420WT, insieme alle stampanti a 5 colori Pro9541 e Pro9542. Queste veloci e affidabili soluzioni liberano il potenziale creativo e commerciale, combinando la tecnologia LED digitale ad alta definizione con la premiata tecnologia a toner bianco / 5 colori (CMYK+1), fornendo un livello di prestazioni raggiungibili precedentemente solo con costose attrezzature.
Siete alla ricerca di stampanti o soluzioni per il grande formato? Per la prima volta OKI Europe presenterà il proprio portfolio di stampanti inkjet di grande formato, ideali sia per il mercato della segnaletica e della grafica, sia per il mondo dell’architettura, dell’ingegneristica e delle costruzioni. Allo stand di OKI Europe i visitatori potranno vedere quanto la gamma di stampanti, ColorPainter, sia adeguata per la produzione di progetti eccezionali e dalla lunga durata, su una vasta gamma di supporti, tra i quali banner, grafiche per le flotte e i veicoli, ma anche carta da parati, ombrelli, espositori pop-up, pavimenti e grafiche per gli eventi. In particolare, le stampanti ColorPainter H3-104s e M-64s incontrano le più esigenti richieste di stampa e offrono al settore un ottimo compromesso tra la qualità di stampa e gli alti livelli di produttività.
Nell’aggiornamento CC di ottobre 2014 è stata introdotta una funzionalità che ha coinvolto sia Photoshop che Illustrator: le Librerie. Ulteriormente potenziate nell’aggiornamento immediatamente successivo, quello di dicembre, queste Librerie consentono fondamentalmente di avere rapido accesso a una serie di contributi grafici che devono essere riutilizzati in modo potenzialmente frequente e ricorsivo, e di condividerli tra più utenti in un ambiente di lavoro collaborativo.
Il nuovo pannello Librerie dovrebbe essere immediatamente disponibile all’apertura di Photoshop o Illustrator CC subito dopo l’aggiornamento di ottobre, quindi a maggior ragione anche dopo quello di dicembre (l’ultimo al momento della stesura del presente articolo, nda), tuttavia al bisogno si può richiamare dal consueto menu a finestra. Per creare la nuova Libreria è sufficiente selezionare la voce Nuova libreria… dal menu del pannello omonimo e come dice la scritta all’interno del pannello è sufficiente trascinarci dentro l’elemento desiderato per aggiungerlo alla nuova libreria 1.
Prima di vedere quali elementi è possibile aggiungere vi lascio un paio di consigli; il primo è di rilasciare il cursore esattamente sopra il segno “+” cerchiato altrimenti il trascinamento potrebbe non avere effetto; il secondo è di non arrabbiarsi troppo se anche così facendo non si dovesse aggiungere alcunché; al momento della stesura dell’articolo persistono dei comportamenti strani per cui a volte va e a volte no, per lo meno sulle postazioni su cui ho provato (generalmente al secondo tentativo funziona).
A prescindere dal trascinamento è sempre possibile aggiungere i vari elementi cliccando sugli appositi pulsanti in basso a sinistra nel pannello 2.
Gli elementi di libreria
Come anticipato in apertura di articolo le librerie possono essere usate sia in Photoshop che in Illustrator in maniera condivisa: significa che è possibile aggiungere all’interno della stessa libreria sia elementi vettoriali nativi che raster nativi, e in entrambi i casi può trattarsi di oggetti multipli come più livelli contemporaneamente o più tracciati contemporaneamente.
In entrambi gli applicativi il pannello si presenta con le medesime caratteristiche estetiche ed è visualizzabile in due diverse configurazioni 3.
È possibile salvare elementi grafici come forme vettoriali semplici o complesse (loghi per esempio, di qualunque genere o struttura), immagini mascherate e non, stili di testo, campioni di colore e stili di livello (in questo caso solo da e per Photoshop).
Ogni elemento visualizzato nella modalità elenco riporta sulla destra il simbolo dell’applicazione da cui è stato importato, di modo che si sappia preventivamente cosa succederà importandolo nel documento di lavoro quando si lavora in Photoshop o quando si lavora in Illustrator.
Per esempio un logo vettoriale trascinato in un documento di Photoshop diventerà un oggetto avanzato, mentre un livello raster inserito in Illustrator risulterà incorporato e un messaggio avviserà che tale oggetto non sarà direttamente modificabile (per ovvi motivi).
Un altro comportamento anomalo che ho ravvisato riguarda il trascinamento di un elemento raster dal pannello Libreria al documento di lavoro di Illustrator: per qualche motivo nei miei test non sembra funzionare mai ma è risolvibile facendo tasto destro sopra all’elemento e selezionare la voce «Usa in documento» 4.
Le Librerie nel Cloud
Dal menu del pannello Librerie si può selezionare la voce «Visualizza sul sito Web», questo rimanda direttamente alla gestione degli Asset del proprio account Creative Cloud dove è possibile controllare agevolmente i contenuti di tutte le Librerie, oltre a tutto il resto 5. Con l’aggiornamento di dicembre le Librerie hanno acquisito la non trascurabile caratteristica di essere condivisibili con uno o più collaboratori, che vanno invitati tramite l’apposito comando «Collabora» nel menu del pannello, oppure dalla voce Condividi sulla pagina Web dei propri Asset 6. Il nostro potenziale collaboratore riceverà una e-mail di invito con un link da cui potrà accedere alla nostra Libreria, e naturalmente noi potremmo essere a nostra volta invitati da altri a condividere le loro; le librerie condivise saranno identificate dall’apposito simbolo con il doppio omino, mentre quelle non condivise non riporteranno niente 7.
1. Il pannello Librerie al momento della creazione di una nuova libreria personale: trascinando gli elementi grafici sopra il segno “+” verranno immediatamente aggiunti, in alternativa si possono usare i pulsanti in basso a sinistra che consentono una categorizzazione più univoca degli elementi salvati.
2. I pulsanti di inserimento degli elementi grafici comuni sia a Illustrator che a Photoshop con (A) elementi grafici, (B) stili di testo, (C) campioni colore. Il pulsante che memorizza gli stili di livello qui non è visualizzato perché sussiste solo nel pannello di Photoshop. Sulla destra si può vedere il simbolo di aggiornamento che sincronizza in tempo reale gli aggiornamenti della libreria: quando questa è completamente sincronizzata compare il simbolo CC della Creative Cloud.
3. Il pannello Libreria nelle due diverse configurazioni Elenco e Icone. Nella modalità Elenco sono visibili i simboli delle applicazioni da cui proviene ciascun elemento.
4. Per inserire nel documento uno degli elementi è sufficiente trascinarlo al suo interno: in alternativa si può fare tasto destro sull’elemento e selezionare la voce «usa nel documento».
6. La finestra di dialogo con cui invitare uno o più collaboratori all'utilizzo (ed eventuale modifica) della nostra libreria grafica.
5. La schermata Web degli Asset associati al nostro Account Creative Cloud: oltre a fornire un colpo d’occhio più ampio rispetto al pannello nell’applicazione possiamo anche controllare quantità e tipologia degli elementi salvati in ciascuna libreria, così come effettuare altre operazioni tra cui la condivisione.
7. Le librerie condivise vengono indicate con un simbolo apposito, il doppio omino; quelle invece visibili solo a noi non presentano simboli.
Sempre più tecnologico e digitale, il mondo della nobilitazione offre oggi interessanti spunti per quegli stampati che non richiedono alte tirature e che inseguono al contempo una maggiore caratterizzazione in un mercato ormai massificato.
Non si finisce mai di imparare. E anche di sorprendersi, vista l’incredibile evoluzione della stampa digitale in questi ultimi anni. Le nuove formulazioni inkjet e toner che hanno invaso il mercato stanno offrendo agli utilizzatori molto più di quanto fossero programmate per fare. E lo si capisce dai risultati a dir poco sorprendenti che questi inchiostri innovativi stanno fornendo in un ambito, quello della nobilitazione, oggi animato da una grande vitalità. Il loro abbinamento con i nuovi materiali permette infatti di dar vita a lavorazioni davvero singolari, a volte difficilmente riproducibili in ambito offset, e soprattutto consente agli stampatori di aggiungere qualcosa in più per continuare a stupire i propri clienti. Per comprendere meglio la portata di questa rivoluzione digitale in un ambiente storicamente dominato dall’offset abbiamo contattato Alessandro Mambretti che, oltre alla sua attività professionale, è membro del comitato tecnico della stampa digitale di Taga Italia, nonché docente dell’ITS Angelo Rizzoli per la Multicanalità di Milano e dell’ITS McLuhan di Cesena e sta lavorando a un interessante documento tecnico dedicato proprio alla nobilitazione digitale dal titolo provvisorio Nobilitare e digitale.
La personalizzazione richiama la nobilitazione
«Sono molti i segmenti produttivi che utilizzano la nobilitazione per distinguere il proprio prodotto nel mercato, primo fra tutti quello delle etichette del settore cosmesi e vitivinicolo, dove la produzione digitale è già presente principalmente con macchine a bobina; le richieste di solito sono applicazioni di oro a caldo, vernice con riserva, plastificazioni e rilievi a secco. Oggi il focus si sta allargando moltissimo al foglio che, seppur in microtirature, ha una richiesta particolare di effetti tattili quali goffratura, rilievi e tutti quegli elementi che permettono di aumentare la percezione sensoriale di uno stampato. È ovviamente un work in progress, perché devono coesistere prestazioni complementari tra formulazioni di inchiostri (toner o liquidi), supporti e tipo di nobilitazione desiderata, che siano in grado di lavorare sinergicamente e sostenibili economicamente». «D’altronde, che si tratti di etichetta, brochure o catalogo», spiega Mambretti, «è la percezione di unicità ciò che guida la scelta del cliente finale e costringe il produttore a prediligere la flessibilità numerica del digitale, dato che i fattori qualitativi e la stabilità sono ormai raggiunti. È ovvio che la stessa richiesta si è estesa anche alle nobilitazioni e alla ricerca di particolarità. Se nel mondo offset abbiamo assistito all’arrivo del floccato e a un aumento delle vernici UV, all’utilizzo del cold foil ristampato, alle vernici “profumate” ecc., quello che si vuole e in parte si riesce a fare oggi sul digitale è una nobilitazione che segue le caratteristiche del prodotto sia in termini di tiratura sia di personalizzazione. Con la possibilità di aggiungere valore a qualcosa che, oggi sul mercato, sta progressivamente perdendo molta della sua capacità di richiamo. Ciò accade semplicemente perché le nobilitazioni in offset restano comunque un prodotto seriale che risponde alle logiche di media tiratura a elementi fissi. Mentre invece il tema della personalizzazione sta diventando un trend sempre più significativo perché richiesto costantemente dai buyer. Chi vuole fare campagne di comunicazione di qualità sta infatti battendo questa strada», assicura Mambretti.
Possedere le basi e usare le nuove conoscenze
«Mai come in questo momento stampare in digitale ha aiutato gli imprenditori grafici a mantenere fedele la propria clientela e in alcuni casi a rafforzarla proprio per la sua capacità di servire le piccole produzioni, con l’eventuale personalizzazione delle stesse. La domanda di pretirature o posttirature, prodotti di contorno alla produzione massiva, è ormai un realtà assodata che si è estesa anche ad altri prodotti tipici del settore cartotecnico, e anche nelle richieste di nobilitazione. E proprio la ricerca di questa omogeneità produttiva a un certo punto ha fatto scaturire la domanda principale: cosa mi distingue dagli altri e cosa posso fornire ancora in più ai miei clienti?», prosegue Mambretti. «quando si parla di digitale esistono molte macchine dal punto di vista commerciale ma le tecniche sono sempre riconducibili a pochi elementi. Nel mondo del piccolo formato HP Indigo e Kodak sono state le prime a introdurre valore aggiunto ai propri stampati sia con l’adozione di colori speciali, sia con sistemi di coating dedicati, seguite dai sistemi a toner di Xerox e Canon che introdussero il toner trasparente per effetti “varnish”. Oggi Ricoh ha introdotto anche sui sistemi toner da produzione la possibilità di stampare il bianco. A queste si aggiungono tecnologie di “varnish digitale” come MGI o i “sensoriali” risultati ottenuti tramite Scodix alle tecniche di “Sleeking” per trasferire metalli e vernici direttamente sugli stampati a toner. Un’esplosione tecnologica che è di fatto una parte della risposta alla domanda che si pone lo stampatore. In poche mosse si può ottenere un ottimo lavoro che, dal punto di vista economico ha un costo adeguato, ma da quello visivo offre un risultato davvero eccezionale.A completare la risposta ci sono le conoscenze di base, i nuovi materiali e anche un po’ di ingegno».
Il ritorno all’artigianalità
Le applicazioni possono dunque diventare moltissime. «Dal catalogo di moda, alla brochure, fino al packaging, il valore aggiunto può essere davvero unico ma», sottolinea l’uomo Taga, «le macchine digitali possono fare molte cose solo se si conoscono bene i materiali e i successivi processi di lavorazione. Ci sono fattori tecnici delicati da tenere sotto controllo quali le temperature di fusione dei toner, il grado di deformazione dei supporti, la gestione delle calandre e delle colle per accoppiamenti, lo spessore della nobilitazione o la tenuta della plastificazione, la precisone di registro di posizione, e molti altri». Viviamo dunque un momento tecnologico importante, in cui anche l’abilità artigianale sta rinascendo accostandosi alle nuove tecnologie. «Anche nei settori dei polimeri e delle plastiche si sono fatti passi da gigante offrendo una vasta gamma di scelta sia come substrati sia come copertura. Esattamente come nel digitale sono stati fatti enormi progressi fornendo, per quanto riguarda i toner, maggiore capacità di ancoraggio sui supporti alle basse temperature, e quindi riuscendo a lavorare su più substrati e sopportando meglio le postlavorazioni. Per quanto riguarda invece l’inkjet, oggi gli inchiostri hanno aumentato le densità e diversificato la propria struttura chimica riuscendo a sviluppare un’alta resistenza e anche un’alta capacità di sostenere le lavorazioni successive di poststampa».
«Ecco allora che la conoscenza approfondita di tutti questi elementi fa ritornare il lavoro dello stampatore digitale alla nobiltà di un mestiere artigianale che si era ormai un po’ perso nel tempo. Anche con il digitale occorre quindi saper dimostrare di avere piena padronanza degli strumenti a disposizione. Non basta certo schiacciare un bottone».
«Nel mondo commerciale ciò significa riuscire a offrire una maggiore capacità di ritorno dell’investimento», sottolinea Mambretti. «Soprattutto perché queste nobilitazioni di alta qualità intercettano, all’interno delle produzioni di massa, proprio quelle creazioni di nicchia di cui si parlava. È proprio lì che si riesce a sperimentare e a differenziare con successo, offrendo un valore aggiunto di altissimo livello».
Le opportunità del packaging
Dall’osservazione dell’evoluzione della stampa digitale è emersa con il tempo la possibilità di sfruttare macchine che utilizzano colori trasparenti, oro, argento e bianco per fornire valore aggiunto. Si tratta di macchine che, pur essendo da produzione, sono comunque destinate anche alle basse tirature, e quindi possono puntare anche sulla nobilitazione per affermarsi. «Tutto ciò che fornisce allo stampato una maggiore percezione sensoriale, nel digitale viene esaltato dalla possibilità di combinare più tecniche. Quest’approccio è ancora più interessante nel packaging, dove c’è maggiore difficoltà nel produrre piccoli pezzi e basse tirature con oro o laminati metallici, dal momento che i costi dell’offset diventano più elevati», dice Mambretti. «Diventa allora attraente il discorso delle piccole produzioni per tutti quei prodotti tipici del “made in italy” nelle quali possono anche bastare piccoli lotti e al tempo stesso hanno bisogno di qualità e “sensazionalità”. Ecco allora che le nuove tecnologie e i nuovi materiali permettono di realizzare un prodotto che non è un semplice nobilitato, ma un articolo del tutto nuovo». Packaging di lusso, cosmesi, prodotti bio e omoeopatici, sono questi i settori in cui si riesce maggiormente a personalizzare le produzioni. «Laddove esiste un forte localizzazione e una produzione di nicchia, si può fornire maggiore valore aggiunto», spiega Mambretti. «In più si offre l’opportunità di personalizzare i prodotti in maniera assai particolare, e in un modo che altrimenti sarebbe impossibile ottenere con l’offset, se non a costi decisamente superiori. Il mercato di nicchia ha piccoli numeri, e la nobilitazione digitale offre altissima qualità proprio per queste piccole tirature».
Una nuova nobilitazione: l’integrazione cross-mediale
Forziamo la mano e spingiamoci oltre la nobilitazione fisica e riuniamo stampa offset e digitale integrandole con i web marketing tool. «Personalizzazione e integrazione risultano assolutamente vincenti con la stampa digitale perché permettono una convergenza interessante tra carta e social attraverso strumenti quali l’“image recognition”, cioè i sistemi di riconoscimento di immagine. È il superamento del QR code che toglie dall’impasse grafica e aumenta le possibilità dei sistemi di riconoscimento.
Effetto metallico in embossing ottenuto con la tecnologia Scodix.
Queste immagini particolari permettono di fornire dati dettagliati sul prodotto, sulla filiera e soprattutto informazioni di marketing che possono fare la differenza. Sfruttando un semplice smartphone, esse condensano in sé un’enorme quantità di codici di riconoscimento che consentono alle applicazioni digitali portatili di aprire mondi informativi altrimenti inaccessibili. Una ricerca InfoTrends dello scorso anno dimostra che negli Usa il connubio tra carta e web attraverso i sistemi di image recognizing hanno superato i sistemi QR code. E, anche se da noi c’è ancora un problema legato all’ampiezza della banda, si può dire che oggi la piena convergenza tra i due media è già realizzabile. E si tratta di una convergenza di esigenze, non solo di mezzi», sottolinea Mambretti. «Ebbene, con la nobilitazione digitale oggi è tecnicamente possibile ottenere anche questo tipo di applicazioni».
Nuove applicazioni avanzano
Per fortuna alcune case produttrici sono tornate a fare ciò che un bel po’ di anni fa mettevano a disposizione per il colore, cioè insegnare a utilizzare bene i propri prodotti con iniziative di formazione, tutorial e affiancamenti. «Ho trovato molta disponibilità da parte delle maggiori aziende a fornire informazioni tecniche che consentano di conoscere meglio i propri strumenti di base e i materiali. Hanno capito che comunicare le proprie competenze al mercato paga enormemente in termini di diffusione dei prodotti», conclude Mambretti. «È in corso una serie di commistioni interessanti in ambito digitale, stampando e mixando varie tecniche, che partono come sperimentazioni degne di nota nei settori dell’arte o della moda, per poi diventare tecniche sempre più diffuse e alla portata di tutti. Insomma, una continua evoluzione».
NOBILITARE E DIGITALE
Le potenzialità della stampa digitale non sono ancora state esplorate del tutto e già si parla di dare valore aggiunto agli stampati ottenuti con questa tecnologia, sia nei termini di qualità che di versatilità. Nobilitare uno stampato digitale è qualcosa che si avvicina molto spesso a un’attività artigianale che coniuga la conoscenza dei materiali e la ricerca di soluzioni di unicità. È proprio la natura stessa della stampa digitale la matrice variabile che rende ogni stampa un “unicum” e a fornirgli il massimo valore comunicativo, così come la nobilitazione rinforza, impreziosisce e fissa la forza del messaggio. «Il medium è il messaggio» diceva Marshall McLuhan negli anni Sessanta. Ebbene, il messaggio che può fornire al cliente uno stampato digitale nobilitato è farlo sentire unico e prezioso. Ma per rendere realizzabile tutto questo è necessario affrontare alcuni aspetti tecnici delle diverse metodiche di stampa digitale e cercare i giusti connubi tra stampa processo di stampa, supporto, fissaggio e postlavorazione. Perché le vernici UV offset non aggrappano sulla stampa a toner? Perché le plastiche possono spellicolarsi durante le lavorazioni poststampa? L’ancoraggio dell’oro è a caldo è sempre possibile su ogni processo di stampa? Cosa è già presente sul mercato e quali sono i campi ancora da esplorare? Quali percorsi occorre prevedere in fase di progettazione per scongiurare problemi di stampa successivi? Sono questi i quesiti posti nel volume di Alessandro Mambretti. E le risposte sono un affascinante mondo da scoprire e da approfondire.
Tenere sotto controllo preventivi, costi, pagamenti. Conoscere da subito i profitti e le marginalità di guadagno nette, sapere in tempo reale quanto si guadagna su una commessa, se si va in pareggio o si perdono dei soldi è molto importante al giorno d’oggi.
La frenesia dei clienti obbliga tutti, compresi gli stampatori digitali, a dotarsi di tecnologie informatiche di stampa e prestampa aggiornate alle esigenze, alle mode, e ai tempi di produzione e consegna dello stampato richiesti dal mercato in continua trasformazione. Tutti utilizziamo un computer e dei software per fare preventivi, fatture ecc. Per evitare malintesi sull’argomento, dividiamo i software utilizzati nelle aziende grafiche in tre categorie: foglio di calcolo (Excel o simili); soluzioni software richieste a una software house e personalizzati per ogni cliente per la preventivazioni, fatturazioni, ecc. (mediamente non aggiornati all’evoluzione del mercato); e software specifici progettati da aziende specializzate che li aggiornano periodicamente. Indipendentemente dalla facilità o complessità dello strumento software utilizzato e di conseguenza il costo di acquisto, di noleggio e di mantenimento, confrontando i preventivi realizzati da alcune aziende di stampa digitale, emerge che la media degli utenti in tutte e tre le categorie non sfrutta le differenti potenzialità di questi strumenti.
La maggioranza delle aziende si limita all’utilizzo per realizzare il preventivo, trasformarlo in una Commessa (ordine interno) e alla fatturazione. Solo alcuni stampatori digitali hanno compreso l’importanza di avere un sistema integrato che accompagni il lavoro dalla preventivazione, al controllo dei tempi e alla gestione dei materiali utilizzati (carico e scarico del magazzino), fino alla bollettazione e fatturazione con conseguente contabilità, pagamenti, insoluti ecc. Abbiamo preso quiin considerazione due software professionali, specifici per il settore delle arti grafiche, fruibili tramite delle implementazioni e personalizzazioni anche nel wide format, proposti da due software house italiane, DPS ed Edigit. Non si intende fare un confronto su due software, PrinTrace di DPS ed E-digitaldi Edigit, ma far conoscere i vantaggi operativi e di controllo della produzione utilizzandoli correttamente. Quale che sia il software utilizzato è importante stabilire della regole precise per impostare un preventivo che, è bene sottolineare, nel wide format non è facile a causa di molte variabili:
Tecnologie di produttori differenti tra loro
Svariate caratteristiche tecniche di ogni singola stampante
Formati di stampa differenti
Innumerevoli formati di stampa richiesti dal cliente
Tipologie di inchiostri molto differenti tra loro (solvente, UV, latex, ecologici ecc.)
Innumerevoli combinazioni di inchiostri da utilizzare in base alla tipologia di substrato abbinando il costo preventivato (C,M,Y,K, aggiunta di Ciano e Magenta light, o del bianco coprente e della vernice trasparente)
Di seguito elenchiamo alcune operazioni indispensabili per realizzare un preventivo, utilizzando PrinTrace. I primi passi sono: selezionare l’anagrafica del cliente, impostare o richiamare i sui riferimenti e immediatamente si verifica il fido e l’eventuale scoperto.
Si selezionano le lavorazioni già esistenti nell’elenco o se ne creano di nuove tramite gli aggregati, si pianificano prezzi, scontistiche ecc. Nelle varie maschere i campi colorati in rosso vanno compilati obbligatoriamente mentre i restanti campi sono per le lavorazioni accessorie. Osservando le immagini si possono trovare spunti sulle operazioni da attuare, evitando noiose descrizioni in merito alle varie esigenze operative:
Maschera generale preventivi, sconti, pagamenti ecc.
Preventivatore di adesivi e adesivi applicati su pannelli
Preventivatore per stampa diretta su pannelli
Preventivatore per banner
Preventivatore per stampa carta grande formato
Si procede alla gestione della commessa, fanno parte di essa tutti i job che sono stati ordinati dal cliente.
Ogni job può essere assegnato agli operatori o ai reparti.
Pianificazione della stampa – Assegnazione lavoro agli operatori
La lista degli ordini permette di monitorare tutti i job. Questi possono essere assegnati ai reparti e agli operatori in modo da essere a conoscenza delle date di consegna che sono pianificate e riordinate in base agli impegni assunti da chi amministra il sistema, che può impostare delle date di consegna tassative.
L’operatore assegnatario di un job, può cambiare lo stato, metterlo in pausa, spostarlo per le operazioni successive in altri reparti, solo quando avrà terminato il suo lavoro.
Consumo materiali – Gestione magazzino (carico e scarico)
Tutti i materiali utilizzati per ogni lavorazione vengono aggiornati e rimossi dal magazzino, tenendo conto del consumo e dello scarto percentuale. Registrando tutto quello che serve per la produzione iniziando la registrazione al ricevimento della merce in modo da tenerne traccia contabile nei consumi per le lavorazione nei reparti, e per l’approvigionamento. È possibile gestire anche gli ordini dei materiali da acquistare indicando le date di consegne.
Ordini dei materiali con date di consegna.
Per effettuare l’acquisto si posizionano i materiali nel carrello generando l’ordine che va direttamente al fornitore. Si possono automaticamente generare delle statistiche di acquisto e di consumo del materiale suddivise per fornitore, per tipologie, scadenziate per mese, ecc..
Lista ordini.
Gestione degli scarti di materiale
PrinTrace calcola automaticamente gli scarti percentuali e ne tiene conto nella gestione dei costi e del magazzino. Ogni qualvolta che verrà aggiornato l’inventario, il software tiene conto delle lavorazioni effettuate, della merce ordinata e della giacenza prevista e calcolerà il nuovo scarto di materiale.
La proposta Edigit
Edigit fa tesoro dell’esperienza accumulata nei vari comparti stampa «tradizionali», riuscendo a coniugare la capacità di analisi con le sempre maggiori esigenze degli utenti, proponendo varie soluzioni. E-Digital, soddisfa le esigenze delle aziende che stampano in digitale sul grande formato. Il software consente di tenere sotto controllo e di gestire tutti i processi produttivi, dalla stesura del preventivo e lo sviluppo successivo della commessa, la verifica dei materiabili disponibili a magazzino (anche tramite barcode), degli ordini da inviare ai fornitori per all’approvvigionamento delle materie prime. Attivata la commessa, si controlla l’avanzamento della produzione che coinvolge la registrazione dei tempi e di eventuali costi anche non preventivati per la consuntivazione. È possibile impostare e gestire le lavorazioni esterne, la programmazione del commerciale, effettuare la gestione amministrativa e contabile.
Edigit.
Modulo preventivi
Si generano i preventivi utilizzando dei listini o consultando lo storico aziendale. Ogni icona che identifica il listino è associabile a uno o più clienti con le relative percentuali di sconto o ricarico, configurandoli a seconda del formato del lavoro e della quantità ordinata, seguendo le indicazioni sul prezzo unitario o fisso. Le esigenze del preventivo richiedono innumerevoli elaborazioni per le varianti di quantità, i differenti formato, la tipologia dei colori ecc., che il software gestisce con una buona quantità di automazioni inerenti alla stampa dell’offerta e della conferma d’ordine.
Commessa e avanzamento della produzione
Ottenuta l’approvazione del preventivo si genera in automatico la commessa che contiene tutte le informazioni necessarie per il follow-up operativo, che comprende le indicazioni dei materiali da utilizzare, la previsione dei consumi, la pianificazione delle ore di lavoro, suddivise per ogni fase di lavorazione. In base ai dati presenti sulla commessa, utilizzando un apposito modulo, è possibile controllare l’avanzamento della produzione.
Si può vedere l’avanzamento della produzione utilizzando un apposito modulo.
Raccolta dati automatica con time Web anche tramite barcode
Il sistema consente la raccolta dei dati della commessa, visualizza le fasi operative svolte, eventuali fermi della lavorazione in ciascuna fase tramite il modulo Time WEB, utilizzabile tramite un browser, da ogni singolo operatore o dall’area operativa di competenza alla lavorazione assegnata. Il modulo, operando tramite il browser, funziona con i sistemi operativi Windows, Mac OSX, Unix. In tempo reale tramite la rilevazione dei tempi, è possibile elaborare automaticamente il consuntivo di ogni singola commessa.
Si può elaborare automaticamente il consuntivo di ogni singola commessa. In questa immagina è rappresentata la commessa di produzione.
Bolle e Fatture
Completato il lavoro è possibile ottenere in automatica la bolla e la fattura, relativa ai clienti e alle commesse, pianificando, per evitare fatture di piccoli importi, dei raggruppamenti in un periodo specifico. Ogni commessa fatturata è contrassegnata, allo scopo di poter estrarre un rapporto statistico di fatturazione (filtrato per cliente/commessa), relativo a un determinato periodo (settimanale, mensile…). I dati gestionali si possono esportare in vari formati, per facilitare l’elaborazione da parte del cliente che magari utilizza software come Excel. I dati esportati possono essere facilmente integrati ad altri programmi software presenti in azienda.
Archiviazione dei file
Allo scopo di archiviare i file stampati per ristampe successive. attraverso una semplice interfaccia, è possibile archiviare qualsiasi file inviato dal cliente, e rintracciarlo facilmente, ovviamente se l’operatore segue le regole essenziali per la conservazione dei file in archivio digitale.
Installazione e consultazione tramite il software
L’installazione del software avviene direttamente sui PC dell’azienda. Utilizzando delle APP è possibile consultare e operare in remoto direttamente sul software interfacciandosi solo in alcune parti delle procedure (CRM, avanzamento commesse, controllo dati contabili dei clienti). Utilizzando i tablet, se autorizzati, è possibile operare direttamente sul software in remote desktop.
DPS: i punti di forza
DPS Soluzioni Informatiche è una software house impegnata da anni nella creazione di software personalizzati. Oltre a PrinTrace – il gestionale dedicato alle tipografie e service di stampa digitale che si occupa di tutto il business «dal preventivo alla contabilità» sono di DPS software per i settori: automotive, assicurativo, immobiliare oltre che software creati ad-hoc, attività di marketing, SEO e corsi di formazione.
I due punti di forza di PrinTrace La scelta di sviluppare un software in cloud che non richiede l’installazione sugli hard disk dei computer aziendali, permette al cliente di poter accedere dovunque si trovi, e collegarsi con qualsiasi dispositivo (PC, MAC, tablet e smartphone). La scelta di un metodo di vendita diretta sul cliente prevede: l’assenza di moduli per i vari comparti produttivi in base alle differenti esigenze delle aziende grafiche (il software è completo e va bene per tutti), un solo costo di licenza d’uso e un solo canone per il cloud. Nel canone sono compresi gli aggiornamenti software e l’assistenza.
Cosa contraddistingue E-Digital • Dato analitico con pochi click. Con una buona fase di start up è possibile configurare dei prodotti predefiniti (roll up, espositori…) in modo tale da poter utilizzare dei modelli standard per la realizzazione del preventivo e allo stesso tempo ottenere un’analisi precisa di costi/prezzi di vendita. • Gestione semplificata di diverse tipologie di lavorazioni. Con la gestione di più prodotti in un progetto, c’è la possibilità di generare dei KIT di diverse tipologie di prodotto. Si possono gestire diverse tipologie di stampa (a rotolo, a foglio) sullo stesso KIT o addirittura sullo stesso prodotto, anche le finiture digitali di grande formato come l’occhiellatura o il rinforzo perimetrale sono gestite in modo semplice con pochi click.
In azione, a drupa, dopo la presentazione ufficiale a Fespa Digital, PaperOne. Il sistema laser modulare per la finitura e la trasformazione digitale sviluppata in collaborazione con HP è presente sia nello stand SEI Laser che in quello della multinazionale statunitense. PaperOne è pensata per integrarsi perfettamente con i più sofisticati sistemi di stampa commerciale HP Indigo 10000, 12000 e 30000: i fogli stampati possono essere processati tramite la lettura di Barcode e Qr Code creando un flusso digitale completo. PaperOne permette di lavorare fino a 2.500 fogli all’ora con dimensioni massime di 53×75 cm e spessore da 150 a 600 μm senza bisogno di un operatore, grazie al sistema di carico e scarico automatico. Grazie a sei diverse configurazioni laser disponibili riesce a fustellare, microforare, forare, incidere e marcare carta, cartone ondulato e le materiali adesivi come PP, BOPP e PET, e può essere integrata con moduli opzionali per la finitura digitale. SEI Laser ha poi progettato un sistema proprietario che permette agli stampatori di produrre le proprie matrici di cordonatura maschio/femmina con ProCrease PaperOne, sviluppato da ManMat appositamente per PaperOne.