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Ricoh nella Roma del tennis

Nell’evento che per nove giorni ha riunito al Foro Italico di Roma i migliori nomi del panorama del tennis mondiale, Ricoh è stata ancora una volta protagonista come platinum sponsor, supportando il torneo con sistemi per la stampa e la copia dei documenti.

Gli Internazionali di tennis, parte del circuito ATP World Tour, giunti alla 72esima edizione, sono stati un’occasione imperdibile per presentare le proprie novità in termini non solo di prodotti ma anche – e soprattutto – di servizi.

A dare il benvenuto a Roma Luca Tomelleri, communication manager di Ricoh Italia. «Pur rimanendo un’azienda di hardware, stiamo procedendo verso un trend aziendale rivolto anche ai servizi» ha affermato. «Chiaramente i prodotti restano importanti, ma ci stiamo sviluppando anche come service company, in linea con una forte propensione in questo senso del mercato; tanto che la divisione di R&S del gruppo – il cui centro principale è situato nella Silicon Valley – tra software e hardware assorbe il 6% del fatturato globale annuo, pari a 15,5 miliardi di euro».

L’azienda di Vimodrone, dunque, propone un’offerta integrata che comprende hardware, soluzioni software, consulenza e servizi suddivisi in diversi segmenti.

Tra questi c’è anche, per il settore stampa, il «Production printing services», un portfolio completo di soluzioni integrate per i centri stampa aziendali, la stampa commerciale e la grafica. Mentre dal punto di vista del prodotto, l’ultima novità è la serie MP 2554SP/3054SP/3554SP, stampanti multifunzione in bianco e nero pensate per le attività di ufficio, che hanno la particolarità di interfacciare le soluzioni al cloud direttamente dal pannello. I dispositivi possono essere monitorati dal punto di vista della produzione, dei consumi energetici e dei costi; aspetti ottimizzabili grazie ai «Managed document services», studiati per migliorare la gestione dei documenti cartacei e digitali.

Nel grande formato, invece, le ultime novità – lanciate lo scorso settembre – riguardano le serie Pro C9100 e Pro C7100X, per stampa digitale a colori a foglio singolo, ideali per le aziende di arti grafiche; e la soluzione inkjet Pro VC60000 a modulo continuo, dedicata anch’essa al mondo delle arti grafiche, ma pensata per applicazioni di direct mailing, per la produzione di libri e di materiale di marketing.

Continua intanto anche la politica di fusioni di Ricoh. Dopo IBM InfoPrint, assorbita nel 2012, il 2015 è stata la volta di Npo Sistemi, storica azienda di informatica italiana che ha aggiungo ai 294 milioni di euro di fatturato di Ricoh Italia – valore consolidato a marzo 2014 – altri 60 milioni di euro e 250 dipendenti. «Al momento non abbiamo integrato le funzioni di Ricoh e Npo Sistemi, che restano due aziende distinte» ha precisato Tomelleri, «tuttavia abbiamo acquisito nuove competenze, clienti e una struttura già estremante orientata. Grazie a questa fusione, dunque, Ricoh si conferma un player importante in Italia nel mondo dei servizi ICT».

Una curiosità per chi ama il tennis. All’interno del Foro Italico, nel villaggio aperto al pubblico, è stata allestita una Speed Cage sponsorizzata da Ricoh, un’area in cui, grazie a un software di simulazione, era possibile calcolare la velocità del proprio servizio. Ospite d’eccezione lo spagnolo David Ferrer, numero 8 del ranking mondiale, giunto in semifinale nel torneo romano (in foto).

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David Ferrer, numero 8 della classifica Atp, prova il proprio servizio alla Speed Cage sponsorizzata da Ricoh.

Screen Srl installa una Screen Truepress Jet L350UV

Screen Srl + Truepress Jet L3350UV: Domenico Beraldi - Innovation; Angelo Meazza, Stefano Rossetti + Marco Mosca, Screen srl.
Screen Srl + Truepress Jet L3350UV: Domenico Beraldi - Innovation; Angelo Meazza, Stefano Rossetti + Marco Mosca, Screen srl.

Screen Srl di Mazzo di Rho, alla periferia di Milano, è la prima azienda in Italia ad aver investito in una macchina da stampa digitale Screen Truepress Jet L350UV.

Presente dal 1987 sul mercato italiano, l’azienda nasce come fotolito classica e fin dall’inizio investe in tecnologie Screen – non è una semplice coincidenza se anche l’azienda si chiama proprio Screen, come il suo fornitore di fiducia! – dapprima in scanner, poi in stazioni per l’impaginazione e, infine, in una macchina da stampa inkjet per etichette.

«Stavo frequentando la Facoltà di Economia e Commercio alla Bocconi di Milano», racconta Stefano Rossetti, fondatore e titolare di Screen Srl, «quando ho accettato un’interessante proposta di lavoro da Bancolini, che all’epoca era il distributore in esclusiva di Dainippon Screen in Italia. Successivamente, uscito da Bancolini, ho deciso di fondare una mia azienda con un socio, Angelo Meazza, che aveva maturato un’esperienza come cromista e fotografo in un’azienda grafica. All’inizio i nostri clienti erano per metà agenzie pubblicitarie e per metà editori, ma presto capimmo che dovevamo guardarci attorno e imboccare nuove strade, visto che il mondo delle fotolito iniziava a essere in crisi».

È a quel punto che Screen Srl si rinnova e si avvicina al mercato delle etichette e del packaging, inzialmente proponendosi come service per l’incisione di lastre fotopolimeriche, poi offrendo anche un servizio di stampa digitale per la produzione di etichette.

«Nel giugno 2010 siamo stati i primi in Italia a installare una Durst Tau 150, dopo averla vista all’opera circa un anno prima alla fiera Labelexpo di Bruxelles, ancora in forma di prototipo», spiega Rossetti. Prima di procedere con l’investimento abbiamo studiato tutte le soluzioni disponibili in quel momento sul mercato per la stampa digitale di etichette, finendo per scartare quelle basate su tecnologia elettrofotografica. L’inkjet UV ci convinceva decisamente di più per una serie di motivi, primo fra tutti la produttività. Quando abbiamo acquistato la Durst Tau 150 non eravamo stampatori e pertanto non conoscevamo le dinamiche legate ai supporti, ma col passare degli anni abbiamo acquisito sempre più eperienza in merito.»

Sempre alla ricerca di novità tecnologiche, Rossetti incontra Innovation che gli presenta la nuova soluzione tecnologica del costruttore giapponese e visita la sede di Screen in Olanda a marzo dell’anno scorso, per tornarci poi a settembre al fine di effettuare delle prove di stampa sulla Truepress Jet L350UV, una macchina che aveva solleticato il suo interesse in precedenti occasioni.

«Mi recai in Olanda in compagnia di Domenico Beraldi di Innovation, distributore di Screen in Italia per le Truepress per etichette e incontrammo Carlo Sammarco, direttore vendite di Screen Europe, che avevo già conosciuto personalmente tre anni prima in occasione dell’acquisto di un CtP Screen per lastre fotopolimeriche».

La Truepress Jet L350UV si dimostra subito all’altezza delle aspettative di Rossetti, tanto da indurlo all’acquisto. La macchina viene installata a fine dicembre 2014 ed entra in produzione all’inizio del 2015, andando a sostituire la Durst Tau 150.

La nuova macchina, che viaggia a una velocità di 50 m/min su una larghezza di banda fino a 350 mm, raddoppia la capacità produttiva dell’azienda, con interessanti prospettive di crescita per il futuro. La configurazione scelta è quella completa di tutti gli accessori adibiti a varie funzioni, tra trattamento corona, perfetta messa a registro in macchina anche ai fini di un’eventuale sovrastampa, rapida pulizia del nastro in entrata e, soprattutto, stampa del bianco ad alta opacità.

«Sono estremamente soddisfatto della Truepress Jet L350UV, una macchina che rappresenta il perfetto connubio tra velocità e qualità di stampa», conclude Rossetti.

«Attualmente lavoriamo all’90% per gli stampatori, ai quali forniamo un doppio servizio – preparazione dei fotopolimeri e stampa digitale di etichette. Quest’anno prevediamo di incrementare il nostro fatturato in maniera significativa».

«È stato molto gratificante per noi vendere la prima Truepress Jet L350UV in Italia a un’azienda che più volte in passato ci ha dimostrato fiducia scegliendo le nostre soluzioni tecnologiche», commenta Carlo Sammarco di Screen Europe. «Screen Srl ha enorme fiducia nel fatto che questa macchina potrà espandere la propria capacità produttiva, consentendo loro di sviluppare nuovi prodotti nel settore delle etichette e di aprire nuove opportunità di mercato».

«È un vanto per noi essere partner di un marchio prestigioso come Screen» dichiara Domenico Beraldi di Innovation. «E’ un vero piacere incontrare lungimiranti imprenditori come Rossetti che investono in nuove tecnologie al fine di servire al meglio la propria clientela».

Screen Srl + Truepress Jet L3350UV: Domenico Beraldi - Innovation; Angelo Meazza, Stefano Rossetti + Marco Mosca, Screen srl.
Da sinistra: la Truepress Jet L3350UV con Domenico Beraldi – Innovation, Angelo Meazza, Stefano Rossetti e Marco Mosca, Screen srl.

Paolo Fiorelli, senior key account manager per l’Italia di Saxoprint

Paolo Fiorelli, senior key account manager per l’Italia di Saxoprint.
Paolo Fiorelli, senior key account manager per l’Italia di Saxoprint.
Paolo Fiorelli, senior key account manager per l’Italia di Saxoprint.
Paolo Fiorelli, senior key account manager per l’Italia di Saxoprint.

Saxoprint annuncia la nomina di Paolo Fiorelli a Senior Key Account Manager per l’Italia. Dopo aver inaugurato il portale italiano, Fiorelli si occuperà dello sviluppo del mercato nel Bel Paese. Classe ‘67, milanese, arriva in Saxoprint a completamento di una carriera nel settore vendite e nel marketing.

Dopo una consolidata esperienza nel settore delle arti grafiche come marketing developer delle più importanti case editrici specializzate, Fiorelli è stato chiamato da Saxoprint per guidare lo «sbarco» in Italia, con l’importante compito di svilupparne il business.

«È con grande entusiasmo che accolgo questa nuova sfida», dichiara Paolo Fiorelli. «La mia priorità è quella di far conoscere, anche in Italia, l’offerta di prodotti e servizi Saxoprint e di rafforzare le iniziative che promuovono la crescita del business nel nostro Paese. C’è un grande potenziale per questa società, rinomata per essere un’azienda innovativa, flessibile e orientata al cliente.»

 

Sawgrass lancia il software di progettazione online CreativeStudio

«Abbiamo costruito un programma estremamente intuitivo che sfrutta la tecnologia Html5 per permettere agli imprenditori creativi di progettare direttamente dal computer, tablet o dispositivo mobile collegato a Internet,» spiega Darcy Mauro, presidente divisione prodotti di consumo di Sawgrass. «Questa tecnologia offre loro la possibilità aggiuntiva di attingere dalla nostra ampia libreria di immagini di repertorio ed elementi grafici per costruire progetti grafici personalizzati per i loro clienti. Finora, il feedback ricevuto dai clienti è stato fenomenale.»

CreativeStudio Online Designer funziona come parte integrante del sistema per la decorazione di prodotti in HD Virtuoso. I decoratori possono accedere all’interfaccia intuitiva del programma per creare progetti grafici all’interno di modelli di prodotto specifici. CreativeStudio offre centinaia di modelli di prodotto provenienti dai cataloghi di UniSub, ChromaLuxe, Vapor Apparel e altre importanti case produttrici di substrati.

Oltre ad avere accesso a migliaia di elementi grafici e di foto di alto livello, gli utenti di CreativeStudio possono caricare e salvare i propri progetti grafici per liberare spazio di storage sul cloud, nonché costruire modelli personalizzati per i prodotti che decorano con maggior frequenza. La stampa risulta senza interruzioni grazie alle funzionalità Web2Print incorporate e al software per la gestione del colore e della stampa CreativeStudio.

Ecco alcuni dei vantaggi che CreativeStudio offre agli imprenditori creativi:

  • Costi di avviamento ridotto: CreativeStudio viene fornito in dotazione con l’acquisto del sistema per la decorazione di prodotti in HD Virtuoso. Questo significa avere a disposizione immagini di repertorio e software grafico per un valore di migliaia di euro senza costi aggiuntivi.
  • Possibilità di creare rapidamente e facilmente progetti grafici di grande effetto: il potente e intuitivo designer online Html5 di CreativeStudio elimina virtualmente la curva di apprendimento associata ai sofisticati programmi software per la grafica desktop. Grazie a centinaia di modelli e a migliaia di immagini di alta qualità, anche i designer alle prime armi possono creare facilmente prodotti di cui i clienti si innamoreranno.
  • Maggiore diversificazione e possibilità di crescita: con praticamente tutti i sublimation blank a disposizione per far crescere la linea di prodotti, il cross-selling ai clienti esistenti e l’ingresso in nuovi mercati non sono mai stati così semplici.

I visitatori di Fespa sono invitati a fermarsi nello stand di Sawgrass (Hall 7, Stand G21) per scoprire in prima persona quanto CreativeStudio sia facile e rapido da utilizzare, e in che modo il programma funzioni all’interno del sistema per la decorazione di prodotti in HD Virtuoso. Il team di Sawgrass eseguirà dimostrazioni per l’intera durata della manifestazione.

Contattare Ingrid Van Loocke oppure chiamare il numero +32 478 51 44 15 per fissare incontri individuali oppure per ricevere ulteriori informazioni.

L’evoluzione digitale di Durst passa per gli inchiostri a base acqua

Rho WT 250 HS debutterà sul mercato in occasione di Fespa.
Rho WT 250 HS debutterà sul mercato in occasione di Fespa.

Durst presenterà ufficialmente a Fespa 2015 Durst Water Technology, per la stampa digitale di grande formato, che contribuisc a renderla sempre più ecosostenibile. Il reparto R&D Durst, infatti, ha messo a punto un’innovativa gamma di inchiostri a base acqua a basso impatto ambientale.

Già sperimentati con successo nei sistemi di stampa per il settore tessile, ora gli inchiostri Durst Water Technology, completamente riciclabili, inodore, ipoallergenici e soprattutto privi di VOC (composti organici volatili), sono disponibili anche per il large format con la nuova Rho WT 250 HS, che debutterà sul mercato proprio in occasione della kermesse internazionale.

Evoluzione «green» di Durst Rho P10 250 HS, questa innovativa stampante monta speciali testine appositamente studiate per l’utilizzo dei nuovi inchiostri a base acqua, garantendo risultati di stampa ottimali su un’ampia gamma di supporti e materiali.

Protagonista in fiera anche Rhotex HS, stampante ad alta produttività per il soft signage in grado di raggiungere i 900 mq/h. Progettata per un utilizzo intensivo a livello industriale, Rhotex HS stampa direttamente su tessuto utilizzando gli speciali inchiostri ecologici dispersed dye a base acqua di Durst Water Technology.

Sul palcoscenico di Fespa 2015 Durst amplia, inoltre, la propria gamma di soluzioni per la stampa su tessuto presentando Rhotex 180 TR, il transfer sublimatico che coniuga la consolidata tecnologia di Rhotex 322 con una produttività di livello industriale, in grado di raggiungere una velocità massima di 223 mq/h. Anche per Rhotex 180 TR, il reparto R&D Durst ha messo a punto una gamma di inchiostri dye sublimation a base acqua, inodore, ipoallergenici e completamente privi di VOC.

Ecosostenibilità in primo piano, ma non solo. Riflettori puntati, infatti, anche sull’industrializzazione di processo con Rho 1312 in versione AF, acronimo di Automatic Feeder. L’ammiraglia dei sistemi flatbed di casa Durst è dotata ora di un inedito sistema di trasporto per processi produttivi completamente automatizzati e rapidi cambi di materiale anche su grandi tirature.

Durst vi aspetta a Fespa, Colonia, al Pad. 7 – Stand K10.

Rho WT 250 HS debutterà sul mercato in occasione di Fespa.
Rho WT 250 HS debutterà sul mercato in occasione di Fespa.

Bobst Group acquista il 65% di Nuova Gidue

Bobst Group e Federico D’Annunzio, proprietario di Nuova Gidue Srl hanno firmato il 13 maggio 2015 un accordo per cui Bobst Group acquista il 65% di Nuova Gidue Srl, con l’opzione di acquisto della parte rimanente delle azioni.
Federico D’Annunzio resta CEO e azionista di Nuova Gidue Srl. Entrambe le parti si sono accordate nel non fornire informazioni relative alle condizioni della transazione.
Nuova Gidue Srl produce rotative flessografiche e offset a banda stretta e media altamente automatizzate per l’industria delle etichette autoadesive e soluzioni per la stampa dell’imballaggio flessibile in corte tirature.

Con le tecnologie di Nuova Gidue Srl Bobst potrà estendere la sua gamma di soluzioni per la stampa e il converting e l’acquisizione conferma la strategie di espansione della Casa svizzera nell’industria delle etichette.
Erik Bothorel, capo della Bobst Business Unit Web-fed e Membro del Group Executive Committee di Bobst ha commentato: «Noi vogliamo crescere nel segmento etichette e stabilire la nostra leadership nelle soluzioni per l’imballaggio flessibile in corte tirature. Le tecnologie innovative di Nuova Gidue nella stampa flessografica e offset possono integrarsi facilmente con le nostre linee di produzione. Bobst offre oggi la più vasta gamma di sistemi per la stampa e la trasformazione per l’industria dell’imballaggio e conferma la sua vocazione verso le idee innovative.»
Nel 2014 Nuova Gidue Srl ha ricevuto il Global Label Award per l’innovazione e nel maggio 2015 il primo premio per l’innovazione dall’associazione FTA (Flexographic Technical Association). Le sue tecnologie Digitali Flexo™ costituiscono una vera novità nel mondo della stampa flessografica. Nuova Gidue Srl è anche l’azienda guida nel Team Revo che lavora a un progetto di standardizzazione basato sulla separazione a sette colori.
Sulla vendita della maggioranza, Federico d’Annunzio, CEO di Nuova Gidue Srl, ha commentato: «Bobst ha una storia e una reputazione molto forti e una posizione leader sui mercati mondiali nel campo della cartotecnica e dell’imballaggio. Noi siamo orgogliosi di essere entrati a far parte di una organizzazione globale e di portare la nostra esperienza nella progettazione di impianti e la dedizione all’innovazione che il mercato ci riconosce. I nostri partner, clienti, fornitori e i nostri dipendenti trarranno grande vantaggio dalla pianificazione a lungo termine del Gruppo Bobst.»
Bobst Group si aspetta da questa operazione una forte crescita nel settore delle etichette e dell’imballaggio flessibile e punterà sul rafforzamento dello staff Gidue a Firenze.
Conclude Erik Bothorel: «Siamo impressionati dalle innovazioni, dalle prestazioni e dalla gamma di prodotti di Nuova Gidue Srl, che ampliano il portfolio di Bobst Group nel mercato della banda stretta e media. Crediamo che questa sia l’operazione giusta, fatta al momento giusto.»

Omet presenta due nuove macchine da stampa a Converflex 2015

Dal 19 al 23 maggio Omet prenderà parte a Converflex a Milano mostrando nello stand B11-C18 la sua gamma completa di tecnologie di stampa e lanciando in contemporanea durante una Open house presso la sua sede di Lecco la nuova iFlex per etichette e la nuova Varyflex V2 Offset, macchina per la stampa di imballaggi flessibili.

Lo stand di Omet al Converflex si trasformerà per l’occasione in una Technology Gallery con diversi gruppi stampa in esposizione a rappresentare i traguardi tecnologici raggiunti dall’azienda per ciò che concerne la gestione dei diversi metodi di stampa.

Nei giorni del Converflex, ai visitatori sarà offerta la possibilità di ammirare la tecnologia Omet «in azione» presso la sede principale di Lecco, grazie a dei bus navetta in partenza tutti i giorni direttamente dalla fiera.

Il giorno 19 maggio si terrà in Omet «Welcome to the Future», evento di lancio di due nuovi prodotti: iFlex, macchina da stampa per etichette e Varyflex V2 Offset, macchina ibrida in fascia media a formato variabile per la stampa di imballaggi flessibili. L’evento inizierà alle 18 e sarà seguito da dimostrazioni sulle due macchine e da una cena per gli ospiti intervenuti.

Dal 20 al 22 maggio a Lecco continuerà una speciale Open House con dimostrazioni di stampa «live» su tutte le macchine della gamma Omet. Punto di incontro per i clienti che desiderano recarsi a Lecco è lo stand Omet al Converflex (B11-C18).

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Varyflex V2 Offset, macchina ibrida in fascia media a formato variabile per la stampa di imballaggi flessibili.

La medaglia di bronzo alla Gift Box «Selezione Italiana» di Academia Barilla

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La speciale Gift Box «Selezione Italiana» di Academia Barilla, il brand di Barilla che promuove la cultura gastronomica italiana nel mondo, realizzata in CartaCrusca Favini e progettata in collaborazione con DraegerGPP, si è aggiudicata il terzo posto al À Design Award and Competition 2015 nella categoria Packaging Design.

À Design Award and Competition è il più grande concorso mondiale di design, organizzato da OMC Design Studios, che premia ogni anno i migliori progetti di design di prodotto realizzati a livello internazionale. Il contest, suddiviso in 100 categorie, ognuna delle quali presenta specifiche istruzioni, una giuria dedicata e criteri di valutazione separati, ha l’obiettivo di sostenere la cultura del design in tutte le sue forme e di incentivare i partecipanti a presentare progetti qualitativamente elevati.

«Selezione Italiana» è stata concepita per promuovere la tradizione culinaria italiana attraverso una selezione di eccellenze gastronomiche del Bel Paese firmate Academia Barilla: olio extra vergine d’oliva, pesto ligure preparato secondo l’antica ricetta e una confezione di pasta Barilla trafilata al bronzo.

La Gift Box è realizzata in CartaCrusca, la prima carta nata dalla crusca non più utilizzabile per il consumo alimentare. CartaCrusca nasce dalla collaborazione tra Barilla e Favini, che hanno lavorato fianco a fianco per selezionare il residuo più adatto, purificandolo e micronizzandolo per renderlo compatibile con il tessuto fibroso della carta. Il risultato è una carta dal colore naturale, il cui ingrediente principale è percepibile a occhio nudo lungo tutta la superficie.

Grazie a Favini, la crusca, da involucro naturale, che protegge il chicco di grano, diventa protagonista di una carta unica al mondo, utilizzata per preservare e conservare la pasta, segnando quindi idealmente un nuovo incontro tra la crusca e i chicchi di grano duro.

Andrea Nappa, AD di Favini, dichiara: «Questo premio conferitoci da una giuria di esperti è un ulteriore conferma dell’impegno di Favini nel ricercare l’eccellenza nel campo del packaging di design. Le nostre carte ecologiche registrano da anni un successo senza precedenti in tutto il mondo e questo riconoscimento evidenziala qualità del prodotto che abbiamo realizzato ad hoc per Barilla».

E l’offset cresce, nonostante la crisi

Non deve stupire, leggendo i dati del rapporto Argi, che due mondi distanti e spesso contrastanti tra loro, l’offset e il digitale, siano oggi collocati alla pari. Per la prima volta il fatturato del venduto digitale ha infatti superato di pochissimo quello offset. Segno della maturazione delle nuove tecnologie ma soprattutto del forte aumento dei volumi ottenuti dal production printing digitale. Ma questo non può essere interpretato come un segnale di sofferenza dell’industria offset, la quale sta attraversando un momento di ristrutturazione e consolidamento epocale. E nel compiere questo passo evolutivo, sta sondando nuovi orizzonti per svilupparsi.

I dati di vendita dei gruppi stampa sono ancora lontani dai numeri degli anni pre-crisi, ma mostrano comunque una crescita interessante, almeno rispetto all’annus horribilis, il 2013. «La situazione sembra essersi un poco sbloccata rispetto a un anno fa», evidenzia Roberto Levi, presidente di Argi, «e le vendite delle unità di stampa hanno effettivamente segnato un buon incremento durante tutto il 2014. Questo miglioramento è dovuto soprattutto al sistema bancario che ha riaperto marginalmente le proprie disponibilità erogando il credito. Ma sfortunatamente, per ora, solo ed esclusivamente verso aziende in possesso di un rating bancario dal medio in su. Inoltre il parco macchine italiano, obsoleto rispetto alla media europea, dovrebbe migliorare nei prossimi anni il proprio trend di vendite, con un progressivo ammodernamento dello stesso».

Bene il grande formato, anche per la carta

«Crisi finita? È un po’ troppo presto per dirlo», dice Joachim Nietschke, amministratore delegato di Kba Italia. «Diciamo che si intravede la luce in fondo al tunnel ma non esageriamo. La ripresa è molto relativa, pensi che nel 2014 si sono registrati 51,6 milioni di fatturato ma se li confrontiamo ai 360 milioni di euro del 2005 si capisce che un mondo è ormai tramontato. Occorre dire che questi trenta gruppi in più rispetto al precedente anno non sono poi un gran numero. La crescita del fatturato del 30% deriva invece principalmente dalla buona vendita delle macchine di formato più ampio. Stiamo parlando del 100×145 e 120×160. L’aumento che c’è stato tra 2013 e 2014 è dovuto quindi alla buona dinamica del settore cartotecnico. Con una novità interessante: a formare questo dato partecipa un poco anche l’imprenditore grafico che stampa i libri. Da metà 2014 si registra infatti un aumento della richiesta del settore carta anche nel grande formato».

Postvendita sempre più remunerativa

«È vero, la crescita del 30% registrata nelle macchine a foglio sull’anno precedente è un segnale positivo che aspettavamo da tempo. Anche se l’incremento non è poi così è grande, a ben vedere», afferma Massimiliano Veronesi, direttore generale di manroland Italia. «Il formato dominante resta il 70×100 con una buona presenza dei grandi formati. Mentre il 50×70 e il 35×50 sono ormai diventati delle vere occasionalità, dal momento che si tratta di formati destinati solo a specialisti offset. Tornando al dato macro del 2014, direi che è impossibile fare una comparazione con un mondo pre-crisi che non tornerà più. In ogni caso, in proporzione alle nostre dimensioni, lo scorso anno abbiamo realizzato un risultato veramente interessante. Sottolineo che oggi la mera vendita non è più parte preponderante delle nostre attività. I numeri sono quindi composti da molte più cose, perché diventa di importanza strategica, parallelamente alla vendita di macchine, anche l’opportunità di seguire i nostri clienti in tutte le loro necessità successive, vale a dire l’assistenza, i pezzi di ricambio, i service e la formazione».

Il ruolo salvifico degli incentivi

«L’andamento del mercato proiettato da Argi, ci trova d’accordo», spiega Silvano Bianchi, amministratore delegato di Komori Italia. «L’incremento c’è stato ed è però spiegabile con un’assenza di rinnovamento del parco macchine che si era protratto per diversi anni. Molti imprenditori anno infatti sfruttato i contributi statali per fare nuovi investimenti in macchinari. Sono dunque d’accordo sulla tendenza all’acquisto del nuovo, ma il mercato è stato stimolato a sostituire macchine vetuste approfittando di un’opportunità e riuscendo finalmente a operare un miglioramento sul piano delle performance. Se è vero che il 2013 è stato l’anno più brutto in assoluto, gli operatori hanno però osservato un effetto parallelo: quasi tutti i costruttori hanno infatti registrato un incremento dell’assistenza e della vendita dei ricambi, perché sulle macchine esistenti occorreva fare riparazioni e messe a punto con frequenza maggiore. E andando a guardare nei bilanci di tutte le aziende produttrici, è possibile evidenziare questo fenomeno, cioè il calo del fatturato nella vendita di macchinari da stampa e un discreto incremento nell’area service e ricambi. E questo trend c’è anche oggi»

Vendere progetti, non macchine

«È ormai evidente che è in atto un’evoluzione inarrestabile e necessaria», dice Alberto Mazzoleni di Macchingraf-Heidelberg. «Credo che questa crisi, come tutte le crisi, lasci sul campo molte vittime da un lato, ma dall’altro abbia stimolato e forzato gli imprenditori a trovare soluzioni in una logica di efficienza e organizzazione. E parte di queste soluzioni sono certamente gli investimenti in nuove tecnologie e macchinari con più elevata produttività. Lo vediamo chiaramente noi come azienda che oggi si vendono progetti produttivi e non più solo macchine. Si tratta quindi di progetti che devono essere completi e compiuti, con un accompagnamento che parte dalla fase della consulenza iniziale fino alla messa in produzione finale con performance e output che devono essere perfettamente in linea con le aspettative. Per quanto riguarda il futuro, credo che la tecnologia offset non scomparirà ma ci sarà una convivenza e in alcuni casi una convergenza tra tecnologie. Quindi verranno rilasciate nuove soluzioni e applicazioni sia per la stampa commerciale sia per il mercato del packaging.

Atif premia la qualità in flexo

Atif, l’Associazione Tecnica Italiana per la Stampa Flessografica, ha annunciato l’istituzione di un premio per la qualità di stampa flessografica destinato a stampatori e converter italiani. BestinFlexo, questo il nome del concorso, si avvale del patrocinio di Assografici e del sostegno di Gipea, Gifco, Giflex, di altre Associazioni di filiera come Assocarta e di Enipg.

«La natura del premio è tecnica – ha detto Emilio Gerboni, presidente della giuria Bestinflexo – per questo le valutazioni dei lavori si baseranno anche su parametri oggettivi e misurabili come la ripetibilità, uniformità e stabilità dello stampato, precisione del registro colore, nitidezza di testi e immagini, resa tonale rispetto al supporto impiegato. Sono previste otto categorie alle quali possono essere iscritti i prodotti stampati in flessografia come etichette, gli imballaggi flessibili, le scatole in cartoncino e cartone ondulato, gli shopping bags.»

Il concorso è aperto alle aziende di stampa e converting residenti in Italia, comprese le Società estere con stabilimenti di produzione sul territorio nazionale.

Per ogni categoria verranno selezionati i tre lavori migliori che otterranno una «Nomination». I lavori prescelti saranno premiati in occasione della serata di premiazione del 10 novembre 2015 a Bologna alla vigilia del FlexoDay 2015. In tale occasione verranno comunicati i vincitori assoluti per ogni categoria che verranno premiati con il Trofeo BestInFlexo 2015. Il concorso avrà anche un respiro internazionale grazie a un accordo con FTA Europe che porterà in vincitori del premio a eventi all’estero.

Scarica il bando! BestInFlexo_bando!