La certificazione, che dimostra l’impegno dell’azienda verso la sostenibilità ambientale nel printing,attesta l’accuratezza dell’innovativo Carbon Calculator che viene utilizzato per l’analisi dell’impatto ambientale dei lavori di stampa nell’ambito del Carbon Balanced Printing Programme.
Il certificato è stato rilasciato da Print and Media Certification Ltd (PMC), l’unico ente certificatore del Regno Unito specializzato nell’industria della carta, della stampa e del publishing. PMC si avvale di specialisti e di auditor con esperienza nel settore che effettuano verifiche per migliorare i processi di stampa e aggiungere valore. «Siamo orgogliosi di aver raggiunto questo risultato a pochi mesi dal rilascio dello standard a luglio e solo poche settimane dopo aver cominciato il processo di certificazione» commenta Graham Moore, Business Development Director di Ricoh Europe. «Il Carbon Calculator è stato sviluppato appositamente per aiutare i print service provider che utilizzano i sistemi Production Printing di Ricoh a ridurre l’impatto ambientale dei processi di stampa e a fornire servizi di stampa a emissioni zero. La certificazione attesta quindi la validità del Carbon Balanced Printing Programme».
Il Carbon Calculator di Ricoh calcola le emissioni prendendo in considerazione i consumi energetici, il toner e i supporti utilizzati durante il processo produttivo di un particolare lavoro. Il calcolo include inoltre le emissioni connesse alla fornitura delle parti di ricambio e dei consumabili e all’erogazione dei servizi da parte di Ricoh.
Partendo da questi dati, i fornitori di servizi di stampa possono ridurre le emissioni e neutralizzare quelle residue e inevitabili attraverso crediti di carbonio generati da progetti di energia rinnovabile sponsorizzati da Ricoh.
Graham Moore afferma: «La nostra metodologia volta a rendere sostenibile ogni fase del processo produttivo ci ha consentito di ottenere questo importante risultato. Si tratta di una riprova di come l’impegno ambientale di Ricoh non sia rivolto solo alle proprie attività ma anche a quelle dei print service provider, consentendo loro di offrire ai clienti servizi di stampa a impatto zero. Grazie a questo approccio sostenibile gli stampatori possono inoltre ridurre i costi e acquisire nuovi clienti e trasformare il loro business rendendolo più green e flessibile».
Jon Stack, PMC Director, commenta: «Grazie alla certificazione, i print service provider che scelgono il Carbon Balanced Printing Programme di Ricoh e i loro clienti hanno la certezza che la metodologia utilizzata per calcolare le emissioni sia conforme a uno standard internazionale e sia stata certificata da una terza parte specializzata nel printing. Questa metodologia consente ai clienti di analizzare l’impatto ambientale dei prodotti stampati in maniera continua nel tempo».
Burgo Group, uno dei principali produttori mondiali di carte patinate, annuncia di aver ottenuto il marchio Ecolabel UE (Regolamento CE n. 66/2010) per i patinatini (LWC) della gamma UNO, prodotti negli stabilimenti di Verzuolo (Cn) e Duino (Ts).
Ecolabel UE è il marchio di qualità ecologica dell’Unione Europea che certifica e garantisce il rispetto di criteri ecologici e un ridotto impatto ambientale nell’intero ciclo di vita del prodotto.
Ecolabel UE è uno strumento di adesione volontaria, basato su molteplici criteri, cui Burgo Group ha deciso di aderire per testimoniare il costante impegno nel processo di miglioramento delle proprie prestazioni ambientali. L’ottenimento è quindi un attestato di eccellenza, poiché garantisce il rispetto di prestazioni ambientali e parametri ecologici stabiliti a livello europeo, nonché il loro mantenimento nel tempo.
L’ottenimento del marchio prevede infatti rigorose procedure di certificazione, basate su studi scientifici approvati dagli Stati Membri dell’Unione e ratificati attraverso una Decisione della Commissione Europea.
In particolare, il marchio Eurolabel UE garantisce che la carta:
sia fabbricata utilizzando fibre riciclate o fibre vergini provenienti da foreste a gestione sostenibile,
sia fabbricata riducendo al minimo le emissioni in atmosfera di zolfo e di gas serra durante l’intero processo produttivo,
sia prodotta riducendo al minimo la presenza di composti del cloro e di sostanza organica negli scarichi idrici,
sia fabbricata limitando il consumo di energia durante l’intero processo produttivo,
sia fabbricata garantendo la gestione dei rifiuti durante l’intero processo produttivo,
Per il consumatore il «fiore» che contraddistingue il marchio Ecolabel è una garanzia fornita dalla UE delle qualità ecologiche e d’uso dei prodotti che va al di là del marchio del produttore e permette di identificare con immediatezza i prodotti che coniugano qualità e rispetto per l’ambiente, minimizzando gli impatti ambientali negativi in tutto il ciclo di vita del prodotto. I prodotti certificati Ecolabel Ue, infatti, usano meno energia in fase produttiva, sono facili da riciclare e consumano meno risorse naturali.
Il X Congresso nazionale dei musei della stampa e della carta è organizzato da Aimsc in collaborazione con le Associazioni Assografici, Assocarta, Acimga e con il contributo di TwoSides – Il lato verde della carta, che rappresenta un importante momento di sintesi di dieci anni, di attività di confronto delle esperienze maturate, di elaborazione di nuove strategie e di iniziative.
Obiettivo del Congresso è di portare avanti il confronto tra realtà museali di più antica e consolidata fama e piccoli musei diffusi sul territorio, di conoscere e confrontarsi sui temi della memoria e della valorizzazione di tradizioni e mestieri antichi di secoli che all’intelligenza della mano hanno unito il cuore e la creatività della mente.
Programma: Venerdì 20 settembre 2013
ore 16 Visita all’Accademia di Belle Arti di Urbino accompagnati dal Prof. Giovanni Turria
(punto di ritrovo davanti alla Sede centrale in via dei Maceri 2) Sabato 21 settembre 2013 – X Congresso Aimsc presso la struttura Congressuale Museum Graphia – La Corte della Miniera
Moderatore: Giovanni Daprà
ore 08,30 Registrazione partecipanti
ore 09,15 Saluti di benvenuto e intervento introduttivo del Presidente Aimsc Mauro Bodini
ore 09,45 Uno sguardo a Bodoni – Prof. James Clough
ore 10,30 Storia e collezioni dell’Istituto Nazionale per la Grafica – Prof.ssa Maria Antonella Fusco
ore 11,15 Il marketing museale – Prof. Giancarlo Dall’Ara
ore 12,00 Giovanni Paoli e Gilberto Barbero: I Gutenberg d’America – Ing. Bruno Fabbiani
ore 13,00/14,30 Pranzo offerto ai partecipanti da Museum Graphia – La Corte della Miniera.
ore 14,45 Carta e Stampa: Luoghi Comuni e Realtà – TwoSides
ore 15,15 Esperienze didattiche e le diverse finalità formative nella Scuola di Grafica dell’Accademia di Belle Arti di Urbino – Prof. Giovanni Turria
A conclusione dell’intervento del Prof. Turria, visita guidata al Museo della stampa con dimostrazioni e stampa di opere firmate e numerate in xilografia, calcografia e litografia su pietra. Domenica 22 settembre 2013 – Mattina
Visita guidata al Palazzo Ducale di Urbino (da definire) Destinatari: l’iniziativa si rivolge ai soci, esperti, curatori museali, docenti, appassionati e a coloro che intendono svolgere progetti di ricerca. Partecipazione: libera, previa registrazione
Per ulteriori informazioni e/o per richiedere la scheda di partecipazione, clicca qui.
Lo SheetEditor di XMF Workflow, ultima versione rilasciata.
La nuova generazione di XMF Workflow versione 5.5 di Fujifilm comprende un numero maggiore di nuovi dati variabili e una migliore produttività, caratteristiche progettate per ottimizzare l’elevata velocità produttiva sulle stampanti digitali a getto d’inchiostro Jet Press 720 e Jet Press 540W.
Come nelle precedenti versioni di XMF, il rendering del contenuto è elaborato dal pluripremiato PDF Print Engine di Adobe. XMF v5.5 porta le prestazioni a un livello superiore, essendo uno dei primi sistemi sul mercato a utilizzare il framework scalabile recentemente annunciato da Adobe: il «Mercury RIP Architecture.» XMF v5.5 trae dunque vantaggio da questa architettura, gestendo i dati complessi della produzione di stampa digitale di alto volume. L’architettura di elaborazione in parallelo di Mercury è caratterizzata da «multi-lier caching» distribuiti e carico bilanciato per sfruttare appieno l’hardware disponibile.
Lo SheetEditor di XMF Workflow, ultima versione rilasciata.
«Le stampanti digitali pongono enormi richieste ai sistemi workflow, quindi il nostro obiettivo è stato quello di sviluppare un ambiente di stampa end-to-end estremamente efficiente che consente alle aziende di aumentare produttività e competitività», commenta John Davies, workflow business strategy manager di Fujifilm Europa. «Oltre a essere il primo produttore a introdurre sul mercato un workflow progettato da zero attorno a JDF e Adobe PDF Print Engine (APPE), Fujifilm si rinnova ancora una volta con l’introduzione della nuova Mercury RIP Architecture di Adobe.»
Fujifilm ha utilizzato questa tecnologia esclusiva nel XMF v5.5 per creare un percorso di dati molto ampio, garantendo una ricca personalizzazione grafica dei contenuti sulla propria stampante digitale a getto d’inchiostro: la Jet Press 540W. Secondo Raman Nagpal, senior director of print di Adobe, «la Jet Press 540W di Fujifilm con XMF v5.5 segna un’impressionante pietra miliare nell’evoluzione della stampa digitale ad alimentazione continua.»
Una nuova release con nuove funzionalità
Questa nuova versione di XMF ha subito una serie di aggiornamenti tecnologici interni tali da soddisfare le più complesse esigenze di stampa digitale ad alta velocità e ottimizzare la più tradizionale produzione con le lastre per CTP:
Supporto VDP e database
XMF Workflow v5.5 è compatibile con l’ultima versione di Adobe PDF Print Engine (V2.6) e supporta sia il più innovativo formato di dati variabili (PDF/VT) sia il consolidato (PPML). Inoltre, all’interno di XMF, è stato implementato un nuovo database per supportare gli elevati volumi di elaborazione associati ai dati variabili di stampa in modo da massimizzare la produttività generalmente richiesta nei dinamici ambienti della stampa digitale.
Integrazione MIS
Per XMF v5.5 Fujifilm ha recentemente ottenuto la certificazione CIP4 che garantisce la totale integrazione tra un sistema MIS e XMF. XMF può ora essere collegato a differenti sistemi MIS e incorpora un nuovo strumento JDF per interpretare e convertire le istruzioni MIS in entrata in quelle compatibili JDF.
3D proofing automatico
XMF v5.5 offre migliorate funzionalità di correzione attraverso la distribuzione automatica di prove di stampa in 3D. Il modulo 3D proofing, già incorporato nelle precedenti versioni di XMF Workflow, offre agli stampatori la possibilità di creare un «prodotto virtuale stampato» per fornire ai loro clienti un’accurata rappresentazione del lavoro di stampa finale. All’interno di XMF v5.5, questo processo è elaborato automaticamente, risparmiando tempo e aumentando l’efficienza.
Migliorata integrazione con XMF ColorPath
Infine, XMF Workflow v5.5 dispone di ulteriori miglioramenti per supportare XMF ColorPath, il sistema di gestione del colore basato su «cloud» progettato per aiutare gli stampatori a calibrare e mantenere la conformità agli standard di stampa.
«XMF Workflow v5.5 è stato progettato per integrarsi perfettamente con qualsiasi ambiente di produzione completamente funzionale», conclude John Davies. «La gestione accurata del colore, l’affidabile elaborazione di grandi volumi di dati variabili, la maggiore automazione e il supporto per le velocità di stampa estreme sono tutte funzionalità essenziali di un moderno workflow che quest’ultima versione supporta. Siamo fiduciosi che XMF v5.5 possa fissare nuovi standard per gli stampatori che cercano di migliorare le loro prestazioni.»
Rho P10 160: un sistema ideale per produttori di segnaletica, studi grafici, serigrafie, stampatori commerciali.
La goccia da 10 picolitri è la ricetta di successo della nuova famiglia di stampanti inkjet UV Durst Rho P10, sinonimo di qualità, produttività e prestazioni industriali senza compromessi. Dal recente lancio sul mercato sono già circa trenta i sistemi Durst P10 installati solo in Italia. Un dato che conferma il carattere rivoluzionario di questa tecnologia che continua a riservare sorprese. Ed è così che una piccola goccia è la grande protagonista di Viscom 2013. Il leitmotiv dello stand Durst che introduce le novità della serie P10: l’ultima nata Rho P10 160, presentata alla kermesse milanese in anteprima italiana, e l’innovativa tecnologia Variodrop. Allo stand (Padiglione 9, stand H08/H10), impegnato in dimostrazioni live, anche il modello Rho P10 200.
La qualità di Rho P10 è determinata dalladimensione delle gocce di 10 picolitri e dall’esatto controllo del posizionamento delle stesse sul supporto di stampa. La precisa gestione della temperatura dell’inchiostro, la massa delle gocce in nanogrammi, la regolarità del movimento della slitta e dell’avanzamento del materiale senza vibrazioni sono altri fattori che contribuiscono a garantire l’eccelsa qualità dei sistemi Durst. Inoltre, con la recente introduzione della tecnologia Variodrop applicata alle testine Durst Quadro Array 10 DM la dimensione delle gocce non è interessata dalle possibili variazioni nella velocità di emissione (inconveniente della stampa greyscale). Ciò si traduce in una goccia costante di qualità e produttività ancora superiori, su un’ampissima gamma di supporti: rigidi – come lastre in espanso, metallo, acrilico e PVC – e in bobina – come carte di varia grammatura, pellicole autoadesive, vinile e tessuti in poliestere.
Anteprima italiana per Rho P10 160
Grande novità di Viscom 2013 è Rho P10 160, la più versatile e produttiva stampante flatbed industriale con la comprovata qualità della Serie P10. 68 m²/h, luce di 1,6 m e una risoluzione di 1.000 dpi per un sistema dotato di opzione roll-to-roll. Altri plus: lo straordinario fattore di aggrappaggio dell’inchiostro, la flessibilità nell’uso dei supporti, il design industriale compatto e robusto e la più elevata affidabilità. A ciò si aggiunge la possibilità di stampare senza la presenza dell’operatore, in modalità continua e su lastre in parallelo, massimizzando il flusso di lavoro e ottimizzando la remunerazione. Rho P10 160 offre, inoltre, l’opzione degli inchiostri aggiuntivi che includono i colori light, come il ciano e il magenta, il bianco e i colori di processo (PCA) arancione e viola. Un sistema ideale per produttori di segnaletica, studi grafici, serigrafie, stampatori commerciali e aziende che desiderano aumentare il proprio business puntando su qualità, produttività e affidabilità.
Rho P10 160: un sistema ideale per produttori di segnaletica, studi grafici, serigrafie, stampatori commerciali.
La qualità P10 in versione 2 metri
Come tutti i sistemi della famiglia P10 anche la flatbed Rho P10 200 è garanzia di qualità paragonabile all’offset con risoluzioni fino a 1000 dpi e l’opzione dei colori chiari aggiuntivi. Il tutto per una definizione delle immagini in cui anche i piccoli dettagli sono a prova di visione ravvicinata, con sfumature perfette. Con una larghezza massima di 2 m, è in grado di annullare le pause legate all’adattamento del piano di aspirazione ai diversi formati. Questo significa stampa in continuo e massimizzazione della produttività 24/7. P10 200dispone di un sistema di messa a registro frontale meccanico per consentire la stampa in parallelo di lastre affiancate e la registrazione perfetta su lastre di grandi dimensioni.
Esko annuncia che il suo programma di certificazione HD Flexo e Full HD Flexo continua ad avere successo. Il numero di clienti, partner e rivenditori certificati cresce a un ritmo sempre più rapido e ha raggiunto un punto in cui i proprietari dei marchi possono rivolgersi ad aziende flessografiche leader del settore presenti in qualsiasi parte del mondo per ottenere una qualità certificata. Il severo processo di certificazione definisce attualmente il massimo livello di qualità nella stampa flessografica ed è diventato lo standard di settore a livello globale.
«Esko ha lanciato il programma di certificazione HD Flexo nel 2009 ed è stata la prima azienda del settore dell’imballaggio a offrire alla flessografia un marchio di qualità tramite certificazione», spiega Jan Buchweitz, Senior Product Manager Digital Flexo presso Esko. «Da allora, il numero delle aziende certificate ha continuato a crescere rapidamente, dal momento che la tecnologia è stata adottata da molti nostri clienti. Nel 2013 abbiamo iniziato ad applicare un processo di certificazione simile agli utenti di Esko Full HD Flexo e la prima serie di certificati Full HD Flexo è attualmente in fase di emissione».
Come ottenere la certificazione
Per ottenere la certificazione, i clienti inviano diversi campioni di stampa di produzione creati usando Esko HD Flexo o Esko Full HD Flexo. I tecnici del centro di ricerca e sviluppo Flexo di Esko controllano quindi la qualità dei campioni in base ai parametri di qualità pubblicati. Una volta rilasciata la certificazione, i clienti ottengono un certificato e una serie di strumenti promozionali che consentono loro di usare il logo di certificazione Esko. Le certificazioni Esko HD Flexo ed Esko Full HD Flexo sono valide per due anni, dopodiché i clienti devono eseguire una ricertificazione per salvaguardare lo standard di qualità. Il programma di certificazione è gratuito per tutti i partecipanti. Il certificato rappresenta il loro impegno nella produzione del più elevato livello di qualità possibile. L’elenco delle aziende certificate è disponibile sul sito web di Esko.
Successi globali
Un esempio è costituito da Colognia Press, uno stampatore innovativo di etichette autoadesive, cartellini, biglietti e materiali per imballaggi per i settori farmaceutico, cosmetico, della pulizia della casa ed elettronico, con sede nella Repubblica Ceca. «HD Flexo ci consente di stampare a un livello di qualità molto elevato», spiega il CEO Jaroslav Vendl «e la certificazione HD Flexo ci garantisce il marchio ufficiale di approvazione per gli standard di qualità che Colognia Press ha raggiunto».
Certificazione di partner e rivenditori
L’opportunità di certificazione è offerta anche agli stampatori flessografici o trasformatori, oltre che ai rivenditori. Per esempio, anche un’azienda che produce lastre flessografiche può richiedere la certificazione. Numerose aziende certificate hanno collaborato con i propri trasformatori per far ottenere la certificazione anche a loro. Anche i rivenditori che forniscono materiali e strumenti di supporto quali nastri adesivi, cilindri anilox, ecc., al settore flessografico possono richiedere la certificazione poiché le loro forniture e materiali sono fondamentali per ottenere la qualità HD Flexo.
Più valore per il settore
«I nostri clienti sono entusiasti di ottenere la certificazione e ci spingono a continuare questo programma. Sono molteplici i vantaggi derivanti dalla certificazione HD Flexo o Full HD Flexo», spiega Buchweitz. «La certificazione HD Flexo offre ai trasformatori un marchio di qualità da un leader riconosciuto del settore che li aiuta a rafforzare la relazione con i proprietari dei marchi. Ovviamente è presente anche un ritorno per Esko in questo processo poiché lavoriamo per ampliare il numero di aziende certificate e per proteggere uno standard di qualità che definisce ormai il meglio della stampa flessografica». Buchweitz conclude affermando che anche se i richiedenti devono essere clienti Esko, l’intero settore della stampa flessografica ottiene un vantaggio dal processo poiché viene innalzato il livello di qualità di tutti i fornitori e viene quindi ampliato il potenziale del mercato della flessografia in generale.
Il nuovo stile de I Coloniali aggiunge un tocco di magia alla routine quotidiana: una nuova grafica, nuovi colori e nuove forme, ma non solo! Sono stati selezionati anche nuovi materiali; in pieno rispetto ambientale, per il packaging secondario è stata scelta la nuova carta ecologica Crush di Favini, prodotta con il 15% di residui di lavorazioni agro-industriali e 30% di riciclato post-consumo in sostituzione di cellulosa vergine proveniente da albero.
Crush è l’innovativa carta brevettata da Favini che utilizza come materia prima nobile i residui di agrumi, kiwi, mais, caffè, olive, nocciole e mandorle: è certificata FSC, non contiene OGM, è realizzata con 100% energia verde autoprodotta e la carbon footprint è ridotta del 20%.
Valeria Scognamiglio, International Brand Manager I Coloniali presso Perfume Holding ha dichiarato: «I Coloniali sono sempre stati molti attenti al tema della sostenibilità, prediligendo delle soluzioni di packaging impattanti da un punto di vista estetico, che fossero però anche riciclabili e riutilizzabili. Abbiamo scelto la carta Favini Crush perché l’abbiamo giudicata un prodotto veramente innovativo, grazie alla sua abilità di combinare un elevato contenuto di materiali riciclati con una resa estetica di pregio e una grande piacevolezza al tatto. Tutti elementi che si sposano alla perfezione con la filosofia de I Coloniali.»
Andrea Nappa, Amministratore Delegato Favini e partner Orlando Italy, afferma: «A qualche mese dal lancio sul mercato di Crush, siamo fieri di ricevere consensi e consolidare partnership con marchi come I Coloniali, che, come noi, puntano sull’innovazione e sul pieno rispetto dell’ambiente. Con Crush abbiamo rivoluzionato l’approccio tradizionale, ridiamo vita a sottoprodotti agroindustriali, proponendo un utilizzo alternativo degli scarti, elevandoli a materia prima nobile. Il risultato che siamo riusciti a ottenere è una carta che garantisce ottimi risultati di stampa e consente a chi la sceglie di comunicare con forza i valori in cui crede.»
Dopo la conferma ufficiale della Commissione Europea per il riconoscimento di Conlegno quale «Organismo di Controllo» (Monitoring Organization) per l’Italia, ritenendolo un candidato competente e affidabile nell’aiutare le aziende a rispettare il Regolamento Europeo EUTR n. 995/2010, ecco come Fausto Iaccheri, Presidente di Conlegno, esprime la sua soddisfazione.
«Il riconoscimento premia il lungo e intenso lavoro di Conlegno e del partner con cui ha creato e portato avanti tutto il lavoro per diventare Monitoring Organization, il WWF Italia e in particolare il suo ufficio Traffic, e crea anche nuove opportunità per tutti i nostri consorziati» ha commentato. «Il Regolamento EUTR n. 995/2010, meglio noto come Due Diligence del Legno – aggiunge Iaccheri – è entrato in vigore il 3 marzo 2013 e ha portato grandi cambiamenti per tutte le aziende che commerciano legname, introducendo nuovi obblighi per gli operatori che commercializzano il legno e i prodotti da esso derivati, comprese la cellulosa e la carta».
A Conlegno, attualmente il solo Organismo di Controllo con sede Italia, spetta il compito di mantenere e valutare periodicamente il proprio sistema di Due Diligence, conferendo agli operatori il diritto di usarlo. Da questo momento il Consorzio dovrà anche verificare l’uso corretto del Sistema, compiendo gli opportuni interventi qualora non venga utilizzato adeguatamente e informando l’Autorità Competente in caso di rilevante o reiterata inadempienza da parte dell’operatore.
Per poter svolgere tali funzioni, Conlegno ha già predisposto e attivato nei mesi scorsi il Sistema di Dovuta Diligenza LegnOK, realizzato con il contributo di WWF Italia da esperti del mercato del legno nazionali e internazionali. Il Sistema Due Diligence LegnOK è già a disposizione delle imprese della filiera legno-carta e il Comitato Tecnico specifico, composto da uno staff di tecnici, è operativo per sostenere le imprese italiane nell’adeguamento alle nuove normative europee.
«Il Sistema di Dovuta Diligenza LegnOK rappresenta in Italia uno dei modelli di Due Diligence del Legno fra i più affidabili e tecnicamente approfonditi, perfettamente in linea con il regolamento EUTR – aggiunge Sebastiano Cerullo, Segretario generale del Consorzio – e spero che venga utilizzato dalla maggior parte delle imprese italiane della filiera legno-carta». «Nonostante la domanda sia stata fatta per operare solo in Italia, a livello europeo ha un valore e un prestigio che non ha eguali nella filiera legno-arredo» sottolinea ancora Cerullo.
Il Sistema si basa su quattro componenti fondamentali volti a garantire la totale tracciabilità del legno e dei prodotti da esso derivati: accesso alle informazioni, valutazione del rischio, mitigazione del rischio e tenuta dei registri. «A tutte le aziende che adotteranno il Regolamento LegnOK – prosegue Cerullo – verrà concesso in utilizzo, a seguito di una visita di qualifica, il Marchio LegnOK, registrato e riconosciuto a livello internazionale che potrà essere apposto su tutti i documenti di comunicazione o commerciali dell’azienda. L’applicazione del Sistema LegnOK verrà verificata periodicamente da organismi indipendenti riconosciuti da Conlegno, che permetteranno di garantire la massima trasparenza generando così fiducia nell’intero Sistema».
Graphium è progettata per un’ampia gamma di applicazioni, che comprendono la stampa di etichette e decalcomanie autoadesive.
Fujifilm annuncia che nel suo stand a Labelexpo (stand 7L32), presenterà la nuova stampante digitale a getto d’inchiostro UV Graphium, sviluppata e prodotta da FFEI.
Graphium è progettata per un’ampia gamma di applicazioni, che comprendono la stampa di etichette e decalcomanie autoadesive.
Graphium è stata sviluppata per converter e stampatori che producono etichette, packaging e stampe speciali che desiderano aumentare i margini e i flussi di reddito per le basse e medie tirature. E’ una stampante digitale a getto d’inchiostro UV modulare che pone scelta, flessibilità e produttività nelle mani di stampatori e converters, permettendo loro di affrontare progetti complessi che richiedono una vasta gamma di colori sui supporti più comunemente utilizzati.
«Per converter e stampatori diventano sempre più importanti le tecnologie digitali a getto d’inchiostro per la produzione di etichette, packaging e stampe speciali», commenta Jon Harper-Smith, marketing manager industrial e packaging, Fujifilm Speciality Ink System. «L’impiego di queste nuove tecnologie, moltiplica le opportunità degli stampatori per differenziare ed espandere la propria offerta. Graphium, in particolare, rappresenta un nuovo livello di stampante a getto d’inchiostro progettata per il mercato della bobina stretta e, in combinazione con il nuovo inchiostro Fujifilm Uvijet Graphium appositamente sviluppato per la stampa di etichette e imballaggi, apre nuovi orizzonti in termini di prestazioni che possono essere raggiunte nella stampa digitale delle etichette.»
Supportando fino a cinque moduli digitali e sei stazioni flexo, Graphium offre l’esclusiva possibilità di integrare le stazioni in linea opzionali flexo e di finitura, per la conversione in un unico passaggio. Questa capacità può ridurre significativamente i tempi di produzione e i costi rispetto alle tradizionali finiture offline.
Graphium utilizza testine di stampa all’avanguardia insieme all’inchiostro Fujifilm Uvijet per fornire la massima affidabilità nella stampa a singolo passaggio. Questo consente una gamma di dimensioni di goccia da 6 a 42 picolitri, producendo otto livelli di grigio che consentono dettagli fini, toni morbidi e testo leggibile da riprodurre in modo affidabile e costante.
Gli inchiostri a polimerizzazione UV Uvijet Graphium sviluppati da Fujifilm combinano le prestazioni funzionali, la gamma di colori e le proprietà di adesione necessarie per affidabili prestazioni nella stampa delle etichette con il getto d’inchiostro, elementi necessari per una stampa di qualità costante. La stampante utilizza inchiostro ciano, magenta, giallo, nero e bianco a elevata opacità e, insieme a un costo di esercizio conveniente, rappresenta la più produttiva stampante digitale con bianco opaco presente sul mercato.
Graphium combina una gamma di tecnologie, tra cui un workflow innovativo, software di gestione del colore e una tecnologia di calibrazione delle testine inkjet, che garantiscono una produzione ripetibile di qualità costante. Per gli stampatori significa coerenza tra prova e stampa finale con il rispetto degli standard di colore; produzione di alta qualità, stampe vivaci e ottima adesione, resistenza alla luce ed elevata durata.
In breve, le caratteristiche
Progettata per un’ampia gamma di applicazioni, che comprendono la stampa di etichette e decalcomanie autoadesive
Adesione a un’ampia gamma di supporti, tra cui i maggiori tipi di “top-coated” PE, “top-coated” PP, PVC e carta
Pigmentazione ad alta resistenza, con ampia gamma di colori
Bianco a elevata opacità, per la stampa dei fondi e nitidi dettagli
Compatibile con i tradizionali processi di finitura tra cui la fustellatura, la doratura e la goffratura
Fujifilm distribuirà la stampante digitale Graphium in selezionate aree europee. Ulteriori informazioni sulla distribuzione e sulla disponibilità commerciale saranno reperibili in fiera.
Consapevole della diversità del mercato e delle disparate esigenze (anche di portafoglio!) dei propri utenti, Mimaki ha fatto della vastità di gamma uno dei suoi obiettivi primari. Se il continuo sviluppo di sistemi di stampa digitale di qualità e innovativi costituisce il cuore pulsante della multinazionale giapponese, renderli fruibili è cruciale per garantirne il successo e la diffusione. Mimaki e il suo partner esclusivo per l’Italia, Bompan, sono impegnati in un’azione costante di sensibilizzazione del mercato grafico e industriale ad ampio spettro circa i benefici derivanti dalla tecnologia ink-jet di grande formato, parte integrante di quella che si può definire «l’esperienza Mimaki».
La gamma UV di Mimaki: un alleato strategico per intraprendere nuovi business
Se c’è una tecnologia che ha dimostrato di essere particolarmente versatile e ideale per l’esplorazione di nuovi mercati, senza dubbio questa è la stampa ink-jet UV LED, sul cui fronte Mimaki è in prima linea a partire dal 2008.
Parliamo di un portfolio che comprende a oggi sette sistemi di stampa, includendo soluzioni entry level, mid-range e top di gamma, con una fascia di investimento che spazia da 20.000 a 180.000 euro. Grazie a caratteristiche distintive quali microprecisione, elevata adesione dell’inchiostro, flessibilità e produttività, la gamma Mimaki UV LED può essere efficacemente inserita all’interno di piccole strutture così come di grandi aziende di matrice industriale, permettendo di creare qualcosa di inedito, ovvero intere produzioni in full color, piccole e medie tirature o pezzi unici a costi irrisori e in tempi rapidi.
Ma cosa è possibile realizzare con questi avanzati e versatili strumenti di innovazione? Per comprendere appieno le potenzialità di un sistema di stampa, è spesso più significativo parlare di esempi tangibili e visibili piuttosto che di mere caratteristiche tecniche.
La tecnologia ink-jet di grande formato, nata nel 1996 con l’introduzione del primo plotter Mimaki, è oggi capace di creare tanto forme di comunicazione visiva e pubblicitaria, quanto soluzioni accattivanti per il promotional marketing, la decorazione d’interni e l’abbigliamento. Inoltre, tale tecnologia è ora in grado di supportare efficacemente i processi industriali.
Prendiamo il comparto vinicolo, per esempio. Oltre alle etichette, le bottiglie di vino e liquori possono oggi beneficiare di confezioni pregiate, tappi e accessori che ne accrescano il valore e la percezione sul mercato. Capsule per vino in litolatta, tappi in sughero e plastica per alcolici e prodotti oleari, scatole di legno e packaging in cartone, plexiglass e alluminio, cavatappi e gadget di ogni sorta: con semplicità e a costi contenuti, tramite la stampa digitale firmata Mimaki è possibile dare un tocco di originalità all’immagine di una cantina vinicola e offrire un servizio nuovo al retail e al consumatore finale, potendo personalizzare la singola fornitura.
Applicazioni nel settore vino e beauty.
Lo stesso discorso si puo applicare al comparto cosmetico, dove confezioni e campioni sono il veicolo di comunicazione primario. Accanto alla produzione in serie si sta diffondendo la tendenza a stampare piccole/medie produzioni per realizzare una campagna o un evento mirati. È qui che la tecnologia digitale si apre un varco, grazie alla possibilità di creare dal singolo flacone a molteplici pezzi con con un’immagine di volta in volta differente, senza limiti minimi di produzione. Campioncini colorati, vasetti con invitanti effetti sensoriali, così come gadget e oggetti di bellezza memorabili: sono queste le applicazioni che possono portare una ventata di freschezza all’immagine dei brand owner e supportarne efficacemente le attività promozionali.
Anche il settore dell’elettronica e dell’arredamento sono ambiti in cui si possono aprire opportunità un tempo impensabili. Avete mai pensato alla possibilità di personalizzare singoli oggetti per creare pezzi unici che diano un tocco distintivo a uffici, hotel o abitazioni private? Legno, plastica, metallo, solo per citarne alcuni, sono materiali su cui la gamma UV LED di Mimaki può stampare senza problemi e garantendo ottimi risultati. Ecco quindi che un frigorifero o una lavatrice, così come un armadio, una libreria, una scrivania oppure un semplice soprammobile, possono trasformarsi da comuni e indistinti componenti di un ambiente in oggetti unici e creativi.
L’esclusività e il desiderio di distinguersi dalla massa diventa una strada percorribile e alla portata dei più. Non solo. Per un fornitore di servizi stampati questo trend può diventare una nuova fonte di guadagno che rende l’azienda maggiormente appetibile per un più ampio ventaglio di clienti: produttori di componenti elettronici, mobilifici e fornitori di oggetti di arredo, così come designer, possono trovare in quello che un tempo definivano un semplice «stampatore» un fornitore a 360° con un portfolio di servizi vario e articolato.
Piccole o grandi esigenze soddisfatte da 7 affidabili tecnologie
Per le aziende che desiderano esplorare le vie del digitale e abbracciare una nuova serie di opportunità, le soluzioni entry-level da tavolo Mimaki in formato A3, UJF-3042, rappresentano la soluzione ideale. In particolare, UJF-3042 HG può gestire supporti fino a 15 cm di spessore ed è dotata di 6 colori, più un inchiostro bianco coprente a garanzia di risultati eccellenti anche su materiali scuri o trasparenti. Inoltre, la riserva lucida e opaca, ottenibile utilizzando la vernice trasparente, permette di impreziosire gli stampati creando effetti speciali che aumentano il valore del prodotto finito. Importanti caratteristiche di questo sistema sono infine la possibilità di effettuare la stampa multistrato per dare vita a sensazionali effetti in rilievo, e la velocità: in poco più di 1 minuto è possibile ottenere stampe dai colori brillanti e ad alta risoluzione.
La gamma UV di Mimaki.
Stampante ancora più avanzata è la soluzione UV LED in piano Mimaki UJF-6042. Nuovo dispositivo di stampa fotografica in formato A2, Mimaki UJF-6042offre una qualità fotografica pari a 1.800×1.800 dpie caratteristiche simili al modello UJF-3042HG ma con una maggiore risoluzione e dimensioni di stampa più ampie (60×42 cm). Inoltre, Mimaki UJF-6042, come tutti i sistemi di stampa Mimaki, è dotata di tecnologia a goccia variabile, con goccia minima 4pl, che garantisce precisione assoluta nella riproduzione di dettagli e sfumature.
Con un’area di stampa di 70×60 cm,MimakiUJF-706 è invece la soluzione di fascia media che supporta molteplici applicazioni promozionali e industriali, mentre UJV-160 è la tecnologia «all in one», roll to to roll e flatbed UV LED a freddo, che può gestire materiali in bobina, così come supporti rigidi, senza problemi di asciugatura.
Da non dimenticare infine JFX-1615 plus, JFX-1631 plus e JFX500-2131: autentiche macchine da produzione per chi si pone obiettivi industriali ambiziosi. In particolare, la soluzione top di gamma JFX500-2131 presenta un piano di stampa 2×3 m e differenti tipologie di inchiostri che permettono di stampare su una vasta gamma di supporti. Plastica, legno, vetro, metallo, materiali compositi e persino ceramica, solo per fare alcuni esempi, possono essere personalizzati con risultati di altissima qualità. Inoltre, la presenza dell’inchiostro bianco garantisce la riproduzione di immagini luminose anche su materiali trasparenti o colorati.