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GraficaDay: la scuola si confronta con il futuro della grafica

Il 22 aprile si è svolto presso l’Istituto Salesiano di Via Tonale il Grafica day 2024 un evento pensato come una esperienza di studio, sensibilizzazione e confronto sul tema del “Futuro della grafica a scuola”.
Aperto agli studenti, alle famiglie, agli ex-allievi, alle aziende del settore e alle istituzioni pubbliche l’evento ha proposto tavoli di lavoro con studenti e aziende, esperienze negli spazi della scuola grafica e una interessante mostra del design appositamente allestita per l’evento.
Molti spunti di riflessione sul futuro della grafica in relazione ai trend tecnologici sono emersi durante la tavola rotonda pomeridiana che ha visto tra gli altri la partecipazione del ministro Valditara, di Monica Scorzino in rappresentanza di Assografici, di Marco Spada presidente di ENIPG, di Massimo Pizzocri (VP VideoProjector Sales&Marketing Division Europe, CM Epson France e MD Epson Italy) e  Vito Ferrone (CEO Loreto Print Milano) e di esponenti della dell’Università e degli ITS Academy.
La giornata ha permesso di approfondire non tanto alla figura professionale grafica (in perenne evoluzione), quanto a quale “persona” la scuola grafica del futuro dovrà preparare per affrontare le sfide di un mondo in continua evoluzione.
In chiusura i saluti dei vertici dei Salesiani e l’auspicio di ripetere il Grafica Day anche in futuro.

Le aziende cartografiche incontrano le scuole tecniche

Sabato 11 maggio 2024 l’appuntamento è all’Istituto Aldini-Valeriani di Bologna per parlare di formazione o meglio di come la formazione può e deve incontrare le aziende.

Uno dei problemi più importanti che gli imprenditori stanno affrontando è il forte disallineamento tra la richiesta di figure professionali da inserire nelle aziende e l’offerta di competenze.

Una problematica comune a diversi settori che non riescono a individuare personale con competenze tecniche e pratiche adeguate alle mansioni da ricoprire: scarse competenze e una formazione non adeguata elementi che pesano anche nel settore “Cartografico – Grafica – Stampa & Packaging”.

Per le assunzioni da programmare le aziende necessitano di competenze. Ecco perché investire in formazione diventa l’aspetto fondamentale intorno al quale far ruotare il futuro delle aziende stesse.

In risposta a questa problematica una strategia utile è quella di cercare di adattare il percorso didattico delle scuole alle esigenze del mercato del lavoro, ovviamente tenendo sempre conto delle aspirazioni e delle idee dei ragazzi.

I due mondi scuola e industria dovranno viaggiare in parallelo – da un lato per costruire forti e durature relazioni, partendo dalla conoscenza reciproca ovvero facendo comprendere alla scuola l’industria, non solo nei numeri e nell’impatto che ha nello sviluppo economico territoriale, ma nei valori che esprime e viceversa facendo conoscere alle imprese industriali la scuola rispetto ai diversi indirizzi, alle attività e alle specificità presenti nel sistema educativo.

Ciò rappresenta una sfida culturale, che si rinnova e si amplia, per entrambi i mondi: per la scuola che è chiamata a promuovere competenze funzionali al mondo del lavoro e a rinnovarsi sul piano metodologico, privilegiando l’interdisciplinarietà, la didattica laboratoriale; per l’impresa che è chiamata a diventare “formativa”, ovvero in grado di trasmettere ai docenti e giovani le capacità e le mansioni richieste dal mondo del lavoro e dall’impresa.

La registrazione è gratuita. Clicca qui per partecipare

Müller Martini, smart factories richiedono smart service

Una smart factory progettata per la produttività ha bisogno anche di un approccio innovativo al service. Müller Martini lo ha capito, configurando in modo proattivo la propria offerta di servizi per sfruttare tutto il potenziale delle sue macchine in funzione. L’offerta, ampia e modulare, è raggruppata in MMServices e accompagna i sistemi di finishing di Müller Martini per tutto il loro ciclo di vita. E dimostrerà come tutto ciò funzioni allo stand 1B50 di drupa.

A causa delle attuali condizioni economiche, anche l’industria della stampa sta affrontando sfide importanti, che costringono le aziende ad agire per rimanere competitive. Oltre a nuove ed efficienti soluzioni di produzione, anche il serviice gioca un ruolo fondamentale nel soddisfare le aspettative dei clienti. Dati i tempi di consegna sempre più brevi, le interruzioni di produzione non pianificate sono da escludere. Negli ultimi anni, Müller Martini ha investito molto nella propria offerta di servizi e nella sua rete, sia in termini di personale che di tecnologia. Di conseguenza, lo specialista tecnico del finishing si è affermato come partner affidabile nel settore. Questo fatto è sottolineato dal feedback dei clienti, con oltre il 90% che valuta positivamente i servizi offerti.

“Con questo obiettivo, abbiamo costantemente sviluppato la nostra offerta, seguendo un approccio proattivo alla gestione del ciclo di vita dell’impianto con MMServices. Supportiamo i nostri clienti nel mantenere alta la produttività delle macchine per tutta la loro vita utile. Ogni impianto è classificato per ciclo di vita e la disponibilità di ricambi e assistenza è definita di conseguenza. Nel portale centralizzato MPOWER, la base installata e lo stato delle singole macchine vengono visualizzati in modo trasparente”, sottolinea Felix Stirnimann, Global Service Business, membro del Consiglio d’Amministrazione di Müller Martini.

Assistenza e supporto basati sui dati

Oggi le esigenze dei clienti in materia di assistenza e supporto sono molto individuali. Aspetti come il modello di business o la categoria d”utilizzo giocano un ruolo fondamentale. “L’approccio break & fix sta diventando sempre meno importante”, spiega Felix Stirnimann. “Oggi i nostri clienti si aspettano un’assistenza pianificata, strutturata e preventiva. Per questo motivo collaboriamo con i clienti per organizzare servizi su misura con il prodotto MMSelect”.

Con il consenso del cliente, Müller Martini accede ai dati di produzione per poter offrire servizi specifici. Con l’introduzione del portale clienti MPOWER, abbiamo aperto nuove opportunità per sviluppare soluzioni basate sui dati. MPOWER dispone di strumenti completi di analisi e reporting per analizzare e visualizzare i dati ottenuti in base a vari criteri. Gli utenti possono visualizzare la produttività di un sistema per commessa, per turno o per un periodo di tempo definito. Più di 2.000 clienti utilizzano attualmente il portale clienti MPOWER.

I numeri parlano da soli

In caso di fermo macchina, i tempi di risposta rapidi sono senza dubbio il fattore più importante per qualsiasi cliente. Per questo motivo il call center Müller Martini è disponibile 24 ore su 24. I clienti possono contattare il call center telefonicamente o tramite eCall utilizzando la nuova funzione MPower. In questo modo oltre il 90% delle richieste viene risolto rapidamente. La sezione eShop è stata creata oltre dieci anni fa e da allora è stata costantemente ottimizzata. Oggi, il 40% di tutti gli ordini di ricambi viene gestito attraverso la piattaforma. E se tutto il resto fallisce, Müller Martini dispone di oltre 32 punti di assistenza in tutto il mondo e può contare su 330 tecnici di assistenza e supporto.

I dati di produzione raccolti sono il fondamento per prendere, in collaborazione con il cliente, decisioni in tema di service basate sui fatti. Müller Martini offre diversi servizi per analizzare i dati del reparto finishing e definire misure aggiuntive sulla base di tale analisi. Il risultato può essere formazione dei dipendenti, aggiornamento hardware o software, o un nuovo investimento. Müller Martini presenterà questo approccio di consulenza in dettaglio a drupa 2024. Naturalmente l’intelligenza artificiale (AI) ha già fatto il suo ingresso nel service, nell’area del supporto remoto. Aiuta i nostri specialisti a fornire soluzioni ancora più veloci. Con l’aiuto dell’intelligenza artificiale è possibile trovare più rapidamente i documenti pertinenti ed eliminare rapidamente il problema.

Carel a drupa, innovazione ed efficienza

PWT Detail Dichtung

Un’umidità e una temperatura adeguate sono elementi fondamentali nei processi di stampa, ma spesso sottovalutati o non adeguatamente controllati. Il processo della stampa coinvolge infatti materiali sensibili alle variazioni di umidità relativa, che possono portare a deformazioni dimensionali, perdita di registro e variazioni di colore con una conseguente scarsa qualità del prodotto stampato. Carel porta a drupa la sua esperienza e le sue soluzioni avanzate, che comprendono sia tecnologie di umidificazione adiabatica sia isotermica, al fine di controllare in maniera efficiente i processi di stampa e garantire risultati di qualità superiore.

Oltre a strumenti per il controllo dell’umidità, Carel presenta soluzioni avanzate di monitoraggio remoto per ottimizzare l’efficienza operativa del processo e garantire prestazioni affidabili dei sistemi HVAC, grazie a un accesso semplificato e a un controllo locale dei dispositivi che permette di ridurre al minimo i tempi di downtime.

Riconoscendo inoltre l’importanza del recupero di calore nelle applicazioni industriali, non solo per ridurre i costi energetici ma anche per migliorare l’impatto ambientale dei processi, Carel si impegna a rendere anche i processi di stampa più sostenibili, con scambiatori di calore innovativi e efficienti che consentono il recupero di energia a temperature elevate, impiegando spazi ridotti.

“Carel è entusiasta di partecipare a drupa 2024 e di presentare le soluzioni innovative per il settore della stampa”, ha dichiarato Enrico Boscaro, Carel Group Marketing Manager – HVAC Industrial. “Siamo impegnati a fornire ai nostri clienti le più innovative tecnologie disponibili per migliorare la loro produttività, ridurre i costi e rispettare gli standard ambientali più rigorosi.”

Texprocess 2024, Zünd la prima scelta per il taglio digitalizzato di prodotti tessili

La Texprocess 2024 di Francoforte, fiera mondiale nel campo dell’industria tessile e dell’abbigliamento, ha mostrato numerose innovazioni e tendenze all’avanguardia. E Zünd  non è mancato all’appuntamento presentando tecnologie di rilievo per automatizzare, razionalizzare e integrare il taglio di prodotti tessili e dimostrando ancora una volta perché rappresenta la prima scelta per qualsiasi ambiente di taglio moderno e digitalizzato.

Con Zünd, il workflow del moderno taglio digitale di prodotti tessili inizia molto prima del taglio vero e proprio e va oltre a esso. Zünd ha presentato anche soluzioni innovative per tutti i passaggi del processo di taglio di prodotti tessili. Come ad esempio il potente software di produzione MindCut Studio Production, in una nuova versione, che conquista grazie a interessanti nuove funzioni. Oppure il nuovissimo Roll Handling System (RHS), al suo debutto in fiera, per il taglio autonomo e senza interruzioni. Senza dimenticare il fulcro del workflow di taglio, il cutter Zünd G3.

Le funzioni di MindCUT Studio

Alla Texprocess Zünd ha mostrato al pubblico la cosiddetta Feature Recognition. Grazie a questa nuova funzione, il software riconosce le fantasie e i vari pezzi di un capo d’abbigliamento, avvalendosi dell’intelligenza artificiale, e li colloca con la massima precisione sul nastro di stoffa per il taglio. Il processo viene portato a termine rapidamente, con selezione del modello, posizionamento delle caratteristiche delle fantasie e assegnazione dei singoli pezzi da tagliare. Il software ne riconosce le posizioni e le ripete lungo il nastro di stoffa. Subito dopo è possibile procedere con il taglio. Il riconoscimento della fantasia tramite l’intelligenza artificiale automatizza un laborioso processo, che finora veniva svolto esclusivamente a mano. Ciò permette di ottenere un’elevatissima precisione di ripetizione e contribuisce in maniera decisiva al soddisfacimento di requisiti qualitativi molto alti, in particolare nel campo della moda di lusso.

Oltre al riconoscimento della fantasia, MindCUT offre anche la funzione Printed Cut, che rileva automaticamente le stampe, o il Pattern Matching, che riconosce i motivi corrispondenti, compensa lo sfalsamento del materiale e confronta automaticamente i marker con il motivo tessile.

Gestione automatizzata delle bobine

Il nuovissimo Roll Handling System – RHS rappresenta una rivoluzione per quanto riguarda il taglio senza interruzioni a livello industriale. Il caricatore di bobine può ospitare fino a dieci bobine di tessuto e può essere equipaggiato con tipi di tessuti diversi o di materiale identico a seconda dell’ordine. Il grande caricatore di bobine completamente automatico permette di aumentare notevolmente il tempo di taglio senza interruzioni. Il Roll Handling System – RHS fornisce il materiale al cutter Zünd in maniera completamente autonoma. Sono così possibili periodi di produzione molto prolungati, durante i quali non è più necessario l’intervento di un operatore. Solo l’equipaggiamento del caricatore di bobine deve ancora essere eseguito manualmente. Per farlo, l’operatore/operatrice rileva le singole bobine scansionandone il codice a barre. L’assegnazione del materiale e il comando dell’RHS avvengono poi direttamente attraverso il software MindCUT.

Federazione Carta e Grafica, soddisfazione per l’approvazione del testo finale del PPWR

“La filiera italiana della carta, della trasformazione e del riciclo esprime soddisfazione per l’approvazione odierna del testo finale del nuovo regolamento sugli imballaggi e sui rifiuti da imballaggio (PPWR) da parte del Parlamento europeo” afferma il presidente della Federazione Carta Grafica (Assocarta, Assografici e Acimga) Michele Bianchi. “Come Federazione Carta e Grafica siamo pronti a dare il nostro contributo per la fase attuativa del regolamento PPWR che sarà fondamentale per contemperare sostenibilità e armonizzazione interna. Con un quadro normativo certo ci saranno le condizioni per una reale transizione dell’Europa verso una economia sempre più circolare, con investimenti industriali mirati allo sviluppo di soluzioni innovative e tecnologie efficaci” sottolinea Bianchi.
Un percorso di attuazione che parte da un sistema italiano dell’economia circolare e del riciclo che, per gli imballaggi cellulosici, ha già raggiunto e superato l’obiettivo di riciclo dell’85% previsto al 2030. Un obiettivo in linea con quello volontario del 90% che si è dato il settore a livello europeo per i prossimi anni e che, comunque, ottimizza il ciclo di vita di un materiale naturale e rinnovabile.
“Come Federazione Carta e Grafica” conclude Bianchi “ringraziamo il Parlamento europeo, e in particolare la delegazione italiana, per il ruolo svolto durante l’iter legislativo e tutto il Governo italiano per l’azione svolta nel negoziato tra le istituzioni europee.  Il sistema Italia delle istituzioni  ha contribuito in maniera  efficace alla definizione di un modello di economia circolare in linea con una riconosciuta “best practice” a livello europeo, quella italiana”.

Giflex, la sostenibilità diventa flessibile

Giflex sta affrontando il regolamento PPWR con l’innovazione tecnologica orientata alla decarbonizzazione e alla sostenibilità. A 360 gradi

L’imballaggio flessibile verso la sostenibilità. È questo il filo che ha collegato tutte le sessioni e gli interventi del Congresso annuale di Giflex, Gruppo Imballaggio Flessibile, dal titolo “Flessibile, un packaging da raccontare”, tenuto a Roma il 17 e 18 aprile 2024. Decarbonizzazione, Life Cicle Assestment, innovazione tecnologica e ambientale e il prossimo regolamento PPWR, sono stati alcuni dei punti chiave dell’appuntamento, senza ignorare la questione geopolitica dalla quale dipendono le risorse base, materiali ed energetiche, del settore dell’imballaggio flessibile. «La lotta al cambiamento climatico è un affare molto complesso, urgente e senza soluzioni facili – ha affermato Alberto Palaveri, Presidente di Giflex, nella sua relazione introduttiva –. L’iter di approvazione del Regolamento UE PPWR ne è l’esempio. Siamo reduci, da oltre diciotto mesi, di negoziazioni che ci hanno visto molto coinvolti come industria del packaging e ne siamo usciti con un documento complicato, a volte di difficile interpretazione». Palaveri ne ha voluto specificare l’approccio interpretativo da parte del settore sull’esito del regolamento. «Ho provato a capire quale sia stato il ragionamento che ci ha portato a questo punto d’arrivo. Mi sembra che si sia arrivati a complicare ulteriormente un settore già molto complesso come il nostro. Complicato deriva dal latino cum + plicare e significa “piegato, arrotolato insieme”. Un sistema complicato è dunque un sistema “comprensibile” solo attraverso la sua suddivisione in sotto-parti, attraverso la sua scomposizione analitica».
Esempio ripreso anche in altre occasioni, come sottolineato da Roberta Colotta, Public Affairs Manager di FPE, che a una nostra domanda su quanta incertezza ci sia nella normativa europea ha risposto: «Di sicuro qualche incertezza c’è, visto che molte delle regole sui dettagli tecnici saranno fissate nei decreti attuativi che arriveranno tra il 2026 e il 2028, periodo in cui si fisseranno anche i criteri di riciclabilità e come calcolarne la percentuale». Secondo Roberta Colotta il PPWR, oltre alla criticità già accennata fissa il tasso di riciclo al 55%, obiettivo decisamente ambizioso, ma difficile, con il quale si rischia il divieto in toto dell’imballaggio flessibile al 2035. Un settore che non è di poco conto visto che in Italia l’industria dell’imballaggio flessibile, ha circa 10 mila addetti, una produzione all’incirca di 400 mila tonnellate/anno e un fatturato di oltre 3 miliardi di euro ed è anche un fattore di forza del sistema Paese poiché esporta circa il 55% della produzione nazionale.

Criticità e benefici
«È una sfida sulla quale ci aspettiamo che gli Stati membri e gli schemi di responsabilità estesa del produttore ci aiutino a raggiungere questo 55%, riciclando effettivamente gli imballaggi che concepiamo fin dalla loro progettazione per il riciclo. Ma non ci sono solo criticità. L’articolo sulla minimizzazione del packaging sul quale noi italiani siamo i leader mondiali per tutte le tipologie di imballaggi, ci favorisce nell’offrire le soluzioni già pronte». Una rotta specificata anche da Palaveri che ha sottolineato come l’industria dell’imballo flessibile si sia già attivata per tracciare un percorso per la sostenibilità che ha come punto d’arrivo il 2030, anno nel quale tutti gli imballaggi dovranno essere progettati in funzione del loro fine vita. «Se fino a oggi ci siamo immaginati il nostro prodotto, il packaging, in base alla sua performance sugli scaffali dei supermercati, d’ora in poi dobbiamo immaginarlo anche e soprattutto affinché sia altrettanto performante in un impianto di riciclo, meccanico o chimico che sia. E se da un lato mancano una visione reale del futuro e la considerazione della bontà delle soluzioni alle quali siamo arrivati, troviamo nel regolamento anche degli aspetti positivi che condividiamo da tempo come settore nella nostra filosofia di prodotto, come il non contemplare il superfluo, la riduzione e la ricarica». Sulla consapevolezza che progettare il packaging del futuro significhi partire dal suo fine vita si è incentrata una buona parte dell’appuntamento, anche attraverso la presentazione delle linee guida di LCA, specificatamente elaborate per l’imballaggio flessibile dai Comitati Tecnici di Giflex. «Grazie a questi strumenti “su misura” i vantaggi per l’industria del flessibile sono molti, come il formare personale e sviluppare competenze interne e il facilitare la progettazione in chiave di eco design avendo a disposizione dati e strumenti validati e certificati», ha affermato Palaveri specificando che «la R&D delle imprese del settore sta andando verso strutture semplificate o mono materiale, con aperture su nuove possibilità quali quelle legate alle poliolefine che potranno essere stampabili con tecnologie tradizionali ad alta barriera grazie all’utilizzo di lacche e metallizzazioni trasparenti».

Innovazione “flessibile”
Sul fronte dell’innovazione l’imballaggio flessibile le tecnologie, già molto avanzate, potranno produrre ulteriori sviluppi, come ha sottolineato Neni Rossini, Vicepresidente di Giflex, che ha detto: «Tutto ora va nella direzione della sostenibilità, che significa ridurre l’impatto ambientale, ossia ridurre la quantità di imballaggi. In ciò siamo già diventati bravi, riducendo gli spessori, rendendo i nostri imballaggi sempre più leggeri, creando le tecnologie, ossia le macchine di stampa e di laminazione, in grado di gestire materiali, con grande velocità di produzione e scarti il più possibile contenuti. Quindi tutto meno impattante. Così, l’efficienza diventa un valore di sostenibilità e di capacità dell’industria di rispondere alle esigenze imposte dal nuovo sistema di regolazione. Le opportunità in questa fase, secondo Giflex, sono in mano alle imprese italiane» continua Rossini che puntualizza: «L’industria italiana è in grado di sviluppare ancor più innovazione, che va nella direzione del raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità indicati dall’Unione europea anche e soprattutto perché utilizza la sua creatività, le sue competenze, la sua capacità di essere un interlocutore avanzato, innovativo e moderno rispetto a tutte le tematiche». Per il settore sta arrivando anche la tendenza del mercato passando dal rigido al flessibile, in segmenti i prodotti come quelli per la cura della persona e per la detergenza domestica, con l’utilizzo del flessibile sia come packaging primario sia come soluzione per la ricarica di prodotto con notevoli vantaggi per la minore immissione di imballaggi e materiali nell’ambiente, come è imposto dal PPWR.
Il congresso di Roma si è concluso con l’invito al prossimo, nel 2025, che sarà anche l’anno del quarantennale di Giflex sul quale Palaveri afferma: «Anche se quarant’anni per un’associazione sono importanti e comportano il rischio di guardarsi indietro, per noi sono l’inizio di un cammino. Oggi abbiamo cento associati e siamo partiti da un numero molto, ma molto più piccolo. Continueremo come sempre a fare da “collante”, oltre che per le imprese, anche per le associazioni di filiera. In Italia siamo bravi, parecchio bravi a fare le cose, ma troppo spesso soli. E oggi non è più tempo di questo».

Termax TCLLX, la nuova carta termica di Lecta per applicazioni linerless

Lecta lancia il suo nuovo frontale termico progettato specificamente per la produzione di etichette linerless, una soluzione efficiente e di qualità, che riduce il volume degli scarti di processo.

Le etichette linerless, eliminando il liner o carta di supporto tradizionale, rappresentano un’importante opportunità per promuovere la riduzione degli sprechi nel settore dell’etichettatura. 

Le caratteristiche di questo frontale top-coated phenol-free (protetto e senza fenoli) con certificazione Ineris, sono particolarmente adatte per applicazioni di codici a barre e stampa variabile in segmenti logistici e di retail, offrendo qualità eccezionale ed elevata resistenza. 

Questo frontale termico, oltre a soddisfare i più alti standard di qualità, si distingue anche per la sua durabilità e la resistenza agli elementi ambientali. La sua capacità di resistere all’umidità e al grasso lo rende la scelta ideale per un’ampia varietà di applicazioni, dalla logistica e la vendita al dettaglio alle bilance dei supermercati e all’imballaggio alimentare, nonché per l’uso nei ristoranti a servizio rapido e negli ordini da asporto. 

Con questo lancio all’interno della sua gamma di carte termiche Termax, Lecta rafforza la sua offerta di soluzioni nel mercato delle carte speciali. 

Epson SD-10, nuovo piano di scansione automatico

Epson introduce il piano di lettura delle scale colore automatico e portatile che, in abbinamento con lo spettrofotometro SD-10, rende semplice e veloce la creazione di profili colore ICC per i vari supporti da stampare con i modelli Epson SureColor.

La soluzione è integrata con il RIP Epson Edge Print e il nuovo SW Epson Edge Color Light e permette la verifica e la calibrazione dell’output di stampa, per garantire una riproduzione dei colori precisa e corrispondente alle aspettative. L’insieme degli elementi costituisce una soluzione entry-level veloce e facile da usare per la gestione del colore, che offre vantaggi significativi sia agli utenti delle stampanti Epson di grande formato che ai rivenditori, che possono creare e fornire profili colore ai loro clienti garantendosi un ulteriore flusso di reddito.

Il piano di scansione accetta formati fino all’A3. La soluzione completa (piano e spettrofotometro) consente di creare un profilo ICC in soli 5 minuti eseguendo la scansione di 379 patch, anziché le 1.485 previste dalla normativa ECI2002 std (4 fogli A3).

In ultima analisi, e ciò che interessa principalmente alle aziende, si ottiene una combinazione di colori ottimale con un grande risparmio di tempo.

frontline.io, la piattaforma SaaS a drupa 2024

La piattaforma Saas, frontline.io, sarà protagonista di dimostrazioni dal vivo in realtà aumentata, realtà virtuale e realtà mista in occasione di drupa 2024, presso uno stand dedicato (Hall 9, stand D04) e in collaborazione con partner consolidati.

Una tecnologia che sta già rivoluzionando il modo in cui i produttori di hardware a livello globale offrono formazione tecnica e servizi di supporto, consentendo la creazione di gemelli digitali interattivi altamente accurati. L’uso di queste ricreazioni digitali dell’hardware risolve alcuni dei problemi più pressanti del settore in merito a efficienza operativa, assunzione e formazione. frontline.io elimina la necessità di raggiungere fisicamente ed esaminare i sistemi reali, migliorando la produttività, riducendo i costi e potenziando l’efficienza per operatori, tecnici e formatori.

HP (sotto il marchio xRServices), Landa Digital Printing e Bobst sono alcune tra le numerose società che offrono gemelli digitali dei loro prodotti sviluppati da fronline.io e mostreranno i vantaggi in termini di formazione e servizio ai clienti e potenziali clienti presso i propri stand a drupa (HP – Hall 17, stand A01 – A01-6, Landa Digital Printing – Hall 9, stand A33-1 – A33-9, Bobst – Hall 10, stand B30-1 – B30-3).

Grazie al sistema di diagnostica da remoto offerto da frontline.io, la durata delle chiamate si è ridotta e un numero inferiore di tecnici si reca alle sedi dei sistemi. Questa efficienza si traduce anche in un aumento di produttività per gli operatori di stampa, nonché risparmi in termini di tempo e costi per i produttori e i clienti.

Questi risparmi sono possibili poiché i gemelli digitali estremamente precisi di frontline.io possono essere creati in modo facile e veloce per qualsiasi numero di cataloghi di parti, flussi di lavoro di sistema, funzioni operative, procedure di risoluzione dei problemi e altro. I clienti possono quindi scegliere di abilitare l’interazione multipiattaforma (IOS, Android, PC, Windows, HoloLens, MagicLeap, Quest, ecc.), esperienze cross-reality (AR, VR o MR) e requisiti per casi di uso incrociato, portando tutti gli strumenti di formazione e assistenza in un’unica soluzione integrata.