Con un portfolio completo di soluzioni a banda stretta, a foglio e per il formato wide dedicate al settore delle etichette, imballaggio flessibile, sleeve e astucci pieghevoli, HP Indigo presenta la linea HP Indigo WS6600, ora arricchita di nuove funzioni, oltre alle HP Indigo 20000 e 30000 per la prima volta presentate a Lalbelexpo. La HP Indigo WS6600 è dotata ora del nuovo print server versione 4 HP SmartStream Labels and Packaging (powered by Esko), che semplifica la gestione del colore e automatizza la preparazione dei lavori con un risparmio dei tempi di circa il 70% e una media del 25% in più di lavori per turno. Questa opzione è disponibile da subito e come upgrade per tutta la linea delle HP Indigo WS6000 e WS4000.
Anche le HP Indigo 20000 e 30000 saranno equipaggiate con il server di stampa Esko, sviluppato specificamente per la produzione di imballaggio flessibile e astucci pieghevoli.
La HP Indigo 30000 viene presentata con la soluzione per la verniciatura in linea TRESU iCoat 30000 con inchiostri UV e WB (a base acqua) disegnata espressamente per questo sistema di stampa.
FFEI Graphium – macchina da stampa inkjet digitale UV con bianco digitale ad elevata opacità.
FFEI, sviluppatore globale di soluzioni di imaging digitale, annuncia il lancio di Graphium, la più produttiva e modulare macchina da stampa digitale UV inkjet del settore, dotata di stampa digitale di bianco ad alta opacità, e dedicata alla produzione di etichette, imballaggi e stampa speciale. La presentazione di Graphium è prevista per le fiere Print13 e LabelExpo, dove sarà mostrato come questa innovativa soluzione consente di realizzare in modo digitale un numero sempre maggiore di lavori, adeguando la produttività, la redditività e la capacità di stampatori e convertitori ai cambiamenti del mercato e dei prodotti.
«La nostra missione è di trasformare il mercato delle etichette digitali, del packaging e della stampa speciale, e Graphium rappresenta un passo importante verso il raggiungimento di questo obiettivo», commenta Andy Cook, amministratore delegato FFEI. «Graphium rappresenta una nuova generazione di stampa digitale a getto d’inchiostro, destinata al mercato della bobina stretta – basso capitale d’investimento, produttività ineguagliabile, stampa di alta qualità e la più versatile gamma di applicazioni. Riunite tutti questi fattori e avrete un ‘costo di utilizzò che posiziona Graphium come la macchina da stampa digitale con bianco opaco più produttiva sul mercato».
FFEI Graphium – macchina da stampa inkjet digitale UV con bianco digitale ad elevata opacità.
Basandosi sulla pluriennale esperienza di FFEI nelle tecnologie digitali a getto d’inchiostro, Graphium combina una vasta gamma di tecnologie all’avanguardia che consentono agli utenti di passare al digitale anche per lavori complessi che non sono economicamente sostenibili con macchine da stampa tradizionali o a getto d’inchiostro normali. Graphium combina workflow innovativo, prestampa, software di gestione colore e tecnologia all’avanguardia per la calibrazione della testa di stampa, garantendo una qualità costante e un livello di produzione sempre ripetibile. Questo garantisce sempre una corrispondenza ottimale tra stampa e prova, rispettando gli standard di colore. Convertitori e stampatori possono ora trarre vantaggio da questa tecnologia di stampa di alta qualità, con colori vibranti, e ottime proprietà di adesione, resistenza alla luce e durata.
«Durante lo sviluppo di questa tecnologia di stampa, abbiamo voluto coniugare molti anni di esperienza nel software e nelle tecnologie a getto d’inchiostro per creare una soluzione completa che fosse in grado di rivoluzionare il processo di stampa. Con Graphium, i convertitori possono ora ottenere una maggiore efficienza, dalla prestampa alla produzione, e beneficiare di costi di avviamento ridotti, minimo spreco e aumento della produttività. Il ritorno sull’investimento rispetto alla stampa tradizionale è enorme – non solo per brevi tirature, ma anche per quelle più lunghe.» Continua Cook
Graphium offre ai convertitori maggiore flessibilità e produttività, consentendo loro di accettare progetti complessi che richiedono una vasta gamma di colori su qualsiasi substrato. Grazie al supporto di fino a sei moduli digitali e sei stazioni flexo, Graphium offre, da un unico fornitore, la possibilità esclusiva di integrare stazioni in linea opzionali flexo e di finitura, per la conversione in un unico passaggio. Questa possibilità riduce significativamente i tempi di produzione e i costi rispetto alla tradizionale finitura offline.
Graphium utilizza inchiostri con polimerizzazione UV Uvijet Graphium, sviluppati appositamente da Fujifilm Speciality Ink Systems. Questi inchiostri combinano prestazioni funzionali, gamma di colori e livello di adesione necessari per la stampa di etichette con prestazioni affidabili di stampa a getto: aspetti indispensabili per un livello di qualità di stampa costante.
FFEI ha lavorato a stretto contatto con il team R&D di Xaar per assicurare che la piattaforma Graphium potesse sfruttare appieno le possibilità tecnologiche della testina di stampa Xaar 1001. Questa macchina da stampa, inoltre, si avvale di funzioni quali pretrattamento Corona, pulizia bobina, blocco intercolore e retinatura adattiva – tutte fornite come standard per garantire una produzione digitale di qualità superiore.
«Graphium prende il nome da un genere di farfalle macaone dal colore vibrante». ha spiegato Cook. Durante la loro vita subiscono una trasformazione davvero mozzafiato – la stessa che pensiamo sia rappresentata dalla capacità di Graphium di convertire file digitali in etichette di alta qualità.»
La nuova generazione di stampanti digitali inkjet UV di FFEI, la serie Graphium, sarà presentata a tutti in occasione di Print13, Chicago, 8-12 settembre 2013 e LabelExpo, Bruxelles, 24-27 settembre 2013.
La monografia «50 years Omet» scritta da Chiara Mauri ripercorre la storia di una delle più rinomate aziende del nord Italia e del suo fondatore Angelo Bartesaghi.
Una partecipazione spumeggiante quella di Omet a Labelexpo. Fresca di festeggiamenti organizzati in occasione del cinquantesimo anno di attività che sarà il leit motiv dello stand, la società di Lecco orienterà la propria presenza alla fiera delle etichette in tre direzioni.
La regina è Xflex X6 che dal 2007, anno in cui fu lanciata, ha registrato un consenso diffuso in tutto il mondo, torna a Bruxelles con una nuova configurazione che è un mix di tecnologia flessografica e offset nello spirito più tipico di Omet. I gruppi offset, da poco lanciati sul mercato, sono dotati di sleeve leggere che aumentano le prestazioni della macchina in termini di rapidità di cambio lavoro, facilità d’uso e ergonomia.
La XFlex X6 in mostra a Bruxelles ha una larghezza di 530 mm con 3 unità flexo e 5 gruppi offset a maniche ed è pensata per gli stampatori di etichette che di solito si basano su standard di stampa offset, ma capiscono i vantaggi di lavorare su una macchina multi-processo flessibile. La XFlex X6 con gruppioOffset è disponibile in larghezze fino a 530 mm e conta già su prestigiose installazioni in tutto il mondo. Completano la configurazione: cold foil, gruppo serigrafico, il sistema di raccolta dello sfrido Rock’n’Roll, e il sistema di controllo di registro Vision-1.
Nelle demo si stamperanno un’etichetta e un packaging flessibile per il settore del food & beverage.
Il modello Xflex X6.
In mostra anche la Xflex X4, una macchina che sta riscuotendo molto successo in tutte quelle aree del globo che vivono un boom economico trainato dalla crescita demografica, come per esempio i Paesi asiatici, ma che continua a mantenere interessanti quote di mercato anche in Europa.
La XFlex X4 è l’ultimo progetto di Omet per sostenere la crescita e l’espansione di piccole stampatori con budget di investimento bassi grazie alla dotazione elettronica superiore e alla facilità d’uso che la contraddistinguono. La macchina è dotata del sistema di controllo Vision-1, in grado di erogare un registro perfetto e minimizzare gli scarti. La macchina in mostra ha una larghezza di 370 mm con cold foil, delam/relam, goffratura, unità di laminazione autoadesiva, sistema di raccolta dello sfrido Rock’n’Roll, unità peel & seal, tre stazioni di fustellatura, e sistema Vision-1. Assistendo alle dimostrazioni ci sarà la possibilità di ammirare due belle etichette autoadesive che esaltano le performance di stampa e di fustellatura della macchina.
Infine, la società sta integrando nella propria offerta alcune versioni della Varyflex in larghezze maggiori fino a 850 mm. Una precisa strategia che ha l’obiettivo di portare la macchina modulare per la stampa in linea più nota della Omet in diretta concorrenza con le grandi macchine di tipo tradizionale ma offrendo avviamenti più rapidi, minori sprechi e risultati di stampa di alta qualità in un unico passaggio.
Appuntamento al padiglione 6 stand H90.
La monografia «50 years Omet» scritta da Chiara Mauri ripercorre la storia di una delle più rinomate aziende del nord Italia e del suo fondatore Angelo Bartesaghi.
Per le soluzioni di desktop design, Rolandpropone la VersaStudio BN-20, stampa&taglio da tavolo con luce da 51 cm in grado di gestire, oltre alla quadricromia, anche l’inchiostro metallico o bianco. Grazie alla tipologia d’inchiostri installati, l’operatore può praticamente stampare su moltissimi materiali adesivi, per produrre grafiche customizzate e prototipi di ogni tipo. Sempre per la parte stampa e taglio, Roland presenta la serie VersaCamm VS, con luci di stampa dai 70 sino ai 160 cm. Oltre al set di quadricromia, sono disponibili anche il ciano e il magenta light, il bianco e il metallico. La serie VersaCamm VS viene proposta con la soluzione software di CGS Oris, particolarmente indicata per la prototipazione e il proofing.
Sullo stand Roland sono presenti anche la VersaUV LEC-540, il sistema con luce da 134 cm che può stampare su un ampio range di materiali. VersaUV LEC è disponibile anche con luce di stampa da 70 cm e con inchiostri adeguati per sleeve o materiali sottoposti a deformazioni.
Fu negli anni ‘80 che Schober sviluppò e propose la prima macchina per la fustellatura in rotativo di etichette in-mould ed è oggi con orgoglio che possiamo vantare circa 40 macchine installate in 30 diversi paesi del mondo. Studi e continui aggiornamenti hanno mantenuto la macchina RSM all’avanguardia e al top dell’efficienza, tanto da essere oggi considerata la miglior macchina per la produzione di etichette in-mould presente sul mercato.
Schober propone la nuova RSM-Digi.vs con un aggregato di taglio riprogettato per gestire i massimi formati immagine e con due sistemi integrabili, che consentiranno di gestire i processi di embossing e/o micro perforazione direttamente in macchina.
Punto di forza rimangono i diversi sistemi di uscita e raccolta dei prodotti, frutto dell’esperienza pluriennale di Schober . Questi possono essere scelti in dotazione con la macchina oppure integrati in un successivo momento.
Nella sua configurazione standard la macchina RSM-Digi.vs è equipaggiata con un tavolo di raccolta prodotti M-Stack. Come opzione o per futuri aggiornamenti sono disponibili il sistema a stella S-Stack e il robot Spider. Il sistema S-Stack è costituito da stelle regolabili per l’impilatura prodotti. Il robot permette la gestione di etichette di ogni forma e combina precisione ed estrema accelerazione arrivando a gestire una velocità di raccolta fino a 50 m/min.
Il robot Spider è in grado di processare diversi tipi di etichette: il materiale fustellato viene impilato rispettando le tipologie di prodotto e fornendo quindi la possibilità di gestire, nella stessa bobina, una combinazione di etichette di diversa forma. Un doppio cassetto di raccolta consente la produzione non-stop anche durante le operazioni di prelievo delle etichette da parte dell’operatore.
Un sistema di ispezione con rimozione delle etichette difettose completa la gamma degli optional disponibili.
Il controllo di registro, supportato dai più innovativi sistemi di guida, garantisce precisione e qualità durante la fustellatura, anche a velocità elevate. Cambi di lavoro rapidi, spreco di materiale ridotto al minimo e massima durata dei lamierini, grazie a un sistema di regolazione micrometrica della pressione tra cilindro e controcilindro.
RSM-Digi.vs è stata ridisegnata con particolare cura per fornire alla propria clientela l’opportunità di migliorare la competitività della propria azienda e allo scopo di soddisfare pienamente le esigenze di un mercato sempre più complesso.
Dagli anni ‘80 Schober sviluppa e propone macchine per la fustellatura in rotativo di etichette in-mould e oggi vanta circa 40 macchine installate in 30 diversi paesi del mondo. Qui l’ultima nata nella gamma RSM, RSM-Digi.vs.
Il sito produttivo Mitsubishi HiTec Paper Europe di Flensburg
Mitsubishi HiTec Paper Europe – filiale tedesca del colosso giapponese Mitsubishi Paper Mills – continua nel suo impegno sul fronte del rispetto ambientale e ha adottato nuove misure per rendere ulteriormente sostenibile il sito produttivo di Flensburg. L’introduzione di un sistema di flocculazione delle acque di scarico delle macchine spalmatrici ha portato a una riduzione dei consumi energetici, he sono passati da 8,5 a 1,3 kWh per metro cubo, con un risparmio equivalente al consumo medio di circa settanta famiglie e un decremento nelle emissioni dell’84 per cento.
Questo risultato significativo ha permesso a Mitsubishi di diventare membro dell’iniziativa «Wirtschaft pro Klima», che raggruppa le aziende tedesche impegnate nella protezione del clima. Per aderire è necessario che il management aziendale promuova costantemente iniziative volte a questo scopo, riducendo come minimo del 20 per cento le emissioni, con l’obbiettivo finale di arrivare alla riduzione di due gradi stabilita dalla UN Climate Change Conference 2010.
Il sito produttivo Mitsubishi HiTec Paper Europe di Flensburg
Sensibile riduzione dei costi, maggiore molteplicità nelle varie tipologie di substrato, migliore impatto ambientale: la macchina da stampa offset a formato variabile VSOP di Müller Martini è una vera e propria alternativa nell’ambito della stampa di imballaggi.
Sensibile riduzione dei costi, maggiore molteplicità nelle varie tipologie di substrato, migliore impatto ambientale: la macchina da stampa offset a formato variabile VSOP di Müller Martini è una vera e propria alternativa nell’ambito della stampa di imballaggi.
Ricca l’offerta di Müller Martini per la produzione di etichette, shrink sleeve e confezioni flessibili. In mostra a Labelexpo esporrà le molteplici opzioni della propria gamma di macchine da stampa. In particolare, sarà possibile ricevere le informazioni più aggiornate sugli ultimi sviluppi delle macchine da stampa offset VSOP e Alprinta V, con particolare attenzione non solo al processo di stampa vero e proprio, ma anche alle fasi di prestampa e di confezionamento. Una serie di campioni innovativi e interessanti mostrerà la gamma di substrati stampabili, come per esempio il polietilene.
Entrambe le macchine da stampa a formato variabile assicurano un’elevata varietà nella stampa offset. È inoltre possibile integrare stampa digitale, flessografia e rotocalco, così come i più svariati processi di confezionamento inline per l’affinamento degli stampati. Müller Martini illustrerà inoltre ai visitatori dello stand le possibili combinazioni di layout con puzzle delle macchine da stampa.
VSOP: una stampa offset di formato variabile per una perfetta flessibilità
La rotativa offset VSOP (Variable Sleeve Offset Printing) di Müller Martini, grazie alla nuova tecnologia, risulta particolarmente adatta per la stampa di materiali flessibili, etichette, pellicole e imballi di cartone. Grazie alla tecnologia sleeve è possibile modificare i formati di stampa in modo rapido e semplice, senza sostituire inserti completi. Ciò risulta particolarmente vantaggioso e conveniente dal punto di vista economico nel caso di lunghezze di stampa variabili.
Pratiche sleeve
Nell’unità di stampa VSOP i cilindri porta-lastra e porta-caucciù sono concepiti come pratiche sleeve. Grazie al peso estremamente ridotto, questi risultano particolarmente ergonomici e maneggevoli. Possono essere sostituiti in modo semplice e rapido, senza dover sostituire inserti completi. In questo modo, le unità di stampa VSOP possono essere regolate in continuo su formati di qualsiasi lunghezza. La modifica della commessa e del formato può avvenire in pochi minuti. Inoltre, la sostituzione della sleeve avviene in modo estremamente semplice, senza l’utilizzo di attrezzi e dal lato azionamento.
Per la massima produttività della macchina è possibile preparare qualunque commessa di stampa anche offline e a macchina in funzione. Un rapido sistema di ripreparazione con preregolazione automatica esegue autonomamente tutte le impostazioni necessarie. Le regolazioni della macchina possono anche essere memorizzate in una banca dati integrata, mediante la quale è possibile in ogni momento stampare nuovamente le stesse commesse.
Qualità di stampa di prima categoria
La rotativa VSOP dispone anche di un gruppo inchiostratore particolarmente performante con rulli macinatori climatizzati. In questo modo le unità di stampa riescono a raggiungere una qualità di alto livello, rispondendo alle importanti richieste della stampa delle confezioni. Con la standardizzazione della tecnologia della stampa offset e l’elevato grado di automazione, è possibile ottenere un’esatta riproduzione dei colori, cosa molto importante per i fornitori di grandi marche.
Grazie ai servo-azionamenti singoli è possibile modificare singolarmente per ogni unità di stampa il numero di giri dei cilindri di contropressione, telo gommato e porta-lastra. Diventa così possibile stampare perfettamente su materiali particolari, come alluminio, pellicole sottili, oppure strati spessi come imballi di cartone.
Integrazione di diversi processi di stampa
I punti forti della stampa offset nella rotativa VSOP vengono rafforzati grazie all’integrazione di altri processi di stampa. È infatti possibile integrare le unità di stampa digitale, flessografia, rotocalco e serigrafica e le stazioni per la finitura, la laminazione, la fustellatura e il taglio trasversale. La VSOP può quindi essere configurata in base alle necessità del singolo cliente.
Per l’asciugatura degli inchiostri di stampa viene utilizzato un sistema di essiccazione UV o a raggi elettronici (EB) e per questo la VSOP è adatta anche alla produzione di imballaggi per alimenti. Mediante l’asciugatura degli inchiostri di stampa in un’ambiente inerte, quindi privo di ossigeno, si impedisce la formazione di forti odori.
Costi minimi per formati di stampa, brevi tempi di reazione
Un grande vantaggio delle stampe offset sono i costi minimi per i formati di stampa. Se vengono utilizzate lastre standard di stampa offset, il risparmio è notevole rispetto ad altri processi come la stampa flessografica o rotocalco.
Il giorno 9 maggio 2013 si è tenuta nella cornice di Grafitalia la tavola rotonda intitolata «Carta e digitale: crescere insieme si può!» a cura del Gruppo Innovazione di Assografici e della rivista Italia Grafica.
All’interno di questo evento sono stati dapprima analizzati dei case study di prodotti basati sul binomio carta, internet e media digitali per poi aprire un dibattito sui dati emergenti nella tavola rotonda conclusiva che ha avuto come protagonisti Carlo Emanuele Bona (Promedia Solutions), Giovanni Olivotto (L.e.g.o Group), Edoardo Morso (Stcc) ed Enrico Barboglio, segretario Argi.
La stampa digitale, momento chiave di una comunicazione multicanale
Prima di analizzare questi case study è importante porre la nostra attenzione su alcuni cambiamenti paradigmatici del settore: partiamo da Intergraf che ha cambiato il proprio nome, interpretando in questo senso un segnale di evoluzione e, da International confereration for printing and allied industries, si è rinominata in European Federation for Print and Digital Communication.
Anche Ipex ha cambiato la sua formula per il 2014 divenendo il primo e più importante appuntamento al mondo di Digital, Print & Marketing Communications, trasformandosi da una fiera generalista per gli stampatori a un evento fortemente focalizzato sulla multimedialità che nel contempo promuove il ruolo essenziale della stampa.
Questi cambiamenti si verificano in un quadro che vede segnali di ripresa, come mette in evidenza Darryl Danielli, editor di Printweek nell’analizzare la realtà U.K. in cui il valore medio delle vendite nel 2012 è cresciuto del 9% rispetto al 2011.
Il nuovo paradigma emergente per il mondo della stampa pone la stampa digitale al centro del mondo della comunicazione in un’ottica multicanale.
Chi si occupa di stampa digitale non perde la propria identità e non deve rinunciare a ciò che sa fare, ma deve tuttavia inserire nel proprio ciclo di produzione ulteriori competenze sempre più spesso derivanti dal mondo della comunicazione.
Se il mondo della comunicazione cambia dobbiamo giocoforza adattarci, ma adattarci significa accogliere, interpretare ed essere parte del mutamento senza stravolgere o rinnegare la propria identità: Havard Grjotheim, Presidente di Intergraf (Federazione delle Associazioni Grafiche Europee), in un recente intervento ha infatti ribadito come la concorrenza sui prezzi non possa rappresentare essa stessa la sola risposta a questo cambiamento paradigmatico.
Gli esempi che andremo ora ad affrontare dimostrano quanto il cambiamento determinato e da internet e dai social media non debba essere temuto, ma possa essere accolto e integrato in nuovi prodotti e nella rivisitazione in chiave evolutiva di prodotti esistenti.
QR Code, realtà aumentata e interconnessione con internet e i social media
Il packaging rappresenta un ottimo trait d’union tra processi di stampa tradizionale e strategie basate su internet e sui media digitali.
Iniziamo questo ciclo di case history occupandoci dei mattoncini Lego e del loro packaging: Lego ha infatti introdotto una sperimentazione molto interessante che lega la realtà aumentata alle confezioni di giocattoli1.
Come si vede dall’immagine, avvicinando una confezione di Lego a un chiosco dotato di apposita telecamera e display, è possibile vedere un’anteprima animata del prodotto in essa contenuto.
Questo tipo di packaging ha un notevole impatto comunicativo in quanto consente un alto grado di coinvolgimento da parte degli utenti: il fatto stesso di vedere un prodotto già montato e di poterne – tramite le animazioni – intuire le possibili modalità di gioco e di creatività determina, non solo un più alto grado di soddisfazione del cliente e una maggiore opportunità di scelta, ma anche una maggiore attrattività ed efficacia del prodotto stesso.
In questo senso il packaging unito alla realtà aumentata si arricchisce sempre più nella sua funzione esplicativa delle caratteristiche e dei benefit di un prodotto e non lo si può più concepire esclusivamente come un prodotto di design grafico.
Il QR Code è un codice a barre composto da moduli disposti all’interno di uno schema di forma quadrata. Viene impiegato per collegare documenti cartacei a pagine di siti Web tramite smartphone o altro dispositivo mobile.
I biglietti da visita sono un esempio veramente efficace: è possibile inserire un QR Code all’interno di un biglietto da visita che permetta a chi lo riceve, di connettersi direttamente al profilo di LinkedIn dell’intestatario, oppure – nel caso di aziende – alle mappe per raggiungere le varie sedi aziendali, oltre ad altri possibili utilizzi con le pagine aziendali presenti su Facebook, Google+ e LinkedIn.
Il settore di applicazione dei QR code può inoltre estendersi anche ai gadget trasformandoli in questo senso in oggetti in grado di interconnettersi a internet e a i social network: è il caso di questi oggetti in grado di indirizzare i propri fan a fornire un like sulla pagina di Facebook.
Manifesti pubblicitari e comunicazione multicanale
I QR Code consentono inoltre di arricchire di efficacia i classici cartelloni pubblicitari stradali, con statistiche quantitative sul loro utilizzo. Questa campagna pubblicitaria multicanale di Calvin Klein Jeans è basata su QR Code integrandolo in un’efficace strategia creativa il cui claim è: «get it uncensored».
Il cartellone pubblicitario si compone di un gigantesco QR Code su cui è posta un’immagine «censurata». Per visionare questo video è sufficiente leggere il QR con il proprio smartphone. Il video è inoltre condivisibile in modo virale nei principali social network.
Due fattori sono interessanti: da un lato il classico cartellone pubblicitario conserva il proprio ruolo cardine della campagna: è infatti il manifesto pubblicitario che innesca un articolato meccanismo comunicativo «a più voci» tra carta, Web mobile e social network.
Dall’altro lato, il QR Code consente di misurare il numero esatto di persone che hanno visionato la campagna. È interessante notare quanto queste forme di misurazione statistica possano dare importanti informazioni quali dati geografici (in quale parte di una città viene maggiormente cliccata la campagna), fattori inerenti il target della campagna (chi la guarda), e sull’ora e sulle abitudini di chi ne fruisce i contenuti.
Un altro esempio di uso creativo della stampa digitale viene dal Monmouthpedia Project (la rilevanza di questo progetto ha determinato la creazione di un’apposita voce sulla versione inglese di Wikipedia. Monmouth è una antica città del Regno Unito che ha dotato i propri siti di interesse storico/artistico di cartelli contenenti un QR Code linkato all’equivalente voce su Wikipedia.
I vantaggi sono decisamente interessanti: i viaggiatori di passaggio possono, tramite il loro cellulare, approfondire su Wikipedia le proprie conoscenze storiche. E le voci di Wikipedia possono nella maggior parte dei casi essere lette nelle lingue nazionali dei viaggiatori sfruttando appunto la valenza internazionale e la localizzazione delle proprie voci in differenti lingue.
Il binomio carta più internet: il caso dei produttori di birra
Due esempi estremamente innovativi in cui la stampa digitale riesce a creare delle strategie inedite di comunicazione è provengono dai produttori di birra, in particolare Budweiser e Guinness.
Budweiser ha sperimentato in Brasile la Buddy Cup, un innovativo esempio di bicchiere di carta che diventa un oggetto interconnesso al social network Facebook e che tramite questa interconnessione è in grado di rivoluzionare l’antico rituale del brindisi. Le Buddy Cup sono dei bicchieri di carta contenenti al loro interno un circuito elettronico e sulla cui superficie è stampato un QR Code. Il funzionamento è decisamente semplice: per prima cosa chi vuole utilizzarla deve registrarla al proprio profilo Facebook, facendo leggere il QR Code al proprio smartphone. Terminata la registrazione, la Buddy Cup è immediatamente operativa: ogni volta in cui – tramite un brindisi – due Buddy Cup si toccano, questo brindisi viene registrato nei diari delle persone che lo hanno compiuto.
Tramite la Buddy Cup, Budweiser è riuscita a dare una valenza di socialità al proprio brand e legarlo tramite Facebook ai vissuti e alle storie delle singole persone.
Vuoi vedere il video della Buddy Cup?
http://www.youtube.com/watch?v=xTFoq-4IHD0
Se la Buddy Cup è una soluzione molto articolata che si basa su circuiti elettronici dentro bicchieri di carta, l’approccio di Guinness è al contrario connotato dalla semplicità tecnologica.
Guinness ha creato la Guinness Cup, un bicchiere in vetro su cui è stato serigrafato un QR Code che consente alla persona di condividere la sua degustazione di birra su Facebook.
Guinness ha usato una tonalità di bianco nello stampare il QR Code in modo tale che sia attivabile solo quando il bicchiere è effettivamente riempito di Guinness e non di altre marche di birra.
Il volantino digitale
Il volantino digitale è l’evoluzione naturale del volantino cartaceo: è formato dal volantino tradizionale che rappresenta il fulcro della comunicazione pubblicitaria, al quale viene affiancato di rimando il proprio equivalente per i browser Web dei computer tradizionali e il proprio equivalente per i dispositivi mobile.
I tre prodotti, volantino cartaceo, volantino Web e volantino per dispositivi mobile, si integrano l’uno con l’altro consentendo una forma pervasiva di comunicazione multicanale.
Per capire le potenzialità di questa evoluzione del volantino tradizionale, immaginiamo questa situazione: un utente che viene coinvolto da un prodotto presente su un volantino cartaceo può approfondire sul Web la propria conoscenza del prodotto visto su carta e può continuarne l’approfondimento sul mondo mobile, per esempio, quando si sposta in metropolitana.
L’integrazione tra stampa, Web e mondo mobile permette quindi nuove forme e possibilità di coinvolgimento del target.
Questo modello di comunicazione ha dei benefit decisamente interessanti. In primo luogo si possono fare aggiornamenti in tempo reale sulla parte digitale per esempio per correggere errori, per fare degli aggiustamenti di strategia e altro.
Inoltre la parte del volantino digitale consente di avere dei dati preziosi sull’interazione che gli utenti hanno con i prodotti.
In questo senso il volantino MediaWorld è un caso emblematico di come si possa attuare questa strategia in modo efficace.
Social Printing: prodotti nuovi e inediti
Fino a ora abbiamo analizzato esempi di prodotti che hanno trovato nella loro interconnessione con internet e i social network un uso incrementale che ne ha aumentato l’efficacia comunicativa e le potenzialità.
Esiste un settore di prodotti del tutto nuovi, che hanno quasi totalmente perso i legami con eventuali prodotti precedenti e che non potrebbero esistere senza l’interconnessione tra stampa digitale, internet e social network.
Uno di questi servizi è rappresentato da Postagram, risorsa di cui abbiamo già avuto modo di occuparci in un precedente articolo di Italia Grafica, che consente di creare e inviare cartoline cartacee generate da fotografie scattate con il proprio smartphone.
Un altro case study paradigmatico è rappresentato dai Social Album fotografici generati dalle foto presenti in vari social network dell’utente creatore: caso emblematico di azienda di questi prodotti è Pastbook, di cui ci siamo occupati nel numero di maggio di Italia Grafica con un’intervista al suo co-fondatore Giuseppe Prioriello.
La dimensione stessa del social printing dimostra come dall’unione dei media digitali, di internet e dei social network alla carta possano nascere prodotti nuovi e inediti come le cartoline 2.0 e i Social Album che coniuga in un mix innovativo valenze del passato associandole aspetti inediti ed estremamente innovativi.
Integrazione tra processi di comunicazione e strategia creativa
Durante la tavola rotonda successiva all’analisi di questi case study è emerso come Intergraf e Ipex abbiano lanciato dei messaggi precisi sul ruolo attuale della stampa e della comunicazione multicanale. Gli esempi dimostrano quanto vi siano nuove opportunità e nuove richieste latenti da parte degli utenti a cui rispondere con nuove tipologie di prodotti e anche attraverso la rivisitazione di prodotti esistenti.
Emerge quante persone abbiano bisogno di identificarsi in prodotti da loro personalizzabili (come cartoline postali personali e album fotografici sociali) che di fatto diventano pezzi unici. Occorre pertanto ripensare i modelli di business: le prospettive sono positive purché non si basi solo sulla concorrenza sul prezzo.
Emerge anche quanto il mondo della stampa stia cambiando e in questo senso allungando il proprio ciclo di produzione: non soltanto vengono stampati dei contenuti elettronici sui pezzi di carta, ma addirittura lo stampatore deve ora proporsi come parte attiva e come autore di contenuti e strategie di marketing.
Il digitale apre ora possibilità veramente inedite al mondo dell’industria grafica, come evidenziato dagli esempi, ma servono tuttavia professionalità aggiuntive alla nuova catena del valore che si sta delineando.
Il valore dei dati diventa ora fondamentale nei processi di stampa digitale. Nell’utilizzare il dato servono delle tecnologie non solo di stampa, ma di processo. Perciò oggi il dato deve essere gestito globalmente e il vero valore per lo stampatore è di collettare questi dati.
Il tema della gestione del singolo dato diventa infatti fondamentale per personalizzare i prodotti o i servizi per la clientela, ma per fare questo, l’organizzazione deve essere capace di gestirlo con costi sostenibili. Si tratta quindi di strutturare un percorso tale per cui l’elemento fondamentale è il contenuto a prescindere dal media erogato.
MACTac presenta a Bruxelles le nuove versioni di noti adesivi destinati alle etichette per il settore farmaceutico.
MACTac presenta a Bruxelles le nuove versioni di noti adesivi destinati alle etichette per il settore farmaceutico.
MACtac Europe si presenta a Labelexpo con tre tecnologie che permettono di realizzare etichette personalizzate con adesivi hot melt, a base solvente e acqua.
Non mancheranno alcune novità, come le nuove versioni dei noti adesivi MPO318N e MP318N UV, già conformi alle normative Reach che entreranno in vigore a breve, destinati alle etichette per il settore farmaceutico o la nuova costruzione TLL2511 recentemente testata con successo sugli pneumatici più performanti ma adatta a numerose applicazioni. Per il settore food, la società ripropone il polietilene con adesivo hotmelt MP710N che si è dimostrata la migliore soluzione per l’etichettatura di alimenti sottoposti a processo di pastorizzazione mentre per le confezioni richiudibili per le salviette umidificate presenta il nuovo adesivo hotmelt MR709 a integrazione della nota gamma di adesivi a base solvente MR980. Non mancheranno inoltre soluzioni interessanti per le etichette stampate in digitale.
Con il leitmotiv «Do more with less» (ottenere di più con meno, nda), Kodak mette al centro della sua presenza a Labelexpo il sistema Kodak Flexcel NX per la stampa flessografica ad alta definizione e il Flexcel Direct, l’ultimissima novità proposta da Kodak nell’ambito della tecnologia laser per l’incisione diretta. In più sarà possibile toccare con mano le prestazioni offerte dalla soluzione flessografica Kodak Spotless che offre grande flessibilità ed efficienza nella stampa di packaging ed etichette riducendo nel contempo la necessità di spot color. Per quanto riguarda la gestione del flusso di lavoro sarà possibile vedere al lavoro il Kodak Prinergy Powerpack che aumenta l’efficienza produttiva grazie a strumenti di integrazione, automazione e funzioni di editing. Completa l’offerta il software per la retinatura Maxtone e l’HyperFlex per la retinatura flessografica.