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«All you need is… print» per conoscere le novità tecnologiche Ricoh

I fornitori di servizi di stampa e i centri stampa aziendali possono cogliere nuove e interessanti opportunità dalla stampa digitale. L’appuntamento è per il 12-13 febbraio 2015, due giorni di open day che si svolgeranno presso l’Edificio 16 di Viale Sarca 336 (Milano).  

L’evoluzione tecnologica sta delineando un nuovo futuro per il settore delle arti grafiche, che si trova a dover gestire aspetti quali una riduzione delle tirature, una maggiore personalizzazione, una qualità maggiori e tempi di produzione più rapidi. Parallelamente la necessità di garantire nuovo valore ai clienti e di aumentare la loro soddisfazione resta una priorità per i fornitori di servizi di stampa.

Quali sono le opportunità che gli stampatori possono cogliere dal nuovo scenario digitale?

Come possono offrire ai clienti valore aggiunto?

Con quali applicazioni e servizi innovativi?

In che modo i centri stampa aziendali possono supportare il business delle imprese avvalendosi della stampa di produzione?

Queste tematiche saranno al centro dell’evento «All you need is… print» organizzato da Ricoh Italia.

Lo spazio espositivo sarà suddiviso in tre ambienti: un ufficio, un ristorante e un ambiente domestico. I visitatori verranno guidati in un tour per scoprire le applicazioni innovative realizzate su supporti speciali e mediante la quinta stazione colore. Tra gli oggetti creati: etichette, grembiuli, lampade, carta da parati, album fotografici, calamite, menù, vetrofanie e molto altro ancora.  

La stampa digitale è pronta per una nuova esplosione di colori in un mondo di nuove opportunità: «questo – commenta Giorgio Bavuso, direttore Production Printing di Ricoh Italia – sarà il filo conduttore del percorso che permetterà ai visitatori di scoprire le applicazioni e i servizi resi possibili dalle soluzioni Ricoh. I visitatori avranno l’occasione di conoscere l’evoluzione dell’offerta Ricoh e le importanti novità tecnologiche introdotte tra cui il quinto colore reso disponibile nella serie Ricoh Pro C7100X. Le tecnologie sviluppate da Ricoh consentono ai fornitori di servizi di stampa di affrontare le sfide del mercato e di offrire nuove applicazioni ai clienti. I responsabili dei centri stampa delle imprese potranno comprendere in che modo le soluzioni Ricoh possono migliorare le attività di marketing e l’immagine aziendale».

Per registrarti all’evento clicca qui!

HP Indigo 5500: maggiore produttività, versatilità e qualità di stampa per DEA Print

DEA Print srl, azienda di Pozzuoli (NA) che si rivolge agli operatori del settore fotografico, ha recentemente acquistato una macchina da stampa digitale HP Indigo 5500 per migliorare la qualità dei servizi destinati ai suoi clienti, oltre che ottenere maggiore produttività e versatilità dell’offerta.

Con sede a Pozzuoli, nella provincia napoletana, DEA Print srl incentra il suo business intorno alla stampa fotografica, offrendo soluzioni e servizi nell’ambito della fotografia digitale e analogica, oltre che stampa offset, gadget fotografici e fotolibri. Da sempre attenta all’innovazione e alla ricerca, oggi DEA Print srl si affida alla tecnologia della macchina da stampa digitale HP Indigo 5500 per diversificare la sua offerta e cogliere così opportunità di business in segmenti diversi, puntando al contempo a migliorare ulteriormente i propri prodotti stampati.

La macchina da stampa digitale HP Indigo 5500 sostituisce per obsolescenza tecnologica un vecchio impianto utilizzato dalla società, consentendole di ottimizzare la qualità di stampa del suo portfolio prodotti e di ottenere maggiore produttività.

«I vantaggi della HP Indigo 5500 sono molteplici – dichiara Adolfo Scuotto, titolare di DEA Print srl – innanzitutto, questo sistema ci consente di proporre ai nostri interlocutori storici (i professionisti della fotografia), stampati a valore aggiunto, grazie a fattori quali la stampa del bianco e la possibilità di utilizzare un range di supporti molto variegato. E per quanto riguarda la diversificazione dell’offerta, siamo ora in grado di rivolgerci al mercato del fotolibro amatoriale, al quale guardavamo da tempo con grande interesse, e, soprattutto, al mercato della stampa commerciale, canale elettivo, quest’ultimo, della tecnologia HP Indigo che, a nostro avviso, ha raggiunto su questo fronte livelli qualitativi senza pari.»

Nonostante il momento economico delicato, la decisione di acquistare la macchina da stampa digitale HP Indigo 5500 da parte della società campana ha rappresentato una scelta strategica di investimento, affidandosi a un fornitore tecnologico capace di garantire un livello qualitativo e di innovazione elevato in tutti gli ambiti di stampa fotografica.

DEA Print srl - HP
Da sinistra la famiglia Scuotto: Adolfo, Eduardo, Debora, Elisabetta.

Gallus TCS 250: installazione in una sola settimana per MP

Mp srl ha sempre stampato etichette. L’azienda è nata nel 1973 dai due soci Manissero e Pelassa, in un momento nel quale le etichette erano unicamente stampate su carta a foglio.

Tanto lavoro, milioni di etichette, le Heidelberg sempre di ultima generazione per essere più qualitativi e produttivi.

Poi col passare degli anni anche i figli Maurizio (Pelassa) e Fabio (Manissero) entrano in azienda e ovviamente portano spirito nuova e spinta commerciale.

Negli ultimi anni le richieste della clientela di stampa su materiale autoadesivo si fanno crescenti e da qui nasce l’idea di cambiare rotta.

I dubbi e le paure per un’azienda sono molte, il primo è inserirsi in un mercato vicino ma apparentemente nuovo senza avere esperienza in merito.

Il secondo era il dubbio su quale tecnologia fosse la migliore per le loro esigenze.

Un investimento importante sia di carattere economico che tecnologico può essere un trampolino per un’azienda ma se sbagliato può essere la fine per la stessa. Oggi configurazioni e tecnologie sbagliate o addirittura macchine «home made» anche se di formati leggermente superiori rischiano di non essere più all’altezza delle richieste qualitative di mercato e per i tempi di produzione e gli scarti eccessivi non sono più competitive.

La scelta della MP è ricaduta su una Gallus TCS 250 in configurazione 5 colori offset, gruppo di lamina a caldo, unità di verniciatura flexo, unità di serigrafia rotativa Gallus Screeny e fustella semirotativa.

La macchina inoltre è dotata di dispositivo di insetting (ripasso) nel caso si dovessero eseguire lavori con più di 5 colori offset o doppia lamina serigrafica.

Le ragioni che anno portato MP a questa scelta sono molteplici: avere la migliore tecnologia sul mercato senza compromessi, la migliore qualità di stampa non solo offset ma anche nelle varie nobilitazioni (hot foil, serigrafia, flexo) e la tranquillità di avere al suo fianco un’azienda come Macchingraf che con il suo personale ha consigliato, supportato e seguito tutta la fase antecedente all’installazione e continuerà ad accompagnare il cliente per garantirne il successo.

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Tanti auguri Tecniche Nuove!

Per i 50 anni di Tecniche Nuove è stato realizzato un video documentario e un libro commemorativo dal titolo “Il futuro non si prevede… si prepara”, con la partecipazione di Giuseppe Nardella, Ivo A. Nardella, Enzo Guaglione e la collaborazione di tutti i dipendenti del Gruppo Tecniche Nuove.

Buona visione!

NTG apre il 2015 con una nuova sede in Lombardia e un ritorno importante

Ignazio Binetti torna in NTG Digital nella posizione di Direttore Vendite e Marketing: insieme al team tecnico e commerciale, si pone l’obiettivo di trasferire le nuove conoscenze e portare vantaggi produttivi ed economici sia per chi fornisce le nuove tecnologie di stampa, sia per chi le utilizzerà nella propria produzione.
Ignazio Binetti torna in NTG Digital nella posizione di Direttore Vendite e Marketing: insieme al team tecnico e commerciale, si pone l’obiettivo di trasferire le nuove conoscenze e portare vantaggi produttivi ed economici sia per chi fornisce le nuove tecnologie di stampa, sia per chi le utilizzerà nella propria produzione.
Ignazio Binetti torna in NTG Digital nella posizione di Direttore Vendite e Marketing: insieme al team tecnico e commerciale, si pone l’obiettivo di trasferire le nuove conoscenze e portare vantaggi produttivi ed economici sia per chi fornisce le nuove tecnologie di stampa, sia per chi le utilizzerà nella propria produzione.
Ignazio Binetti torna in NTG Digital nella posizione di Direttore Vendite e Marketing: insieme al team tecnico e commerciale, si pone l’obiettivo di trasferire le nuove conoscenze e portare vantaggi produttivi ed economici sia per chi fornisce le nuove tecnologie di stampa, sia per chi le utilizzerà nella propria produzione.

«L’obiettivo del rilancio di NTG Digital – afferma Carlo Alberto Di Noi – è di offrire nuove soluzioni tecnologiche in tutto il territorio nazionale, e con l’apertura di una nuova sede a Milano e l’importante sostegno di Ignazio Binetti per lo sviluppo commerciale nei mercati delle etichette autoadesive e del packaging flessibile.»

Ignazio Binetti riapproda infatti in NTG Digital nella posizione di Direttore Vendite e Marketing, ruolo che già ricopriva ai tempi della precedente sede di Assago, per offrire una presenza sempre più vicina agli operatori della stampa flexo e del converting, per cui oggi NTG Digital offre attrezzature e macchine di alto livello qualitativo e produttivo con le due prestigiose rappresentanze della svizzera Lüscher Technologies AG e dell’olandese SPGPrints meglio nota come Stork e a breve un’altra rappresentanza sarà comunicata sempre per il settore delle etichette.

Queste due innovative aziende ci guidano l’una verso soluzioni per il settore flessografico con CTP multifunzione della Lüscher, fortemente richiesto dal mercato, mentre la SPGPrints con soluzioni inkjet sempre più numerose nel panorama tecnologico della stampa in generale e non solo.

Già presente in Lombardia fin dagli anni ‘80 con la sede di Assago, dal 1° gennaio 2015 NTG Digital apre la nuova sede operativa a Legnano, in Corso Sempione 215, che si affianca alla sede di Roma. L’apertura dei nuovi uffici, con magazzino ricambi e assistenza tecnica, insieme al ritorno di una figura di alta competenza nel mondo delle arti grafiche, sono operazioni che dimostrano la determinazione dell’azienda, con la sua lunga esperienza nel campo dalla prestampa fino alla stampa digitale, nell’assumere una valenza fondamentale nei due settori attualmente in maggiore espansione del mercato, quelli delle etichette autoadesive e del packaging flessibile.

Nell’ambito della tecnologia di stampa digitale nel mercato italiano, Ignazio Binetti è una figura con una lunga e notevole esperienza, avendo vissuto fin dall’inizio la trasformazione del mercato da analogico a digitale, maturando nuove esperienze presso HP prima e Fujifilm successivamente. In Fujifilm ha affinato la sua esperienza ed è il primo a introdurre sul mercato nazionale la Jetpress 720, la prima macchina da stampa digitale in formato 50×70 (B2) alla più alta definizione oggi disponibile, superando anche la qualità offset, grazie a una tecnologia di teste di stampa con un drop size di soli 2 picolitri, la più piccola goccia presente sul mercato.

La nuova brossuratrice nel settore delle basse e medie tirature by MM

Muller Martini presenterà in anteprima mondiale la sua nuova brossuratrice allo stand S3 agli Hunkeler Innovationdays 2015.
Muller Martini presenterà in anteprima mondiale la sua nuova brossuratrice allo stand S3 agli Hunkeler Innovationdays 2015.

La nuova brossuratrice, il cui nome verrà rilevato in occasione della fiera, segna l’ingresso di Muller Martini in un nuovo segmento di mercato. Adatta per le medie e basse tirature, fino alla produzione di una sola copia, la brossuratrice a tutto tondo assicura una qualità perfetta, indipendentemente dal fatto che gli opuscoli vengano prodotti utilizzando una tecnologia di stampa offset o digitale.

L’ampia gamma di caratteristiche tecniche permette che questa brossuratrice compatta venga utilizzata con estrema flessibilità. Libri fotografici, cataloghi personalizzati e opuscoli di alta qualità possono essere prodotti con un’elevata efficienza di costi grazie ai brevi tempi di messa a punto e di produzione, indispensabili per tirature molto piccole e produzioni book-of-one, come verrà dimostrato nella lavorazione di quattro differenti prodotti sullo stand Muller Martini S3.

Accavallatura-cucitura di prodotti in stampa digitale

Muller Martini presenterà inoltre una soluzione innovativa per l’accavallatura-cucitura. La Presto II Digital verrà presentata con una piegatrice Heidelberg Stahlfolder TH 56 con mettifoglio a pila piana. Il sistema completo assicura nuove opzioni per il confezionamento industriale di prodotti stampati in digitale.

L’accavallatrice-cucitrice Presto II Digital non solo lavora contenuti di stampa digitale da foglio o da bobina, ma può essere anche utilizzata per prodotti lavorati con l’utilizzo di metodi di stampa tradizionale. Ciò significa che le aziende grafiche sarebbero equipaggiate sia per l’offset che per il digitale, garantendo loro un livello particolarmente alto di protezione dell’investimento. Tre differenti prodotti verranno lavorati in continuo e dal vivo sullo stand S3 di Muller Martini agli Hunkeler Innovationdays 2015.

Muller Martini presenterà in anteprima mondiale la sua nuova brossuratrice allo stand S3 agli Hunkeler Innovationdays 2015.
Muller Martini presenterà in anteprima mondiale la sua nuova brossuratrice allo stand S3 agli Hunkeler Innovationdays 2015.

Fespa lancia Printeriors, dedicato alla decorazione di interni

Fespa lancia il nuovo evento Printeriors dedicato alla decorazione di interni.
Printeriors è l'evento Fespa dedicato alla decorazione di interni.
Fespa lancia il nuovo evento Printeriors dedicato alla decorazione di interni.
Fespa lancia il nuovo evento Printeriors dedicato alla decorazione di interni.

Il primo evento Printeriors avrà luogo parallelamente a Fespa 2015 dal 18 al 22 maggio 2015 presso la Koelnmesse, l’area fieristica di Colonia, in Germania.

Questo nuovo evento, focalizzato sulle applicazioni, sarà destinato alla comunità dei designer di interni e cercherà di mettere in luce le possibilità creative dell’utilizzo della stampa per la realizzazione di progettazioni di interni per i settori commerciale, aziendale e alberghiero.

Printeriors offrirà ai visitatori un’esperienza visiva e tattile mediante un’esposizione fisica di applicazioni stampate per interni, presentate per mezzo di una serie di ambientazioni rappresentanti diverse tipologie di interni, sia commerciali che domestici. Le ambientazioni verranno realizzate da fornitori di servizi del settore della stampa e/o dai loro clienti, cercando di evidenziare in particolar modo la creatività e l’innovazione rispetto alla tecnologia o al processo di realizzazione.

Giovedì 21 maggio 2015, Printeriors offrirà ai delegati una conferenza mirata di un giorno su applicazioni per interni, materiali, design, tecniche, trend e case study. Le sessioni saranno tenute da designer europei che utilizzano la stampa attivamente per dare vita alle proprie idee.

Roz McGuinness, Divisional Director di Fespa, spiega la logica dietro al lancio di Printeriors: «La stampa sta compiendo importanti incursioni nei campi del design architettonico e della decorazione d’interni, dai rivestimenti per pareti e pavimenti, tessuti e superfici decorative ai mobili e agli accessori. Con Printeriors, desideriamo illustrare il potenziale decorativo della stampa a designer di interni, architetti e altri esperti in decorazione d’interni. L’evento cercherà di informare, educare e ispirare la comunità di designer, aumentando la consapevolezza sulle potenzialità della stampa e stimolando la domanda di decorazioni d’interni stampate».

Roz McGuinness continua: «Naturalmente, anche il pubblico principale di Fespa, composto da professionisti della stampa e produttori di insegne, trarrà notevoli benefici da Printeriors. Un gran numero di espositori di Fespa 2015, Fespa Fabric e European Sign Expo stanno già offrendo soluzioni specifiche per applicazioni per il design di interni, pertanto numerosi fornitori di servizi nella nostra comunità sono già coinvolti attivamente in questo segmento o stanno comprendendo il suo potenziale. Svolgendosi in parallelo a Fespa 2015 Global Expo, Printeriors è il perfetto ambiente per i professionisti della grafica per esplorare le applicazioni per la decorazione di interni come nuova via per una possibile diversificazione. L’opportunità di ascoltare direttamente le parole dei designer consentirà ai PSP di comprendere le motivazioni commerciali e creative di questi clienti e adattare i propri servizi di conseguenza. Inoltre, potendo visitare Fespa 2015, Fespa Fabric, European Sign Expo e Printeriors sotto lo stesso tetto alla Koelnmesse, i visitatori potranno tornare facilmente al piano principale della fiera per scoprire tecnologie, inchiostri e substrati».

Tutti i numeri dell’inkjet: una panoramica dei player del mercato

Canon ImageStream 3500 Image.
Canon ImageStream 3500 Image.

di David Serenelli

Nel panorama delle tecnologie di stampa senza impatto, cioè dove non abbiamo un trasferimento dell’elemento di contrasto (inchiostro) dalla matrice al supporto, senza una forza meccanica che lo determina, la stampa digitale inkjet è quella che oggi ha una campo di applicazione decisamente diversificato. In virtù probabilmente della semplicità del processo, semplicità in termini di principio di funzionamento, non certo di tecnologia impiegata, che permette, a seconda del campo di applicazione, di utilizzare soluzioni e materiali adattabili a svariate esigenze produttive. La troviamo così impiegata in molteplici aree della comunicazione stampata, dalla stampa domestica, per passare alla stampa editoriale e transazionale, per arrivare all’extra wide format, passando per i materiali più disparati, dalla carta alla ceramica, ai materiali commestibili.

Le applicazioni possibili

La stampa inkjet ad alta velocità su carta dopo essersi affermata nel corso degli ultimi sette-otto anni nella produzione dei documenti transazionali classici (fatture, bollettini postali preintestati, estratti conto ecc.), tipicamente in bianco e nero, è approdata recentemente anche sulle bianche pagine dei libri, delle riviste e dei prodotti «più nobili». Il salto dal bianco e nero a colore ha ovviamente permesso di ampliare l’offerta e oggi a tutti gli effetti è un procedimento che in certi segmenti produttivi, come quello librario, paralibrario, e anche commerciale, compete, con la «cugina» stampa digitale laser e con la «aristocratica» stampa offset e roto offset. Compete ma anche, come si vedrà, fornisce opportunità per aprire nuovi mercati, inarrivabili dall’offset. La possibilità di stampare con questo processo ad alta velocità, è forse superfluo ricordarlo, è garantito dalla disposizione in parallelo delle teste di scrittura, che gettano l’inchiostro sul supporto: differentemente da quanto accade nella stampa inkjet small o wide format, le teste sono ferme e distribuite su tutta la larghezza della banda di carta e il supporto score sotto di esse.

La stampa inkjet hi-speed roll-to-roll sebbene si ponga come complementare all’offset per le applicazioni citate in precedenza, va ricordato, è pur sempre stampa digitale, e in quanto tale gode del vantaggio base di tutti i processi digitali: l’assenza di una matrice di stampa fisica e per tanto immutabile. Questo, che sembra un dettaglio semplicemente tecnologico, è la reale differenza che apre a queste soluzioni opportunità prima precluse. Non a caso Jim Hamilton di Info Trends afferma che l’inkjet hi-speed sta producendo prodotti come stampati transazionali, direct mailing o libri non perché è più conveniente dell’offset, ma perché l’offset non li può produrre. Se nel caso dei prodotti transazionali e del direct marketing è una verità auto evidente (non si può in offset fare una copia differente dalla successiva), nel caso di libri e giornali è più sottile e articolato il ragionamento; la tiratura gioca un ruolo, ma anche la possibilità di personalizzazione della copia o la copia singola, una diversa dall’altra, anche in termini di dimensioni e foliazione, sono confini inaccessibili all’offset.

Dalla velocità alla stampabilità

Facendo un’analisi del progresso di questa tecnologia nel corso degli ultimi sette-otto anni, vediamo che le direttrici in cui si è orientato lo sviluppo dei sistemi inkjet continuous feed ad alta velocità, è stato in primo luogo sulla larghezza della banda di stampa e parallelamente sulla velocità. Due parametri fondamentali per poter garantire la competitività in quelle produzioni massive che alcuni stampati transazionali richiedono. Un obiettivo non banale se pensiamo alla mole di dati che una tiratura di stampa inkjet ad alta velocità deve elaborare. Non a caso, in questo ambito, linguaggi di descrizione della pagina alternativi al PDF e più inclini all’implementazione di streaming di dati variabili sono stati e sono ancora ampiamente utilizzati (AFP, IPDS, PPML).

Ora lo sviluppo, a mio modo di vedere, ha preso una piega diversa e va nella direzione della versatilità degli impianti e nella diversificazione dei materiali. In un certo senso è una promessa che è nell’aria già da diversi anni ma che ancora non vede per la verità novità sconvolgenti. Sta di fatto che ora tutti i player del mercato puntano allo sviluppo di inchiostri maggiormente concentrati che consentano di essere usati in quantità inferiori, che abbiano un ancoraggio migliore sulla carta, sia in termini di penetrazione nelle fibre che di adesione alla patinatura. Sul versante carta, un paio di anni or sono, sembrava che la diffusione dei sistemi inkjet hi-speed avrebbe stimolato i produttori di carta nello sviluppare prodotti specifici, abbattendo di parecchio i prezzi. Questo pur essendo un trend interessante non sembra avere i tempi di risposta previsti, e ancora oggi le carte per inkjet hanno costi decisamente superiori alle rispettive carte per offset. Inoltre a mio avviso in ambiti quali l’editoriale e il commerciale su carta patinata, sia richiesto di poter usare li stessi supporti impiegati nei processi tradizionali, anche nelle produzioni inkjet. A maggior ragione quando queste macchine sono inserite in realtà produttive tradizionali (offset o Weboffset) come complemento alla produzione, o addirittura come spesso avviene, nell’ibridazione di prodotti realizzati con processi di stampa tradizionali a cui vengono aggiunti inserti o sovrastampe ottenute con dispositivi di stampa inkjet. A partire da questo punto, le case produttrici stanno orientando la propria strategia con diversi approcci. Chi come HP e Fuji persegue la strada di migliorare il rapporto carta/inchiostro a base acqua mediante l’uso di primer, o chi come Canon Océ, Ricoh, Xerox, Kodak, punta più sull’inchiostro per ovviare alle problematiche di accettazione sulle carte patinate.

I player del mercato

Il panorama dei player che su questo mercato operano proponendo soluzioni è abbastanza variegato e senz’altro in crescita. Vi sono vendor storicamente consolidati che possono vantare parecchi anni di attività nell’ambito dell’inkjet roll-to-roll e che hanno percorso tutte le tappe, dal bianco e nero, al colore, dal transazionale al transpromo verso l’editoriale e il commerciale, e altri che stanno approcciando o hanno da poco approcciato questo segmento di mercato, con soluzioni interessanti.

Canon/Océ

Il marchio Canon con l’acquisizione di Océ è di fatto il leader del mercato inkjet transazionale avendo un istallato veramente importante. Il parco delle macchine da stampa continuous feed parte dalla JetStream Compact 1000 da 75 m/minuto, con larghezza di banda da 20’’ e un singolo motore di stampa, per arrivare alla JetStream Wide 5500 da 254 m/minuto e 30’’ di banda, full color. A fianco della serie JetStream, la ColorStream 3000 con doppio motore da 48 a 127 m/minuto.

Canon ImageStream 3500 Image.
Canon ImageStream 3500 Image.

Come si vede una gamma molto estesa di soluzioni che possono essere declinate a varie velocità di produzione (upgradando l’impianto) in grado di fornire una risposta alle svariate tipologie di applicazioni. Fin dal 2008 Canon Océ, come tutti gli altri vendor (ad esclusione di HP e Kodak) adotta la tecnologia Drop on demand piezoelettrica (nelle Canon le teste a 40 KHz sono fornite da Kyocera). La goccia prodotta da queste teste è multilevel, ossia con due diversi volumi da 7 e da 12 pl (1 picolitro equivale a 10-12 litri). La scelta del piezoelettrico è motivata dalla durata prevedibile delle teste di scrittura (vengono date per 3000 ore di stampa), scaldando meno delle teste termiche hanno infatti un ciclo di vita maggiore. Nella serie ColorStream che appartiene alla gamma Twin, una caratteristica utile nelle applicazioni sia editoriali che transazionali, consiste nella possibilità di stoppare i tre colori e trasformare la macchina in una monocromatica pura. Questo aumenta la versatilità dell’impianto. Sempre ColorStream, può stampare in qualità già dai primi metri, ossia in fase di accelerazione e decelerazione. In tal modo è possibile tra l’altro un controllo visivo del risultato in fase di avviamento.

Da settembre di quest’anno dovrebbe essere disponibile il nuovo prodotto di Canon Océ, la ImageStream 3500, con la quale si punta a fornire un prodotto pensato per il mercato editoriale. Il formato è il B2 equivalente, è sempre una macchina continuous feed, con la configurazione twin, cioè con i due motori di stampa in serie e la possibilità di riavvolgere la bobina stampata oppure, collegabile in linea con il sistema di finishing ritenuto più appropriato. La novità annunciata dalla casa di Poing è strettamente collegata agli sviluppi attesi sugli inchiostri, che dovrebbero consentire di andare a stampare su carte patinate standard per offset, principale scoglio nell’impiego di queste tecnologie nei prodotti editoriali e commerciali. In cantiere, per i prossimi anni, ma un progetto pilota in Germania presso l’azienda d’imballaggi Joh. Leupold è già attivo, Canon Océ dovrebbe aggredire il mercato del packaging, nel segmento delle basse tirature, con una macchina a bobina elettrofotografica a toner liquido e stampa indiretta, con cui produrre imballaggi fino a 600 micron di spessore è in formato massimo fino al 70×100 equivalente. Allo studio anche una macchina inkjet a foglio in formato B3 (35×50), al momento denominata Niagara.

Quindi nell’obiettivo di Canon Océ, oltre al mantenimento e all’ulteriore sviluppo del mercato transazionale e transpromo, in cui tra l’altro le macchine inkjet in bianco e nero giocano ancora un ruolo importante, ci sono le arti grafiche legate al mondo degli stampati editoriali, commerciali del packaging.

Ricoh

La storia di Ricoh nel mondo dell’inkjet risale a oltre 30 anni fa per quanto riguarda le teste di stampa mentre, per quanto concerne l’adozione dell’inkjet al modulo continuo a bobina, risale al 2007 con l’entrata prima in InfoPrint Solutions (joint alliance Ricoh – IBM nel printing) e poi con la successiva acquisizione nel 2010 della stessa divisione printing di IBM.

Con questa mossa Ricoh acquisisce il know how relativo al getto di inchiostro per stampanti a modulo continuo quale è la InfoPrint 5000, introdotta nel mercato nel 2007 e sviluppata sulla base del motore Screen con teste Epson e sull’unità di controllo del sistema (RIP e Controller) sviluppata da IBM.

Infoprint 5000 oltre a gestire il PDF è in grado anche di gestire il protocollo di stampa AFP (Advanced Function Presentation),riferimento di mercato nella stampa a dato variabile (VDP) ad altissima velocità, inventato da IBM nel 1984 e da qualche anno diventato uno “standard aperto”. Oggi tutti gli upgrade degli impianti sono sviluppati internamente da Ricoh.

Ricoh Inforpint 500 VP.
Ricoh Inforpint 500 VP.

La gamma delle soluzioni inkjet è basata sul motore InfoPrint 5000 declinato su tre modelli e upgradabile in termini di velocità di stampa, MP (Multi Purpose) in versione B/N e colore, GP (General Production) full color con inchiostri dye e a base di pigmenti e VP (Volume Platform) full color con inchiostri dye, fino a 220 m/minuto di velocità. La larghezza massima della banda di carta è per tutti i modelli 52 cm (20’’). Da sempre la caratteristiche della tecnologia impiegata da Ricoh per la stampa inkjet è il controllo delle dimensioni della goccia su due livelli (Multilevel dynamic drop size), che consiste nella possibilità in ogni punto della pagina di indirizzare gocce d’inchiostro a dimensione variabile, a vantaggio dell’accuratezza del dettaglio, soprattutto nei tratti fini e sui bordi rastremati (con curve) degli oggetti (caratteri di grandi dimensioni per esempio). Delle tre linee, la GP sembra quella maggiormente indicata per le produzioni editoriali di qualità, l’unica che può utilizzare inchiostri a base pigmento e con risoluzione 720×720 dpi. Lo sviluppo di Ricoh punta molto sugli inchiostri di terza generazione che sono stati introdotti negli ultimi mesi, che offrono un gamut colore più ampio, soprattutto nei rossi (tasto dolente) e in neri più profondi, con la possibilità di stampare su carte naturali standard e trattate e su carte patinate opache e lucide specifiche. Il focus dello sviluppo degli inchiostri è nello studio di inchiostri ad altissima concentrazione che consentano un consumo minore, quindi un’asciugatura più rapida dovuta alla minore penetrazione nel supporto e conseguentemente, un consumo energetico inferiore. Quest’ultimo è tra l’altro un aspetto in cui le InfoPrint già eccellono.

HP

Da sempre il marchio americano è legato alla tecnologia di stampa inkjet thermal drop on demand, che è esclusiva per queste macchine e a cui resta fedele, anche nelle ultime realizzazioni. Il concetto di base nell’ingegnerizzazione di questa tecnologia di teste di stampa sta nella scalabilità delle configurazioni, per cui mediante l’accoppiamento di più teste è possibile incrementare le prestazioni della soluzione, migliorandone l’efficienza (più colori o più larghezza di banda). La criticità della durata delle teste termiche rispetto alla tecnologia piezo, viene sopperita da HP con la semplicità della sostituzione (due minuti per un operatore addestrato). Un altro concetto base di HP è la ridondanza degli ugelli di stampa, controllato con un sistema intelligente di monitoraggio della qualità di stampa, basato sulla lettura ottica delle barre poste tra un frame e l’altro di stampa, oppure o attraverso la dispersione di micropunti all’interno del lavoro (quando non vi sono zone da refilare, come nel caso delle applicazioni newspaper). Nell’istante in cui un ugello viene valutato non funzionante, il suo posto viene preso da un altro situato sulla stessa linea di stampa, che lo rimpiazza. Sulla console di controllo lo stato degli ugelli tiene informato l’operatore della situazione.

HP T260 è una macchina compatta in bianco e nero, studiata appositamente per il mercato librario.
HP T260 è una macchina compatta in bianco e nero, studiata appositamente per il mercato librario.

Per quando concerne la gamma di prodotti, HP parte con la T200 da 20’’ di stampa e struttura compatta con i due archi di stampa in un unico blocco, fino ad arrivare all’ultima T410 con 42’’ utili di stampa (106 cm) e velocità fino a 183 m/minuto full color. A fianco di queste, la nuovissima T260, una macchina compatta in bianco e nero, la prima con una larghezza di 26’’ (65 cm) e una velocità di 244 m/minuto, studiata appositamente per il mercato librario. La risoluzione lineare delle teste è sempre di 1200 ugelli per pollice. La goccia di inchiostro è a volume fisso di 6 picolitri. Anche Hp come gli altri vendor, superata la fase in cui il miglioramento ha riguardato principalmente dimensioni e prestazioni, ha lanciato nel recente maggio, una nuova soluzione HP Priming, con la quale vuole ampliare la gamma di supporti patinati stampabili in tutti i suoi inkjet Web press system. Si tratta di due nuovi prodotti di priming, uno sviluppato da HP stessa, l’altro da un’azienda specializzata, la Epic Product International, che affiancano il ben noto bonding agent, utile soprattutto per la stampa su carte naturali molto assorbenti.

Xerox

La storia della stampa inkjet roll-fed di Xerox è iniziata da pochi anni, attraverso l‘adozione del principio di stampa che era già delle stampanti Tektronix, una marchio acquisito nel 2000. La serie CiPress di Xerox, nelle due versioni 325 e 500, si differenzia da tutti gli altri sistemi per la natura dell’inchiostro usato, non a base di acqua, ma a base di resine plastiche, tenute allo stato liquido nel circuito di alimentazione dell’inchiostro e gettato sulla carta da teste piezoelettriche a 39 KHz con una risoluzione di 600 dpi lineari e 400 in senso longitudinale alla massima velocità di 152 m/minuto. Un sistema che offre senz’altro buone prerogative per la stampa su carte ultraleggere (non c’è penetrazione dell’inchiostro), che fornisce una saturazione nei colori alta rispetto al consumo, oltre che una prerogativa di prodotto green per la facile deinchiostrabilità. Per contro, l’effetto visivo superficiale “toner”, ossia un’apparente lucidità della stampa, può non piacere su certi prodotti. Come la stampa a toner solido, l’inchiostro fuso sulla carta, può subire screpolatura in corrispondenza di cordonature. Veramente impressionante per contro, il risultato su carta tipo “riso”, non stampabile con inchiostri a base acqua.

La seconda linea di prodotti che Xerox offre al mercato dell’inkjet è con il marchio Impika acquisito nel 2013, una società specializzata in soluzioni inkjet, che il 12 giugno ha inaugurato ad Aubagne in Francia il nuovo Centro di Innovazione inkjet di Impika, un allestimento interattivo di 8.454 metri quadrati nei quali renderà possibile ai propri clienti toccare con mano la tecnologia inkjet. I prodotti esposti includono la linea iPrint Compact, iPrintReference, iPrint eVolution ed iPrint eXtreme che hanno nella scalabilità ed ugradabilità, oltre che nella qualità dichiarata, il loro punto di forza. Si parte dalla Compact, che come dice il nome è veramente molto contenuta negli ingombri, composta da un unico gruppo stampa, per arrivare alla Evolution con doppio motore di stampa. Con tutta una serie di variazioni intermedie, per la stampa 1-up o 2-up con motore singolo o doppio e la possibilità di installare fino a due teste aggiuntive per un quinto e sesto colore. La larghezza carta è 51 cm e le velocità passano dai 40 m/minuto a 1.200×600 dpi di risoluzione fino ai 254 m/minuto a 1.200×360 dpi. Le teste piezoelettriche sono in grado di produrre un volume di goccia variabile da 3 a 12 picolitri (5 livelli) a seconda delle esigenze di qualità del prodotto. Se con la CiPress Xerox sta tentando di aggredire il mercato del transazionale e del direct marketing, la serie Impika sembra poter ambire anche al segmento commerciale, delle etichette e del packaging.

Kodak

Kodak è presente nella stampa inkjet ad alta velocità da parecchi anni. Anche se talvolta in modo un po’ «nascosto», la troviamo presente in molti stabilimenti Weboffset, con le «teste» Versamark o Prosper per la personalizzazione di prodotti stampati in offset, l’indirizzamento di stampati destinati alla spedizione, o alla realizzazione del dato variabile in produzioni massive.

Da sempre la principale caratteristica di queste teste è la velocità. Con la tecnologia proprietaria «Stream Inkjet Technology», le nuovissime teste presenti sulla Prosper 6000C (o 6000P), eredi delle affermate Versamark, consentono di stampare a 300 m/minuto, velocità da rotooffset, irraggiungibile da qualsiasi altra tecnologia al momento, soprattutto su carte patinate. La semplicità di funzionamento e l’affidabilità rende superflua l’adozione di ridondanza di ugelli di stampa, tipico delle tecnologia DoD (drop on demand). Per queste caratteristiche Kodak le propone come possibilità di ibridazione di macchine da stampa offset, sia a foglio che a bobina. Ed è questo al momento il campo di impiego principale. Tornando alla serie Kodak Prosper, la tecnologia caratterizzante, oltre al sistema di stampa inkjet in continuo (Stream Inkjet Technology), è il controllo qualitativo in linea, che ispezione il risultato stampato, interagendo con i parametri di stampa per garantire il massimo risultato in termini di stabilità; anche alcuni difetti tipici dell’inkjet sulla conduzione del nastro di carta umido, che possono causare imperfezioni meccaniche (grinze), sono in questo sistema combattute con rulli dal design innovativo, che tendono a minimizzare il difetto.

Insomma un progetto che sulla carta è molto innovativo e dalle potenzialità sicuramente importanti, che in Italia non vede ancora installazioni, ma che si propone di allargare il campo di applicazione della tecnologia inkjet nelle arti grafiche.

Kodak Prosper 6000.
Kodak Prosper 6000.

Fujifilm

Il progetto Fuji nell’inkjet è senz’altro molto ambizioso, in quanto vuole competere con la stampa offset a tutti i livelli, anche sul piano qualitativo. Vediamo come intende farlo… Il lavoro parte dal cuore della tecnologia, dalle teste di stampa. Fujifilm adotta le teste Samba di Dimatix, una società del settore, che guarda caso è stata acquisita da Fujifilm, che con questa operazione intende garantirsi lo sviluppo e l’implementazione continua del prodotto. Questa testa, che va precisato è montata sulla Jetpress 720, macchina a foglio in formato B2, (non sulla cugina bobina), ha caratteristiche davvero interessanti; si potrebbe dire che rappresenta un ideale connubio dei vantaggi di ogni singola tecnologia inkjet: compattezza e basso costo del termico, velocità del continuous inkjet, e possibilità di modulazione del piezoelettrico. Risultato: una testa da 1.200 dpi reali, con piezo a frequenza di 100 KHz e droplet modulabile fino a 2 picolitri in 4 livelli. Per garantire qualità costante, un sistema di ispezione degli ugelli (ILS), in caso di ugello otturato, non ferma la produzione ma compensa con gli ugelli vicini la mancanza, avvisando all’occorrenza per un ciclo di pulizia. Producendo di fatto teste e inchiostri, Fujifilm punta molto sullo sviluppo di questi per implementare nuove soluzioni, che in futuro potrebbero portare anche all’adozioni di nuovi prodotti come gli inchiostri UV (che troviamo già presenti nel progetto Konica KM-1). Questa tecnologia adotta un primer che viene steso sulla superficie del supporto prima della stampa, che ha un effetto coagulante (coalescenza) per le gocce di inchiostro, evitando che queste mischiandosi e diffondendosi nel supporto creino un effetto di leggera sfuocatura del punto. Le prestazioni dichiarate da Fuji sono presto dette: gamut più esteso del Fogra39, 2700 fogli ora in formato B2, carte patinate offset da 127 a 300 g/mq.

Nella versione roll-fed la banda di carta è di 20’’, e vi sono 20 teste sui due lati della banda di carta, con goccia sempre a volume controllabile ma fino a 6 picolitri; la velocità è in funzione della risoluzione di stampa: 80 m/minuto a 1.200 dpi, 100 m/minuto a 600 dpi e 127 m/minuto a 480 dpi.

Entro fine anno Fuji dovrebbe inoltre proporre una novità nell’ambito del packaging di qualità, con un sistema di finitura in linea per la verniciatura a spessore.

Fujifilm jetpress720.
Fujifilm jetpress720.

Un effetto «ice» alle decorazioni, grazie a MACTac

Reception in modern hotelL’interior decoration è in continua evoluzione. Le esigenze cambiano a seconda dei clienti e degli ambienti che si devono personalizzare. Con il nuovissimo PermaFun Frost di MACtac sarà possibile dare spazio alla creatività: combinando questo film dalla texture trasparente con la serie JT5900 infatti le decorazioni si caratterizzeranno per una speciale finitura «ghiacciata». Questo vinile può essere inoltre abbinato alle gamme MACal 9800 Pro, 8900, 8300 e 8200 nelle diverse varianti di colore.

PermaFun Frost, con uno spessore di 150 micron e una durata in esterno di tre anni, è particolarmente indicato per quanti operano nei settori dell’interior design, della decorazione outdoor, nel rimodernamento di hotel, ristoranti, boutique o anche per la decorazione dei mobili. Le caratteristiche specifiche di questo materiale lo rendono infatti adatto all’applicazione su superfici piane o curve, per una copertura totale o parziale. PermaFun Frost è inoltre il prodotto ideale per tutti gli appassionati di tuning che desiderino regalare un aspetto «iced» unico e originale alle loro macchine e moto.

Ma le novità non sono finite. A partire dal mese di dicembre infatti MACtac Italia ha lanciato i Minirotoli nella dimensione 1,37×5 metri. Il nuovo formato è disponibile per tutte le finiture della linea PermaFun:

  • PermaFun Brushed Metal (finitura metallo spazzolato)
  • PermaFun Carbon Clear (finitura carbonio trasparente)
  • PermaFun Crystal Gloss (finitura «glitter»)
  • PermaFun Frost (finitura cristalli di ghiaccio)
  • PermaFun Leathertex (finitura pelle)
  • PermaFun Peach Skin (finitura pelle di pesca)
  • PermaFun Coarse Wood Grain (finitura legno grana grossa)

Come realizzare stampe di alta qualità in modo più efficiente ed economico

Thomas Valjak, General Manager e Vice President, HP Large Format Design Business EMEA.
Thomas Valjak, General Manager e Vice President, HP Large Format Design Business EMEA.
Thomas Valjak, General Manager e Vice President, HP Large Format Design Business EMEA.
Thomas Valjak, General Manager e Vice President, HP Large Format Design Business EMEA.

I laboratori reprografici svolgono un ruolo cruciale nella riproduzione di disegni tecnici di alta qualità e altri documenti per i clienti dei settori AEC. Tra questi, progetti e rendering architettonici e ingegneristici, nonché documentazione piegata e finita per gare di appalto, contenente tutti i disegni e gli studi necessari per il completamento di un progetto.

Negli ultimi anni, il settore reprografico ha incontrato non poche difficoltà, come fusioni aziendali e competizione serrata su prezzi, qualità e assistenza clienti. Nonostante le prime avvisaglie di ripresa economica (Technavio prevede un CAGR del 7,84% nel periodo 2013-2018 – Global Architecture, Engineering, and Construction (AEC) Market 2014-2018 Pubblicato il 23 maggio 2014 http://www.giiresearch.com/report/infi248663-global-architecture-engineering-construction.html) le società reprografiche devono riuscire ad adattarsi continuamente alle mutevoli esigenze dei clienti.

Benché tradizionalmente la grande maggioranza dei documenti tecnici AEC sia prodotta in bianco e nero, la stampa a colori è sempre più richiesta. Il passaggio al colore può essere attribuito alla convinzione che favorisca la comunicazione, l’utilizzabilità e, indirettamente, faccia risparmiare tempo e denaro in fase di presentazione dell’offerta, progettazione e costruzione.

Cosa possono fare i laboratori reprografici per un futuro migliore?

Molti utilizzano una stampante LED per la stampa monocromatica e una inkjet per le stampe a colori. Se si devono gestire stampe sia in bianco e nero che a colori di documentazione di progetto contenente fogli sia di piccole che di grandi dimensioni, i laboratori reprografici devono affidarsi a una vasta gamma di software e hardware di stampa. Spesso questo causa inefficienza nei processi, costi più elevati e flussi di lavoro costituiti da un numero crescente di passaggi.

Dato che i clienti AEC si trovano a far fronte a tempi di completamento dei progetti sempre più serrati, i laboratori reprografici devono fare il possibile per fornire piccole tirature di alta qualità in tempi rapidissimi.

L’automazione è uno dei fattori principali per rendere possibile un processo di stampa più fluido e rapido. Le tecnologie, tra cui software end-to-end per il flusso di lavoro e periferiche come le piegatrici in linea, rendono più efficiente la gestione delle stampe. In più, il rilevamento e la correzione automatica dei PDF corrotti, la selezione automatica della pagine di piccolo o grande formato e gli strumenti per le prove colore a video possono aiutare a ridurre fino al 50% i tempi di preparazione dei lavori. Così si ha più tempo a disposizione per gestire un maggior numero di lavori. Gli strumenti di facile utilizzo per il flusso di lavoro, come il recente software HP Designjet SmartStream, consentono ai laboratori reprografici di gestire meglio eventuali avvicendamenti nel personale, in quanto riducono al minimo la formazione necessaria per abilitare i nuovi assunti allo svolgimento di operazioni complesse.

Quando la velocità conta!

La semplificazione dei flussi di lavoro è uno dei modi per velocizzare i tempi di consegna, ma è determinante anche una maggiore velocità delle stampanti. HP ha annunciato a metà 2014 l’intenzione di portare la velocità record della tecnologia HP PageWide anche nel settore della stampa di grande formato. La tecnologia HP PageWide che impiega decine di migliaia di ugelli su una barra di stampa fissa, anziché su una testina di stampa in movimento, consentirà alle stampanti dotate di questa innovativa tecnologia digitale di stampare a una velocità doppia rispetto alle stampanti LED. Ciò significa che sia le stampe in bianco e nero che quelle a colori possono essere prodotte in modo più rapido ed efficiente: anziché utilizzare due dispositivi separati, è possibile installare un’unica stampante sia per il monocromatico che per il colore. È così che i laboratori reprografici possono produrre stampe a colori allo stesso costo di quelle in bianco e nero. Inoltre, grazie alla tecnologia HP PageWide, essi possono anche ampliare la loro offerta di servizi con nuove applicazioni grafiche, quali poster temporanei per il settore retail e mappe.

Basate sulla tecnologia HP Thermal Inkjet, le testine di stampa HP PageWide sono progettate per durare a lungo. L’affidabile processo di eiezione delle gocce riduce i difetti di stampa causati dalla fuoriuscita fortuita di inchiostro dagli ugelli. La manutenzione e la calibrazione automatizzata della testina, con tanto di compensazione degli ugelli, assicurano continuità di funzionamento e interventi di assistenza ridotti al minimo.

Stampe a colori alla velocità del bianco e nero? Presto sarà realtà. Preparatevi!

I progetti edilizi che utilizzano disegni dettagliati a colori e documentazione CAD offrono un notevole potenziale di riduzione dei costi nelle fasi di stima, presentazione dell’offerta e costruzione. Secondo il white paper di Lyra “Colour Construction Documents: A simple way to reduce costs A Simple Way to Reduce Costs”, 2010 http://media.cygnus.com/files/cygnus/whitepaper/CGN/2011/JUN/howcolordocumentsreducecosts_10285091.pdf,) ogni euro investito nella stampa a colori può rendere quattro volte tanto in potenziali risparmi su un determinato progetto, grazie alla riduzione dei margini di incertezza sui preventivi, delle richieste d’informazioni e delle modifiche nelle commesse.

Stampate il vostro futuro

Per i laboratori reprografici che desiderano soddisfare le richieste di clienti esigenti nei settori AEC, non è più tempo di stampanti LED e inkjet in parallelo. Sono in arrivo tecnologie innovative, in grado di fornire soluzioni complete che offrono molto di più sia in termini di velocità che di riduzione della manodopera richiesta. Le stampe sia a colori che in bianco e nero saranno realizzabili a un costo molto inferiore rispetto al passato. Sarà quindi più facile soddisfare le sempre più elevate aspettative dei clienti, ottenendo nel contempo benefici economici tangibili. I clienti AEC potranno contare su documenti di alta qualità e su una comunicazione davvero efficace, fattore essenziale nel loro ambiente, così competitivo.