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Bobst, innovazioni a tutto campo per drupa

Bobst ha annunciato oggi alla pre drupa media conference le sue ultime innovazioni in tutti i segmenti industriali – imballaggio flessibile, etichette, cartone pieghevole, cartone ondulato e servizi.

A drupa 2024, i visitatori avranno l’opportunità di fare un’esperienza dal vivo su una “concept machine”.
“Abbiamo fatto grandi progressi nella nostra visione di plasmare il futuro del mondo del packaging basandoci sui pilastri della connettività, della digitalizzazione, dell’automazione e della sostenibilità”, ha dichiarato Jean-Pascal Bobst, CEO del Gruppo Bobst. “Ora, con un ampio portafoglio di soluzioni che rispondono alle esigenze dei nostri clienti, possiamo personalizzare la nostra offerta in base alle loro esigenze in evoluzione negli anni a venire. Le nostre ultime soluzioni annunciate oggi integrano macchine e software con l’obiettivo di aumentare le prestazioni, completando la nostra offerta globale al di là del funzionamento delle macchine, aiutandoci tutti a costruire un futuro più connesso e sostenibile.”

Aumento della produttività grazie a Bobst Connect
Bobst ha annunciato il lancio di due nuove importanti funzionalità per Bobst Connect, la piattaforma digitale basata su cloud dell’azienda, in costante evoluzione, che migliora la produttività. Il flusso di lavoro consente ai clienti di integrare perfettamente le macchine Bobst nei loro flussi di produzione e progettazione e di beneficiare della sincronizzazione bidirezionale dei dati relativi ai lavori per un’impostazione rapida e una maggiore produttività. La funzione di monitoraggio dell’energia consente ai clienti di misurare il consumo energetico e i costi in tempo reale. Bobst ha sviluppato il Bobst Application Management in tutti  i settori, un servizio di consulenza pratico e innovativo che si concentra sull’automazione del flusso di lavoro, sull’ottimizzazione del colore e dei processi, sul miglioramento della trasformazione end-to-end e sulla conformità normativa.

Imballaggio flessibile
Nel settore dell’imballaggio flessibile Bobst presenta smartGRAVURE con nuovi elementi di digitalizzazione e automazione; il nuovo Metallizing Assistant intelligente guidato dall’intelligenza artificiale; EXPERTLAM 900 altamente flessibile sia come laminatore sia come verniciatore.

Etichette
Nel settore delle etichette, Bobst semplifica la produzione con: il flusso di lavoro ad anello chiuso da PDF a TWIN PDF; OneECG, che consente la digitalizzazione delle informazioni sul colore per raggiungere la massima coerenza cromatica; oneBarrier/FibreCycle su macchine flessografiche UV in linea.

Cartone pieghevole
In questo ambito Bobst sta potenziando il confezionamento a zero errori.
EXPERTCUT 106 PER: fustellatrice di nuova generazione, che aumenta le prestazioni fino al 20% con una maggiore produttività e un impatto positivo sulla sostenibilità.
TooLink sulle piegatrici-incollatrici; per portare il converting nel mondo digitale, una piattaforma che collega macchine e utensili e riunisce l’intero processo di trasformazione.

Cartone ondulato
Soluzioni robotizzate sia per il carico sia per la pallettizzazione, che consentiranno di configurare linee di produzione complete e senza soluzione di continuità.
FFG (flexo folder gluer) portfolio EXTENSION, stampa e fustellatura con flessibilità di produzione, design robusto e tempi di allestimento ridotti.
MASTERFLEX HD+: nuova generazione della stampante flessografica di riferimento, per una produttività elevata e la massima qualità. Grazie all’integrazione di un nuovo alimentatore, di un prealimentatore a monte e di un’uscita per l’impilatore, la MASTERFLEX HD+ raggiunge un’elevata produttività di 15.000 fogli all’ora.

Servizi e prestazioni
Bobst offre un’ampia gamma di servizi e soluzioni digitali per potenziare le prestazioni delle macchine e ottimizzare il flusso di lavoro.

HP, tecnologie all’avanguardia e automazione intelligente

Grandi novità per HP. A Dscoop Edge HP inaugura una nuova era per la stampa digitale presentando la più recente line-up di macchine da stampa digitali HP e soluzioni intelligenti progettate per rispondere alle sfide di produzione attuali nei settori della stampa commerciale, etichette e packaging.

In arrivo la nuova HP Indigo 120K Digital Press in grado di gestire la più ampia gamma di applicazioni di stampa che sia mai stata ottenuta con una singola macchina da stampa digitale B2.

Inoltre, HP presenta un approccio innovativo alla stampa digitale di sicurezza con la nuova HP Indigo 7K Secure Digital Press definendo nuovi standard per l’automazione end-to-end utilizzando intelligenza artificiale e robotica.

Sono stati anche effettuati potenziamenti al portafoglio HP PageWide per rispondere alle sfide di produzione e sbloccare le opportunità di crescita per il settore della stampa.

“Ci impegniamo a garantire ai nostri clienti una crescita proficua e sostenibile”, ha dichiarato Haim Levit, SVP and division president of HP Industrial Print. “Le nostre tecnologie LEP, LEPx e a getto d’inchiostro sono potenziate in termini di qualità, versatilità, produttività, sostenibilità ed economicità e il nostro impegno e i nostri costanti investimenti nell’innovazione hanno permesso a oltre 8.000 stampatori e converter di ampliare le proprie attività e di crescere in modo sostenibile”.

Affrontare le sfide della produzione ad alto volume

Le aziende di stampa di oggi si trovano ad affrontare sfide produttive sempre più impegnative. L’interruzione della supply chain, i problemi di approvvigionamento energetico e l’aggravarsi della carenza di manodopera nel settore rafforzano la necessità di una maggiore efficienza, velocità e affidabilità in tutto il settore produttivo.

La nuova HP Indigo 120K Digital Press stabilisce un nuovo standard per la produzione di grandi volumi e per l’automazione, consentendo agli stampatori di trasferire i lavori dall’analogico al digitale in modo più intuitivo ed economico per soddisfare le esigenze dei clienti. Ottimizzando i livelli di produzione grazie alla combinazione di tecnologie analogiche e digitali, HP Indigo 120K riduce gli interventi manuali e consente il funzionamento di più macchine da stampa con un unico operatore. La nuova macchina da stampa offre una qualità d’immagine corrispondente all’offset, un percorso flessibile dei lavori tra offset e digitale e un’opzione ECO mode che riduce l’impronta di carbonio della macchina da stampa dell’11% a favore degli obiettivi di sostenibilità.

Sbloccare una crescita profittevole

La nuova generazione della più venduta macchina da stampa digitale a foglio B2, la HP Indigo 18K Digital Press porta la versatilità, l’efficienza e la facilità d’uso a nuovi livelli. Mentre il settore della stampa commerciale affronta una significativa trasformazione competitiva, la necessità di macchine da stampa e soluzioni che supportino gli stampatori nell’arricchimento della loro offerta e nella crescita sostenibile del loro business è fondamentale.

La nuova HP Indigo 18K Digital Press è in grado di gestire la più ampia gamma di applicazioni di stampa mai ottenuta con una singola macchina da stampa digitale B2  adattandosi facilmente a diversi substrati e tipi di lavoro. Le funzioni avanzate di intelligenza artificiale, come il ripristino automatico e gli alert proattivi, aumentano la produttività e semplificano l’intero processo di produzione, raggiungendo una capacità di stampa fino all’80%in un solo turno. In linea con l’impegno di HP in materia di sostenibilità, la Indigo 18K supporta la modalità Enhanced Productivity Mode (EPM), che consente un risparmio energetico del 24% per foglio.

Innovazione per Restricted Digital Security Printing

HP presenta l’innovativa HP Indigo 7K Secure Digital Press, che rivoluziona la stampa digitale con restrizioni di sicurezza eseguendo lavori di stampa focalizzati sulla sicurezza con un singolo passaggio. Grazie alla collaborazione con Jura JSP, questa macchina da stampa a foglio all’avanguardia consente di creare flussi di lavoro su misura per le linee di produzione di sicurezza, in modo che i clienti possano diversificare la propria offerta, soddisfare una gamma completa di esigenze di sicurezza e acquisire nuovi clienti per far crescere il proprio business.

Preparare il terreno per il successo con sistemi di fabbrica intelligenti    

HP sta definendo l’approccio del settore all’automazione attraverso IA e robotica, presentando un ecosistema completo di automazione della produzione di stampa. Sulla base di alcuni studi interni, i clienti che si avvalgono di processi automatizzati ottengono un aumento del 51% del volume e dell’80% dei lavori per macchina da stampa rispetto ai clienti con minore automazione. Inoltre, questi clienti crescono in media del 27% su base annua, un tasso superiore alla media del settore. L’approccio olistico di HP combina macchine da stampa efficaci con funzioni intelligenti, dall’invio dei lavori alla consegna.

La Fespa continua

La nostra visita a Fespa continua. Tanti i visitatori che da tutto il mondo hanno avuto modo di vedere lanci di prodotti e tecnologie, partecipare a seminari di approfondimento e conferenze formative. E soprattutto incontrare fornitori e fare rete con gli altri professionisti.

Epson presenta due novità: SC-V1000 e SC-F1000, rispettivamente la sua prima stampante piana UV con ingombro ridotto e il nuovo modello ibrido DTG entry-level. Inoltre quest’anno l’azienda si è focalizzata sul tema della personalizzazione nel settore della microproduzione ed espone una vetrina di articoli stampati su misura dal design accattivante, colorati e di alta qualità
In occasione della manifestazione Guandong presenta in anteprima assoluta supporti inediti che rispondono all’esigenza di rispettare l’ambiente, a partire dal processo produttivo fino allo smaltimento. “Non si tratta di un semplice annuncio. Al nostro stand i visitatori possono percorrere la ‘Green Promenade’, toccando con mano nuove soluzioni concrete e tangibili. Un percorso votato all’interior decoration con tante proposte innovative presentate in un vero e proprio showroom”.
Liyu International non poteva mancare a Fespa 2024. Stand sempre affollato per esplorare la vasta gamma di nuove tecnologie, con il focus sulla sostenibilità, l’efficienza e la personalizzazione. È il luogo ideale per creare reti di contatti con professionisti del settore, scoprire opportunità di business e analizzare gli ultimi software, macchinari e scoprire le possibili applicazioni
Mimaki Europe celebra i 20 anni di innovazione, e lo fa a sia a Fespa mostrando l’ampio portafoglio di tecnologie, comprese nuove soluzioni, sia presso l’Experience Centre di Mimaki, a soli 10 minuti dal polo fieristico
Roland DG torna a Fespa dove sta presentando una nuovissima gamma di macchine, insieme ad alcune delle soluzioni più popolari e versatili dell’azienda. In particolare, lla VersaOBJECT MO-240, lanciata di recente, che sostituisce la popolare serie LEF2 ed è progettata per migliorare la stampa diretta su oggetti con una grande produttività
Zünd presente all’appello per dimostrare come la potente tecnologia di taglio digitale, combinata con un software intelligente e una gamma di soluzioni opzionali per la gestione automatizzata dei materiali, possa rendere il taglio digitale efficiente ed economico. La linea di prodotti Zünd è altamente modulare, il che rende possibile l’aggiunta di ulteriori strumenti e opzioni di gestione del materiale in modo rapido e semplice in base all’aumento o al cambiamento delle esigenze

 

Fespa 2024 apre i battenti, Italia Grafica presente

Si alza il sipario su Fespa Global Print Expo ad Amsterdam.
Dal 19 al 22 marzo, la fiera europea della stampa e della segnaletica attira i protagonisti  mondiali del settore per presentare le ultime tecnologie.

Italia Grafica è presente in fiera! Ecco un primo assaggio di novità!

Tre nuove stampanti a getto d’inchiostro fanno il loro debutto mondiale allo stand Agfa
Novità assoluta per Ricoh è la prima soluzione di stampa ibrida compatta UV, basata sulla tecnologia digitale di Flora, importante produttore di sistemi digitali inkjet flatbed/hybrid grande formato con il quale Ricoh ha siglato una partnership. La soluzione è in grado di gestire supporti rigidi e flessibili ed è stata sviluppata per offrire maggiore versatilità di produzione a coloro che operano nel settore sign and display
Vanguard Europe – società del Gruppo Durst – è presente a Amsterdam al fianco del partner locale Pixia BV, azienda olandese, con sede a Vianen, nella regione di Utrecht, che vanta una solida esperienza nel settore dei supporti di stampa di grande formato, dei laminati, delle pellicole magnetiche e per interni, servendo sia produttori di insegne, sia grandi fornitori di servizi di stampa online
Efi amplia il portafoglio di innovazioni per la grafica di insegne e display con le nuove stampanti Vutek Q3h XP e Efi Pro 33r. Allo stand l’intera gamma di stampanti di produzione a getto d’inchiostro digitale e di soluzioni per il flusso di lavoro di Efi

 

Flexa è un esempio di come una PMI, con trent’anni di storia, affronta con successo la sfida della transizione digitale, grazie alla sua capacità di innovare e di conformarsi alle esigenze del mercato. Soluzioni, facili da usare, versatili e soprattutto personalizzate restano punti forti per Flexa in fiera
B-Flex mette in campo le competenze utili a distinguersi: BF PUFF, il nuovo termoadesivo rigonfiante per personalizzare i capi con il ricercato effetto che garantisce profondità all’immaginazione

Taga Day 2024 Out of the box, novità e aggiornamenti sul packaging

Torna l’appuntamento con il Taga Day 2024, l’evento che unisce formazione, ricerca e networking, che si svolgerà il 22 marzo 2024 a Milano.

Il Taga Day è la giornata evento di Taga Italia in cui tecnici, aziende e professionisti si incontrano per condividere spunti e riflessioni sui molteplici aspetti del mondo della comunicazione stampata.

L’edizione 2024 avrà come focus il mondo della cartotecnica, con interventi che vanno dal mondo della creatività e dei trend alla realizzazione del prodotto e le normative aggiornate. Ecco alcuni dei momenti salienti che ti aspettano:

  • Novità normative per il packaging
  • Trasformare la creatività in riproducibilità
  • Materiali per packaging: Carta, Cartone, richieste e specifiche relative a prodotto
  • Inchiostri, vernici, protezione funzionali all’uso del packaging.

Imballaggi PPWR: dall’accordo del 15 marzo al Coreper emergono obiettivi di sostenibilità sfidanti ma concreti

“L’accordo sulla revisione della direttiva imballaggi (PPWR) – raggiunto il 15 marzo scorso dai rappresentanti dei 27 Stati membri della UE (COREPER) – riconosce l’economia circolare e il riciclo essenziali per il raggiungimento degli obiettivi del Green Deal” afferma Michele Bianchi, presidente della Federazione Carta e Grafica, che aggiunge “Il testo finale risente molto dell’azione dell’Italia svolta sia tramite il Governo e le Amministrazioni, sia del Parlamento UE, in cui i parlamentari italiani Salini, Toia e Fiocchi tra tutti, hanno svolto un ruolo determinante.”

Nella filiera rappresentata dalla Federazione, Lorenzo Poli Presidente di Assocarta esprime la “soddisfazione del settore cartario – che effettua il riciclo finale all’interno del proprio processo produttivo da sempre, ma innovando ogni giorno nella tecnologia e nelle applicazioni. Nel 2023, nonostante la riduzione della produzione industriale, il tasso di utilizzo delle fibre secondarie ha segnato un +5% totalizzando il 67% sul totale delle fibre utilizzate dal settore”. “Per il settore cartario – continua Lorenzo Poli –, in considerazione dell’attuale stato della tecnologia, è positiva l’introduzione di una definizione di riciclo di alta qualità che include l’applicazione nell’imballaggio ma anche le altre applicazioni – commenta Lorenzo Poli – e la definizione di imballaggio composito che esclude componenti plastici al di sotto del 5% del peso totale, oltre agli altri trattamenti necessari per migliorare la protezione degli alimenti”.

Anche la componente della trasformazione della Federazione plaude l’intesa finale che supera la contrapposizione tra riciclo e riuso introducendo la deroga generale (di cinque anni) dal riutilizzo per lo Stato membro che dimostra di superare di 5 punti percentuali gli obiettivi di riciclaggio da raggiungere entro il 2025 ed esenta il cartone dagli obiettivi di riutilizzo per gli imballaggi per il trasporto B2C (incluso il commercio elettronico) e B2B, per i grandi elettrodomestici, per il cibo d’asporto, per le bevande come il latte e le altre deperibili. Per Emilio Albertini, Presidente di Assografici “La proposta iniziale era caratterizzata da molti divieti ed imposizioni irrazionali che andavano a penalizzare imballaggi riciclabili e ampiamente riciclati per sostituirli idealmente con soluzioni di riuso dall’impatto ambientale incerto. Bene, quindi, le esenzioni dai target di riutilizzo per il cartone e lo stralcio dei divieti per gli imballaggi a base carta per frutta e verdura fresca e per alimenti e bevande nel settore HORECA. Peraltro, l’obbligo di contenuto minimo riciclato per la plastica va in contrasto con i divieti vigenti nella normativa dei materiali a contatto per alimenti”.

Ci sarà meno tempo per gli Stati membri per adottare divieti nazionali. Inizialmente prevista per la data di applicazione della normativa (terzo trimestre stimato del 2026), la presidenza ha modificato il testo in modo che gli Stati membri possano mantenere le restrizioni adottate prima del 1° gennaio 2025 all’immissione sul mercato di imballaggi. Tutto ciò è positivo, ma è anche un “vulnus”” al mercato interno: infatti, un regolamento che entrerà subito in vigore (senza una legge di recepimento) “consentirà” la sopravvivenza delle norme nazionali tradendo lo spirito di armonizzazione della norma comunitaria e della stessa Unione.

Packly, dalla progettazione alla stampa il packaging è su misura

Una visione fortemente improntata al digitale e al cliente ha affermato il progetto  come una nuova interpretazione del web to print al servizio del packaging.

Di fronte alle pressanti richieste di personalizzazione, riduzione dei tempi di consegna e grande flessibilità, la risposta peggiore è tergiversare. Nonostante i dubbi infatti, oggi i mezzi per garantire risposte adeguate non mancano, a condizione di sposare senza remore la transizione digitale ed essere in grado di sfruttarla a dovere. «Il nostro progetto attuale nasce una decina di anni fa – ricorda Giuseppe Prioriello, CEO e socio fondatore di Packly -, come spin-off di un’altra nostra iniziativa, perché avevamo deciso di votarci totalmente all’innovazione».

Un punto importante questo, per capire la volontà e il relativo potenziale di non seguire sempre e comunque un’evoluzione lineare, ma capire quando e quanto sia importante invece una svolta decisa rispetto al passato. Per distinguersi in un settore molto attuale ma anche molto legato a modelli di lunga data come il packaging, era necessario ripartire da zero dal punto di vista progettuale.  «Nel corso del tempo abbiamo sempre seguito un approccio orientato al cliente, pronti ad analizzare e risolverne i problemi – sottolinea Prioriello -. Sono emersi diversi punti fondamentali, come abbassare la quantità minima per un ordine, assecondare la domanda di personalizzazione e standard qualitativi elevati».

Adattare un’organizzazione tradizionale, costruita intorno a tecnologie offset e procedure lunghe anche settimane, si è presto rivelato impensabile. La scelta è stata quella di ridisegnare i processi, dipendendo il più possibile da se stessi. La piattaforma Packly, come buona parte dei flussi di lavoro, è quindi il risultato di uno sviluppo software interno. Sicuramente impegnativo, ma al tempo stesso anche garanzia di aggiornamento tempestivo e fattore distintivo.

Il packaging nell’era digitale

Dedicarsi esclusivamente a un servizio web to print  di packaging online ha poco a vedere con la stampa online come è stata concepita in origine. Più di volumi e consegne rapide, in questo caso si parla di personalizzazione, di flessibilità nei tempi e nei volumi, con margini comunque ristretti, e soprattutto garantire supporto.

«Uno dei principali fattori distintivi per noi è la piattaforma di progettazione. Permette al cliente di operare da qualsiasi postazione in qualsiasi luogo, realizzare il modello desiderato, visualizzarlo in 3D ed eventualmente confrontarsi al di fuori della piattaforma con i propri consulenti e acquirenti. Inoltre, stampare al limite anche una sola copia, per verificare il risultato. In pratica, offriamo le stesse garanzie di chi acquista un abito su misura e prima di pagare lo prova in negozio».

Dal lato utente, il ragionamento appare perfettamente lineare. Solo guardando al grande lavoro e alla perfetta organizzazione alle spalle, è possibile capire la dimensione e il tasso di innovazione del progetto. Aspetti che dovrebbero essere rivelati il più possibile a chi decide di affidarsi ai servizi dell’azienda molisana. La procedura è infatti alla portata degli operatori della comunicazione visiva, senza doversi preoccupare di competenze tecniche. Un progetto può infatti partire da una libreria di modelli predefiniti ai quali aggiungere le dimensioni volute, i materiali e i colori, compresa eventuale vernice o tinte speciali. Oppure, sfruttare la particolarità di una funzione dove semplicemente inserire le dimensioni dell’oggetto per ottenere una serie di modelli di   packaging compatibili e realizzabili per le misure immesse.

«È una sfida decisamente complessa per noi, perché dobbiamo combinare il mondo digitale con quello reale. Da una parte, organizzare le apparecchiature per garantire una produzione uniforme, entro i limiti stabiliti, quando a seconda delle necessità si usa la stampa offset o quella digitale. Oppure, gestire produzioni con esigenze particolari, come quelle del settore alimentare».

Al momento, una sfida affrontata e superata senza particolari difficoltà. Grazie anche al momento particolarmente favorevole per il packaging, i risultati non mancano. Per consolidarli nel tempo però, non serve solo saper cavalcare l’onda. Anzi, cercare di restare sempre un passo avanti in un settore molto dinamico è un degli aspetti più delicati.

Se un portale web bene organizzato è facilmente fruibile in qualsiasi luogo del mondo, la vera sfida inizia subito dopo. «Il mercato chiede stampe veloci, ormai allo stesso ritmo di un qualsiasi e-commerce. I tempi della comunicazione sono diventati strettissimi; di conseguenza le aziende tendono a validare diversi progetti, con relative forme e colori. Subito dopo, spetta a noi essere altrettanto veloci, e per quanto possibile anche proattivi».

La risposta sono spedizioni al massimo entro quarantotto ore dall’ordine, anche per decine di grafiche diverse. Quelle sempre più spesso utilizzate dalle aziende per effettuare dei test sul campo e capire quali siano adatte alla produzione in grandi volumi. Una volta individuate, a loro volta da garantire nel rispetto dei tempi concordati. Chi invece vuole affidarsi a Packly anche per rendere più flessibile e meno onerosa la gestione interna del magazzino, può contare su spedizioni organizzate nell’arco di due, cinque oppure otto giorni.

L’importanza di sostenibilità e qualità della vita

Alle spalle di tutto questo è indispensabile costruire un sistema a prova di errore, dove di conseguenza il digitale non è da intendersi solo per gli aspetti riguardanti la stampa. L’intero processo produttivo, dal prelievo dei supporti in magazzino alla consegna al reparto spedizioni, è il più possibile automatizzato. Nel pieno rispetto dei principi di Industria 4.0, l’utilizzo di codici prodotto e dei più attuali sistemi RFId permette un flusso bidirezionale dei dati. Utile da una parte per gestire le operazioni interne e dall’altra ad allinearsi agli standard di tracciamento.

Anche se l’esperienza dei fondatori è decisamente di lunga data, un’azienda nata una decina di anni fa, non può fare a meno di confrontarsi con la richiesta di sostenibilità. Se ben gestita, pronta a trasformarsi in valore aggiunto. «Ci abbiamo creduto e scommesso da subito. Oggi il nostro stabilimento è alimentato al 100% da energia sostenibile. Quando il nostro impianto fotovoltaico non è sufficiente, ci serviamo da fornitori con produzione proveniente esclusivamente da eolico o fonti rinnovabili certificate. Inoltre, scegliamo i materiali di stampa in base alle caratteristiche di sostenibilità e recuperiamo ogni scarto possibile. Sempre più, il cliente guarda a questi aspetti, e li apprezza».

Liberi di fare impresa

Una volta fuori discussione la validità del progetto Packly, è possibile affrontare anche un aspetto certamente meno tecnico, ma altrettanto importante. Investire su uno stabilimento in Molise va contro le convinzioni ancora radicate di essere avvantaggiati da una posizione vicina alle grandi opportunità offerte dai mercati di riferimento. Grazie anche all’appoggio del digitale, oggi questo è un principio ormai superato, in favore di una maggiore distribuzione del lavoro, una migliore valorizzazione delle risorse locali, non necessariamente costrette a trasferimenti, e in definitiva alla qualità della vita, facilmente traducibile in una forza lavoro più soddisfatta e quindi efficiente.

«È stata una parte importante della sfida e sicuramente nelle esperienze precedenti all’estero io e mio fratello avevamo trovato maggiore facilità a investire. Nella nostra terra però, possiamo contare sull’enorme vantaggio delle persone. Abbiamo la possibilità di sceglierle, formarle e qualificarle secondo le necessità. Questo rende più facile anche tenerle con noi, mentre altrove è spesso difficile trovare chi è disposto a condividere un progetto, concentrarsi e risolvere problemi nel tempo. Credo abbiamo realizzato qualcosa che prima nel mondo della cartotecnica non c’era».

Personalizzazione a tutto campo

Oltre alla giustificata soddisfazione per uno scambio con il proprio territorio vantaggioso per entrambi, è importante anche non sentirsi mai arrivati. Sviluppare e realizzare tecnologie in proprio significa anche questo, assicurare crescita e stimoli tali da non sentire la necessità di cercare alternative. «Il nostro team di R&D è in grado di individuare e richiedere personalizzazioni alle linee produttive utili per raggiungere i nostri obiettivi di qualità e produttività. Un aspetto non di rado condiviso con realtà straniere, utile a entrambi».

Una visione di lungo termine, dove è sempre importante pensare sempre al passo successivo. Se per quanto riguarda la personalizzazione spinta, intesa come gestione di dati variabili in stampa, la domanda è ancora limitata, su altri aspetti gli obiettivi sono già chiari. «Dobbiamo diventare ancora più reattivi sui tempi di produzione e consegna, dove ormai l’attesa è sempre più stringente – conclude Giuseppe Prioriello -. Un altro aspetto impegnativo è la riduzione dei costi, da intendersi soprattutto come minori sprechi e maggiore capacità di adeguare una tiratura alle esigenze effettive. Guardando oltre, vedo prospettive interessanti per l’impiego di tecnologie come RFiD e NFC nel packaging, per interagire in modo più evoluto di quanto si faccia spesso già oggi con un QR-Code».

Epson a Fespa 2024: articoli personalizzati e tutte le funzionalità della tecnologia di microproduzione

In occasione di Fespa 2024 (Amsterdam, dal 19 al 21 marzo) Epson presenta due novità: SC-V1000 e SC-F1000, rispettivamente la sua prima stampante piana UV con ingombro ridotto e il nuovo modello ibrido DTG entry-level. Non solo: quest’anno l’azienda si è focalizzata sul tema della personalizzazione nel settore della microproduzione ed espone una vetrina di articoli stampati su misura dal design accattivante, colorati e di alta qualità.

“Durante Fespa – dichiara Renato Sangalli, head of sales C&I Printing di Epson Italia -dimostreremo come la tecnologia per la stampa digitale per microproduzioni di Epson è in grado di supportare le aziende che realizzano prodotti personalizzati e di qualità. La varietà di tecniche di stampa in esposizione dimostra le numerose applicazioni avanzate e flessibili della gamma di stampanti digitali Epson, tra cui le più recenti stampanti a sublimazione, Direct-to-Garment (DTG) e a ultravioletti (UV) per oggettistica”.

Progettata per soddisfare le esigenze delle aziende del settore degli articoli promozionali (dai negozi di fotografia ai produttori di articoli di piccole dimensioni, dall’e-commerce alle attrazioni turistiche, come i parchi a tema), il modello piano UV A4 SC-V1000 di Epson è estremamente compatto e conveniente e stampa su un’ampia gamma di substrati con spessori fino a 70 mm, tra cui acrilici, policarbonati, PVC, alluminio, metallo, poliestere, pannelli in schiuma, stirene, legno e pietra.

Espon DTG SC-F1000 invece è il primo modello DTG entry-level in grado di stampare direttamente su tessuti chiari e scuri. Si aggiunge alla gamma di stampanti ibride DTG e DTF (Direct-to-Film) di Epson, leader del settore, ed è di particolare interesse per hobbisti, rivenditori e aziende che necessitano di una soluzione conveniente con la flessibilità necessaria per stampare su un’ampia gamma di tipi di tessuto.

Non solo: grazie alla sua velocità, è ideale per quelle realtà che stampano in negozio e consegnano direttamente al cliente ed è l’unica della sua categoria a includere l’inchiostro bianco, per stampare direttamente su indumenti scuri e su pellicola. Ciò consente ai produttori di stampare su molti articoli quali t-shirt, felpe con cappuccio, borse, felpe e cuscini.

Ad accompagnare SC-F1000 presso lo stand G20 c’è SC-F2200, il recente modello ibrido DTG progettato per stampare motivi complessi su numerosi capi di abbigliamento e che risulta particolarmente adatto per le start-up o le aziende di medio volume che richiedono alti livelli di versatilità, precisione e tempi di consegna brevi. SC-F2200 utilizza l’avanzata tecnologia della testina di stampa Epson PrecisionCore MicroTFP e fornisce una maggior velocità di stampa e di elaborazione dei dati, con un aumento della produttività fino al 25% rispetto al modello precedente, pur mantenendo una qualità di stampa estremamente elevata.

A Fespa è presente anche SC-P5300, la stampante fotografica e per applicazioni artistiche da 17 pollici lanciata di recente: essa coniuga la tecnologia avanzata dei modelli SC-P700/P900 con la flessibilità e la capacità produttiva di SC-P5000.

Progettata per soddisfare le esigenze di fotografi professionisti, utenti di applicazioni artistiche, agenzie di design e negozi di fotografia, offre una straordinaria qualità dell’immagine grazie all’uniformità e all’accuratezza della tecnologia della testina di stampa Epson Micro Piezo, a una gamma cromatica ottimizzata e agli inchiostri UltraChrome Pro10 con viola di serie. Non solo: le modalità BEO (Black Enhanced Overcoat) e Carbon Black assicurano un’elevata densità del nero, migliorando al contempo il contrasto e la tonalità e riducendo l’effetto bronzing nelle aree scure sui supporti lucidi.

 

PrintingUp, la piattaforma online di Faenza Group che spazia dal printing al packaging

PrintingUp è la piattaforma online di stampa in grado di rispondere alle esigenze di piccole tirature, finiture di altissima qualità e, se necessario, consegna in 48 ore.

È un web to print atipico, quello di PrintingUp, perché si poggia sulle larghe spalle di Faenza Group e grazie a esso attinge a un know how che spazia dal printing al packaging. Come tutti gli stampatori web to print anche l’azienda milanese deve affrontare il tema dirimente delle marginalità: la concorrenza è infatti sempre più numerosa e quei piccoli vantaggi di un tempo, dettati dalla rapidità della consegna e dall’efficienza della logistica, sono ormai appannaggio di un po’ tutti i player. Eppure, anche da questo punto di vista, il caso di PrintingUp è davvero particolare perché alle componenti decisive di reattività e copertura logistica unisce un’eccellente qualità dell’output di stampa e un’elevata componente di servizio. Mette cioè a disposizione la stessa qualità della stampa tradizionale in tempi brevissimi e su poche copie.

Tecnologia in house

«PrintingUp», spiega a Italia Grafica Claudio Rossi, founder e Ceo di Faenza Group, «è un web to print estremamente customizzato e dedicato solo a grandi e selezionati clienti. Direi che è quasi un web to print privato per primari i clienti del settore moda e automotive. Il nostro target è rappresentato da aziende grandi e strutturate, molto attente alla comunicazione offline, con brochure, biglietti da visita, tutto realizzato in alta qualità e con finiture particolari. È vero, queste strutture comprano online, ma con noi possono contare su professionisti in grado di fornire un servizio consulenziale a tutto tondo. Inoltre attraverso il portale di PrintingUp serviamo clienti in ogni parte del mondo».

«La chiave di volta è la nostra tecnologia proprietaria», sottolinea Rossi. «Tutto viene monitorato, mappato da un portale che abbiamo sviluppato in casa. La tecnologia che gestisce l’autoprint, l’assistenza logistica, la preventivazione e il controllo amministrativo è stata realizzata internamente. La nostra piattaforma proprietaria è stata pensata per essere persino linkata al sistema di fatturazione e al controllo di gestione Sap del cliente. Si poggia quindi su un software molto complesso e costoso che trova una ragione di business solo se da entrambe le parti c’è l’esigenza di gestire dei volumi con una certa continuità. Insomma PrintingUp è una piattaforma one to one, con prodotti e prezzi personalizzati che può essere plasmata sulle esigenze del cliente. Niente a che vedere, quindi, con i player “classici” del web to print da cui siamo distanti anni luce per modello di business e servizi offerti. E, a dire il vero, nel panorama nazionale non ci sono realtà simili alla nostra».

Realtà in crescita

«Il 2023 di PrintingUp si è concluso molto bene con un incremento importante del fatturato che, con la sola attività di web to print e stampa digitale, si attesta su una cifra superiore ai due milioni di euro», continua Rossi. «Siamo contenti anche perché nel 2022 e nel 2023 PrintingUp è cresciuta senza che fosse spinta più di tanto. Quest’anno prevediamo un ulteriore avanzamento anche in considerazione di nuovi investimenti che andranno a regime a marzo e aprile. Nei prossimi mesi sarà infatti operativa una linea di produzione per prodotti di cartotecnica come scatole fondo coperchio, ma anche prodotti cofanetti speciali, cofanetti per libri sempre di alta gamma. Entro febbraio avremo anche un plotter con tanto di fresa per le lavorazione particolari e quindi allargheremo non poco il portafoglio prodotti medio alti. Tra le macchine abbiamo sempre Hp Indigo12000 e Konica Minolta di ultima generazione. E poi tutto quello che costituisce il giro di legatoria, quindi brochure a fresata e punto metallico. Infine ci sono le finiture lavorate internamente: la plastificazione in tutte le tipologie possibili fino alla serigrafia 3D e alla lamina con tecnologie digitali».

«Uno dei costi maggiori per uno stampatore web to print è quello dei macchinari», sottolinea il manager di Faenza Group, «dal momento che in questo particolare settore c’è una rapidissima obsolescenza tecnologica. Nel nostro specifico caso direi che abbiamo macchine in leasing, acquistate cash e in noleggio operativo. Utilizziamo, insomma, tutte le formule possibili a seconda della convenienza dettata dalla tipologia del macchinario stesso. Devo dire che nel caso dell’area stampa siamo maggiormente orientati a un noleggio operativo perché le tecnologie di rifermento invecchiano molto rapidamente e quindi conviene cambiarle con maggior frequenza senza accollarsi il peso dell’ammortamento. A dire il vero, oltre all’obsolescenza tecnologica, si verifica anche una sorta di condizionamento da parte della casa costruttrice con cui si è instaurato un rapporto di fiducia e continuità. L’acquisto tout court, invece, avviene per i macchinari di finitura che tipicamente durano nel tempo. Macchine, cioè, che hanno un contenuto tecnologico non così significativo da giustificare un ricambio elevato».

Una nuova “casa” produttiva

«Nell’aprile dello scorso anno», spiega Rossi, «abbiamo inaugurato il nuovo stabilimento a Rodano Millepini, nel milanese. In precedenza eravamo nella sede della Grafiche Bazzi che era stata accorpata dopo l’acquisizione da parte di Faenza Group nel 2012. Poi, però, sono cambiate molte cose e proprio l’anno scorso abbiamo colto l’occasione di realizzare uno stabilimento adeguato per un’azienda che produce digitale e che deve essere flessibile e assolutamente just in time. Con una produzione quindi molto pulita e molto lineare. Il nuovo stabilimento è stato pensato e costruito con il layout della commessa, cosa che prima con la sede storica di Grafiche Bazzi, cresciuta e modificatasi nel corso del tempo, non era possibile. Lo stabilimento semplicemente non era più adatto all’azienda di oggi. Ora siamo molto più flessibili e più competitivi perché abbiamo costi più bassi anche grazie a una produzione più celere».

AI artificial illusion, piccolo viaggio nell’intelligenza artificiale

Questa è l’unica tra le immagini proposte a non aver usato uno dei prompt già disponibili, volevo riprodurre il logo IG sotto forma di una lampada da muro creata come origami. Base di partenza ottima che può diventare anche un file di buone dimensioni con un paio di passaggi di interpolazione generativa e qualche intervento manuale qua e là

Analizziamo  una risorsa per l’arte generativa di grande semplicità che negli ultimi tempi ha incuriosito: Krea.ai. Ecco qualche spunto di riflessione.

Data la sua notevole semplicità d’uso non sprecherò righe preziose riportando un tutorial passo passo su come trascinare uno o più cursori, vi presenterò piuttosto alcuni spunti di riflessione o di lavoro così da stuzzicare la vostra curiosità, magari come all’inizio si è stuzzicata la mia.

In questo modo potrete affacciarvi anche ad altre risorse analoghe (sì, ce ne sono molte altre che possono operare in modo simile) senza sentirvi troppo vincolati da uno specifico workflow.

L’antefatto

Come spesso capita nella storia le scoperte più sorprendenti vengono fatte per caso (d’altronde se uno se l’aspetta, che sorpresa è?), e anche per me l’applicazione di cui vi parlerò tra poco è stata un incontro quasi casuale scaturito da un interesse iniziale per le tematiche percettive dell’immagine qui sotto.

Si tratta di un tipico esempio di immagine ibrida, un’illusione ottica legata alla diversa percezione sulle frequenze spaziali: l’immagine grande (quindi come se fosse vista da vicino) catturerà la nostra attenzione sui dettagli sottili, dette anche alte frequenze, mentre l’immagine piccola (come vista da lontano), ci porterà a raccogliere spontaneamente le informazioni sulle basse frequenze, ossia le aree chiaroscurali più “grossolane”. Non ho trovato informazioni certe sugli strumenti utilizzati per questo “Subliminal CocaCola ADV”, ma sulle immagini facilmente reperibili in rete sono presenti i credits dell’autore: tale “argentinox”. Dal mio punto di vista il fascino di questa immagine, eccellente prodotto di immagine generativa, risiede nella tanto ovvia quanto inevitabile percezione dell’insalata in tutti i suoi dettagli se viene vista a grandi dimensioni, mentre guardandola in miniatura risulta altrettanto inevitabile la visione del logo Coca Cola. L’aspetto molto interessante e, al tempo stesso, per me duro da digerire, è che risulta praticamente impossibile rileggere Coca Cola quando l’immagine torna a grandi dimensioni: in sostanza il nostro cervello codifica le informazioni visive in modo mutualmente esclusivo nonostante la nostra doppia consapevolezza da esperienza passata (la prima è la conoscenza acquisita del logo Coca Cola, la seconda è l’averlo visto ben chiaro guardando l’immagine piccola).

Un po’ di storia…

Il meraviglioso (e spesso apparentemente contraddittorio) mondo della nostra percezione visiva è noto da tempo, anche se i primi tentativi di una codifica pragmatica sono iniziati con la Gestalt solo a inizio ‘900. Per vederlo affrontare poi con una connotazione più strettamente neuroscientifica dobbiamo addirittura aspettare altri 50 anni, e le Neuroscienze sono al giorno d’oggi una delle “moderne” discipline più affascinanti e trasversali. Esperimenti artistici nel campo delle illusioni ottiche e delle immagini ibride si possono trovare in diverse epoche (il Mantegna, Holbein, Escher, Dalì, Vasarely… giusto per citare i principali) ma per l’approccio scientifico si deve aspettare il 1994, con gli psicologi Aude Oliva e Philippe Schyns.

È importante questa brevissima premessa storica? Secondo me sì, dal momento che nello scorso numero ho proprio parlato della potenziale vacuità dell’intelligenza artificiale nell’arte generativa, se questa non viene adeguatamente istruita dall’operatore umano.

L’AI ha a disposizioni velocità di elaborazione e produzione inimmaginabili, così come svariati Zettabyte(s) di informazioni a cui attingere, l’unico aspetto in cui l’uomo può fare davvero la differenza sta nel saper dare un filo logico ed una direzione a tutto questo, senza diventarne vittima passiva.

…e un po’ di presente

È arrivato il momento dell’applicazione nominata in apertura: Krea.AI. Il suo punto di forza è la grande semplicità d’uso, e come tale sarà plausibilmente il suo tallone d’Achille per gli utenti già esperti ed esigenti, che probabilmente migreranno su Stable Diffusion.

Ma per tutti gli altri costituisce un aggregato di più strumenti che non mancheranno di intrattenere per diverso tempo, qualora si decidesse di ficcarci dentro il naso.

La formula d’uso gratuita lascia libertà sufficiente per molti test, e si può tranquillamente passare alla versione a pagamento solo dopo aver consolidato le proprie basi operative e aver raggiunto i limiti del tool gratuito.

L’interfaccia base ha poche zone interattive, chiare e molto intuitive. Se ha dei limiti (ok, li ha, come tutti gli applicativi AI in circolazione) di sicuro richiede molto tempo arrivarci

Logo Illusions

… e siamo arrivato al dunque: quello che il team di Krea.AI ha chiamato Logo Illusions.

Il pacchetto di soluzioni che ad oggi propone non si ferma a questo generatore di immagini “illusorie”, troverete anche:

  • un Canvas di disegno che tradurrà in tempo reale le vostre forme stilizzate in qualcosa di figurativo (da provare, anche se a tratti caotico e imprevedibile);
  • un tool di ingrandimento e miglioramento immagine
  • un generatore di pattern (che pattern non sono, ma somigliano di più ad una variante del Logo Illusions, ma più concreto)

Altre parti sono in fase di rilascio o richiedono account a pagamento.

È oltremodo ovvio che la funzione Logo Illusions sia strettamente legata all’immagine in apertura di articolo, e anche se non credo sia possibile raggiungere risultati di quella qualità semplicemente usando il solo riquadro di prompt proposto, ce n’è di che divertirsi più che abbastanza.

Con l’account gratuito si possono generare fino a 50 immagini al giorno, scrivendo nel prompt il proprio desiderata e impostando il valore di presenza del logo con l’apposito slider.

A titolo dimostrativo ci sono già una serie di loghi famosi con cui provare, ma se ne possono caricare altri a piacimento, giocando sia sul logo in positivo che sulla sua controforma (da provare, i risultati cambiano).

Anche per le descrizioni nel prompt sono presenti degli esempi già pronti, giusto per prenderci la mano, e usando la stessa descrizione modulando l’intensità del logo si ottiene una serie di proposte anche molto distanti l’una dall’altra.

Il logo di Italia grafica in una generazione con valori di presenza incrementali: 50, 60, 70, 80, 90. Per la mia esperienza valori inferiori a 50 tendono a generare immagini con scarsissime probabilità anche solo di intuire la presenza del logo
La presenza di dettagli è interessante, anche se non stupefacente. Tenendo presente la funzione principale di Krea, quella di generare draft molto plausibili in tempi record, è ovvio e giusto che sia così. In caso si volesse aumentare risoluzione e relativo grado di dettaglio Krea.AI offre anche un tool di ricampionamento molto interessante
Questa è l’unica tra le immagini proposte a non aver usato uno dei prompt già disponibili, volevo riprodurre il logo IG sotto forma di una lampada da muro creata come origami. Base di partenza ottima che può diventare anche un file di buone dimensioni con un paio di passaggi di interpolazione generativa e qualche intervento manuale qua e là

Conclusioni

Possiamo concludere qualcosa? Onestamente no, le porte aperte dall’arte generativa si moltiplicano esponenzialmente settimana dopo settimana, parlare di “conclusioni” adesso a me sembra parecchio antifrastico.

Possiamo parlare di opportunità, di sperimentazioni, di tentativi, ma di certo niente di conclusivo.

Questo viaggio è appena cominciato, e non finirà tanto presto, ma a differenza di questa semicitazione dal film 300, a noi credo piacerà parecchio.